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annaserroni

Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19 - 4 views

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    Chi ha accesso ad internet e sa come usarlo, e chi no: è il divario digitale che riguarda non solo i cittadini ma anche vari settori della pubblica amministrazione e del privato, come ha reso evidente la crisi Covid-19. Donatella Selva analizza la prospettiva sociale del divario digitale, legata alle competenze digitali, alla media literacy e all'inclusione. Nell'articolo confronta i dati del posizionamento dell'Italia rispetto all'indice Desi 2020 che misura la "performance digitale" attraverso cinque dimensioni: connettività, capitale umano, uso di servizi digitali, integrazione della tecnologia digitale, servizi pubblici digitali. La crisi sanitaria ha esacerbato le condizioni di deprivazione di alcuni servizi connessi ai diritti fondamentali dei cittadini, come la scuola, e le differenze di accesso ai servizi digitali in base al reddito delle famiglie. L'attenzione si è spostata dai problemi infrastrutturali ad un ambito più politicizzato e attento agli squilibri socio-economici e all'importanza di una maggiore responsabilizzazione dei cittadini nell'uso dei media digitali. SELVA, D. (2020). Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19. Culture e Studi del Sociale, 5(2), 463-483
saradevirgilio94

Studentessa bendata durante interrogazione: "Mi sono sentita umiliata" - 4 views

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    Con il termine "didattica a distanza" si indica un percorso educativo mediato dal computer e da Internet in cui il docente organizza le attività in un percorso online a cui gli studenti accedono in modo autonomo. Si tratta in sostanza, di un metodo di autoapprendimento che porta a rafforzare il sistema di formazione aperta e continua, progettato secondo quanto richiesto dal M.I. Aumentano, in questo momento storico, però, gli illeciti, piccoli e più evidenti, di tipo comportamentale che nella formazione a distanza, evidentemente, si ripropongono come a scuola: copiare. Così la docente ha chiesto a questa studentessa di bendarsi gli occhi e non è un episodio isolato. Questi ragazzi non sono come noi, studenti UNI Nettuno, dotati di un bagaglio di conoscenze ed esperienze alle spalle, per sostenere una didattica di questo tipo. Inoltre, un conto è seguire delle video-lezioni di massimo 45 minuti, tempo massimo in cui riusciamo ad essere attivamente attenti, che puoi interrompere e riprendere quando vuoi, un conto è sostenere per lo più 5h di lezione continuative su programmi che, sostanzialmente, sono stati organizzati in modo improvvisato, ovvero non si basano su delle metodiche di apprendimento certificate e sperimentate negli anni. Secondo la mia opinione queste notizie dovrebbero far riflettere il M.I. per riprogettare la DAD attraverso un uso più consapevole dei mezzi che la scuola a distanza ha a disposizione, senza arrivare ad umiliare i propri studenti, perché ricordiamolo: sono gli adolescenti che soffrono di più in questa pandemia!
alessiasfo2

Cosa è l'educazione digitale: social media e pericoli del web - 1 views

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    Questo è un video davvero molto interessante condotto da Riccardo Sala, il quale introduce il tema dell'educazione digitale, inteso come opera di alfabetizzazione digitale. Egli ritiene che una ottima educazione digitale deve avvenire sicuramente da parte della scuola che ha il compito di insegnare ai ragazzi ad utilizzare correttamente le risorse digitali che hanno a loro disposizione. Importante è anche la famiglia che ha il compito di proteggere e controllare le fonti che i proprio figli utilizzano. Viene introdotto anche il concetto di social media, che non deve essere considerato come qualcosa di 'finto' che porta ad un pericolo, ma deve essere visto come qualcosa che il ragazzo è in grado di affrontare e di utilizzare nella maniera corretta, se viene idoneamente istruito.
elisabenvenuti82

Formare gli insegnanti all'inclusione - 3 views

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    l'emersione del tema dell'inclusività nella Linguistica Educativa spinge a chiedersi se sia possibile migliorare la consapevolezza circa alcuni tratti identitari dei linguisti educativi; ci siamo interrogati sulla possibilità di individuare nei bisogni imposti dall'insegnamento in alcuni presupposti per una didattica inclusiva della lingua e delle discipline.
vdipaola

Il Mobile Learning attraverso la nuova rete LoRaWAN... - Google Scholar - 5 views

