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gasaparo

Educazione e nuovi media - diritti e responsabilità verso una cittadinanza di... - 9 views

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    Questo documento, realizzato con il supporto dell'Ufficio Comunicazione di Save the Children Italia, "si propone di offrire agli insegnanti strumenti didattici per intraprendere con i propri alunni, bambini ed adolescenti, un percorso verso la consapevolezza dei propri diritti online nell'utilizzo delle più recenti tecnologie, in particolare Internet e cellulari". Ho ritenuto giusto postare questo testo, per due motivi:innanzitutto perché riassume brevemente dei punti-chiave del corso Educazione e nuovi media, poi perché nella seconda parte sono illustrati i motivi per cui Save the Children si occupa di Media e dell'approccio basato sui diritti e gli strumenti utilizzati. Inoltre, nell'appendice sono presenti il testo della Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (1989) e una possibile carta dei diritti online per l'infanzia. Quello che viene sottolineato in questo documento, e che anch'io vorrei evidenziare, è che "il problema della "sicurezza", associato all'utilizzo dei Nuovi Media da parte dei giovani, non è riconducibile esclusivamente all'esistenza in sé di alcuni rischi, ma anche alla possibilità che l'utilizzo di tali strumenti tecnologici cominci a prevalere a scapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive". Guardando alle "nuove generazioni" si può notare che i ragazzi sono sempre più plasmati dalle celebrità e dal loro mondo, attenti più ad apparire che ad essere. Per citare il politologo Sartori, l'uomo è diventato "Homo Videns", una nuova specie generata dalla televisione, che si limita a vedere; "Il bambino, la cui prima scuola è la televisione, è un animale simbolico che riceve il suo "imprinting", il suo stampo formativo, da immagini di un mondo tutto centrato sul vedere. E questo atrofizza la capacità di capire". Ecco che nasce la necessità di andare oltre ciò che si vede, di "rendere estraneo ciò che è familiare", come dice Buckingham, e cercare di far c
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    Da diversi decenni, prima nel resto d'Europa e poi anche nel nostro Paese, la Media Education si è proposta come strumento attraverso cui l'educazione possa tutelare i diritti dei più giovani, ad oggi rappresentando strumento di potenziamento dei soggetti che si propone lo sviluppo di consapevolezza e di pensiero critico, creando le condizioni affinchè il bambino si possa difendere da sé. Un approccio che mira a controllare il rapporto tra media e i suoi destinatari e che delinea tre caratteristiche pedagogicamente rilevanti di questa svolta digitale: portabilità, interattività e generatività. La Rete e il telefonino sono migrati nelle nostre vite, le costituiscono dall'interno, sono parte del nostro essere cittadini. Come tali vanno considerati resistendo alla tentazione di farli depositare all'ingresso della scuola (nella speranza mal celata di chiudere furoi, con essi, il problema) e conferendo alla Media Education lo status di educazione civica del Nuovo Millennio
maddamadda

I computer e le culture del computer - 3 views

    • maddamadda
       
      Il costruzionismo, rivisitazione del costruttivismo di Piaget e Vygotskij, trova in Seymour Papert il suo padre fondatore. Papert pur riprendendo dalla teoria piagetiana l'idea di un bambino costruttore di conoscenze, si differenzia da Piaget per l'aver rivalutato il pensiero concreto, non necessariamente superato gerarchicamente da quello formale, astratto. In tal senso pone l'attenzione sulla diversità e ricchezza dei percorsi individuali di apprendimento supportati dalla manipolazione di materiali e oggetti reali. Il termine costruzionismo fa dunque riferimento proprio al termine costruzione in senso stretto. Papert sostiene che , così come un costruttore ha bisogno di materiali da costruzione , allo stesso modo il bambino necessita di materiali manipolativi,oggetti che facilitano l'apprendimento. Il costruzionismo introduce dunque il termine di artefatti cognitivi per indicare tutti quegli strumenti che sono d'ausilio per l'apprendimento. Si tratta di prodotti concreti, materiali adeguati per rendere l'informazione più facilmente comprensibile e che possono essere esaminati, discussi, mostrati. Papert , interessandosi ai processi di apprendimento dei bambini , ha così realizzato il Logo, un linguaggio di programmazione informatica a scopo didattico, conosciuto anche come linguaggio della tartaruga. Il Logo sintetizza alcuni principi propri del costruzionismo quali la centralità dello studente, il quale non apprende concetti e procedure precostituite ma diviene protagonista del processo di apprendimento sviluppando autonomamente abilità cognitive e meta cognitive; l'importanza del pensiero operatorio concreto e quindi delle esperienze concrete e casuali; l'importanza del problem finding e del problem solving per stimolare lo sviluppo cognitivo; l'importanza infine degli errori che offrono la possibilità di riflettere e rivedere e riformulare il proprio pensiero.
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    Trad. italiana del Capitolo 1 di Mindstorms: Children, Computers, and Powerful Ideas di Papert a cura di Anita Vegni e pubblicata da Augusto Chioccariello , ricercatore presso l'Istituto per le Tecnologie Didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Genova
manuelademauri

