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valentina prenna

E-tutor: identità e competenze - 15 views

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    Un testo di Mario Rotta e Maria Ranieri. I quaderni di Form@re n. 4, Erickson
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    In questo libro si analizza la figura del tutor per l'e-learning riguardo il suo sviluppo storico, i ruoli, le funzioni, le competenze e il percorso di formazione.
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    ruolo , identità e funzioni del tutor on line
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Tutor-corsisti: un rapporto di difficile gestione - 5 views

  • in presenza tutor-corsisti , qui interessa particolarmente sottolineare il profilo del “tutor moderatore” (conduttore-animatore)
  • in
  • Tutor-corsisti: un rapporto di difficile gestione
  • ...30 more annotations...
  • in presenza
  • competenze del tutor di rete,
  • Sono i tutor che fanno la qualità dell’e-learning creando la “vicinanza psicologica
  • l’interattività in presenza e a distanza che permette di far percepire l’apprendimento come un’esperienza fondamentalmente sociale
  • in presenza
  • in presenza
  • in presenza
  • tutor on line è una figura chiave per rendere più funzionali i rapporti di rete
  • tecnologiche
  • metodologico-didattiche
  • relazionali
  • la formazione dei tutor a livello di “competenze relazionali” sembra essere lasciata un po’ in ombra
  • siano considerate scontato patrimonio dei docenti e che possano esaurirsi nel rispetto della netiquett
  • moderatori sono
  • poiché questa competenza incide altamente
  • il modello PuntoEdu dell’Indire
  • Gli e-tutor sono
  • è auspicabile dedicare gradatamente maggiori spazi di riflessione e training dedicati alla conduzione di gruppi
  • I direttori dei corsi sono
  • Le persone di contatto sono
  • emerge con forza la necessità che il tutor possegga una solida competenza comunicativo-relazionale
  • Nel ricco dibattito che nasce dall’esperienza sul campo da parte di tutor di rete ed esperti di FaD,
  • infatti, per il successo di un corso, appare determinante l’abilità nella gestione dell’aula formativa attraverso l’utilizzo di tecniche comunicative e di elaborazione del compito adeguate ad un gruppo di adulti professionalizzati.
  • porre domande al momento giusto, incoraggiare i corsisti, monitorare la situazione per capire se, quando e come intervenire, stimolare la partecipazione dei coinvolti e creare un clima di fiducia (ascolto attivo e stima), ridurre la tensione in situazione di conflitto e far sentire i corsisti a proprio agio, arricchire il dibattito fornendo, se necessario, adeguati chiarimenti, valorizzare la collaborazione dei corsisti ma anche la loro autonomia formativa
  • , la mancanza del vincolo spazio tempo e del contatto diretto può rendere più difficile la comunicazione con l’altro e ostacola, a volte, il fluire naturale dei riscontri tutor-corsisti, per cui il tutor deve avere grande disponibilità all’ascolto ed essere in grado di stimolare il desiderio e la necessità di comunicare attraverso la rete.
  • orientato alla gestione della discussione per reindirizzarla e stimolarla, attento al recupero della motivazione dei partecipanti e al clima d’aula, privilegiando l’approccio metacognitivo e cooperativo, di controllo critico, riflessivo e autovalutativo sui processi in atto
  • In aula entrano in gioco direttamente, senza i filtri del mezzo tecnologico, le sue competenze relazionali e comunicative
  • corsisti sono divisi in classi
  • tutoring è un tipo di strategia didattica implicito nella funzione docente
  • orientato a sostenere azioni di personalizzazione ed orientamento legate ad assunti che si ritengono esistenti negli adulti in apprendimento
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    Descrizione e riflessione sulle competenze del tutor, particolarmente riferito a corsi blended.
Anna Pollio

mappa concettuale creata nel 2010 sul blog su cui lavoreremo tra poco - 9 views

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    Una mappa concettuale molto utile, creata dai nostri predecessori
Elisa Contigiani

Metodologie di scàffolding per il blended learning - 4 views

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    Un breve excursus della storia dello scaffolding e una riflessione sul nuovo approccio che dovrebbe avere in attività blended-learnig
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    Anche per te Elisa lo stesso consiglio dato a Valentina: inserire il titolo dell'articolo (al posto del nome della rivista) e mettere nella descrizione il nome dell'autore.
valentina prenna

