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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
NICOLINA NOCERA

L'era digitale e la sua valenza antropologica: i nativi digitali " Tonino Cantelmi - 4 views

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    Trovato interessante questo articolo del prof. Tonino Cantelmi su la "Rete delle Reti " Stiamo assistendo dunque ad un cambiamento radicale e siamo forse di fronte ad un passaggio evolutivo La Rete delle Reti rappresenta la vera, straordinaria novità del III millennio: presto gran parte dell'umanità sarà in Rete.. L'uomo del terzo millennio, in altri termini, sarà diverso: la mente in Internet produrrà eventi e cambiamenti che non potremo ignorare.
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    Molto interessante. Come madre mi ha fatto molto riflettere la nozione di "genitore liquido": Si tratta di genitori che appartengono alla generazione-di-mezzo, capaci di utilizzare la tecnologia digitale ed anzi da essa affascinati, che hanno un profilo su facebook come i loro figli, che scimmiottano i figli stessi utilizzando il dialetto tecnologico degli adolescenti e che sono pienamente avvolti dalle dinamiche narcisistiche del contesto attuale. Sono genitori affettuosi, preoccupati per i loro figli, accudenti, ma hanno rinunciato ad educare, cioè a trasmettere visioni della vita, narrazioni, assetti valoriali e di significato, riflessioni di senso. In altri termini vogliono bene ai loro figli, sono affettuosi, accudenti ma non educanti. Il rapporto educativo è sempre l'incontro tra due libertà, tuttavia nell'ambito del rapporto genitori-figli esiste uno sbilanciamento, progressivamente riequilibrato, proprio dei due ruoli. Il genitore liquido però subisce il tema dell'ambiguità, della fluidità dei ruoli, del narcisismo e del bisogno di emozioni e la relazione educativa ne risulta sbiadita proprio nella sua essenza. In questo senso il genitore liquido è un genitore silente, che rinuncia a narrare e a narrarsi, rinuncia a trasmettere una visione della vita, a dare criteri di senso per le scelte, limitandosi ad offrire una molteplicità di scelte che non possono non determinare un profondo smarrimento nel figlio. Un tema su cui riflettere...
NICOLINA NOCERA

Web semantico? Ovvero come parlare agli umani ed ai motori di ricerca attraverso un cod... - 3 views

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    il Web Semantico si compone di tre livelli fondamentali: 1. i dati 2. i metadati riportano questi dati ai concetti di uno schema 3. nello schema si esprimono le relazioni fra concetti, che diventano classi di dati
NICOLINA NOCERA

Disturbi di apprendimento e nuove tecnologie - 2 views

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    Avendo seguito il corso di tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento mi sono chiesta se le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie potessero essere sfruttate anche con soggetti che presentano deficit di apprendimento.
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    Due le grandi linee: vi sono coloro che come Sperman ritengono che esista un fattore "G"di intelligenza generale; e altri come Thurston postulano l'esistenza di famiglie di abilità primarie, come q...
paola corongiu

Cloud computing e mente aumentata - Dalle reti alle nuvole - 4 views

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    Vi rimando a questo testo che parla di Derrick de Kerckhove. Ho trovato assolutamente affascinante il suo concetto di "mente aumentata", ovvero non più solo memoria aumentata, ma anche intelligenza aumentata grazie all'intelligenza connettiva che si potenzia attraverso al cloud computing, un sistema che accelera tutte le relazioni. E dalla mente, la nostra, le nostre, al cuore, la tecnologia della rete, con le sue sistole e diastole: il cloud computing è la sistola, ovvero la convergenza, e, al suo opposto, c'è Twitter, la diastola, il potere individuale della creatività. Belle immagini, vi pare?
Elena Elena1

