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massimo61

Media education, come creare il "cittadino scientifico" nella società digitale - 8 views

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    L'orizzonte della Media Education non è riducibile al solo fare qualche "buona esperienza" utilizzando una certa strumentazione tecnologia, ma a come l'organizzazione sociale e le istituzione delegate alla formazione sono in grado di assumere i media come parte integrante della propria fisiologia d'inclusione sociale e di metodologie apprenditive, investendo risorse e competenze per migliorare la formazione nelle conoscenze e nelle competenze di cui la scuola ha la prerogativa pedagogica. La Pedagogia della Media Education mette in evidenza la necessità di uscire dal paradigma difensivista, tipico di una cultura che vedeva nei media soprattutto i caratteri dell'aggressione culturale. La Media Education ,oggi si propone come strategia di empowerment, di emancipazione culturale, persino di uscita dalla subalternità d'una gerarchia sociale cristallizzata.
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    Interessante e attuale articolo scritto dal professore Giovanni Dursi docente di Filosofia e Scienze umane. L'articolo tratta i seguenti punti: - La network society e le sue contraddizioni - La media education vista come capacità di critica e gestione delle tecnologie - L'identità epistemologica della media education: la media literacy e il "pensiero critico" - L'oligarchia planetaria delle produzioni digitali
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    La Media Education concorre alla formazione del "cittadino scientifico" della network society proprio perché l'uso delle nuove tecnologie deve comportare un'attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni, l'uso responsabile dei mezzi di comunicazione, un interesse a impegnarsi in reti con scopi culturali
matti13

Media Education tra Infanzia e Primaria - 5 views

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    Vorrei partire con questo incipit che equivale all'ultima frase in questo articolo:" Per questo il primo passo da compiere è quello di vincere le resistenze dei docenti, personali e del sistema, per avvicinarli a queste tematiche, ed affrontare opportuni percorsi formativi, sapendo che ogni giorno che passa, il gap tra un sistema scolastico più o meno arretrato e un sistema sociale sempre più profondamente innervato nel mondo digitale e nelle sue ormai numerosissime applicazioni, aumenta inesorabilmente." Questa premessa per dire che, visti i tempi con cui avanzano le comunicazioni digitali, un intervento di Media Education è sicuramente indispensabile e necessario; e come afferma questa frase di quest'articolo è più giusto indirizzarlo (inizialmente) non verso i bambini, ma verso quella fascia di età che fondamentalmente si trova nella stessa situazione dei bambini che nascono ora, nel senso che sono nati quando tutto questo "ancora" non c'era, e nella maggioranza dei casi stare al passo con i tempi non è stato possibile e quindi stanno piano piano assimilando queste innovazioni: gli adulti. Quanti adulti ancora si vedono con un utilizzo inadeguato delle nuove tecnologie (dall'uso dei social, ai metodi di comunicazione, al saper filtrare le notizie vere dall'immensità di notizie che si ricevono e così via..). Per questo sarebbe opportuno prima fare un intervento di Media Education su questa categoria, attraverso continui aggiornamenti su quello che sta cambiando e come utilizzarlo; e dopo questo, secondo me, anche un semplice genitore (non necessariamente un educatore/maestro) sarà in grado di sapere come far entrare il proprio bambino nel "nuovo" mondo, in quali dosi, in quale momento, oppure attraverso gli strumenti più appropriati.
mariagraziano

La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante - MIUR Istruzione - 20 views