Form@re - 8 views

  • Casi: il ruolo del tutor nell'apprendimento collaborativo
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    Il contributo illustra alcuni fattori che possono intervenire sul successo delle interazioni all'interno di. una classe virtuale, oltre alle modalità di intervento e lavoro del tutor
Valentina Iobbi

http://www.liviapetti.net/LiviaPetti_IIpaper.pdf - 7 views

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    l'e-tutor un ruolo strategico perché orienta, comunica, facilita
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    Nell'articolo di Livia Petti viene ripreso ampiamente il contributo di Rivoltella (il libro "E-tutor. Profilo, metodi, strumenti"). Nella trattazione viene analizzata la complessa figura dell'e-tutor (che comprende diverse sfaccettature) mediante una breve analisi sulle sue identità, funzioni e competenze. Viene poi approfondita la figura dell'e-tutor nella sua veste di e-moderator che svolge un ruolo fondamentale all'interno della comunità online. Su questo aspetto viene ripresa la letteratura a riguardo. Inoltre, sono evidenziati i rischi e le difficoltà di interazione e comunicazione che può incontrare il tutor online e vengono indicati due strumenti (la netiquette e l'agenda di lavoro) per svolgere al meglio l'attività di tutor moderatore.
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    Contributo molto interessante sulla figura del tutor, in particolare su quella del tutor moderatore nei gruppi di apprendimento di matrice costruttivista.
marcello franza

http:Interventi_del_tutor_in_forum_di_discussione_online.pdf - 6 views

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    Ciao Marcello, puoi perfezionare questo bookmark? Prova a inserire il titolo e una breve descrizione
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    Un modello operativo di intervento da parte degli e-tutor in ambienti di interazione on line ( forum, chat, blog ecc)
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Capire i problemi degli studenti a distanza: un ques... - 2 views

  • Capire i problemi degli studenti a distanza
  • straordinario impiego delle tecnologie telematiche
  • vantaggi immediati
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  • economico
  • senza vincoli spaziali e temporali
  • La ricerca che abbiamo cominciato a svolgere
  • Tra questi, l’organizzazione e la gestione autonoma del tempo e delle proprie attività formative da parte degli studenti, allo scopo di trovare il giusto ritmo per il processo generale di apprendimento, l’assenza del feedback immediato tra docente e studente, il controllo dello stress e l’ansia
  • corsi di laurea a distanza in Psicologia
  • individuare i problemi che gli studenti incontrano durante questo tipo di formazione a distanza, analizzarli per proporre soluzioni adeguate
  • attuale, i corsi offerti fanno uso delle tecnologie telematiche solo come mezzo per superare i problemi di distanza e di tempo, e non per creare un nuovo ambiente formativo che favorisca l’apprendimento
  • studenti ricevono tutte le informazioni in formato elettronico su supporto CD-
  • acceso ad una biblioteca virtuale
  • La tecnologia telematica è usata specialmente per sostenere la comunicazione fra studenti e professori e fra studenti e tutori.
  • Non esiste, almeno dal punto di vista organizzativo, un sistema di facilitazione e moderazione della comunicazione tra studenti
  • tecnici specializzati e tutori, che hanno il compito di rispondere alle possibile domande degli studenti e di organizzare il lavoro e progetti da svolgere
  • esistono comunque problemi
  • L’obiettivo generale dello studio che si sta conducendo
  • Per esplorare la situazione attuale, abbiamo costruito un questionario
  • scala di tipo Likert
  • composto: quattro domande
  • riguardano l’aspetto emozionale, come lo stress o l’ansia per gli esami; tre domande fanno riferimento all’organizzazione del tempo e dell’attività formativa; tre domande riguardano la facilità di attribuire importanza alle informazioni presentate; due domande sono relative al feedback comunicativo con professori, tutori e colleghi; le ultime due domande sollecitano spunti sulla necessità di attuazione di cambiamenti nel sistema attuale di educazione a distanza
  • risultati preliminari confermano che soltanto alcuni studenti percepiscono come problematica l’organizzazione del tempo e della propria attività nell’assenza del feedback degli altri studenti, dei professori o dei tutori
  • livello emozionale, i problemi osservati sono minimi,
  • L’assenza dell’interazione e, per questo, del feedback, è un problema maggiore
  • segnalato problemi attinenti alle categorie così classifilicabili
  • 1. Interazione
  • 2. Materiali
  • 3. Gestione
  • 4. Tecnologia
  • 5. Fiducia –
  • Nell’immediato futuro ci proponiamo di terminare l’analisi della situazione attuale non solo tramite il questionario qui descritto, ma anche con l’aiuto di altri metodi come interviste e focus group
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    Articolo che si interessa delle possibili problematiche connesse con l'utilizzo delle tecnologie della telematica riportando le osservazioni (ancora non conclusive) di una ricerca in fieri.
gianna borciani