psicologia dell'apprendimento collaborativo - 11 views

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    Un testo che spiega l'apprendimento collaborativo in modo esemplare passando da varie fasi quali l'Interazione di gruppo, la Comunicazione mediata dal computer definendo gli strumenti della collaborazione fino alle reti creative. Tutti i cambiamenti dell'apprendimento da ieri ad oggi: dall'accumulazione di informazioni alla valorizzazione delle proprie connessioni.
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    Con la multimedialità abbiamo entità diverse coinvolte ovvero l'ambiente esterno, il contesto sociale e noi stessi. Vi è un apprendimento collettivo ovvero si apprende per mezzo egli altri, dagli altri con gli altri Vi è una collaborazione fra i membri del gruppo pertanto anche una soluzione cooperativa anche se a mio avviso risulta più difficile la decisione. Lavorare in gruppo si sa è molto più complesso. E' vero che c'è un'aggiunta di valore ma è anche vero che se non vi è una comunicazione efficace l'obiettivo è difficile da raggiungere. Vi è pertanto un buil-on sulle idee altrui che non è semplice. Possiamo dire però che la conoscenza è sociale non più individuale è condivisa in una enorme rete. Vi è sicuramente un cambio di modalità di apprendimento che è diventato sociale
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    mi piace molto la frase che diceva McLuhan: "se tutte le nostre tecnologie sono estensione del nostro corpo, l'elettricità è l'estensione del nostro sistema nervoso"
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    Caratteristiche dell'apprendimento collaborativo Un esercizio di apprendimento in gruppo si qualifica come apprendimento cooperativo se sono presenti i seguenti elementi: 1 - Positiva interdipendenza: i membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri per raggiungere lo scopo. Se qualcuno nel gruppo non fa la propria parte, anche gli altri ne subiscono le conseguenze. Gli studenti si devono sentire responsabili del loro personale apprendimento e dell'apprendimento degli altri membri del gruppo. . 2 - Interazione: benché parte del lavoro di gruppo possa essere spartita e svolta individualmente, è necessario che i componenti il gruppo lavorino in modo interattivo, verificandosi a vicenda la catena del ragionamento, le conclusioni, le difficoltà e fornendosi il feedback. In questo modo si ottiene anche un altro vantaggio: gli studenti si insegnano a vicenda. 3 - Attività diretta: tutti gli studenti in un gruppo devono rendere conto per la propria parte del lavoro e di quanto hanno appreso. Ogni studente, nelle prove di esame, dovrà rendere conto personalmente di quanto ha appreso 4 - Uso appropriato delle abilità nella collaborazione: gli studenti nel gruppo vengono incoraggiati e aiutati a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità, la leadership, la comunicazione, il prendere delle decisioni e difenderle, la gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali. 5 - Valutazione del lavoro: i membri, periodicamente valutano l'efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo, ed identificano i cambiamenti necessari per migliorarne l'efficienza. In particolare l'interdipendenza positiva è un elemento essenziale del Cooperative Learning e nasce quando una persona percepisce di essere vincolata ad altre per il perseguimento di un proprio obiettivo. L'interdipendenza può essere oggettiva o soggettiva: è oggettiva quando l'attività prevede necessariamente la collaborazione dei membri di un gruppo (es. in una squadra di calcio è oggettivame
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    Interessante testo dove si evidenzia l'apprendimento come un cerchio dove ognuno dà il proprio contributo, l'app collaborativo è basilare per lo sviluppo delle tecnologie telematiche, le informazioni sono condivise e valutate, questo porta a contestualizzare e verificare i contributi di ogni soggetto in un unico sistema di apprendimento online, nel senso che dalla moltitudine delle info si sfocia ad una informazione individuale generalizzata.
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    Le slide, incentrate sull'apprendimento didattico, schematizzano efficacemente il percorso da ambienti di apprendimento "tradizionali" (imparare "per mezzo di altri" e "dagli altri") ad un ambiente collaborativo (imparare "con" gli altri). Distinguendo ulteriormente, in quest'ultimo caso, le situazioni che prevedono una più semplice "sincronizzazione" degli interventi dei singoli, da quelle in cui si richiede una reale cooperazione finalizzata alla produzione di risultati condivisi. Cioè l'aggiunta di valore apportata dal singolo all'interno del gruppo che da luogo all'apprendimento collaborativo. Alla tecnologia è implicitamente riconosciuto un ruolo "connettivo" nella costruzione dell'intelligenza, oltre a quello più scontato di ampliamento delle comunità. Forse meno, però, l'importante ruolo di agente attivo nella modificazione dei processi cognitivi.
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    Una presentazione efficace e schematica. Vengono richiamati alcuni assiomi base dell'apprendimento collaborativo e del problem solving in gruppo. Interessante il diagramma dei livelli dell'interazione.
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    L'apprendimento collaborativo fa riferimento a comunicazione mediata dal computer, si basa sulla valorizzazione, dall'imparare dagli altri, imparare con gli altri, condividere, mettere insieme competenze. Ho trovato interessante e soprattutto un modo facile e originale per trattare di apprendimento e comunicazione.
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    Purtroppo non riesco a ritrovare un articolo letto su Focus qualche tempo fa, che confermava il miglioramento dello stile, delle conoscenze grammaticali e lessicali degli adolescenti (e non) che abitualmente fanno uso di tecnologie per interagire con il mondo. L'articolo spiegava che il fatto di "pubblicare" commenti/pensieri/informazioni, incrementa la motivazione nello scrivere meglio.
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    penso che anche i nuovi giochi "ruzzle" e "4 immagini e una parola" siano una specie di apprendimento collaborativo: in assenza della risposta si può chiedere e accettare suggerimenti in rete...
Romina Mandolini

La mente accresciuta - 5 views

Ho trovato online questo libro di Derrik de Kerckhove, intitolato "La Mente accresciuta". Inizialmente, come abbiamo studiato dalle video lezioni espone le tre ere del linguaggio attraverso una im...