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    L'articolo pubblicato il 31 dicembre 2020 da Firenze University press (www.fupress.com/sf) nel n. 2-2020 Studi sulla Formazione del Open Journal of Education, è scritto da Giuseppe De Simone Ricercatore di Pedagogia sperimentale - Università di Salerno; Michele Domenico Todino Docente di tecnologie didattiche per l'inclusione - l'Università degli Studi del Sannio di Benevento; Maria Annarumma Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale - Università di Salerno. L' articolo cerca di fornire una definizione chiara del Mobile Learning e delle sue caratteristiche, inoltre cerca di descrivere come il Mobile Learning potrebbe aiutare i bambini e gli adolescenti nell'apprendimento nella quotidianità sia in luoghi di apprendimento formale che informale. Infine, questo lavoro esplora l' evoluzione delle tecnologie di telecomunicazione con una descrizione delle IoT -Internet of Things e della Rete LoRaWan per stimare come sarà il Mobile Learning di domani.
bonellina

Riflessioni per i Maestri del tempo presente. Franca Da Re - 1 views

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    L'articolo, scritto da Franca Da Re, psicologa, docente, Dirigente Scolastica e Dirigente Tecnico del MIUR ,offre una riflessione sul ruolo dei maestri alla luce degli avvenimenti accaduti a causa dell'epidemia da Coronavirus. Sono rimasta piacevolmente colpita dall'accento posto sulla qualità e sulla generosità della risposta che migliaia di docenti sono riusciti a dare durante la didattica a distanza offrendo tutto ciò che fosse possibile, con i mezzi presenti al momento dell'emergenza, magari anche in maniera improvvisata e a volte disorganizzata ma sempre animati dal desiderio di rimanere vicino ai loro alunni. L'articolo si sofferma anche sulle difficoltà, che nessuno si sarebbe mai aspettato da questa generazione perennemente online e in vista, che molti ragazzi, anche i più impegnati, hanno avuto nel mostrare la loro intimità domestica , a conferma di quanto sia a volte difficile comprendere la mente degli adolescenti. Sicuramente molto interessante è la parte dell'articolo che si focalizza sulle pratiche da capitalizzare , sarebbe un vero peccato se, terminata l'emergenza ,ci dimenticassimo di tutto quello che abbiamo imparato senza portarlo a regime. Classe rovesciata, materiali da utilizzare da parte degli studenti ma anche a disposizione dell'intera comunità scolastica. Tecnologia e media al servizio della comunità, finalmente mezzo inclusivo e di sostegno verso i più bisognosi di attenzione. Occorre un dibattito nazionale sul valore delle tecnologie, sulle loro potenzialità, sulle criticità da superare, non solo in ambito scolastico, ma dell'intero paese. Occorre animare un confronto nazionale sullo stato delle infrastrutture digitali, sui modi per colmare i divari di competenze, possibilità di accesso non solo per disponibilità di dispositivi, ma anche per possibilità di connessione e accesso alla rete. Discutere le potenzialità della tecnologia per cambiare gli ambienti di apprendimento, in termini di spazio, te
linda_alboretto

Tecnologia positiva: utilizzo di tecnologie interattive per promuovere il funzionamento... - 1 views

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    Nell'articolata discussione sull'impatto delle nuove tecnologie e dei media sul benessere, in questo articolo Riva e collaboratori sostengono che la qualità dell'esperienza dovrebbe diventare il principio guida nella progettazione e nello sviluppo di nuove tecnologie, e soprattutto il metro di misura primario per la valutazione delle loro applicazioni. La Psicologia Positiva di Seligman fornisce secondo gli autori un quadro utile: invece di attingere a i modelli disfunzionali del comportamento umano, si concentra su fattori che consentono agli individui e alle comunità di prosperare e costruire al meglio la loro vita. In questo articolo, viene proposto un approccio scientifico e applicato all'uso della tecnologia ispirato alla Psicologa Positiva per migliorare la qualità dell'esperienza personale attraverso la sua strutturazione: la "Tecnologia Positiva". Riva e collaboratori hanno individuato e analizzato tre caratteristiche dell'esperienza personale: attivazione emotiva, realizzazione e connessione con gli altri. Questi tre aspetti possono essere influenzati dalle tecnologie per promuovere comportamenti adattivi e un funzionamento positivo. Le tecnologie positive vengono quindi classificate in base ai loro effetti su una caratteristica specifica dell'esperienza personale. Come studenti di Psicologia e di Educazione ai nuovi media l'articolo offre spunti di riflessione inerenti: la connessione tra le tecnologie e il benessere personale, delle organizzazioni e della società grazie alle esperienze in rete, delineando anche le caratteristiche ideali dei gruppi virtuali per favorire esperienze sociali ottimali e ridurre i sentimenti di isolamento e depressione, fino a presentare la pratica clinica Virtual Reality Therapy la quale, inducendo specifiche risposte emotive, può consentire di creare o ricreare un tema di vita.
simozoli67

