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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged hardware

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roberto de luca

Multitasking - 1 views

MultitaskingDa Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, cerca In informatica, un sistema operativo con supporto per il multitasking (multiprocessualità) permette di eseguire più progr...

started by roberto de luca on 24 Sep 12 no follow-up yet
ANNALISA PASCUCCI

APPLICAZIONE SCIENZE COMPORTAMENTALI DIDATTICA Secondo lo psicologo SKINNER:M... - 3 views

Tecnologie didattiche e tecnologie per la didattica Definire che cosa si intende con il termine "tecnologie didattiche" non è affatto semplice, come potrebbe dapprincipio sembrare (particolarmente...

APPLICAZIONI DIDATTICA SKINNER NUOVE TECNOLOGIE

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

II ARGOMANTO :NATURA DELL'INTELLIGENZA - 0 views

Emanuela D'Agostino

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Michele Zarro

Is Google Making Us Stupid or Smart? - 3 views

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    Abstract This article examines the controversial issue of whether the intensive use of the Internet affects the human mind. Researchers, such as Nicholas Carr, argue that excessive Internet use harms thinking and reading skills due to shifts in reading strategies and that the overload of information on the Web may not be valued properly.
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    Google and social network in general are no not making us stupid, The Hardware and Software are only instrument like a pensil, They don't destroy our culture and literature, and the Internet represent a layout of our brains, expanding our collectif awarness possibility. The problem is: Our culture relationship is growing between of information technology availability? Davide Bassignana
Simona Maggioni

