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diego1968

I nuovi media come possibili strumenti di «alfabetizzazione» per i tempi moderni - 14 views

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    numero monografico rivista
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    il "mondo" dell'infanzia e dell'adolescenza sia stato e sarà sempre di più profondamente influenzato anche dall'uso delle nuove tecnologie (Buckingham). Dagli studi effettuati da David Buckingham e presentati nel testo Media Education emerge infatti non solo quanto facilmente i mezzi tecnologici siano oggigiorno accessibili anche a bambini e adolescenti, ma anche come vi sia stata una integrazione e globalizzazione delle industrie dei media: esistono pochi brand globali che propongono una 'cultura comune', soprattutto tra i giovani. Spesso questi media sono cross mediali (integrano cioè più media tra loro), ma non per questo sono omogene i e sono suddivisi in settori specifici che permettono la creazione e la diffusione di communities che vanno oltre i confini nazionali. Non è un caso, infatti, se Buckingham e Sefton-Green evidenziano come la recente «ricerca sulle culture giovanili ha focalizzato l'attenzione sui modi in cui i giovani si appropriano di forme di espressione di cultura popolare con lo scopo di costruire le loro identità sociali. Da questo punto di vista, i media sono risorse simboliche che i giovani usano per dar senso alle loro esperienze, in relazione agli altri e per organizzare la loro vita quotidiana» Come emerso in numerose ricerche sembra infatti che le nuove tecnologie entrino in maniera decisiva a far parte proprio dell'esperienza quotidiana degli educandi d'oggi. Grazie alle caratteristiche principali dei nuovi media questi mezzi sono divenuti veicoli e allo stesso tempo testimoni privilegiati dei vissuti dei ragazzi e delle ragazze contemporanei. Considerando gli studi effettuati da gli esperti del settore sopraindicati e, nello specifico, i dati riscontrati nel Rapporto di ricerca europeo può notare infatti quanto l'uso della tecnologia si a capillare tra la popolazione più giovane. In particolare, Internet risulta essere utilizzato da una volta al giorno a una volta a settimana dal 93% dei ragazzi tra i nove e
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    Negli ultimi anni i nuovi Media sono stati in grado di influenzare tutti i settori del vivere quotidiano, e come afferma Roger Silverstone "nel quotidiano che si inseriscono le dimensioni culturali e funzionali dei media". Infatti proprio nei contesti quotidiani questi strumenti poliedrici hanno avuto la loro influenza maggiore, coinvolgendo appieno la sfera educativa e pedagogica, tanto che alla scuola viene richiesto di saper fronteggiare delle sfide sempre più complesse. Gli insegnanti dovrebbero accettare la necessità di un cambiamento culturale (in cui si riprogettino i curricula intorno ai media). Quindi una delle sfide è il passaggio dall'alfabetizzazione tradizionalmente intesa, ad una forma più aggiornata che sviluppi negli studenti nuove competenze e capacità critiche in merito all'uso e alla partecipazione attiva ai nuovi media.
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    Questo articolo vuole sottolineare quanto sia importante assumere una nuova prospettiva educativa e pedagogica, una pedagogia che sia costantemente in cammino, un campo aperto a nuove esperienze pedagogiche, come per esempio quelle offerte dai nuovi media. L'orientamento pedagogico dovrebbe togliere il timore che gli strumenti digitali possano impoverire il livello culturale dei più giovani, trasformandoli, come spesso si dice, in quasi degli analfabeti. Invece, grazie ad un utilizzo adeguato delle nuove tecnologie in ambito educativo, si può offrire a tutti gli studenti conoscenze, abilità e risorse per essere "alfabetizzati" anche rispetto ad una delle literacy emergente, quella appunto legata ai nuovi media, rendendoli così in grado di «afferrare» la realtà. E se la realtà vissuta, rappresentata, immaginata dai giovani d'oggi è fortemente influenzata anche dalle nuove tecnologie, ogni educatore consapevole del valore e della responsabilità insiti nella propria professione, dovrebbe essere in grado di offrire alla persona con la quale lavora non solo gli strumenti per «leggere la parola» ma anche per «leggere il mondo».
michelegiaconi2

