Skip to main content

Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged QI

Rss Feed Group items tagged

alessandra metrangolo

Il DNA non ti fa intelligente - 2 views

  •  
    l'articolo si basa sulla teoria che l'intelligenza e' legata all'ambiente e all'esperienza. non credo che sia stato provato, anzi la mia opinione e' opposta. ambiente e esperienza naturalmente influiscono, ma su una base che per quanto si sa, deve necessariamente basarsi sul DNA.
  •  
    Fino a pochi mesi fa non c'erano dubbi sul fatto che fossero dei geni specifici nel nostro DNA a determinare l'intelligenza. Ma in un recente studio pubblicato su "Psychological Science"questa ipotesi viene definitivamente smentita. David I. Laibson, Robert I. Goldman e Christopher F. Chabris indagano circa il legame che intercorre tra 12 differenti geni e l'intelligenza, espressa in QI avvalendosi delle più moderne tecnologie. La loro ipotesi di partenza è la seguente: la variazione di un gene specifico risulta in molti casi associabile ad un alto QI. Statisticamente si è visto che pur essendo riscontrabile una variante genetica a livello dei dodici geni considerati, solo in minima parte di questa era correlata ad un alto QI. Lo studio in questione, smentisce i risultati passati che si basavano su un numero di casi insufficiente e su una tecnologia molecolare ancora rudimentale: non è chiara la relazione tra geni e intelligenza. Questo non significa che l'intelligenza non sia legata ai geni, ma piuttosto che, con molta probabilità, l'intelligenza è risultato dell'interazione di un gruppo di geni o dell'interazione tra geni e ambiente.
salvatore rizzo

Il Multitasking ha reso la donna più intelligente dell'uomo - 4 views

Da uno studio del prof. Flynn (nato a Washington DC nel 1934) è emerso che il quoziente d'intelligenza, (QI) cresce di circa 3 punti ogni decennio questo fenomeno è chiamato effetto Flynn. Infatti ...

#Multitasking

started by salvatore rizzo on 22 Nov 12 no follow-up yet
alfonsina longobardi

l'intelligenza o le intelligenze - 0 views

In ricerche ormai famose, Gardner (1987) e Sternberg, (1997) hanno indagato la natura dell'intelligenza. Le loro teorie sono intese ad affermare la compresenza di più intelligenze, rompendo con l...

started by alfonsina longobardi on 12 Mar 13 no follow-up yet
Tucconi Tiziana

Il multitasking fa bene alle donne? - 0 views

  •  
    PSICOLOGIA Studio sul quoziente intellettivo: la tendenza è forte nei Paesi occidentali, dove la parità dei sessi è raggiunta o quasi. Il segreto nella vita 'stressante': giostrare tra casa e lavoro ha fatto crescere l'ingegno dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI LONDRA - Le donne sono più intelligenti degli uomini.
  •  
    INTERESSANTE ARTICOLO DI REPUBBLICA
  •  
    Sembra che essere multitasking oggi sia diventato un vero e proprio stile di vita soprattutto coniugato al femminile. James Flynn, lo psicologo considerato la maggiore autorità mondiale in materia, spiega che il responsabile di ciò sia la modernità che è stata uno stimolo più per le donne che per gli uomini. I dati da lui raccolti indicano infatti che il QI femminile è cresciuto ancora di più di quello maschile. Le donne d'oggi, costrette a una vita multitasking in cui devono giostrare allo stesso tempo famiglia e lavoro, sembra abbiano sviluppato una maggiore intelligenza. L'altra è che abbiano sempre avuto potenzialmente un'intelligenza superiore agli uomini, ma solo adesso possano esprimerla, perché più libere di avere un ruolo autonomo. "Le donne sono state per secoli il sesso svantaggiato, represso", commenta Flynn. "Ora che sono diventate indipendenti si vede meglio quanto valgono". Forse sarebbe meglio raggiungere davvero un punto di equilibrio chiedendosi se ora che possiamo fregiarci di essere "donne multitasking" siamo certi che questo non sia un ulteriore elemento di svantaggio per le donne piuttosto che un veicolo, molto ben confezionato, che favorisca soltanto una naturale predisposizione maschile a svolgere meno attività? E soprattutto siamo certi che se il QI sale per effetto del multitasking ciò non svilisca un tipo di intelligenza derivante da un atteggiamento maggiormente riflessivo sul pensare invece che sul fare?
ornella corrado

