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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
rosa maria tafuri

Psicotecnologie - 1 views

Gli strumenti per comunicare- esteso o tradotto il nostro sistema nervoso centrale nella tecnologia elettromagnetica basta un solo passo per trasferire la nostra coscienza nel mondo del cervello el...

input tecnologia outpout psicologia

started by rosa maria tafuri on 03 Jul 12 no follow-up yet
Pasqualina Mezzacapo

Cervello e Multi-tasking - 0 views

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    L'articolo mette in luce non solo la capacità del nostro cervello di eseguire più compiti contemporaneamente alla stessa stregua di un computer ma anche gli aspetti negativi di tale modalità di elaborazione dell'informazione la quale fa diminuire il livello di attenzione e di controllo della percezione cosciente.
NICOLINA NOCERA

Web semantico? Ovvero come parlare agli umani ed ai motori di ricerca attraverso un cod... - 3 views

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    il Web Semantico si compone di tre livelli fondamentali: 1. i dati 2. i metadati riportano questi dati ai concetti di uno schema 3. nello schema si esprimono le relazioni fra concetti, che diventano classi di dati
aleksandra ewa uninettuno

.::La città digitale::. Rai Educational Trasmissioni - 2 views

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    Puntata numero 1 La città digitale, la città intelligente Riassunto della puntata: Lo scenario: Nella attuale società di massa, il rapporto tra Cittadino e Stato è venuto a rappresentare un elemento tipico nella stessa caratterizzazione esistenziale dell'uomo contemporaneo: basta considerare l'estensione della produzione artistica ed della discussione filosofica e sociologica relative all'argomento per rendersi conto della rilevanza del tema nella sensibilità post-moderna.
fabio montani

web semantico - 5 views

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    Un articlo molto tecnico sul Web semantico all'interno del quale ci sono comunque alcunicontributi utili.
Elio Cimmaruta

Apprendimento Collaborativo - 5 views

Concordo sostanzialmente con l'analisi fatta da Gino sull'apprendimento collaborativo. Esso è espressione dell'intelligenza collaborativa e al contempo la esprime. Una facoltà che include sia l'int...

