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pravasi

Social network sites as tools of social inclusion for people with disability - 3 views

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    L'articolo di Ferlino e Manca del 2016 presenta i risultati di un questionario online somministrato a un campione di persone con disabilità, nel contesto italiano, riguardante le abitudini e le motivazioni d'uso dei social network (SN). Dall'analisi dei dati emerge che la maggior parte dei partecipanti preferisce Facebook, svolge più attività con gli amici non disabili che con quelli con disabilità, e soprattutto percepisce i SN come un'opportunità per trovare vecchi amici e per tenersi aggiornati sulle novità e gli eventi correlati alla propria disabilità. Infine, le maggiori criticità relative all'accesso e all'utilizzo dei SN sono legate a problemi generali di accessibilità e di accesso a Internet.
sbanfi

La Dipendenza da Internet: I.A.D. Internet Addiction Disorder - 14 views

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    L'avvento di internet ha certamente portato con sé innovazione e un nuovo modo globale di comunicazione, ma è tutto oro quello che luccica? La dott. Daniela Rigli ci mette in guardia sull'altra faccia della medaglia, quella sulla quale sono incise nuove forme di dipendenza che colpiscono i diversi ambiti della vita sociale, un fenomeno di tipo compulsivo-ossessivo che ha trovato una sua collocazione anche nel DSM-IV: la dipendenza da Internet o Internet addiction disorder (I.A.D.). Se sul versante americano Kimberly Young ha tracciato 5 tipi specifici di dipendenza online (ad esempio la dipendenza da sesso virtuale), sul versante del vecchio continente le cose non sono migliori, come testimoniano, ad esempio, le ricerche pubblicate dal quinto Forum europeo sulla neuroscienza di Vienna secondo cui "usare giochi per il computer su internet crea una dipendenza simile a quella da cannabis o da alcool", o gli studi di Caretti, il quale descrive una forma particolare di dissociazione legata all'uso smodato della Rete: la Trance Dissociativa da Videoterminale. L'articolo continua strutturando una categorizzazione in 4 punti rispetto all'insorgere di psicopatologie e conclude tentando di inquadrare i possibili rimedi e le terapie più efficaci per far fronte alla dipendenza da internet.
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    questo articolo non rappresenta una fonte primaria, ma espone in modo esaustivo l'internet addiction disorder, dai sintomi, alle fasi, alle diverse tipologie di disturbo, alle terapia.
sarracino

media education e scuola - 1 views

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    Nella metà dell'ottocento " alfabetizzazione" voleva significare saper scrivere il proprio nome e cognome; circa 50 anni fa l'UNESCO ha considerato alfabetizzazione la capacità di leggere e scrivere un breve testo del proprio vissuto. Oggi alfabetizzazione è un processo sempre più esteso ed implica la conoscenza di una seconda lingua, scrivere non solo con carta e penna ma anche con lo strumento informatico e si avvale sempre più di tutte le forme digitali di letto-scrittura. I media hanno modificato il nostro stile di vita ,coinvolgono l'intera dimensione umana dagli affetti alla salute dal lavoro alla socialità e sono facilmente accessibili; si affiancano alle tradizionali agenzie fanno parte del nostro mondo, della nostra cultura per questo vanno studiati e dunque abbiamo " l'educazione ai media" : media education . I media sono considerati come "strumenti" utili alla didattica, ad esempio per la visione di filmati nelle aule; per collegamenti internet mediante anche LIM , (lavagne multimediali ) presenti in aula; ma sono studiati anche come "veri e propri oggetti culturali ", dunque "educare ai media " implica il coinvolgimento del mondo delle comunicazioni, ad esempio comprendere le modalità tecniche della produzione di un telegiornale oppure come funziona una pubblicità. L'ingresso dei media education nelle classi ha prodotto diversi effetti. Gli alunni delle scuole dell'infanzia e primaria passano da stati di eccitazione a stati di ansia se devono attivarsi per interagire, gli alunni delle scuole secondarie hanno la possibilità di aperture di nuovi orizzonti, possono accedere ai saperi velocemente e in qualsiasi luogo e soprattutto con semplici modalità. Gli insegnanti devono , a mio parere, essere in grado di presentare i media, sia nella considerazione di strumenti ma soprattutto nell"educazione ai media ", in modo competente e motivante. Gli insegnanti soprattutto non più giovanissimi dovrebbero avere la
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    (chiedo scusa errore "tecnico" ) ....continuo.... Gli insegnanti soprattutto non più giovanissimi dovrebbero avere la possibilità di seguire una formazione per poter insegnare ad educare ai media, poiché spesso accade che nelle nostre scuole o non ci sono gli strumenti ( mancanza di fondi) oppure il corpo docente non possiede le abilità necessarie per insegnare in modo interattivo.
sbanfi

