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sbanfi

Il potere socievole - 3 views

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    In queste brevi pagine, tratte dal Libro di Fausto Colombo "Il potere socievole", edito da Mondadori si pone l'accento su come il mondo socil dei blog, oltre ad avere peculiarità positive in quanto può essere mezzo potente per lo sviluppo sociale degli individui; attraverso l'uso del blog, l'espressione di sé in un tempo continuativo permette di rafforzare la propria immagine, grazie al numero di followers e "mi piace", grazie alla possibilità di esprimersi, rafforzarsi attraverso il confronto con altre persone senza esporsi in prima persona. Il nickname permette di celere l'identità, offre al blogger una protezione psicologica…. Ci si esprimere senza metterci concretamente la faccia e quindi senza avere la possibilità concreta di ferirsi. Ma il lato negativo di questo meccanismo è che confrontandosi in un mondo di nickname, e con moltissime altre persone bisogna imparare anche a difendersi dagli attacchi verbali, a gestire l'aggressività trasmessa con le parole e con i post. "I social media sono diventati essenziali nelle nostre vite. Sono duttili: ci permettono di vendere, comprare, comunicare, esprimerci, cercare e diffondere informazioni senza staccare gli occhi da un semplice display. Sono utilizzabili sempre e ovunque: la diffusione dei terminali mobili (smartphone e tablet) ci garantisce uno stato di perenne connessione. " un breve estratto che ha stimolato la voglia di leggere il libro.
massimo30

Insegnanti 2.0: come e cosa insegnare ai nativi digitali - 5 views

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    Insegnanti 2.0 è un blog nato per favorire un nuovo tipo di apprendimento che possa avvenire in una regione di incontro tra la scuola e il mondo esterno ad esso. Il blog permette un accesso crossmediale essendo disponibile non solo su web ma anche attraverso i social network come facebook e twitter oltre che su youtube. Nel menù si trova una voce bookmarks che ci permette di accedere ad altre risorse in rete nei diversi ambiti di interesse della "nostra" materia; sono, poi, ospitati interventi teorici, storie, proposte di produzione, bandi, ecc.
umbertobasile

Media literacy: spiegare i mezzi di comunicazione in classe - bSmart Blog - 3 views

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    Nell'arco di una giornata riceviamo moltissimi stimoli informativi, tanto che spesso può diventare difficile distinguere ciò che è davvero rilevante da ciò che non lo è, così come individuare un'informazione veritiera e attendibile da una notizia falsa. E questo è vero a maggior ragione per i più giovani, che a volte non possiedono gli "strumenti" giusti per farlo. L'educazione ai media è un elemento fondamentale della formazione individuale, di cui anche la scuola dovrebbe farsi promotrice; un'educazione che è parte integrante del bagaglio culturale di un cittadino digitale attivo e responsabile.
filomenatarsi

Giochi di scuola: videogiochi, un' idea di percorso didattico - Scuola e Tecnologia (BLOG) - 3 views

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    L'articolo che è postato da un'insegnante fa parte del blog 'Scuola e Tecnologia' in cui vengono postati consigli, commenti, articoli per delle migliori soluzioni tecnologiche per la scuola. La qualità della fonte è secondaria, perchè non ci sono casi studi che vadano a validare l'idea, ma supposizioni, idee per migliorare. Si parla della possibilità d'inserire i videogiochi come giochi di scuola per intraprendere un percorso didattico per apprendere. I videogiochi andrebbero a produrre i percorsi narrativi e contenutistici e a creare nuove grammatiche e nuove sintassi oltre che sviluppare il "pensiero parallelo", che garantisce l'acquisizione di una pluralità di fonti e di stimoli in grado di implementare la flessibilità intellettuale e l'autonomia. Il videogioco permette di affiancare apprendimento e gioco (apprendimento per ricerca o per problemi). In questo articolo vengono approfondite le modalità di creazione del percorso didattico che verrà sviluppato in classe.
lauradausilio

Media literacy e digitale: le sfide della scuola italiana - 5 views

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    L'articolo preso in considerazione è stato estrapolato dal sito internet Voice Over, blog della Fondazione Mondo Digitale (FMD), organizzazione che ha come scopo la diffusione della conoscenza coniugando innovazione, istruzione, inclusione e valori fondamentali. FMD descrive la situazione del sistema educativo italiano in relazione alla Media Literacy elencando alcuni progetti promossi dal Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnds). Purtroppo nonostante la buona volontà e progettualità dell'amministrazione scolastica italiana la strada per recuperare il ritardo nei confronti di altri paesi Europei è ancora lunga. Infine l'articolo descrive il progetto di creazione di una rete europea relativo all'educazione ai media (progetto Emedus).
eviti-uninettuno

