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psicolb

Will the Spread of Digital Technologies Spell the End of the Knowledge Divide? - 4 views

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    In questo interessante articolo, originariamente presentato in Lingua Inglese, l'autore esprime come le tecnologie digitali possono aiutare ad espandere e democratizzare la conoscenza diffondendola equamente. Evidenze suggeriscono che le tecnologie digitali stanno effettivamente contribuendo ad espandere la conoscenza, ma non riescono a democratizzarla. Esse se da un lato stanno contribuendo a colmare il divario, non sono sufficienti a colmare il divario della conoscenza. La conoscenza e la sua democratizzazione per l'autore richiede il rafforzamento delle "fondamenta analogiche" della rivoluzione digitale quali: concorrenza, istruzione e istituzioni che influiscono. Queste analizzate sotto tre esempi: i social media, gestione dei dati (Big Data e Open data) e l'uso di piattaforme digitali.
picfab

Intervista con Mario Aldo Cedrini, economista dell'Università di Torino: Il s... - 0 views

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    Nel suo Saggio sul dono, Marcel Mauss sosteneva che nelle società arcaiche non c'era lo scambio di mercato, che esso non era affatto naturale come affermava Adam Smith nella Ricchezza delle nazioni. Al contrario, agli albori delle Civiltà, c'era una società basata sul principio del dono. Questo principio trova oggi una nuova forma di espressione nei nuovi media, nella misura in cui rendono possibile la condivisione spontanea di giudizi, commenti, informazioni, testi digitalizzati, risorse bibliografiche, ecc. Accanto agli usi commerciali della Rete, esiste infatti chi gratuitamente offre in dono il frutto del proprio lavoro di ricerca e di elaborazione agli altri utenti di Internet. Questa condivisione rafforza i legami sociali e comunitari.
tugleairina

Rischi di Internet: una panoramica della vittimizzazione nel cyberbullismo, abuso di ap... - 2 views

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    È stato condotto uno studio analitico e trasversale con 3212 partecipanti (46,3% maschi) provenienti da 22 scuole spagnole. Sono stati utilizzati strumenti di valutazione con adeguati standard di affidabilità e validità. Attraverso i media digitali, gli adolescenti costruiscono e co-costruiscono i loro ambienti, collegando i loro mondi online e offline. Il crescente possesso di smartphone, e il loro maggiore uso quotidiano, è la porta d'accesso a potenziali rischi che influenzano negativamente il benessere bio-psico-sociale, e questi possono avere esiti gravi. I ragazzi speso presentano problemi interiorizzanti ed esternalizzanti, perdita della qualità della vita. Il cyberbullismo è un atto violento intenzionale che viene eseguito ripetutamente, per un lungo periodo di tempo, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, da una persona diretta contro un 'altra persona che ha difficoltà a difendersi. Il sexting si riferisce all'atto di inviare fotografie o video con un certo livello di contenuto sessuale, scattati o video registrati del protagonista, attraverso l'uso di media digitale. I risultati di questo studio suggeriscono l'esistenza di comorbilità tra i diversi rischi di Internet, con la vittimizzazione del cyberbullismo che è il rischio singolo più diffuso.
chiaraognibene

Gli effetti negativi dei social network: depressione, problemi psicologici e fisici - 1 views

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    La nascita delle tecnologie digitali e dei social network ha portato numerosi vantaggi, come la possibilità di rimanere in contatto con persone lontane, e la nascita di nuove amicizie che danno anche la possibilità di conoscere nuove culture. Però è stato dimostrato che un' eccessivo utilizzo dei social network può causare disturbi dovuti da una sovraesposizione, quali depressione, ansia, stress… Questa sovraesposizione può causare una forte dipendenza dal digitale, spesso le persone si isolano dal mondo esterno, entrando in contatto con gli altri solo tramite i social network. Un altro degli effetti dei social network è la continua ricerca di autostima e approvazione da parte degli altri; si cerca sempre di dare sempre un' immagine di sé che possa soddisfare gli altri, mostrando i lati positivi e nascondendo le imperfezioni. L'innovazione tecnologica, però, può anche aiutare a diminuire questi effetti nocivi dovuti all'eccessivo utilizzo dei social network, ad esempio tramite app che monitorano la nostra permanenza, o che aiutano a gestire lo stress e gli stati di ansia.
biancascartoni