Il potere socievole - 3 views

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    In queste brevi pagine, tratte dal Libro di Fausto Colombo "Il potere socievole", edito da Mondadori si pone l'accento su come il mondo socil dei blog, oltre ad avere peculiarità positive in quanto può essere mezzo potente per lo sviluppo sociale degli individui; attraverso l'uso del blog, l'espressione di sé in un tempo continuativo permette di rafforzare la propria immagine, grazie al numero di followers e "mi piace", grazie alla possibilità di esprimersi, rafforzarsi attraverso il confronto con altre persone senza esporsi in prima persona. Il nickname permette di celere l'identità, offre al blogger una protezione psicologica…. Ci si esprimere senza metterci concretamente la faccia e quindi senza avere la possibilità concreta di ferirsi. Ma il lato negativo di questo meccanismo è che confrontandosi in un mondo di nickname, e con moltissime altre persone bisogna imparare anche a difendersi dagli attacchi verbali, a gestire l'aggressività trasmessa con le parole e con i post. "I social media sono diventati essenziali nelle nostre vite. Sono duttili: ci permettono di vendere, comprare, comunicare, esprimerci, cercare e diffondere informazioni senza staccare gli occhi da un semplice display. Sono utilizzabili sempre e ovunque: la diffusione dei terminali mobili (smartphone e tablet) ci garantisce uno stato di perenne connessione. " un breve estratto che ha stimolato la voglia di leggere il libro.
mcenci

TRA MEDIA E PEER EDUCATION: L'ESPERIENZA DELLA SCUOLA VENETA - 2 views

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    Presentazione (direi quasi un memorandum) sulla media education nell'ambito della provincia di Treviso che prende in esame gli usi e gli abusi dei nuovi media digitali. Vengono forniti dati relativi all'uso di media digitali (tratti dall'osservatorio del nord est) e degli abusi d essi legati quali fenomeni di dipendenza, bullismo e più in generale di difficoltà di relazione tra pari. Vengono poi esaminate le implicazioni educative e i motivi per cui agire attraverso la peer e media education. Si fa anche riferimento alla necessità di maturare spirito critico e competenze sociali. Infine vengono presentati diversi progetti realizzati in Veneto. Bell'esempio concreto di quanto studiato.
tizianafr70

Nuove tecnologie e intercultura - 6 views

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    L'articolo di Luisa Zinant evidenzia come la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione rappresenti una sfida per la scuola attuale, alla quale viene richiesto di inserire i media all'interno di un progetto didattico innovativo, situato in contesti educativi eterogenei e contraddistinti dalla presenza di alunni provenienti da molti Paesi diversi. In prospettiva interculturale, l'uso delle tecnologie si presta a diventare un'occasione per ripensare "l'inte(g)razione" e per "influenzare il processo di costruzione identitaria", tale da poter rappresentare una voce importante del "curriculum esperienziale ed esistenziale" propugnato dal Consiglio d'Europa (2010) . Per i docenti, i nuovi media e i contesti educativi eterogenei rappresentano un'occasione "per imparare ad imparare dal basso" (Spivak, 1999).
vianimartina