"I meridionali sono meno intelligenti" - Corriere della Sera - 4 views

  •  
    Richard Lynn, docente emerito di psicologia all'università dell'Ulster a Coleraine, in Irlanda del Nord, è famoso per le sue teorie a dir poco provocatorie.Su " Intelligence " ha pubblicato un articolo dal titolo: «In Italy, north-south differences in IQ predict differences in income, education, infant mortality, stature and literacy» («Le differenze nel QI tra nord e sud Italia corrispondono a differenze nel reddito, educazione, mortalità infantile, statura e alfabetizzazione»)
  • ...1 more comment...
  •  
    Commento da meridianale!!!!!! C'è da essere allibiti quando si sentono simili dichiarazioni, si può subito cadere nella tentazione di vedere tutto in chiave razzista ma non è così. Bisogna guardare le cose con logica questo signore che si dice un docente emerito è in realtà un emerito "ignorante del suo campo" e questo lo scrive uno che ha appena la terza media, ma che sà benissimo cosa è il metodo scientifico. Uno il signor Coleraine ha messo in evidenza che ad eguali redditi corrisponde un q.i. più basso ma lui ha riprodotto eguali condizioni socio-ambientali per tutti i campioni su cui ha basato la sua analisi? Sicuramente no , se lo avesse fatto avrebbe dovuto considerare che in sicilia la ventata innovativa della rivoluzione francese non è arrivata, che pur moderna ha una società di tipo medievale, organizzata in caste dove la meritocrazia non fà emergere le sue migliori intelligenze, che non ha servizi che diano a tutti pari opportunità, che chi ha un posto ad alto reddito in Sicilia con le dovute eccezioni non è chi lo merita, ma chi è introdotto nell'ambiente che conta per famiglia, conoscenza o altro. Avrebbe dovuto considerare che all'estero e fuori dalla Sicilia dove i Siciliani hanno avuto pari e favorevoli opportunità hanno molte volte primeggiato sugli altri, anzi se andiamo a guardare con percentuali superiori alla media degli altri popoli. Per quanto riguarda il suo razzismo , io sono orgoglioso di ogni parte della mia identità genetica, sia araba, che fenicia, che normanna, che latina, e non voglio scendere alle sue bassezze ma come dovrei considerare lui e la sua gente che si è ammazzata in modo incivile per futili motivi religiosi, forse dovremmo considerare lui e i suoi dei portatori di handicap?
  •  
    a parte le facili critiche, tali teorie si smontano con l'approccio scientifico. sicuramente saranno basate su metodologie a dir poco ortodosse. sarebbe inoltre interessante capire quanti degli esaminati al nord erano effettivamente del nord e non magari meridionali, dal sangue meridionale e solamente trapiantati al nord. magari la teoria si trasformerebbe che in "e' l'aria del nord che rende piu' intelligenti".
  •  
    I test intellettivi sono tarati su individui che appartengono alla classe media e alla razza bianca. Questo significa che persone di basso ceto o di razza nera ottengono mediamente QI più bassi, anche se la loro intelligenza non è affatto inferiore. E' un limite dei test, non della gente. Le capacità che misurano riguardano fatti o abilità che si imparano in alcuni ambienti culturali. In ambienti diversi, si apprende altro. Perciò, un test psicometrico non misura quanto sei intelligente, ma quanto fai parte di una determinata cultura. Qualunque studente di psicologia lo sa ma al Prof. Lynn, che insegna proprio questa materia, nessuno lo ha ancora spiegato. Emerito Prof! Stai attento che al prossimo esame i suoi stessi allievi saranno costretti a bocciarla! . . . . . . Benvenuto al SUD (Salerno).
Marcello Benedetti

Come sviluppare l'intelligenza nei bambini - 8 views

Come sviluppare l'intelligenza nei bambini? Sviluppando la nostra stessa intelligenza, o meglio, sviluppando e coltivando quella capacità che si dice sia insita nei bambini, ma che va perdendosi mo...

