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anonymous

Generazione digitale - Educare ai media - 4 views

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    Esempi concreti di nuovi approcci ai media e nuove modalità educative: apprendimento basato sull'utilizzo dei media nelle classi. Vi è una modificazione degli obiettivi didattici, i quali non riguardano più solo una trasmissione di conoscenze, bensì l'acquisizione di competenze mediante la produzione, in prima persona, di un proprio prodotto. Questa visione innovativa vede alla base del processo formativo la motivazione del ragazzo, valore aggiunto dato dai media, grazie alla loro caratteristica di consentire allo studente di sentirsi autore. Questo tipo di fruizione, anche in ambiente scolastico, consente la creazione di una relazione tangibile con la realtà che i ragazzi vivono quotidianamente, la quale contribuisce ad un aumento della consapevolezza nell'utilizzo di tali mezzi, legata alla peculiarità del coinvolgimento diretto derivato da un uso non più passivo.
gibertidavide

Malati di smartphone - 6 views

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    Il termine "addiction" significa dipendenza da qualche sostanza (tabacco, alcool, droga) o pratica dannosa (gioco d'azzardo, frequentazione con immagini pornografiche). Recentemente, con l'utilizzo sempre più massiccio di strumenti digitali come lo smartphone, il tablet e il pc si sta diffondendo sempre più, tra giovani e non, la dipendenza dal web che assume tutte le caratteristiche delle tradizionali dipendenze, come quelle da alcol e droga, per la quale però c'è scarsa casistica scientifica, conseguentemente, le organizzazioni internazionali della sanità non l'hanno ancora classificata tra le patologie. Emergono pochissimi casi e, una volta individuati i sintomi, ci sono strategie di intervento ma non una terapia univoca.
gbuonomano

Fondazione Vodafone lancia 'Instant Schools For Africa' per portare a milioni di giovan... - 6 views

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    L'articolo in questione parla del progetto presentato da Vodafone " Instant Schools For Africa" un'iniziativa che è partita lo scorso autunno e che consentirà a milioni di giovani della Repubblica Democratica del Congo, del Gana, del Kenya, del Lesotho, del Monzambico e Tanzania di accedere liberamente a materiale didattico on line. L'obiettivo è fornire a milioni di ragazzi l'accesso a materiale didattico che conterrà testi concepiti per giovani che non hanno seguito un percorso scolastico tradizionale. l programma "Instant Schools For Africa" rappresenta una notevole espansione della missione della Fondazione Vodafone nell'uso delle tecnologie mobili e digitali per consentire alle persone che ne hanno maggiormente bisogno di accedere a risorse didattiche fondamentali.
ptaddia

Cyberbullismo e Suicidio Adolescenziale: Esiste davvero una Relazione? - 4 views

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    L'articolo di Marina Morgese riassume una ricerca presentata ad un convegno organizzato dall'Associazione Americana di Pediatria (AAP) per verificare se esiste una correlazione significativa tra la pratica del Cyberbullismo, attraverso la quale alcuni adolescenti si avvalgono delle nuove tecnologie legate ai social network per perpetuare molestie e maltrattamenti psicologici nei confronti dei propri coetanei, e il fenomeno dei sucidi adolescenziali. Lo studio ha preso in esame la pre-esistenza di disturbi mentali, la situazione demografica e l'esistenza di altri fenomeni di molestia in un totale di 41 casi di suicidio da cui emerge che: Nel 24% dei casi le molestie erano di carattere omofobico anche se solo il 12% risultava trattare soggetti effettivamente omosessuali. Un aumento notevole dei casi nel corso del tempo: 56% in un periodo di circa sette anni mentre il restante 44% in appena 15 mesi. Una percentuale importante (78%) degli atti suicidari sono stati commessi da ragazzi che erano vittime di molestie e discriminazioni anche in ambiente scolastico. Il 32% dei ragazzi soffriva di disturbi dell'umore e un ulteriore 15% presentava sintomi riconducibili alla depressione. In conclusione si desume che la pratica del cyberbullismo è un elemento comune a questi casi ma va quasi sempre associato ad altri fattori come i disturbi psicologici o la presenza di atti di bullismo convenzionali.
nrinaldi1

