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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
Rosario Carnovale

INSIEME Rituali, piaceri, politiche della collaborazione Richard Sennett - 0 views

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    Il nuovo libro di Sennet in una recensione del giornalista Luca De Biase. Non è un caso che il titolo sia "Insieme", l'autore parla della "rete" come una prospettiva indispensabile per la collaborazione in un mondo di ormai sette miliardi di individui di cui più della metà residenti in aree urbane. L'uomo ha sempre collaborato, si dalla nascita "collabora" con la madre e via via modella il mondo per operare con i suoi simili, la rete non è frutto di questo grande tentativo di collaborazione universale?
Maria Cristina Marino

why tag? - 2 views

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    Questo un brevissimo, semplice, ma acuto video sul perchè si "tagga". "...can feel like finding a needle in a haystack..." all'interno del project New Media Literacies - Create Circulate Connect Collaborate; supported by MacArthur - CMS - MIT
Maria Cristina Marino

didattica e new media - 0 views

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    Questa l'intervista del prof. Giorgio Israel, professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell'Università di Roma "La Sapienza". Si tratta decidamente di un video contro corrente in un momento in cui "i nativi digitali" affollano le pagine dei giornali (on line e cartacei). La video intervista di Fulvia Subanìa vuole mettere l'accento sul pericolo che la scuola si trasformi in "web community" e il docente un semplice facilitatore. Secondo il prof Israel gli strumenti informatici, i computer, hanno un ruolo di ausilio e non concettuale; se per esempio si introdurrà l'insegnamento della matematica non in modo mentale, ma mediante il computer sarà la fine di una formazione di cultura scientifica.
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    Vorrei aggiungere il link ad un altro video che invece presenta il tema della didattica e new media da un'altra prospettiva. Si tratta del documentario andato in onda all'interno di "SuperQuark", Rai1, puntata del 17 agosto 2011, con interventi di Paolo Ferri e introduzione di Piero Angela: "I nativi digitali". http://www.youtube.com/watch?v=hYabfH_Fj3k
Fabrizio Della Maggiora

Un esempio di apprendimento collaborativo, basato su rete telematica, fra classi scolas... - 2 views

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    Riporto un articolo della società AT%T Learning del 1993. Quasi venti anni fa venivano proposte delle modalità di apprendimento collaborativo per gli insegnanti e per gli studenti. La tecnologia oggi ha messo a disposizione tutti i mezzi necessari per queste nuove metodologie di apprendimento ma, nelle scuole italiane, non vengono applicate in modo sistematico. Un buon esempio di applicazione dell'apprendimento collaborativo è rappresentato dall'Università Telematica Internazionale Uninettuno.
Barbara Salvatori

Apprendimeto collaborativo nell'insegnamento - 0 views

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    Esperimento sull'insegnamento delle arti visive con due gruppi di lavoro, uno che utilizza l'apprendimento collaborativo e uno il metodo tradizionale. L'esperimento evidenzia che l'apprendimento collaborativo migliora la conoscenza degli studenti.
Barbara Salvatori

Strumenti tecnologici nell'insegnamento - 1 views

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    Le tecnologie hanno profondamente modificato il rapporto del discente con il sapere e rivoluzionato i modelli di insegnamento/apprendimento ed è dunque ormai assodato che sono strumenti che non possono essere ignorati da educatori, formatori e istituzioni
Cristiano Mulatero

il multitasking rende felici - 0 views

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    Il multitasking è spesso lodato per la sua versatilità, per la produttività che aumenta, è indicato come prerogativa femminile o maschile. In ogni caso l'abitudine al multitasking modifica la mappa celebrale, in pratica modifica alcuni modi di funzionare del cervello. In quest'articolo si esamina l'appagamento e la soddisfazione di chi esegue molte attività contemporaneamente. Risulta che la soddisfazione personale è l'aspetto predominante, soprattutto se si osserva la qualità dei lavori fatti in multitasking. Pare che in realtà la tendenza sia quella di iniziare molti lavori in contemporanea, ma effettivamente di terminarne solo alcuni. In ogni caso l'individuo si illude di aver fatto più cose di altri. Questo è l'ennesimo punto di vista su una tematica comune e molto discussa che mette in evidenza la possibilità si di vivere in multitasking , ma con dei limiti alle azioni che ci impegnano.
Ianni Luisa

