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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Contents contributed and discussions participated by Elio Cimmaruta

Contents contributed and discussions participated by Elio Cimmaruta

Elio Cimmaruta

Qualche definizione - 25 views

psicotecnologie intelligenza ipertestuale collettiva connettiva congizione distribuita
started by Elio Cimmaruta on 20 Jun 12 no follow-up yet
  • Elio Cimmaruta
     
    Ho provato a redigere delle definizioni di alcuni dei concetti base inerenti alle psicotecnologie.
    PSICOTECNOLOGIE - studio delle relazioni tra tecnologia e psicologia. Analizza gli effetti che le tecnologie hanno sui nostri processi mentali in particolare sul linguaggio (nostro principale strumento di comunicazione e di elaborazione del pensiero) e di conseguenza sui nostri comportamenti in relazione anche all'ambiente esterno. Tutte le tecnologie, infatti, che codificano, interpretano, veicolano il linguaggio, allo steso tempo lo modificano e modificano pure chi lo usa. Secondo De Kerckhove le psicotecnologie stabiliscono un rapporto intimo con i nostri processi cognitivi, influenzano le strategie da noi usate per organizzare il tempo e lo spazio e la stessa percezione che abbiamo di noi stessi.
    INTELLIGENZA IPERTESTUALE - è la facoltà della nostra mente di trovare un contesto per delle cose che non sono di per sé collegate tra di loro. Non è dunque un prodotto dell'informatizzazione, dell'uso del computer, bensì come si evince dalla definizione, un'attitudine da sempre posseduta dal nostro cervello (come del resto da quello di altri animali). De Kerckhove fa a questo riguardo l'esempio dell'operazione che compie la mente di chi legge il suo oroscopo: quelle poche righe indirizzate a migliaia di persone vengono percepite come linee guida del futuro personale proprio in virtù dell'ipertestualità della nostra intelligenza che mette insieme elementi vari della propria quotidianità inquadrandoli nel contesto di quanto indicato dall'oroscopo. A con il sociologo E. Morin, l'intelligenza ipertestuale è la facoltà di "articolare ciò che è collegato e collegare ciò che è disgiunto". Il potenziamento dell'intelligenza ipertestuale è, secondo De Kerckhove, uno dei positivi cambiamenti indotto negli utenti di Internet, quelli che egli definisce wreaders e hyperwreaders dall'utilizzo dalle nuove tecnologie meditiche.
    INTELLIGENZA COLLETTIVA - Per Pierre Levy che l'ha teorizzata, "l'intelligenza collettiva' è il prodotto della memoria collettiva, dell'immaginario collettivo". Essa si potrebbe definire come "un'intelligenza distribuita ovunque, comunque valorizzata, (…) il cui fondamento e fine sono il riconoscimento e l'arricchimento reciproco delle persone; (…) nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa, la totalità del sapere risiede nell'umanità". Dunque, intelligenza collettiva come una sorta di immenso contenitore della conoscenza a cui chiunque può contribuire e può attingere. Essa ovviamente diventa concreta quando sono messi a disposizione della collettività gli strumenti che permettono un'interazione tra gli individui.
    INTELLIGENZA CONNETTIVA - il concetto di intelligenza connettiva trae ispirazione da quello di 'intelligenza collettiva' di Levy, ma in un secondo tempo si distingue da esso caratterizzandosi nella pratica diretta del concetto di 'intelligenza collettiva'. De Kerckhove la vede come una forma di intelligenza finalizzata ad uno specifico scopo mediante la connessione tra collaboratori coinvolti in una determinata attività, organizzati per raggiungere il loro obbiettivo nel corso di una singola connessione o sul lungo periodo (a seconda della natura del progetto). Essa è, dunque, per De Kerckhove, la "pratica della moltiplicazione delle intelligenze le une in rapporto alle altre all'interno del tempo reale di un'esperienza". L'intelligenza connettiva dunque, come suggerisce il termine stesso, mira alla connessione, alla messa in relazione delle intelligenze; sottolinea il "rapporto" che esse intrattengono le une con le altre e non prende tanto in considerazione il processo storico dell'accumulazione del sapere in un "contenitore chiuso" (intelligenza collettiva), quanto piuttosto la sua concreta sperimentazione. L'intelligenza connettiva potrebbe in certo modo essere vista come l'aspetto applicativo dell'intelligenza collettiva. Pur essendogli stata ispirata dalla rete, secondo De Kerckhove l'intelligenza connettiva si può esprimere a prescindere da essa; anche un'attività di brainstorming è espressione d'intelligenza connettiva. Altra tipicità è data dal fatto che pur essendo un processo collettivo, l'intelligenza connettiva è espressa da identità individuali in cui De Kerckhove intravede un nuovo di tipo di uomo, non più l'individuo privato frutto del Rinascimento, ma un soggetto semi-privato (o semi- pubblico), sempre connesso, egli stesso nodo di un ipertesto globale che si autoconfigura in tempo reale nell'interazione con gli altri individui-nodi della rete. Per dirla con Kevin Kelly: "una diversità che lavora come un tutt'uno"

