Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged Aspetti Positivi

Rss Feed Group items tagged

jessicabottarini

Videogiochi: spunti teorici e aspetti posivi - 4 views

  •  
    L'attività ludica include aspetti psicologici, educativi e sociali di fondamentale importanza, poiché stimola la formazione della personalità, l'apprendimento di regole e l'integrazione sociale. Oggi il gioco è, sempre più spesso, costituito dal "videogioco" in grado di rispondere al "bisogno ludico" sia negli adulti che nei bambini e nei ragazzi. "Il gioco, attività naturale e fondamentale per i bambini, svolge delle funzioni insostituibili anche in età adulta in cui trova delle modalità di manifestazione e degli spazi diversi, rivelandosi come un'esigenza ed una capacità intrinseca all'essere umano in tutto l'arco della vita" (Singer D.G., Singer I.L., 1995). Il gioco è fortemente alimentato dal bisogno di movimento e di esplorazione presente nell'infanzia, che trova soddisfazione nei caratteristici "giochi sensomotori", ossia quei giochi che J. Piaget definiva anche "giochi-esercizio" in grado di favorire l'apprendimento e perfezionamento di gesti, movimenti, schemi motori e altri tipi di conoscenze relative al mondo. In seguito, dietro la spinta dell'impulso creativo, compare il "gioco simbolico", "giochi di ruolo" e "giochi con regole" importantissimi strumenti per sviluppare e perfezionare le abilità sociali. Il "bisogno di giocare" permane nell'adulto manifestandosi con modalità e in misure diverse e trasformando le possibilità simboliche in attività creative di scrittura, sportive, musicali, artistiche e rispondendo alla voglia di confrontarsi e di mettersi alla prova sospendendo le conseguenze delle azioni, attraverso la cosiddetta "funzione di moratoria del gioco" (Bruner J. e al., 1981). Il videogioco possiede potenzialmente anche degli effetti positivi che possono essere: 1)stimolo ad alcune abilità manuali e di percezione. 2) sostiene le forme induttive di pensiero. 3) aiuta a gestire gli obiettivi, individuando dei sotto-obiettivi. 4) autocontrollo e della gestione delle emozioni. 5)
denisedesio

iGeneration: l'impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 9 views

  •  
    Sebbene siano noti gli aspetti positivi della tecnologia digitale e le loro trasformazioni in particolare sulla Generazione Z; bisognerebbe insegnarla maggiormente nelle scuole alle nuove generazioni per diminuire il rischio degli effetti negativi che tali strumenti possono apportare e per ottimizzare il loro utilizzo. Giovani sempre più multitasking, problem solver, creatori attivi della loro conoscenza tramite procedimenti non lineari, veloci e rapidi che vivono internet e non semplicemente ci navigano; rischiano, a causa anche della non conoscenza approfondita degli stessi item, di sperimentare fenomeni di apatia, di mancanza di attenzione profonda ( "in internet si tende a passare da un rubinetto di informazioni all'altro ") di analfabetismo emotivo e di relazioni superficiali.
  •  
    L'articolo è stato pubblicato il 5 aprile del 2017, dalla Dott.ssa Giulia Radice, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, iscritta all'ordine degli psicologi della Lombardia dal 12/03/2015. Nell'esercizio della sua professione si occupa di ansia e panico, depressione, disturbi di personalità, trauma, lutti e separazioni, difficoltà relazionali e sociali. L'autrice nata tra il 1980 e 1990 si attribuisce l'appellativo di nativa digitale riproponendo in bibliografia l'articolo di Prensky "Digital Natives, Digital Immigrants" del 2001, dove egli identifica con questo termine gli individui che hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale. All'interno dello studio, 1985 è la data che segna il passaggio cruciale dovuto alla diffusione di massa del computer, le persone nate prima di questa data che si sono poi approcciate al linguaggio digitale in una fase successiva sono definiti immigrati digitali da Prensky. L'autrice si interroga sul modo in cui le tecnologie digitali stanno trasformando le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre abilità cognitive e i nostri comportamenti, interrogativo che genera il titolo dell'articolo: "come le nuove tecnologie ci stanno cambiando: la iGeneration". L'autrice presenta inizialmente l' Igeneration o generazione z, gli iperconnessi di cui molto ha scritto la docente Twenge , psicologa alla San Diego University, autrice di saggi ed articoli sull'adolescenza dove ha proposto un'analisi accurata della iGeneration attraverso il confronto con le generazioni che l'anno preceduta (Baby boomers 1946-1964, Generazione X 1965-1979 e i Millenials 1980-1994) individuandone otto tendenze che la definiscono: immaturità, iperconnessione, incorporeità, instabilità, isolamento e disimpegno, incertezza e precarietà e inclusività. Degli articoli e dei saggi della Dott.ssa Twenge non vi è traccia in bibliografia, così come di una parte della posizione di Cesare Rivoltella, che
angelamaesano