L'intelligenza non siede solo nei banchi! - 4 views

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    Questo articolo deriva da una riflessione di alcuni educatori e coordinatori riguardante le attività legate ai bambini e ragazzi etichettati come BES , Bisogni Educativi Speciali, anche in riferimento all'obiettivo numero 4 dell'Agenda 2030 "Fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti" (UNESCO, 2015)
giannib71

Mosaicoelearning - ELEARNING ITALIA - ARTICULATE - TRAINING LIVE - 5 views

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    L'articolo descrive il bite size learning o micro-learning che e' una nuova metodologia per erogare un pacchetto di informazioni (chunk) per apprendere piu' facilmente e velocemente. Apprendimento e velocità sono le prime parole o termini significativi. Nella nostra società sempre piu' fluida e veloce ,con una ridondanza e saturazione di informazioni,questa metodologia permette di concentrarsi su uno specifico argomento da imparare attraverso lezioni di massimo 15-20 minuti. Tecnologia altro termine importante perché grazie agli strumenti che utilizziamo nel quotidiano (cellulari, PC, taclet) possiamo usufruire di queste "lezioni in pillole" in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi contesto. Formazione che sta cambiando e modificando la sua metodologia passando da un'interazione in presenza tra docenti e alunni, a quella in videoconferenza tramite le principali piattaforme di comunicazione (ZOOM,SKYPE,TEAMS),a quella just in time fornita dal microlearning. Lifelonglearning che implica il continuare ad imparare e ad acquisire nuove conoscenze ed informazioni, soprattutto nel lavoro che richiede sempre piu' di frequente ruoli e professionalità trasversali.
barbi750501

Scuola, alfabetizzazione digitale e cittadinanza attiva. Verso un'educazione alla democ... - 6 views

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    Nell'ambito della collana 'Sapere pedagogico e pratiche educative' coordinata dall'Università del Salento il saggio di V.Domenici e A.Buonauro mette a fuoco il ruolo centrale che i media digitali e la Media Literacy hanno per la costruzione e l'esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole, volta alla crescita della dimensione critica. L'ambiente digitale non è un mondo solo virtuale, ma è una realtà aumentata in cui confluiscono dinamiche e contrasti culturali e sociali. A volte questo porta i nuovi media a divenire una cassa di risonanza in cui si alimentano forme di odio, di pregiudizio e di intolleranza. Sono le nuove generazioni che trovano nel mondo virtuale uno dei principali luoghi di interazione ed è per questo che il saggio evidenzia come sia necessario un ripensamento complessivo delle finalità sociali dell'educazione ai media. La Media Literacy diventa strumento fondamentale per educare a servirsi in modo autonomo e consapevole dei media digitali, purchè essa li consideri non più solo come strumenti, ma contesti in cui si vive, si comunica, si fa esperienza dell'alterità sociale e culturale. La loro natura partecipativa ha reso sempre più urgente una dimensione etica e sociale della Media Literacy. «La cittadinanza digitale, in altri termini, dovrebbe declinarsi, nella pratica, in un dialogo con l'alterità che si fondi innanzi tutto sul riconoscimento dell'autonomia dell'altro e sul rispetto reciproco». Attraverso la riflessione su questi cambiamenti, l'articolo ripercorre il cammino che il nostro paese ha fatto su questi temi attraverso i Piani Nazionali per la Scuola Digitale, e ribadisce la necessità che la pedagogia contemporanea e le Istituzioni si carichino del compito di nuovi tipi di alfabetizzazioni digitali per adempiere al loro obiettivo primario: promuovere competenze per lo sviluppo della persona e delle sue potenzialità e il pieno inserimento nel cotesto sociale.
giannib71