Educazione ai nuovi media in Val di Non: un progetto per dire stop al cyberbullismo - 5 views

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    L'articolo presenta il progetto "Percorsi educativi sui nuovi media", che prendera' il via da gennaio 2016 nella Comunità della Val di Non. Il progetto che verra' attuato nelle classi degli istituti comprensivi di Cles, Revò e Tuenno, si prefigge di educare i ragazzi ad un utilizzo sicuro di internet, coadiuvando l'intervento formativo anche attraverso azioni rivolte a genitori ed insegnanti. I temi trattati saranno internet sicuro, utilizzo consapevole e responsabile della rete e prevenzione del cyberbullismo. Il progetto verra' attuato dalla comunita' della Val di Non, assessorato alle Politiche sociali, Distretto Famiglia e Pari opportunità in collaborazione con la cooperativa EDI onlus. La Cooperativa Sociale E.D.I. Onlus nasce nel 2012 con l'intento di creare un polo di eccellenza nella formazione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza su iniziativa di alcuni professionisti della formazione e progettazione che da anni collaborano con Save the Children su queste tematiche. Il modello e la cultura della cooperativa sono strettamente collegati a quelli di Save the Children per cui E.D.I. rappresenta il partner privilegiato nella progettazione ed esecuzione di attività formative. Il progetto "Percorsi educativi sui nuovi media", vuole di fatto essere una risposta concreta alla necessità' sempre piu' impellente di fornire ai ragazzi strumenti idonei per un utilizzo appropriato e sicuro dei " Nuovi media", che permeano oramai la quotidianità della nostra società.
marialauracaste

Family Engagement with Digital Math Activities Helps Children Develop Spatial Skills | ... - 2 views

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    L'uso di tecnologia da parte di bambini anche molto piccoli è sicuramente in crescita. L'uso di videogiochi appositamente sviluppati può essere, in alcuni casi, uno strumento utile per sviluppare nei bambini alcuni prerequisiti utili per il loro successivo processo di apprendimento. L'articolo del Time di Heather Sherwood and Ashley Lewis Presser dell'Education Development Center illustrano una serie di applicazioni, sviluppate nel centro americano, in grado di potenziare la capacità di orientamento spaziale dei bambini, capacità fondamentale per lo sviluppo del successivo pensiero logico matematico. L'aspetto ludico, accompagnato possibilmente dal positivo coinvolgimento emotivo che si può generare giocando con i genitori, rendono i videogiochi educativi un interessante opportunità, ormai ampiamente diffusa, sia nel campo dello sviluppo tipico sia in quello della riabilitazione nei casi di disordini dello sviluppo in età infantile.
chiaraostinelli

M-Children | Officina Didattica Multimediale - 3 views

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    M-Children è uno spazio multimediale interattivo rivolto a scuole e famiglie. Progetti, idee e sfide per un insegnamento innovativo; corsi formativi per docenti ma anche percorsi educativi e laboratori didattici destinati a bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni. Intercetta le tendenze emergenti del territorio e presta attenzione agli interessi e ai bisogni delle famiglie, diventando un luogo fondamentale per la città di Mestre e punto di riferimento per la sperimentazione culturale.
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
sarinaarmati

Child protection online | Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the ... - 1 views