#Intelligence

EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

II ARGOMANTO :NATURA DELL'INTELLIGENZA - 0 views

Emanuela D'Agostino

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Massimiliano Malato

I 7 tipi di intelligenza di Gardner: esempi di persone famose, e non, e mappa concettuale - 7 views

  •  
    Tu quale forma d'intelligenza pensi di avere? Hai riconosciuto delle caratteristiche in qualcuna di queste forme?
  • ...7 more comments...
  •  
    Linguistica logico-matematica. E tu!
  •  
    ci sono test sulle varie forme di intelligenza anche in forma di gioco e per allenare il cervello vedi Big Brain Accademy http://www.ciao.it/Big_Brain_Academy_NDS__680050
  •  
    Partire da una prima classificazione per capire il proprio profilo può aiutare a sviluppare l'intelligenza (o le intelligenze) là dove ci sono carenze.
  •  
    Sono davvero entusiasta di questo articolo, non conoscevo l'analisi dell'intelligenza di Gardner, ma sicuramente è un argomento che andrò ad approfondire a breve. Mi sono riconosciuto sicuramente in un'intelligenza linguista ma con diversi aspetti anche di intelligenza emotiva, più orientata verso l'intraspettiva. Ho sempre pensato che la misurazione dell'intelligenza non fosse una scienza molto esatta e che il QI non era il modo, o per lo meno il modo migliore per capire le potenzialità di una persona, perchè venivano tralasciati troppi aspetti della personalità, Gardner non avrà raccolto tutti gli aspetti ma ha dato una visione sicuramente più globale ed esaustiva
  •  
    Ahimè! penso di avere un pizzico di intelligenza logico-matematica ma non ne sono troppo sicura! Scherzi a parte, credo che la scuola riconosca e valorizzi prevalentemente l'intelligenza linguistica e quella logico-matematica. Gli altri tipi di intelligenza vengono ignorati o disconosciuti.
  •  
    elisabetta Scattolin Carretta ciò che abbiamo letto sulle 7 intelligenze, mi ha fatto pensare a quali possono essere le mie "attitudini". sicuramente mi riconosco, visto la mia passione per la pittura e la scultura, alle quali mi dedico , o meglio mi dedicavo, l'intelligenza visuo spaziale. mi piace inoltre pensare di aver sviluppato nel corso della mia vita, dato anche il tipo di studi che stiamo affrontando, l'intelligenza intrapersonale. Lascerei però agli altri, cioè a chi mi conosce meglio, valutare le "mie intelligenze", non vorrei apparire immodesta!!
  •  
    Di sicuro non possiedo l'intelligenza logico-matematica! Penso che le varie forme di intelligenza vadano individuate sin da giovani come forme di inclinazione naturale da coltivare, cosa che la scuola e molto spesso anche la famiglia non fa...
  •  
    Esiste un'ottava quella Naturalistica !!!! Ecco la definizione che ho trovato: Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. Alcuni gruppi umani che vivono in uno stadio ancora "primitivo", come le tribù aborigene di raccoglitori-cacciatori, mostrano una grande capacità nel sapersi orientare nell'ambiente naturale riconoscendone anche i minimi dettagli.
  •  
    Se vi volete deprimere e scoprire la vostra fate il TEST: http://www.focus.it/curiosita/brain-trainer/Test_delle_intelligenze__C11.aspx
monica olivari

a proposito di multitasking - 5 views

Perché il multitasking fa male? Secondo un esperimento del New York Times, chi pratica multitasking ogni giorno ad alto livello (il che significa anche 10 cose diverse contemporaneamente) è meno ...

http:__www.mindcheats.net_2012_01_il-multitasking-e-una-droga.html

started by monica olivari on 04 Dec 12 no follow-up yet
alfonsina longobardi

Il multitasking - 4 views

Il multitasking è un modo di processare l'informazione, dedicando le risorse di sistema per eseguire contemporaneamente diversi lavori passando da un contesto all'altro. Questa possibilità operativ...

started by alfonsina longobardi on 12 Mar 13 no follow-up yet
vincenzodinocera

Oltre un semplice test - 1 views

I test del QI si concentrano su intelligenza logica e linguistica, i due elementi che più incidono nel rendimento scolastico. Definire l'intelligenza di una persona è però una questione molto più c...