#CollaborativeLearning

Antonella Schiavone

Le donne multitasking - 2 views

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    Nei giornali, nelle notizie e anche nel cinema sono sempre più frequentemente rappresentate le donne multitasking, costrette da un'impari ripartizione del lavoro ad occuparsi di più impegni contemporaneamente. dati Istat sulla 'divisione dei ruoli nelle coppie' sono una pesante conferma dell'esistenza delle donne multitasking che hanno una giornata lavorativa fatta di 27 ore durante le quali gestiscono in parallelo: computer, telefono, casa, cucina e cura dei figli, senza contare il tempo speso per gli spostamenti. Il multitasking viene sostenuto e alimentato da una divisione asimmetrica del lavoro familiare che è presente trasversalmente in tutto il Paese e che peggiora quando sono presenti dei figli. Anche la cura dei bambini non è gestita in modo paritario, dato che ad oggi, i papà mediamente passano meno tempo con i propri figli. Oltre ai dati sociologici le ricerche cercano di spiegare come le donne affrontino la sfida del multitasking. AstraRicerche ha messo in luce che le donne sarebbero dotate di una maggiore 'sensibilità temporale' che le aiuta a scandire in modo più consapevole il ritmo delle proprie attività rispetto agli uomini. L'Università di Stanford mette in guardia, invece, sulle conseguenze di questo tipo di attività. Nel tempo il cervello risente del lavoro in parallelo e fatica a distinguere tra ciò che è importante e ciò che non lo è, impedendo un'organizzazione ordinata delle attività. Anche la concentrazione con il tempo si affievolisce con conseguenze su tutte le attività cognitive in cui è coinvolta. Il quadro che ne emerge vede le donne come grandi organizzatrici (anche se queste doti non sono considerate, né valorizzate socialmente o in ambito lavorativo) frustrate che vivono ogni giorno alla rincorsa delle attività. L'altro volto delle donne multitasking è la valutazione negativa che loro stesse danno di questa frenesia che le obbliga a non fermarsi mai, né per godersi ogni singolo momento, né per fe
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    E' una cosa che spesso ho provato, quella di "lasciare indietro la mia anima" perchè faccio troppe cose. Non so se è corretto dire questo, o se è un'affermazione un po' troppo filosofico-teologica! Parlo di anima nel senso di "la più profonda me stessa". Quando do tempo a questa mia anima, perchè faccio le cose lentamente, mi sento in pace con me stessa. Mi sento realizzata. Quando corro come una pazza e faccio mille cose, è come se mi staccassi da me. Come se la parte più profonda di me, che ha un suo ritmo lento, fosse rimasta indietro. Credo davvero che sia il problema di molte donne. Mi chiedo se non sia un'educazione sbagliata o se invece non sia una diversa struttura mentale (cognitiva?) che abbiamo. Osservo le bambine e vedo che sono capaci di fare più cose in un tempo breve, mentre i maschi sono più "tontoloni". Ma è così, o non è la pressione sociale che spinge le bambine ad essere più reattive? Sarebbe interessante capirlo. I bambini "tontoloni" riescono però ad impegnarsi più profondamente in qualcosa e alla fine possono arrivare a risultati migliori. E' come se noi gareggiassimo per il decathlon: facciamo dieci cose contemporaneamente e molto bene, ma speso non arriviamo all'eccellenza in nessuna. E' la nostra struttura mentale, è che abbiamo più interessi o è che siamo più "pressate" dall'ambiente? Un maschio, fin da piccolo, che si concentra su un'unica cosa è accettato, mentre ad una femmina viene imposto di essere "più veloce"? Me lo chiedo da tanti anni. Fatto sta che, quando decido di fermarmi e di concentrarmi su una sola cosa (quando riesco a farlo, il che non è scontato...!) mi sento bene. Con me stessa e col mondo. E' per questo che, in tutti questi miei inserti, critico il multitasking. A me pare semplicemente la follia di questo mondo folle. Tanto, non è vero che facciamo più cose contemporaneamente: siamo solo capaci di fare tante cose, continuando a cambiare attività. Non esiste il multitasking. Esiste solo il time
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    Le donne da sempre hanno dovuto fare più degli uomini per ritagliarsi uno spazio nel mondo lavorativo. Ancora oggi possiamo dire che non esiste la parità dei sessi; e allora per raggiungerla le donne si impegnano tutti i santi giorni non si arrendono e combattono senza dimenticarsi mai che a casa le aspetta un altro lavoro, o più lavori, come la casalinga, la madre, la moglie. Le donne infatti sono multitasker proprio per quello, perché sanno fare più compiti contemporaneamente e tutto nelle 24 ore del giorno. Il problema è che si dimenticano poi di pensare a sè stesse, quindi non si fermano mai e davvero non riescono a godersi ogni singolo momento. Penso a me, che studio alla Uninettuno la sera e nei weekend e durante il giorno lavoro quasi 10 ore. Non ho figli ma comunque una casa da gestire e teoricamente una vita sociale che attualmente non ho o diciamo che non riesco a godermi soprattutto nei periodi di maggior lavoro e di preparazione all'esame, come adesso!
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    Donne multitasking:fino al 70% in più rispetto agli uomini Ottengono gli stessi risultati se si tratta di risolvere esercizi di matematica o se si deve interpretare una cartina geografica, ma sono più brave e ottengono fino al 70% di performance migliori se si tratta di organizzare compiti e pianificare strategie: le donne, rispetto agli uomini, eccellono in strategia, e risultano molto più "multitasking" dell`altra metà del cielo. A sostenere per la prima volta la prova evidente che le donne sono più "multi-compito" degli uomini è Keith Laws dell`University's School of Psychology dell`University of Hertfordshire (Regno Unito): "Nonostante l`idea universale che le donne siano in grado, più degli uomini, di tenere testa a più compiti contemporaneamente, fino a oggi la letteratura scientifica non aveva mai provato questa loro presunta caratteristica", spiega Laws. I partecipanti allo studio - 50 studenti e 50 studentesse dell`università - in otto minuti dovevano risolvere alcuni problemi di matematica, interpretare una cartina, rispondere al telefono, svolgere quiz di cultura generale e pianificare la strategia per il recupero di un`immaginaria chiave perduta in un campo: i ricercatori hanno rilevato che, sebbene i due sessi ottenessero le stesse performance quando si trattava della risoluzione dei compiti di matematica e della lettura delle cartine, le donne ottenevano invece risultati di gran lunga migliori (fino al 70%) quando si trattava di pianificare, sebbene sotto pressione a causa degli altri compiti da svolgere, la strategia per il recupero della chiave. "Lo studio ha rivelato che le donne sono più strategiche degli uomini - conclude Laws -. Siamo rimasti molto sorpresi da questo risultato, dato che diversi studi sostengono le migliori abilità spaziali degli uomini rispetto alle donne". di Miriam Cesta (03/08/2010)
Eleonora Zaraffi