Generazione Digitale - Media Education - 4 views

  •  
    L'intervento di Massimiliano Andreoletti ricercatore universitario sottolinea l'importanza dell'approccio ai media: nè positivo né negativo ma utile all'uomo per amplificare i suo mezzi di comunicazione e di pensiero, e soprattutto per esprimere se stessi come cittadini e uomini; sono uno strumento che fa parte della nostra vita ed è necessario educare a tale strumenti sia gli adulti che i ragazzi. La scuola stessa ha capito che deve mettersi "in mezzo" tra i ragazzi e il mondo esterno, attraverso una media education. Alla maggior parte degli adulti mancano delle competenze e questo impedisce ai ragazzi di interagire con loro e di rivolgersi a loro in caso di necessità. Ciò che diventa necessario è anche intervenire sugli adulti/genitori per una media education, così da renderli in grado di diventare un supporto nei confronti dei ragazzi.
  •  
    Oggigiorno la televisione, da sempre cattiva maestra (e mass media per eccellenza ), internet e i media in generale, fanno parte a pieno titolo degli strumenti della didattica. Il dibattito riproposto da Rai educational vede presenti figure di spicco, tra cui Mario Morcellini. Per prima cosa si insiste sul fatto che non è esatto considerare, come si faceva tempo fa, la tv un virus di cui sbarazzarsi. Una visione del tutto negativa dei media non è dunque adeguata. Vanno presi in considerazione anche gli aspetti positivi. I media si potrebbero infatti considerare anche un' estensione dell'uomo, che ne facilita la vita. E' però necessario che i giovani vengano guidati nel loro uso. Il professor Mandarano insiste sul fatto che il mondo reale e quello virtuale siano ormai in stretta connessione, anche se spesso non riusciamo a capirlo. Ciò in conseguenza de fatto che il modo in cui i genitori si approcciano ai media è ambiguo. C'è chi è entusiasta e chi è allarmato dal fatto che Internet possa sostituire i vecchi libri di testo. La paura è una conseguenza della scarsa conoscenza che si ha in merito alla modalità attraverso cui andrebbe considerato e indagato il web. Esso può essere utilizzato adeguatamente solo se se ne conoscono pro e contro. Le posizioni estreme, come sempre, non hanno ragion d'essere. Perchè si possa prender coscienza degli aspetti positivi e negativi del web è dunque necessaria la formazione sia dei genitori che dei ragazzi. A tal proposito negli ultimi anni sono stati stanziati dei fondi a favore dei progetti di educazione ai media. Tra questi viene citato il progetto "scuole aperte" (2009). Secondo MARIO MORCELLINI i media andrebbero considerati non di fronte ai bambini ma di fianco come fossero un loro supporto. Il professor Mandarano insiste invece sul fatto che il medium venga spesso considerato un gioco. Non ci si rende invece conto che si compiono degli illeciti anche sul web. La polizia postale ha un ruolo di primo piano e dunque
vincenzopapillo