La Media Literacy nella prospettiva finlandese, nordica ed europea - 5 views

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    Il concetto di "media" è stato utilizzato per riferirsi alla tecnologia ( alla sua funzione e al so significato sociale); mentre con il concetto di literacy si intende, in primis, la capacità di una persona di leggere e scrivere ed è legato alla sopravvivenza di un individuo nella società. In svedese il concetto di media literacy dunque può essere tradotto con due concetti: il primo si riferisce alla capacità di comprendere i messaggi mediali, il secondo indica invece una abilità pratica. Mentre in finlandese lo possiamo interpretare come "sapere leggere i media". Ma secondo due autori, Kupiainen e Sintonen, la media litaracy è considerata come pratica focale che richiede cose fisiche o mentali attorno cui gli individui si raccolgono e creano contesti sociali. Inoltre con la media literacy facciamo riferimento anche al concetto di competenza, cioè capacità e abilità che l'individuo attua nelle prestazioni professionali. Però nei siti dell'Unione europea, non è stato utilizzato solo il concetto di media literacy, ma viene anche utilizzato il concetto di digital literacy distinguendosi con nuovi e vecchi media, ad ogni modo, i requisiti che vengono citati nei vari lavori riguardando il comprendere, il valutare e l'agire. Comunque nel marzo del 2010 la Commissione europea ha lanciato la Strategia Europea 2020 per preparare l'economia dell'unione europea a tutte le possibili sfide dei prossimi decenni, questa è stata proposta per definire il ruolo chiave che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) svolgeranno. L'Agenda digitale dunque, mira a realizzare un'economia digitale di successo entro il 2020 e a valorizzare il potenziale delle ICT.
dharmha833

L'arte con Matì e Dadà - 4 views

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    Vi segnalo questo sito, che sto analizzando per la mia tesi. Credo che nello sviluppo e nell'educazione del bambino, sia molto importante fare arte e studiare i principali artisti, in modo tale da poterne apprendere le principali tecniche e novità introdotte. E' interessante notare come i nuovi media aiutino l'educazione in questo campo, attraverso la creazione di questo sito, il bambino può conoscere le vite di artisti come Balla, Van Gogh , raccontate sotto forma di favole e nel caso qualcuno si annoiasse, sono presenti dei giochi e delle stampe da colorare.
dharmha833

Le selezioni di Oxford si aprono all'apprendimento significativo - 3 views

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    Nell'articolo si annuncia che Oxford, non si baserà più soltanto su dei test con dei range di risultati molto limitati, ma viene inserito una prova di ragionamento e di problem solving, che aprono le porte all'apprendimento significativo e alla media education , dato che si troveranno tutte le modalità online, sul sito di questa prestigiosa università.
easynotsimple

Cyberstalking: la persecuzione nell'era digitale - 3 views

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    Con il termine Cyberstalking si intende l'uso di dispositivi informatici di comunicazione come internet, posta elettronica al fine di molestare una persona. Di carattere persecutorio-ossessivo, il cyberstalking si rifà a modelli comportamentali soggiacenti lo stalking.
easynotsimple

L'Antropologia dei media - 4 views

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    L'Antropologia dei media è uno specifico ambito di studi che può essere considerato un "contatto" tra due campi di studio quali l'antropologia e la comunicazione.
easynotsimple

Per favore, non chiamateli nativi digitali - 5 views

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    Una ricerca della Bicocca smonta il mito della competenza informatica giovanile. Poiché i ragazzi usano dispositivi che si connettono in modo trasparente, invisibile, non percepiscono Internet come un'infrastruttura di base. Stanno crescendo in un mondo nel quale non solo non sanno, ma non possono smontare, smanettare, sperimentare. Tutto questo non crea nativi digitali.
anonymous