Difficoltà di apprendimento nei bambini - 5 views

Ad oggi concordo sul fatto che la società si sta concentrando su altre problematiche e la scuola sta diventando un luogo sempre meno considerato. A farne le spese sono i bambini e soprattutto i bam...

Apprendimento - intelligenza emotiva e tecnologica

NICOLINA NOCERA

http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/feuerstein.htm - 1 views

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    molto valido da me tanto usato
NICOLINA NOCERA

La competenza secondo gli incompetenti - 1 views

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    Le competenze secondo gli incompetenti di Maurizio Tiriticco Siamo in molti a non capire quale reale necessità ci fosse di ritornare al voto nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo, invece di passare al suo superamento in quelle del secondo! Superamento atteso, auspicato e preparato da migliaia di corsi sulla valutazione proprio in questo grado di istruzione.
NICOLINA NOCERA

L'Intelligenza Artificiale - 1 views

Attualmente vi è anche una forte spinta all'integrazione dei sistemi di intelligenza artificiale, ed in particolare dei sistemi esperti con il resto del mondo dell'ingegneria dell'informazione L'in...

started by NICOLINA NOCERA on 18 Jun 12 no follow-up yet
rosa maria tafuri

Psicopedagogika - Psicologia e formazione - - Intelligenza - 6 views

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    Per Platone l'intelligenza è ciò che distingue le diverse classi sociali ed è distribuita da Dio in maniera diseguale. Aristotele sosteneva che tutte le persone, tranne gli schiavi, esprimessero facoltà intellettive più o meno uguali, e che le differenze fossero dovute all'insegnamento e all'esempio. Al giorno d'oggi esistono diverse concettualizzazioni di intelligenza.
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    L'intelligenza è la somma di variabili fattori, che come le note del pentagramma concorrono con diversi e variabili accenti a produrre e sviluppare la musica del nostro pensiero.
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    Io credo che, relativamente all'intelligenza, il problema stia nel giudizio di valore che viene dato alle diverse forme di intelligenza. Se una persona ha un'altissima intelligenza emotiva, per cui riesce ad interpretare e capire i segnali che un'altra persona manda, riesce a "capire" profondamente gli altri, non sarà mai valutata intelligente tanto quanto un'altra persona che risolve un difficile problema matematico, ma non sa capire nulla dei bisogni o delle emozioni degli altri. Perché? Perché ci hanno insegnato che l'intelligenza logico-matematica è "intelligenza", quella verbale è "capacità di parlare", quella emotiva è "bontà" o "comprensione". Non so quanto tempo ci vorrà perché le diverse intelligenze (motoria, sensoriale, musicale, insieme a quella spaziale, logico-matematica ecc) siano valutate alla pari. Non so se mai avverrà. Un'intelligenza musicale è altamente valutata se chi ce l'ha diventa un grande musicista. Altrimenti non è presa granché in considerazione. E la capacità di "essere felici"? E' idiozia o intelligenza all'ennesima potenza?!
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    I contributi sull'intelligenza sono stati molteplici, una definizione generale che ho trovato la definisce come: "quel processo mentale che permette di acquisire nuove idee e capacità che consentono di elaborare concetti e i dati dell'esperienza per risolvere in modo efficace diversi tipi di problemi". Spearman definisce l'intelligenza come un fattore di base comune a tutte le attività intellettuali, che chiamò fattore G. Thurstone e Guilford criticarono però la posizione di Spearman sostenendo invece che l'intelligenza fosse costituita da molteplici fattori di abilità mentale tra loro indipendenti. Sternberg ha cercato di sintetizzare queste diverse posizioni sostenendo che il numero dei fattori cambia con il crescere dell'età: si passa così da un'abilità intellettuale generale a vari gruppi di abilità. Gardner ha elaborato la teoria delle intelligenze multiple, secondo la quale non esisterebbe un'unica forma generale di intelligenza, ma distinti tipi di competenze (linguistica, musicale, spaziale, logico-matematica) ciascuna competente per l'elaborazione di uno specifico ambito di informazioni. Oggi si parla di intelligenza distribuita, si è ormai sviluppata la consapevolezza che molte parti dell'intelligenza sono distribuite, non si trovano nella nostra testa, ma risiedono anche nel contesto in cui viviamo. Ogni giorno utilizziamo strumenti e materiali per svolgere le nostre attività, libri, agende, sempre di più computer e strumenti informatici, ma soprattutto parte della nostra intelligenza distribuita sono anche gli altri individui. E prendendo spunto dalle parole di De Kerckhove arrivo ad un'altra forma di intelligenza, quella connettiva. Grazie alle nuove tecnologie gli schermi dei computer divengono "luoghi in cui il pensiero viene scritto, ma simultaneamente, anche luoghi il cui il pensiero viene condiviso e elaborato da diverse persone che possono incontrarsi da qualunque posto si trovino, quando vogliono per dare il proprio contri
fabio montani