Le nostizie della strage di hillsborough - 4 views

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    L'indiscriminata strumentalizzazione mediatica su un evento tragico di carattere nazionale e non solo poiché interessa uno sport comune nel mondo occidentale. Ecco come "le fake news" producono audience e sottolineano l'importanza dello studio dei media. Un articolo decisamente importante per quanto riguarda l'importanza dello studio dei media. Per assurdo presenta la possibilità di un unico soggetto a poter imporre un modello di giudizio generale acritico verso tutto ciò che riguarda il nostro quotidiano. Non solo l'opinione verso le celebrità, un prodotto ma anche a fornire entro quali limiti ci si potrebbe esprimere nel giudicare un politico o la politica di un partito. Aggiungerei, cosa diremmo sull'attività di un importante marchio? Quanto sono influenti i media in un ambiante con notevole disparità tra i suoi fruitori distinguendo i nativi digitali e quelli acquisiti? Proprio perché i media sono costruiti per essere largamente fruibili ed arrivare, anche in forma altamente persuasiva, ai loro fruitori definisce il perché è necessario avere un educazione ai media. L'articolo prende in esempio "la strage" dello stadio di Hillsborough dove un tabloid inglese cavalcò ingiustamente l'accusa nei confronti dei tifosi del Liverpool quando in realtà le responsabilità vere furono altre. L'esigenza del tabloid era di vendere copie del giornale e quindi la pubblicità. Non si preoccupò neanche di confezionare notizie sulla presunta urina versata sui cadaveri dei tifosi morti da parte di mostruosi supporters del Liberpool. Con questo articolo si rimarca l'importanza dell'avere una visione critica sui media proprio perché la nostra contemporaneità, partendo da un avvenimento accaduto molto tempo fa, è satura di media.
paoladeviris

Università straniere e studenti italiani - 6 views

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    L'entusiasmo della vita universitaria contagia i ragazzi,che hanno valutato l'esperienza di avere colleghi stranieri all'interno dei loro corsi di laurea, Confrontando i sistemi universitari,i ragazzi hanno guardato,timorosi e fiduciosi il loro futuro.Mettersi di fronte a nuove realtà,apre nuovi orizzonti.confrontarsi con altri modi di vivere,altre culture e altre istituzioni,è una finestra sull'avvenire.fortifica la responsabilità e i rapporti umani,infatti,molti ringraziano per la positività dell'incontro,a scopo informativo,tenutosi in un famoso liceo fiorentino.
dianarestina

DIDATTICA DIGITALE: LA SCUOLA CAMBIA CON LA SOCIETÀ - 8 views

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    L'articolo descrive l'importanza di una didattica digitale nelle scuole, più adatta ai tempi che stiamo vivendo, rispetto a un'educazione tradizionale. Le Organizzazioni Internazionali, compresa l'Unione Europea, spingono verso un'educazione di questo tipo, mirando all'acquisizione di competenze specifiche attraverso un insegnamento interattivo che permetta agli studenti di sentirsi partecipi e attivi nel processo di apprendimento. Alcuni ricercatori, a tal proposito, individuano tre dimensioni generali di competenze da acquisire: competenze tecniche, etiche e cognitive. La diffusione del digitale ha avuto conseguenze fisiologiche sullo sviluppo del cervello umano: ad esempio nella capacità di prendere decisioni e nell'abilità di filtrare le informazioni. Per gli studenti con speciali bisogni educativi, certi strumenti possono permettere di compensare le problematicità e facilitare quindi anche l'inserimento sociale. Nell'articolo viene sottolineata l'importanza della figura dell'insegnante come mediatore nell'acquisizione di certe competenze, che ha il ruolo, non solo di trasmettere certe conoscenze, ma di fornire linee guida per l'apprendimento, di controllare i processi per la sicurezza degli studenti e rendere i sistemi multimediali funzionali all'apprendimento di tutti. Gli studi in merito all'apprendimento hanno concluso che, a verificare l'effettiva comprensione di certi argomenti c'è una "costruzione di significato", ovvero le informazioni che si ricevono vengono collegate a conoscenze preesistenti e, con l'integrazione di queste, viene ricostruita una nuova conoscenza più ampia e dettagliata. Bruner già nel 1986 parlava di tre caratteristiche fondamentali per l'apprendimento: Costruttiva; Socio culturale (dove c'è attenzione al contesto); Situato (legato a una situazione ottenuta dalla realtà). Nel documento "Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, rel
sabrinapedone