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    I media fanno parte della nostra società. Capire come "leggere" le notizie veicolate dai media e come interagirci è una competenza fondamentale, In particolare l'avvento del così detto Web 2.0, dei social network ha creato grandi occasioni di comunicazione.
  • ...1 more comment...
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    Nell'articolo viene evidenziata l'importanza della Media Education come materia di insegnamento che dovrebbe trovare grande spazio nelle scuole non solo per quanto riguarda i "new media" ma tutti i media. La Media Education, nasce e si sviluppa allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. La fruizione di internet in modo praticamente illimitato consente infinite potenzialità di apprendimento e sperimentazione ma anche dei rischi connessi ad un uso "superficiale di strumenti potentissimi"; sopratutto gli adolescenti (nativi digitali) sono sottoposti ai rischi maggiori dovuti ad una grande abitudine e dimestichezza con i dispositivi ma che se non guidata e formata opportunamente può provocare seri danni, si pensi solo per fare qualche esempio al Cyber bullismo. La Media Education, se applicata ad internet, può essere d'aiuto per muoversi meglio in rete (da google a Facebook), tanti sono i consigli che potrebbero essere dati ai ragazzi, ma anche a genitori e docenti che dovrebbero essere opportunamente formati per affrontare questi cambiamenti. Insegnare ai ragazzi a gestire meglio il rapporto con i social costituisce uno dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti: ad esempio educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news". Una buona competenza mediale (media literacy) è ciò che questa disciplina intende offrire ai propri allievi. L'articolo riassume quali competenze mediali un media educator dovrebbe contribuire a trasmettere.
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    l'educazione svolge una funzione essenziale e che la scuola debba essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. La neccesita di imparare ed educare a districarsi tra i vari linguaggi dei media ed imparare ad approcciarli in maniera corretta. Sviluppare negli studenti la capacità di comprendere i diversi media e le varie tipologie di messaggi, utilizzarli correttamente, saper interpretare in maniera critica il messaggio, essere in grado di generare un messaggio e quindi usare in maniera propositiva i media. La neccesita della prevenzione dello sviluppo del cyberbullismo e la dipendenza e varie patalogie come nomofobia
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    In questo articolo viene definito bene il concetto di Media Education e il ruolo che dovrebbe avere nelle scuole allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. Anche se si tratta di un articolo del 2017 si evidenziano punti importanti quali le modalità di utilizzo di tali mezzi e la necessità di educare sia i ragazzi, utenti finali, che chi ha la funzione di tutore di questi, quindi genitori, scuola ecc… Attraverso lo studio ed il trasferimento d'informazioni ai ragazzi i docenti potranno insegnare a questi a gestire meglio il rapporto con i social e far comprendere che questo rappresenta una dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti (educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news" per esempio). Saper discernere le notizie, filtrarle e comprendere quali informazioni e fonti siano più autorevoli di altre. Altro messaggio importante che vuole essere da monito a tutti, politici, ministero, dirigenti scolastici, è che la scuola non può rimanere indietro su queste tematiche ed è fondamentale pensare a percorsi per i docenti e genitori di adolescenti e pre-adolescenti.
nicoletta97

Combattiamo gli stereotipi con la Media Education | Portale Bambini - 2 views

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    La nostra esperienza quotidiana ci porta a confrontarci sempre di più con l'impatto dei media, e ci si chiede quanto sia corretto tutto questo contatto diretto dei giovani e degli adulti con essi. Allo stesso tempo sembrerebbe alquanto limitativo non prendere in considerazione, più che di eliminarne l'utilizzo, l'idea di mettere in dubbio quello che è il nostro approccio nei confronti di essi. Abbiamo un esempio fruttuoso, quale il liceo digitale che appunto favorisce e educa nell'utilizzo corretto delle piattaforme digitali. È evidente come al giorno d'oggi i media sono IL mezzo di comunicazione e talvolta informazioni poco filtrate vengono utilizzate strumentalmente da determinati soggetti per indirizzare il singolo verso un certo comportamento. Questa potrebbe essere un'altra "battaglia" a cui far fronte tramite un approccio diverso come quello presentato dall'articolo a cura di Alessia di Falco e Matteo Princivalle, che illustra varie domande da porsi davanti ad una fonte mediatica. L'invito a chi legge infatti è una speranzosa trasformazione da semplici educatori/genitori a edu-comuni-catori in quanto aiutare i bambini, e non solo, a sviluppare il senso di autonomia critica e partecipazione critica alla cultura mediatica di oggigiorno è un possibile fascio di luce che, magari, riuscirà a combattere l'ombra scura del pregiudizio.
annaverrino

Il Comune di Milano avvia un progetto di alfabetizzazione ai media - 2 views

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    Il Sistema bibliotecario di Milano ha installato un programma gratuito di media literacy sui PC di tutte le 26 biblioteche pubbliche. La società americana Newsguard che già lavora con oltre 600 biblioteche negli Stati Uniti e in Europa, fornisce un'estensione per il browser dotata di schede informative redatte da giornalisti esperti, in modo che gli utenti siano liberi di navigare in rete e sui social ma abbiano a disposizione uno strumento che li aiuti a riconoscere notizie false, cattiva informazione e disinformazione. Le schede, relative a migliaia di siti italiani e internazionali, forniscono informazioni sulla credibilità del giornalista, l'adesione a campagne politiche, chi finanzia il sito per cui scrive, gli scopi ed obiettivi politici o economici che guidano i contenuti.Si tratta di elementi indispensabili per comprendere su quali fonti l'utente si sta informando e in pochi minuti avere un quadro sulla credibilità e trasparenza del media consultato. Un ottimo strumento che insieme a seminari e webinar con i professionisti, favorisce l'acquisizione di competenze nella ricerca di informazioni e la capacità di valutazione dei risultati
catiagrandi

