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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
Maria Cristina Marino

Il grande spreco dei Big-Data - 0 views

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    L'articolo del giornalista Federico Guerrini pubblicato su La Stampa mette in evidenza un dato preoccupante: solo lo 0,5 % dei dati potenzialmente utili viene effettivamente analizzato. Nonostante che il numero di informazioni digitali prodotte negli ultimi anni non abbia paragoni nella storia dell'Umanità solo una piccola parte ne viene analizzata. Secondo lo studio "Big Data, Bigger Digital Shadows, and Biggest Growth in the Far East", appena pubblicato della società Idc e sponsorizzato dalla multinazionale Emc, il 23 %, ovvero 643 exabyte [1 exabyte= 1 trilione di byte!] di tutti i dati prodotti nel 2012 potrebbe sì dimostrarsi utile ad aziende e consumatori, se però opportunamente "etichettato" (tagged) e trattato. Purtroppo solo il 3% di essi viene taggato e una percentuale ancora minore, lo 0,5 % viene davvero esaminato.
Massimo Apicella

Global Art - Free Hugs - ABBRACCI GRATIS - 8 views

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    Ecco il famoso video citato da De Kerckhove nella vdl 3 "A manifest for Global Art". A lato appariranno decine di video con esperienze analoghe, anche italiane. Se nei prossimi giorni vedrete un personaggio strano con un bizzarro cartello "ABBRACCI GRATIS" davanti la stazione centrale di Milano ...potrei essere io ... venitemi ad abbracciare ... è un esperimento di arte globale :-)
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    potrebbe certo essere una belissima idea per un flash mob strepitoso. Immagino una "pioggia" di carrtelli che spuntano all'improvviso dal nulla. Ci savrebbe un effetto di propagazione immediata di affetto, all'ennesima potenza, che mi ricorda tanto il film "Un sogno per domani" - "Pay it forward" (2000) di Mimi Leder, ispirato al libro "La formula del cuore" di Catherin Ryan Hyde, con un giovanissimo Haley Joel Osment (l'inquietante bambino de "Il sesto senso"), due strepitosi attori come Helen Hunt e Kevin Spacey, nonchè un allora semisconosciuto James Caviezel (La passione, Frequency, Dèjà vu) in veste di senzatetto.
Sergio Migliorati

Strumenti della rete e processo formativo - 1 views

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    Ci si riferisce al CSCL, o computer supported collaborative learning, per indicare un ambito di ricerca fortemente interdisciplinare che individua gli strumenti telematici come elemento cardine dei processi di apprendimento. lo studio analizza l'uso degli ambienti tecnologici per facilitare la costruzione della conoscenza e le pratiche collaborative di apprendimento. Il percorso di ricerca affronta, in maniera strutturata, le teorie di riferimento, gli strumenti e le verifiche sul campo. le conclusioni evidenziano l'effetto "modellante" degli strumenti CSCL sulla comunicazione e gli effetti sul processo formativo.
Fabrizio Della Maggiora

Un esempio di apprendimento collaborativo, basato su rete telematica, fra classi scolas... - 2 views

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    Riporto un articolo della società AT%T Learning del 1993. Quasi venti anni fa venivano proposte delle modalità di apprendimento collaborativo per gli insegnanti e per gli studenti. La tecnologia oggi ha messo a disposizione tutti i mezzi necessari per queste nuove metodologie di apprendimento ma, nelle scuole italiane, non vengono applicate in modo sistematico. Un buon esempio di applicazione dell'apprendimento collaborativo è rappresentato dall'Università Telematica Internazionale Uninettuno.
Fabrizio Della Maggiora

Il collaborative e-learning - 4 views

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    nell'articolo si trattano i benefici del moderno concetto di apprendimento collaborativo, e si fanno confronti con quello che oggi è rappresentato dalla scuola, in molti paesi occidentali tra i quali l'Italia, che sfruttano delle categorie fisiche e rigide, quali l'età e il sesso, e non tiene conto delle categorie mentali.
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    Il concetto di apprendimento collaborativo è intimamente correlato con il termine "comunità": comunità di pratica, comunità professionali, comunità di interesse, comunità di apprendimento. La comunità in tutti questi casi è realizzata da persone che interagiscono per condividere le loro conoscenze; i membri di una comunità di apprendimento sono caratterizzati dall'impegno in una specifica attività, da una forte coesione sociale e soprattutto dalla condivisione di una "cultura" . Buona lettura.
Fabrizio Della Maggiora