#Intelligence

started by vincenzodinocera on 15 Nov 19 no follow-up yet
dora ruozzo

MrPod - L'intelligenza è femmina. O no? - 5 views

  •  
    ASCOLTA IL PODCAST! [audio http://oggiscienza.files.wordpress.com/2012/07/intervista-rumiati2.mp3] MRPOD - Finalmente, dopo un secolo, le donne hanno battuto gli uomini nei test d'intelligenza. Almeno questo è quanto ha dichiarato alla stampa nei giorni scorsi James Flynn, psicologo neozelandese considerato tra i maggiori esperti di QI. La notizia (non ancora pubblicata su una rivista scientifica) ha fatto rapidamente il...
  •  
    Girando in rete purtroppo non se ne viene a capo sul discorso intelligenza tra maschi e femmine, ogni studio tira fuori una sua filosofia, una volta sono più intelligenti i maschi, una volta invece le femmine. Quando le matrici di verifica sono diverse è difficile stabilire chi abbia o meno ragione. La cosa importante da stabilire è come mai sfruttiamo così poco l'intelligenza in confronto al potenziale umano disponibile. saluti
barbararughetti

L'intelligenza - 0 views

  •  
    L'articolo affronta il tema dibattuto sulla definizione di "intelligenza", passando in rassegna le diverse fasi storiche e le rispettive teorie sviluppate sul tema. Si passa dalla concezione di intelligenza unitaria come capacità di problem solving o come possesso di particolari abilità e competenze, ai test psicometrici per definire l'età mentale, per giungere al concetto di molteplici tipi di intelligenza che si sviluppano anche tramite strumenti come il linguaggio e in determinati contesti socioculturali.
anna colombo

La natura dell'Intelligenza - 42 views

'analisi che Goleman conduce sulla società americana avviene in un periodo storico equiparabile, per molti tratti, alla situazione italiana dal dopo guerra a oggi. L'atmosfera di crisi sociale...

