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cristinafore

BAMBINI E TECNOLOGIE DIGITALI: OPPORTUNITÀ, RISCHI E PROSPETTIVE DI RICERCA - 9 views

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    L'articolo mette in evidenza come i bambini di oggi, siano esposti ad un uso precoce delle tecnologie e in particolar modo dei dispositivi touchscreen. Partendo dai dati scientifici di alcune ricerche, l'articolo sottolinea gli effetti dell'uso di strumenti, come tablet e smartphone, sullo sviluppo cognitivo, emotivo, linguistico e sociale, nei primi anni del bambino. L'uso prolungato e passivo di queste tecnologie può portare a una trasformazione, in negativo, della relazione bambino- adulto, bambino con altri bambini, nella capacità e desiderio di esplorazione del mondo, ridotta capacità nel ragionamento di tipo induttivo, ecc. Ma, gestita in modo corretto e consapevole da parte del genitore, l'alfabetizzazione digitale, può essere una grande opportunità e una risorsa preziosa.
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    Smartphone, tablet, notebook, sono esempi che caratterizzano la nuova epoca digitale. Ma la diffusione di tanta tecnologia in che modo influisce lo sviluppo dei bambini? Il compito dei ricercatori e degli educatori è quello di conoscere gli stili di esplorazione, di uso, di relazione che il mondo tecnologico suscita in loro e di creare contesti di apprendimento equilibrati, in cui i soggetti più piccoli possano crescere in modo armonico tra rischi e potenzialità.
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    L'articolo, scritto dalla pedagogista Donata Ripamonti, compare sul portale riviste-erickson.it. l'autrice, attraverso una review della letteratura recente inerente le nuove tecnologie digitali, in particolare i media touchscreen, vuole evidenziare come queste ultime, sempre più accessibili grazie ad un sistema immediato e intuitivo ai bambini al di sotto dei tre anni, abbiano determinato una vera rivoluzione dalla quale genitori, educatori e ricercatori non possono sottrarsi. Questo porta ad interrogarsi sulle modalità degli approcci dei bambini con tablet, smartphone ecc, e su come questi strumenti digitali possono essere impiegati nell'educazione e nella formazione dei nativi digitali attraverso delle app che attivano la modalità "mind-on" e stimolano le interazioni sociali.
alesalerno

Preadolescenti e smartphone | Labalestra | International Journal of Developme... - 5 views

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    L'articolo ha come oggetto la preadolescenza e lo smartphone. L'uso di tablet o smartphone a questa età viene considerata un'attività naturale dei ragazzi già alla nascita ("digital born").C'è chi ritiene che utilizzare lo smartphone a 11 anni sia prematuro poiché i giovani non hanno acquisito ancora gli strumenti cognitivi per farne buon uso e chi ritiene che sia una sicurezza per coloro che lo possiedono. I giovani manifestano la necessità di essere connessi a qualcosa o qualcuno, il bisogno di far parte di un gruppo che li accetti e accolga e non permetta loro di soffrire l'esclusione o il disinteresse. Per questo i ragazzi cominciano a reclamare il diritto alla privacy inserendo codici di blocco.Ma possedere uno smartphone non sempre significa conoscerne le potenzialità ed i rischi. I ragazzi hanno bisogno di comunicare e lo fanno attraverso uno schermo, hanno la necessità di condividere in rete emozioni, i pensieri, l'immagine di sé, ma spesso attuano un uso improprio e pericoloso di tali strumenti. Questo anche perché da ciò che emerso, intervistando le famiglie, il posto occupato dalle ICT non è percepito come critico solo una piccola percentuale di genitori ne permette l'uso con regole. La connessione non è solo prerogativa dei giovani, ma anche dei genitori che si sentono più tranquilli potendo ritracciare i propri figli quando sono lontani. E' difficile controllare gli accessi alle applicazioni poiché i ragazzi possono farlo inserendo false identità. E' come è possibile spiegare ad un bambino di 11 anni i comportamenti virtuali di una chat ? Credo sia importante che i genitori, nella consapevolezza della difficoltà che incontreranno nel voler controllare ciò che fanno figli, spesso più preparati di loro nell'utilizzo di tali strumenti, dovrebbero adeguarsi tempi e più che mettere in pratica regole restrittive, condividere con i ragazzi le loro esperienze virtuali e spiegare le conseguenze reali e non, dei loro comportamenti in rete.
serafinagreco