L'IDENTITA' SECONDO BAUMAN - REBDER.it | Il blog di Rebecca Montagnino - 4 views

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    Oggi viviamo simultaneamente in due mondi differenti ma paralleli. Uno è creato dalla tecnologia online, che ci permette di trascorrere ore davanti a un pezzo di materiale trasparente, uno schermo che ci interfaccia con Internet. Dall'altra parte abbiamo una vita ordinaria, quella normale. L'altra metà della nostra giornata cosciente la trascorriamo nel mondo che, in opposizione al termine online, viene definito offline. Le comunità virtuali che hanno sostituito quelle naturali, creano solo l'illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti al guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. L'introspezione è un'attività' che sta scomparendo. Sempre più persone quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine in diversi contesti, invece di raccogliere i pensieri, cercano messaggi sul cellulare, social o altro per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro
giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
giannib71

Microlearning - 3 views

Microlearning Iniziamo con la definizione. La parola fa intuire che si tratti di qualcosa legato a specifici momenti. Brevi fasi in cui è prevista un'esperienza di apprendimento. In un mondo estre...

#apprendimento;#brevità;#learning by doing;#tecnologie

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
petrauni

Preadolescenti onlife: educare alla cittadinanza digitale - 6 views

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    In questo interessante articolo di Manuela Fabbri, docente di Didattica generale e Pedagogia speciale presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione «Giovanni Maria Bertin» dell'Università di Bologna, il focus viene posto sui preadolescenti e sulla progettazione educativa che intende far sviluppare competenze tecno-logiche per approcciare in maniera critica, competente ed etica le sfide della vita onlife. La rete e gli spazi digitali possono essere problematici, sia riguardo all'uso che se ne fa, sia riguardo alle competenze digitali degli utenti. Nella preadolescenza si assiste ad una continua ricerca di equilibrio tra l'io e il mondo, in cui la dimensione individuale e quella sociale si fondono Gli ambienti digitali fungono quindi da strumenti privilegiati per costruire la propria identità e il proprio mondo sociale e, come tali, permettono ai preadolescenti di esperire le prime acquisizioni di autonomia, di libertà di azione. Un'educazione alla cittadinanza digitale dovrebbe fornire agli studenti strumenti orientativi e senso critico per affrontare con competenza i nuovi ambienti digitali, permettendo l'utilizzo dei media per potenziare ed integrare le capacità personali, cognitive e percettive, al fine di apprendere, lavorare e partecipare attivamente alla società. In questo quadro, il framework europeo Proposal for a European Framework for the Digital Competence of Educators ha individuato quattro dimensioni educative degli ambienti digitali: informativo-fruitiva, comunicativa, metariflessiva e creativa.
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Evaluating Information: The Cornerstone of Civic Online Reasoning - 6 views

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    Una ricerca della prestigiosa Stanford University fa davvero cascare le braccia. Gran parte degli studenti di scuola superiore e perfino universitari fanno fatica a identificare fake news e articoli sponsorizzati, o peggio ancora "bevono" le informazioni in modo del tutto acritico. Ricercatori della Stanford hanno selezionato notizie, tweet e fotografie su internet, chiedendo poi a studenti di varia età ed estrazione sociale di spiegare se le fonti fossero attendibili o no, e perché. Vi invito a scaricare il PDF che trovate nella web page e leggerlo. Non spaventatevi per le 29 pagine, l'articolo è pieno di immagini ed è molto divertente! Il "sugo di tutta la storia" (come direbbe il Manzoni) è che bisognerebbe educare le giovani generazioni ad un uso critico dei media online - e questo penso valga non solo per gli amici americani ma anche per i nostri ragazzi. Su un solo punto dissento con gli autori: la loro speranza che i "policy maker" siano interessanti ad avere attorno a sé persone con il cervello acceso.
michelegiaconi2

View of La didattica universitaria a distanza durante e dopo la pandemia: impatto e pro... - 18 views