#Multitasking

Pamela Rogiani

2Spaghi.it - Recensioni Ristoranti e Hotel - 5 views

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    Tag cloud: un nuovo codice di comunicazione. Il sito offre un esempio interessante. La dimensione delle parole dipende dalla frequenza del tag all'interno del sito: più il tag è grande, più contenuti ci sono con quel tag. A colpo d'occhio l'utente può avere un'idea degli argomenti più trattati. Ogni parola della nuvola di tag è un link, che visualizza la lista filtrata per quel tag
Alessandro Bigarelli

Le sette fasi nella comprensione dell'intelligenza - 3 views

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    E' un articolo di Howard Gardner, in italiano, in cui l'autore fa un breve excursus sulle teorie dell'intelligenza e conclude col delineare natura e scopi dell'intelligenza distribuita.
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    Un'interessante panoramica delle diverse accezioni assunte dal concetto di intelligenza nei diversi periodi storici. Evidenzia la complessità della tematica inerente all'intelligenza sia in termini di definizione che in termini di ricerca di metodologie di sviluppo della stessa. Si tratta di un argomento ampio, che pone domande e sfide ancora aperte.
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    L'articolo propone in modo molto sintetico ma chiaro i vari concetti relativi alla teoria sull'intelligenza, partendo dalle concezioni non scientifiche per terminare con l'umanizzazione della stessa, con l'obiettivo di condivedere ed analizzare i vari contributi anche nel corso della storia dal XiX secolo in poi. Articolo interessante ed il contributo mi sembra pertinente ed adeguato rispetto al contenuto del corso.
manuela gessini

Intervista a Derrick De Kerckhove - 1 views

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    Nell'intervista De Kerchkove fa diretto riferimento al CC ( Creative Common ) http://creativecommons.org/about ovvero alla possibilità di sharare ( condividere ) il proprio lavoro, con l'impegno da parte del prossimo fruitore, di usare e magari migliorare, tenendo salvi i diritti iniziali ed i fini del creatore originale. E' sostanziale la differenza tra questa nuova frontiera della condivisione e il vecchio ed ormai indifendibile concetto del copyright ( diritto d'autore ) che non pare possa resistere all'aggressione di veri e propri fenomeni di conoscenza distribuita quali Wikipedia che a fini di mera diffusione culturale forniscono conoscenza ( ed a volte discultura ) come fino a poco tempo fa facevano le enciclopedie cartacee. I creative common applicato da Wikipedia è http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it Tu sei libero: di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera di modificare quest'opera di usare quest'opera per fini commerciali Alle seguenti condizioni: Attribuzione - Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. Condividi allo stesso modo - Se alteri o trasformi quest'opera, o se la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa. Prendendo atto che: Rinuncia - E' possibile rinunciare a qualunque delle condizioni sopra descritte se ottieni l'autorizzazione dal detentore dei diritti. Pubblico Dominio - Nel caso in cui l'opera o qualunque delle sue componenti siano nel pubblico dominio secondo la legge vigente, tale condizione non è in alcun modo modificata dalla licenza. Altri Diritti - La licenza non ha effetto in nessun modo sui seguenti diritti: Le eccezioni, libere utilizzazioni e le altre uti
olga gabriela hetrea

MediaMente - 1 views

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    Il nostro breve corso su Didattica e Nuovi Media si articola in quattro lezioni: ognuna di esse comprende circa 30 minuti di video, una dispensa come questa, e un modulo di esercizi e di test di autovalutazione, che vi permetteranno di capire se avete assimilato i concetti fondamentali della lezione.
alessandro antonelli

What is Collaborative Learning? - 1 views

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    Sunto di un Testo del 1992 di Barbara Leigh Smith & Jean T. MacGregor , pubblicato dal National Center on Postsecondary Teaching, Learning, and Assessment at Pennsylvania State University. Il testo offre una panoramica seppur parziale dei vari "tipi" di apprendimento collaborativo
alessandro antonelli

Distributed Cognitions, ebook su google libri , pubblicato dalla casa editric... - 2 views

