Il blog è la nostra voce sul web. Uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa che stimoli il nostro interesse, basta possedere internet e creiamo un sito per pubblicare storie, informazioni, commenti, opinioni. A differenza dei forum che sono tematici e ristretti tra confini ben definiti, i blog non hanno delimitazioni. Il nostro D. De Kerckhove definisce il blog "intelligenza connettiva", che stabilisce un cambiamento umano che non potrebbe esistere senza internet . La blogosfera dimostra, di giorno in giorno, una capacità di inventare funzioni sempre nuove. Le ultime tendenze dimostrano che il blog ha voglia di espandere, superare i confini del "solo testo". Infatti, si fanno avanti anche gli audio e le foto blog: si "postano" file audio e scatti digitali, gestendo il tutto con il telefono cellulare.
L'articolo è una esemplificazione di quanto De Kerchkove esprime nelle lezioni del corso. Il Blog, è tuttavia uno solo dei sempre nuovi strumenti di "connettività" della rete, e la lista è in continua evoluzione. Straordinario in questo senso è l'apporto degli strumenti nuovi, quali quelli Google based, quali non ultimo sketchup nell'integrazione con Google earth, che permettono la creazione virtualizzata di oggetti della vita reale al fine di integrarli con altri e di inserirli nelle mappe online. In questo modo l'apporto di molti porterà alla ricostruzione di intere città, ed anche alla costruzione di città "nuove" dove i desideri degli abitanti potrebbero essere integrati prima nelle cittàvirtuali e solo poi in quelle reali. Così come quindi i Blog hanno portato alla condivisioni delle opinioni e dei pensieri, e Facebook li ha in qualche modo soppiantati per semplicità, la possibilità di virtualizzare il mondo porterà a condividere una visione degli spazi diversa condivisa e connettiva
De Kerkove ci dice che l' intelligenza connettiva è l' intelligenza collettiva messa in rete e che pertanto il sapere è condiviso e con esso anche l'attività critica è continuativa e duratura. Il blog, come nel caso de " La Gazzetta del Profeta", giornalino scolastico on line sulla scuola Di Hogwarts, progettato da Heather Lawer di 13 anni, offre la possibilità di costruire un' identità fittizia, dove si possono assumere diversi ruoli, creando veri e propri " Biglietti d' ingresso" per la creazione collettiva di fantasia. Si può avere un vero e proprio gioco di ruolo, che se letto come esplorazione di un Regno Immaginario può portare allo sviluppo di una conoscenza adeguata di noi stessi e della cultura che ci circonda. Fornendoci una padronanza intellettuale che si acquisisce solo attraverso la partecipazione attiva, un pò come l'industriosità opposta al senso di Inferiorità di cui parla Erikson e che ci porta a sperimenatre la " sensazione di essere in grado di..." e con conseguente evoluzione nel processo di costruzione del sè.
Il blog è la voce del web è uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa, basta avere internet e possiamo,con un sito, pubblicare informazioni, commenti, opinioni. De Kerckhove definisce il blog "intelligenza connettiva", stabilisce che c'è stato un cambiamento umano che non potrebbe esistere senza internet, un cambiamento che è cresciuto a poco a poco e ha preso potere sull'organizzazione mentale delle persone. Il blog è l'ipertesto. La blogosfera dimostra, di giorno in giorno, una capacità di inventare funzioni sempre nuove. Le ultime tendenze dimostrano che il blog supera i confini del "solo testo". Infatti, si fanno avanti anche gli audio e le foto blog: si postano file audio e scatti digitali, gestendo il tutto con il telefono cellulare.
eppure a me sembra che il blog sia ancora un diario un po' narcisistico, nel senso che ancora, almeno in Italia, non è riuscito a diventare espressione di intelligenza connettiva. Infatti sono pochissimi i blog che hanno un grande seguito e stimolano molti commenti costruttivi, spesso sono commenti fatti da altri blogger nella speranza che poi l'altro blogger ricambi la visita. Quindi lo prendono come un proprio spazio di espressione di sé, non come spazio per costruire una conoscenza insieme. Sono i più i forum forse che stimolano intelligenza connettiva, perché si discute e insieme di chiarisce un tema: non è una persona che dice la sua, ma uno spazio comune dove si collabora e ciascuno da il suo contributo. Blog è casa del blogger, forumm è casa di tutti!