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    Anderson: definisce la didattica online come una tra le tante possibilità di insegnamento e apprendimento attualmente esistenti, avente come peculiarità la possibilità di offrire un accesso all'esperienza educativa più flessibile per quanto riguarda gli spazi e i tempi, dal momento che non implica la compresenza in un determinato luogo di docente e discenti e contempla la fruizione asincrona; tale caratteristica le consente di essere potenzialmente accessibile a un numero incredibilmente elevato di utenti, raggiungendo soggetti ai quali la frequenza a forme in presenza sarebbe preclusa, per motivi personali, lavorativi, economici, geografici . Sempre secondo Anderson, un ulteriore aspetto che la contraddistingue è il superamento del testo scritto come unico ambiente di apprendimento lineare e la proposta di un approccio multimediale, che sappia "abbandonare la logica sequenziale del manuale" per procedere in modo ipertestuale e reticolare, favorendo l'interazione tra i saperi e una concezione della conoscenza come costante costruzione e ridefinizione attuata dal soggetto in modo attivo, opportunamente sollecitato da stimoli provenienti sia dalla cosiddetta educazione formale, sia da quella informale e non formale. L'efficacia dei percorsi di e-Learning poggia in buona parte sul grado di autonomia che il fruitore sa esercitare e padroneggiare , in quanto egli stesso, libero da controlli e condizionamenti, è responsabile del successo del proprio processo di apprendimento. Arriverà speriamo il prima possibile, il tempo in cui verranno trovate e messe in atto contromisure al coronavirus "Covid-19" e assestamenti organizzativi e logistici efficaci al punto tale da consentire un ritorno alla piena frequentazione delle lezioni in presen
silviabiassoni

I ragazzi hikikomori e la pandemia: "Ora non siamo più solo noi ad avere paur... - 7 views

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    Hikikomori, è questo il termine giapponese usato per definire quei ragazzi che, volontariamente, scelgono di isolarsi dal mondo e vivere la loro vita tra quattro mura, quelle della loro stanza. Il loro solo contatto con l'esterno ? Un computer. Gli hikikomori scelgono la reclusione, la reclusione all'interno delle loro case, protetti da quel mondo a cui non sentono di appartenere, sostituendo la vita sullo schermo alla vita reale. Con l'avvento della pandemia, purtroppo il fenomeno degli Hikikomori è aumentato, confermando ciò che questi ragazzi già penavano prima del coronavirus; il mondo è un posto ostile, meglio evitare di venirne a contatto, preferendo il freddo e sterile mondo della tecnologia. In questo articolo sono riportate le testimonianze di due ragazzi, a cui la pandemia non ha minimamente cambiato la vita, erano isolati prima e continueranno ad esserlo, virus o meno. Lo psicologo Crepaldi spiega come la pandemia abbia in un qualche modo "aiutato" questi ragazzi, togliendo dalle loro spalle la pressione dell'essere diverso; tutti chiusi in casa per mesi, abbiamo vissuto come loro vivono da anni. Ma è stato un momento passeggero, nel momento in cui la vita tornerà quella di prima questi ragazzi torneranno a loro volta ad essere i diversi, gli isolati, troppo fragili e sensibili per riuscire ad affrontare un mondo che non sentono loro. Crepaldi stima che le richieste di aiuto da parte di genitori che vedono i loro figli, costretti dalla pandemia ad isolarsi, aumenteranno in maniera esponenziale una volta che questa situazione volgerà al termine. Bisogna quindi sensibilizzare questo fenomeno in continuo aumento, aiutando questi ragazzi, e anche lo loro famiglie a trovare un punto di contatto, sia all'interno della famiglia stessa, sia con il mondo che, volenti o nolenti, circonda questi ragazzi.
nazarenatrimboli