Scuola, il sussidiario in una «app» - Corriere.it - 10 views

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    Giunti, Intel, Microsoft e Paperlit insieme per una piattaforma «touch», pensata per Windows8 ... sarebbe ora. Un ragazzo delle scuole medie porta mediamente 15-20 kg di libri nel suo zaino .. spesso più di metà del suo peso corporeo. Prepariamoci, il futuro è questo .... un tablet per ogni bambino/ragazzo.... uomo .... se alfabetizzato. I libri scompariranno, lentamente ma scompariranno. Il tablet sarà libro, gioco, connessione alla rete ...sarà social....fortemente social. I nativi digitali non potranno farne a meno ... una vera e propria estensione del cervello ...fuori dal corpo .....con tanti saluti alla memoria. Ciao Max
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    interessante sperimentazione. Ma continuo a pensare che questo non faccia altro che ampliare il divario o digital divide cognitivo tra chi si può permettere le nuove tecnologie e chi invece non può.
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    ciao, sono d'accordo con federica, la tecnologia deve aiutare l'apprendimento ma senza diventare indispensabile, una delle svolte dell'umanità è stata la stampa per la sua possibilità di mantenere traccia di tutto, davvero ci dobbiamo fidare dei bit? uno dei vantaggi del digitale è la sua facilità di modifica, ma applicata alla storia questo rappresenta un grande pericolo
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    Ciao, la tecnologia anche se eviterà il peso dei libri negli zaini cancellerà quelle emozioni, odori tipiche dei libri sia nuovi che antichi. Siamo sicuri che il bit si conservi più facilmente di un libro? Siamo sicuri delle tecnologia?
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    La tecnologia, se utilizzata in modo corretto, ci mette a disposizione le informazioni, condivise in modalità informatizzata, che risidedono nelle menti umane di tutto il globo terrestre. Pensiamo alla enciclopedia Wikipedia che viene tenuta aggiornata con le informazioni condivise da milioni di persone.
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    Saluti alla memoria, tecnologia sicura SI-NO, mancanza di investimenti e altro... tutte argomentazioni su cui riflettere. Vorrei però andare oltre: ma i docenti, i professori, i tutor saranno all'altezza? ma soprattutto ci sono? Una indagine dell'IPSOS (azienda specializzata in indagini e sondaggi), " I nativi digitali e la scuola: un confronto tra insegnanti, studenti e genitori digitalizzati", riporta che gli studenti appaiono critici nei confronti delle poltenzialità tecnologiche dei loro insegnanti tendendo a ridimensionarle: se il 93% si autostima "molto o abbastanza abile", la stima degli studenti scende al 57%. Per i genitori solo il 47% degli insegnanti dei loro figli sarebbe competente. Considerando poi che i dati relativi ai "libri misti", che dal 2013 sostituiranno i libri tradizionali, rilevano che alla domanda sull'utilità a stimolare l'attenzione e migliorare l'apprendimento il 58% degli insegnanti esprime " abbastanza" ma solo il 37% rivela di conoscerli e utilizzarli coi ragazzi in classe, mi sembra logico avere dei dubbi. aggiungo il link relativo all'indagine su citata. http://www.semidas.it/news/categorie-specifiche/ipsos-i-nativi-digitali-e-la-scuola-un-confronto-tra-insegnanti-studenti-e
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    Una proposta e un progetto interessante ma con tutti i pro e i contro che le nuove tecnologie impongono nella vita quotidiana. Meno peso per i nostri figli che se la potrebbero cavare con qualche quaderno, meno carta stampata, più possibilità che i nostri figli siano invogliati a studiare da uno strumento tecnologico con cui hanno familiarità, che è interattivo. Altri vantaggio sono la possibilità di fare compiti ed esercitazioni online magari interagendo direttamente con i propri professori, ma gli svantaggi ci sono e sta solo a noi fare in modo che non prendano il sopravvento. Quali? Intanto lo strumento che deve supportare questa piattaforma deve essere scelto in campo ampio nel senso che non occorre un tablet da 1000 euro ma il sistema deve funzionare anche su un hardware da 100, ci sono e funzionano egregiamente. Altro svantaggio che i nostri figli, tecnologicamente avanzatissimi, e già molte ore al giorno su strumenti informatici diventino schiavi di internet e del mezzo tecnologico, vivendo i social network, le chat, i blog in ogni momento della giornata e perdano contatto con la realtà. Toccherà a noi, questa volta, come genitori, insegnati (che si dovranno preparare il più presto possibile) far si che la tecnologia questa volta crei solo benefici
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    Segnalo l'articolo apparso sul sito del corriere della sera il 7 dicembre 2012 (http://www.corriere.it/tecnologia/provati-per-voi/12_dicembre_07/giunti-paperlit-ebook-scuola-antonella-de-gregorio_b05ed45c-405a-11e2-abcd-38132480d58e.shtml), nella sezione "Provati per Voi" relativo alla Tecnologia. Viene analizzato un progetto pilota sulla "Scuola 2.0", basata su una nuova piattaforma digitale sviluppata dalla collaborazione tra Giunti Scuola, Intel e Paperlit, per permettere un modo interattivo e collaborativo per un apprendimento di alcune materie della scuola secondaria (Scienze, Matematica, Storia e Geografia). Mi sembra una iniziativa interessante, sia perché utilizza le tecnologie che maggiormente attraggono l'attenzione dei ragazzi di oggi, sia perché introducono nuovi metodi di apprendimento e collaborazione, anche da remoto, in particolare nei casi in cui vi siano impedimenti temporanei (es. motivi di salute).
Maurizio Aucone

Il progetto BLOCK MAGIC: una tecnologia cognitiva per il sostegno all'apprendimento. - 1 views

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    Nell'ambito degli atti del convegno "Le scienze cognitive in Italia 2011" organizzato dall' Associazione Italiana di Scienze Cognitive vorrei evidenziare il lavoro dei ricercatori: Franco Rubinacci , Angelo Rega e Nicola Lettieri che sotto l'egida del Laboratorio per lo studio dei sistemi cognitivi naturali e artificiali dell' Università degli Studi di Napoli "Federico II"e che, grazie al finanziamento della Comunità Europea nell'ambito del progetto "LIFELONG LEARNING PROGRAMME" hanno presentato il progetto: Block Magic. Il progetto utilizza una combinazione innovativa di tecnologia RFID (identificatore a radio frequenza) e tecniche software avanzate allo scopo di sostenere i bambini in età scolare, con difficoltà di apprendimento e non, nello sviluppo di una vasta gamma di competenze cognitive, linguistiche e sociali. Il progetto utilizza un Kit Didattico a basso costo (software + hardware) progettato per lo sviluppo dell'apprendimento non solo per bambini normodotati, ma anche per bambini con deficit sensoriali e affetti da lieve ritardo mentale.
Maurizio Aucone

