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bmilena

La Media Education nell'ambito della formazione scientifica STEM (Science, Technology, ... - 7 views

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    L'articolo cita la teoria di Grace Reid e Stephen Norris circa la necessità della "Science Media Education (SME)" in relazione all'educazione scientifica. In particolare si evidenzia la necessità di utilizzare in maniera critica e selettiva i mezzi di comunicazione per un apprendimento corretto. La Media Education dovrebbe essere parte integrante dalla formazione scolastica primaria. All'interno dell'articolo l'autore critica parzialmente tale teoria ritenendo che l' utilizzo della media education in ambito scientifico non sia sufficiente e sostenendo il concetto di Information Literacy in cui gli studenti rafforzino le loro conoscenze attraverso l'applicazione pratica delle conoscenze.
silviasignorino

Analyze and Deconstruct An Election 2016 Magazine Cover - 1 views

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    Campaign 2016 is in full swing and part of the "free media" is the appearance of a presidential candidate on the cover of a national magazine. A number of covers are offered for teachers to use with their students to engage them in an analysis/deconstruction as well as a consideration of their design.
silviasignorino

Ed Atkins - 1 views

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    La grande mostra retrospettiva dedicata a Ed Atkins (Oxford, 1982) del Castello di Rivoli, organizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dove sarà allestita una sezione, è la prima rassegna in Italia dedicata all'artista, tra i più interessanti e attivi sulla scena internazionale.
olgaderamo

MIUR: linee di prevenzione e di contrasto al cyberbullismo - 1 views

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    Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il 13 /04/2015 ha elaborato , in con il contributo degli Enti afferenti all'Advision Bord del Safer Internet Centre per l'Italia www.generazioniconnesse.it,, delle linee di prevenzione e di contrasto al bullismo e alla sua manifestazione in rete, ovvero il cyberbullismo . All'interno del testo che ho allegato troviamo una prima introduzione della problematica con una serie di norme di comportamento che andrebbero seguite. Vi è poi un elenco di politiche di intervento e quali sono gli strumenti di segnalazione. Trovo molto interessante la parte dedicata alle azioni mirate rivolte agli studenti e alle famiglie e di grande utilità la linea di formazione degli insegnanti. Viene sottolineata la necessità di informazione, educazione in modo da non limitarne l'uso ma renderlo appunto un "ambiente di vita" dove si possono avere esperienze cognitive, affettive e socio-relazionali costruttive. Ritengo che queste linee guida siano molto utili anche ai fini conoscitivi perché esaminano il fenomeno tenendo conto di tutte le possibili situazioni che si possono creare e sviscera il problema da ogni punto di vista e va ad integrare, rendendo più attuale, un orientamento già presente nelle istituzioni scolastiche, mediante nuove strategie che tengano conto dei mutamenti sociali , culturali e tecnologici della nostra società. All'interno del testo troviamo anche dei riferimenti ad una serie di siti di grande utilità: da quelli che forniscono una visione più ampia e sempre attuale delle iniziative, di nuove strategie educative e didattiche e quelli dove segnalare gli episodi di cyberbullismo e la presenza di materiale pedopornografico in rete. La parte finale del testo sottolinea come sia importante una preparazione specifica da parte di docenti e formatori, che possano così rispondere ai nuovi stili cognitivi e comunicat
ciruzzobbell

Come promuovere le competenze mediali a scuola - 2 views

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    Opportunità e rischi di internet, cellulare, giochi & co. - Il portale d'informazione del programma nazionale delle competenze mediali dà dei consigli ai genitori, professori e specialisti e informa sulle offerte d'informazione. Le domande che dobbiamo porci sono: come possiamo sviluppare un'adeguata educazione ai media? Come possiamo prevenire conseguenze negative dell'uso dei media? E che ruolo deve assumere la scuola in questo contesto? La scuola è fondamentale, in quanto può aiutare a prevenire i rischi, trasmettendo agli allievi le competenze necessarie all'utilizzo di media digitali. Questo lo si può fare affrontando il tema dei media con gli studenti, permettendo loro di esprimere le loro idee e condividere le loro esperienze. Ciò permetterà loro di riflettere sulle proprie esperienze negative e positive che hanno avuto con internet. Questo confronto aiuterà i più giovani a fare un miglior uso dei media digitali.
ciruzzobbell

Derrick de Kerckhove: La società del futuro? Meno individui e più tribù - 4 views