Generazione Digitale - Gemellaggi digitali - 3 views

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    Uno degli aspetti più innovativi delle nuove tecnologie per la didattica consiste nel poter fare lezione con studenti da ogni parte del mondo, nei tanti progetti di gemellaggi digitali tra le scuole italiane e le scuole straniere. In questo modo le distanze non hanno più costi, nè in termini economici nè in termini di tempo. L'utilizzo positivo dei media e i suoi vantaggi favoriscono l'apprendimento scolastico e soprattutto culturale a 360°, in maniera esponenziale rispetto alla scuola tradizionale; ciò non vuol dire che l'una debba sostituire l'altra, ma la giusta fusione di entrambe sarebbe più che opportuna e necessaria!
altymea

Programma il Futuro. Un nuovo progetto per le nostre scuole. - 1 views

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    Nelle scuole italiane dal 2014 ha preso il via un progetto di Media Education che prevede l'insegnamento di ciò che la dottoressa Jeannette Wing, a capo del Dipartimento di Computer Science della Carneige Mellon University di Pittsburgh, definisce "pensiero computazionale", attraverso la programmazione informatica (Coding). Il progetto, promosso dal MIUR in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, prevede l'introduzione di un'ora all'anno di Coding nelle scuole primarie che scelgono di aderirvi con l'obbiettivo di formare gli studenti sui principi di base dell'informatica fornendo alle scuole gli strumenti adatti e seguendo il paradigma dell'insegnare giocando. Attraverso questo programma integrativo, sempre più diffuso, i bambini potranno essere informati sul funzionamento dei nuovi sistemi di comunicazione e su come utilizzare questi strumenti al meglio. Sebbene forse potrebbe essere fatto molto di più nell'ambito della Media Edication approfondendo rischi e benefici di un utilizzo responsabile, questo progetto rappresenta sicuramente un ottimo punto di partenza in quanto intervento continuativo e svolto direttamente all'interno del sistema scolastico.
Angelica Petillo

I mille volti della dipendenza da internet e social network: dal cyberbullismo all'isol... - 4 views

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    In questa intervista rilasciata dal Professor F. Tonioni docente dell'Università Cattolica di Roma e responsabile del primo ambulatorio che si occupa della dipendenza da internet e social network presso il Policlinico; si trovano molti spunti di riflessione che mettono in luce come il mondo di internet possa essere uno strumento vantaggioso ma anche pericoloso se utilizzato nella maniera scorretta. Al giorno d'oggi assistiamo sempre più ad episodi di cyberbullismo negli adolescenti, essere presi di mira attraverso la pubblicazione di foto, video, post su un sito come Facebook può genere nella "vittima" un sentimento di oppressione in quanto non sente di avere una via d'uscita a questo problema, siccome tutti gli elementi compromettenti che lo riguardano si trovano in rete senza la possibilità di essere rimossi in maniera definitiva. Come viene spiegato nell'intervista, gli adolescenti sono i soggetti maggiormente colpiti dalla dipendenza da internet e social network, le emozioni vengono annullate, preferiscono una conversazione in chat piuttosto che di persona, sentono il bisogno di pubblicare quasi in modo compulsivo foto e video che li riguardano, ma anche che riguardano gli altri, sono alla ricerca di notizie che alle volte hanno l'intento di deridere un compagno di scuola. I genitori assenti o una situazione familiare complessa possono aumentare questo bisogno degli adolescenti di rifugiarsi in questo mondo virtuale, cercando delle attenzione fittizie, mostrando foto di se stessi in varie situazioni alle volte anche esagerate, come il mostrarsi in intimo oppure in costume. Sono elementi che fanno riflettere a come l'evoluzione della tecnologia e la diffusione continua di Social Network come Facebook, possano essere strumenti dannosi per le persone creando una dipendenza che porta gli adolescenti ad un isolamento, all'inibizione delle emozioni, all'incapacità di allontanarsi dagli strumenti tecnologici che permettono una connessione ad internet; tutto ciò p
marcoranaldi