Piccoli cittadini crescono. Un'esperienza di media education contro la discriminazione - 5 views

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    L'articolo tratta del progetto e-Engagement against violence nel 2012-2014 ed è stato promosso dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze. Partecipano all'iniziativa sette paesi: oltre all'Italia, la Francia, la Slovenia, l'Austria, la Bulgaria, l'Inghilterra, il Belgio. Il progetto è un esempio su come la media education può essere applicata per sensibilizzare gli studenti a tematiche attuali e molto delicate del nostro tempo e per sviluppare capacità critiche e di lettura delle informazioni che si possono trovare nel web. Il progetto ha l'obbiettivo di sviluppare capacità critiche e di lettura delle informazioni che si trovano nei social media; come discorsi, retoriche e pratiche di movimenti, che promuovono la discriminazione e il razzismo. Attraverso la media literacysi cerca di promuovere una partecipazione attiva e consapevole alla vita civica e sviluppare nei giovani le competenze necessarie per decostruire criticamente gli stereotipi e i discorsi di discriminazione.
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    Interessante articolo del 2014 dove si presenta un progetto internazionale mirato a contrastare le nuove forme di razzismo e discriminazione contro l'"altro" che viaggiano nel web, accrescendo la consapevolezza delle nuove generazioni su questi temi attraverso l'educazione ai media e l'uso civico dei media digitali.
msireci

MEDIA EDUCATION: tra tradizione sfida del nuovo - 8 views

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    Proprio mentre l'elaborazione della prospettiva di lavoro della Media Education da parte della scuola italiana è ancora in corso, l'avvento del digitale e l'evoluzione tecnologica dei media producono una vera e propria rivoluzione in tutto il sistema della comunicazione ridefinendone in profondità sia gli strumenti che soprattutto le modalità di consumo. Il dato macro-culturale, a questo riguardo, sta racchiuso nei titoli di alcuni volumi che di recente hanno provato a farsene interpreti: quello cui si assiste è la fine dei mass media cioè la trasformazione profonda delle variabili che aveva no caratterizzato nell'epoca del cinema e della televisione l'appropriazione dei significati e la costruzione dell'industria culturale. Se si guarda dentro questo fenomeno con lo sguardo dell'educazione, si possono isolare almeno quattro aspetti che complicano l'ipotesi di intervento chiedendo una ridefinizione di acquisizioni su cui la Media Education riposava. 1. Il primo aspetto è quello della portabilità . Uno dei trend di sviluppo della tecnologia, oggi, è l'affrancamento dell'utente dalla necessità di usufruire di una postazione fissa per l'accesso alle informazioni. Il cellulare ha reso possibile ciò nei confronti del vecchio telefono fisso, il palmare in relazione al PC di casa o dell'ufficio; l'incontro tra i due dispositivi (nei cosiddetti smart-phone) sta proponendo soluzioni attraverso cui con il cellulare è possibile navigare in Internet, scattare fotografie, girare video e inviarli, vedere la televisione. Questa caratteristica ridefinisce fortemente le modalità di consumo di questi media invalidando accorgimenti educativi codificati dall'uso e dai libri. E' il caso delle indicazioni di non lasciare che il minore consumi i media da solo, o di collocare la postazione Internet in un ambiente condiviso della casa. Come si capisce la portabilità rende inefficaci tali indicazioni: affrancandosi dal luogo fisico, l'accesso di
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    documento che narra la trasformazione della media education, dai primi programmi educativi RAI alle nuove sfide date dalla trasformazione digitale.
simonepoggi