apprendimento percettivo e simbolico - 2 views

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    un richiamo concreto a quelle che sono le applicazioni della tecnologia nella scuola e nell'apprendimento. Forse il passaggio dalla società analogica a quella digitale.
Andrea Andrenelli

Usare il TAG per portare test psicologici e di valutazione sul Web (III parte) - 5 views

ERRATA CORRIGE: ho dovuto usare la parentesi graffa al posto di quella angolare, perché il browser non visualizza i TAG ma cerca di interpretarli!

#Tagging

Andrea Andrenelli

Usare il TAG per portare test psicologici e di valutazione sul Web (II parte) - 1 views

Considerate che al posto della parentesi graffa bisogna leggere quella angolata <>, ma non posso scriverla nei TAG del linguaggio ITML altrimenti non viene visualizzata ma interpretata, dal vostro ...

#Tagging

Andrea Andrenelli

Usare il TAG per portare test psicologici e di valutazione sul Web (II parte) - 2 views

ERRATA CORRIGE: vi chiedo scusa ma gli elementi del linguaggio, da me scritti sopra non vengono riprodotti da alcuni browser, proprio perchè essi cercano di interpretarli quindi non li visualizzano...

#Tagging

Andrea Andrenelli

Usare il TAG per portare test psicologici e di valutazione sul Web (I parte) - 3 views

Il TAG è uno strumento concettuale ed informatico così diffuso e conosciuto che spesso ci sfuggono molte sue possibilità di utilizzo e ci dimentichiamo della sua reale origine (per lo meno nel mond...

#Tagging

started by Andrea Andrenelli on 13 Jun 12 no follow-up yet
gino pistacchi

http://www.feem-project.net/pandora/public/voce/pandora%20in%20classe.pdf - 5 views

Il progetto adottato dagli studenti della terza media è senza dubbio interessante e mette in mostra l'importanza della socializzazione e dei rapporti interpersonali per raggiungere determinait obie...

apprendimento collaborativo

gino pistacchi

Categorizzazioni e Tagging - 7 views

I metodi più utilizzati per rendere ben organizzati e facilmente rintracciabili i contenuti sono la categorizzazione e il tagging. Le Categorie rappresentano quindi uno strumento utile per organizz...

#Tagging

started by gino pistacchi on 12 Jun 12 no follow-up yet
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