Le cose ci fanno intelligenti? Si' , se impariamo ad usarle - 5 views

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    Il concetto di cognizione deriva dalla ricerca cognitivista e risponde alla visione di un uso individualistico delle abilità intellettive. In forma estesa assistiamo ad un nuovo tipo di cognizione, diffusa e potenziata da risorse e strategie di riflessione di più entità che fruiscono di strumenti e possibilità diverse. La quantità di informazioni disponibili crescono ad un ritmo così elevato che non sembra realistico pensare a una intelligenza in grado di gestire da sola una tale mole di informazioni. Diventa pertanto necessario assumere una nuova visione di intelligenza intesa come abilità e conoscenza distribuita tra più persone. Prodotti e attività non racchiuse entro i confini di un' unica mente condividono informazioni fini a raggiungere obbiettivi comuni, propri del concetto di "cognizione distribuita" espressa dal professore Graviel Salomon nel 1993 nel suo testo "Distributed cognitions". Intendo segnalare, un libro del 1995 di Donald Arthur Norman: "Le cose che ci fanno intelligenti". Norman, psicologo e ingegnere insegna scienze cognitive a San Diego presso l'università della California. Il libro cerca di dare una risposta al cognitivismo frutto di un comportamentismo verso una tecnologia che diviene di fatto un prolungamento dei nostri sensi. Allego l' URL dell'articolo, un po' datato dello psichiatra/filosofo Dorfles Gillo sul Corriere della Sera del luglio 95.
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    questo link si ricollega per tematiche affrontate a quelli da me inseriti sul tecnologo david weinberger ed il suo libro appena uscito su internet:"la stanza intelligente". In effetti oggi si dà il caso che il più intelligente nella stanza sia la stanza stessa, poichè la mole di informazioni a disposizione dell'uomo pone fortemente l'accento sulla sua capacità discriminativa e sulla sua responsabilità di scelte consapevoli. La cognizione distribuita su internet e fruibile tramite le attuali tecnologie hardware e software sposta il focus dell'attività umana dalla memorizzazione delle informazioni all'uso critico delle stesse. Il concetto di responsabilità e quello di capacità critica restano dominio esclusivo dell'animo umano.
ALESSANDRO GUARRATA

Multitasking Wikipedia---- - 4 views

In informatica, un sistema operativo con supporto per il multitasking (multiprocessualità) permette di eseguire più programmi contemporaneamente: se ad esempio viene chiesto al sistema di eseguire ...