Il Piano nazionale scuola digitale e il digital divide dell'istruzione italiana - 3 views

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    In questo articolo, scritto da Anna Sabatini, direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Molise, ad inizio anno scolastico 2016/17, viene spiegato il "piano nazionale scuola digitale" del programma Buona scuola. I punti chiave che la Dott.sa Sabatini sottolinea sono: la responsabilità della scuola di puntare verso l'innovazione e di formare docenti specializzati nel PNSD. L'articolo continua presentando la nascita di una nuova figura all'interno del complesso scolastico: l'animatore digitale e il team di innovazione. Non ultimo è stato definito un importante obiettivo che è la creazione di laboratori e ambienti didattici e innovativi. La Dott.sa Sabatini sottolinea come questo progetto PNSD ha il fine di colmare quel Gap sottolineato dall'Ocse che ha fissato in 15 anni il "digital divide" che separa l'Italia dagli standard della scuola europea.
rafpace

Media Education tra Infanzia e Primaria - 5 views

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    L'articolo espone le motivazioni per cui la Media Education non debba essere rivolta solo agli studenti più grandi, bensì anche agli alunni che frequentano la Scuola dell'Infanzia e i primi anni della Scuola Primaria. Ciò perchè se ci rivolgessimo solo agli studenti più grandi saremmo costretti a recuperare tutta una serie di concetti, i quali sono alla base delle competenze indispensabili per la formazione di saperi più articolati che consentano di padroneggiare il web. "Si espone l'idea che questi concetti possano essere forniti anche ai bambini più piccoli a condizione che siano opportunamente dosati". Dunque l'articolo indica che sarebbe necessario attivare percorsi educativi per i più piccoli, per cui è necessario che gli insegnanti si facciano carico di questo compito modificando il modo di gestire l'apprendimento e l'educazione in classe.
vgaristina

Come riconoscere le notizie false e insegnare agli studenti a gestire i mezzi di comuni... - 5 views

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    Oggi è estremamente facile trovare informazioni e acquisire conoscenze in quanto la nostra vita quotidiana è invasa da notizie, dati e comunicazioni varie che ci arrivano da diverse fonti quali la televisione, facebook, la radio, la stampa e così via. Riceviamo infatti tantissimi stimoli informativi, anche nell'arco di poche ore, e diventa perciò difficile distinguere ciò che è realmente importante da ciò che non lo è, ciò che è vero e attendibile da ciò che invece è falso. Tutto ciò è ancora più vero per i giovani che spesso non possiedono gli strumenti giusti per farlo, le competenze necessarie a comprendere i meccanismi dei mezzi di comunicazione e a saperli usare e interpretare nel modo giusto. In questi ultimi tempi si sente spesso parlare di notizie false, di "bufale", che vengono divulgate volontariamente per generare disinformazione. Questo fenomeno è particolarmente attivo sui social network e questo è molto preoccupante se si pensa che tali strumenti online sono sempre più spesso utilizzate per tenersi informati. E' necessario che tutti, e in particolar modo i più giovani, imparino a interrogarsi su ciò che leggono attraverso domande del tipo: "Chi è l'autore di questo articolo?" L'articolo che ho scelto di condividere con voi propone anche qualche "trucco" per individuare facilmente le notizie false ragionando sulle fonti. Per concludere, è importante e necessario insegnare ai ragazzi ad applicare il pensiero critico alle comunicazioni e ai messaggi che inevitabilmente ricevono quotidianamente e che non sempre riescono a comprenderne appieno il significato.
chinellato

