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maddamadda

Learn to code, Code to learn - 0 views

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    Articolo scritto da Mitchel Resnick, Professor of Learning Research presso il MIT Media Lab( prestigioso laboratorio , centro di ricerca e innovazione tecnologica), pubblicato anche su Edsurge.com e disponibile al seguente link : https://www.edsurge.com/news/2013-05-08-learn-to-code-code-to-learn L'articolo esprime chiaramente, già a partire dal titolo, quale sia l'obiettivo cui tende l' attività del programmare. Essa , come sottolinea Resnick, non è fine a se stessa in quanto le persone nel momento stesso in cui programmano , imparano altro. Oltre ad imparare concetti pertinenti alla matematica, imparano altre abilità, prime fra tutte quelle di risolvere problemi, pianificare progetti e condividere idee. La nascita di Scratch, un linguaggio di programmazione visuale, e della relativa comunità on line, rappresenta il croncretizzarsi della possibilità di rendere la programmazione accessibile a tutti. Così chiunque potrà realizzare storie, animazioni , simulazioni... ed essere attivi nella società digitale.
dbonomo1

Gli effetti della propaganda partecipatoria: dalla socializzazione all'internazionalizz... - 3 views

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    Il saggio scritto da Gregory Asmolov e disponibile sul Journal of Design e Science pubblicato dal MIT Press risale ad Agosto 2019 ma è diventato estremamente attuale date le novità sul fronte Russo Ucraino del 20 Febbraio 2022. Proprio in questo momento infatti si sta combattendo una guerra alle porte dell'Europa, ma non solo, nel saggio infatti leggiamo questa citazione: "In the world of Homo Digitalis, anyone with an Internet connection can become an actor in a war" (Patrikarakos, 2017)". La propaganda partecipativa supera la semplice censura e passa attraverso l'intenzionale costruzione e manipolazione delle relazioni tra l'utente e il suo ambiente. Le Fake News, il Crowdsourcing con la mobilitazione delle risorse e la Digital Disconnection sono gli elementi che portano alla socializzazione ed internalizzazione del conflitto, vero scopo della propaganda partecipativa. Ciò significa integrare gli artefatti culturali trasmessi dai media, nel processo cognitivo, andando a definire la nostra relazione con la realtà. Il saggio ci permette di riflettere su ciò che sta avvenendo in questo momento favorendo il pensiero critico e l'analisi dell'uso dei media. Ponendo le basi per un'efficace contro-propaganda.
lvigano1

Blockchain per istruzione e occupazione: lo scenario dopo il coronavirus - 5 views

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    Articolo che introduce al concetto di Blockchain ed alle sue proprietà. Grazie alle innumerevoli modalità d'uso, iniziano a farsi strada i primi esperimenti e progetti pilota anche in ambito formativo, tra questi ne viene citato uno intrapreso dal MIT. La tecnologia blockchain porterà un enorme vantaggio in diversi ambiti, entrerà a far parte sempre di più del nostro quotidiano.
victorianettuno

Come nasce una fake news ( e perchè viene cliccata piú di quelle vere). - 3 views

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    L'articolo riportato su '' il Sole 24 ore'' viene presentato il più grande e sistematico studio sulle fake news condotto dal Massachusetts Institute of tecnology in collaborazione con Twitter. Da questo studio è emerso che le fake news: - Hanno una velocità sei volte maggiore di una news vera. - Hanno il 70% di probabilità di essere retwittate. Il team si è affidato a siti terzi di fact-checking per distinguere notizie vere e false, scoprendo che le false battono quelle vere sia sulla metrica orizzontale che su quella verticale. Perché succede questo? Gli studiosi sono arrivati a delle conclusioni: - Le fake news sono confezionate per essere più originali e nuove rispetto a quelle vere. - Fanno abilmente leva sulle emozioni umane. - Si concentrano su temi come la politica, terrorismo e disastri naturali.
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
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