La promozione della salute nelle scuole: obiettivi di insegnamento e competenze comuni - 1 views

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    Tenendo ben presente che esiste una distinzione tra educazione ai media e educazione attraverso i media (utilizzo dei media per l'insegnamento), l'educazione ai media è un processo di insegnamento e apprendimento centrato sui media che cerca di far sviluppare negli individui una comprensione critica e una partecipazione attiva interpretando e offrendo giudizi consapevoli sia in qualità di consumatori che in veste di produttori di media. Tale processo viene definito alfabetizzazione ai media (media literacy). Essendo finalizzata a sviluppare le potenzialità critiche creative dei soggetti ha a che fare con l'insegnamento e l'apprendimento. Comprende lo studio dell'uso e della valutazione dei media, del loro ruolo nella società, del loro impegno sociale, delle implicazioni che derivano dalla comunicazione, dalla partecipazione e dalla modificazione delle modalità di percezione che essi comportano, nonchè dell'accesso e del lavoro creativo che con essi si può svolgere (Ranucci, 1994). Aiuta gli individui a sviluppare una comprensione critica e informata della natura dei massmedia, delle tecniche che essi utilizzano e dell'impatto che tali tecniche comportano. I suoi riferimenti teorici si trovano nella semiotica, da cui ricava soprattutto la metodologia di analisi dei testi, nella sociologia, nella scienza della comunicazione e nella ricerca pedagogica. In sintesi, l'educazione ai media insegna a cogliere le metodiche di persuasione utilizzate e ad avere un atteggiamento critico nei confronti di ciò che viene proposto da giornali, telegiornali, trasmissioni e informazioni via cavo o via stampa, a ricercare il reale motivo di un messaggio, a "vedere quello che non si vede". La televisione offre, infatti, divertimento, educazione, informazione vendendo al suo spettatore i prodotti pubblicizzati dagli spot che interrompono i programmi televisivi. Aiuta a comprendere come la frase "Questo programma vi è offerto da…." deve essere interpreta
xhensinatafani

Media education e fake news: la necessità di formazione per sviluppare consap... - 10 views

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    L'autrice Sara Zampieri mette in relazione la penetrazione del mondo multimediale nelle nostre vite quotidiane, e in special modo in quelle dei bambini, con la variabile della consapevolezza circa la veridicità di tutta l'informazione disponibile nei new media. La pervasività dei new media, infatti, ha fatto delle fake news (sempre esistite) un vero e proprio fenomeno comunicativo, rispetto al quale l'autrice illustra il cosiddetto "esagono delle fake news" proposto da Altinier e Pira. Il fenomeno fake news richiede, quindi, un aumento della consapevolezza da parte degli utenti dei new media. Questa consapevolezza può crescere soltanto con la diffusione di quelle che Dieter Baacke definisce competenze mediali: - lettura consapevole dei contenuti - conoscenza dei principali sistemi di comunicazione - miglioramento della capacità ricettiva - capacità di elaborare nuovi messaggi offrendo il proprio apporto come creatori di informazione Anche il MIUR si rifà esplicitamente alle indicazioni di Baacke nel raccomandare l'integrazione della formazione scolastica con le competenze mediali.
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    La società odierna è digitale, viviamo in un epoca in qui siamo costantemente collegati e c'è la necessità di appartenere ad una rete ecco perché è importante attuare progetti di media education e per capire le motivazioni che ci sono dietro alla divulgazione elevata delle fake news. L'identità di ogni individuo al giorno d'oggi è frammentata in molteplici alter ego che convivono su diverse dimensioni, quello virtuale, quello mentale e quella fisica. Le fake news sono inventate ad Hoc e distorte prima di essere pubblicate come vere. Avendo il reale potere di influenzare l'opinione della società cambiando il giudizio dei singoli nei confronti di aziende, politici e istituzioni, è possibile definire le fake news come un vero e proprio mezzo di comunicazione. Per questo motivo è fondamentale studiare le caratteristiche di questo fenomeno, le media education sono delle attività educative e didattiche che hanno la finalità di informare i giovani e sviluppare in loro una natura critica circa l'utilizzo dei media. E' importante fare attività di formazione di media education poiché si vive in un società mediale costantemente connessi, sia in ambito lavorativo che scolastico ma anche sociale. Questo fenomeno spiega anche perché le attività didattiche di media education sono in diffusione. E' evidente come la consapevolezza dei mezzi con i quali ci si approccia costantemente ogni giorno, dei linguaggi che utilizzano per comunicare e della cultura che comportano è raggiungibile solo attraverso un percorso educativo che sia mirato e programmato ad hoc. L'impegno morale di ogni comunicatore e di ogni educatore quello di comunicare sempre in modo etico e costruttivo, con il fine di trasmettere un valore educativo. Oggi è normale vivere in rete e in digitale ma è anche una cosa inevitabile per questo servono dei percorsi che ci formino ed è necessaria un educazione ai media approfondita per formarsi al meglio per poter vivere in questa dimensione.
macrillocarmela169