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    La OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) è un'organizzazione internazionale che da 60 anni lavora con Governi, legislativo e cittadini per trovare soluzioni a sfide sociali, economiche e ambientali. Il capitolo 10 "Child protection online" tratto dalla pubblicazione "Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the Digital Age" del 01.10.2019, si focalizza sui rischi che i bambini incontrano online (bullismo, razzismo, predatori sessuali, ecc.) e sulla necessità che sviluppino skill adatte a riconoscerli. Nel 2017 la OECD ha condotto un sondaggio tra 34 paesi per verificare se le raccomandazioni riguardo la sicurezza online per i bambini del 2012 fossero ancora attuali. Questo capitolo analizza le seguenti tipologie di rischio: rischi legati alle tecnologie di Internet (pornografia, sexting, cyber-grooming e cyber bullismo), rischi legati al consumatore (frode e marketing online) e rischi riguardo le informazioni, la privacy e sicurezza (diverse tipologie di condivisione dei dati personali consapevole e/o inconsapevole). Per ognuno di questi rischi sono presentati esempi legislativi di diversi paesi (anche in risposta al sondaggio del 2017) che spesso si limitano al loro approccio nella vita reale e non alla estensione online e pertanto i Governi negli ultimi anni si sono mossi in tal senso. Di fatto tutti questi rischi, in cui incorrono i bambini in particolare, sono costantemente in evoluzione e sono la trasposizione online di quelli già esistenti nella vita reale, ma che in Internet trovano un ambiente in cui agire, vasto, iperconnesso e spesso indisturbato da sguardi indiscreti.
ornelladelcore

Action Video Games Make Dyslexic Children Read Better - ScienceDirect - 2 views

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    La dislessia, la discalculia, la disortografia sono disabilità dell'apprendimento che influenzano la capacità di processo scritto e talvolta anche parlato. Colpisce circa il 10% dei bambini, indipendentemente dalla loro intelligenza. Una delle principali sfide è essere in grado di identificare la dislessia nei bambini in età prescolare. È quindi cruciale ottenere presto diagnosticare e aiutare i bambini colpiti il prima possibile. In generale, la dislessia viene diagnosticata utilizzando difficoltà di lettura come primo indicatore; quindi, non prima del secondo o addirittura terzo anno della scuola primaria, a seconda della lingua. Invece, essere in grado di identificare e trattare questo problema anche negli anni prescolari garantirebbe una migliore possibilità di limitare il suo impatto e aiutare la capacità di lettura futura del bambino. Simone Gori, Sandro Franceschini, Milena Ruffino, Maria Enrica Sali,Massimo Molteni, Andrea Facoetti sono solo alcuni dei ricercatori di diverse università impegnati in questo e per questo scopo hanno sviluppato una serie di giochi seri . I giochi sono stati creati con un approccio multipiattaforma in modo da generare, in un unico sforzo, versioni di giochi per piattaforme mobili e il Web. Inoltre sono stati progettati per essere adeguatamente stimolante e divertente per i loro utenti target, oltre che efficace.I giochi sono progettati così come per allenare l'attenzione spaziale visiva, il suono vocale rapido identificazione e discriminazione, nonché visual-to-speechsound (cross-modal) mapping, mentre i bambini fanno terapia si divertono giocando. In questo contesto, i giochi hanno il vantaggio di mantenere alto motivazione e attenzione nei bambini, riducendo così il tasso di abbandono. La scuola potrebbe vedere nel futuro bimbi impegnati con videogame specifici e terapeutici.
serafinagreco

For The Children's Sake, Put Down That Smartphone - 2 views

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    Sono più importanti i propri figli o il proprio smartphone? Non sono soltanto i bambini a passare troppo tempo davanti agli schermi: i genitori, in primis, sono spesso colpevoli di trascorrere troppo tempo a controllare i loro smartphone e le loro e-mail, con conseguenze preoccupanti sullo sviluppo dei figli. Nell'articolo viene riportato uno studio condotto dai ricercatori del Boston Medical Center, secondo cui 40 genitori su 55, al ristorante con la propria famiglia, trascorrono il loro tempo incollati al cellulare, mostrandosi perfino irritati all'insistenza dei propri figli intenti a catturare la loro attenzione. In questo tipo di circostanza, i genitori stanno comunicando ai loro bambini che sono meno importanti di quello che sta succedendo sul loro smartphone.
serafinagreco

Mobile and Interactive Media Use by Young Children: The Good, the Bad, and the Unknown - 3 views