IS MEDIA LITERACY STILL ONE OF THE PRIORITIES FOR POLICY MAKERS? - 5 views

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    L'intervista di Norbert Vrabec, professore dell'Università di Ss. Cirillo e Metodio di Trnav in Slovacchia, ai colleghi David Buckingham, insigne pubblicista, esperto di Media Education e Prof. emerito dell'Università di Loughborough del Regno Unito, ed a Alexander Fedorov, scienziato russo, specializzato in educazione ai media, critico cinematografico, insegnante presso l'istituto statale di Pedagogia di Taganrog della Federazione Russa, offre due punti di vista importanti rispetto al ruolo che la Media Literacy ha per il mondo politico dei rispettivi paesi di appartenenza. L'intervista è stata prodotta in occasione della conferenza internazionale sulle tendenze e sui media tenutasi il 19-20 Aprile 2016 nel Castello di Smolenice in Slovacchia. Nell'intervista emerge una sostanziale convergenza rispetto al ruolo della Media Education e sulla posizione dei politici che non spingono per lo sviluppo della educazione ai media e del pensiero critico, ma piuttosto per la competenza digitale e tecnologica. Questo conviene probabilmente ai politici perché preferiscono confrontarsi con cittadini facilmente influenzabili. Mancano così sia politiche adeguate a formare i docenti che programmi di insegnamento appropriati a fronteggiare la sfida. Questa mancanza di progettualità e qualità si avverte anche da parte dei produttori di media, compresi quelli a capitale pubblico, che spesso realizzano prodotti di scarsa qualità. La via verso l'educazione ai media, e quindi ad una cittadinanza più consapevole e competente, risulta perciò in salita e non priva di avversità.
kobsph

Multitasking: distrazione o necessaria emozione? - 3 views

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    L'articolo riporta uno studio effettuato in un' Università italiana sul multitasking, uso cellulari, consultazione ed invio messaggi durante l'erogazione delle lezioni accademiche. Partendo dalla constatazione che oggi si investono molte risorse nelle tecnologie sia a scuola che sul lavoro, e che l'uso dei media è diventato una sorta di dieta mediale, poiché le persone ne fanno uso come del cibo, vengono analizzate le risposte degli studenti sul tipo di utilizzo che fanno degli stessi durante le lezioni, quale è lo strumento preferito (che risulta essere il cellulare, portatile e piccolo e integrato nel giovane di oggi come fosse un abito da indossare), e che effetto ha il multitasking ai fini dei risultati accademici e della potenziale distrazione che può andare ad alimentare. Il multitasking risulta negativo se complesso (rispondere a messaggi "impegnativi") e se esteso (grandi quantità di messaggi). Allo stesso tempo ha, secondo molti, un vantaggio emotivo, poiché, per la maggior parte degli intervistati, essere connessi, corrisponde alla necessità di mantenere un canale aperto sull'esterno. Rimane nel sottofondo dei risultati l'idea che le tecnologie cosiddette invisibili, inneschino dei processi automatici ai quali è difficile sottrarsi e che solo la visibilità delle tecnologie e quindi il controllo dei comportamenti automatici possa essere una sostanziale soluzione.
dianarestina

I risultati dell'Indagine sulle competenze digitali e sull'uso dei nuovi media tra gli ... - 6 views