Ho pensato di fare cosa gradita a tutti proponendo questo articolo, redatto da un nostro collega studente, che spiega l'argomento della scrittura verso destra o verso sinistra e la lateralizzazione del cervello, trattate nella prima lezione del nostro corso. Purtroppo la traduzione dall'inglese ha reso un pò complicata la spiegazione del Prof. De Kerckhove, ed ho trovato per questo molto utile rileggere l'argomento da questo sito, che sembra molto chiaro. Inoltre sono estremamente efficaci le immagini del chiasma ottico e delle differenti funzioni degli emisferi cerebrali, che permettono di fissare in maniera ancor più immediata i concetti spiegati.
La spiegazione neurofisiologica che viene data per spiegare le diversità culturali a partire dalla scrittura è uno degli argomenti che ho trovato più stimolanti del corso di psicotecnologie. Interessante l'articolo
Grazie Giovanni, ci voleva un'articolo del genere che avevamo già trattato nel corso ma non era stato spiegato molto bene.
Mauro, la scrittura influisce sul modo in cui percepiamo lo spazio. Per es.se tu devi prendere la misura di una cosa (un armadietto per es) lo misuri da sinistra a destra, che è anche la direzione della nostra lettura, mentre un arabo misura da sinistra a destra perché legge in quella direzione! la cosa più strana è che questa cosa l'ho vista di persona l'anno scorso in un cantiere a Riyadh (lavoro per un architetto come interprete e a volte viaggio con lui) dove c'era questo carpentiere arabo che prendeva delle misure ed il suo modo di farlo mi era sembrato strano, ma ho pensato "paesi diversi-usanze diverse". Solo ora capisco che la direzione della lettura in un certo senso ordina il nostro spazio. Il tempo invece viene visto di solito in modo periodico/puntiforme nelle culture orali (primavera, raccolta...etc) mentre la scrittura dà un senso di continuità anche al tempo (puoi scrivere nel tuo diario tutti i giorni il che ti da un senso che la vita è una cosa continua non puntiforme anche se può avere una forma puntiforme: compleanno, battesimo, anniversario). Con l'alfabeto le persone possono anche pianificare il futuro. E con l'arrivo dell'internet il tempo e lo spazio come se non esistessero più, perché uno può rivedere/rivivere in un certo senso cose vecchie o nuove, puoi leggere cose scritte 100 anni fa oppure (pezzi di ) cose che verranno pubblicate in futuro.
Spero di esserti stata utile!
E' davvero molto interessante! e soprattutto utile :-) quindi tutto dipende dalla nostra conformazione cerebrale...
Leggendo quest'articolo mi viene un dubbio cosa succede in quei soggetti che ad esempio hanno l'emisfero sinistro dominante per la decodificazione delle sequenze e quindi per i processi di lettura? (che ricerche hanno dimostrato esistere)???
Mauro, il post di Biljana è utilissimo a chiarire il dubbio che ti era sorto (ma credo che fosse sorto a tutti) sull'influenza della scrittura sulla percezione di spazio e tempo.
Ho anche trovato un articolo molto interessante, che approfondisce e chiarisce meglio questa tematica, e che ho pubblicato qui su Diigo: "Linguaggio e pensiero: spazio, tempo e lingue".
Forse per capire ancora meglio, mi permetto di parlare del brainframe di de Kerchove, una teoria che presenta un'analisi del rapporto fra le tecnologie e le esperienze percettive a iniziare dai cambiamenti avvenuti con il passaggio dall'oralità alla scrittura. Eì possibile affermare che l'alfabeto è sicuramente il brainframe più importante perché è quello che ha pervaso e formato nel modo più massiccio e duraturo la mente. Quando impariamo a leggere, proprio l'alfabeto influenza i rapporti che abbiamo con lo spazio e il tempo, cioè definisce l'essere stesso dell'uomo e il suo rapporto con il mondo. Il brainframe indotto dall'alfabetizzazione influenza il modo in cui organizziamo i pensieri, la lettura porta il nostro cervello a classificare e combinare l'informazione esattamente come facciamo con l'alfabeto. Pertanto, il brainframe alfabetico diciamo che funge da cornice a qualsiasi attività relativa al mentale e al pensiero, cioè condiziona il nostro modo di vedere e pensare il mondo.
L'adozione della scrittura ad andamento destrorso del mondo occidentale, ha portato ad una struttura mentale analitica, impostata secondo criteri di temporalità e di successione lineare, cronologicamente determinabile. Diversamente, la scrittura sinistrorsa, invece, quella dei paesi di cultura araba, richiede una visione sintetica, orientata alla categoria spaziale, con conseguenze sull'approccio all'informazione, sia in fase di codifica che di decodifica. L'alfabeto influenza i nostri rapporti con lo spazio e il tempo dal momento in cui impariamo a leggere.
