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Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Capire i problemi degli studenti a distanza: un ques... - 2 views

  • Capire i problemi degli studenti a distanza
  • straordinario impiego delle tecnologie telematiche
  • vantaggi immediati
  • ...28 more annotations...
  • economico
  • senza vincoli spaziali e temporali
  • La ricerca che abbiamo cominciato a svolgere
  • Tra questi, l’organizzazione e la gestione autonoma del tempo e delle proprie attività formative da parte degli studenti, allo scopo di trovare il giusto ritmo per il processo generale di apprendimento, l’assenza del feedback immediato tra docente e studente, il controllo dello stress e l’ansia
  • corsi di laurea a distanza in Psicologia
  • individuare i problemi che gli studenti incontrano durante questo tipo di formazione a distanza, analizzarli per proporre soluzioni adeguate
  • attuale, i corsi offerti fanno uso delle tecnologie telematiche solo come mezzo per superare i problemi di distanza e di tempo, e non per creare un nuovo ambiente formativo che favorisca l’apprendimento
  • studenti ricevono tutte le informazioni in formato elettronico su supporto CD-
  • acceso ad una biblioteca virtuale
  • La tecnologia telematica è usata specialmente per sostenere la comunicazione fra studenti e professori e fra studenti e tutori.
  • Non esiste, almeno dal punto di vista organizzativo, un sistema di facilitazione e moderazione della comunicazione tra studenti
  • tecnici specializzati e tutori, che hanno il compito di rispondere alle possibile domande degli studenti e di organizzare il lavoro e progetti da svolgere
  • esistono comunque problemi
  • L’obiettivo generale dello studio che si sta conducendo
  • Per esplorare la situazione attuale, abbiamo costruito un questionario
  • scala di tipo Likert
  • composto: quattro domande
  • riguardano l’aspetto emozionale, come lo stress o l’ansia per gli esami; tre domande fanno riferimento all’organizzazione del tempo e dell’attività formativa; tre domande riguardano la facilità di attribuire importanza alle informazioni presentate; due domande sono relative al feedback comunicativo con professori, tutori e colleghi; le ultime due domande sollecitano spunti sulla necessità di attuazione di cambiamenti nel sistema attuale di educazione a distanza
  • risultati preliminari confermano che soltanto alcuni studenti percepiscono come problematica l’organizzazione del tempo e della propria attività nell’assenza del feedback degli altri studenti, dei professori o dei tutori
  • livello emozionale, i problemi osservati sono minimi,
  • L’assenza dell’interazione e, per questo, del feedback, è un problema maggiore
  • segnalato problemi attinenti alle categorie così classifilicabili
  • 1. Interazione
  • 2. Materiali
  • 3. Gestione
  • 4. Tecnologia
  • 5. Fiducia –
  • Nell’immediato futuro ci proponiamo di terminare l’analisi della situazione attuale non solo tramite il questionario qui descritto, ma anche con l’aiuto di altri metodi come interviste e focus group
  •  
    Articolo che si interessa delle possibili problematiche connesse con l'utilizzo delle tecnologie della telematica riportando le osservazioni (ancora non conclusive) di una ricerca in fieri.
Elisa Contigiani

The tutor's role in supporting distance learners via computer conferencing - 5 views

  • Risk of tutor overload
  •  
    Un interessante articolo di Rowntree sulla figura del tutor on line.
francesca tarulli