Multitasking strafare per niente - 0 views

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    Un altro interessante punto di vista sul multitasking. Benefici e conseguenze. Guardare il mare prima e anche dopo
Massimo Busetta

Activity analysis in complex work settings - 5 views

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    riflessioni sulla cognizione distribuita applicata al traffico aereo
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    Dal concetto generale di cognizione distribuita ad esempi pratici interessanti
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    L'uso degli strumenti modifica l'attività in quanto struttura l'interazione tra le persone e l'ambiente esterno (Hutchins, 1995). Diventa necessario analizzare la relazione tra l'attività e il contesto per controllare un processo che essendo dinamico, è alquanto difficile da tenere sotto controllo.
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    e' interessante come lo studio dell'interazione uomo strumenti debba comprendere anche l'ambiente esterno, peraltro lo studio di comportamentisti, william james, ha già posto il problema del rapporto fra l'individuo e l'iambiente che lo circonda e come questo reagisca verso la persona e viceversa, altrettanto interessante è la comprensione che in situazioni di lavoro complesse e rischiose non sia più sufficiente un'analisi di tipo meccanicistico ma porre come fattore centrale i processi cognitivi del,l'uomo, potrebbe tutto ciò rappresentare forse anche una evoluzione per il futuro dello psicologo che dovrà essere multitasking verso conoscenze e professionalità di altri settori.
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    Il controllo del traffico aereo e' una attività molto regolata sotto il profilo formale. Manuali di formazione, procedure e altre forme di documentazione disciplinano compiti assegnati ai principali attori (controllori e piloti). L'osservazione dell'attività reale svolta dai diversi attori mostra come ci sia un certo grado di liberta' rispetto al modo in cui il compito viene svolto. Queste variazioni o cambiamenti sono principalmente dovuti alle diverse strategie individuali di volta in volta messe in pratica e al differente uso che viene fatto dei media disponibili nell'ambiente (radar, strips, comunicazione via radio). Pertanto, come sostengono i teorici della Cognizione Distribuita, l'uso degli strumenti modifica l'attività in quanto struttura l'interazione tra le persone e l'ambiente esterno. Nell'articolo vengono presentate e commentate le caratteristiche principali dell'approccio della Cognizione Distribuita; dal punto di vista applicativo viene descritta l'applicazione all'analisi dell'attività del settore di approccio nel Centro di Coordinamento Regionale di Ciampino (Roma). I risultati dell'analisi dell'articolo vengono presentati attraverso scenari, cioè situazioni reali che mettono in evidenza particolari proprietà dell'attività di controllo del traffico aereo.
federica rossi

L-APPRENDIMENTO-COME-FORMA-DI-CONOSCENZA-DISTRIBUITA - 5 views

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    interessante documento in cui si legano i concetti di cognizione a quelli di intelligenza connettiva e collettiva
Simona Maggioni