The Role of Social Media in Higher Education Marketing - 5 views

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    I media digitali hanno cambiato le strategie di Marketing che le universita' americane si sono trovate costrette ad utilizzare per raggiungere l'audience dei giovani studenti delle scuole superiori statunitensi. Ranee Smith autore del blog "Bostoninteractive", suggerisce che i responsabili dell' area marketing si trovano in difficolta' a relazionarsi con questa nuova generazione definita " Generazione Z". I fattori sono molteplici. In primo luogo, scarseggiano dati comportamentali che ci forniscano un panorma riguardo gli usi e costumi di questo particolare tipo di pubblico. In secondo luogo, dal momento che questa generazione si basa su media digitali di ultima generazione, le competenze da acquisire rispetto alle nuove tecnologie sono in continuo sviluppo e le conoscenze apprese diventano presto obsolete. L' autore individua 5 social media, che rappresentano la chiave per raggiungere questo particolare tipo di audience, composto prevalmentemente da giovani nati tra il 1990 e il 2000. Facebook: Rimane il social media piu' popolare tra i giovani di eta' compresa tra i 13 e i 17 anni Instagram: Dati dimostrano che ai giovani di oggi piaccia comunicare piu' attraverso immagini, simboli e icone che attraverso testi scritti Twtter: La ricerca mostra che la capacità di attenzione di questa nuova generazione è scesa agli otto secondi. Cio' significa che una comunicazione dosificata è la chiave per ottenere la loro attenzione. Linkedin: Sono 39 Milioni gli utenti linkedin provenienti da scuole statunitensi che usufruiscono del servizio come vetrina di ingresso al mondo del lavoro. Snapchat: Con il 71% dei suoi utenti di eta' inferiore ai25 anni, Snapchat appare lo strumento perfetto per raggiungere possibili nuovi studenti In conclusione, I media digitali hanno influito sul modo in cui le nuove generazioni comunicano e se si vuole essere efficaci nel conquistare questo tipo di pubblico, le s
saradeluca

#40 years of educationl technology: Social media - 5 views

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    Quarant'anni fa la tecnologia utilizzata in ambito scolastico, era controllata dagli insegnanti ed orientata all'insegnamento piuttosto che all'apprendimento. Con l'avvento del nuovo millennio, la diffusione del Web ha capovolto il paradigma perchè grazie alla diffusione dei Social Media, gli studenti hanno iniziato ad apprendere attraverso la creazione, la condivisione e l'editing di contenuti online. Pertanto i contenuti vengono creati insieme agli studenti, prima, durante e dopo, come diretta conseguenza della lezione facendo leva sulla dimensione sociale, oltre che personale, dell'apprendimento.
alessandra123

View of PREVENZIONE DEL CYBERBULLISMO: L'USO DEL BLOG PER EDUCARE I RAGAZZI A... - 4 views

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    In questo articolo pubblicato su "Media Education" - Edizioni Centro Studi Erickson Spa , si racconta un progetto di cittadinanza digitale, svolto dalla classe seconda C dell'IPSSEOA di Polignano a Mare (BA) nell'ambito dell'attività di prevenzione e contrasto al cyberbullismo. Il progetto ha il merito di aver orientato gli alunni verso un'educazione al digitale e di aver puntato a renderli cittadini digitali consapevoli. Interessante e innovativo si è dimostrato l'uso della social classroom e del blog come luoghi per sperimentare le modalità corrette di approccio ai social network e al web e promuovendo un linguaggio adeguato contro ogni forma di cyberbullismo e ogni forma di discorso d'odio. I ragazzi, a conclusione del percorso, hanno anche realizzato un video dal titolo "Le parole fanno più male delle botte. Ma a voi non fanno male?"
jyoti_gond