Generazione 2.0 italiani-online - 1 views

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    Trovo interessante questo articolo. Cambiano le generazioni e così le abitudini. I giovani fra i 18 e i 30 anni vivono on line. E il Reuters Institute rivela che i momenti più comuni per accedere alle notizie sul web "sono al risveglio e prima di dormire".
Sergio Migliorati

Search Engine Optimization (Tecniche SEO) - 0 views

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    L'uso mirato dei tags è direttamente connesso ai fattori SEO che incidono sul posizionamento di un sito all'interno dei risultati prodotti dai motori di ricerca. Lo studio esamina le tecniche di base.
Sergio Migliorati

Are Online Learners Frustrated with Collaborative Learning Experiences? - 0 views

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    L'istruzione on-line pone sempre più l'accento sulla collaborazione e sui metodi di apprendimento. Nonostante i vantaggi pedagogici di apprendimento collaborativo, gli studenti on-line possono percepire le attività on line come esperienze frustranti. lo studio raccoglie e sistematizza il feedback di un gruppo di studenti on-line.
Maria Cristina Marino

Come scrive il cervello - 2 views

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    Un interessante articolo segnalato dalla rivista on line "neuroscienze.net" in cui Rossella Ferrari ci accompagna in un viaggio nel mondo della scrittura. Un viaggio attraverso la mente dell'uomo per poter riconoscere il ruolo della scrittura rispetto alla necessità e capacità di comunicare. Mettendo in evidenza come lo studio dell'apprendimento della scrittura è intimamente legato a quello della lettura.
Sergio Migliorati

Apprendimento collaborativo basato sul computer - 2 views

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    utile testo in cui i evince come il computer abbia una forte componente per l'apprendimento collaborativo, e come usare efficacemente la comunicazione mediata dalla tecnologia.
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    L'apprendimento collaborativo analizzato dalle basi teoriche alle prime declinazioni tecnologiche.
Sergio Migliorati

Le Psicotecnologie - 2 views

  • L’inizio del nuovo millennio è stato caratterizzato dagli aspetti devastanti posti dalle problematiche culturali, sociali ed etiche non risolte durante il secolo appena trascorso. La crisi della società occidentale nasce dai fondamentalismi e dalla mancata comprensione della complessità dei processi emergenti a livello globale. A tutto ciò si aggiunge una ulteriore crisi, che investe tutte le società moderne sia occidentali che orientali, dovuta all’evoluzione tecnologica che avviene con ritmi e tempi enormemente superiori a quelli dei sistemi cognitivi facenti capo all’uomo. Inoltre da nord a sud da est a ovest sempre più grave e incolmabile è il gap tra povertà e ricchezza con i rispettivi pesi ormai giunti a livelli paradossali. Questo sicuramente genererà sempre più distanze socio-culturali e instabilità deflagranti. L’errare, tipico nei sistemi complessi, non è visto nella sua essenza epistemica che non è solo linguistica, cioè come un ibrido tra il concetto di spostamento – cammino – migrazione e il concetto di correzione – ridefinizione. La crisi è prodotta dalla mancanza dell’ottica ricorsiva dell’ibrido emergente e caotico che genera nuove realtà evolvendo ad un livello logico di ordine superiore tendendo a un fine vitale a cui le teorie sintropiche di Luigi Fantapiè stanno oggi meglio rispondendo.L’ampia diffusione delle nuove tecnologie per la comunicazione e la loro rapida evoluzione mettono a disposizione nuove risorse e strumenti di conoscenza di grande portata e potenza, facilmente usufruibili, in quanto all’utenza spesso non è richiesta alcuna competenza tecnologica, ma, contemporaneamente, in grado di modificare profondamente gli stili di vita e i comportamenti, alterando la percezione prossemica spazio-temporale e gli assetti cognitivi ed affettivi.Da queste premesse e partendo da studi svolti, nei più svariati campi, da pensatori illuminati e visionari è nata una nuova ottica con cui osservare la realtà oggettiva e le sue rappresentazioni cognitive. Derrick de Kerckhove proviene dalla scuola di Toronto che, assieme ad altre, hanno magistralmente introdotto nuovi paradigmi epistemici. È suo il termine psicotecnologia  e assieme a Pierre Levy ha mostrato l’entaglement tra mente collettiva e mente connettiva aprendo nuovi orizzonti nelle ricerche filosofico-tecno-bio-psico-sociali. Le psicotecnologie dovrebbero far parte del bagaglio culturale comune sia a tecnici che ad umanisti. Purtroppo non tutte le istituzioni, in particolare quelle a cui è demandato il compito di gestire la formazione e l’istruzione, ne sono completamente coscienti e ne tengono conto nel svolgere la loro mission. Questa nuova disciplina è più una metadisciplina che studia gli strumenti e le tecniche in grado di modificare o intervenire ad un livello profondo sulla psiche di un individuo cambiandone le caratteristiche principali sia a livello motorio che cognitivo. Le psicotecnologie assumono pertanto un valore sempre più importante affinché le innovazioni del progresso tecnologico non creino nuove e più complesse aree di disagio e di emarginazione/esclusione sociale.
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    L'inizio del nuovo millennio è stato caratterizzato dagli aspetti devastanti posti dalle problematiche culturali, sociali ed etiche non risolte durante il secolo appena trascorso. La crisi della società occidentale nasce dai fondamentalismi e dalla mancata comprensione della complessità dei processi emergenti a livello globale.
Maria Cristina Marino