Scuola, il sussidiario in una «app» - Corriere.it - 10 views

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    Giunti, Intel, Microsoft e Paperlit insieme per una piattaforma «touch», pensata per Windows8 ... sarebbe ora. Un ragazzo delle scuole medie porta mediamente 15-20 kg di libri nel suo zaino .. spesso più di metà del suo peso corporeo. Prepariamoci, il futuro è questo .... un tablet per ogni bambino/ragazzo.... uomo .... se alfabetizzato. I libri scompariranno, lentamente ma scompariranno. Il tablet sarà libro, gioco, connessione alla rete ...sarà social....fortemente social. I nativi digitali non potranno farne a meno ... una vera e propria estensione del cervello ...fuori dal corpo .....con tanti saluti alla memoria. Ciao Max
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    interessante sperimentazione. Ma continuo a pensare che questo non faccia altro che ampliare il divario o digital divide cognitivo tra chi si può permettere le nuove tecnologie e chi invece non può.
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    ciao, sono d'accordo con federica, la tecnologia deve aiutare l'apprendimento ma senza diventare indispensabile, una delle svolte dell'umanità è stata la stampa per la sua possibilità di mantenere traccia di tutto, davvero ci dobbiamo fidare dei bit? uno dei vantaggi del digitale è la sua facilità di modifica, ma applicata alla storia questo rappresenta un grande pericolo
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    Ciao, la tecnologia anche se eviterà il peso dei libri negli zaini cancellerà quelle emozioni, odori tipiche dei libri sia nuovi che antichi. Siamo sicuri che il bit si conservi più facilmente di un libro? Siamo sicuri delle tecnologia?
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    La tecnologia, se utilizzata in modo corretto, ci mette a disposizione le informazioni, condivise in modalità informatizzata, che risidedono nelle menti umane di tutto il globo terrestre. Pensiamo alla enciclopedia Wikipedia che viene tenuta aggiornata con le informazioni condivise da milioni di persone.
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    Saluti alla memoria, tecnologia sicura SI-NO, mancanza di investimenti e altro... tutte argomentazioni su cui riflettere. Vorrei però andare oltre: ma i docenti, i professori, i tutor saranno all'altezza? ma soprattutto ci sono? Una indagine dell'IPSOS (azienda specializzata in indagini e sondaggi), " I nativi digitali e la scuola: un confronto tra insegnanti, studenti e genitori digitalizzati", riporta che gli studenti appaiono critici nei confronti delle poltenzialità tecnologiche dei loro insegnanti tendendo a ridimensionarle: se il 93% si autostima "molto o abbastanza abile", la stima degli studenti scende al 57%. Per i genitori solo il 47% degli insegnanti dei loro figli sarebbe competente. Considerando poi che i dati relativi ai "libri misti", che dal 2013 sostituiranno i libri tradizionali, rilevano che alla domanda sull'utilità a stimolare l'attenzione e migliorare l'apprendimento il 58% degli insegnanti esprime " abbastanza" ma solo il 37% rivela di conoscerli e utilizzarli coi ragazzi in classe, mi sembra logico avere dei dubbi. aggiungo il link relativo all'indagine su citata. http://www.semidas.it/news/categorie-specifiche/ipsos-i-nativi-digitali-e-la-scuola-un-confronto-tra-insegnanti-studenti-e
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    Una proposta e un progetto interessante ma con tutti i pro e i contro che le nuove tecnologie impongono nella vita quotidiana. Meno peso per i nostri figli che se la potrebbero cavare con qualche quaderno, meno carta stampata, più possibilità che i nostri figli siano invogliati a studiare da uno strumento tecnologico con cui hanno familiarità, che è interattivo. Altri vantaggio sono la possibilità di fare compiti ed esercitazioni online magari interagendo direttamente con i propri professori, ma gli svantaggi ci sono e sta solo a noi fare in modo che non prendano il sopravvento. Quali? Intanto lo strumento che deve supportare questa piattaforma deve essere scelto in campo ampio nel senso che non occorre un tablet da 1000 euro ma il sistema deve funzionare anche su un hardware da 100, ci sono e funzionano egregiamente. Altro svantaggio che i nostri figli, tecnologicamente avanzatissimi, e già molte ore al giorno su strumenti informatici diventino schiavi di internet e del mezzo tecnologico, vivendo i social network, le chat, i blog in ogni momento della giornata e perdano contatto con la realtà. Toccherà a noi, questa volta, come genitori, insegnati (che si dovranno preparare il più presto possibile) far si che la tecnologia questa volta crei solo benefici
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    Segnalo l'articolo apparso sul sito del corriere della sera il 7 dicembre 2012 (http://www.corriere.it/tecnologia/provati-per-voi/12_dicembre_07/giunti-paperlit-ebook-scuola-antonella-de-gregorio_b05ed45c-405a-11e2-abcd-38132480d58e.shtml), nella sezione "Provati per Voi" relativo alla Tecnologia. Viene analizzato un progetto pilota sulla "Scuola 2.0", basata su una nuova piattaforma digitale sviluppata dalla collaborazione tra Giunti Scuola, Intel e Paperlit, per permettere un modo interattivo e collaborativo per un apprendimento di alcune materie della scuola secondaria (Scienze, Matematica, Storia e Geografia). Mi sembra una iniziativa interessante, sia perché utilizza le tecnologie che maggiormente attraggono l'attenzione dei ragazzi di oggi, sia perché introducono nuovi metodi di apprendimento e collaborazione, anche da remoto, in particolare nei casi in cui vi siano impedimenti temporanei (es. motivi di salute).
federica rossi