iGeneration: impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 5 views

  •  
    A cura di Giulia Radice - Psicologa, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta in formazione - Psicoterapia Cognitiva e ricerca Milano - l'articolo, pubblicato su State of Mind il giornale delle scienze psicologiche, si concentra sulle iGeneration cioè su quelle generazioni nate fra l'80 e il 90 cresciuta insieme ad internet. L'autrice cita alcune ricerche sulla plasticità neurale, sull'impatto che l'utilizzo dei nuovi media potranno avere sull'attività cerebrale delle nuove generazioni. Aspetti positivi e negativi che coesistono ancora una volta quando si parla dell'utilizzo dei nuovi media sopratutto quando sono i più giovani a farlo. Si passa dalle evidenze di un sovraccarico in taluni casi della memoria di lavoro che impedisce il formarsi di connessioni neurali profonde e a lungo termine al miglioramento dell'attenzione e della memoria attraverso la fruizione di videogiochi. Buona lettura.
  •  
    Generazione Z (iGeneration) è un termine che raccoglie gli individui nati dalla seconda metà del 900 fino al 2010, essi non usano internet ma lo vivono in modo attivo quotidianamente. L'articolo invita alla riflessione su quanto le nuove tecnologie stanno rivoluzionando positivamente e negativamente la nostra vita. Un aspetto considerato dall'autrice dell'articolo (Giulia Radice) è l'incapacità di riuscire a finire un compito senza prima guardare l'email, facebook o whatsapp. L'uso spropositato di internet è visto come una vera e propria dipendenza che con i suoi eccessivi stimoli modifica le connessioni cerebrali e mette a dura prova la plasticità neuronale. Tali informazioni sovraccaricano cognitivamente la memoria di lavoro impedendo la formazione di connessioni neurali profonde e a lungo termine, condizionando la presa di decisione. Prove scientifiche dimostrano aspetti positivi della tecnologia cui la capacità di alcuni videogiochi di aumentare le abilità visive, strategie migliori di problem solving, l'attenzione selettiva e la maggiore elaborazione dei dati. Se da un lato la tecnologia digitale non ci aiuta a riconoscere le nostre e le emozioni altrui causa ad esempio l'assenza di comunicazione non verbale dall'altro non si può non considerare la creazione di una nuova forma di alfabetizzazione, quella digitale (digital literacy) che consiste nella valutazione qualitativa e veritiera delle informazioni scovando ed eventuali manipolatori o ingannatori. Si può concludere affermando che il rapporto tra le nuove generazioni e le tecnologie digitali è circolare in quanto uno cambia in funzione dell'altro mentre la chiave per rendere positivo questo enorme cambiamento la si può trovare nell'insegnamento dell'uso della rete, rendendo l'uso di ciò moderato e consapevole.
botz06

Adolescenti e sessualità: impatto dei contenuti espliciti dei social media - 4 views

  •  
    La sessualità rappresenta uno degli aspetti fondamentali dell'essere umano. Ad oggi il cinema, la televisione ed internet, con la presenza di contenuti sessualmente espliciti, influenzano in maniera significativa i comportamenti e le decisioni degli adolescenti in quest'ambito. Da una parte rappresentano un pericolo, dall'altra permettono di fare chiarezza sulla propria sessualità e preoccupazioni, promuovendo la responsabilizzazione ed evitando comportamenti rischiosi futuri, più come forma di prevenzione primaria che di intervento. Nel primo caso sono stati fatti studi per osservare questo impatto nel desensibilizzare i giovani davanti a certe immagini e video, influenzando in maniera negativa i loro comportamenti, portando ad esempio ad un aumento dell'aggressività, a provare meno disgusto davanti a scene forti, ad anticipare alcune esperienze. Una limitazione di questi contenuti ritarderebbe e diminuirebbe comportamenti sessuali rischiosi. Parlando di impatti positivi, Netflix per esempio ha realizzato una serie tv "Sex Education", che parla delle difficoltà legate alla sessualità degli adolescenti in modo concreto, ma con ironia e leggerezza. Quindi, attraverso i media, non vengono realizzati solamente prodotti di svago, ma che permettono anche di aumentare la propria conoscenza. Un approccio utile secondo la ricerca di Pinkleton e colleghi, potrebbe essere l'educazione all'alfabetizzazione mediatica, che permette di sviluppare un pensiero critico sugli aspetti dei media e i loro contenuti. È stato realizzato un quasi-esperimento con risultati positivi di responsabilizzazione e resistenza alla pressione dei pari circa le prime esperienze sessuali. Esistono inoltre anche dei siti che permettono di ottenere risposte da professionisti riguardo i propri dubbi.
fabriziaburgio

Positive and Negative Influences of the Mass Media upon Education - 6 views

  •  
    L'articolo in questione parla di "potere di influenza dei mass-media" e delle possibili conseguenze che tali mezzi di comunicazione di massa possono creare su un pubblico a volte distratto e inconsapevole. I mass media presentano una forma di socializzazione molto diversa da qualsiasi altra, perché non offrono alcuna possibilità di interazione. Sono un importante strumento educativo per i ragazzi e influiscono in modo più o meno diretto sui processi cognitivi. I media non si possono definire né positivi né negativi, e la loro influenza dipende da diversi aspetti: il tempo di utilizzo, l'uso che ne viene fatto e l'adeguatezza dei contenuti proposti in relazione all'età dei soggetti. Dunque tali mezzi di comunicazione costituiscono una valida risorsa, ed è compito della famiglia e insegnanti capire in quale misura adottarli al fine di produrre effetti positivi sullo sviluppo cognitivo della gioventù.
antonioalberti2

