in
presenza tutor-corsisti
, qui interessa particolarmente sottolineare il
profilo del “tutor moderatore” (conduttore-animatore)
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shared by Valentina Iobbi on 08 Feb 12
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form@re » Blog Archive » Tutor-corsisti: un rapporto di difficile gestione - 5 views
formare.erickson.it/...rapporto-di-difficile-gestione
e-tutor tutor tutorship costruttivismo comunicazioneproblematiche'

Silvia Biondi and patty battista liked it
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l’interattività in presenza e a distanza che permette di far percepire l’apprendimento come un’esperienza fondamentalmente sociale
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la formazione dei tutor a livello di “competenze relazionali” sembra essere lasciata un po’ in ombra
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siano considerate scontato patrimonio dei docenti e che possano esaurirsi nel rispetto della netiquett
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è auspicabile dedicare gradatamente maggiori spazi di riflessione e training dedicati alla conduzione di gruppi
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infatti, per il successo di un corso, appare determinante l’abilità nella gestione dell’aula formativa attraverso l’utilizzo di tecniche comunicative e di elaborazione del compito adeguate ad un gruppo di adulti professionalizzati.
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Nel ricco dibattito che nasce dall’esperienza sul campo da parte di tutor di rete ed esperti di FaD,
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porre domande al momento giusto, incoraggiare i corsisti, monitorare la situazione per capire se, quando e come intervenire, stimolare la partecipazione dei coinvolti e creare un clima di fiducia (ascolto attivo e stima), ridurre la tensione in situazione di conflitto e far sentire i corsisti a proprio agio, arricchire il dibattito fornendo, se necessario, adeguati chiarimenti, valorizzare la collaborazione dei corsisti ma anche la loro autonomia formativa
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orientato alla gestione della discussione per reindirizzarla e stimolarla, attento al recupero della motivazione dei partecipanti e al clima d’aula, privilegiando l’approccio metacognitivo e cooperativo, di controllo critico, riflessivo e autovalutativo sui processi in atto
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In aula entrano in gioco direttamente, senza i filtri del mezzo tecnologico, le sue competenze relazionali e comunicative
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, la mancanza del vincolo spazio tempo e del contatto diretto può rendere più difficile la comunicazione con l’altro e ostacola, a volte, il fluire naturale dei riscontri tutor-corsisti, per cui il tutor deve avere grande disponibilità all’ascolto ed essere in grado di stimolare il desiderio e la necessità di comunicare attraverso la rete.
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orientato a sostenere azioni di personalizzazione ed orientamento legate ad assunti che si ritengono esistenti negli adulti in apprendimento
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mappa concettuale creata nel 2010 sul blog su cui lavoreremo tra poco - 9 views
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Metodologie di scàffolding per il blended learning - 4 views
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Un breve excursus della storia dello scaffolding e una riflessione sul nuovo approccio che dovrebbe avere in attività blended-learnig
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Anche per te Elisa lo stesso consiglio dato a Valentina: inserire il titolo dell'articolo (al posto del nome della rivista) e mettere nella descrizione il nome dell'autore.
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http://www.liviapetti.net/LiviaPetti_IIpaper.pdf - 7 views
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Nell'articolo di Livia Petti viene ripreso ampiamente il contributo di Rivoltella (il libro "E-tutor. Profilo, metodi, strumenti"). Nella trattazione viene analizzata la complessa figura dell'e-tutor (che comprende diverse sfaccettature) mediante una breve analisi sulle sue identità, funzioni e competenze. Viene poi approfondita la figura dell'e-tutor nella sua veste di e-moderator che svolge un ruolo fondamentale all'interno della comunità online. Su questo aspetto viene ripresa la letteratura a riguardo. Inoltre, sono evidenziati i rischi e le difficoltà di interazione e comunicazione che può incontrare il tutor online e vengono indicati due strumenti (la netiquette e l'agenda di lavoro) per svolgere al meglio l'attività di tutor moderatore.
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Contributo molto interessante sulla figura del tutor, in particolare su quella del tutor moderatore nei gruppi di apprendimento di matrice costruttivista.
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http:Interventi_del_tutor_in_forum_di_discussione_online.pdf - 6 views
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form@re » Blog Archive » Capire i problemi degli studenti a distanza: un ques... - 2 views
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Tra questi, l’organizzazione e la gestione autonoma del tempo e delle proprie attività formative da parte degli studenti, allo scopo di trovare il giusto ritmo per il processo generale di apprendimento, l’assenza del feedback immediato tra docente e studente, il controllo dello stress e l’ansia
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individuare i problemi che gli studenti incontrano durante questo tipo di formazione a distanza, analizzarli per proporre soluzioni adeguate
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attuale, i corsi offerti fanno uso delle tecnologie telematiche solo come mezzo per superare i problemi di distanza e di tempo, e non per creare un nuovo ambiente formativo che favorisca l’apprendimento
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La tecnologia telematica è usata specialmente per sostenere la comunicazione fra studenti e professori e fra studenti e tutori.