The impact of the media on eating disorders in children and adolescents - 3 views

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    Questo articolo, pubblicato nel 2003 per la rivista accademica "Pediatrics & Child Health" e scritto da Anne M. Morris e Debra K. Katzman, propone una serie di studi epidemiologici che evidenziano come i media possano svolgere un ruolo centrale nel creare e intensificare il fenomeno dell'insoddisfazione per il proprio corpo e, di conseguenza, possano essere in parte responsabili dell'aumento dell'incidenza di disturbi alimentari. L'articolo dimostra come l'esposizione a modelli considerati "perfetti" proposta quotidianamente dai media sia lesiva per i bambini e gli adolescenti che, trascorrendo dalle cinque alle sei ore di fronte allo schermo, vengono profondamente influenzati da ciò che vedono e sviluppano ansie e preoccupazioni riguardo alla propria immagine corporea, che appare inadeguata e deludente. La letteratura scientifica conferma che questi soggetti sono particolarmente vulnerabili ai messaggi e alle immagini veicolate attraverso i media, e molto spesso non riescono a discriminare tra ciò che vedono e ciò che invece è reale. In ultima battuta, l'articolo si focalizza sull'importanza di media education e media literacy come strumenti per sensibilizzare a un uso più consapevole e critico dei media.
dalilaroccam

Social Media Interventions for Nutrition Education Among Adolescents: Scoping Review - 2 views

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    L'articolo è una revisione esplorativa delle caratteristiche, della fattibilità, dell'efficacia e dei fattori che influenzano gli interventi di educazione alimentare basati sui social media per gli adolescenti. Gli autori sono Yalinie Kulandaivelu, Jill Hamilton, Ananya Banerjee, Jennifer Stinson e altri, ed affrontano il problema degli gli interventi sui social media riguardo la nutrizione degli adolescenti. Secondo gli autori gli interventi futuri dovrebbero rafforzare le componenti del sostegno tra pari. Questa revisione esamina l'uso dei social media come mezzo principale per l'educazione alimentare per la fascia degli adolescenti. L'analisi utilizzata in questa revisione sostiene l'importanza del supporto tra pari negli interventi nutrizionali basati sui social media e la necessità di una progettazione degli interventi centrata sull'utente.
iannacconeantonio47

Filter bubbles ed echo chambers - 1 views

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    Questo articolo di Pietro Corazza ci aiuta a comprendere in modo specifico le Filter Bubbles e le echo chambers, lo fa analizzando in modo approfondito di come gli algoritmi restituiscono all'utente determinate ricerche piuttosto che prime pagine. L'articolo offre riferimenti filosofici del passato e soprattutto riferimenti bibliografici molto accurati.
mcaputo2

Sustainability | Free Full-Text | ICT Skills of University Students from the Faculty of... - 1 views

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    In periodo COVID per gli studenti dell'Università della facoltà di scienze motorie le difficoltà si sono modificati. Infatti, i metodi di insegnamento si sono orientati verso ICT anche per uno studio così specifico come quello della facoltà di Scienze Motorie, ove si è sempre pensato doverci essere un limite all'incontro in presenza. Si sono pertanto avviati degli studi sugli Studenti di un'Università Serba, nello studio stesso la domanda specifica era sul potenziale di crescita delle conoscenze ICT degli studenti di Scienze Motorie. A conclusione dello studio, si conclude che nonostante lo stato di pandemia incoraggiava nella riforma del metodo di insegnamento valido sino a quel momento, basandosi sull'analisi condotta e con i dati raccolti si poteva concludere che gli studenti di Scienze Motorie avevano una soddisfacente conoscenza del mondo ICT, e poteva essere citato che la loro sostenibilità e adattabilità ai nuovi requisiti di insegnamento online non era preoccupante. Il questionario sottoposto non valutava però il livello di conoscenze informatiche.
trinca

Emotions in Media Education: How media based emotions enrich classroom teaching and lea... - 1 views