Nella psicologia occidentale, il passato sta a sinistra, il futuro a destra, dove procede la nostra scrittura. La scelta della direzione dipenda dal fatto che il cervello umano comprende più rapidamente le configurazioni nel campo visivo sinistra, e le sequenze nel campo visivo destra. Il fatto che il nostro alfabeto abbia mutato direzione dopo l'introduzione delle vocali suffraga l'ipotesi.
Al proposito sono andata a rileggiermi la lezione magistrale di Derrick de Kerckhove, all'Università di Urbino il 29 novembre 2004, in occasione del conferimento della Laurea ad honorem in Sociologia. Ve ne ripropongo uno stralcio che riguarda "L'alfabeto e il cervello" sulle conseguenze dell'alfabetismo che si può riassumere nelle seguenti ipotesi:
1. E' la struttura intrinseca di una lingua a determinare la direzione della scrittura. Modelli come il greco, il latino o l'etiopico, formati inizialmente su sistemi consonantici che andavano da destra a sinistra, hanno finito per cambiare direzione della scrittura, ma soltando dopo che le vocali vennero aggiunte al modello originale.
2.La scelta della direzione dipende dal processo di lettura: se le lettere sono combinate dal contesto, la scrittura va da destra a sinistra, mentre se le lettere si susseguono in sequenza, la scrittura va da sinistra verso destra. Questo avviene perchè il cervello umano riconosce le configurazioni più velocemente nel campo visivo sinistro, mentre individua le sequenze più rapidamente nel campo visivo destro. Il cambiamento di direzione nella scrittura greca avvenne poco dopo che una serie completa di vocali fu aggiunta alla lingua fenicia, che era esclusivamente consonantica. la presenza delle vocali rendeva continua la sequenza delle lettere, mentre il sistema originario era una linea discontinua di simboli, che si basava su una lettura per contesto più che per sequenza.
Il fatto che il nostro alfabeto abbia cambiato direzione una volta che ha acquisito le vocali va a sostegno dell'ipotesi di de Kerckhove e cioè che la scrittura del nostro linguaggio ha esercitato una pressione sul nostro cervello per mettere in risalto le sue capacità di elaborazione sequenziali e temporali. Ne consegue che l'alfabeto influenza anche l'organizzazione del pensiero e che il linguaggio è il software che guida la psicologia umana.
De Kerchove affronta in questo saggio la relazione esistente tra tecnologia e psicologia, analizzando le modalità con le quali i media editano l'ambiente e l'utente e poi in che modo le persone stesse vengono cambiate attraverso l'utilizzo costante e quotidiano dei media. Viene prospettata la possibilità di evolvere lo stato delle persone coinvolte e con essi le loro menti che, attraverso i media, possono avere sia una identità privata che una dimensione allargata e condivisa con altre persone. Persone con le quali, attraverso il mezzo tecnologico e le potenzialità dell'ipertesto, sia possibile condividere l'elaborazione delle proprie informazioni. Il passaggio prospettato è quello a una "mente connettiva" che consente di integrare reciprocamente sia la psicologia del gruppo che quella del singolo.
Si tratta di un'intervista a De Kerchove sulle seguenti tematiche che rappresentano le basi fondanti del suo pensiero: villaggio globale, psicotecnologie, le dimensioni di spazio e tempo nell'era di Internet, l'intelligenza connettiva, Cooperative learning, ecc.
Una grande intervista di Andrea Ceriani al prof. Derrick De Kerckhove partendo dal concetto di comunicazione di Marshal McLuhan che ha cambiato il modo di pensare alla comunicazione passando a questo nuovo e rinnovato rapporto tra la tecnologia e l'organizzazione mentale, a come si produce il pensiero e che le psicotecnologie rappresentano le tecnologie che estendono la mente fino alla definizione di spazio e tempo accennando ad un futuro digitale.
molto interessante, anche perche' e' praticamente una sintesi di tutto il programma fino all'ottava lezione. E' utile leggerla anche prima di iniziare il programma, perche' inquadra molti aspetti che poi vengono sviluppati nelle lezioni.
