Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged ''diffusione

Rss Feed Group items tagged

giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
camillasbrocca

I nuovi media e il rischio del cyberbullismo: quali segnali? - 2 views

  •  
    La diffusione delle tecnologie e di Internet stanno modificando la nostra vita, ad esempio computer e telefono hanno trasformato le nostre abitudini quotidiane, come il modo di comunicare e di lavorare. Nonostante i nuovi media offrano nuove possibilità per tutti noi, l'altra faccia della medaglia è rappresentata da diversi rischi, legati all'utilizzo improprio di questi strumenti. Il rischio principale è il cyberbullismo, ovvero l'uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare o mettere in imbarazzo le altre persone, attraverso diverse modalità, come telefonate, messaggi e social network. Questo pericoloso fenomeno riguarda soprattutto i giovani, perché, attraverso i social network, possono nascondere la loro identità dietro lo schermo di un pc. Oggi, per i ragazzi, la distinzione tra vita virtuale e vita reale è davvero minima, infatti le attività che svolgono online hanno conseguenze anche nella loro vita. Il cyberbullismo è caratterizzato, ad esempio, da pettegolezzi, immagini o video imbarazzanti, costruzione di falsi profili e minacce. Queste aggressioni possono rimanere comportamenti solo online o possono far seguito a veri e propri episodi di bullismo. Sono tante le notizie che ascoltiamo al telegiornale o che leggiamo sui quotidiani, che riguardano atti di violenza tra ragazzi nelle scuole o nei loro luoghi di ritrovo o, addirittura, che riguardano il suicidio, come estrema conseguenza delle continue minacce virtuali da parte dei coetanei. Spesso i veri deboli sono proprio gli aggressori, vittime della propria ignoranza e dell'incapacità di farsi valere in altri modi, a causa di famiglie assenti, che non li educano ad un adeguato approccio a internet. La spiacevole diffusione del cyberbullismo ha indotto diversi autori a studiare questo fenomeno, ad esempio Smith e i suoi collaboratori proposero una definizione di cyberbullismo in relazione diretta con il bullismo.
Silvia Benini

I Social Media vanno all'Università? Un'indagine sulle pratiche didattiche de... - 7 views

  •  
    L'indagine è stata disposta da ricercatori dell'Università di Firenze. E' tesa ad indagare l'uso dei Social media nell'Università, con estensione su tutto il territorio nazionale. Nonostante la diffusione capillare dei media nella vita di studenti e insegnanti, stupiscono i risultati di questa ricerca, che ha accertato un uso davvero marginale all'interno dell'alta formazione. Sembra che scardinare i vecchi protocolli didattici sia una meta lontana in un'epoca in cui l'approccio protezionista sembra ancora farla da padrone. Il timore di superare i modelli tradizionali di approccio didattico consente una sola timida apertura alla struttura e-learnig di tipo asincrono, esente quindi da forme si interazione sincrona più innovative. L'esito di questa ricerca fa riflettere sul fatto che non esiste ancora una formazione istituzionalizzata di Media Education e non esistono pertanto parametri standard cui fare riferimento o forme di certificazione ufficiali di Media Educator che potrebbero invece consentire una diffusione proficua di questo potente strumento di interazione.
xhensinatafani

Media education e fake news: la necessità di formazione per sviluppare consap... - 10 views