Ruoli e funzioni del tutor - 5 views

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    Una panoramica su ruolo, funzioni e competenze del tutor on line
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    Ciao Gianna, puoi perfezionare il bookmark inserendo il titolo al posto del link?
Elisa Contigiani

Analisi Conversazionale e Analisi Sequenziale: applicazioni possibili alla CMC asincrona? - 4 views

  • cogliere la specificità del contesto per interrogarsi sulla specificità metodologica.
  • L'interazione in presenza (Face To Face), intesa come conversazione, si avvale sia di un canale comunicativo strettamente linguistico/verbale sia di elementi non verbali/gestuali (postura, sguardo reciproco, contatto visivo, indicazione…). Ciò è reso possibile dalla condivisione dello stesso contesto spazio-temporale: l'interazione in presenza ha carattere sincrono; gli attori sono compresenti nello stesso luogo e nello stesso tempo.
  • L'interazione mediata (Computer Mediated Communication),
  • ...10 more annotations...
  • threaded discussion (vd. discussione ad albero nei forum on line) avviene a distanza.
  • La dimensione comunicativa
  • carattere testuale
  • La comunicazione che avviene attraverso un forum è dunque una comunicazione asincrona:
  • La forma discorsiva che si produce all'interno del contesto mediato dall'uso di uno strumento tecnologico si pone a metà strada tra la forma scritta e quella orale. Si tratta di un WRITTEN INTERACTIVE REGISTER
  • fondamentalmente testuale
  • deve avere autonomia comunicativa, deve essere di per sé efficace ed intellegibile
  • turno di discorso
  • turni di discorso sono dunque tra loro interdipendenti
  • Interattività intesa come organizzazione sequenziale degli interventi: una sequenzialità sia in senso temporale sia di interdipendenza rispetto alla forma e al contenuto dei messaggi.
  •  
    Applicazione dell'analisi sequenziale e conversazionale alla comunicazione interattiva cmc
francesca tarulli

Tutor Online: formazione, ricerca e condivisione - 7 views

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    Multi-author blog sulle tematiche dell'e-learning e del tutoraggio online
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento co... - 3 views

  • Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento condiviso
  • formazione attraverso la rete rappresenta una strategia efficace per aspetti che spaziano dal versante economico, al logistico, al personale
  • Lifelong Learning
  • ...31 more annotations...
  • Lifelong Learning
  • La diffusione delle teorie di apprendimento collaborativo in ambito formativo, rivolto perciò all’utente adulto, abbinate alle tecnologie di comunicazione, hanno avuto come esito la progettazione di un apprendimento collaborativo assistito dal computer (Collis, 1994).
  • L’utente, divenuto nel tempo il gestore di complesse interazioni uomo-macchina-uomo, interagisce con un “virtuale” che sempre più assume la veste di una comunità che apprende insieme, collaborando e condividendo la costruzione di una conoscenza che è sempre più una questione sociale
  • Per quanto riguarda il multimedia, bisogna garantire l’accesso alle informazioni in un formato e ad un livello di difficoltà adeguato al gruppo destinatario (Lowjck, 2000)
  • fare formazione oggi, è divenuto imperativo:costituisce la risposta al pressante bisogno di efficienza ed efficacia tali per cui gli standard di prodotto risultino competitivi nel mercato, di qualunque natura esso sia
  • E’ allora possibile pensare al web 2.0 come ad un alleato per la formazione?
  • valenza del web 2.0 e dei tools che lo caratterizzano perché, che lo si condivida o meno, sta riscuotendo un successo planetario
  • Chiunque può comunicare, socializzare, chiedere, ricevere, basta accedere e si possono utilizzare tantissimi servizi in un unico profilo: la scelta è individuale.
  • social network
  • Il web sta evolvendo in misura espositiva verso modelli che fanno del singolo utente il gestore del processo di ricerca ed analisi, nonché di divulgazione delle informazioni e la formazione professionale non può ignorare l’applicabilità dei tools che lo caratterizzano, ai fini formativi. Serve analizzare le singole variabili, porle in relazione e verificarne la validità e funzionalità nei percorsi online.
  • dobbiamo inglobare anche le variabili d’uso dello spazio di interazione ai fini di una gestione del sapere che si strutturi e conformi a personali ed individuali modalità di classificazione e valutazione degli apprendimenti costruiti e condivisi
  • La scelta di associare a questo o quest’altro bookmark all’etichetta che denomina il messaggio riflette quindi processi di mediazione e riconoscimento di significato, nonché informazioni sul linguaggio informale veicolato. E’ un processo di selezione delle informazioni molto interessante: permette di individuare i costrutti usati dal singolo, di ricercarne coerenza all’interno dei bookmark creati e di tracciare un profilo del tipo di intelligenza usata e dei bisogni. In un contesto di formazione dare modo agli utenti di intervenire sul flusso comunicativo in una forma per così dire, riservata, è una intelligente opportunità per far marciare il processo su binari distinti ma integrabili.
  • Web e folksonomie
  • Parlare di formazione e web 2.0 rimanda perciò a due caratteristiche fondamentali: utenti adulti e contesti virtuali di interazione, dove coesistono sia LMS e LMSC in continua evoluzione che tools per la personalizzazione del processo di apprendimento e formazione in atto.
  • Naturale conseguenza a ciò, in un’epoca in cui le ICT sono strumento di lavoro diffuso massivamente, pensare alla formazione online diventa una strategia appetibile
  • ovvio che il fruitore del processo si pone in posizione centrale rispetto l’ambiente di apprendimento che gli ruota intorno e del quale egli usa solo ciò che gli è utile.
  • L’integrazione di tali ambienti virtuali di apprendimento, che per loro progettazione e struttura sono standardizzati, con i tools derivati dal web 2.0 rappresenta un tentativo di rendere sempre più integrato il processo di formazione, in modo che ci si orienti verso il Networked Collaborative Learning ( Findley, 1988).
  • L’interazione uomo computer evolve in interazione tecnico sociale
  • All’utente viene richiesta abilità interpretativa per ottimizzare la sua relazione uomo macchina e ancora una volta essa non è attività individuale ma sociale: lo scopo comunicativo è rendere comprensibile agli altri il mio pensiero e per farlo, posso integrare la comunicazione scritta con molti altri strumenti. Servono tecnologie usabili ed interpretabili
  • “il contesto sociale è essenzialmente il sistema simbolico di una certa cultura continuamente alterato dall’intervento pratico umano, e non è riducibile alle relazioni interpersonali, intese come ambiente puramente fisico in cui avviene uno scambio di informazioni; gli esseri umani si scambiano significati e non pezzetti di info, si scambiano interpretazioni delle situazioni in cui sono coinvolti, e l’elemento chiave di disambiguazione dei messaggi è il riferimento a un contesto significativo comune.”
  • l’inserimento di particolari tools in contesti per la formazione online, quali le piattaforme (LMSC), può dar vita a forme di feedback indiretto, ma altrettanto utile sia ai fini di promozione delle interazioni efficaci, che di creazione di linguaggi condivisi. Faccio riferimento ai bookmark ed ai tag.
  • Bookmark: personalizzare per tracciare all’interno del gruppo, il proprio sapere
  • soprattutto dal punto di vista di condivisione di esperienze e saperi, testati, provati sul campo e ritenuti validi
  • bookmark associata non a siti ma a post, con la creazione di cartelle implementabili a piacere, ricche di materiale autentico ricavato dal forum e selezionato dal singolo utente permetta in real time, durante la partecipazione a corsi di formazione in rete che prevedono l’uso del forum, di adattare il percorso via via che si snoda secondo personali esigenze.
  • capire se la formazione online possa trarre vantaggio dalla folksonomia e perché.
  • Tagging: libero o semantico?
  • la possibilità di segnalare ciò che è ritenuto importante e di renderlo visibile al gruppo, oltre che a sé stesso.
  • dal tagging
  • L’idea è di dotare i forum didattici di duplice modalità di tagging: libera e semantica, l’una gestita dal gruppo che interagisce durante il processo di formazione, l’altra strutturata su categoria ontologica, gestita dal tutor
  • La visibilità attraverso le cloud e la scelta della terminologia di riferimento, può a mio avviso costituire un’ulteriore indice di condivisione della conoscenza da valutare ai fini di valutazione del flusso comunicativo (analisi qualitativa).
  • Concludendo, portare il web dentro la formazione è senza dubbio una strategia utile al singolo ed al gruppo; si dà la possibilità che il sapere trasli in soluzione di continuità tra il formale ed il non formale, attraverso l’informale ( Cross, 2006) creando banche dati strutturate su terminologie generate dalla pratica e funzionali quanto gli script, in accezione anche di ergonomia cognitiva.
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    Spunti di riflessione sulla necessità di inserire le tecnologie del web2.0 all'interno dei corsi di formazione, con particolare riferimento al tagging e alle folksonomies.
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    Questo articolo è interessantissimo perchè parla proprio di ciò che sta facendo il nostro gruppo in questa II fase del II modulo del corso!!!
silvia sagripanti