Mobile and Interactive Media Use by Young Children: The Good, the Bad, and the Unknown - 3 views

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    L'uso degli schermi interattivi come smartphone e tablet è in rapido aumento tra i bambini. Le raccomandazioni per l'uso di tali dispositivi da parte di neonati, bambini piccoli e bambini in età prescolare sono particolarmente cruciali per gli esiti che il tempo trascorso davanti agli schermi può avere sullo sviluppo. Lo scopo di questo articolo è di rivedere la letteratura esistente, discutere le direzioni future di ricerca e proporre linee guida preliminari per le famiglie. Tra le altre cose, quello che ho notato di particolarmente interessante in questo articolo è che la capacità degli schermi di "distrarre" e di "divertire" i bambini, catturandone completamente l'attenzione, ha conseguenze positive in certi contesti, ma potenzialmente dannosi in altri.
dondini

Generazione Cloud - 6 views

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    La rivoluzione digitale, che trova un suo momento particolare nella diffusione della tecnologia Cloud, ha influenzato gli stili di vita, di comunicazione, di socializzazione e di apprendimento, ponendo nuove sfide alle famiglie e alle scuole. Genitori e insegnanti si trovano infatti a crescere e educare generazioni di bambini che spesso utilizzano in modo naturale, veloce e spontaneo strumenti sconosciuti agli adulti.
nrinaldi1

i touch screen potrebbero condizionare lo sviluppo dei bambini? - 5 views

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    Da una ricerca condotta in Inghilterra è emerso che per ogni ora passata ad usare un ipad (tablet) i bambini perdono in media 16 minuti di sonno utile. Sappiamo bene quanto è importante per lo sviluppo neurale il tempo passato a dormire. Bene, da questa osservazione precedente nasce una controversia in quanto, distinguendo i bambini, dai 12 ai 18 mesi (toddlers), che utilizzano ipad (tablet) da coloro che non ne fanno uso si scorgono importanti differenze. Si è compreso che i toddlers che utilizzano touch screen hanno iniziato prima a camminare è utilizzano in modo più organizzato i mattoncini da costruzione. Le ricerche non trovano ancora un riscontro scientificamente idoneo ma sottolineano che i dispositivi riducono significativamente la durata del sonno ma che potrebbero avere una sorta di beneficio nello sviluppo cognitivo. Resta comunque raccomandato, visto il ristretto campo di studio, l'osservazione di dati raccolti da persone non competenti (genitori) e numerosi fattori non controllabili, si raccomanda di prestare attenzione all'uso dei dispositivi elettronici da parte dei toddlers e di tutelare le ore di sonno. (proprio sul commento conclusivo dell'articolo, si evince la necessità di avere una media education).
ainnocenti1

Diner for two: so far so close. Rachel Lee Hovnanian - 6 views

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    L'artista mette in scena una installazione, costituita da una tavola riccamente imbandita, alla quale siedono due commensali presenti solo virtualmente e rappresentati dai volti visibili su due tablet. Più in là, drammaticamente lontano, un seggiolone sul quale poggia un tablet dove è visibile una bimba, anch'essa intenta a digitare su una tastiera. L'autrice intende rappresentare l'incomunicabilità indotta dall'utilizzo sempre più pervasivo dei device tecnologici, che a suo dire: "instillano nelle persone un torpore narcisistico, che mina alla radice le relazioni interpersonali e le dinamiche interattive". Sebbene l'opera abbia il merito di indurre delle opportune riflessioni, a me sembra che la visione proposta dell'influenza della tecnologia sulle relazioni sia piuttosto ingenua, oltrechè catastrofista. L'artista cita Marshall Mc Luhan, ma sembra averne ascoltato solo metà delle sue riflessioni, tralasciando le opportunità di sviluppo positivo indicate dall'autore. Ad esempio, io suggerisco una interpretazione diversa, anzi diametralmente opposta. Le tre persone sono separate fisicamente, ma raccolte intorno allo stesso "desco virtuale" proprio grazie alla tecnologia, come avvenuto per esempio di recente in occasione del lockdown: So far, so close.
olimpiaricciardi

Tecnologie multimediali ed effetti negativi nella comunicazione di reciprocit... - 2 views