why tag? - 2 views

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    Questo un brevissimo, semplice, ma acuto video sul perchè si "tagga". "...can feel like finding a needle in a haystack..." all'interno del project New Media Literacies - Create Circulate Connect Collaborate; supported by MacArthur - CMS - MIT
Maria Cristina Marino

didattica e new media - 0 views

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    Questa l'intervista del prof. Giorgio Israel, professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell'Università di Roma "La Sapienza". Si tratta decidamente di un video contro corrente in un momento in cui "i nativi digitali" affollano le pagine dei giornali (on line e cartacei). La video intervista di Fulvia Subanìa vuole mettere l'accento sul pericolo che la scuola si trasformi in "web community" e il docente un semplice facilitatore. Secondo il prof Israel gli strumenti informatici, i computer, hanno un ruolo di ausilio e non concettuale; se per esempio si introdurrà l'insegnamento della matematica non in modo mentale, ma mediante il computer sarà la fine di una formazione di cultura scientifica.
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    Vorrei aggiungere il link ad un altro video che invece presenta il tema della didattica e new media da un'altra prospettiva. Si tratta del documentario andato in onda all'interno di "SuperQuark", Rai1, puntata del 17 agosto 2011, con interventi di Paolo Ferri e introduzione di Piero Angela: "I nativi digitali". http://www.youtube.com/watch?v=hYabfH_Fj3k
Massimo Apicella