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    L'articolo riporta i risultati di un indagine (tramite questionari on line) sulle competenze digitali tra gli studenti delle scuole superiori trentine. Dalla ricerche, risultano buoni i risultati sulle competenze conoscitive e operative, mentre le capacità critiche sembrano essere più scarse. Sembrano esserci diverse difficoltà nella selezione delle informazioni trovate in rete, nella valutazione delle fonti e nella loro discriminazione. Per quanto riguarda il campione dei nativi digitali interrogati in questa indagine, sono state riscontrate discrepanze nei punteggi tra studenti con diverso background familiare e tra studenti provenienti da diversi istituti superiori. Infatti, i punteggi degli studenti degli istituti professionali sono molto più bassi rispetto a quelli degli studenti provenienti dai licei. Ciò evidenzia un'in-equità all'interno del sistema scolastico, a mio parere, inaccettabile. Ritengo che le scuole abbiano il compito e la responsabilità di promuovere l'apprendimento in un'ottica più attuale, allargando i propri orizzonti servendosi dei media come importante risorsa. Le tecnologie, oggi, riguardano tutti gli ambiti sociali e culturali ed è fondamentale avere un preparazione adeguata, una padronanza che non si limiti al semplice uso del mezzo, ma che faccia attenzione anche alla portata culturale che ne deriva. Penso dunque, che altrettanto essenziale sia la responsabilità della scuola nel fornire agli studenti gli strumenti necessari per una cultura digitale più consapevole, efficace e critica.
giuliafanuzzi

Effetti negativi dei mass-media sui minori - 6 views

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    Il dominio dei mass-media, e in particolare della televisione, sulla vita dei bambini è aumentato negli ultimi anni. Studi affermano che i bambini sin dall'infanzia sono esposti ai programmi televisivi e a partire dall'età di 6 anni usano regolarmente la televisione. E' un problema importante in quanto influenza non solo la vita sociale ma anche i loro comportamenti. Tutti i dati e le informazioni infatti, scorrono tramite l'inconscio e di conseguenza vengono acquisiti. Bisognerebbe pianificare un uso corretto dei media che sia essenziale per lo sviluppo non solo culturale, ma anche morale e spirituale. I principali responsabili sono la scuola e i genitori che devono preoccuparsi di limitarne il loro uso, in particolar modo quello dei videogiochi che alimenta nei bambini e negli adolescenti la formazione di un carattere sempre più violento e aggressivo. Questo avviene perché oggi i genitori sono troppo impegnati nella vita lavorativa e in altri ambiti e quindi hanno poco tempo per stare con i propri figli.
paoladeviris

I giovani e l'uso spasmodico dei media interattivi | Elisabetta Rotriquenz | Salute | ... - 6 views

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    I media ci aiutano nelle informazioni ,nello studio,nello svago. L'uso spropositato però,di questi può portare a delle conseguenze sia a livello cognitivo che sociale.Studi ,hanno evidenziato che per valutare l'influenza dei media interattivi, si devono valutare non solo il tempo totale trascorso, ma anche il contenuto.Secondo la prospettiva di Bandura,il comportamento aggressivo si apprende per imitazione.A sostegno di questo vi può essere un legame tra i comportamenti aggressivi e i media. Purtroppo oggi i genitori hanno poco tempo per stare con i figli, sia per motivi di lavoro che per varie altre cause, per cui media fanno da baby sitter. Il fatto che alcuni ricercatori hanno riscontrato che la comunicazione con i genitori sia una variabile fondamentale nell'ambito dell'influenza dei media sui giovani, nei casi in cui,tale comunicazione risulti scarsa l'effetto negativo può essere piu evidente.
chinellato