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    Nell'articolo viene fornita un'ampia revisione della letteratura riguardante gli effetti di una esposizione precoce a digital media come smartphone, tablet e tv durante i primi anni di vita del bambino. È presente inoltre la descrizione di un progetto di ricerca, in una prima fase di osservazione sperimentale del comportamento di bambini con disturbi dello sviluppo in ambiente controllato, unita ad interviste a scopo anamnestico circa i modi e i tempi di esposizione ai suddetti media durante la crescita, che mira alla costruzione di uno strumento (test) di monitoraggio standardizzato. In questa prima fase si è registrata una correlazione positiva fra disturbi in età evolutiva ed esposizione precoce e continua alla tv ed ai digital media. L'età indagata va da 0 a 5 anni (compreso il periodo di gravidanza). La ricerca è ancora in atto in quanto manca la rilevazione dei dati in un gruppo di controllo (bambini normodotati).
francescazanoni

Bambini e tecnologie digitali - 6 views

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    L'autore dell'articolo è Donata Ripamonti, il contesto di cui tratta è i bambini e le tecnologie digitali e quali sono i rischi e i benefici che si hanno interagendo con le tecnologie digitali tipo smartphone tablet a partire dai nativi digitali. Nell'articolo si parla di persone cresciute in una società «multischermo», che considerano le tecnologie come un elemento naturale e non provano disagio nel manipolarle e nell'interazione con esse. Eugene A. Geist (2012) ha condotto una ricerca allo scopo di studiare, attraverso osservazioni partecipate, le interazioni spontanee tra bambini di età compresa fra i 2 e i 3 anni e il tablet che avvenivano in contesti sia familiari che educativi. Dallo studio emerge innanzitutto il fatto che i bambini interagiscono facilmente e naturalmente con l'interfaccia touch screen, ricorrendo a modalità che ricordano quelle utilizzate con altri giocattoli e come l'intervento dell'adulto per fornire indicazioni è risultato minimo. Sulla base delle osservazioni riportate negli studi si può affermare che i bambini hanno imparato a utilizzare le app osservando i coetanei più esperti, l'adulto e provando attraverso tentativi ed errori. Al termine dell'articolo lo studioso afferma che provare a limitare l'accesso e l'uso delle tecnologie da parte di questi bambini, che cresceranno e vivranno in una società tecnologica, equivarrebbe a nuotare contro la marea. In controtendenza rispetto alle dichiarazioni provenienti da più parti, che esortano i genitori a tenere lontano i bambini dai touch screen nei primi anni di vita, è anche lo studio condotto da Karmiloff-Smith (2015), secondo il quale giocare con lo schermo non solo non danneggia le abilità sociali dei bambini, ma stimola anche il loro cervello molto di più rispetto a quanto potrebbe fare un libro.
ericalegari

Disturbi specifici dell'apprendimento e uso di tecnologie come supporto - 4 views

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    L'articolo tratta il tema dell'uso delle tecnologie nelle scuole, come strumento compensativo e di supporto per alunni DSA ovvero con disturbi specifici di apprendimento. In questo articolo si vuole sottolineare il ruolo fondamentale della tecnologia, utilizzata per migliorare e facilitare l'apprendimento dell'alunno con difficoltà e soprattutto aiuta a creare un clima di inclusione e appartenenza al gruppo. Spesso infatti, i bambini con difficoltà vengono isolati dal contesto classe, costretti a lavorare singolarmente con l'insegnante di sostegno e non partecipare alle attività della classe, ma questi strumenti compensativi vogliono proprio essere strumenti di "autonomia" per favorire appunto una ricerca autonoma e personalizzata, per far si che gli alunni possano affrontare gli stessi argomenti semplicemente con strumenti più adatti alle proprie capacità. Vengono illustrati molti strumenti compensativi tra cui computer e tablet che con i loro programmi facilitano l'apprendimento del bambino. Esistono ad esempio programmi di videoscrittura con correttore ortografico, libri digitali, audiolibri, software per mappe digitali che facilitano lo studio e così via. È molto importante però istruire gli insegnanti alle competenze tecnologiche per essere anche loro strumento di aiuto e non di ostacolo per i bambini con bisogni educativi speciali.
jgrossi108