  •  
    L'autrice Sara Zampieri mette in relazione la penetrazione del mondo multimediale nelle nostre vite quotidiane, e in special modo in quelle dei bambini, con la variabile della consapevolezza circa la veridicità di tutta l'informazione disponibile nei new media. La pervasività dei new media, infatti, ha fatto delle fake news (sempre esistite) un vero e proprio fenomeno comunicativo, rispetto al quale l'autrice illustra il cosiddetto "esagono delle fake news" proposto da Altinier e Pira. Il fenomeno fake news richiede, quindi, un aumento della consapevolezza da parte degli utenti dei new media. Questa consapevolezza può crescere soltanto con la diffusione di quelle che Dieter Baacke definisce competenze mediali: - lettura consapevole dei contenuti - conoscenza dei principali sistemi di comunicazione - miglioramento della capacità ricettiva - capacità di elaborare nuovi messaggi offrendo il proprio apporto come creatori di informazione Anche il MIUR si rifà esplicitamente alle indicazioni di Baacke nel raccomandare l'integrazione della formazione scolastica con le competenze mediali.
  •  
    La società odierna è digitale, viviamo in un epoca in qui siamo costantemente collegati e c'è la necessità di appartenere ad una rete ecco perché è importante attuare progetti di media education e per capire le motivazioni che ci sono dietro alla divulgazione elevata delle fake news. L'identità di ogni individuo al giorno d'oggi è frammentata in molteplici alter ego che convivono su diverse dimensioni, quello virtuale, quello mentale e quella fisica. Le fake news sono inventate ad Hoc e distorte prima di essere pubblicate come vere. Avendo il reale potere di influenzare l'opinione della società cambiando il giudizio dei singoli nei confronti di aziende, politici e istituzioni, è possibile definire le fake news come un vero e proprio mezzo di comunicazione. Per questo motivo è fondamentale studiare le caratteristiche di questo fenomeno, le media education sono delle attività educative e didattiche che hanno la finalità di informare i giovani e sviluppare in loro una natura critica circa l'utilizzo dei media. E' importante fare attività di formazione di media education poiché si vive in un società mediale costantemente connessi, sia in ambito lavorativo che scolastico ma anche sociale. Questo fenomeno spiega anche perché le attività didattiche di media education sono in diffusione. E' evidente come la consapevolezza dei mezzi con i quali ci si approccia costantemente ogni giorno, dei linguaggi che utilizzano per comunicare e della cultura che comportano è raggiungibile solo attraverso un percorso educativo che sia mirato e programmato ad hoc. L'impegno morale di ogni comunicatore e di ogni educatore quello di comunicare sempre in modo etico e costruttivo, con il fine di trasmettere un valore educativo. Oggi è normale vivere in rete e in digitale ma è anche una cosa inevitabile per questo servono dei percorsi che ci formino ed è necessaria un educazione ai media approfondita per formarsi al meglio per poter vivere in questa dimensione.
saradeluca

#40 years of educationl technology: Social media - 5 views

  •  
    Quarant'anni fa la tecnologia utilizzata in ambito scolastico, era controllata dagli insegnanti ed orientata all'insegnamento piuttosto che all'apprendimento. Con l'avvento del nuovo millennio, la diffusione del Web ha capovolto il paradigma perchè grazie alla diffusione dei Social Media, gli studenti hanno iniziato ad apprendere attraverso la creazione, la condivisione e l'editing di contenuti online. Pertanto i contenuti vengono creati insieme agli studenti, prima, durante e dopo, come diretta conseguenza della lezione facendo leva sulla dimensione sociale, oltre che personale, dell'apprendimento.
anonymous

Social Media Literacy in Crisis Context: Fake News Consumption during COVID-19 Lockdown - 1 views