Media Education: Literacy, Learning and Contemporary Culture - David Buckingham - Googl... - 3 views

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    Questo articolo Media Education: Literacy, Learning and Contemporary Culture Di David Buckingham del 26 giugno 2013, esamina i recenti cambiamenti nell'educazione ai media e nella vita dei giovani e fornisce una serie accessibile di principi su cui dovrebbe basarsi il curriculum mediatico, con una chiara logica per la pratica pedagogica. La media literacy (alfabetizzazione ai media) ne è il risultato, ed è la conoscenza e la competenza che i ragazzi acquisiscono in tema di mezzi di comunicazione. E' una forma di alfabetizzazione critica che implica capacità di analisi e di riflessione critica e prevede un'ampia comprensione dei contesti sociali, economici e istituzionali della comunicazione e di come tutto ciò incide sull'esperienza e sulla vita delle persone. Bisogna però fare attenzione a non confondere la media education con l'insegnamento che avviene attraverso i media (elearning) e con l'uso delle tecnologie educativ Nella media literacy viene suggerita una didattica che consideri una dimensione cognitiva e una sociale. Cosa significa? se insegniamo i media non possiamo non considerare il loro potere sociale e socializzante, la formazione che si basava su aule o spazi chiusi non sono adatti ad affrontare questo nuovo campo di studi, occorre quindi una teoria sociale dell'alfabetizzazione: nel momento che in un'aula entra una lavagna multimediale interattiva (connessa ad internet) lo spazio delle quattro mura si apre e entrano in gioco altre forme di interazioni educative.
annasaraliberati

Analfabetismo digitale - 2 views

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    In questo interessante articolo viene affrontato il tema dell'analfabetismo digitale (o informatico), ossia l'incapacità di utilizzare, leggere, scrivere, reperire informazioni etc. su internet ed altre tecnologie digitali. Esistono varie ragioni per cui ancora oggi si assiste a questo fenomeno: dalle caratteristiche socio-demografiche alla tecnofobia (definita come paura o rifiuto irrazionale della tecnologia) fino alla difficoltà di "stare al passo" con la rapida evoluzione del mondo digitale stesso e la conseguente impossibilità di aggiornare le proprie competenze in merito. Esistono quindi analfabeti digitali "assoluti" e "relativi" e per capirne la tipologia e l'incidenza nel territorio sono stati messi a punto diversi indicatori per valutare la tipologia ed il grado di impedimento informatico di queste persone. I dati presentati nell'articolo risalgono al 2009, e pertanto non sono aggiornati, tuttavia stando all'ISTAT (fonte: https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/rapporto-istat-litalia-e-indietro-sulle-competenze-digitali-ecco-che-fare/) ad oggi l'Italia risulta ancora molto indietro in materia di competenze digitali, con una media nazionale di analfabetismo digitale di ben il 58,4% (2019) distribuito equamente in tutte le Regioni. Si sottolinea dunque l'importanza e l'esigenza di una educazione ai media più incisiva, inclusiva ed accessibile.
catiagrandi

The Core Principles of Media Literacy Education | National Association for Media Litera... - 2 views

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    Poiché il campo dell'educazione all'alfabetizzazione mediatica è maturato negli ultimi 25 anni, il suo focus si è evoluto da COSA viene insegnato a COME insegniamo. Il CPMLE è un progetto NAMLE per espandere i confini del campo e comprendere le opportunità e le possibilità delle tecnologie di apprendimento del 21 ° secolo per trasformare sia l'apprendimento che l'insegnamento, dall'asilo all'università.
Luciano Di Mele