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    Articolo vuole confermare come le emozioni legate agli oggetti di apprendimento basati sui media possono aumentare la concentrazione, l'interesse e persino l'impegno e i legami sociali degli studenti, migliorando così la loro motivazione intrinseca a impegnarsi con l'argomento. Inoltre, i media sembrano influenzare la durata e l'intensità dell'esperienza di apprendimento s generando così non solo interesse ma anche un senso di coinvolgimento (diversi esempi riportati nell articolo. buona lettura
sroveggian

Libri di testo e lettura digitale: a che punto siamo? - 4 views

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    L'articolo è stato scritto nel 2016 da Andrea Nardi, docente presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze. L'articolo introduce il tema dell'utilizzo nelle scuole dei libri di testo digitali. Parte da una definizione, non ancora univoca, di testi on line, libri elettronici e libri di testo elettronici. Si evidenzia che le ricerche sulla lettura digitale hanno finora fornito risultati discordanti. Le tecniche di brain imaging hanno mostrato che la lettura digitale attiva percorsi neurali diversi rispetto alla lettura su carta, contando sulle caratteristiche di plasticità del cervello. Il testo digitale richiede capacità di multitasking ed un carico cognitivo maggiori rispetto al testo cartaceo; almeno nei novizi andrebbe supportato con l'affiancamento di una persona esperta, soprattutto in merito all'utilizzo delle sue funzioni interattive. Le ricerche si concentrano anche sull'aspetto ergonomico dei supporti testuali che contribuirebbero ad integrare l'esperienza di lettura. La lettura digitale richiede, quindi, lo sviluppo di una gamma più ampia di competenze rispetto alla lettura cartacea. Le conclusioni suggeriscono che, alla luce di risultati di ricerca non ancora definitivi, sia opportuno agire con una certa cautela nei confronti dell'utilizzo dei libri di testo digitali, tenendo conto delle loro potenzialità ma anche del loro grado di complessità.
alessiacambi

L'impatto dell'alfabetizzazione mediatica e informativa sull'acquisizione da parte degl... - 3 views

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    In questo articolo scritto da Reem M. Al Zou'bi Dr. si mette l'accento sull'importanza che ha al giorno d'oggi fornire una buona istruzione sull'alfabetizzazione mediatica ed informativa, per permettere a sempre più persone di riuscire a non cadere nelle notizie false che circolano con maggiore frequenza in rete. L'articolo riporta l'esempio della massiccia distribuzione di notizie false nel periodo storico appena vissuto, quello dell'espansione del COVID-19. Ad esempio gli utenti del social media hanno descritto metodi di prevenzioni e di cure nei confronti della malattia prive di fondamento scientifico e medico, sfruttando la paura degli utenti nei confronti della malattia. I risultati riportati in questo articolo dimostrano che lo studio della MIL ha un impatto positivo sull'acquisizione di conoscenze degli studenti, rendendo loro le competenze necessarie per rilevare le notizie false.
alex0078

Un approccio della media education sull'uso dell'intelligenza artificiale nell'istruzione - 5 views

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    Un articolo di maggio 2023 dove Buckingham si approccia all'utilizzo delle intelligenze artificiali nell'ambito dell'istruzione.Cita una lettera scritta da un gruppo di dirigenti scolastici pubblicata sul Times, dove questi mettono in guardia sui possibili rischi che software quali ChatGPT, la più conosciuta intelligenza artificiale del momento, possono rappresentare per l'istruzione.Nella lettera viene chiesto al governo che sia istituita al più presto una commissione indipendente che stabilisca cosa sia "bene" e cosa sia "male" nell'utilizzare le IA, il cui recente e sempre più veloce sviluppo viene descritto come "sconcertante" da Sir Anthony Seldon, scrittore e principale artefice della lettera. Buckingham spiega l'attuale ambito di utilizzo delle IA: generazione di immagini, motori di ricerca, piattaforme di condivisione di file e sistemi di recensione dei rivenditori.Cita la recente vittoria al Sony World Photography Awards di Boris Eldagsen che ha partecipato con un'immagine creata con un'intelligenza artificiale per portare all'attenzione il problema della difficoltà di "smascherare" contenuti creati con le IA. Continuando a parlare di ChatGPT, evidenzia che il plagio è da sempre esistito e per quanto esistano software online per rilevarlo, adesso diventa molto difficile se non impossibile smascherarlo.Parlando poi, di come crea i contenuti, mette in evidenza quanto "costi" in risorse ambientali far funzionare un tale software. In chiusura dell'articolo scrive come possa essere usata L'IA nell'insegnamento e cita Umberto Eco: "se vuoi usare i media per insegnare a qualcuno, devi prima insegnargli come capire i media. L'educazione ai media non riguarda principalmente l'insegnamento con o attraverso i media, ma l'insegnamento dei media: non deve essere confuso con i media educativi o la tecnologia educativa". L'istruzione ha sempre usato dei media,per esempio il libro, quindi starà agli insegnanti capire come utilizzare al meglio questa nuova tecnologia.
ninatos