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    L'uso degli schermi interattivi come smartphone e tablet è in rapido aumento tra i bambini. Le raccomandazioni per l'uso di tali dispositivi da parte di neonati, bambini piccoli e bambini in età prescolare sono particolarmente cruciali per gli esiti che il tempo trascorso davanti agli schermi può avere sullo sviluppo. Lo scopo di questo articolo è di rivedere la letteratura esistente, discutere le direzioni future di ricerca e proporre linee guida preliminari per le famiglie. Tra le altre cose, quello che ho notato di particolarmente interessante in questo articolo è che la capacità degli schermi di "distrarre" e di "divertire" i bambini, catturandone completamente l'attenzione, ha conseguenze positive in certi contesti, ma potenzialmente dannosi in altri.
donacoma

Why Is It So Hard to Believe That Media Influence Children and Adolescents? - 3 views

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    Perché non crediamo all'influenza degli effetti dei media su bambini e adolescenti? Questo articolo preso da fonti scientifiche ci racconta di migliaia di studi di correlazione tra problemi di salute e utilizzo dei media; si parla di una percentuale del 10-20%. Dato rilevante, che dimostra la necessità di alfabetizzazione mediatica , ruolo chiave della scuola che dovrebbe essere introdotta già dalla materna visto che siamo nell'era della generazione di "nativi digitali".
alelost93

Pratiche digitali e abilità di bambini al di sotto di 6 anni - 2 views

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    È interessante prendere in considerazione questo articolo pubblicato nell'anno 2017 perché riporta un lavoro di ricerca fatto in una università di Lisbona che cerca di comprendere le abilità digitali dei bambini al di sotto dei 6 anni. Alcune famiglie con bambini sono state intervistate e osservate, venendo scelte in base al livello socio-economico. Ci si interroga su che tipo di capacità possano sviluppare i bambini che utilizzano i media digitali e i risultati della ricerca hanno riportato che un alto numero di bambini usa le tecnologie in modo autonomo, senza l'aiuto dei genitori, soprattutto familiarizzano facilmente con tablet e cellulari. I bambini già da piccoli sono molto abili e precoci; quando non sanno ancora leggere e scrivere sono in grado di installare applicazioni sul telefono, usano il sistema di ricerca vocale e archiviano dati. Arrivano addirittura a cambiare la configurazione utente per entrare in siti che i genitori hanno bloccato. Bambini di 2 anni tramite queste tecnologie hanno imparato a scrivere su youtube il nome di personaggi dei cartoni animati per poterne vedere i video. I benefici dello sviluppo di queste competenze digitali in tenera età favorisce la capacità di risolvere problemi e prendere decisioni. Conseguenza molto importante è che i bambini diventano più collaborativi e sviluppano le loro capacità motorie grazie alla stimolazione cognitiva che ne deriva
saraf-utiu

Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi - 3 views

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    La ricerca "Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi" effettuata da Ipsos per "Save the Children" ha evidenziato problematiche alquanto diffuse oggigiorno. E' stato riscontrato che i bambini e i ragazzi italiani utilizzano la maggior parte del loro tempo libero con i media navigando su internet, guardando la tv, giocando con i videogames; di conseguenza il tempo trascorso con i genitori o all'aria aperta o praticando attività sportiva è diminuito notevolmente anche a causa di una mancanza di mezzi di trasporto e/o spazi adatti. Ed è così che l'11% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di guardare la tv, l'8% di giocare con i videogames e il 14% di navigare su internet per più di due ore al giorno. Anche il pranzo e la cena, considerati fino a poco tempo fa dei momenti "sacri", sono stati violati: ben il 38% degli intervistati dichiara di pranzare e cenare davanti la tv tutti i giorni.
ssabioni

A Manifesto for Media Education - 4 views

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    "Why should media education be mandatory for all children and young people? Australian society should aim for media education that leads to high levels of participation in digital cultures because it is good for democracy.." ho linkato questo documento australiano per mostrare quanto il mondo intero abbia recepito il messaggio contenuto in questo insegnamento, e di quanto esso sia percepito come utile per reggere e far evolvere un sistema culturale intero.
giorgiaetrusco

L'80% dei bambini usa il cellulare, genitori troppo permissivi - Repubblica.it - 2 views