RIFLESSIONI BREVI SU DIGITAL LITERACY E DIGITAL COMPETENCE - 4 views

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    L'articolo del Prof. G. Olimpo, del Institute for Educational Technology ITD, descrive le potenzialità educative connesse alla digital literacy e alle digital competence. Due aspetti che possono portare a conseguenze importanti in termini educativi. E' indubbio che il mondo dei media sia estremamente pervasivo ed abbia trasformato le vite di ognuno di noi. I giovani sono i primi ad essere attratti dalle loro rilevanti implicazioni, dalla semplicità con cui possono attraverso i media rimanere sempre in contatto, cercarsi, trovare informazioni, scambiarsi oggetti digitali, risolvere problemi. Questa facilità di approccio ai media può diventare, per chi educa, un'occasione per accrescere nei ragazzi nuovi modi di apprendere e sviluppare competenze, quali: gestione dell'informazione, collaborazione, comunicazione e condivisione, creazione di contenuti e conoscenza, etica e responsabilità, valutazione e problem solving. Oggi queste competenze possono trovare, proprio nella tecnologia, un importante acceleratore. Ciò significa che i sistemi educativi possono e devono assumersi anche la responsabilità di integrare gli apprendimenti informali a quelli formali per favorire e preparare il cittadino di domani all'apprendimento permanente autonomo e creativo.
chinellato

Analisi critica vs. produzione creativa. Le nuove sfide della media education nell'era ... - 10 views

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    La complessità sociale sta interrogandosi e interrogandoci sulla funzione dei nuovi media come componente costitutivo della vita pubblica e privata nel quotidiano dei minori. L'utilizzo di questi media contribuisce in modo determinante alla costruzione dell'identità personale e sociale. L'elemento portante di questa dimensione è il piacere che essi ricavano dal gioco. Nel presente bookmark si vuole porre l'attenzione sul divario tra l'educazione formale e il ruolo dei nuovi media. Tale divario può essere ridotto nel momento in cui l'educazione formale non rifiuta a priori i media ma li inserisce nella propria programmazione sfruttando le potenzialità creative e critiche allo stesso tempo. Attraverso questa nuova modalità di intendere l'educazione si aiutano i minori a modificare la loro condizione di puri consumatori facendoli diventare operatori di costruzione sociale condivisa.
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    L'articolo della Prof.ssa Gianna Cappello dell'Università degli Studi di Palermo affronta le sfide della Media Education e la responsabilità degli operatori del settore educativo. Il successo dei media ha sollevato una serie di riflessioni sui processi educativi nella società contemporanea. Infatti, non va perduta l'occasione fornita dalla predisposizione dei ragazzi per l'utilizzo dei media e va corrisposta da parte degli educatori altrettanta attenzione all'evoluzione dell'educazione formale. La Media Education è lo strumento a disposizione degli educatori per garantire ai ragazzi di coniugare l'interesse per le loro esperienze mediali quotidiane con l'analisi critica della loro condizione di consumatori e cittadini nella cultura e nella società contemporanea.
zuleika8

Boom di utenti per Blasting News: raggiunti 100 milioni di lettori attivi - 4 views

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    Commento L'articolo pone l'attenzione su come la nuova piattaforma Blasting news ha ottenuto un incremento di audiance nell' ultimo mese diventando di fatto, il 142esimo sito maggiore al mondo secondo la classifica Alexa. Blasting new è stato creato creato poco meno di quattro anni fa, per questo motivo è sorprendente che in questo momento abbia già 100milioni di utenti all'attivo. Sembra che nelle sue fasi di startup l'operazione e lasso di tempo per aprire l'attività sia stata ottimizzata già in partenza, se pur non richiedendo i tipici processi di ottimizzazione di un'azienda già esistente. Trattandosi di un nuovo progetto, l'impresa appena costituita, nelle quale sicuramente vi sono ancora processi organizzativi in corso, possono esserci dei rischi considerevoli che, la piattaforma è riuscita a superare al meglio, trasformando in breve tempo i contenuti in vere e proprie possibilità di guadagno; di fatto centrando il reale interesse dei lettori, utilizzando le tecnologie più avanzate. Un nuovo modo di fare giornalismo con l'ausilio di persone comuni. L'impiego di raffinate tecnologie è utile a controllare le notizie false che ultimamente 'spopolano' nel web, un sistema utile a trovare puri punti di vista affinché, già all'interno del media stesso ci sia una verifica precisa della notizia, infatti solo 23mila articoli su 37mila sono stati pubblicati.
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