Eduvogue | Blog Detail - 0 views

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cpucello

Il social network scientifico del futuro - 3 views

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    L`articolo è stato scritto da Phil Jones il quale ha trascorso gran parte della sua carriera lavorando su progetti che utilizzano la tecnologia per accelerare la scoperta scientifica. Phill Jones è stato il responsabile della sensibilizzazione degli editori a Scienza digitale. Il suo ruolo attuale è co-fondatore per il digitale e la tecnologia presso la MoreBrains Cooperative, una società di consulenza che lavora in prima linea nell'infrastruttura accademica, nella gestione delle informazioni e nella diffusione della ricerca. Phill Jones ha avuto una carriera di ricerca interdisciplinare di successo presso l'Imperial College di Londra, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Fisica e Harvard Medical Schools, dove è stato membro della facoltà di ricerca che lavora in ictus, alzheimer e imaging ottico molecolare. Il tema trattato nell ́articolo risulta ancora molto attuale in quanto ancora in fase di realizzazione. Phil Jones, nel blog, sfida per gli editori a trovare modi per ridimensionare gli usi dei social media per renderli accessibili e preziosi per tutti. Ipotizza dei profili sintetici e non complicati e proprio come Reddit, Instagram o Pinterest, la persona sarà costituita dal contenuto aggregato che ha inviato ed i validi contenuti saranno letti, scaricati e utilizzati, consentendo ai contributori di costruire una reputazione basata sui loro risultati di ricerca. Vi sono social network dedicati al mondo accademico e della ricerca. I più utilizzati sono ResearchGate (6 milioni di utenti), Mendeley (oltre 3 milioni) e Academia.edu (circa 18 milioni ma è aperto a chiunque) ma nessuno è riuscito ad affermarsi come ad esempio Facebook non vengono dunque sfruttate le potenzialità di "luogo virtuale" dove scambiare e discutere idee e creare nuove collaborazioni. Vediamo ancora nascere e a morire nuovi social network come ad essempio BioMedExperts e NatureNetwork. Il blog post su Digital Science si interroga dunque sul perché l'utilizzo dei social
maricaguida

Lo sviluppo dei Social Network - Fenomeno di socializzazione o alienazione? - 5 views

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    L'articolo in questione parla dei social network i quali, ormai è sotto gli occhi di tutti, hanno effetti sul sentire e sul pensare, cambiano i rapporti che si hanno con sé stessi e gli altri: essi diventano più diretti, più facili ma anche più mediati e di conseguenza meno genuini. Ormai Facebook, Twitter o Instagram (per citarne alcuni) sono entrati nel nostro quotidiano portando con loro molte relazioni interpersonali che vanno a sottolineare la differenza con blog, chat e forum tipici del Web 1.0. Va da sé che questi nuovi strumenti tecnologici hanno reso al limite dell'obsoleto le forme d'interazione tradizionali. Punti di forza sono la facile accessibilità ed il semplice utilizzo. Tuttavia, se è vero che ci danno la sensazione di essere più sociali, non ci garantiscono questo risultato: basti pensare che spesso, quando accediamo ad un social network, lo facciamo in solitudine. Alcune ricerche svolte sui Social Network mostrano che questi coinvolgono tutte le fasce d'età, con predilezione degli adolescenti, ed inoltre in molti hanno confessato di avervi trovato addirittura l'anima gemella. I motivi che portano all'utilizzo variano dal divertimento all'inclusione sociale: i più estroversi aumentano la loro posizione sociale mentre gli introversi aiutano sé stessi a relazionarsi. Ad ogni modo internet, anche con questi strumenti, si conferma un luogo dove rifugiarsi dal mondo reale, dove si possono facilmente superare le difficoltà di comunicazione, trovando quindi una forte utilità. E' utile sottolineare infine che, vista l'alternanza di pregi e difetti, evidenziati da molti punti di vista, come ogni strumento il Social Network va maneggiato con cura.
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    Questo articolo parla dei social network e degli effetti che possono avere su se stessi ma anche sugli altri. I social network portano sicuramente vantaggi come maggiore socializzazione, aumentano l'autostima di chi li utilizza (probabilmente anche perchè non consentono lo stesso contatto che consentirebbe invece il famoso "contatto fisico"), facilitano le relazioni. Tuttavia hanno grandemente modificato le forme di interazione tradizionali. I social Network non hanno un target specifico, anzi, coinvolgono tutte le fasce d'età , in maniera particolare quella degli adolescenti che risultano essere i più attratti da questi nuovi "meccanismi mediatici". In questo articolo pertanto sono presentati vantaggi e svantaggi di questi social network che andrebbero maneggiati con molta cautela.
maripedretto