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    Distributed Cognitions: Psychological and Educational Considerations Di Gavriel Salomon La distributed cognition da Wundt ai giorni nostri, nascita delle teorie e mutamento dell'atteggiamento del mondo scientifico verso l'Apprendimento "distribuito"
alessandro antonelli

Giochi online e influssi sul mondo reale EverQuest: 77th Richest Country - 1 views

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    Un sunto di uno studio del 2002 ( link download dello studio originale http://papers.ssrn.com/sol3/Delivery.cfm/SSRN_ID294828_code020114590.pdf?abstractid=294828&mirid=3 ) effettuato dal Professor Edward Castronova Associate Professor of Economics at California State University, Fullerton, USA. riguardo ai mondi virtuali e alla ricaduta sull'economia reale. Al tempo uno di questi giochi (Everquest) aveva un PIL in valuta reale per transazioni su Ebay superiore a quello della Bulgaria, pur con soli 400.000 Utenti, ad oggi il MMOG più giocato ha oltre 14 milioni di utenti worldwide, con inevitabili ricadute nella vita economica ed anche sociale di molti utenti. Per approfondimenti http://www.ibs.it/code/9788804570837/castronova-edward/universi-sintetici-come.html
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    link funzionante, essendo il testo non più editabile http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=294828
Valeria Vangone

How Technology has Changed Classrooms Throughout History - 1 views

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    Un breve percorso che riassume l'evoluzione della tecnologia dal 1911 ad oggi.
brunella romano

MediaMente: "Due filosofi a confronto. Intelligenza collettiva e intelligenza connettiv... - 5 views

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    Firenze - Mediartech, 27/03/98 "Due filosofi a confronto. Intelligenza collettiva e intelligenza connettiva: alcune riflessioni" SOMMARIO: Levy: Internet non cambia il concetto dello spazio e del tempo, ma modifica lo spazio ed il tempo, poichambia sostanzialmente il nostro rapporto con l'ambiente esterno (1).
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    Questa intervista parallela a Pierre Levy e a Derrick De Kerckhove risulta utile per comprendere le differenze tra "intelligenza collettiva" e "intelligenza connettiva". Il concetto di intelligenza connettiva formulato da De Kerckhove, pur traendo ispirazione da quello di 'intelligenza collettiva' di Levy, in un secondo tempo si distingue da esso caratterizzandosi nella pratica diretta del concetto di 'intelligenza collettiva'.
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    "La mente umana ha bisogno della relazione con l'altro per svilupparsi": è partendo da questa affermazione nonché dalle poche certezze e i molti dubbi di uno studente che si avvicina solo ora alle nuove modalità di apprendimento in rete, pur non conoscendole a pieno dal loro interno, che si sviluppa questo breve lavoro atto a carpire le intuizioni brillanti che ci hanno regalato alcuni "guru" del tema dell'apprendimento come Levy, De Kerckhove e Spaltro.
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    Confronto tra le posizioni di Levy e De Kerckhove. Interessante la distinzione che fa dei 2 concetti De Kerckhove alla domanda 4.
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    L'intelligenza collettiva necessita di un rapporto personale inteso come incontro fisico tra le persone e non con una web cam. Questo perchè l'intelligenza collettiva è alimetata anche dalle emozioni e dalle sensazioni che scaturiscono da confronto e/o scontro di idee fatto a visus. L'intelligenza connettiva non ha la necessità di incontrare fisicamente altre persone perchè l'apprendimento avviene direttamente sulle risorse della rete
michela anzano

psicologia dell'apprendimento - 1 views

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    L'apprendimento si verifica quando una variazione significativa delle condizioni ambientali (Stimolo) determina una modificazione reale (che permane nel tempo) del comportamento (Risposta). Questa modificazione può comportare il miglior adattamento possibile all'ambiente, ma può anche comportare l'acquisizione di un apprendimento non-funzionale (ad es. un alunno che impara bene una regola grammaticale sbagliata).
alessandra de angelini

Il futuro dell'apprendimento secondo Curtis Bonk - 1 views

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    Curtis Bonk, professore di Instructional Systems Technology in Indiana University, afferma che non è possibile che la società e le istituzioni ignorino l'apprendimento online: "I social network, le piattaforme per dar vita alle comunità online, le risorse di apprendimento online e i dispositivi mobili, devono essere ripensati come dei nuovi strumenti che permettano agli studenti e agli insegnanti di tutto il mondo di collaborare tra loro, di condividere le proprie competenze e di analizzare i dati provenienti da molteplici prospettive."
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    Il professore Curtis Bonk spiega la sua visione "open" del mondo dell'istruzione e di come trarre vantaggio da questo "ambiente" aperto.
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