Tecnologia piu' condivisione: così si può fare buon e-learning - 6 views

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    In questo articolo emerge, in modo inequivocabile, l'importanza, o meglio, come sia stato indispensabile ricorrere al digitale per garantire un minimo di normalità nella vita di tutti. La pandemia ha sconvolto repentinamente le nostre abitudini ed i nostri inesorabili ritmi costringendoci, chi più e chi meno, ad adeguarci. Possiamo affermare, in termini di certezza, che con l'uso dei media digitale, siamo riusciti a mantenere i nostri impegni, anche se, come ricorda l'autore, l'esperienza non è nuova e dall'excursus che viene fatto dal dopoguerra a qualche decennio fa, si evince la bontà del mezzo utilizzato che, non può che trovare conferma nei nostri giorni, soprattutto nella scuola con la didattica a distanza. Quindi, è prematuro, da parte mia, dare un giudizio su un processo di cambiamento ancora in atto, pieno di pareri, per lo più discordanti, essendo consapevole che, solo alla fine, si potrà concludere con una valutazione oggettiva. Ciò, però, non mi può esimere dall'esprimere un'opinione. Secondo me, questi strumenti, da un lato, ci hanno messo in condizioni di comunicare e lavorare, snellendo grandemente, il sistema burocratico, ma anche le difficoltà minime dell'organizzazione quotidiana; dall'altro, hanno penalizzato la parte relazionale che non è garantita solo perché si ha la parola, quando il tono della voce viene attenuato dal volume dell'audio e la gestualità confusa dallo schermo. Manca, in effetti, la vivacità dello studio che cammina in stretta correlazione con quella "regia metodologica", a cui si fa riferimento nell'articolo, necessaria affinchè, in particolare, i ragazzi, non debbano essere considerati meri contenitori in cui i docenti riversano nozioni, o soldati che rispondono con coraggio e dignità alla chiamata. Per alcuni versi, la DAD potrebbe creare delle situazioni di comodo, che si manifestano con la scelta di ogni studente di cercare delle scorciatoie per una buona interrogazione o
martytro

TikTok? una risorsa educativa. - 3 views

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    La creatività insieme allo spirito critico è una delle 10 life skills che l'OMS ha indicato come fondamentali. Entrambe sono parte del focus della media education e fulcro del lavoro del Centro Studi dell'Università Cattolica che guidato dal prof Piercesare Rivoltella ha aperto un canale su TikTok nelle scorse settimane. Nello stesso periodo in cui il nuovo social è stato messo sotto accusa per via dei risvolti tragici legati al suo utilizzo, il Centro di Ricerca sull'Educazione ai Media all'Innovazione e alla Tecnologia ha dato vita al canale @cremit_ presentando esplicitamente Tiktok come risorsa educativa. Michele Marangi, membro del Cremit, docente di Media e Intercultura in Cattolica ed esperto di media education spiega i motivi che hanno portato alla decisione di esporsi sul nuovo social. Apparentemente "leggero", caratterizzato da contenuti brevi, balletti e coreografie di pochi secondi, è riuscito in pochi anni a catalizzare l'attenzione di milioni di bambini e ragazzi. Il Prof. Marangi ne sottolinea l'immensa possibilità offerta: oltre la sperimentazione di nuovi linguaggi anche la mediazione medieducativa di starci in maniera etica, consapevole e critica fondendo il tutto con la dimensione estetica e di coinvolgimento. Sempre il Prof. Marangi inoltre sottolinea come sulla piattaforma non si trovino solo balletti ma anche espressioni di creatività pura. L'idea di fondo è "non posso dirti tutto in pochi secondi ma ti offro lo spunto per approfondire". Il vero protagonista del processo comunicativo è il fruitore, non l'attore. Un contenuto per funzionare deve essere "coinvolgente" che è uno dei parametri più importanti dell'efficienza comunicativa. Ancora una volta i media si dimostrano uno strumento educativo se usati in modo consapevole e vissuti dall'interno grazie ad processo di preparazione ed meducazione adeguato.
bdeluca72

Internet addiction disorder: nuova emergenza nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza... - 4 views

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    Questo articolo, scritto dagli psicologi e psicoterapeuti F. Russo, R. Ceria, J. Jarach, C. Laglia, L. Lombardi e L. Isola, descrive alcune componenti che riguardano la dipendenza da Internet in infanzia e adolescenza. L'Internet addiction porta gravi disagi psicosociali, fallimenti scolastici, ed è correlato con l'aumento di disturbi depressivi e d'ansia. Gli adolescenti affetti da dipendenza, modificano la propria vita scolastica e le relazioni. Il trattamento di questa tipologia di pazienti richiede programmi di prevenzione principalmente applicati alla scuola e alla famiglia. In particolare, emerge l'importanza di elaborare programmi che aiutino i genitori a sviluppare una comunicazione qualitativa, e ridurre la motivazione adolescenziale a usare i social. È auspicabile che per il futuro si metta a punto un programma chiaro per supportare i genitori a gestire questa emergenza che, essendo soggetta a rapidi e radicali cambiamenti, necessita di continui approfondimenti.
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