Il gioco computerizzato per il potenziamento cognitivo e la promozione del successo sco... - 8 views

  •  
    La tecnologia informatica è sempre più pervasiva nella vita quotidiana delle persone. Essa può essere utile per ridurre il carico cognitivo dell'individuo,anche se questo aspetto deve essere visto come due facce opposte della stessa medaglia: Vi sono aspetti negativi inquanto causa di una diminuizione dell'elaborazione cognitiva per dare senso agli eventi del mondo che ci circonda; ma anche aspetti positivi inquanto diminuisce la possibilità di sovraccarico cognitivo permettendoci di focalizzare la nostra attenzione su ciò che è veramente importante.In questo caso si può dire che avviene un potenziamento cognitivo nell'individuo. Il gioco computerizzato sembrerebbe offrire opportunità in tal senso,contribuendo a migliorare l'apprendimento ed il successo scolastico nei bambini e ragazzi. Alla base di tutto ciò deve esserci un'accurata progettazione delle attività supportate da giochi computerizzati. Devono quindi essere definiti opportuni criteri di progettazione di tali attività,sia in ambito scolastico che extrascolastico,quanto alla progettazione di giochi e software specifici.L'aspetto progettuale è pertanto basilare inquanto l'utilizzo di tecnologie nella formazione ha infatti dimostrato di avere in sè grandi potenzialità nel migliorare le capacità mnestiche,attentive ed esecutive.
antonio-daniele

Una legge per portare a scuola l'educazione all'uso dei social media? Parliamone - 19 views

  •  
    Nel PSICOLOGICAL REPORTS possiamo trovare una ricerca condotta da Caci B, Cardaci M, Tabacchi ME, Scrima F. intitolato 'Variabili di personalità come predittori di utilizzo di Facebook.'dove si indaga il ruolo dei fattori di personalità come predittori di utilizzo di Facebook. I dati relativi all' utilizzo di Facebook e dei fattori di personalità da 654 utenti di Facebook sono stati raccolti tramite un sondaggio web. Utilizzando l'analisi del percorso, i risultati hanno mostrato l'apertura come predittore di rapida adozione di Facebook, coscienziosità con uso parsimonioso, Estroversione con lunghe sessioni e le amicizie abbondanti, e Nevroticismo con elevata frequenza delle sedute.Il possibile ruolo di Piacevolezza nel predire bassa frequenza della sessione e le amicizie ha bisogno di una ulteriore convalida.
  •  
    L'articolo tratta tratta "educazione e sviluppo nei social media" nel New Jersey proposto al senato nel 2014/2015. Ma l'educazione all'utilizzo dei nuovi media o social media è qualcosa che dovrebbe essere esteso pure nel sistema scolastico italiano. E' indirizzato agli studenti dagli 11 anni in poi e spiega l'utilizzo responsabile dei social media che diventano sempre più spesso trappole per pedo pornografia o altri utilizzi illeciti cyberbullismo ecc . L'uso consapevole dei social media è importante in quanto ormai la cultura digitale è sempre più diffusa e sicuramente non ci sono solo aspetti negativi ma gli aspetti positivi sono molto di più. Quale opportunità migliore di quella di trattare la materia come argomento di studio anche per rendere una scuola più moderna ed orientata al futuro e non radicata a programmi ormai obsoleti e superati . A.Daniele
lidial

Italian lessons: what we've learned from two months of home schooling | Education | The... - 0 views

  •  
    L'articolo pubblicato in inglese su The Guardian e ripreso nel numero del 30 apr/7 mag 2020 del settimanale l'Internazionale, riflette sull'esperienza vissuta in Italia dal giornalista, che è anche insegnante, e dalla sua famiglia, rispetto alla chiusura della scuola durante il lockdown. I fatti divengono spunti di riflessione sull'apprendimento digitale, su come cambi, o debba cambiare, l'approccio dell'insegnante, e anche dell'allievo, nella didattica, a distanza a partire dal contesto italiano poco digitalizzato. L'autore non dimentica di sottolineare sia gli aspetti personali che relazionali implicati in questa nuova didattica evidenziandone sia gli aspetti positivi che le criticità.
donatellamaffeis

Dipendenza da Internet, retomania, internet addiction disorder, internet dipendenza - 2 views

