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simonepoggi

Il Piano nazionale scuola digitale e il digital divide dell'istruzione italiana - 3 views

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    In questo articolo, scritto da Anna Sabatini, direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Molise, ad inizio anno scolastico 2016/17, viene spiegato il "piano nazionale scuola digitale" del programma Buona scuola. I punti chiave che la Dott.sa Sabatini sottolinea sono: la responsabilità della scuola di puntare verso l'innovazione e di formare docenti specializzati nel PNSD. L'articolo continua presentando la nascita di una nuova figura all'interno del complesso scolastico: l'animatore digitale e il team di innovazione. Non ultimo è stato definito un importante obiettivo che è la creazione di laboratori e ambienti didattici e innovativi. La Dott.sa Sabatini sottolinea come questo progetto PNSD ha il fine di colmare quel Gap sottolineato dall'Ocse che ha fissato in 15 anni il "digital divide" che separa l'Italia dagli standard della scuola europea.
erikatonelliutiu

Why teachers should embrace digital devices in the classroom - 3 views

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    Questo articolo, scritto da Scott Lingley dell'università di Alberta, sostiene la necessità di utilizzare le nuove tecnologie digitali nell'educazione scolastica. Queste considerazioni vengono fatte riprendendo gli studi di Suzanna Wong e Linda Laidlaw. In particolare, la Wong ritiene sia necessario un "cambiamento mentale" degli insegnanti, orientato all'apprendimento collaborativo con gli studenti, integrando nell'apprendimento in classe i modi efficaci sviluppati dai bambini con l'utilizzo quotidiano dei dispositivi digitali. La funzionalità multimediale di questi dispositivi consente delle "espressioni di apprendimento multimodali". Relativamente alle preoccupazioni di alcuni educatori sulla dipendenza dai dispositivi mobili, la Wong concorda ritenendola una preoccupazione legittima, ma afferma che i benefici educativi sono superiori. Inoltre, si evidenzia la necessità di una "alfabetizzazione critica", mediante la quale l'apprendimento scolastico può aiutare lo sviluppo del pensiero critico negli studenti, necessario per reperire informazioni affidabili dalla rete.
giannib71

Microlearning - 3 views

Microlearning Iniziamo con la definizione. La parola fa intuire che si tratti di qualcosa legato a specifici momenti. Brevi fasi in cui è prevista un'esperienza di apprendimento. In un mondo estre...

#apprendimento;#brevità;#learning by doing;#tecnologie

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
mantovania

DGPR e digital safety. Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degli adoles... - 2 views

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    In questo articolo di Ida Cortoni, docente dell'università Sapienza di Roma, pubblicato da Firenze University Press, si riporta un'analisi legata al regolamento Europeo generale sulla protezione dei dati (GDPR). Lo studio si basa su questionari sottoposti ad un campione di poco meno di 3.000 studenti compresi tra i 14 e i 19 anni, frequentanti licei, scuole tecniche e professionali. Le macro aree analizzate si identificano in: Esperienza mediale, Protezione device, Protezione dati, Protezione della salute, Protezione dell'ambiente. La somministrazione dei test sia agli studenti che alle famiglie consente inoltre di porre le basi per una correlazione dei rispettivi risultati. La discussione finale evidenzia un utilizzo largamente diffuso dei social network, addirittura vicino al 100% per Whatsapp, mentre si nota anche un netto calo della popolarità di piattaforme un tempo in voga come Facebook. Di particolare interesse anche l'evidenza che individua una maggiore consapevolezza maggiore e un comportamento più responsabile nella fetta più giovane del campione, frutto probabilmente della legge 92/2019 che inserisce in modo incisivo la Media Education all'interno del programma di educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado.
bignamib

Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degli adolescenti | Media Edu... - 5 views

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    L'articolo presenta alcuni risultati di una ricerca esplorativa condotta tra un campione di 2807 studenti fra i 14 e i 19 anni, ispirata dalla recente legiferazione europea in materia di tutela della privacy e protezione dei dati con particolare riferimento al contesto dei media. La nuova regolamentazione, che abbassa la soglia di età per esprimere il consenso al trattamento dei dati personali e attribuisce particolare centralità all'accountabilty del cittadino, impone una riflessione sulla consapevolezza fruitiva, sulle competenze digitali e sulla responsabilità etica ed estetica degli adolescenti nei confronti dei sistemi comunicativi virtuali. Viene accennato l'impianto metodologico generale della ricerca nel quale vengono indagati tre ambiti strettamente correlati tra loro: il livello di consapevolezza digitale del campione, l'indagine sulla competenza digitale e socioculturale dei loro genitori e la dotazione infrastrutturale e formativa delle scuole coinvolte. Il capitale sociale dei giovani, frutto dei processi di socializzazione in famiglia e in altri contesti significativi, ma anche l'implementazione della Digital Literacy introdotta dai nuovi programmi ministeriali scolastici in linea con le recenti disposizioni europee, condizionano l'esperienza mediale in termini di frequenza di utilizzo e di interazione attiva nonchè l'atteggiamento di responsabilità nei confronti della protezione dei device (pin, password, codice di accesso biometrico), dei dati (consenso al trattamento, back up dei dati, ecc..), della salute (esposizione psicofisica) e dell'ambiente. La riflessione finale riconosce i primi esiti dell'avvio di un processo di educazione e sensibilizzazione ad un uso consapevole dei media che non può prescindere da un investimento sistematico sulla digital literacy i cui effetti, però, saranno valutabili solo nei prossimi anni.
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