InStoria - Analogico e digitale - 2 views

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    Franco Fileni, parla di Analogico e digitale. Fileni è stato docente di Teorie e tecniche dei Nuovi Media presso l'Università di Trieste e autore di un volume "Analogico e Digitale"
albertogiuseppe

Criteria for A Successful Media Education Program - 2 views

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    L'articolo, scritto da John Pungente(ph.D)e intitolato 'Criteri per un efficace programma di Media Education", espone nove criteri e condizioni cruciali per lo sviluppo di un programma di Media Education per le scuole secondarie. 1. Il programma deve nascere in modo autonomo e spontaneo, e gli insegnati devono avere un grande ruolo di iniziative per avviarlo. 2. Le autorità educative devono supportare il programma, richiedendo l'insegnamento di studio dei Media nei curriculum e stabilendo materiale, risorse, libri e linee guida. 3. Le strutture educative devono basarsi su personale in grado di generare futuri insegnanti nella stessa area e offrire corsi in Media Education. Ci deve inoltre essere supporto accademico da instituzioni terziarie nella scrittura di curricula. 4.Addestramento durante-servizio è parte integrante per l'implementazione di un programma di Media Education. 5.Le strutture scolastiche hanno bisogno di consulenti esperti nel campo di Media Education che stabiliranno reti di comunicazione. 6. Devono essere disponibili libri di testo e materiale audio-visivo rilevante al paese o all'area di interesse. 7.Una organizzazione di spporto deve essere stabilita al fine di creare laboratori e conferenze. 8.Si devono stabilire appropriati strumenti di valutazione adatti alle qualità uniche dei Media Studies. 9.Poichè i Media Education richiedono una vasta diversità di abilità e conoscenze, ci deve essere una collaborazione tra insegnanti, genitori, ricercatori e professionisti nel campo del Media.
angelamaesano

Giovani sguardi sulla media education - 9 views

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    Questo articolo si sviluppa attorno ai risultati di ricerca che ha coinvolto un istituto scolastico secondario di primo grado (circa 300 studenti) in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. Ben 62 ore di osservazione etnografica hanno permesso la raccolta e 'elaborazione dei dati. Aspetto interessante della ricerca è stato quello di comprendere, a partire dalla voce dei "nativi digitali", cosa questi pensino della media education, quali aspettative abbiano e in che modo rispondano agli stimoli e alle attività che gli vengono proposte. Curiosi e simpatici i pensieri dei ragazzi riportati all'interno dell'articolo. La "Net Generation" utilizza sempre più le risorse messe a disposizione da internet ma spesso ci si limita sul "come fare" rifacendosi a mere competenze tecniche. La media education aiuta a colmare i vuoti educativi e comunicativi che si creano tra adulti e minori in relazione all'utilizzo delle tecnologie digitali.
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    Gli adolescenti e i preadolescenti,definiti "nativi digitali" usano sempre più spesso le risorse offerte da internet. Il fatto che si parli di "nativi digitali" comporta la presenza di una categoria opposta, quella degli "immigrati digitali", i quali a differenza dei primi hanno meno dimestichezza con i digital media. Ciò in virtù del fatto che hanno vissuto in prima persona il passaggio dalla modernità alla post-modernità e dai mass media ai digital media. La media education è frequentemente chiamata in causa per colmare i vuoti educativi e comunicativi che si creano tra adulti e minori in relazione all'utilizzo delle tecnologie digitali. L'articolo proposto si sofferma sui risultati di ricerca ottenuti in un istituto scolastico secondario di primo grado in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere cosa i ragazzi pensino della media education e di fornire strumenti utili a correggere e indirizzare le attività quotidiane dei giovani. Il tutto passa per la formazione degli adulti e degli insegnanti.
angelamaesano