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    L'articolo parla di un interessante argomento che, purtroppo o per fortuna, fa parte del nostro modus vivendi ormai da tempo. Sempre più precocemente i bambini imparano ad utilizzare i nuovi media digitali, e sempre più permissivi sono i genitori che li usano per distrarli o calmarli già dal primo anno di vita. Questi eccessi possono creare danni sia sul versante psicologico e comportamentale sia dal punto di vista fisico, come sostiene il presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Alberto Villani. Quest'ultimo, infatti, accoglie con favore l'annuncio da parte del colosso cinese Tencent di introdurre nuovi sistemi per limitare l'uso dei giochi per i piu giovani.
mimma_gangi

Using a mixed-methods approach to measure impact of a school-based nutrition and media ... - 7 views

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    L'articolo è relativo ad un studio svolto in alcune scuole elementari italiane sul tema della salute legato all'alimentazione. Un progetto di grande importanza in Europa è quello di promuovere la salute, questo per prevenire in futuro problemi sia fisici, sia psichici sia anche per accrescere il benessere individuale. In particolare l'obiettivo è prevenire l'obesità, problema in crescita sia tra bambini che tra adulti. Il 23% dei bambini italiani, tra gli 8 e i 9 anni, è infatti in sovrappeso e l'11% ha il problema dell' obesità, numeri sicuramente significativi. L'Unione Europea invita gli stati membri a sensibilizzare sui rischi legati ad una cattiva alimentazione e le campagne da attuare nei vari paesi membri devono avere come target i bambini con età 0-12. In Italia è stata avviata la campagna: "Scuola e cibo, piano di educazione scolastica alimentare 2009-2015", tema che ha coinvolto tutte le discipline. Questa campagna include anche un'educazione sui Media, perché i bambini italiani, dagli 8 ai 10 anni, tendono a mangiare cibi pubblicizzati in televisione, generalmente molto ricchi di calorie. Studi internazionali mostrano che gli interventi per aumentare il consumo di frutta e verdura sono più efficaci se vengono discussi durante le lezioni scolastiche, se sono coinvolti anche i genitori, se includono la possibilità "dell' assaggio" e se sono trasmessi tramite i media. Uno studio in particolare, della durata di 10 settimane, dove sono state coinvolte le classi quinte di quattro diverse scuole elementari in Veneto, ha avuto l'obiettivo di promuovere un maggiore consumo di frutta e verdura come strumento di prevenzione all'obesità. Tre gli obiettivi principali: promozione della salute, con attività interattiva; educazione sui media per analizzare in modo critico le varie pubblicità sui cibi; infine una campagna di promozione sulla salute con l'utilizzo dei Media.
marmandi

Il punto di vista dei genitori sull' uso dei media da parte dei bambini durante la pand... - 2 views

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    La chiusura delle scuole ha portato i bambini a trascorrere più tempo davanti ai media rispetto al passato, anche a causa della didattica a distanza. L'obiettivo di questa ricerca, è quello di capire come i genitori hanno affrontato questa nuova situazione e come percepiscono il consumo dei media da parte dei loro figli. La pandemia covid-19 ha portato profondi cambiamenti e i genitori si ritrovano a ricoprire il ruolo di "insegnanti" dei loro bambini.. Gli autori di questo studio Petra Ambrožová, Petra Eisenkolbová, Iva Junová, Leona Stašová svolto presso University of Hradec Králové (REPUBBLICA CIECA), hanno esaminato 191 genitori con bambini di età compresa tra 6-15 anni. I genitori si differenziavano in base all' età, al livello di istruzione, al tipo di lavoro. La ricerca è stata effettutata durante il periodo del primo lockdown (marzo 2020). I risultati dimostrano che l'87% dei genitori dedicano più tempo ai bambini, grazie al lockdown, l' 81% dei genitori è convinto che il tempo che i propri figli spendono nell'uso dei media sia aumentato, il 43% aiuta i propri figli ogni giorno nell'apprendimento online indipendentemente dal tipo di lavoro, il 57% dei genitori non ha modificato l' utilizzo dei media durante il lockdown e le regole con i propri figli e infine per quanto riguarda il tempo libero, il 60% delle famiglie preferisce passarlo all'aria aperta o passeggiando. In conclusione, l'articolo è molto interessante e dimostra l'importanza dell'educazione ai media. I genitori devono essere in grado di combinare al meglio il lavoro con la cura quotidiana dei loro bambini. I genitori devono diventare " insegnanti efficaci". Bisogna educare e sostenere le famiglie verso una partecipazione attiva nell' influenzare la produzione e la diffusione di programmi di qualità per tutte le età, in modo da rendere l'uso dei media da parte dei bambini, il più proficuo e responsabile possibile.
sparacello