Media digitali: angeli o demoni? - Infanzia digitale - Tecnologia digitale, scuola e ap... - 8 views

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    Mentre leggevo questo articolo su internet riflettevo sul fatto che io stessa appartengo a quella generazione che molti autori, tra cui Prensky, chiama "Nativi Digitali": la generazione nata tra il 1980 e il 1990, cresciuta nella prima era del Web, la 1.0, caratterizzata da siti statici e uso sfrenato delle e-mail e dei più svariati motori di ricerca;i primi a cogliere l'enorme potenziale dei nuovi media, sfruttandolo per comunicare con gli amici, per conoscerne di nuovi, cercare informazioni o notizie e per condividere le opinioni.Mettendo da parte il mio smartphone e chiudendo le pagine web che ho aperto tra una ricerca e l'altra, mi domando come le tecnologie digitali stiano trasformando le vite, le abitudini, le abilità cognitive;i bambini di oggi che adulti saranno domani?La iGeneration accoglie al suo interno tutti i nati dagli anni '90 fino al 2010 e la "i" rappresenta l'insieme di dispositivi nati al contempo (iPhone,iPad). Prensky li descrive come individui abili a elaborare le informazioni,con una preferenza per le nozioni che possono ottenere rapidamente e apprendere attraverso modalità attive e non-lineari, multitasking,poco tolleranti verso lunghe letture e che sperimentano lo sviluppo delle abilità sociali all'interno della realtà digitale.Nella mie esperienze ho potuto osservare genitori che,in preda alla stanchezza,lasciavano i figli giocare con tablet o smartphone per ore,trascurando i rischi del web e lasciando che si rinchiudessero in questa bolla di sapone che è la realtà virtuale.Ho anche visto,però,genitori lontani per lavoro che grazie ad internet potevano guardare i loro figli crescere e sentire la loro voce.Io non so se i cosiddetti nuovi media, o meglio i media digitali, sono degli angeli o dei demoni; so però che internet ha cambiato molte vite e che crescere insieme a dei genitori presenti è auspicabile ma la possibilità di sentirli vicini o di imparare gratuitamente è indispensabile.Chi vivrà, vedrà.
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    L'articolo in questione, è tratto dalla "Tesi di Laurea" di Loredana Urraro. Iniziando da una considerazione generale, dove viene evidenziato come la nostra Epoca stia attraversando una potente Rivoluzione Tecnologica e la nostra quotidianità è quindi pervasa dall'utilizzo costante di Strumenti Digitali, si arriva a postulare di un problema che riguarda lo sviluppo cognitivo dei più piccoli e nello specifico, si parla di "Demenza Digitale" (M. Spitzer). I così detti "Nativi Digitali" cioè tutti i bambini che sono nati dalla fine degli Anni '90 in poi sanno padroneggiare con sempre maggior facilità i mezzi digitali a tal punto che viene coniato il termine "Intelligenza Digitale". I nuovi strumenti digitali si sostituiscono di fatto all'interazione faccia-faccia, sottraendo tempo prezioso al gioco e alle relazioni umane: il semplice gesto dello scorrimento delle dita su un piano liscio (come quello dei touch-screen) impoverisce inevitabilmente l'esperienza tattile, ottica e acustica fondamentale per lo sviluppo del cervello del bambino. Gli stimoli emotigeni provenienti dalle tecnologie possono portare ad un sovraccarico informazionale (Information Overload) con la conseguente desensibilizzazione emotiva del bambino connessa all'abuso dei dispositivi, in particolare TV e Videogiochi violenti. Tutto questo può portare in età pre-adolescenziale ad una devianza nelle condotte e stili di vita a rischio. Oltre a questo, si apre un capitolo importante legato al valore legato al piacere che i Nuovi Media tecnologici sono in grado di fornire ai Nativi Digitali, aprendo così lo scenario di una potenziale Dipendenza Tecnologica e, di conseguenza, legato al Disturbo da Gioco su Internet, come la "Sindrome da Videogiochi". Demonizzare le nuove Tecnologie, comunque, non rappresenta la soluzione e porterebbe ad una discussione sterile, mentre assume rilevanza maggiore il concetto di "limite", ossia l'introduzione di limiti e cautele
luisagarfagnini