COVID-19, SOCIAL MEDIA E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE - 1 views

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    I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie psichiatriche caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da una eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme corporee. Il Disturbo Alimentare Evitante Restrittivo compare frequentemente nell'infanzia mentre L'Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata compaiono maggiormente con la crescita (adolescenza e prima età adulta). Come si evince da questo articolo aggiornato al 09/03/2023 a cura di Giulia Spina Unità Operativa di Pediatria Generale in collaborazione con Bambino Gesù Istituto per la Salute, uno studio della Società Italiana di Pediatria ha evidenziato come la pandemia da Covid-19 abbia incrementato lo sviluppo dei DCA in bambini ed adolescenti con il 78.4% negli accessi in pronto soccorso. Isolamento e distanziamento sociale hanno contribuito a trasformare i social media nelle uniche finestre sul mondo in cui i teenagers hanno visto proposti modelli di magrezza e bellezza inarrivabili, influenzando la percezione fisica e psicologica del singolo. Studi recenti hanno dimostrato come si siano diffusi in rete immagini e video pro-anoressia. La colpa è quindi unicamente dei social media? Sicuramente no ma certa è l'influenza che questi possono aver avuto su situazioni già delicate, rafforzando la fragilità di una salute mentale già precaria e aggravandone la sintomatologia.
lorenafonsatti

La media education a scuola: buone pratiche e strategie didattiche - 3 views

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    Articolo prodotto nell'anno 2019, dal contenuto attuale che evidenzia la necessità di introdurre all'interno del sistema scolastico primario la Media Education in un momento storico che raffigura una società governata in modo imperativo da una cultura mediale in continua evoluzione. L'articolo è stato scritto e pubblicato dalla Dott.ssa Giulia Piazza, specializzata in pedagogia della Formazione e Progettazione di Interventi Educativi e Formativi di sostegno all'Apprendimento e all'Insegnamento e co-fondatrice di un centro di consulenza e relativo blog informativo. Riassume le strategie didattiche che si renderebbero necessarie all'interno del sistema scolastico, al fine di indirizzare il bambino a diventare un agente critico nell'utilizzo dei media. Sottolinea quanto sia importante che una disciplina simile non venga riconosciuta come esclusiva, mentre invece dovrebbe essere considerata supportiva a quella in ambiente domestico. In un ambiente culturale come quello attuale, che vede i media come strumento quotidiano a disposizione di bambini, adolescenti ed adulti, si rende necessaria una corretta istruzione in merito alle eventuali conseguenze negative derivanti da un loro uso inconsapevole come l'influenza di un marketing aggressivo, il cyberbullismo o la presenta di identità fittizie. Inoltre, come spiega nell'articolo, una sana, costruttiva valorizzazione di quello che è il potenziale della Media Education, i valori sui quali si fonda, porterebbe a stimolare in ciascun utente consapevole la capacità di riflessione, di senso critico, la scoperta di un potenziale creativo che sia di supporto alla comunità di utenti. Indica le modalità ideali: vere e proprie strategie di intervento, dall'analisi profonda del testo e dei contenuti, alla simulazione in giochi di ruolo che coinvolga i bambini stessi. Una tecnica di approccio atta alla produzione pratica di contenuti funzionali e costruttivi da pubblicare in rete partendo dall'azione magg
a-ekwunife