  •  
    L'evoluzione esponenziale e graduale delle fake news e la frequenza di utilizzo, i rischi connessi per la democrazia, l'affidabilità di notizie nei media di pubblico utilizzo, hanno aumentato la necessità di intraprendere ricerche accademiche sulle fake news inserite in questo articolo. Questo studio si concentra su un corpus di 186 persone (essenz.giovani) raggiunte con sondaggio online. Mentre si cerca di comprendere il grado di proliferazione delle fake news in un contesto di crisi epidemica, questa ricerca indaga sulla dipendenza delle persone dai social media durante il loro periodo di "confinamento". L'uso dei social media è un meccanismo che aiuta a ridurre lo stress e la solitudine delle persone confinate durante le grandi crisi. È anche uno spazio di espressione aperto che consente alle persone di rimanere costantemente in contatto con i loro cari. Il suo utilizzo è cresciuto in modo da indurre alcuni utenti a utilizzarlo come canale di consumo e diffusione delle informazioni e questo studio ha dimostrato che i social media sono un vero mezzo di democratizzazione dell'informazione e che il consumo di false notizie attraverso queste piattaforme aumenta notevolmente nei contesti di crisi. La Social Media Literacy (SML) può essere un particolare insieme di abilità pratiche, intellettuali ed emotive richieste agli utenti dei social media per creare contenuti o rilevare post di notizie false, che va oltre la comprensione in un contesto di crisi pandemica di COVID-19. Lo studio dimostra che le persone con un livello più alto di stress in quarantena adottano reazioni spontanee irrazionali nel condividere informazioni false, senza prestare molta attenzione alla loro accuratezza, approntando un approccio meno critico e analitico. In un contesto di crisi globale, fattori socio-emotivi e psicologici giocano un ruolo significativo nella propagazione di fake news, facilitando di fatto la diffusione attraverso le piattaforme dei social media.
es4451dipsi

Meme: le funzioni comunicative dei contenuti virali - Psicologia Digitale - 5 views

  •  
    Il mondo digitale ha potenziato le possibilità comunicative: i meme sono un modo semplice ed immediato per condividere stati d'animo, emozioni, espressione di sé e affiliazione alla comunità a cui si appartiene. Si tratta di artefatti della cultura di massa, che, combinando un'immagine e una didascalia apparentemente incongrue, ironizzano sulla quotidianità, creando un legame sociale e culturale tra le persone che partecipano alla loro creazione e diffusione; i meme veicolano sempre un significato che però viene svelato solo comprendendo l'abbinamento tra immagine e didascalia. Spesso nei meme si associa una determinata situazione ad un'espressione facciale estrapolata da altri contesti (film, eventi pubblici, quadri…) in quanto l'universalità di determinate espressioni facciali ne semplificano la comprensione. Questa nuova forma di comunicazione e condivisione è espressione della cultura partecipativa in cui viviamo: l'articolo spiega i bisogni e le funzioni che si celano dietro alla loro continua creazione e diffusione.
giannib71

The Social Dilemma - Film documentario completo in streaming ITA Download - PeerTube It... - 4 views

  •  
    Il film esamina la diffusione dei social media e il danno che essi causano alla società, concentrandosi particolarmente sullo sfruttamento e sulla manipolazione degli utenti, attraverso l'utilizzo di tecniche come il data mining e la vendita dei dati personali. The social dilemma approfondisce alcuni aspetti dei social media: la dipendenza che provocano, in particolare nei più giovani, l'uso in politica, il contributo alla diffusione di teorie complottistiche, gli effetti sulla salute mentale. Il documentario presenta allo spettatore, attraverso una serie di interviste, un ritratto dei social media e delle problematiche che causano, sostenendo che siano una minaccia, ma il documentario non prevede solamente l'argomentazione di antitesi riguardanti l'uso dei social media, ma molto spesso si parla di Internet in generale. Il primo problema è il fatto che miliardi di persone vengono influenzate da pochi cervelli che stanno dietro alle aziende come Facebook, Google e Twitter. Il secondo problema è quello della dipendenza dai social. Gli intervistati spiegano che il creare una sorta di dipendenza verso i social è una caratteristica voluta e non un errore. La manipolazione del comportamento umano a scopo di lucro è di primaria importanza per le aziende e ciò viene attuato grazie allo scorrimento infinito e alle notifiche push, che mantengono gli utenti costantemente impegnati. I consigli personalizzati forniti da questi siti aiutano non solo a prevedere le azioni svolte dagli utenti, ma anche a influenzarle, rendendo gli utenti delle facili prede per inserzionisti pubblicitari o propagandisti Il documentario si muove in parallelo su due filoni: quello razionale delle interviste con figure di rilievo nella creazione dei social media: ex dipendenti, dirigenti e altri professionisti delle principali aziende tecnologiche. Gli intervistati descrivono le proprie esperienze di lavoro all'interno del mondo dei social, affermando che la nascita dei social è avvenuta per mi
victorianettuno