  •  
    Ho scelto questo articolo perché è riuscito ad evidenziare come gli aspetti positivi di internet( come annullare le distanze, fornire un nuovo modo comunicare e socializzare, la facilità di accesso alle informazioni) possano diventare un "pericolo" per la salute delle persone e creare una vera e propria dipendenza. Un utilizzo consapevole e attento di questo mezzo di comunicazione permette di evitare e prevenire i problemi legati alla dipendenza da Internet.
mariaferpineda

È vero che i social media disincentivano la partecipazione attiva dei ragazzi... - 3 views

  •  
    Gli atteggiamenti verso i social media, in linea generale, sono divisi in due poli. Uno rappresentato dalla generazione di adolescenti compresi tra i 13 e i 19 anni di età, definiti iGen dalla psicologa statunitense Jean Twenge, adottando solitamente un atteggiamento positivo. L'altro polo è formato dagli adulti o dai genitori più restii e meno propensi ad accettare questi nuovi mezzi di comunicazione. Ma di cosa avranno realmente paura gli adulti? Un argomento comunemente discusso è la passività che esibiscono gli adolescenti di fronte all'azione che avviene al di fuori del cyberspazio, tuttavia le ricerche scientifiche dimostrano che tra gli adolescenti, il comportamento prosociale online è un valore importante. Se gli adulti riuscissero ad apprezzare di più gli aspetti positivi dei social media potrebbero realizzare un ponte tra loro e le nuove generazioni sfruttando la loro naturale propensione alla pro-socialità, cosi aiutandoli ad alzarsi dalla loro comoda poltrona per portarli all'azione.
giorgiapastore

Instagram, il social della perfezione che ci rende infelici - 8 views

  •  
    Questo articolo dimostra come i social hanno portato numerosi cambiamenti nella vita di tutti i giorni e nelle interazioni sociali, specialmente dei più giovani. Instagram, in particolare, nasce come piattaforma su cui poter postare le proprie foto personali per il piacere di poterle condividere con gli altri. Tra i giovani, in particolare tra i "millenials" è il social più utilizzato. Il problema cardine del soprannominato "social della perfezione" è proprio la possibilità di postare foto perfettamente ritoccate e filtrate che possono alterare la percezione della realtà. Grazie ad un sondaggio fatto dalla Royal Society for Public Health (Rsph) su 1.500 giovani del Regno Unito, Instagram è risultato particolarmente negativo per i suoi effetti sulla qualità del sonno, sull'immagine del corpo e sul Fomo (Fears of missing out, ovvero la paura di essere tagliati fuori), quella che Novak definisce la paura di "non essere ok". Solo grazie ad uno studio longitudinale di medio-lungo termine si potrà stabilire quanto tutto questo sia correlato a un maggiore rischio di depressione e ansia dovuti alla paura di non sentirsi all'altezza e di non potersi permettere lo stile di vita ( nella maggior parte dei casi, finto) che osservano sul social. Per prevenire questi rischi è fondamentale il lavoro di esperti di Media Education già nei primi anni di scuola.
  •  
    Questo articolo ci porta a comprendere come i social network in particolare Instagram, social più utilizzato oggi giorno dei giovani, abbia sia aspetti positivi come: la socializzazione, il divertimento e la possibilità di autocelebrarsi ma anche molti negativi: privacy, geolocalizzazione e salute mentale. Prendiamo nello specifico la compromissione della salute mentale, Instagram porta ad ansia, depressione, ossessione, stress, poca autostima e scarso senso di soddisfazione personale considerando che tendiamo a confrontare la nostra vita con le vite "perfette" di celebrity e influencer e a mettere a paragone il nostro corpo con quello di modelli/e parzialmente ritoccati. Strumento preventivo: Media Education.
  •  
    Articolo interessante soprattutto nell'era dei social che stiamo vivendo, dove tutto viene vissuto in modo accellerato e amplificato e spesso fa perdere il senso anche alle cose semplici che non viviamo più a livello diretto ma viviamo maggiormente a livello virtuale, mi riferisco alle cose semplici che possono essere gli auguri di compleanno che vengono inviati attraverso le piattaforme social, ciò dimostra il fatto che stiamo perdendo sempre di più il contatto umano.Ciò preoccupa e non poco...
nicolebenini

Hikikomori e tecnologie digitali: educare, non privare | Hikikomori Italia | Associazi... - 2 views