I giovani: i bisogni di una generazione fragile - 3 views

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    L'articolo presenta una riflessione sul 'La causa principale con cui i giovani finiscono il loro tempo'. Il suicidio! Dice che maggiormente sono gli incidenti stradali: spiega che almeno il 20% (statisticamente) degli incidenti stradali sono suicidi mascherati. Viene accennato l'importanza di riportare il concetto: 'il risparmio giovanile', che, come dice, si ruoti attorno a queste due parole; Desiderio e Futuro. La riflessione finale e' che il desiderio lega al soggetto, ad ognuno di noi, e quell'io attuale si lega ad un io ideale attraverso un progetto: un progetto che avviene nel tempo.
danielapanucci

Nuove forme di violenza nei social media - 2 views

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    L'articolo, della professoressa Anna Grazia Lopez dell'università di Foggia, denuncia il tema della violenza online. Vittime di questo fenomeno sono principalmente soggetti di sesso femminile e adolescenti, che si trovano a combattere contro giudizi stereotipati legati al corpo a discapito di una personale realizzazione identitaria. Questa problematica si riscontra attraverso i social network, piattaforme sempre più utilizzate anche da un pubblico maggiormente giovane, dato il facile accesso ai dispositivi tecnologici. Si evidenzia quanto sia urgente definire e sostenere un piano educativo rispetto la costruzione della body image, con lo scopo di tutelare la vulnerabilità degli utenti più sensibili. Azioni come like e commenti, che siano positivi o negativi, possono essere determinanti a definire una personale consapevolezza fisica che influenzi la salute mentale. La media education si propone di far apprendere alle giovani donne gli strumenti di resistenza all'oggettivazione del corpo e sostenere la propria autostima.
inesgio

MEDIA, ETHICAL NORMS AND MEDIA LITERACY EDUCATION | Ljajić | Facta Universita... - 4 views

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    L'articolo tratta la tematica legate alle norme etiche relative ai nuovi media e alla necessità forte di applicare una educazione ai media e promuoverne l'alfabetizzazione. Il punto di vista dell'articolo è estremamente interessante, ricalca sicuramente tutti quelli che sono dubbi e complessità affrontate dalla "sfida etica" ai nuovi media. Lo affronta sia da un punto di vista giornalistico e dunque dalla necessità di creare delle linee guida basate sul rispetto della proprietà intellettuale, dell'identità, alla moralità, alla competenza e al buon senso proprio perchè come abbiamo visto il veloce avvento dei media e la loro diffusione non ha permesso uno sviluppo altrettanto veloce di quelle norme che ne permettessero un utilizzo sicuro e anche facilitato. Da Habemas, Klippers, Giles fino a White abbiamo un excursus di analisi e ricerche che basandosi sulla necessità profonda di avere linee guida precise e chiare che possano indirizzare non solo gli enti e lo stato ma anche il singolo cittadino esposto e più "fragile" alla potenza di canale mediatico che è utilizzato anche dallo Stato, come in passato, come strumento di propaganda e diffusione di concetti precisi, ove più egualitari ove meno (ad esempio nei reggimi autoritari dove si attua censura e propaganda politica). In linea di massima, l'alfabetizazione digitale è l'unica soluzione praticabile e possibile che permetta llo sviluppo di quello spirito critico del singolo che gli permetta di discriminare sia in termini di notizie (fake news ecc) sia in termini di maggiore consapevolezza nell'utilizzo dei nuovi media anche in un ottica più sicura per se stessi e per gli altri. Evitando le derive anche patologiche a cui ci sta abituando proprio l'informazione mediatica e permettere un utilizzo sano e ottimale. Iniziare quindi nelle scuole permettendo proprio ai bambini, i più fragili, di sviluppare quella competenza critica sin dall'infanzia che non li renda manipolabili è soggetti pass
rmarraffa72

Disinformazione: perché la vera chiave di contrasto è la democrazia digitale ... - 11 views