#multitasking

started by ALESSANDRO GUARRATA on 20 Apr 12 no follow-up yet
Barbara Bellot

Cos'è il cloud computing? - 8 views

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    Questo è un breve articolo dell'anno scorso che spiega in modo semplice cos'è il cloud computing di cui si parla tanto. Lo ripropongo poichè lo avevo inserito in modo errato.
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    Si tratta di un articolo molto interesante, che spiega in maniera chiara e ricca di esempi cos'è il cloud computing e quali possibili novità potrà portare in futuro alla nostra vita. Tuttavia sono riportati anche un paio di possibili punti critici, quali la tutela della privacy ed i pericoli legati al fatto che poche persone si troverebbero a gestire una mole inimmaginabile di dati, col rischio di concentrazione di potere o censura. Si tratta di rischi da non sottovalutare, ma che tuttavia non devono far ridimensionare i giudizi positivi su questa nuova tecnologia che, tra l'altro, potrebbe aiutare molte aziende a sviluppare nuovi orizzonti per il loro business.
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    Sono fortemente contrario all'uso della nuvola "cloud"! Lo stesso Presidente dell'Autorità Garante il 23 giugno 2011 a Roma si è soffermato sui rischi legati alla nuvola dicendo: «le tecnologie cloud consentono di trattare e conservare i dati su sistemi di server dislocati nelle diverse parti del pianeta e sottoposti, nella loro inevitabile materialità, a molti rischi, da quelli sismici a quelli legati a fenomeni di pirateria, non solo "informatica", o ad atti di terrorismo o a rivoluzioni imprevedibili». In realtà basta pensare all'incendio avvenuto nella società hosting di Aruba e il furto di dati avvenuto in Sony. Forse sarò della vecchia scuola, ma credo ancora nel caro vecchio backup su un H.D. esterno e all'uso di software protetto.
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    altro articolo incui si parla dei possibili rischi e le eventuali soluzioni sono presenti al sito: http://www.pmi.it/tecnologia/infrastrutture-it/articolo/53863/rischi-del-cloud-computing-problemi-e-soluzioni.html La riflessione che viene effettuata riguarda la fruibilità dei servizi, possono verificarsi rallentamente per l'accesso , interruzioni di servizio. Quando si adottano soluzioni cloud è necessario prestare la massima attenzione agli accessi, non solo in termini di sicurezza (e quindi soi stto il profilo autorizzativo) ma anche in termini di affidabilità, sotto il profilo della "reputazione". La reputation di un'azienda, infatti, deve poter essere applicata anche alle sue applicazioni erogate via Cloud (quindi in esterno).
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    Mi piacerebbe, almeno questa volta, che il Cloud Computing, con tutte le sue sfacettature, venisse affrontato in modo oggettivo, senza le frequenti "Guerre di religione" sempre presenti nelle novità informatiche. Certamente il problema della sicurezza è quanto mai "IL PROBLEMA" del Cloud Computing, ma ritengo che il problema "sicurezza" esista anche al di fuori del Cloud. Un altro aspetto è, come ogni qualvolta ci imbattiamo in una novità, è che oggi tutto è Cloud, "se non sei Clud non sei nessuno; questo comportamento lascia molto spazio alla "fantasia" mentre si parla di una cosa che è estremamente reale e tecnica. Mi piace l'articolo postato da Barbara, proprio per la semplicità con cui spiega il Cloud. Un mio "giudizio" sul Cloud? Ebbene si, non mi piace (ancora) per i seguenti motivi: - mi sembra una sorta di "ritorno al passato" mascherato da futuro: chi ricorda i vecchi terminali con monitor a fosfori verdi? era una forma di cloud anche quella, allora? (il software di videoscrittura era concentrato su un mainframe centralizzato e la tastiera ed il monitor erano solo terminali di input/output); - i progressi fatti nel campo del calcolo distribuito diventano obsoleti? (e la poesia del progetto SETI? se funzionava o no non è il centro del discorso, ma il concetto di "calcolo" distribuito e collaborativo si); - sicurezza:asta la parola, sicurezza in rete, ma anche sicurezza intesa come cultura della sicurezza: su tutte una domanda: quante password usate/usiamo? quali password usate/usiamo? La risposta a queste due semplici domande può essere esaustiva. Un piccolo contributo sotto forma di link: http://www.nuvolaitaliana.it/cloud-computing/ n
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    Credo che il vero limite dei servizi cloud (a pagamento) aldilà della privacy della sicurezza, dell'inquinamento e non ultimo dello schiaffo all'open source al momento sia la Larghezza di Banda. I pacchetti vengono scambiati con velocità dettate dal contratto con il nostro operatore. Questo limite strutturale aggiunto al limite di "storage" che i big della tecnologia (Amazon, Google, Apple, Microsoft ecc.) impongono di fatto che i 375 milioni di abbonati cloud siano clienti privilegiati che viaggiano e fanno business utilizzando fibra ottica e non semplice doppino. Alla fine della fiera intendo dire che esiste uno stretto legame tra hardware, sofware e peso dei contenuti. Naturalmente questa è la modesta opinione di un "artigiano"della rete. A rischio di ripetermi, credo che usare il vecchio pacchetto office o meglio ancora open source sul nostro hard disk esterno, risulti, al momento, più sicuro, più veloce e soprattutto più economico.
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    Sicuramente il futuro, è la naturale evoluzione della rete, basta vedere windows8 per capire che palmare, compure e tablet avranno lo stesso desk con gli stessi dati, un ufficio h24 sempre pronto e ovunque, certo legato alla rete, i costi, l'hardware, ecc... ma l'evoluzione informati fa passi talmente veloci che tra qualche anno vedremo i dvd e cd come i vecchi nastri audio.
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    devo essere onesto: io e l'innovazione andiamo sempre poco in accordo, almeno inizialmente, fino a che qualcuno con molta pazienza mi spiega passo dopo passo cosa sto utilizzando e come devo fare affinchè funzioni al meglio. Leggevo nell'articolo postato da Barbara anche degli eventuali contro da tenere in considerazione: per uno come me che conserva sempre le cose (lettere, libri, cd) che rappresentano o mi ricordano momenti della mia vita, l'idea che a causa di problemi al server tutti i dati possano andare persi, mi destabilizza. E' vero che con questa tecnologia abbiamo tutto a portata di mano in qualunque momento, ma è pur sempre vero che è tutto appeso a un filo. Il mio più grande dubbio è l'ARCHIVIAZIONE, che in questo caso non dipende strettamente da me...
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    Ormai a distanza di più di un anno da quando Steve presentò al mondo il cloud computing di Apple tutte le grosse aziende che forniscono servizi hanno la loro versione. Google ha il suo Drive. Microsoft ha Skydrive. Per non parlare di Dropbox. Come sosteneva il Prof De Kerchkove questo è il futuro, avere un sistema che funzioni online senza il bisogno di dover scaricare ed installare App ma avere tutto sulla "nuvola" sarà il futuro...Però... C'è una piccola cosa da tenere bene a mente.... Ed i Digital divide dove lo mettiamo? Nel 2012 in Italia ci sono aree che non sono ancora coperte ne dal ADSL ne tanto meno dal 3G ed in questo caso uno che se ne fa della nuvoletta? Un bel nulla ecco che se ne fa. Il discorso sul Digital divide è molto lungo e non credo che vada trattato qua ma non è solo un problema italiano ma è anche europeo per cui immaginatevi nei paesi del terzo mondo.. Clouding bella cosa ma attenzione perchè rischia di aumentare ancor più il Digital Divide.
ANNALISA PASCUCCI