"INTELLIGENZA COLLETTIVA E INTELLIGENZA CONNETTIVA" - 4 views

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    tesina interessante sul legame tra intelligenza collettiva e connettiva.
alberto vitale

De Kerckhove: generazione Google tutt'altro che stupidi - 2 views

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    Intervista a De Kerckhove sul "noto" tema google, che termina con "stupido è chi non usa google", confermando il valore positivo dell'evoluzione tecnologica in rapporto alla minor necessità di concentazione e della sempre più semplice possibilità di rimanere in contatto con gli altri sfruttando tutti i mezzi a disposizione (twitter, email, social network) senza che ci sia, termina De Kerckhove, un rischio di isolamento delle persone. Effettivamente i social network testimoniano un incremento del numero di contatti di ogni persona, ma a mio parere possono disabituare ad una forma di relazione tradizionale face to face tanto che ogni anno vengono lanciate, proprio sui socila, campagne virali di comunicazione per promuovere il "no email day" ossia giorno del faccia a faccia per "riconnettersi" con il mondo in modalità "off line".
Sonia Grazzini

Multi-tasking e velocissimi. Così è mutato il cervello dei bambini nativi dig... - 4 views

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    L'evoluzione tecnologica non è riferita solo alla parte meccanica ma sembra che oggi sia abbinata anche a quella umana dove assistiamo come nei film di fantascienza più spinti ad una mutazione genetica che va di pari passo con quella tecnologica. Infatti per la prima volta sentiamo parlare di bambini multitasking o adolescenti touch screan che pensano ed agiscono su più dispositivi contemporaneamente a differenza delle generazioni della fiine degli anni 90 che invece agiscono in monotasking.
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    L'articolo è divertente vero i bambini sono più aperti alle nuove tecnologie e hanno Affordances nuove es utilizzare il cursore tondo dell'ipod non è faticoso o difficile. Ma secondo me c'e' un prezzo molto alto ovvero non solo non si accetta la fatica ma il voglio tutto e subito porta i bimbi ad essere troppo strutturati e nel non saper inventare i giochi (per quanto ne so per la generazione anni '70 ) bastavano due pentole e un pò di posate di legno per giocare o delle mollette per fare astronavi, Il problema si hanno la possibilità di concentrarsi su più dispositivi senza fatica ma mi domando i tempi attentivi ? Quanto in realtà si concentrano su un tema. Vero il pensiero ipertestuale e veloce supera il pensiero lineare ma non c'e' il rischio di perdersi ? non credo che le mutazioni siano biologiche quanto sociali ed educative. da un lato le nuove tecnologie aprono nuovi sviluppi e possibilità ma dall'altro credo tocca sempre tenere presente che ogni scelta a mio dire comporta una rinuncia e il non esserne consapevoli può portare in futuro non solo al divario di gente con un gap generazionale ma anche il rischio di avere una generazione che va tanto veloce che, personalmente, credo che rschino di perdersi qualcosa per strada.
alberto vitale