Il Digital Video Sharing come pratica educativa - 3 views

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    Ho trovato in rete questo articolo del Prof. Filippo Ceretti, dell'Università di Bolzano, che affronta il tema delle condivisioni in rete dei video, tema molto diffuso, soprattutto da parte delle nuove generazioni, che viene indicato con il nome di digital video sharing. Il fenomeno, grazie alla sempre maggiore facilità di produzione (soprattutto attraverso la foto-videocamera del cellulare) e alle comode possibilità di trasmissione dei propri contenuti attraverso i blog e le piattaforme social, come Facebook, Twitter, Youtube, è divenuto dilagante. Questo articolo lo considera da un punto di vista prettamente educativo ed evidenzia come tale pratica possa essere messa al servizio della costruzione e trasmissione culturale. Si avvicina all'idea di "Educare i Media", rispetto a "Educare ai Media" si tratta di una ricerca ancora in corso ma, a mio avviso, interessante.
nicolagalletti2

FOMO Addiction: The Fear of Missing Out - 2 views

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    Non ci sono ancora studi ben definiti sulla Fomo, in Italia, ma trovo che sia un argomento di estremo interesse che merita una discussione approfondita. La Fomo (fear of missing out) è una patologia che esiste da sempre, ma che con l'avvento dei social network ha assunto una forma nuova, più concreta, in grado di mettere in luce i problemi che da essa derivano. Si tratta, in poche parole, della "paura di essere tagliati fuori" dal mondo, ed è legata alla sofferenza che si prova nel constatare, tramite foto e post altrui, che la vita degli altri è più interessante della nostra. A livello superficiale sfocia in una leggera invidia verso un gruppo di pari o persone di un certo rilievo sociale che, magari in apparenza, hanno una vita più interessante della nostra. Quando questa gelosia diventa incontrollabile , però , ecco che la patologia si manifesta in tutta la sua gravità, diventando una vera e propria dipendenza. Controllare gli altri sembra divenire uno scopo primario di chi soffre di FOMO, e spesso questo provoca un isolamento sociale ancor più pressante che sfocia in un vittimismo verso se stessi completamente fuori controllo. Chi soffre di questa patologia controlla lo smartphone o il pc almeno centocinquanta volte il giorno, di media, e ha una bassa considerazione della propria vita, che peggiora in maniera esponenziale minando anche il rendimento personale e lavorativo. L'unico modo di guarire da questo tipo di patologia sociale è ammettere di averla, e lavorarci sopra cercando di staccarsi volontariamente da schermi e affini. In America è una patologia molto discussa e diffusa, tanto è che esiste anche un account Twitter dedicato in cui i ragazzi che sentono il bisogno di essere aiutati possono scrivere senza problemi.
danielabauducco

Il medium è il messaggio? Sì, anche per gli adulti! Ovvero, la media educatio... - 5 views

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    Questo articolo di Annalisa Fabris del 26/09/2018 approfondisce la famosa previsione di Marshall McLuhan "il medium è il messaggio", sottolineando la necessità di formazione mediale anche per gli adulti e gli anziani in un'ottica di longlife-learning. Un approccio consapevole all'utilizzo dei media consente infatti non solo l'esercizio critico ma anche la maggiore capacità di comprendere la crescente complessità della realtà ed i mutamenti sociali, prerogative tipiche della maturità.
mcoletta1

Social Media and Italian Universities: An Empirical Study on the Adoption and Use of Fa... - 5 views

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    Da uno studio effettuato sugli atenei italiani emerge che poco più della metà è presente su almeno un social media. Negli atenei quindi è in corso un ormai inevitabile processo di revisione del sistema di comunicazione interna ed esterna. Strumenti interattivi, blog, social media stanno diventando gli strumenti per comunicare con studenti e altre istituzioni. I siti universitari si stanno rivelando strategici nell'ambito dell'istruzione superiore al punto che il malfunzionamento del sito a volte è percepito dagli studenti come malfunzionamento della stessa università. Inizialmente i siti universitari erano strumenti di comunicazione univoca ora sono nodi di interazione che accelerano i processi di scambio e aumentano il senso di appartenenza. Gli atenei iniziano ad essere presenti anche sui social media vista l'elevata preferenza mostrata dagli studenti (l'86% li usa). L'effetto di questa presenza è stato analizzato in differenti contesti (uso come strumenti strategici, monitoraggio servizi o ascolto alle necessità degli studenti). È emerso che la maggioranza degli studenti (72.77%) richiedono alla loro università di essere su Facebook per avere veloce accesso ad informazioni aggiornate . Ancora poco è stato fatto in Italia e per misurare quanto è stato proposto un indice di performance dell'utilizzo dei social media da parte delle università facilmente applicabile a un largo numero di istituzioni. Si tratta dell' USMPI che valuta la presenza e le performance degli atenei sui social media interrelando una serie di metriche e rapportandone alcune alla dimensione dell'ateneo. I risultati mostrano che l'apertura di uno spazio ufficiale su una delle differenti piattaforme sembra essere concepita come parte di una strategia articolata piuttosto che un evento sporadico. A livello quantitativo il 67.4% delle istituzioni è presente su più di una piattaforma. Se ne viene scelta una è spesso Facebook (56.2%), fanno seguito Youtube e Twitter.
vgaristina