Come nasce una fake news ( e perchè viene cliccata piú di quelle vere). - 3 views

  •  
    L'articolo riportato su '' il Sole 24 ore'' viene presentato il più grande e sistematico studio sulle fake news condotto dal Massachusetts Institute of tecnology in collaborazione con Twitter. Da questo studio è emerso che le fake news: - Hanno una velocità sei volte maggiore di una news vera. - Hanno il 70% di probabilità di essere retwittate. Il team si è affidato a siti terzi di fact-checking per distinguere notizie vere e false, scoprendo che le false battono quelle vere sia sulla metrica orizzontale che su quella verticale. Perché succede questo? Gli studiosi sono arrivati a delle conclusioni: - Le fake news sono confezionate per essere più originali e nuove rispetto a quelle vere. - Fanno abilmente leva sulle emozioni umane. - Si concentrano su temi come la politica, terrorismo e disastri naturali.
frapoly1512

Why do people share fake news? Associations between the dark side of social media use a... - 5 views

  •  
    L'articolo affronta l'impatto dei social media come possibile veicolo di fake news sulla credibilità del marchio. Le aziende utilizzano i social media come strumento per le loro campagne di marketing e ne estendono l'uso anche oltre il marketing con l'obiettivo di guidare l'innovazione. La letteratura esistente mette in luce però anche un lato oscuro dei social media online, il caso Barilla, i tweet di Elon Musk e il caso Volkswagen dimostrano come le aziende e i marchi possano risentire dei commenti negativi sui social media. Molte ricerche dimostrano che le reazioni dei consumatori esposti ai problemi del marchio sui social media sono più negative rispetto a quelle esposte attraverso i media tradizionali; la diffusione di voci e problemi totalmente inventati può far sentire le aziende completamente impotenti, poiché tali situazioni sono al di fuori del loro controllo. Emblematico il caso avvenuto nel 2016, che ha coinvolto Pepsi, sono state fatte minacce di boicottaggio dell'azienda americana per una dichiarazione virale, completamente inventata nei social media, che discuteva dell'ostilità mostrata dal CEO di PepsiCo ai sostenitori di Trump. La diffusione di fake news diventa una preoccupazione sempre più grave alla luce del fatto che qualsiasi notizia, vera o falsa, può diffondersi a macchia d'olio nei social media online e diventare virale molto rapidamente, intaccando l'immagine dell'azienda.
dianarestina

DIDATTICA DIGITALE: LA SCUOLA CAMBIA CON LA SOCIETÀ - 8 views

  •  
    L'articolo descrive l'importanza di una didattica digitale nelle scuole, più adatta ai tempi che stiamo vivendo, rispetto a un'educazione tradizionale. Le Organizzazioni Internazionali, compresa l'Unione Europea, spingono verso un'educazione di questo tipo, mirando all'acquisizione di competenze specifiche attraverso un insegnamento interattivo che permetta agli studenti di sentirsi partecipi e attivi nel processo di apprendimento. Alcuni ricercatori, a tal proposito, individuano tre dimensioni generali di competenze da acquisire: competenze tecniche, etiche e cognitive. La diffusione del digitale ha avuto conseguenze fisiologiche sullo sviluppo del cervello umano: ad esempio nella capacità di prendere decisioni e nell'abilità di filtrare le informazioni. Per gli studenti con speciali bisogni educativi, certi strumenti possono permettere di compensare le problematicità e facilitare quindi anche l'inserimento sociale. Nell'articolo viene sottolineata l'importanza della figura dell'insegnante come mediatore nell'acquisizione di certe competenze, che ha il ruolo, non solo di trasmettere certe conoscenze, ma di fornire linee guida per l'apprendimento, di controllare i processi per la sicurezza degli studenti e rendere i sistemi multimediali funzionali all'apprendimento di tutti. Gli studi in merito all'apprendimento hanno concluso che, a verificare l'effettiva comprensione di certi argomenti c'è una "costruzione di significato", ovvero le informazioni che si ricevono vengono collegate a conoscenze preesistenti e, con l'integrazione di queste, viene ricostruita una nuova conoscenza più ampia e dettagliata. Bruner già nel 1986 parlava di tre caratteristiche fondamentali per l'apprendimento: Costruttiva; Socio culturale (dove c'è attenzione al contesto); Situato (legato a una situazione ottenuta dalla realtà). Nel documento "Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, rel
inesgio

