Wine tag...mai più senza - 0 views
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Tucconi Tiziana on 05 Dec 12In una cantina uno degli asset più importanti è costituito dalle botti: queste, che hanno una durata media dai 5 a i 20 anni (a seconda del tipo e della dimensione), sono messe in pile di 4 o 5 elementi, risulta quindi difficile identificarle e quindi tracciarle. Tuttavia è estremamente importante sapere dove è una certa botte ma anche la sua storia in quanto il sapore del vino qui viene invecchiato dipende anche dalle precedenti stagionature; in questo modo è possibile impostare e verificare un corretta politica di rotazione, riducendo le inefficienze e limitando gli smarrimenti. L'uso dei tag RFID permette in ogni momento di recuperare tutte le informazioni rilevanti sulla botte mentre questa è piena e indipendentemente dalla sua reale posizione in quanto la lettura può avvenire a distanza anche senza "vedere" il transponder. Ma i tag si mettono a disposizione non solo dei produttori di vino ma anche dei consumatori. A patto che i punti vendita siano attrezzati, è possibile portare al consumatore tutte le informazioni registrate durante la "filiera RFID", operazione che può essere fatta mediante un chiosco/totem dotato di un lettore per leggere le informazioni memorizzate nel transponder, e una connessione internet per incrociare le informazioni con altri dati. Quindi il consumatore può sapere tutto sulle uve utilizzate, sulle caratteristiche produttive, sulla qualità del trasposto ma anche come combinare vino e pietanze in modo ideale. L'unica cosa che non possono fare i tag, per fortuna, è fare l'analisi organolettica al nostro posto.