#Intelligence

giulio barbieri

Il progresso...che ci rende stupidi. - 23 views

  •  
    Interessante articolo sull'impatto che la tecnologia ha avuto sullo sviluppo cerebrale. Come una vita più comoda ci rende meno intelligenti. In sostanza.....più stupidi.
  • ...13 more comments...
  •  
    "Non siate schiavi del cellulare. Staccate un attimo. Prendetevi il tempo per passeggiare, per leggere un libro, ascoltare musica intensamente, parlare con qualcuno senza controllare il telefonino. Datevi modo di prestare attenzione, di concentrarvi, di riflettere: se smettete di farlo, perderete la capacità di farlo. Se non praticate l'intelligenza, ne avrete nostalgia" Nicholas Carr
  •  
    Penso sia veramente difficile fare dei paragoni. Sono tempi diversi e in modi diversi, otteniamo impressioni contrastanti sul fatto che l'umanità stia diventando più intelligente o meno intelligente di prima. Il problema forse e dato dalla nostra l'esperienza personale che è sempre piu' miope. Vorrei far notare questo esempio per rendere questa idea piu' chiara. Il vocabolario veniva utilizzato come metrica per l'intelligenza. La ricerca ha dimostrato che è fortemente correlata al QI. Tuttavia, secondo uno studio del 2006, il vocabolario americano è stato in rapido declino dal suo apice, negli anni '40. Vi sono tuttavia alcune controversie, poiché è stato dimostrato che i test del vocabolario hanno una predisposizione culturale intrinseca. E' veramente complicato. Io spero di no ;)
  •  
    Sicuramente affascinante come articolo,ma scientificamente di poca rilevanza a mio avviso, partendo dal fatto che ancora non si ancora cosa voglia dire "Intelligenza",quindi calcolarla la vedo ancora più difficile...Poi il paragone tra epoche storiche cosi lontane mi sembra assolutamente fuori luogo, è vero che gli errori si pagavano di più ma è anche vero che il tasso di mortalità era altissimo,assolutamente non paragonabile a quelli attuali...Einstein diceva che se si giudica un pesce da come si arrampica su un albero lui si crederà stupido per tutta la vita, quindi dobbiamo valutarci su come evitiamo la morte?...
  •  
    Non penso che il progresso ci renda stupidi. Penso che le tecnologie, maggiori rappresentanti del progresso, possano fornire strumenti, ed è il loro utilizzo a fare la differenza tra sviluppo e impigrimento mentale. Possiamo disporre di una mole di informazioni incredibile, quello che ci manca, o meglio, quello a cui non prestiamo abbastanza attenzione, è il processo alla base delle cose. è inutile saper fare o saper dire una cosa se poi non se ne conoscono i fondamenti.
  •  
    Io penso che il progresso possa sia rendere più "stupidi" che rendere più intelligenti, la differenza sta nel come viene utilizzato. Se utilizzato correttamente può aiutare ad aprire la propria mente, diversamente si avrà l'effetto contrario.
  •  
    Il fatto di avere tutto a sempre a disposizione sicuramente ha delle conseguenze cognitive (mi viene in mente anche solo il fatto di utilizzare sempre la calcolatrice). Tuttavia, non per forza comodità è sinonimo di stupidità. La tecnologia ha portato a risultati mai ottenuti.
  •  
    Come possiamo notare , chi proviene da ambienti svantaggiati ha quella "fame" di riscossa, forte motivazione e obiettivi chiari a cui protendersi, che spesso riesce a raggiungere la meta prefissata. A volte al contrario, chi proviene da ambienti più agiata tende a non essere così motivato a perseguire scopi.
  •  
    Ho sempre preso "con le molle" questa teoria che sicuramente ha molto appeal giornalistico. La domanda che mi pongo è questa, l'intelligenza, su queste ricerche, viene sempre misurata allo stesso modo? Io vedo mio figlio di 6 anni e l'agilità con cui maneggia le appracchiature elettroniche è impressionante, io alla sua età non sapevo usare il telecomando. (a mia discolpa...quando io avevo la sua età i telecomandi non c'erano ancora) Ma, ad esempio, io alla sua età andavo a scuola da solo, a 6 anni attraversavo la strada ed andavo, ora è inconcepibile (oltre che illegale). Questi studi longitudinali hanno a mio avviso un difetto, quello di non segure l'evoluzione plastica del nostro cerebro.
  •  