Il tutor online - 3 views

  • Nell'ambito della formazione a distanza il ruolo del tutor e' estremamente importante, oltre che peculiare. Spesso si tende, riduttivamente, a considerarlo una figura alternativa al docente tradizionale e a negare le sue peculiarita'.
  • Carl Rogers lo definisce un facilitatore dell'apprendimento
  • Il tutor come facilitatore, quindi, predispone il clima migliore per l'esperienza di gruppo e contribuisce a chiarire e a facilitare il conseguimento degli obiettivi educativi.
  • ...8 more annotations...
  • Egli fornisce il cosiddetto 'scaffolding', il sostegno tecnico e relazionale che favorisce l'apprendimento e stimola lo sviluppo delle potenzialita' individuali, dopo avere indotto il singolo a scoprirle
  • seconda della caratteristiche del corso e a seconda delle sue singole fasi, il ruolo del tutor puo' essere differente, cosi' come, di conseguenza, le competenze e le abilita' che gli vengono richieste per svolgere le sue mansioni.
  • tre diversi ruoli del tutor:
  • a) Il tutor-istruttore
  • b) Il tutor-facilitatore
  • c) Il tutor-moderatore/animatore
  • il rischio principale per il tutor e' l'overload, cioe' l'impossibilita' di gestire adeguatamente la classe virtuale
  • Il requisito fondamentale per poter essere un buon tutor e' avere seguito in prima persona uno o piu' corsi a distanza in qualita' di allievo.
  •  
    Interessante articolo che sintetizza in modo molto chiaro alcuni aspetti principali della figura del tutor on line
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Gestire e organizzare la comunicazione online - 2 views

  • nuove e-community che ormai si sviluppano nel campo dell’istruzione richiedono una moderna, complessa e articolata literacy
  • technological literacy
  • information literacy
  • ...11 more annotations...
  • communication literacy
  • media literacy
  • la nostra attenzione sui fenomeni comunicativi
  • L’efficacia e il funzionamento di una comunità di apprendimento o di pratiche dipendono in gran parte dall’equilibrio tra il sistema sociale, che vi si sviluppa e che fa riferimento alla costituzione dei gruppi, ai flussi della comunicazione, alle dinamiche relazionali e al sistema tecnologico che viene utilizzato
  • Se da una parte non vi è più un luogo fisico, come nella comunicazione in presenza, nasce però un luogo che potremo definire virtuale e sociale, nel quale i soggetti protagonisti si incontrano e tessono relazioni
  • Le modalità di accesso con l’utilizzo combinato di alcuni ambienti così detti groupware avvicinano molto la CMC ad attività di collaborazione/cooperazione legate allo scambio di file e documenti, alla scrittura condivisa, all’elaborazione comune che fino a qualche tempo fa erano possibili solo in presenza.
  • necessità, da parte del tutor di rete che gestisce e organizza la comunicazione, di riuscire a monitorare ciò che accade, indagando sia gli aspetti più propriamente quantitativi che quelli più specificatamente qualitativi, al fine di orientare il gruppo verso una identità che permetta di favorire la piena collaborazione e cooperazione. Se per i primi sarà indispensabile conoscere la frequenza con cui gli appartenenti alla comunità si scambiano i messaggi, il numero dei messaggi per ciascun thread di discussione, lo scarto tra chi interviene di più e chi rimane ai margini, per gli aspetti qualitativi sarà fondamentale verificare la coerenza dei contenuti con il compito assegnato, distinguendo gli aspetti teorici, quelli tecnici, le richieste di aiuto e collaborazione, la capacità di innescare reazioni e discussioni [Calvani e Rotta, 2000].Sarebbe utile altresì riflettere sull’identità che si delinea all’interno del gruppo di
  • gruppi di aiuto reciproco centrati sulla discussione di argomenti specifici
  • gruppi aperti
  • gruppi di lavoro
  • sotto controllo alcuni dei disturbi più frequenti della comunicazione on line quali quelli del flaming (letteralmente esagerazione) che si manifesta quando qualcuno occupa tutto lo spazio della comunità; del pensiero deviante, quando ci si allontana dal compito assegnato o quando non vengono riconosciute le priorità; dell’utilizzo personale della rete per scopi personali o pubblicitari [Calvani e Rotta, 1999].
  •  
    Interessante riflessione sulla CMC e sul suo ingresso nell'ambito della formazione dei professionisti.
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