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    Derrick de Kerckhove, 70 anni tra pochi giorni, è uno dei più conosciuti sociologi di Internet a livello internazionale. Già allievo di Marshall McLuhan, docente universitario a Toronto e a Napoli, studia da anni gli effetti della rivoluzione digitale nei comportamenti umani e nell'interazione fra persone.
riccardokkk

Internet e i Social NonLuoghi... - 2 views

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    Lo spazio di Internet è senza alcun dubbio un "nonluogo", uno spazio in cui quello che vi compare, quello che vi viaggia, non è, in alcun modo, riconducibile a delle coordinate spazio-temporali determinate, pare, dunque, ovvio che i Social Network rappresentino il "nonluogo", per eccellenza, di Internet.Marc Augé così definisce il concetto di "nonluogo": "Se un luogo può definirsi come identitario, relazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario, né relazionale, né storico, definirà un nonluogo. I nonloghi creati su internet cambiano in contiunuazione anche solo con il cambiamento del fruitore stesso, che in parte utilizza le informazione ottenuta dal nonluogo visitato, ed in parte utilizzerà la sua cultura di appartenenza e contesto. Internet permette una intensa fluidità (Baumann) delle dimensione contestuale, pubblica, istituzionale e ideologica dei media. Un sito può essere diversamente interpretabile anche a secondo del media con cui verrà consultato (lo si può stampare, perdendo di interattività, lo si può tradurre modificando i significati con l'interpretazione del traduttore, si può leggere su un piccolo schermo o grande schermo). Trovo molto affascinante la definizione dei "nativi digitali", ma anche fuorviante. Di fatto i nativi non sono categorizzabili e quindi credo non esista questa categoria, perché non definibile con criteri condivisibili. DI fatto internet è un po' come te lo aspetti, come lo cerchi, educare ai media è quindi rendersi conto che se cerchi una cosa con un determinato "orientamento" di ricerca, su internet troverai la conferma.
loredanapilati

The Textbook Is Dying. Meet the Artificially Intelligent Software That's Replacing It. - 4 views

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    L'articolo presenta una tipologia di strumenti di apprendimento per un verso affascinanti, per altri versi forse discutibili o che perlomeno invitano a un'attenta riflessione: un modello di apprendimento esclusivamente 'di flusso' e interattivo, privo di risorse di apprendimento che svolgano il ruolo di punto di riferimento stabile e condiviso, e la figura di docente limitata alla funzione di tutoraggio individuale, è davvero l'ideale? Comunque merita la (lunga) lettura.
loredanapilati

Tilt Brush by Google - 3 views

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    Firmata da Google, sposa in pieno il concetto di realtà virtuale. Tilt Brush è un pennello virtuale per disegnare in 3D, si usa indossando un caschetto HTC Vive, che permette col semplice gesto delle mani (e un controller) di disegnare forme e colori nello spazio: i gesti trasformati in disegni riproducono effetti sorprendenti e suggestivi. Il colosso Big G intende non limitare l'App a semplice strumento ludico, ma intravede un ricco potenziale di cambiamento anche nel settore del design e della moda.
loredanapilati

L'uso degli e-book nella formazione e nella didattica - 3 views

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    Due contributi scritti da Gino Roncaglia - nel 2012 e 2013 - in cui indaga quali competenze sia prioritario trasmettere alle nuove generazioni di nativi digitali. Viviamo in un mondo pervaso da un'informazione complessa, con cui ci si confronta e ci si dovrà confrontare nel futuro: questo cambiamento, radicale, implica come requisito una sviluppata capacità di analisi della notevole mole di informazioni, nella sua varietà di tipologie e di modalità di comunicazione. Roncaglia prosegue, poi, con una riflessione sull'utilità (o inutilità) del libro di testo all'interno dell'attuale contesto scolastico, sulle competenze e i contenuti di apprendimento digitali.
fabioconte