View of La didattica universitaria a distanza durante e dopo la pandemia: impatto e pro... - 18 views

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    Anderson: definisce la didattica online come una tra le tante possibilità di insegnamento e apprendimento attualmente esistenti, avente come peculiarità la possibilità di offrire un accesso all'esperienza educativa più flessibile per quanto riguarda gli spazi e i tempi, dal momento che non implica la compresenza in un determinato luogo di docente e discenti e contempla la fruizione asincrona; tale caratteristica le consente di essere potenzialmente accessibile a un numero incredibilmente elevato di utenti, raggiungendo soggetti ai quali la frequenza a forme in presenza sarebbe preclusa, per motivi personali, lavorativi, economici, geografici . Sempre secondo Anderson, un ulteriore aspetto che la contraddistingue è il superamento del testo scritto come unico ambiente di apprendimento lineare e la proposta di un approccio multimediale, che sappia "abbandonare la logica sequenziale del manuale" per procedere in modo ipertestuale e reticolare, favorendo l'interazione tra i saperi e una concezione della conoscenza come costante costruzione e ridefinizione attuata dal soggetto in modo attivo, opportunamente sollecitato da stimoli provenienti sia dalla cosiddetta educazione formale, sia da quella informale e non formale. L'efficacia dei percorsi di e-Learning poggia in buona parte sul grado di autonomia che il fruitore sa esercitare e padroneggiare , in quanto egli stesso, libero da controlli e condizionamenti, è responsabile del successo del proprio processo di apprendimento. Arriverà speriamo il prima possibile, il tempo in cui verranno trovate e messe in atto contromisure al coronavirus "Covid-19" e assestamenti organizzativi e logistici efficaci al punto tale da consentire un ritorno alla piena frequentazione delle lezioni in presen
marcom1982

Media Education e digitalizzazione dei processi educativi | Edscuola - 7 views

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    In questo articolo si mette in evidenza come la scuola si trovi ad affrontare un processo di aggiornamento accelerato in senso tecnologico che costringe il personale docente a mettere in campo nuove competenze, a prevedere la creazione di nuovi ambienti di apprendimento e processi di insegnamento-apprendimento, sfruttando le tecnologie multimediali e digitali. Racconta un esperienza di apprendimento collaborativo programmato in rete, dove, seppur manchi l'interazione faccia a faccia, si ha comunque la possibilità di mantenere un certo contatto umano e sociale, di dedicarsi tutti insieme, con piacere, ad un'attività comune, in cui gli alunni si sentono protagonisti nelle diverse fasi del lavoro, sviluppando pertanto, anche certe competenze tecniche, e consente ai docenti di non rinunciare ad educare alla cooperazione migliorando anche il benessere psicologico degli alunni, messo a dura prova in questi mesi di emergenza. La scuola resta in vita grazie alle tecnologie seppur tra opportunità e limiti. La scuola si trova ad aggiornare i propri obiettivi nei contenuti e nei modi per rispondere alle sfide di un mondo che cambia rapidamente per formare futuri cittadini.
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    Questo articolo di Erica Della Valle riflette sulla didattica a distanza imposta dalla pandemia e sull'uso di piattaforme informatiche e di svariati sistemi di collegamento e condivisione di immagini, video e documenti, spesso non valutati adeguatamente in termini di tutela della privacy. Il pezzo analizza la Summer School MED, organizzata dall'associazione MED per formazione e ricerca in Media Education, che si è concentrata sui processi educativi mediati dalle tecnologie digitali e sulla questione dei dati acquisiti in formato digitale. Inoltre, l'articolo sottolinea l'importanza della Media Education come prassi educativa e riflessione teorica per produrre cultura e allargare la democrazia, in particolare nel contesto della digitalizzazione della comunicazione.
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