  •  
    Il post scritto il 19 settembre 2019 dallo psicologo Marco Crepaldi, presidente e fondatore dell'associazione Hikikomori Italia, si sofferma sulle relazioni esistenti tra il fenomeno sociale delle persone che attuano un ritiro sociale (noto come Hikikomori), e le tecnologie digitali mediatiche. In particolare l'autore motiva come sia inappropriato considerare la tecnologia digitale mediatica (internet, videogiochi, ecc.) e la dipendenza ad internet come cause dirette che portano all'isolamento della persona, in quanto negli anni e nei luoghi che per primi hanno visto l'insorgenza del fenomeno (Giappone, anni '80), i nuovi media digitali non si erano ancora diffusi in modo pervasivo. Argomenta invece come l'uso e abuso di questi ultimi possa esser considerato come: a) acceleratore della diffusione del fenomeno Hikikomori; b) sua possibile conseguenza. Nella conclusione, l'autore sostiene che un approccio terapeutico che mira ad una drastica eliminazione delle nuove tecnologie mediatiche, se può esser giustificato in situazioni di dipendenze estreme e nel breve termine, nel lungo termine non è opportuno. Più che promuoverne la rimozione, occorre infatti a suo avviso insegnare a padroneggiare tale universo per massimizzarne gli aspetti positivi e minimizzare quelli negativi. La posizione argomentata si collega al paradigma attuale di media education, che non demonizza più le tecnologie mediatiche, né ha il fine di proteggere le persone dai nuovi media, bensì di renderle maggiormente consapevoli, di formarle perché siano in grado di prendere autonomamente e coscientemente le proprie decisioni.
  •  
    Per un inquadramento più specifico sul fenomeno Hikikomori, sintomi e diagnosi, possibili cause, possibili cure e considerazioni sul successo degli approcci descritti in letteratura, si suggerisce la lettura dell'intervista "Hikikomori. Sintomi, cause e trattamenti", effettuata ad un psichiatra e ad una psicologa e pubblicata sul sito: www.ospedalemarialuigia.it, il 30 luglio 2019.
antoniolionti

Giovani, ansia e social media: uno sguardo al mondo adolescenziale e all'utilizzo dei s... - 3 views

  •  
    In questo contributo pubblicato su "Culture digitali" si vuol porre l'attenzione su un tema che tocca da vicino i giovani e l'utilizzo dei social media. In particolare si sottolineano le conseguenze di questo rapporto costante con i social media; i dati emersi da ricerche in ambito clinico come quella condotta dalla psicologa clinica Lindsey Giller del Child Mind Institute specializzata in disturbi dell'umore nei giovani, mostrano un trend in crescita per quanto riguarda disturbi d'ansia sociale, insicurezza e scarsa autostima; il continuo confronto con i pari e i meccanismi che si innescano da questa costante connessione virtuale sono elemento di stress, che se sottovalutato può tramutarsi in forme di dipendenza. Non mancano gli aspetti positivi dei social media che facilitano il relazionarsi tra i giovani, soprattutto per coloro che hanno difficoltà nel socializzare e per i gruppi marginalizzati. Un corretto utilizzo dei social media è la nuova sfida da affrontare per le nuove generazioni, che però necessitano di una formazione attraverso progetti di Media Education che possano fornire loro una comprensione critica dei media, intesi non solo come strumenti, ma come linguaggio e cultura.
dalilapaneroni

Ambienti di apprendimento prescolari: il sostegno delle tecnologie digitali - 5 views

  •  
    Questa tesi di laurea magistrale redatta da una studentessa dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, trae spunto da diversi autori (tra cui di spicco G. Riva, Jenkins, Rivoltella) per affrontare una tematica di grande attualità. L'obiettivo che si prefigge è quello di proporre un'analisi degli aspetti positivi e delle potenzialità che le tecnologie digitali possono fornire all'interno degli ambienti di apprendimento prescolari, con particolare attenzione ai progetti proposti all'interno dell'asilo nido "Faber" di Reggio Emilia. Una diffusione della Media Education, in tal senso, è ritenuta essenziale per far sì che la fruizione quotidiana delle tecnologie si caratterizzi come un'esperienza costruttiva e positiva, che consenta di perseguire la creatività e l'apprendimento di conoscenze e competenze da parte non solo degli infanti, bensì anche degli adulti: il rischio che si configura per i nativi digitali, è rappresentato dal fatto che questi possano cadere in un vortice di dipendenza da queste tecnologie, senza però trarne un vantaggio per la crescita e lo sviluppo cognitivo e affettivo.
irissalvadori