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Non esiste, almeno dal punto di vista organizzativo, un sistema di facilitazione e moderazione della comunicazione tra studenti
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tecnici specializzati e tutori, che hanno il compito di rispondere alle possibile domande degli studenti e di organizzare il lavoro e progetti da svolgere
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riguardano l’aspetto emozionale, come lo stress o l’ansia per gli esami; tre domande fanno riferimento all’organizzazione del tempo e dell’attività formativa; tre domande riguardano la facilità di attribuire importanza alle informazioni presentate; due domande sono relative al feedback comunicativo con professori, tutori e colleghi; le ultime due domande sollecitano spunti sulla necessità di attuazione di cambiamenti nel sistema attuale di educazione a distanza
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risultati preliminari confermano che soltanto alcuni studenti percepiscono come problematica l’organizzazione del tempo e della propria attività nell’assenza del feedback degli altri studenti, dei professori o dei tutori
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Nell’immediato futuro ci proponiamo di terminare l’analisi della situazione attuale non solo tramite il questionario qui descritto, ma anche con l’aiuto di altri metodi come interviste e focus group
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Ruoli e funzioni del tutor - 5 views
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Analisi Conversazionale e Analisi Sequenziale: applicazioni possibili alla CMC asincrona? - 4 views
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L'interazione in presenza (Face To Face), intesa come conversazione, si avvale sia di un canale comunicativo strettamente linguistico/verbale sia di elementi non verbali/gestuali (postura, sguardo reciproco, contatto visivo, indicazione…). Ciò è reso possibile dalla condivisione dello stesso contesto spazio-temporale: l'interazione in presenza ha carattere sincrono; gli attori sono compresenti nello stesso luogo e nello stesso tempo.
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La forma discorsiva che si produce all'interno del contesto mediato dall'uso di uno strumento tecnologico si pone a metà strada tra la forma scritta e quella orale. Si tratta di un WRITTEN INTERACTIVE REGISTER
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Interattività intesa come organizzazione sequenziale degli interventi: una sequenzialità sia in senso temporale sia di interdipendenza rispetto alla forma e al contenuto dei messaggi.
Strategie didattiche - 6 views
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shared by Valentina Iobbi on 14 Feb 12
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form@re » Blog Archive » Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento co... - 3 views
formare.erickson.it/...omia-e-apprendimento-condiviso
e-learning costruttivismo CMS CMC tool folksonomies tagging web2.

Elisa Contigiani liked it
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formazione attraverso la rete rappresenta una strategia efficace per aspetti che spaziano dal versante economico, al logistico, al personale
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La diffusione delle teorie di apprendimento collaborativo in ambito formativo, rivolto perciò all’utente adulto, abbinate alle tecnologie di comunicazione, hanno avuto come esito la progettazione di un apprendimento collaborativo assistito dal computer (Collis, 1994).
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L’utente, divenuto nel tempo il gestore di complesse interazioni uomo-macchina-uomo, interagisce con un “virtuale” che sempre più assume la veste di una comunità che apprende insieme, collaborando e condividendo la costruzione di una conoscenza che è sempre più una questione sociale
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Per quanto riguarda il multimedia, bisogna garantire l’accesso alle informazioni in un formato e ad un livello di difficoltà adeguato al gruppo destinatario (Lowjck, 2000)
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fare formazione oggi, è divenuto imperativo:costituisce la risposta al pressante bisogno di efficienza ed efficacia tali per cui gli standard di prodotto risultino competitivi nel mercato, di qualunque natura esso sia
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valenza del web 2.0 e dei tools che lo caratterizzano perché, che lo si condivida o meno, sta riscuotendo un successo planetario
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Chiunque può comunicare, socializzare, chiedere, ricevere, basta accedere e si possono utilizzare tantissimi servizi in un unico profilo: la scelta è individuale.
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Il web sta evolvendo in misura espositiva verso modelli che fanno del singolo utente il gestore del processo di ricerca ed analisi, nonché di divulgazione delle informazioni e la formazione professionale non può ignorare l’applicabilità dei tools che lo caratterizzano, ai fini formativi. Serve analizzare le singole variabili, porle in relazione e verificarne la validità e funzionalità nei percorsi online.
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dobbiamo inglobare anche le variabili d’uso dello spazio di interazione ai fini di una gestione del sapere che si strutturi e conformi a personali ed individuali modalità di classificazione e valutazione degli apprendimenti costruiti e condivisi
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La scelta di associare a questo o quest’altro bookmark all’etichetta che denomina il messaggio riflette quindi processi di mediazione e riconoscimento di significato, nonché informazioni sul linguaggio informale veicolato. E’ un processo di selezione delle informazioni molto interessante: permette di individuare i costrutti usati dal singolo, di ricercarne coerenza all’interno dei bookmark creati e di tracciare un profilo del tipo di intelligenza usata e dei bisogni. In un contesto di formazione dare modo agli utenti di intervenire sul flusso comunicativo in una forma per così dire, riservata, è una intelligente opportunità per far marciare il processo su binari distinti ma integrabili.
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Parlare di formazione e web 2.0 rimanda perciò a due caratteristiche fondamentali: utenti adulti e contesti virtuali di interazione, dove coesistono sia LMS e LMSC in continua evoluzione che tools per la personalizzazione del processo di apprendimento e formazione in atto.