MEDIA, ETHICAL NORMS AND MEDIA LITERACY EDUCATION | Ljajić | Facta Universita... - 4 views

  •  
    L'articolo tratta la tematica legate alle norme etiche relative ai nuovi media e alla necessità forte di applicare una educazione ai media e promuoverne l'alfabetizzazione. Il punto di vista dell'articolo è estremamente interessante, ricalca sicuramente tutti quelli che sono dubbi e complessità affrontate dalla "sfida etica" ai nuovi media. Lo affronta sia da un punto di vista giornalistico e dunque dalla necessità di creare delle linee guida basate sul rispetto della proprietà intellettuale, dell'identità, alla moralità, alla competenza e al buon senso proprio perchè come abbiamo visto il veloce avvento dei media e la loro diffusione non ha permesso uno sviluppo altrettanto veloce di quelle norme che ne permettessero un utilizzo sicuro e anche facilitato. Da Habemas, Klippers, Giles fino a White abbiamo un excursus di analisi e ricerche che basandosi sulla necessità profonda di avere linee guida precise e chiare che possano indirizzare non solo gli enti e lo stato ma anche il singolo cittadino esposto e più "fragile" alla potenza di canale mediatico che è utilizzato anche dallo Stato, come in passato, come strumento di propaganda e diffusione di concetti precisi, ove più egualitari ove meno (ad esempio nei reggimi autoritari dove si attua censura e propaganda politica). In linea di massima, l'alfabetizazione digitale è l'unica soluzione praticabile e possibile che permetta llo sviluppo di quello spirito critico del singolo che gli permetta di discriminare sia in termini di notizie (fake news ecc) sia in termini di maggiore consapevolezza nell'utilizzo dei nuovi media anche in un ottica più sicura per se stessi e per gli altri. Evitando le derive anche patologiche a cui ci sta abituando proprio l'informazione mediatica e permettere un utilizzo sano e ottimale. Iniziare quindi nelle scuole permettendo proprio ai bambini, i più fragili, di sviluppare quella competenza critica sin dall'infanzia che non li renda manipolabili è soggetti pass
denisedesio