I videogiochi aiutano l'apprendimento - 2 views

  •  
    L'articolo parla di come i videogiochi possano diventare strumenti per l'apprendimento e di come si possano utilizzare anche nelle scuole. Vengono messi in luce solo gli aspetti positivi, dato che i videogiochi solitamente vengono visti in un'accezione negativa, futile. Invece, dopo questa lettura si evince quanto sia importare integrare il divertimento con l'educazione, prova ne sia che favorisca: la motivazione, il problem solving, la cooperazione, adottare altri e nuovi punti di vista, inoltre sono in grado di sviluppare anche il pensiero critico. Che poi, si è soliti pensare che gli utilizzatori siano i bambini/ragazzi, invece, dal rapporto dell'AESVI risulta che anche gli adulti ne facciano un largo uso. L'articolo, inoltre, fornisce un nuovo lessico inerente alla sfera dei videogame.
lchiari

How Might ChatGPT Impact Journalism and Media Education? - 1 views

  •  
    John v. Pavlik è professore di giornalismo e studi sui media alla Rutgers, l'Università Statale del New Jersey, USA. Ha svolto ricerche riguardanti l'impatto delle nuove tecnologie sul giornalismo, sui Media e sulla società. Recentemente ha effettuato un'analisi sulla Chatbot Chatgtp occupandosi degli aspetti positivi e negativi del suo utilizzo. La Chatgtp è stata lanciata per la prima volta a fine novembre 2022 come strumento di linguaggio, in grado di rispondere in modo efficace ed autorevole a vari quesiti e argomenti per cui la si utilizza. La ricerca si è occupata dei modi in cui ChatGPT potrebbe contribuire al miglioramento del giornalismo e l'educazione ai media ma anche dei pericoli in cui si potrebbe incorrere con il suo utilizzo. Da un lato si evidenziano i pregi, come ad esempio essere uno strumento di riferimento e ricerca e dall'altro i pericoli riguardanti il plagio, l'etica, i pregiudizi e l'integrità intellettuale. Gli studenti che usano ChatGPT potrebbero modificare le parole all'interno degli elaborati pensando in questo modo di non commesso plagio usando la chat. Può essere inoltre difficoltoso garantire un lavoro non compromesso da ChatGPT e che quindi intacchi l'integrità intellettuale. Un altro pericolo potrebbe derivare da governi, classe dirigente, società che possono creare dei contenuti, delle fakes news, per manipolare la opinioni e comprensione delle stesse da parte del pubblico. Altro fatto che con ChatGPT non c'è un meccanismo che costruisca un marcatore nel testo e che possa essere essere eventualmente rimosso. In ogni caso anche se ci fosse il marcatore gli studenti potrebbero riscrivere quanto ricavato dalla chat ma non si risolverebbe comunque il problema legato a plagio, pregiudizi ed etica. Un altro problema riguarda le fonti perché in questo momento ChatGPT non è in grado di fornire fonti per le sue informazioni e opinioni. Al momento sembrano che ci siamo più pericoli di quanto non siano i pregi.
lauracavazzini

Effetti dei social media sugli utenti: dal cyberbullismo all'utilità per scop... - 8 views