Decalogo per l'uso dei dispositivi mobili a scuola - 4 views

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    Il Ministero dell'Istruzione ha recentemente disposto un decalogo per l'uso dei dispositivi mobili personali, come smart phone e tablet a scuola. Consentirne l'utilizzo in classe, senza demonizzarli o considerarli solo veicolo di distrazione e dispersività, è un passo avanti verso l'apertura all'innovazione e la visione fiduciosa del rapporto tra i giovani ed i nuovi strumenti digitali. Ma potrebbe non essere di alcuna utilità, senza un'educazione digitale per insegnanti ed alunni, che li renda alleati nell'utilizzo consapevole e responsabile dei media, come mezzi di apprendimento e di sviluppo di competenze individuali e sociali.
mcoletta1

L'impatto della rivoluzione digitale e delle nuove tecnologie della comunicazione - 7 views

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    Analizzando il tema della rivoluzione digitale nell'articolo si constata in primis che la scuola italiana è in ritardo rispetto ad altri paesi del mondo non per scarsa propensione della popolazione ma per reali GAP strutturali legati a scarsi e non coordinati investimenti. La realtà dei "nativi digitali" è il "materiale" su cui la didattica futura dovrà incentrarsi, nativo digitale sostiene Paolo Ferri è colui che non ha memoria del momento in cui internet è arrivato a casa, quindi i ragazzi nati dal 2000 in poi. Sono ragazzi che da sempre utilizzano mezzi di comunicazione eterogenei dagli schermi interattivi (tablet, smartphone, smart TV) ai tradizionali quaderni e libri per cui il codice alfabetico è uno dei codici utilizzabili e va di pari passo con le variabili visive (immagini fisse o in movimento) e sonore. Di fronte a questo scenario risulta evidente che la didattica tradizionale per assorbimento stratificato della scuola tradizionale risulta obsoleta: "da casa a scuola un percorso indietro di 30 anni". I nuovi scenari tecnologici consentono la messa in campo di nuovi paradigmi didattici che si avvalgono di varie strategie orientate al problem solving e spostano quindi l'ottica operativa verso l'apprendere mediante il fare. Le neuroscienze confermano queste differenze, gli studi sulla plasticità neuronale infatti mostrano che sono diverse le aree di attivazione in base al tipo di attività svolta (lettura su carta vs lettura su video, uso di videogames, ecc.) risulterà quindi inevitabile organizzare per i nativi digitali stili educativi sempre più in linea al loro differente stile di apprendimento (rispetto alle precedenti generazioni) dovuto alla molteplicità delle possibilità di input. Sarà da prediligere la modalità interattiva a quella meramente trasmissiva. Lo scenario ipotizzato in Italia è che intorno al 2025 si raggiungerà la condizione attuale degli USA .
ciccospenk

DIGITAL NATIVES, DIGITAL IMMIGRANTS: AN ANALYSIS OF AGE AND ICT COMPETENCY IN TEACHER E... - 2 views

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    E' ormai un dato di fatto che gli studenti di oggi siano completamente diversi da quelli ai quali una generazione fa parlava il nostro sistema educativo. Le nuove tecnologie hanno cambiato completamente l'evoluzione delle nuove generazioni, che per la prima volta sono cresciute accanto a tv, tablet, pc e molto altro. Questo comporta una significativa mutazione nel pensiero e nelle operazioni di processo delle informazioni. Questa ricerca esplora come sono cambiate queste sfere e come le nuove generazioni si differenziano da coloro i quali non essendo nati nella generazione dei Nativi Digitali, vivono i processi di socializzazione molto diversi.
sbanfi

Il potere socievole - 3 views

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    In queste brevi pagine, tratte dal Libro di Fausto Colombo "Il potere socievole", edito da Mondadori si pone l'accento su come il mondo socil dei blog, oltre ad avere peculiarità positive in quanto può essere mezzo potente per lo sviluppo sociale degli individui; attraverso l'uso del blog, l'espressione di sé in un tempo continuativo permette di rafforzare la propria immagine, grazie al numero di followers e "mi piace", grazie alla possibilità di esprimersi, rafforzarsi attraverso il confronto con altre persone senza esporsi in prima persona. Il nickname permette di celere l'identità, offre al blogger una protezione psicologica…. Ci si esprimere senza metterci concretamente la faccia e quindi senza avere la possibilità concreta di ferirsi. Ma il lato negativo di questo meccanismo è che confrontandosi in un mondo di nickname, e con moltissime altre persone bisogna imparare anche a difendersi dagli attacchi verbali, a gestire l'aggressività trasmessa con le parole e con i post. "I social media sono diventati essenziali nelle nostre vite. Sono duttili: ci permettono di vendere, comprare, comunicare, esprimerci, cercare e diffondere informazioni senza staccare gli occhi da un semplice display. Sono utilizzabili sempre e ovunque: la diffusione dei terminali mobili (smartphone e tablet) ci garantisce uno stato di perenne connessione. " un breve estratto che ha stimolato la voglia di leggere il libro.
songi1973