iGeneration: l'impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 9 views

  •  
    Sebbene siano noti gli aspetti positivi della tecnologia digitale e le loro trasformazioni in particolare sulla Generazione Z; bisognerebbe insegnarla maggiormente nelle scuole alle nuove generazioni per diminuire il rischio degli effetti negativi che tali strumenti possono apportare e per ottimizzare il loro utilizzo. Giovani sempre più multitasking, problem solver, creatori attivi della loro conoscenza tramite procedimenti non lineari, veloci e rapidi che vivono internet e non semplicemente ci navigano; rischiano, a causa anche della non conoscenza approfondita degli stessi item, di sperimentare fenomeni di apatia, di mancanza di attenzione profonda ( "in internet si tende a passare da un rubinetto di informazioni all'altro ") di analfabetismo emotivo e di relazioni superficiali.
  •  
    L'articolo è stato pubblicato il 5 aprile del 2017, dalla Dott.ssa Giulia Radice, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, iscritta all'ordine degli psicologi della Lombardia dal 12/03/2015. Nell'esercizio della sua professione si occupa di ansia e panico, depressione, disturbi di personalità, trauma, lutti e separazioni, difficoltà relazionali e sociali. L'autrice nata tra il 1980 e 1990 si attribuisce l'appellativo di nativa digitale riproponendo in bibliografia l'articolo di Prensky "Digital Natives, Digital Immigrants" del 2001, dove egli identifica con questo termine gli individui che hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale. All'interno dello studio, 1985 è la data che segna il passaggio cruciale dovuto alla diffusione di massa del computer, le persone nate prima di questa data che si sono poi approcciate al linguaggio digitale in una fase successiva sono definiti immigrati digitali da Prensky. L'autrice si interroga sul modo in cui le tecnologie digitali stanno trasformando le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre abilità cognitive e i nostri comportamenti, interrogativo che genera il titolo dell'articolo: "come le nuove tecnologie ci stanno cambiando: la iGeneration". L'autrice presenta inizialmente l' Igeneration o generazione z, gli iperconnessi di cui molto ha scritto la docente Twenge , psicologa alla San Diego University, autrice di saggi ed articoli sull'adolescenza dove ha proposto un'analisi accurata della iGeneration attraverso il confronto con le generazioni che l'anno preceduta (Baby boomers 1946-1964, Generazione X 1965-1979 e i Millenials 1980-1994) individuandone otto tendenze che la definiscono: immaturità, iperconnessione, incorporeità, instabilità, isolamento e disimpegno, incertezza e precarietà e inclusività. Degli articoli e dei saggi della Dott.ssa Twenge non vi è traccia in bibliografia, così come di una parte della posizione di Cesare Rivoltella, che
mseruis

POST-VERITÀ E FAKE NEWS: RADICI, SIGNIFICATI ATTUALI, INATTESI PROTAGONISTI ... - 4 views

  •  
    Secondo prestigiosi dizionari internazionali con l'espressione fake news si indicano «racconti falsi che appaiono come notizie, diffusi da Internet o attraverso altri media, creati solitamente per influenzare l'opinione pubblica o come scherzo» o qualsiasi «falsa e talvolta sensazionalistica informazione presentata come fatto e pubblicata e diffusa su Internet». Gli autori, in questo articolo, analizzano le diverse forme del mentire che si possono identificare suddividendole in fattoidi, falsificazioni e omissioni, e prendendo atto che le fake news non sono sicuramente nate in questi ultimi secoli ne analizzano le cause della forte accelerazione. Dopo un'analisi dei due fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione che hanno incrementato la diffusione delle menzogne e il numero di coloro che vengono ingannati si risponde a due domande: Chi può credere più facilmente alle fake news? Chi è più esposto e vulnerabile alla loro influenza? Molto interessante la riflessione finale.
smaragliano

Social Media Marketing nei servizi B2B. Un'indagine esplorativa. - 2 views

  •  
    L'articolo tratta il tema del Social media marketing nei servizi B2B. La diffusione dei Social Media a livello globale sta modificando le strategie di comunicazione delle imprese, consentendo forme di dialogo e di interazione del tutto nuove, nelle quali il cliente può giocare un ruolo sempre più attivo e propositivo. Tenuto conto della rilevanza che i SM stanno acquisendo nell'ambito delle strategie di comunicazione e di marketing delle imprese, la letteratura utilizza la locuzione Social Media Marketing per riferirsi all'uso delle applicazioni social ai fini della gestione degli scambi, sia nell'ambito del mercato di sbocco dei prodotti/servizi dell'azienda. Le opportunità di interazione offerte dai SM costituiscono uno dei loro maggiori punti di forza rispetto ai media tradizionali pertanto la maggior parte degli studi sul tema risulta focalizzata sull'identificazione dei vantaggi derivanti dal loro utilizzo nell'ambito delle strategie di marketing. Ciò ha consentito di mettere in luce sia i benefici che gli strumenti di SMM offrono in termini di maggiore efficienza ed efficacia nella gestione degli scambi.
anonymous