Tecnologie e ausili per migliorare l'integrazione scolastica degli alunni disabili visivi - 0 views

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    Le tecnologie costituiscono lo strumento privilegiato, il mezzo di facilitazione della comunicazione e della produttività per eccellenza, in quanto consentono di accrescere le possibilità operative di alunni ciechi ed ipovedenti consentendo loro una migliore espressione delle reali potenzialità individuali; la base della postazione scolastica informatizzata è costituita da un computer di tipo standard al quale sono aggiunti appositi ausili hardware e software
ANNALISA PASCUCCI

NUOVI STRUMENTI FORMATIVI PER BAMBINI CON DISABILITA' - 2 views

METODOLOGIE E TECNOLOGIE TECNOLOGIE DIDATTICHE PER L'INTEGRAZIONE: UN PORTALE PER LA SCUOLA di Lia Daniela Sasanelli (1) L'integrazione dei disabili si configura come un tema di grande attual...

BAMBINI STRUMENTI TECNOLOGIE DISABILITA'

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
ANNALISA PASCUCCI

Apprendimento linguistico, computer ed internet - 1997 - 0 views

SezioniPrimaArchivioAutoreChatCronologiaDidatticaDirittoFeedbackForumIndiceInformazioniLinksMailingNewsNewsletterNormeParlamentoRicercaRubricheSindacatiStampa Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01...

Educazione Scuola Lingua Apprendimento Nuove Tecnologie

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
chiaragaudio

L'era delle Psicotecnologie - 7 views

La psicotecnologia è quel ramo della psicologia generale che si occupa dell'impatto psicologico che le tecnologie hanno sul nostro modo di pensare e di comunicare e sulla società. Le psicotecnolog...