WBT.IT: E-Magazine - e-Tutor e nuovi modelli di tutorship - 3 views

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    Interessante articolo su competenze, compiti, funzioni e modelli di Tutorship.
Silvia Biondi

La formazione professionale dell'e-tutor: stato dell'arte e tendenze - 2 views

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    Articolo di Mario Rotta sulla formazione dell'e-tutor come figura professionale sempre più complessa, in cui si sottolinea l'esigenza di investire nella formazione e nel consolidamento di questa figura per una migliore qualità dell'e-learning. L'autore rileva come "una politica efficace per la formazione di e-tutor professionali dovrebbe consistere, oltre che nell'erogazione di programmi formativi specifici, in piani di aggiornamento continuo e di lifelong learning e in azioni orientate al riconoscimento delle competenze acquisite grazie all'esperienza maturata". Da questi presupposti Rotta tenta di elaborare un percorso "ideale" per la formazione di e-tutor qualificati. Infine l'autore fa riferimento alla nascita di comunità professionali di e-tutor all'interno di percorsi di formazione continua.
Elisa Contigiani

The tutor's role in supporting distance learners via computer conferencing - 5 views

  • Risk of tutor overload
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    Un interessante articolo di Rowntree sulla figura del tutor on line.
Laura Fedeli

UNIMC - Didattica a distanza - Università di Macerata - 5 views

shared by Laura Fedeli on 30 Dec 11 - No Cached
  • UNIMC - Didattica a distanza
valentina prenna

E-TUTOR - 5 views

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    Iniziamo con una definizione di e-tutor, delle sue competenze e funzioni. Inoltre si affronta anche l'argomento "netiquette" e delle principali regole che le governano.
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    A partire dal riconoscimento della rete Internet come risorsa fondamentale per la formazione, sia in ambito formale che informale, in questo contributo si illustra la figura del tutor nel tempo, il profilo professionale riguardo competenze e funzioni, la netiquette
Nadia Romagnuolo

Form@re - 1 views

  • Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento condiviso
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    Un interessante articolo di Emanuela Cren su folksonomia e apprendimento condiviso.
patty battista

E-tutor : identità e competenze - 5 views

shared by patty battista on 09 Feb 12 - No Cached
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    Questo libro rappresenta un riferimento importante per la formazione degli educatori di rete
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