  •  
    L'articolo evidenzia la relazione tra l'uso dei Socia Madia nelle nostre vite e come essi siano in grado di cambiare la nostra percezione del mondo in termini emotivi, che talvolta sfociano in patologie associate come ansia e depressione. Leggendo l'articolo ci si pone la domanda "fino a che punto questi spazi virtuali possono influenzare la nostra vita?" L'articolo continua soffermandosi sulle tesi di diversi ricercatori, in particolare il dottor B. Primack afferma : «I social sono spazi virtuali ma producono emozioni reali» dove gli utenti ne sono gli attori. La Royal Society descrive infatti come i Social siano in grado di condizionare la salute mentale degli utenti. Coloro che fanno un uso attivo dei social network hanno pertanto la tendenza a "filtrare " la propria vita , la quale pubblicamente appare sempre particolarmente positiva. Ci sono state diverse campagne che, negli anni, anno cercato di svestire i social di questa tendenza alla positivita' e perfezione, sottolineando il fatto che "la vita perfetta non esiste". Ma quali sono le conseguenze di questa ricerca della perfezione? Studi hanno evidenziato particolari atteggiamenti legati ad essa come : la propensione a paragonare la propria vita a quella degli altri contatti, una compromissione dell'autostima, con conseguente depressione , una correlazione tra le scarse ore di sonno e la compulsiva "fear of missing out" ovvero il bisogno di controllare il social per non perdersi qualcosa. Ma cosa spinge le persone ad affezionarsi al mondo dei social? Secondo il Professore M. Delgado, il soggetto ritrova nella notifica dello smartphone un sensi di gratificazione che comporta "riconoscimento sociale". Gli input dei social, detti "Like" potrebbero innescare delle dinamiche che favorirebbero il rilascio di dopamina un neurotrasmettitore complesso che risult
  •  
    Ho trovato questo articolo molto interessante e di grande attualità. Il tema principale è relativo all'utilizzo dei media, con particolare focus sui social media. La ricchezza dell'articolo sta nel fatto di illustrare i rischi relativi all'uso, o per meglio dire, abuso, ma anche gli aspetti positivi che derivano dal loro utilizzo. Leggendo tra le righe, è così possibile comprendere l'immenso potenziale e ricchezza insita nei nuovi media, che se utilizzati in modo corretto, sono fonte di cultura e divertimento. Da qui, è naturale comprendere quanto sia importante l'insegnamento dei media, soprattutto a livello scolastico, andando ad istruire bambini e ragazzi, ovvero quelle categorie che ne sono più attratte. ma anche più esposte ai diversi rischi. E' importante che i giovani imparino a farsi domande e riflettere sui media di cui usufruiscono affinché ne abbiano una profonda comprensione.
maspao

Strategie di autopresentazione di giovani studentesse sui social media - 3 views

  •  
    In questo articolo, pubblicato il 27 giugno del 2022, vengono presentati i risultati tramite interviste semistrutturate di 10 trampoliniste universitarie di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Il presente studio ha esplorato il modo in cui le giovani donne che competono negli sport estetici adottano strategie di auto-presentazione sui social media. I dati sono stati analizzati attraverso un'analisi tematica riflessiva e sono stati generati sei temi: 1. Autoanalisi: Le partecipanti hanno dimostrato un forte bisogno di presentare il loro "meglio di sé". L'incapacità di farlo si traduce nella paura del giudizio, nell'estrema autocritica e successivamente, nella post-prevenzione. 2. Il meglio di te: Le giovani donne cercano di presentarsi in modo favorevole, spesso selezionando gli aspetti più positivi di sé stesse. 3. Conseguenze emotive: L'auto-presentazione influisce sul benessere emotivo. La mancanza di conformità all'ideale desiderato può portare a sentimenti negativi. 4. Giudizio: La paura del giudizio sociale è un fattore significativo nell'auto-presentazione online. 5. Percezioni sui social media: Le partecipanti utilizzano i social media per presentarsi, ma spesso si confrontano con gli altri. 6. Accettazione: La necessità di alterare l'auto-presentazione per adattarsi agli standard sociali e di bellezza. Questo studio contribuisce alla letteratura sull'immagine corporea dimostrando una comprensione più dettagliata di come i social media influenzano la percezione di sé e la necessità di adattare la propria auto-presentazione
elladi-sara

Le opportunità della tecnologia - 5 views

  •  
    L'articolo, pubblicato in "Psicologia e Marketing" nel Marzo 2024, descrive la ricerca effettuata da Parco Ha Eun e Sheau-Fen Yap nel contesto di una piattaforma di comunità online creata per gli Hikikomori: condotta attraverso uno studio netnografico fatto di 2 anni di osservazioni naturalistiche della comunità online Hikikomori Escape in Corea, ha avuto l'obiettivo di esplorare la tecnologia come opportunità e mezzo psicologico per intervenire nel ritiro sociale. Basandosi sulla teoria dell'affordance, questo studio esplora il potenziale della tecnologia, considerata nei suoi aspetti positivi, come intervento intermedio per aiutare gli Hikikomori a reintegrarsi nella società, cercando di rispondere ad una domanda: "In che modo le affordance della tecnologia vengono sfruttate per contribuire alla graduale reintegrazione degli Hikikomori nella società?" La ricerca affronta questo malvagio problema dell'isolamento sociale sfidando la comune associazione della tecnologia con l'esacerbazione dello stesso: essa possiede infatti sia la capacità di favorire dipendenza e passività, erodendo la competenza umana ma può anche offrire opportunità di libertà, controllo e reinserimento sociale.
1 - 20 of 20
Showing 20 items per page