Un'altra vita è possibile - Second Life - 12 views

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    Dalla videoteca RAI - Il mondo parallelo di Second Life e di altri luoghi della Rete similari cresce a ritmi esponenziali e con esso l'universo dei giochi di ruolo. Un esercito di occidentali spende parti sempre più importanti del proprio tempo a costruirsi nuove identità tanto lontane da quelle vissute nella propria quotidianità da lasciar immaginare una fuga, un vero e proprio esodo da una realtà ritenuta grigia ed infelice. Un po' inquietante, forse deprimente, ma interessante. Si veda anche: http://www.animeclick.it/notizia.php?id=17751
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    Fortunatamente Second Life ha avuto un forte calo dopo l'arrivo di altri social network. Dico fortunatamente perchè non ho mai approvato questo tipo di realtà virtuale, che diventa molto più di un semplice gioco online. Soggetti con difficoltà di socializzazione rischiano di chiudersi in questo mondo virtuale, per cui spendono grandi quantità di tempo e, spesso, di denaro.
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    Second Life ha si avuto un forte calo dopo l'avvento di Facebook, ma il problema/pericolo dell'esagerazione della realtà virtuale nei confronti della "semplice" realtà rimane. Possiamo sentire giornalmente casi di profili Facebook "falsati", e magari con la volontà proprio di attirare pubblico. Proprio recentemente siamo stati semplici spettatori della tragica fine del bullismo virtuale verso un ragazzo omosessuale. In quel caso, non c'era Second Life, ma l'influenza della realtà virtuale tramite Facebook ha dato i suoi effetti. Perché dire a priori che la realtà virtuale sia una perdita di tempo? Second Life ha fatto il suo tempo per i più, ma personalmente credo sia stato troppo in avanti con il nostro tempo. Non ci siamo ancora spingi nell'accettare universalmente la possibilità di cliccare ed entrare all'interno della vita del nostro avatar, per il momento stiamo alla fermata delle realtà sociali sul Web lì dove il nostro profilo ha 200 amici di media e il nostro telefono reale ha 50 numeri in rubrica.
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    Second Life è caduta in disgrazia perchè basava il suo funzionamento su un'architettura chiusa (che non ha consentito il raggiungimento della massa critica di utenti) e su un'esperienza altamente coinvolgente che richiedeva una quantità di tempo sostanzialmente dedicato alla navigazione per raggiungere pochi utenti (un'isola, per vincoli tecnici supportava al massimo 120 contemporaneità). Altro fattore l'impegno di risorse sulla CPU del client che, all'epoca, tagliava fuori tutti i navigatori muniti di terminali poco performanti (restringendo ulteriormente il potenziale target). Alla luce di queste considerazioni, osserviamo le social networks: con un investimento di tempo modesto, la possibilità di interagire attraverso strumenti semplici e poco affamati di CPU, possibilità di interazione anche in mobilità, possibiità di comunicare senza la necessità della presenza contestuale degli utenti... Insomma, ad uno strumento complesso per pochi utenti ne è stato preferito uno semplice che, a parità di tempo, consentiva di interagire con un numero molto più elevato di interlocutori. ed era fisiologico che, calato l'interesse iniziale per i mondi virtuali di Linden Lab, succedesse ciò che è successo. A mio avviso il modello Second Life (magari con altre tecnologie) è ancora valido per potenziare le esperienze di fruizione di eventi in diretta (es. concerto virtuale) o conferenze/lezioni. Occorre comunque tener presente che l'interazione in real time è time consuming ed è necessario che il ritorno in termini contenutistici o emotivi giustifichi l'investimento (un esempio: preferisci il Forum o la Chat? A parità di tempo impiegato, dove raccogli maggiori informazioni?).
alberto vitale

Tecnologia e distrazioni - 0 views

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    interessante articolo su come la tecnologia sia utile nella vita ma possa essere "pericolosa" al lavoro perchè può causare troppe distrazioni. L'articolo si conclude con la conferma della diffusione e necessità dell'intelligenza collettiva "Il mondo non è più per i singoli, mettiamo in comune le nostre velocità nella speranza di produrre un lento, condiviso, utile e collettivo ragionamento"
alberto vitale

De Kerckhove: generazione Google tutt'altro che stupidi - 2 views

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    Intervista a De Kerckhove sul "noto" tema google, che termina con "stupido è chi non usa google", confermando il valore positivo dell'evoluzione tecnologica in rapporto alla minor necessità di concentazione e della sempre più semplice possibilità di rimanere in contatto con gli altri sfruttando tutti i mezzi a disposizione (twitter, email, social network) senza che ci sia, termina De Kerckhove, un rischio di isolamento delle persone. Effettivamente i social network testimoniano un incremento del numero di contatti di ogni persona, ma a mio parere possono disabituare ad una forma di relazione tradizionale face to face tanto che ogni anno vengono lanciate, proprio sui socila, campagne virali di comunicazione per promuovere il "no email day" ossia giorno del faccia a faccia per "riconnettersi" con il mondo in modalità "off line".
federica rossi

"INTELLIGENZA COLLETTIVA E INTELLIGENZA CONNETTIVA" - 4 views

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    tesina interessante sul legame tra intelligenza collettiva e connettiva.
federica rossi