    Ho trovato l'articolo interessante. In particolare, ho apprezzato le argomentazioni di Elia Stupka, condirettore del Centro di genomica traslazionale e bioinformatica del San Raffaele di Milano, che ritiene che il progresso abbia apportato dei cambiamenti, ma non è detto che questi siano stati negativi. Dal suo punto di vista, la mancanza di selezione ha favorito la variabilità rendendoci più complessi e completi, ma senza poter stabilire cosa sia bene e cosa male. Probabilmente, dobbiamo attendere ancora qualche anno, per sciogliere il dubbio.
  •  
    Articolo interessante. Ogni essere vivente sviluppa tecniche/strategie di sopravvivenza. Nel caso degli esseri umani probabilmente per quel miliardo di popolazione che vive dignitosamente e usufruisce del "progresso", la necessità di utilizzare risorse cognitive viene forse un po' meno.
  •  
    A mio avviso il progresso non danneggia l'intelligenza; l'uomo ha un enorme spirito di adattamento che va di pari passo con il proprio stile di vita. Seppur "cambiamento" non è mai stato sinonimo di "miglioramento", l'uomo ha imparato ad usare la tecnologia là dove aveva delle limitazioni. L'evoluzione della sua specie, la selezione naturale dei soggetti più astuti ed il conseguente progresso tecnologico, ci preservano infinite possibilità di sopravvivenza. Grazie ad un'evoluzione psicologica e genetica, queste hanno permesso all'uomo di muoversi in una società molto complessa e di trasformarsi ed apprendere dalla propria esperienza.
  •  
    ho letto l'articolo dettagliatamente e per questo mi sento di correggere parte delle considerazioni che sono state fatte nei commenti sopra riportati. Inanzitutto l'articolo riporta dei risultati condotti da studi sulla genetica, indicando come la tecnologia ampliando le possibilità di sopravvivenza dell'essere umano, abbia ostacolato la selezione naturale dei più intelligenti e astuti rispetto ai meno dotati cerebralmente parlando. Questo non vuol quindi che vi sia una connessione causale diretta tra l'uso della tecnologia e la riduzione della capacita intellettiva dell'essere umano, ma bensì questo mostra come l'utilizzo della tecnologia abbia alterato il funzionamento della selezione naturale. Nella parte successiva dell'articolo invece vengono illustrati gli effetti che la tecnologia abbia portato alla specie umana, che grazie al suo impiego ha avuto modo di sfruttare meglio le potenzialità del cervello, permesse dalla notevole plasticità di tale organo, che genera nuove connessioni funzionali grazie all'uso delle tecnologie. In sostanza, l'effetto collaterale che le tecnologie hanno causato alla selezione naturale, è stato colmato dalle nuove capacità cognitive che tali tecnologie hanno permesso di sviluppare.
  •  
    Come la materia ci insegna le Tecnologie apportano dei profondi cambiamenti a livello del tessuto sociale. Questo fa si come riportato nell'articolo che "la selezione naturale non sia più così estrema". Credo che la tecnologia vada utilizzata e le persone vadano educate al suo utilizzo e nel suo utilizzo. Possiamo ricavarne grandi vantaggi. è importante rimarcare come le tecnologie ci permettono di mettere in atto un importate trasmissione delle conoscenze e permettere così che sempre più persone a livello globale possano accedervi e questo vale anche per la cultura, una cultura più aperta e alla portata di tutti. La tecnologia non sempre impigrisce i nostri sistemi di apprendimento ma in realtà ci mette nella condizione di poter leggere e approfondire in qualsiasi momento a portata di mano temi e argomenti che tempo fa avremmo dovuto ricercare ad esempio in biblioteca o nelle enciclopedie. Il progresso rende le società più complesse ma non per questo le peggiora.
  •  
    La sopravvivenza cambia il suo concetto con il passare del tempo. Se prima soppravvivere voleva dire scappare dai predatori e assicurare la vita di sé e del proprio gruppo, ora sopravvivere vuole dire vuole dire essere economicamente stabile. Il minor sforzo cognitivo per accedere alla sicurezza della sopravvivenza ai giorni nostri, puó essere un punto positivo, non andando incontro a fattori di stress e patologie legate ad esso.
Maurizio Aucone