#psicotecnologie

started by chiaragaudio on 24 Mar 18 no follow-up yet
s-marcandalli

Mente e computer: la logica ipertestuale e il pensiero complesso - 1 views

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    Nella tesi esposta sulla pagina web a cui il link rimanda, viene illustrata un'interessante analogia tra la mente umana e il computer. Tale paragone non poggia sul voler vedere la mente umana come il software che gira su un hardware, ossia il cervello, come il paradigma della psicologia cognitivista proponeva ai sui albori, ma bensì l'analogia fatta vuole mostrare la somiglianza tra mente e pc da una prospettiva innovativa, ossia la complessità del pensiero umano costitutivo di parti di sapere interconnesse appartenenti una totalità di sapere aperta ed espandibile, che trova similitudine con l'ipertesto, un sistema di interazione multimediale permesso dal pc e dalla rete, che offre l'opportunità di ricerca autonoma del sapere all'individuo, rendendo quest'ultimo costruttore del suo sapere. La complessità del pensiero viene vista come la reticolarità di cui un sistema ipertestuale si avvale e l'utilizzo dell'ipertesto può facilitare l'apprendimento, in quanto permetti di creare connessioni circolari tra i vari saperi riguardo ad un tema di interesse, andado a stimolare le parti intuitive della mente e la sua elasticità
Eva Franchi

digitalizzare arte e cultura - 7 views

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    articolo pubblicato su La Stampa
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    Nel recente intervento tenuto il mese scorso a Lugano il prof. Derrick de Kerckhove ha messo in evidenza i limiti dell'attuale sistema culturale italiano e della mancata valorizzazione del ricco patrimonio di monumenti ed opere d'arte italiane, che deve necessariamente adeguarsi alla evoluzione informatica di questi ultimi anni. A questo scopo ha proposto una catalogazione digitalizzata delle opere d'arte attraverso l'impiego di Qr Code "per facilitarne la contestualizzazione nel panorama storico, artistico e letterario in cui ogni opera d'arte è nata". Sarebbe così resa più veloce e rapida sia l'archiviazione di dati che lo scambio di informazioni ed anche la possibilità di prestiti tra i diversi musei in tutto il mondo. Particolarmente vantaggioso sarebbe per il turismo e per le conseguenze economiche che ne deriverebbero. Su Wikipedia, l'enciclopedia libera, è descritta la storia, il funzionamento e i campi di applicazione in cui vengono usati i "Qr Code", codici a barre a matrice di forma quadrata che possono memorizzare informazioni che possono essere lette da un telefono cellulare o da uno smartphone. QR indica "quick response" in riferimento alla rapida ed immediata informazione che forniscono. Sono nati in ambito industriale per aumentare le possibilità offerte dai già diffusi codici a barre ed inizialmente impiegati tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche della Toyota. La successiva concessione di uso libero rilasciata dalla compagnia giapponese Denso Wave, detentrice del brevetto, ne ha esteso rapidamente l'uso in tutto il mondo. Su internet è possibile trovare programmi gratuiti sia per la lettura che per la scrittura dei codici QR, che possono contenere sia testi, sia indirizzi internet, sia numeri di telefono. Con una semplice ricerca in internet sui "Qr Code" è possibile visualizzare i numerosi siti che ne propongono l'uso, gratuito o a pagamento, per i più svariati scopi.
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    Uno degli aspetti positivi del periodo di pandemia è stata la digitalizzazione dell'Arte. Le chiusure dei musei e delle mostre hanno implementato le visite virtuali, mostre virtuali, aiutando anche una certa diffusione. Ricordo di aver ricevuto su Watsup video bellissimi, visite virtuali alla cappella Sistina con possibilità di osservare particolari mai visti grazie allo zoom. Ho visto musei di città europee mai visitate. Tutto questo non può sostituire, ma sicuramente sostiene il diffondere della cultura e offre anzi uno stimolo per viaggiare non sono virtualmente. Purtroppo siamo abituati a ragionare in termini "o questo o quello", invece apriamo la mente al "e questo e quello". Non siamo davanti a delle scelte ma siamo davanti ad un ampliamento di possibilità
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    Sportaza Casino si distingue per la sua varietà di giochi e la sua attenzione alla qualità. Con bonus generosi e un'interfaccia intuitiva, è perfetto per chi cerca un'esperienza di gioco moderna e divertente https://sportaza-casino-it.com Se vuoi provare un casinò online all'avanguardia, Sportaza Casino è la scelta giusta.
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