Quadro delle Competenze Digitali per gli Educatori (DigCompEdu) | EU Science Hub - 7 views

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    Documento ufficiale della Comunità Europea in merito alle competenze necessarie agli educatori per operare correttamente in ambito digitale. DigCompEdu propone sei aree, ognuna articolata in diverse competenze, per un totale di 23. Sono anche previsti sei livelli di acquisizione delle competenze, identificati con le combinazioni di lettere e numeri (da A1 a C2) già utilizzate con successo nel framework europeo delle lingue. L'area 1 riguarda l'ambiente professionale (1. Professional Engagement). L'area 2 è focalizzata sulle risorse e i contenuti digitali (2. Digital Resources). La terza area riguarda gli aspetti pedagogici e didattici connessi all'uso delle tecnologie e viceversa (3. Digital Pedagogy). L'area 4 è relativa alla valutazione attraverso le tecnologie digitali (4. Digital Assessment). L'area 5 è dedicata alla personalizzazione e individualizzazione, nell'ottica del potenziamento dell'autoefficacia (5. Digital empowerment)
mariagraziano

Media Education a scuola: perché è importante insegnare i media a scuola - 7 views

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    La Media Education (o educazione ai media) è il processo d'insegnamento e apprendimento centrato sui media. La Media Literacy è saper leggere e scrivere i media. Questo articolo tratta di quanto sia importante l'insegnamento della Media Education nelle scuole in quanto come sosteneva D. Buckingham la M.E dovrebbe configurarsi come un metodo per esplorare la conoscenza, critico e creativo. Molte scuole creano un giornalino scolastico su cui poi verrà effettuata un'analisi fatta in classe e questo rappresenta un ottimo esempio di attività per costruire un progetto di media education. Anche se alcune scuole ancora non organizzano laboratori con editori ed esperti del settore che invece aiuterebbero moltissimo per una maggiore comprensione. L'insegnamento che viene fatto è di tipo trasversale in quanto può essere applicato sia alla letteratura quanto alla storia e alla scienza è importante inoltre insegnare ai bambini il ciclo delle notizie. Questo argomento riguarda tutte le età non solo i bambini ma anche adulti in quanto attraverso delle bufale presenti su diversi siti sono stati imbrogliati per questo è bene che questo insegnamento sia aperto a tutti, quindi non c'è miglior modo di insegnare già dall'infanzia ai bambini questo tipo di informazioni cosicché raggiungano anche i loro genitori. Quindi per concludere possiamo dire che quel pensiero critico-creativo obiettivo della media education deve essere insegnato con abilità ed ingegno.
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    Nell'era della generazione 3.0 diventa sempre più indispensabile inserire la media education in ambito scolastico. Puntare attraverso la scuola all'acquisizione di competenze mediali consente di avere già in età scolare maggiore consapevolezza e responsabilità nell'uso dei media sviluppando il senso critico verso tutte le informazioni con cui vengono in contatto.I messaggi mediali hanno sempre più capacità di influenzare il nostro pensiero e il nostro comportamento, basti vedere l' impatto e gli effetti psicologici delle cosidette bufale o fake news che assumono valenza sulla base del mezzo di comunicazione usato. Attraverso la media education i bambini possono essere educati a verificare le fonti, e la qualità dei contenuti per una corretta elaborazione dei messaggi. Apprendere lo stile comunicativo dei media consente non solo la giusta lettura ma consente di possedere adeguate competenze per crearne di nuovi in corrispondenza agli scopi.
catiagrandi

Multimedialità interattiva | | Laura Grana - 3 views

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    una dimensione dinamica in costante evoluzione
catiagrandi

Media, communication and learning: a review of relations between word, image and action... - 1 views

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    Among the issues that matter most to today's scholars dealing with relationships and mutual influences between Cognitive Science and TD there 'certainly that concerns the character and nature, according to many revolutionary, the Information and Communication Technologies are showing in the cognitive 'human and how' of learning.
catiagrandi

Digital Media Literacy Education and Online Civic and Political Participation - 0 views

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    Can media literacy education promote and improve youth engagement in civic and political life?
catiagrandi

Da EUN arriva il nuovo MOOC sulla Social Media Literacy. Iscrizioni aperte – Indire - 3 views