Tecnologia e distrazioni - 0 views

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    interessante articolo su come la tecnologia sia utile nella vita ma possa essere "pericolosa" al lavoro perchè può causare troppe distrazioni. L'articolo si conclude con la conferma della diffusione e necessità dell'intelligenza collettiva "Il mondo non è più per i singoli, mettiamo in comune le nostre velocità nella speranza di produrre un lento, condiviso, utile e collettivo ragionamento"
brunella romano

Perché non saremo mai super-intelligenti - Corriere.it - 0 views

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    L'evoluzione tecnologica non è riferita solo alla parte meccanica ma sembra che oggi sia abbinata anche a quella umana dove assistiamo come nei film di fantascienza più spinti ad una mutazione genetica che va di pari passo con quella tecnologica. Infatti per la prima volta sentiamo parlare di bambini multitasking o adolescenti touch screan che pensano ed agiscono su più dispositivi contemporaneamente a differenza delle generazioni della fiine degli anni 90 che invece agiscono in monotasking.
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    L'evoluzione tecnologica non è riferita solo alla parte meccanica ma sembra che oggi sia abbinata anche a quella umana dove assistiamo come nei film di fantascienza più spinti ad una mutazione genetica che va di pari passo con quella tecnologica. Infatti per la prima volta sentiamo parlare di bambini multitasking o adolescenti touch screan che pensano ed agiscono su più dispositivi contemporaneamente a differenza delle generazioni della fine degli anni 90 che invece agiscono in monotasking.
Sonia Grazzini

Intelligenza sociale - 3 views

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    Nell'interpretazione di questa definizione dobbiamo collegare altri due aspetti : comportamento e carattere. Il comportamento (che è frutto dell'educazione) abbinato al carattere (dal quale scaturisce spesso l'emotività) sono secondo me, le basi dell'intelligenza sociale, dove una persona riesce più o meno rispetto alle altre ad avere più o meno relazioni sociali.
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    Dal momento che l'articolo era aperto a varie possibilità di definizione, inserisco una definizione che mi sembra possa essere abbastanza completa : "L'intelligenza sociale può essere perciò definita come la capacità di agire in maniera appropriata in situazioni che implichino degli scambi relazionali tra le persone; comprendere cosa provi l'altro ed agire di conseguenza. Questo processo è più rapido del pensiero razionale e, nella maggior parte dei casi, avviene al di fuori della consapevolezza di chi lo mette in atto. Aspetti fondamentali dell'intelligenza sociale sono l'empatia e l'abilità di comunicazione". Lascio anche il link dell'articolo da cui l'ho presa: https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/psicologia-del-benessere/articoli/lintelligenza-sociale-cos-e-come-migliorarla-0.html In questo articolo è presente anche una parte in cui mostra come può essere allenata la propria intelligenza sociale.
Mannuzza Salvatore