Pedofilia, occhio ai social network - 6 views

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    I Nuovi Media rappresentano, una realtà dove è possibile acquisire strumenti e conoscenze utili per favorire processi reali di integrazione, partecipazione e relazione con il mondo circostante; sono uno "spazio" di confronto e di crescita in cui, anche i più giovani, possono esercitare e realizzare dimensioni inedite di partecipazione sociale e di arricchimento personale. Ma a volte questi strumenti digitali sono stati fonte di ispirazione anche per coloro che hanno problemi relazionali e disturbi patologici. I Social hanno accelerato molto i processi comunicativi, finendo col preparare un substrato ideale per contatti sospetti, quali i pedofili. L' avvento di internet e delle nuove tecnologie, in generale, ha cambiato radicalmente lo scenario di un fenomeno "non nuovo": l'abuso sessuale dei minori. In Rete circolano centinaia di immagini e video pedo-pornografici, spesso accessibili con molta facilità. Con altrettanta facilità il materiale può essere riprodotto, utilizzando altri accessori quali videocamere, cellulari tablet, e con un semplice "click" caricato in rete, oppure essere prodotto direttamente on-line tramite l'utilizzo delle webcam. La rete inoltre può essere utilizzata da adulti interessati sessualmente ai minori, come strumento per accedere alle potenziali vittime. In conclusione le analisi raccolte indicano che ai primi posti sia proprio l'Europa seguita dal continente Africano che nel 2013 era al primo posto. A seguire Americhe Asia e Oceania. La nuova forma di rischio su Internet è il deep web, una serie di domini entro altri domini che porta a nascondere tutto e renderlo quasi irrintracciabile.
serenadelia

Quando è opportuno proporre agli alunni con DSA l'uso di tecnologie compensat... - 3 views

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    La tecnologia informatica ha cambiato radicalmente, dentro e fuori le strutture scolastiche, il modo di insegnare ed imparare. Molti sono infatti gli investimenti e gli aiuti che queste tecnologie possono apportare positivamente a soggetti che presentano delle difficoltà e dei tempi più lenti o diversi di apprendimento e preparazione. Un esempio importante è costituito da alunni e studenti con DSA che, grazie all'utilizzo,giusto,quotidiano di computer e tablet,dette "tecnologie compensative", riescono a migliorare le tecniche di studio e di fruizione del materiale scolastico,universitario e ad apportare dei vantaggi importanti nei loro sistemi istruttivi, senza sentirsi "svantaggiati" rispetto ai loro coetanei. Bisogna comunque valutare singolarmente ogni caso e ponderare bene su quelle che possono essere anche le relative conseguenze di un utilizzo sbagliato delle tecnologie.
alelost93

Pratiche digitali e abilità di bambini al di sotto di 6 anni - 2 views

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    È interessante prendere in considerazione questo articolo pubblicato nell'anno 2017 perché riporta un lavoro di ricerca fatto in una università di Lisbona che cerca di comprendere le abilità digitali dei bambini al di sotto dei 6 anni. Alcune famiglie con bambini sono state intervistate e osservate, venendo scelte in base al livello socio-economico. Ci si interroga su che tipo di capacità possano sviluppare i bambini che utilizzano i media digitali e i risultati della ricerca hanno riportato che un alto numero di bambini usa le tecnologie in modo autonomo, senza l'aiuto dei genitori, soprattutto familiarizzano facilmente con tablet e cellulari. I bambini già da piccoli sono molto abili e precoci; quando non sanno ancora leggere e scrivere sono in grado di installare applicazioni sul telefono, usano il sistema di ricerca vocale e archiviano dati. Arrivano addirittura a cambiare la configurazione utente per entrare in siti che i genitori hanno bloccato. Bambini di 2 anni tramite queste tecnologie hanno imparato a scrivere su youtube il nome di personaggi dei cartoni animati per poterne vedere i video. I benefici dello sviluppo di queste competenze digitali in tenera età favorisce la capacità di risolvere problemi e prendere decisioni. Conseguenza molto importante è che i bambini diventano più collaborativi e sviluppano le loro capacità motorie grazie alla stimolazione cognitiva che ne deriva
gibertidavide