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    Per approcciarsi ai cosiddetti "nuovi media" è auspicabile che i giovani seguano un processo di alfabetizzazione digitale ed entrino in possesso delle competenze indispensabili per un utilizzo critico e consapevole delle tecnologie e dei social network.
noemigava

Convegno Media Education. Roma, Camera dei Deputati 3 febbraio 2020 - YouTube - 7 views

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    In questo estratto del Convegno per la Media Education del 3 febbraio alla Camera Dei Deputati, interviene Salvatore Giuliano il DS dell'istituto Majorano di Brindisi il quale ritiene che la digitalizzazione nelle scuole non sia da vedere come la sola "elettrizzazione" (come la definisce lui)inserendo LIM oppure modificando i layout delle classi , ma di più, sottolineando più volte l'importanza della consapevolezza nell'utilizzo degli strumenti non solo da parte degli alunni ma dei docenti, dell'amministrazione; quindi una visione molto più ampia della sola modifica dell'ambiente che lo rende dinamico dal punto di vista strutturale (banchi colorati, disposizione banchi e cattedre etc) ma non volto a raggiungere obbiettivi con l'utilizzo consapevole dei contenuti che vengono veicolati dallo strumento, la metodologia utilizzata per acquisire conoscenza. Durante l'intervento, aiuta a capire con un esempio(cambio di viabilità in Svezia) quanta confusione ci sia nella comprensione di cosa sia l'ambiente innovativo e quanto il contesto culturale possa in qualche modo rendere lento questo cambiamento. Poter usufruire dei contenuti che vengono trasmessi, ma non solo trasmessi, anche creati attraverso questi strumenti sono opportunità che il mondo scolastico non puo' veder sfuggire, ci vuole, di nuovo , consapevolezza.
dpsilvia

Pedagogia speciale - Giovani e media - 5 views

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    È importante saper guidare i bambini ed i giovani ad un uso responsabile delle competenze mediali, in modo che loro stessi possano giudicarne il proprio uso. Pertanto è necessario che vi sia una promozione efficace che permetta una trasmissione consapevole di tali competenze. I media infatti fanno parte della maggior parte della vita quotidiana dei giovani, quindi è opportuno che vi sia un interesse anche da parte di genitori ed istituzioni nella diffusione di competenze mediali, in grado di garantire educazione, cultura e formazione.
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    Grazie della condivisione, ho trovato molto interessante questo articolo. Alcuni punti mi hanno dato ottimi spunti di riflessione, ad esempio l'aspetto della disabilità o degli aspetti giuridici
francescagemelli

Media Education - Maria Ranieri webinar - YouTube - 4 views

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    In questo WebIn Air la Prof. Maria Ranieri, professore associato in Didattica e pedagogia speciale presso il Dipartimento di Scienze Formazione e Psicologia, Università di Firenze presenta contenuti inerenti l'insegnamento della media education in contesti interculturali, presentando e commentando risorse e strumenti per l'ambiente scolastico, presentati sia sotto il punto di vista della proposta all'insegnante di scuola superiore di metodologie di lavoro (quali progettazione didattica, strategie didattiche, approccio pedagogico, connesso ai concetti di understanding, expression ed engagement) che riflessioni per il lavoro sul campo (diversi minuti sono dedicati all'esposizione di learning scenari).
tukulti

La narrazione fotografica per aumentare il coinvolgimento e il gradimento dei cittadini... - 9 views

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    L'articolo "La narrazione fotografica per aumentare il coinvolgimento e il gradimento dei cittadini durante gli eventi" dei Quaderni di formazione PASocial presenta una buona pratica nell'utilizzo dei media nella comunicazione con i cittadini attraverso i social network. In particolare, presenta l'utilizzo innovativo della pubblicazione in tempo reale dei ritratti fotografici con brevi testi di tipo emozionale non solo dei relatori ma in particolare del pubblico, in modo da aumentare la loro percezione di essere i veri protagonisti degli eventi e stimolando l'empowerment dell'autoefficacia percepita. L'articolo oltre alla teoria spiega attraverso un cassetto degli attrezzi come "saper fare" una narrazione fotografica in tempo reale per migliorare con efficacia i rapporti delle pubbliche amministrazioni con i cittadini. L'esperienza può essere trasportata in diversi contesti. Bibliografia: Di Costanzo, F. (2017). PA Social: Viaggio nell'Italia della nuova comunicazione tra lavoro, servizi e innovazione. FrancoAngeli. Gigliuto, L. (2019). L'Italia che comunica in digitale. Mondi Velati Editore.
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