L-APPRENDIMENTO-COME-FORMA-DI-CONOSCENZA-DISTRIBUITA - 5 views

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    interessante documento in cui si legano i concetti di cognizione a quelli di intelligenza connettiva e collettiva
Maria claudia cammisecra

L'intelligenza connettiva come risultante di intelligenza collettiva ed emotiva - 2 views

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    La natura della Rete ci potrebbe garantire una moltitudine di connessioni parallele ed incrociate ma - come abbiamo visto- non esiste un meccanismo che trasformi automaticamente la quantità in qualità, il sapere della folla in tante menti pensanti. La rete è uno strumento collaborativo fondamentale per abilitare l'intelligenza connettiva e aggregare i contenuti generati dagli utenti, ma questo a volte e in certi contesti non basta. Serve infatti anche un "aggregante emotivo" che valorizzi i contributi di tutti e favorisca il libero scambio.
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    Il brainstorming è una tecnica comunemente utilizzata nelle agenzie pubblicitarie per stimolare la creatività : ci si riunisce per parlare delle caratteristiche del servizio o prodotto oggetto della campagna. Ognuno espone le proprie idee e dagli interventi delle varie persone spesso si hanno degli spunti per nuove idee su come migliorare il prodotto o come trovare un nuovo posizionamento sul mercato.
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    Credo che l'intelligenza connettiva, così come coniata da De Kerckove, sia l'applicazione pratica sul web e tramite le tecnologie attuali dell'iniziale intelligenza collettiva di Levy. Levy non fa altro che dare "potere", dare speranza e possibilità alle comunità grassroot spiegando come uniti possono "sapere tutto", possono allargare le proprie conoscenze limitate ad un singolo punto, e possono "vincere" anche contro le Corporate, ribaltare una situazione da pull-down a pus-up. Quest'allargamento, si traduce in termini pratici nel web, come accenna appunto l'autore dell'articolo linkato in un collegamento. Ci si collega, ad un sito, ad un portale, ad un servizio che può aiutarci nell'espandere il nostro pensiero fino a quel momento limitato. La possibilità di allargare le nostre conoscenze, e di connetterle appunto a quelle altrui. Questo è uno degli usi potenziali della rete, ma così come tutte tecnologie è bene saperne i potenziali, ma bisogna saperle adoperare al meglio.
maria cristina corona

hashtag, social network e marketing - 3 views

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    L'articolo illustra le opportunità di buzz marketing fornite dagli hashtag nell'ambito di Twitter, Pinterest e Instagram. Il simbolo '#' posizionato davanti a parole chiave le rende automaticamente trasformate in link attivi, quindi cliccabili, creando comunità digitali raccolte intorno a un topic. Il consiglio valido per tutti e tre i social network è di creare hashtag specifici e immediatamente riconoscibili; sui visual network, Pinterest e Instagram,per creare interattività si consiglia di associare all'hashtag anche un constest.
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    Non conoscevo il "buzz murketing". Interessante capire quanti i risvolti e le possibilità che il tagging, l'hastag, insomma la categorizzazione degli argomenti, possono aprire. Si molto interessante. Trovo il tuo contributo assolutamente appropriato e corretto.
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    Il buzz marketing è molto più diffuso di quanto si pensi. Personalmente, ne faccio un uso spropositato in quanto spesso uso il web, entrando in blog, forum o utilizzando il mio social network preferito, per cercare opinioni su prodotti o marche di prodotti...magari inserendo anche la mia e...aumentando il "buzz" (o sciame) e la notorietà dell'oggetto in questione.
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    Il Marketing, soprattutto sfruttando il lato del marketing non convenzione si sta sempre più espandendo sulla rete. Il web, com'è chiaro, risulta sempre più una totale interconnessione guidata dai tag, siano essi sull'intera semantica di internet o più in "piccolo" sulle parole usate negli hastag di twitter. L'uso spropositato dei social network non può che portare su di loro le attenzioni del marketing, ed ecco che oltre questi consigli segnalati da Maria Cristina, sono nate vere e proprie agenzie specializzate su come poter pubblicizzare un prodotto/brand su internet (Facebook e Twitter in primis) sfruttanti proprio l'idea dei tag.
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