Come riconoscere le notizie false e insegnare agli studenti a gestire i mezzi di comuni... - 5 views

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    Oggi è estremamente facile trovare informazioni e acquisire conoscenze in quanto la nostra vita quotidiana è invasa da notizie, dati e comunicazioni varie che ci arrivano da diverse fonti quali la televisione, facebook, la radio, la stampa e così via. Riceviamo infatti tantissimi stimoli informativi, anche nell'arco di poche ore, e diventa perciò difficile distinguere ciò che è realmente importante da ciò che non lo è, ciò che è vero e attendibile da ciò che invece è falso. Tutto ciò è ancora più vero per i giovani che spesso non possiedono gli strumenti giusti per farlo, le competenze necessarie a comprendere i meccanismi dei mezzi di comunicazione e a saperli usare e interpretare nel modo giusto. In questi ultimi tempi si sente spesso parlare di notizie false, di "bufale", che vengono divulgate volontariamente per generare disinformazione. Questo fenomeno è particolarmente attivo sui social network e questo è molto preoccupante se si pensa che tali strumenti online sono sempre più spesso utilizzate per tenersi informati. E' necessario che tutti, e in particolar modo i più giovani, imparino a interrogarsi su ciò che leggono attraverso domande del tipo: "Chi è l'autore di questo articolo?" L'articolo che ho scelto di condividere con voi propone anche qualche "trucco" per individuare facilmente le notizie false ragionando sulle fonti. Per concludere, è importante e necessario insegnare ai ragazzi ad applicare il pensiero critico alle comunicazioni e ai messaggi che inevitabilmente ricevono quotidianamente e che non sempre riescono a comprenderne appieno il significato.
fnccnt

Transmedia Storytelling - 5 views

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    La narrazione transmedia consiste in una storia raccontata servendosi di diversi media. Quello che la contraddistingue dalle altre storie multimediali è il fatto che ciascuna delle piattaforme viene sfruttata al meglio al fine di offrire un contributo specifico. La narrazione transmedia è legata allo studioso Henry Jenkins, secondo cui la caratteristica che distingue la narrazione transmedia dalle altre storie multimediali è il fatto che "ogni nuovo testo dà un contributo distintivo e prezioso all'intero". La narrazione transmedia prevede l'espansione del testo origine, sia da parte dell'industria dei media e sia grazie all'attiva collaborazione degli spettatori e dei fan. Il testo origine infatti fornisce solo alcune informazioni, le altre vengono disperse in altri tipologie di testi mediali, catturando così, a loro volta, altri spettatori e altri fan. Il rapporto tra testo origine e testo derivato diviene quindi biunivoco: il testo origine necessita di altri testi e viceversa. Ciò ha reso il transmedia storytelling un campo unico con confini fluidi. L'approccio innovativo alla narrazione è possibile solo grazie all'utilizzo delle piattaforme multimediali emergenti: giochi on-line, blog, video, audio e testi digitali che si avvalgono di device mobili e di software facilmente accessibili anche ai dilettanti. Tutti i fan delle transmedia storytelling possono creare delle storie condivisibili e dei testi che, seppure siano usufruiti di per sé, guidano inevitabilmente lo spettatore verso il testo origine che stimola un processo di ampliamento e approfondimento dei buchi narrativi appositamente creati. In conclusione è necessaria la conoscenza di tutti i testi e la collaborazione degli altri spettatori per dare un senso totale e compiuto all'opera. Così il vero potenziale del testo origine e dei suoi derivati si svela solo nella visione d'insieme, in un difficile equilibrio tra ridondanza e originalità, tra familiarità e differenza. Come
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