Malati di smartphone - 6 views

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    Il termine "addiction" significa dipendenza da qualche sostanza (tabacco, alcool, droga) o pratica dannosa (gioco d'azzardo, frequentazione con immagini pornografiche). Recentemente, con l'utilizzo sempre più massiccio di strumenti digitali come lo smartphone, il tablet e il pc si sta diffondendo sempre più, tra giovani e non, la dipendenza dal web che assume tutte le caratteristiche delle tradizionali dipendenze, come quelle da alcol e droga, per la quale però c'è scarsa casistica scientifica, conseguentemente, le organizzazioni internazionali della sanità non l'hanno ancora classificata tra le patologie. Emergono pochissimi casi e, una volta individuati i sintomi, ci sono strategie di intervento ma non una terapia univoca.
albertini882

Il web (sicuro) spiegato ai bambini - 4 views

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    "Un'applicazione realizzata dal Cnr insegna agli alunni della scuola primaria che cos'è internet, e come si naviga senza pericoli" L'articolo parla di un progetto rivolto agli alunni delle scuole primarie, ideato dall'Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr). Nell'articolo si sottolinea come i bambini utilizzino nella quotidianità telefonini e tablet, potendo accedere con estrema facilità ad internet. Per i bambini il web può costituire un' opportunità di apprendimento e di conoscenza ma allo stesso tempo rappresentare una fonte di potenziali rischi. L'Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr) ha realizzato un'applicazione, scaricabile gratuitamente, rivolta proprio ai più piccoli che con una interfaccia semplice, internetopoli, permette loro di comprendere le opportunità e i rischi offerti dalla rete. Internetopoli è stato adottato anche dalla Questura di Genova per insegnare la navigazione sicura sul web per la campagna 'Una vita da social'.
vevy92

La Media Education come priorità dell' Animatore Digitale - 2 views

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    In questo articolo viene trattato il ruolo importante che l'animatore digitale (educatore) riveste nelle istituzioni scolastiche. Tale figura sta ricevendo una formazione da parte del ministero al fine di incrementare le sue competenze tecniche e per renderla una figura di riferimento all'interno del sistema scolastico sia per la formazione che per l'innovazione. Il ministero prevede tre linee di intervento: formazione interna, creazione di soluzioni innovative e coinvolgimento della comunità scolastica( genitori, imprese, associazioni culturali etc). A tal proposito la scuola viene considerata uno spazio aperto al confronto con tutti gli altri attori esterni, coinvolti nel processo educativo. La formazione degli animatori digitali all'utilizzo dei vari softward, indirizzati all'innovazione didattica, ha permesso agli studenti di trarne beneficio. Inoltre altro aspetto importante sono state le creazioni di nuovi spazi di apprendimento ad esempio aule aumentate dalle tecnologie ed infine l'introduzione di metodologie didattiche innovative come il "pensiero computazionale". Tuttavia all'interno di questo quadro è necessario ridefinire le priorità mettendo al centro l'educazione ai media ovvero la "media education" poiché nessuno di noi fino ad ora è stato mai educato all'uso consapevole e ragionato dei nuovi strumenti di comunicazione. Occorre invece, sin dalla scuola primaria, educare le nuove generazioni ad un uso sensato e accorto degli strumenti che quotidianamente adoperano (smartphone, tablet, etc.).L' animatore digitale a tal proposito dovrà sviluppare un pensiero critico negli studenti ed una maggiore consapevolezza degli strumenti a loro disposizione. Dal mio punto di vista questo articolo rispecchia molto la realtà del momento, nella quale siamo immersi nell 'utilizzo continuo di tecnologie, senza aver avuto un'adeguata formazione precedente al loro utilizzo. Tecnologie che non abbiamo mai usato adeguatamente in modo didattico e che senza aver a
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