Droghe senza sostanza: Internet Addiction - 3 views

  •  
    La diffusione dei social è diventata molto profonda negli ultimi anni. Tanto da porre radici evolutive un po' in ogni campo. I social generano integrazione e unione in diversi contesti. Questo articolo vuol far riflettere sul fatto che questi social media, tanto apprezzati, fanno fatica ad affermare sempre un valore positivo per l'umanità: con l'uso del web, possiamo trovarci nel coinvolgimento delle dipendenze da internet; una di queste è proprio la "Computer Addiction", caratterizzata dalla dipendenza dei giochi virtuali. Ognuno di noi utilizza il web per svariati motivi: per esempio c'è chi lo utilizza anche per avere una via di fuga dai problemi e nascondere ansie e tristezza momentaneamente. I soggetti con un'elevata fragilità emotiva o con deficit psicologici e/o problemi familiari, sono quelli più coinvolti poichè "cadono" nella rete per cercare "ristoro". Anche le persone con un forte locus of control rischiano di cadere nell'imbuto del gioco online perchè convinti di poter esercitare il controllo anche su di esso. i fattori di rischio dunque, sono collegati all'ansia, alla depressione, alle dipendenze, alla solitudine, ad abitudini che non soddisfano le nostre aspettative, a fattori di stress, ed inoltre, la dipendenza da internet va a braccetto con l'abuso di alcool e con il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività.
saraercoli

La comunicazione mediatica dell'Isis. - 8 views

  •  
    Se ne è parlato tanto negli ultimi mesi, quindi ho ritenuto azzeccato ricercare un articolo che trattasse dell'Isis e di quella che è stata una guerra scoppiata nel più totale silenzio grazie alla comunicazione mediatica. In questo articolo viene spiegato il lato oscuro dei media e il modo in cui essi possano trasformarsi in potenti strumenti di controllo e di diffusione della paura. La strategia dell'Isis è ben pensata e furba, sorprendentemente efficace e capace di fare propaganda a più livelli. Alla base di tutto vi sono i video noti per il carattere particolarmente violento (si ricordino quelli di decapitazione o quelli dei boia bambini), pubblicati soprattutto su twitter, che hanno fatto il giro del web e del mondo a causa delle condivisioni sui social e dei telegiornali. Ciò ha portato non solo al terrore generale, ma anche e soprattutto all'arruolamento di un numero esorbitante di persone: gli emarginati della società. L'Isis si fa pubblicità attraverso la paura. Lo stato islamico produce circa 90000 tweet al giorno, si immagini quanti possano essere i retweet!
diego1968

I nuovi media come possibili strumenti di «alfabetizzazione» per i tempi moderni - 14 views