Generazione Digitale - Media Education - 4 views

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    L'intervento di Massimiliano Andreoletti ricercatore universitario sottolinea l'importanza dell'approccio ai media: nè positivo né negativo ma utile all'uomo per amplificare i suo mezzi di comunicazione e di pensiero, e soprattutto per esprimere se stessi come cittadini e uomini; sono uno strumento che fa parte della nostra vita ed è necessario educare a tale strumenti sia gli adulti che i ragazzi. La scuola stessa ha capito che deve mettersi "in mezzo" tra i ragazzi e il mondo esterno, attraverso una media education. Alla maggior parte degli adulti mancano delle competenze e questo impedisce ai ragazzi di interagire con loro e di rivolgersi a loro in caso di necessità. Ciò che diventa necessario è anche intervenire sugli adulti/genitori per una media education, così da renderli in grado di diventare un supporto nei confronti dei ragazzi.
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    Oggigiorno la televisione, da sempre cattiva maestra (e mass media per eccellenza ), internet e i media in generale, fanno parte a pieno titolo degli strumenti della didattica. Il dibattito riproposto da Rai educational vede presenti figure di spicco, tra cui Mario Morcellini. Per prima cosa si insiste sul fatto che non è esatto considerare, come si faceva tempo fa, la tv un virus di cui sbarazzarsi. Una visione del tutto negativa dei media non è dunque adeguata. Vanno presi in considerazione anche gli aspetti positivi. I media si potrebbero infatti considerare anche un' estensione dell'uomo, che ne facilita la vita. E' però necessario che i giovani vengano guidati nel loro uso. Il professor Mandarano insiste sul fatto che il mondo reale e quello virtuale siano ormai in stretta connessione, anche se spesso non riusciamo a capirlo. Ciò in conseguenza de fatto che il modo in cui i genitori si approcciano ai media è ambiguo. C'è chi è entusiasta e chi è allarmato dal fatto che Internet possa sostituire i vecchi libri di testo. La paura è una conseguenza della scarsa conoscenza che si ha in merito alla modalità attraverso cui andrebbe considerato e indagato il web. Esso può essere utilizzato adeguatamente solo se se ne conoscono pro e contro. Le posizioni estreme, come sempre, non hanno ragion d'essere. Perchè si possa prender coscienza degli aspetti positivi e negativi del web è dunque necessaria la formazione sia dei genitori che dei ragazzi. A tal proposito negli ultimi anni sono stati stanziati dei fondi a favore dei progetti di educazione ai media. Tra questi viene citato il progetto "scuole aperte" (2009). Secondo MARIO MORCELLINI i media andrebbero considerati non di fronte ai bambini ma di fianco come fossero un loro supporto. Il professor Mandarano insiste invece sul fatto che il medium venga spesso considerato un gioco. Non ci si rende invece conto che si compiono degli illeciti anche sul web. La polizia postale ha un ruolo di primo piano e dunque
elisamaesano

Mediamente-progetto di media education - 2 views

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    Gli obiettivi del progetto "MediaMente" sono: avvicinare gli adulti a tematiche sconosciute e aumentare le competenze degli adolescenti. Vengono coinvolte 11 classi.,per un totale di 850 studenti della scuola primaria e secondaria. Le tematiche trattate durante gli incontri spaziano dal cyberbullismo al sexting, dalla privacy all'adescamento online, dalla web reputation all' assuefazione in rete. Si e' proceduto per prima cosa all'alfabetizzazione di base per poi passare alla produzione di elaborazioni digitali. Cio' al fine di descrivere il proprio rapporto con i media ( io e il mio rapporto con i media). Nella realizzazione del progetto e' stato fondamentale il supporto dei peer educator. Di certo un progetto di questo tipo giova ai nostri giovani e ancor piu' alle famiglie che spesso non conoscono i rischi della rete. Infatti, attuatosi il passaggio dalla modernita' alla post-modernita' e dai mass media ai digital media si e' andati incontro a problematiche sconosciute ai piu'. La sensibilizzazione e la conoscenza possono dunque rappresentare l' unica soluzione per valorizzare cio' che di buono i personal nedia sanno offrirci, tenendo lontani i rischi che essi comportano.
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