How to Raise Media-Savvy Kids in the Digital Age | WIRED - 2 views

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    Sono milioni i millennials ad essere ora genitori, il loro essere nativi digitali li ha preparati a curare una dieta mediatica a misura di bambino nel 2020. Alcuni suggerimenti di esperiti di alfabetizzazione digitale che, casualmente, sono anche genitori. 1) Iniziali Subito! (Start'Em early) "È più facile aiutare i bambini a sviluppare abitudini intorno all'uso dei media, all'indagine e alla riflessione nei primi anni di quanto non sia aspettare fino a quando non saranno dei liceali ribelli 2) Non temere l'algoritmo (Don't Fear the Algorithm) "Gli algoritmi prendono decisioni sulle nostre vite. Abbiamo iniziato a chiederci, quando dovremmo iniziare a parlare con gli individui di algoritmi e potere e di fiducia e verità in questi strumenti? Come lo spieghiamo ai nostri figli?" Alcune foto si possono pubblicare, altre no. Chiede ai vostri figli di spiegarvi il perché. 3) Che mi dici degli adolescenti? (What About Teens?) Molti genitori tentano di limitare l'uso dei dispositivi ma è un errore critico. I genitori devono sempre stare accanto ai figli per tutto il percorso, devono diventare loro consulenti nei media. Non si può sottrarre un adolescente dai media perché questi servono a formare la sua identità e, aggiungo io, lo si danneggerebbe nel confronto fra i pari, fino anche alla sua esclusione.
martinamazzanti1

Una rilevazione sulla povertà educativa digitale - 5 views

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    Nell'ultimo anno, il ricorso alla didattica a distanza, ha messo in evidenza gravi ritardi nello sviluppo delle competenze digitali, sia tra i docenti che tra gli studenti. L'Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non essersi dotato di un sistema di valutazione delle competenze digitali, e ancora limitata è l'educazione alle nuove tecnologie. Si pone quindi oggi il problema, di comprendere ed analizzare il fenomeno della POVERTA' EDUCATIVA DIGITALE. Save The Children, in collaborazione con il CREMIT, ha condotto uno studio teso a definire per la prima volta, nel nostro Paese, la povertà educativa digitale, e misurarla attraverso un nuovo strumento, AbCD - Autovalutazione di base delle Competenze Digitali. I risultati, resi noti da questa ricerca, si pongono l'obiettivo di fungere da base di partenza, per lo sviluppo di politiche pubbliche ad hoc, volte a contrastare questa nuova povertà.
biancascartoni

The impact of the media on eating disorders in children and adolescents - 3 views

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    Questo articolo, pubblicato nel 2003 per la rivista accademica "Pediatrics & Child Health" e scritto da Anne M. Morris e Debra K. Katzman, propone una serie di studi epidemiologici che evidenziano come i media possano svolgere un ruolo centrale nel creare e intensificare il fenomeno dell'insoddisfazione per il proprio corpo e, di conseguenza, possano essere in parte responsabili dell'aumento dell'incidenza di disturbi alimentari. L'articolo dimostra come l'esposizione a modelli considerati "perfetti" proposta quotidianamente dai media sia lesiva per i bambini e gli adolescenti che, trascorrendo dalle cinque alle sei ore di fronte allo schermo, vengono profondamente influenzati da ciò che vedono e sviluppano ansie e preoccupazioni riguardo alla propria immagine corporea, che appare inadeguata e deludente. La letteratura scientifica conferma che questi soggetti sono particolarmente vulnerabili ai messaggi e alle immagini veicolate attraverso i media, e molto spesso non riescono a discriminare tra ciò che vedono e ciò che invece è reale. In ultima battuta, l'articolo si focalizza sull'importanza di media education e media literacy come strumenti per sensibilizzare a un uso più consapevole e critico dei media.
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