    COGNIZIONE DISTRIBUITA - La cognizione distribuita fa riferimento ad un processo nel quale vengono condivise socialmente delle risorse cognitive al fine di ampliare quelle del singolo o per ottenere risultati che un individuo da solo non otterrebbe.
    Secondo Hutchins e Hollan, due dei ricercatori che si sono occupati del tema, "la cognizione umana non è un evento isolato che si svolge nella testa di qualcuno, essa è sempre situata in un complesso mondo socioculturale (ambiente, manufatti, interazioni sociali, cultura) e non può non essere influenzata da esso". Anche Gabriel Salomon sostiene che "le cognizioni sono situate e distribuite, piuttosto che strumenti decontestualizzati e prodotti della mente." E ancora Hutchins afferma che "la cognizione è una questione sociale che coinvolge variazioni delicate e sfumature di comunicazione, di apprendimento e interazioni interpersonali" ricordando che i processi cognitivi sono mediati dagli strumenti e che possono comportare un'interazione tra strumenti e ambiente. Il concetto di cognizione distribuita infatti, implica una distribuzione, appunto, di risorse e di processi tra individui e artefatti. Artefatti che secondo Cole e Hengstrom sono sia materiali sia simbolici e "regolano le interazioni con il proprio ambiente e con sé stessi".
    La dimensione sociale della cognizione distribuita è sottolineata sempre da Hutchins e Hollan che fanno notare come i processi cognitivi possono essere distribuiti tra i membri di un gruppo sociale. Essi inoltre possono essere distribuiti nel tempo in una tale maniera che i risultati o gli eventi precedenti possano cambiare la natura degli eventi successivi (tempo reale esteso). L'interattività tra ambiente e soggetti è evidenziata da Cole e Hengstrom per i quali "la mediazione culturale ha un effetto ricorsivo, e bi-direzionale; l'attività mediata modifica contemporaneamente sia l'ambiente che il soggetto."
    Una particolare forma di cognizione distribuita può essere considerata l'eredità culturale, il bagaglio di conoscenze e di informazioni accumulate dalle generazioni precedenti che entra a far parte delle conoscenze delle generazioni future.
    Anche le strutture istituzionali forniscono contengono informazioni che vengono trasmesse nella cognizione distribuita culturale (vedi la storia, la storia dell'arte, la storia delle educazione, ecc.)
gino pistacchi

Apprendimento Collaborativo - 5 views

#CollaborativeLearning
started by gino pistacchi on 12 Jun 12 no follow-up yet
  • Elio Cimmaruta
     
    Concordo sostanzialmente con l'analisi fatta da Gino sull'apprendimento collaborativo. Esso è espressione dell'intelligenza collaborativa e al contempo la esprime. Una facoltà che include sia l'intelligenza collettiva sia quella connettiva e che andrebbe sempre più incoraggiata in ambito educativo, come recentemente ha evidenziato John De Jong, tra i massimi esperti nel campo della qualità dell'istruzione. Non è un caso che a partire dal 2015 nelle scuole di 63 Paesi, accanto alla tradizionale valutazione scolastica basata sui test per verificare le competenze nelle varie materie di insegnamento, sarà introdotto un apposito test, il CPS (Collaborative Problem Solving), per valutare la capacità di risolvere problemi in gruppo. Come pure è indicativo il fatto che una delle qualità sempre più richieste negli annunci di lavoro sia quella di Team Player, vale a dire di persona capace a fare gioco di squadra. E a questo scopo le moderne tecnologie di comunicazione, si rivelano preziose.
Elio Cimmaruta

MediaMente: "Due filosofi a confronto. Intelligenza collettiva e intelligenza connettiv... - 5 views

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    Questa intervista parallela a Pierre Levy e a Derrick De Kerckhove risulta utile per comprendere le differenze tra "intelligenza collettiva" e "intelligenza connettiva". Il concetto di intelligenza connettiva formulato da De Kerckhove, pur traendo ispirazione da quello di 'intelligenza collettiva' di Levy, in un secondo tempo si distingue da esso caratterizzandosi nella pratica diretta del concetto di 'intelligenza collettiva'.
Elio Cimmaruta

Alla ricerca dell'intelligenza connettiva - 5 views

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    propongo la lettura della trascrizione di questo interessante e chiarificatore intervento di De Kerckhove al Convegno internazionale "Professione giornalista: nuovi media, nuove informazioni". Si tratta di una relazione sulle sue ricerche sull'intelligenza connettiva.
Elio Cimmaruta

libro di De Kerckhove "Brainframes, Mente, Tecnologia, Mercato" - 3 views

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    Ho trovato utile questo sunto del libro di De Kerckhove "Brainframes, Mente, Tecnologia, Mercato" in cui il ricercatore canadese espone le sue tesi sulle psicotecnologie.
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