La scuola italiana non insegna il pensiero critico - 5 views

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    Significato di crìtica: arte del giudicare. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono ecc..(Estratto da www.treccani.it). L'articolo si concentra sul pensiero critico, in cui l'autrice effettuando un paragone tra l'esperienza accademica in UK e le modalità di insegnamento utilizzate in Italia evidenzia la mancanza di applicazione di tale concetto nel nostro paese. Nell'ambito della Media Education si è riscontrato quanto sia importante istruire, ed essere istruiti, a relazionarsi con i contenuti dei media utilizzando il pensiero critico, a patto però che tale modalità cognitiva sia già presente e se ne abbia consapevolezza. A tal proposito l'autrice ritiene che le modalità di studio utilizzate nell'università inglese, che ha frequentato, l'abbiano aiutata al punto da evidenziare l'inadeguatezza delle modalità d'insegnamento della scuola italiana. In modo particolare viene messo in discussione l' apprendimento meccanico che risulta essere la pratica didatticamente eletta nel contesto scolastico italiano e non solo (vedasi critiche di Novak al sistema scolastico USA). Nell'esperienza descritta si evidenzia come la possibilità di simulare ricerche sia risultata utile per prepararsi alle attività post-accademiche e come tutto ciò abbia consentito lo sviluppo di un ragionamento critico e creativo. Questa esperienza così come l'utilizzo e la creazione di mappe concettuali suggeriti da Novak portano a dedurre che per apprendere in maniera ottimale è anche necessario lavorare sui e con i concetti ed il materiale didattico in generale. Tornando al problema dell'educazione scolastica, ci si potrebbe chiedere se questa parola "critico"
silviasignorino

The Case Against Reality - 5 views

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    A professor of cognitive science argues that the world is nothing like the one we experience through our senses. Please consider disabling it for our site, or supporting our work in one of these ways Subscribe Now > As we go about our daily lives, we tend to assume that our perceptions-sights, sounds, textures, tastes-are an accurate portrayal of the real world.
loredanapilati

Sir Tim Berners-Lee on the Future of Ebooks - 2 views

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    Sir Tim Berners-Lee ha creato il World Wide Web nel 1989 con l'obiettivo di rendere i contenuti di Internet interoperabili e facilmente accessibili, funzione che ha permesso la grande diffusione e sviluppo della Rete delle reti. A distanza di quasi trent'anni, Berners-Lee propone una visione analoga per gli e-book: gli editori potrebbero utilizzare standard web aperti per interconnettere i contenuti degli e-book, da condividerei attraverso una serie di dispositivi e di schermi. Con l'utilizzo di standard aperti HTML 5, infatti, gli e-books potrebbero assumere un numero pressoché illimitato di forme. "Quello che succede nella pagina è completamente a vostra immaginazione", ha detto Berners-Lee. Lo scenario è indubbiamente affascinante. E speriamo che si realizzi, superando l'attuale forte limite dato dai moltissimi editori che utilizzano il formato pdf e usano DRM potenti.
Antonio Tinelli

'YouFilmaker': media education, quasi senza media - 5 views

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    L'articolo spiega come "YouFilmaker", Festival internazionale del corto giovanile, promosso e organizzato da Mentoring Usa- Italia e sostenuto dalla regione Campania, nell'ambito del Por Fesr 2007-2013, tenutosi a Napoli, abbia dedicato un'intera giornata alla 'Media Education': otto corti prodotti nelle scuole attraverso laboratori di scrittura, produzione, montaggio e post-produzione audiovisiva. Otto percorsi che raccontano cosa pensano i ragazzi della pace, come vedono il fenomeno della migrazione, come vivono e affrontano la diversità culturale. Nonostante l'attenzione messa a garante della qualità dei film, la produzione di video troppo sdolcinati ha ridotto l'attrazione mediatica dei prodotti realizzati. L'errore sta nel affermare e credere fermamente che i ragazzi siano il nostro futuro mentre i giovani sono il presente e i corti presentati al Festival partenopeo rappresentano testimonianza più chiara.
albertini882

Il web (sicuro) spiegato ai bambini - 4 views

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    "Un'applicazione realizzata dal Cnr insegna agli alunni della scuola primaria che cos'è internet, e come si naviga senza pericoli" L'articolo parla di un progetto rivolto agli alunni delle scuole primarie, ideato dall'Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr). Nell'articolo si sottolinea come i bambini utilizzino nella quotidianità telefonini e tablet, potendo accedere con estrema facilità ad internet. Per i bambini il web può costituire un' opportunità di apprendimento e di conoscenza ma allo stesso tempo rappresentare una fonte di potenziali rischi. L'Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr) ha realizzato un'applicazione, scaricabile gratuitamente, rivolta proprio ai più piccoli che con una interfaccia semplice, internetopoli, permette loro di comprendere le opportunità e i rischi offerti dalla rete. Internetopoli è stato adottato anche dalla Questura di Genova per insegnare la navigazione sicura sul web per la campagna 'Una vita da social'.
saraf-utiu

Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi - 3 views

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    La ricerca "Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi" effettuata da Ipsos per "Save the Children" ha evidenziato problematiche alquanto diffuse oggigiorno. E' stato riscontrato che i bambini e i ragazzi italiani utilizzano la maggior parte del loro tempo libero con i media navigando su internet, guardando la tv, giocando con i videogames; di conseguenza il tempo trascorso con i genitori o all'aria aperta o praticando attività sportiva è diminuito notevolmente anche a causa di una mancanza di mezzi di trasporto e/o spazi adatti. Ed è così che l'11% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di guardare la tv, l'8% di giocare con i videogames e il 14% di navigare su internet per più di due ore al giorno. Anche il pranzo e la cena, considerati fino a poco tempo fa dei momenti "sacri", sono stati violati: ben il 38% degli intervistati dichiara di pranzare e cenare davanti la tv tutti i giorni.
saramarano

Minecraft: Education Edition agli insegnanti - 6 views

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    L'articolo informa che Microsoft, colosso tecnologico mondiale, ha messo a disposizione degli insegnanti di tutto il mondo in forma gratuita, l'edizione Education di Minecraft . Attraverso l'utilizzo di questo ambiente impostato sull'acquisizione di risorse, oggetti e abilità, sarà possibile apprendere argomenti fino ad oggi ad esclusivo appannaggio dei classici libri di testo. Il progetto di questa piattaforma è fondamentale poichè l'utilizzo di tecnologie nella formazione ha infatti dimostrato di avere in sè grandi potenzialità nel migliorare le capacità attentive, di condivisione e problem solving degli studenti.
enricatodisco

Gambling: le Distorsioni Cognitive nel Gioco d'Azzardo Patologico - 4 views

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    Articolo interessante visto che si è parlato della differenza tra videogioco e gioco d'azzardo, perchè non bisogna fare confusione: semplicemente, il gioco d'azzardo è diventato online anch'esso e si gioca anche al di fuori degli ambienti di gioco fisico. Ma non è certo un "videogioco" come un altro, e rientra nelle attività a più alto rischio di addiction, per cui diviene appunto patologico e compulsivo. Si parla di gambling, e in questo articolo sono riportate le dinamiche cognitive che sostengono la problematica.
saraf-utiu

Videogiochi e chat prima di andare a dormire? La qualità del sonno dei giovan... - 5 views

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    Il rapporto pubblicato dall'Università di Scienze Applicate di Zurigo ha reso noti i risultati di alcune ricerche riguardanti il rapporto tra uso di media prima di andare a dormire e la qualità stessa del sonno. Si è visto che inviare messaggi, foto, video, utilizzare videogiochi può compromettere la qualità del riposo notturno tanto che, con disturbi del sonno già presenti, si sconsiglia di tenere il cellulare in camera da letto. Dal rapporto si possono evincere le cause del problema che oramai affligge la maggior parte dei giovani e non solo: slittamento del momento in cui ci si addormenta; l'arousal (aumento dell'eccitazione) e la luce blu degli schermi. L'obbiettivo perciò, è quello di promuovere sia la riduzione dei fattori di rischio (utilizzo in minore quantità ma soprattutto migliore qualità dei media), sia l'aumento di fattori di protezione: di sera infatti, è preferibile leggere un libro, stare in famiglia o con gli amici piuttosto che inviare messaggi e occupare il proprio tempo davanti allo schermo del cellulare o del computer.
robertomedia

Come i Social Media riflettono e amplificano il Narcisismo - 5 views

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    Un team di ricercatori della University of Michighan nel 2013 ha studiato la relazione tra narcisismo e tempo dedicato all'utilizzo dei social media, in modo particolare Facebook e Twitter, reclutando studenti universitari ed un gruppo di adulti, quest'ultimi presi tramite sondaggio on line su Internet. Da tale ricerca incrociata si evince che studenti e adulti utilizzano i social media in modo diverso per aumentare il loro ego e controllare la loro immagine sociale. Si riscontra una differenza anche nel mezzo utilizzato da parte dei due gruppi di controllo. Tra i narcisiti adulti si osserva un utilizzo maggiore di Facebook per curare la propria immagine ed ottenere approvazione, come specchio della propria personalità. Mentre nel gruppo dei narcisisti universitari si riscontra una maggiore frequenza di scelta di Twitter, utilizzato come megafono della propria personalità, che permette di amplificare l'importanza delle proprie opinioni espresse su qualsiasi tema di interesse. Purtroppo la ricerca non porta a determinare bene una direzione di casualità, cioè non sappiamo se il narcisismo porti ad uno maggiore utilizzo dei social media o se sia proprio l'uso dei social media a favorire il narcisismo.
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