Un'interessante intervista al prof. Derrick De Kerckhove su molti temi del nostro corso. Partendo dal "Villaggio Globale" di Marshal McLuhan vengono analizzati diversi concetti quali: le psicotecnologie; il concetto di spazio e tempo nell'era di internet; la conseguente intelligenza connettiva; l'apprendimento collaborativo; la tecnoarte e le nuove vie formative; una previsione sul futuro "internet zero"
Nell'intervista De Kerckhove da una definizione della psicotecnologia nel rapporto tra la tecnologia e il linguaggio. Psicotecnologie come tecnologie che estendono la mente, che investono l'organizzazione mentale e la formulazione del pensiero.
L'intervista è stata rilasciata nel 2004, un'era geologica per quanto riguardo internet e l'informatica in generale. Mi ha interessato particolarmente la parte relativa a internet0. Internet0 non è altro che la proposta di un protocollo di comunicazione semplificata per mettere in comunicazione apparecchi come interruttori, termostati, sensori vari. L'idea alla base del progetto è di far scambiare le informazioni su un network semplificato, quindi con una elettronica meno costosa. Utilizzare lo stesso header di internet, quindi lo stesso protocollo udp, forse è troppo complicato, se non controproducente, per una rete semplificata. A questo punto, meglio inviare lo stesso segnale su internet1. Oggi si può avere, denaro permettendo, una casa domotica che interagisce a distanza tramite telefonino. Magari è poco interessante sapere cosa sta facendo il nostro frullatore a mezzogiorno circa, ma fondamentale sapere che è stato staccato il gas a causa di una fuga, o l'acqua perché si stava allagando la cantina. E' una cosa molto comoda, ma onestamente, non vedo in che modo la cognizione entri in tutto questo.
Dalla community di Telecom Italia sul Cloud, una interessante aggancio alle teorie di De Kerchove, come dall'era del tag si arriva ai nuovi sviluppi di offerta in cloud.
Nel recente intervento tenuto il mese scorso a Lugano il prof. Derrick de Kerckhove ha messo in evidenza i limiti dell'attuale sistema culturale italiano e della mancata valorizzazione del ricco patrimonio di monumenti ed opere d'arte italiane, che deve necessariamente adeguarsi alla evoluzione informatica di questi ultimi anni.
A questo scopo ha proposto una catalogazione digitalizzata delle opere d'arte attraverso l'impiego di Qr Code "per facilitarne la contestualizzazione nel panorama storico, artistico e letterario in cui ogni opera d'arte è nata". Sarebbe così resa più veloce e rapida sia l'archiviazione di dati che lo scambio di informazioni ed anche la possibilità di prestiti tra i diversi musei in tutto il mondo. Particolarmente vantaggioso sarebbe per il turismo e per le conseguenze economiche che ne deriverebbero.
Su Wikipedia, l'enciclopedia libera, è descritta la storia, il funzionamento e i campi di applicazione in cui vengono usati i "Qr Code", codici a barre a matrice di forma quadrata che possono memorizzare informazioni che possono essere lette da un telefono cellulare o da uno smartphone. QR indica "quick response" in riferimento alla rapida ed immediata informazione che forniscono. Sono nati in ambito industriale per aumentare le possibilità offerte dai già diffusi codici a barre ed inizialmente impiegati tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche della Toyota. La successiva concessione di uso libero rilasciata dalla compagnia giapponese Denso Wave, detentrice del brevetto, ne ha esteso rapidamente l'uso in tutto il mondo. Su internet è possibile trovare programmi gratuiti sia per la lettura che per la scrittura dei codici QR, che possono contenere sia testi, sia indirizzi internet, sia numeri di telefono.
Con una semplice ricerca in internet sui "Qr Code" è possibile visualizzare i numerosi siti che ne propongono l'uso, gratuito o a pagamento, per i più svariati scopi.
Uno degli aspetti positivi del periodo di pandemia è stata la digitalizzazione dell'Arte. Le chiusure dei musei e delle mostre hanno implementato le visite virtuali, mostre virtuali, aiutando anche una certa diffusione. Ricordo di aver ricevuto su Watsup video bellissimi, visite virtuali alla cappella Sistina con possibilità di osservare particolari mai visti grazie allo zoom. Ho visto musei di città europee mai visitate. Tutto questo non può sostituire, ma sicuramente sostiene il diffondere della cultura e offre anzi uno stimolo per viaggiare non sono virtualmente. Purtroppo siamo abituati a ragionare in termini "o questo o quello", invece apriamo la mente al "e questo e quello". Non siamo davanti a delle scelte ma siamo davanti ad un ampliamento di possibilità
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