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Naturale conseguenza a ciò, in un’epoca in cui le ICT sono strumento di lavoro diffuso massivamente, pensare alla formazione online diventa una strategia appetibile
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ovvio che il fruitore del processo si pone in posizione centrale rispetto l’ambiente di apprendimento che gli ruota intorno e del quale egli usa solo ciò che gli è utile.
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L’integrazione di tali ambienti virtuali di apprendimento, che per loro progettazione e struttura sono standardizzati, con i tools derivati dal web 2.0 rappresenta un tentativo di rendere sempre più integrato il processo di formazione, in modo che ci si orienti verso il Networked Collaborative Learning ( Findley, 1988).
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All’utente viene richiesta abilità interpretativa per ottimizzare la sua relazione uomo macchina e ancora una volta essa non è attività individuale ma sociale: lo scopo comunicativo è rendere comprensibile agli altri il mio pensiero e per farlo, posso integrare la comunicazione scritta con molti altri strumenti. Servono tecnologie usabili ed interpretabili
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“il contesto sociale è essenzialmente il sistema simbolico di una certa cultura continuamente alterato dall’intervento pratico umano, e non è riducibile alle relazioni interpersonali, intese come ambiente puramente fisico in cui avviene uno scambio di informazioni; gli esseri umani si scambiano significati e non pezzetti di info, si scambiano interpretazioni delle situazioni in cui sono coinvolti, e l’elemento chiave di disambiguazione dei messaggi è il riferimento a un contesto significativo comune.”
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l’inserimento di particolari tools in contesti per la formazione online, quali le piattaforme (LMSC), può dar vita a forme di feedback indiretto, ma altrettanto utile sia ai fini di promozione delle interazioni efficaci, che di creazione di linguaggi condivisi. Faccio riferimento ai bookmark ed ai tag.
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soprattutto dal punto di vista di condivisione di esperienze e saperi, testati, provati sul campo e ritenuti validi
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bookmark associata non a siti ma a post, con la creazione di cartelle implementabili a piacere, ricche di materiale autentico ricavato dal forum e selezionato dal singolo utente permetta in real time, durante la partecipazione a corsi di formazione in rete che prevedono l’uso del forum, di adattare il percorso via via che si snoda secondo personali esigenze.
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la possibilità di segnalare ciò che è ritenuto importante e di renderlo visibile al gruppo, oltre che a sé stesso.
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L’idea è di dotare i forum didattici di duplice modalità di tagging: libera e semantica, l’una gestita dal gruppo che interagisce durante il processo di formazione, l’altra strutturata su categoria ontologica, gestita dal tutor
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La visibilità attraverso le cloud e la scelta della terminologia di riferimento, può a mio avviso costituire un’ulteriore indice di condivisione della conoscenza da valutare ai fini di valutazione del flusso comunicativo (analisi qualitativa).
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Concludendo, portare il web dentro la formazione è senza dubbio una strategia utile al singolo ed al gruppo; si dà la possibilità che il sapere trasli in soluzione di continuità tra il formale ed il non formale, attraverso l’informale ( Cross, 2006) creando banche dati strutturate su terminologie generate dalla pratica e funzionali quanto gli script, in accezione anche di ergonomia cognitiva.
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Spunti di riflessione sulla necessità di inserire le tecnologie del web2.0 all'interno dei corsi di formazione, con particolare riferimento al tagging e alle folksonomies.
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Questo articolo è interessantissimo perchè parla proprio di ciò che sta facendo il nostro gruppo in questa II fase del II modulo del corso!!!
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WBT.IT: E-Magazine - e-Tutor e nuovi modelli di tutorship - 3 views
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La formazione professionale dell'e-tutor: stato dell'arte e tendenze - 2 views
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Articolo di Mario Rotta sulla formazione dell'e-tutor come figura professionale sempre più complessa, in cui si sottolinea l'esigenza di investire nella formazione e nel consolidamento di questa figura per una migliore qualità dell'e-learning. L'autore rileva come "una politica efficace per la formazione di e-tutor professionali dovrebbe consistere, oltre che nell'erogazione di programmi formativi specifici, in piani di aggiornamento continuo e di lifelong learning e in azioni orientate al riconoscimento delle competenze acquisite grazie all'esperienza maturata". Da questi presupposti Rotta tenta di elaborare un percorso "ideale" per la formazione di e-tutor qualificati. Infine l'autore fa riferimento alla nascita di comunità professionali di e-tutor all'interno di percorsi di formazione continua.
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The tutor's role in supporting distance learners via computer conferencing - 5 views
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E-TUTOR - 5 views
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Iniziamo con una definizione di e-tutor, delle sue competenze e funzioni. Inoltre si affronta anche l'argomento "netiquette" e delle principali regole che le governano.
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A partire dal riconoscimento della rete Internet come risorsa fondamentale per la formazione, sia in ambito formale che informale, in questo contributo si illustra la figura del tutor nel tempo, il profilo professionale riguardo competenze e funzioni, la netiquette
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