  •  
    numero monografico rivista
  • ...1 more comment...
  •  
    il "mondo" dell'infanzia e dell'adolescenza sia stato e sarà sempre di più profondamente influenzato anche dall'uso delle nuove tecnologie (Buckingham). Dagli studi effettuati da David Buckingham e presentati nel testo Media Education emerge infatti non solo quanto facilmente i mezzi tecnologici siano oggigiorno accessibili anche a bambini e adolescenti, ma anche come vi sia stata una integrazione e globalizzazione delle industrie dei media: esistono pochi brand globali che propongono una 'cultura comune', soprattutto tra i giovani. Spesso questi media sono cross mediali (integrano cioè più media tra loro), ma non per questo sono omogene i e sono suddivisi in settori specifici che permettono la creazione e la diffusione di communities che vanno oltre i confini nazionali. Non è un caso, infatti, se Buckingham e Sefton-Green evidenziano come la recente «ricerca sulle culture giovanili ha focalizzato l'attenzione sui modi in cui i giovani si appropriano di forme di espressione di cultura popolare con lo scopo di costruire le loro identità sociali. Da questo punto di vista, i media sono risorse simboliche che i giovani usano per dar senso alle loro esperienze, in relazione agli altri e per organizzare la loro vita quotidiana» Come emerso in numerose ricerche sembra infatti che le nuove tecnologie entrino in maniera decisiva a far parte proprio dell'esperienza quotidiana degli educandi d'oggi. Grazie alle caratteristiche principali dei nuovi media questi mezzi sono divenuti veicoli e allo stesso tempo testimoni privilegiati dei vissuti dei ragazzi e delle ragazze contemporanei. Considerando gli studi effettuati da gli esperti del settore sopraindicati e, nello specifico, i dati riscontrati nel Rapporto di ricerca europeo può notare infatti quanto l'uso della tecnologia si a capillare tra la popolazione più giovane. In particolare, Internet risulta essere utilizzato da una volta al giorno a una volta a settimana dal 93% dei ragazzi tra i nove e
  •  
    Negli ultimi anni i nuovi Media sono stati in grado di influenzare tutti i settori del vivere quotidiano, e come afferma Roger Silverstone "nel quotidiano che si inseriscono le dimensioni culturali e funzionali dei media". Infatti proprio nei contesti quotidiani questi strumenti poliedrici hanno avuto la loro influenza maggiore, coinvolgendo appieno la sfera educativa e pedagogica, tanto che alla scuola viene richiesto di saper fronteggiare delle sfide sempre più complesse. Gli insegnanti dovrebbero accettare la necessità di un cambiamento culturale (in cui si riprogettino i curricula intorno ai media). Quindi una delle sfide è il passaggio dall'alfabetizzazione tradizionalmente intesa, ad una forma più aggiornata che sviluppi negli studenti nuove competenze e capacità critiche in merito all'uso e alla partecipazione attiva ai nuovi media.
  •  
    Questo articolo vuole sottolineare quanto sia importante assumere una nuova prospettiva educativa e pedagogica, una pedagogia che sia costantemente in cammino, un campo aperto a nuove esperienze pedagogiche, come per esempio quelle offerte dai nuovi media. L'orientamento pedagogico dovrebbe togliere il timore che gli strumenti digitali possano impoverire il livello culturale dei più giovani, trasformandoli, come spesso si dice, in quasi degli analfabeti. Invece, grazie ad un utilizzo adeguato delle nuove tecnologie in ambito educativo, si può offrire a tutti gli studenti conoscenze, abilità e risorse per essere "alfabetizzati" anche rispetto ad una delle literacy emergente, quella appunto legata ai nuovi media, rendendoli così in grado di «afferrare» la realtà. E se la realtà vissuta, rappresentata, immaginata dai giovani d'oggi è fortemente influenzata anche dalle nuove tecnologie, ogni educatore consapevole del valore e della responsabilità insiti nella propria professione, dovrebbe essere in grado di offrire alla persona con la quale lavora non solo gli strumenti per «leggere la parola» ma anche per «leggere il mondo».
lgrandi

La metodologia EAS e il progetto "Smart Future" - 0 views

  •  
    L'articolo, pubblicato nel Maggio 2018 su "Bricks", descrive il progetto "Smart Future" e la sperimentazione della metodologia EAS (Episodi di Apprendimento Situato) nelle classi quarta e quinta elementare di un istituto di Agnone (IS). La metodologia EAS è stata introdotta dal prof. Rivoltella, e offre agli studenti la possibilità di un apprendimento situato e significativo, che porti alla realizzazione di artefatti digitali, e ad un'appropriazione personale dei contenuti. Uno degli scopi del progetto è la diffusione dell'innovazione tecnologica nella didattica, con particolare attenzione a disabilità e disagio, cercando con l'utilizzo delle Nuove Tecnologie da parte di alunni "svantaggiati", di garantire pari possibilità di beneficio. I risultati positivi della sperimentazione sottolineano l'importanza dell'innovazione digitale a supporto della didattica.
1 - 20 of 79 Next › Last »
Showing 20 items per page