Tagging: una questione di etichette - 12 views

  • homepage appunti al lavoro! scrivere per il web i quaderni del MdS riscritture link glossario litbits caro visitatore blog libri sala stampa home servizi professionali scrittura formazione scrivere per il web Tagging: una questione di etichette di Alberto Falossi Su internet c'è tutto: chi vede il web per la prima volta rimane colpito proprio da questo. È sorprendente trovare siti dedicati a qualsiasi argomento, non importa quanto strambo o di nicchia. Ma in questo mare di informazioni è difficile navigare: trovare un sito, una persona, un'email, può diventare letteralmente un'impresa. Non è un caso che Google abbia fatto la sua fortuna "semplicemente" realizzando un motore di ricerca che funzionava meglio dei concorrenti. Tuttavia, le informazioni sono in costante crescita, e i motori di ricerca tradizionali non sono abbastanza intelligenti da capirne il significato e poterle metterle in relazione tra loro. L'avvento del cosiddetto Web 2.0 – con i (tanti) contenuti generati dagli utenti nei blog, wiki, forum, social network – ha ulteriormente complicato la situazione. È in questo contesto che nascono i tag e il fenomeno del tagging: gli utenti di internet catalogano personalmente i singoli contenuti, applicando delle etichette (tag, in inglese) a siti, blog, post, video, foto, musiche. L'obiettivo è aggiungere alla rete quella intelligenza che un software ancora non può avere, dare un significato preciso ai contenuti e migliorare la ricerca delle informazioni. Questo articolo spiega cosa sono e come si utilizzano i tag.   Cosa sono i tag Un tag è un'etichetta (per esempio: jazz, amici, cucina e così via), che può essere applicata a un elemento, sia esso una pagina web o un file musicale. Può riguardare il genere, l'argomento, l'autore, e in generale qualsiasi parola chiave associata a quel contenuto. I tag servono per ritrovare facilmente i contenuti. I siti e le applicazioni permettono infatti di “cercare per tag” (per esempio "elenca i siti c
  • ossono essere applicati diversi tag allo stesso contenuto, in modo da rappresentarne tutti i suoi aspetti e significati.
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    Categorizzare e Taggare sono le attività basilari per far giungere le le informazioni ad un maggior numero di persone. "Categorizzare", suddividere le informazioni nelle categorie opportune e solitamente sono sezioni stabili; ad esempio se parlo di sport posso categorizzare le varie attività, calcio, golf, ecc. "Taggare" selezionare le parole chiave migliori che devo riconoscere come le più presenti nell'immaginario comune. Nel sito fatto da me per raccontare gli sport principali della mia citta: Http://persicetanacalcio.jimdo.com ho individuato e taggato alcune parole chiave, nomi di squadre, presidenti, categorie e in breve tempo ho portato il mio sito in cima alle ricerche di Google. In questo sito "il mestierediscrivere" ci sono tutte le informazioni sommarie utili a chi vuole scrivere sul web e raggiungere il maggior numero di persone.
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    Un articolo esaustivo e di facile comprensione che spiega cosa è il tagging e cosa sono i tag. Nella grande dispensa di internet è ormai indispensabile catalogare ed etichettare ogni prodotto per poterlo identificare facilmente.
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    L'articolo scritto da Alberto Falossi, consulente informatico, esperto di Web 2.0 e nuovi meda, già professore a contratto alla facoltà di Economia dell'Università di Pisa, è semplice ed efficacie. Poche righe che aiutano a comprendere il significato, l'utilizzo e l'importanza del TAG, di un costrutto, ma ancor prima di un concetto, applicabile ai settori più diversi (l'etichetta e l'etichettare o categorizzare). L'utilizzo dei TAG sta prendendo sempre più piede, facilitando le ricerche di quanti navigano in internet e nei social. E' uno strumento la cui diffusione garantirà visibilità maggiore ad argomenti e prodotti (di qualsiasi tipo) semplificando le prassi e riducendo i tempi di ricerca.
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    Trovo particolarmente utile la spiegazione dell'aspetto applicativo, "come scegliere i tag". Perché se è vero che quando scegli un tag è bene mettersi dalla parte dell'utente è anche utile il contrario: Capire come e perché chi condivide del materiale lo etichetta nella maniera più appropriata (dal suo punto di vista) aiuta a capire la funzione e l'importanza dei tag
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    Approfondimento molto interessante sul tema "TAG" aspetto molto importante per utilizzare al meglio le risorse offerte dalla rete.
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    Grazie mille del contributo , ho trovato molto pratico e per me molto interessante, argomenti (prima di questa materia) dei quali prima non sapevo quasi l'esistenza. Molto fruibile.
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    Grazie anch'io lo ritengo un utilissimo contributo anche perchè molto spesso abbiamo a disposizione degli strumenti che non sappiamo sfruttare al meglio anche per attività di uso quotidiano
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    Ottimo articolo,preciso e chiaro
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