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    L'articolo, di Marco Giacobazzi (Agenda Digitale.eu) pone un focus sulla necessità di democrazia digitale e media education, come chiave di contrasto alla disinformazione: solo un approccio sistemico, che tenga conto di tutte le dimensioni dell'ecosistema mediale (tecnologica, semiotica e politica) può offrire un'analisi sulla disinformazione, libera da determinismi, soluzionismi e paternalismi. Alla crescita della dipendenza dalle tecnologie dell'infosfera non corrisponde una eguale distribuzione delle competenze digitali nei cittadini e di accesso alle informazioni, ottenibili intervenendo anche politicamente sulla società con attività di regolazione, e superando così i limiti di un approccio individualista all'alfabetizzazione, promosso dalla sola media literacy, che, facendo leva su valutazioni di tipo costi-benefici, scaricherebbe sugli individui la responsabilità della propria educazione mediale. Perché l'uguaglianza non sia solo formale, ma anche sostanziale, bisogna educare alla complessità del mondo mediale, all'interno del più ampio framework della Media Education, per aumentare la comprensione condivisa, e allo stesso tempo è necessario l'intervento delle istituzioni, all'interno di un quadro tecnopolitico di digitalizzazione della vita sociale che permetta di superare quei meccanismi identitari, emersi dalla logica degli algoritmi, che, attraverso clickbait e inserzioni pubblicitarie, rispondono a interessi economici e non democratici.
frapoly1512

Why do people share fake news? Associations between the dark side of social media use a... - 5 views

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    L'articolo affronta l'impatto dei social media come possibile veicolo di fake news sulla credibilità del marchio. Le aziende utilizzano i social media come strumento per le loro campagne di marketing e ne estendono l'uso anche oltre il marketing con l'obiettivo di guidare l'innovazione. La letteratura esistente mette in luce però anche un lato oscuro dei social media online, il caso Barilla, i tweet di Elon Musk e il caso Volkswagen dimostrano come le aziende e i marchi possano risentire dei commenti negativi sui social media. Molte ricerche dimostrano che le reazioni dei consumatori esposti ai problemi del marchio sui social media sono più negative rispetto a quelle esposte attraverso i media tradizionali; la diffusione di voci e problemi totalmente inventati può far sentire le aziende completamente impotenti, poiché tali situazioni sono al di fuori del loro controllo. Emblematico il caso avvenuto nel 2016, che ha coinvolto Pepsi, sono state fatte minacce di boicottaggio dell'azienda americana per una dichiarazione virale, completamente inventata nei social media, che discuteva dell'ostilità mostrata dal CEO di PepsiCo ai sostenitori di Trump. La diffusione di fake news diventa una preoccupazione sempre più grave alla luce del fatto che qualsiasi notizia, vera o falsa, può diffondersi a macchia d'olio nei social media online e diventare virale molto rapidamente, intaccando l'immagine dell'azienda.
federicha

Educazione alla democrazia nel secolo dei social media - 4 views

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    Il saggio dei tre studiosi, Knowles, Camicia e Nelson, prende in analisi la dinamicità dei nuovi social media, proponendo sfide e opportunità, con particolare attenzione alla vita civile. Le piattaforme social sono strade potenti per la diffusione dei messaggi politici, che richiamano i giovani a prendere nuove decisioni riguardo la pubblicazione di certi contenuti. Gli autori prendono inoltre in considerazione l'importanza dell'alfabetizzazione mediatica critica, dove l'insegnante sostiene nei suoi allievi una più affinata sensibilità per esempio riguardo agli sviluppi della ricerca dell'alternativa sulle piattaforme social. Altra questione importante é l'analisi delle fonti e la funzione degli algoritmi, i quali non ci espongono volutamente alla diversità e secondo alcuni studi riportati nel testo, possono influenzare il nostro umore. Sulle piattaforme social possono facilmente crearsi posizioni estreme; é stata inoltre rilevata una correlazione tra partecipazione on line e impegno politico. Infine é interessante come gli insegnanti potrebbero ripensare le loro lezioni per supportare gli studenti in questo 'nuovo mondo' sempre più connesso, evidenziando come i social media possano essere strumento di mobilitazione, per esplorare e valutare criticamente gruppi di interesse e non.
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