Siamo stupidi perché viviamo di più così il progresso danneggia l'intelligenz... - 12 views

  •  
    Segnalo l'articolo apparso su Repubblica questa mattina in merito allo studio dell'università di Stanford: l'uomo ha raggiunto il picco della sua evoluzione celebrale oltre 2000 anni fa, poi la 'rete di sicurezza' della società ha causato l'impigrimento e la recessione dell'intelletto, ma l'essere umano per fortuna ha una straordinaria capacità di adattamento.
  • ...8 more comments...
  •  
    Articolo molto interessante, al quale avrei asseganato anche il tag dei psicotecnologie, in quanto tutto l'articolo riporta si studi sull'intelligenza, ma in relazione allo sviluppo psicotecnologico della nostra generazione.
  •  
    E' uno studio interessante e centra perfettamente il nostro adattamento alla società senza ma rinnovarsi.
  •  
    Il punto fondamentale è l'acquisizione di maggiore flessibilità intellettiva. Probabilmente moriremo tutti se posti nelle condizioni di doverci procurare cibo cacciando. Ma è anche vero che le capacità utili per vivere oggi sono altre. Questo nuovo stato di cose effettivamente limita moltissimo la selezione naturale. Di contro la presenza di più persone rispetto al passato offre possibilità di espressioni di entità non più fatte da singoli ma di gruppo. Intelligenza connettiva e cognizione distribuita permettono la nascita di macro entità sociali. A questo livello oggi è presente la selezione naturale.
  •  
    Ci siamo evoluti nella derezione che ci permette di sopravvivere nell'era in cui ci troviamo. Questo comporta che ai giorni nostri le priorità siano altre, cosi non siamo più in grado di cacciare a mani nude per sfamarci, ma siamo capaci ad esempio a compiere delle transizioni monetarie astratte, senza vedere la moneta fisica, cosa che i nostri avi non avrebbero mai fatto. È anche vero che la nostra civiltà attuale consente limiti di selezione molto più ampi, questo in un certo senso è da interndersi come una "contro-evoluzione".
  •  
    Articolo interessante riguardo alla sviluppo dell'intelligenza nei secoli. Non mi trovo del tutto daccordo con l'affermazione che oggi l'uomo è meno intelligente, sinceramente credo che con l'avvento del digitale di conseguenza anche il cervello umano si sia evoluto per adattarsi al mondo. Un tempo si valutava l'intelligenza di un uomo a seconda delle invenzioni industriali che esso era in grado di creare, oggi invece avendo un mondo digitale a adisposizione si può reputare intelligente un uomo che conosce tutto di una tecnologia informatica già nota e che utilizza il proprio sapere per innovare qualcosa di già esistente. Possiamo quindi dire a mio parare che per valutare se l'Umanità è più o meno intelligente ora rispetto ai secoli passati bisognerebbe cambiare i metodi di valutazione dell'intelligenza stessa.
  •  
    Ad oggi, risulta troppo semplicistico parlare di "intelligenza" e "stupidità" come se fossero due poli opposti di un unico continuum, in quanto si è dimostrato che esistono diversi tipi di intelligenza, ognuno relativo a diversi tipi di capacità, che possono essere logiche, quanto sociali, quanto emotive. Per questo mi trovo maggiormente d'accordo con l'intervento di Elia Stupka, che alla fine dell'articolo fa riferimento alle nostre capacità adattive e alla profonda complessità che contraddistingue l'essere umano, impedendo delle nette separazioni, come tra il bianco ed il nero. Impossibile negare che i supporti tecnologici alle conoscenze indeboliscano alcuni aspetti della memoria: già Platone criticava la scrittura e l'eccessiva fiducia riposta nel linguaggio. Ogni tecnologia - anche l'alfabeto stesso - ha aspetti negativi e positivi, legati essenzialmente all'uso che se ne fa. Non si può pensare che un medico delle future generazioni sia meno competente di uno delle passate: avranno utilizzato metodi di studio differenti, saranno stati supportati da diversi strumenti, ma la loro competenza sta nel risultato delle loro azioni. Non si possono demonizzare strumenti che facilitano la vita solo perché in alcuni casi hanno degli esiti fallimentari: importante è, al contrario, fare in modo che tali strumenti siano correttamente utilizzati in virtù del progresso.
  •  
    L´articolo e´ interessante e appropriato al tag. Dal mio personalissimo punto di vista risulta leggermente fuorviante il fatto che nell´articolo associ in maniera inversamente proporzionale il progresso all´intelligenza, troppo generico insomma... Ormai si sa che esistono vari tipi di intelligenze e che piu´ si invecchia piu´ l´organismo va in decadenza ed e´ passibile di degenerazioni anche a livello cerebrale e psichico andando ad intaccare dunque la sfera cognitiva. Inoltre oggi la tecnologia e la globalizzazione, che poi sarebbero anche i risultati dell´evoluzione cognitiva dell´uomo, hanno permesso di sostituire in parte la nostra intelligenza a scopo economico per il nostro benessere psicofisico in generale. Pertanto non credo che l´uomo sia divenuto meno intelligente ma semplicemente abbia trasposto la sua intelligenza in favore della propria comodita´.
  •  
    La prima considerazione che mi viene in mente é : cosa si intende per intelligenza? L'effetto Flynn indica un aumento progressivo del QI nel corso del trascorrere delle generazioni. Sono cambiati i criteri con cui valutiamo l'intelligenza oggi, in base a quelle che sono le richieste adattive verso un ambiente sempre piú complesso e che si muove sempre piú velocemente. Il concetto di "selezione naturale" andrebbe contestualizzato alla società in cui viviamo oggi, che seppure attraverso modalità diverse, e mezzi diversi, la società odierna ci pone dinanzi ad ostacoli e innumerevoli difficoltà , i predatori continuano ad esistere, seppur in "forme" diverse, il cibo continuiamo a procacciarcelo, seppure attraverso modalità diverse ( i soldi). (Dunque leggendo questo articolo, mi chiedo, secondo quale punto di vista, stiamo diventado meno intelligenti? è possibile considerare l'intelligenza nella sua pura accezione "genetica"? Credo che l'intelligenza sia molte cose e possa assumere molte forme e sfaccettature, pertanto risulta alquanto riduttivo questo ragionamento, a mio parere. Sono d'accordo con Elia Stupka ,circa il fatto che la teoria proposta sembra alquanto semplicistica e che i cambiamenti avvenuti a livello genetico, cerebrale, psicologico e sociale non siano necessariamente cambiamenti negativi, credo che tutto debba essere contestualizzato e riportato all'interno della realtà così com'é adesso. Trovo che "confrontare" la società com'era 2000 anni fa a quella di oggi, basandosi su una singola variabile "genetica", non sia abbastanza. Il concetto di selezione sociale andrebbe contestualizzato a quelle che sono le dinamiche sociali oggi. Oggi viviamo in una società moderna molto piú complessa rispetto a quella di 2000 anni fa, nuove competenze, nuove abilità e nuove capacitá intellettive si sono sviluppate negli anni al fine di adattarci ad una realtà completamente diversa. (L'immensa complessit
  •  
    Articolo e ricerca molto interessante ma mi trovo a chiedermi se sia veramente così, essendo esseri umani ci adattiamo all'ambiente intorno a noi: 1500 anni fa in molti sapevano come gestire il bestiame, coltivare i campi, e c'erano molti artigiani con talento straordinario. Allo stesso momento, queste stesse persone non sapevano ne leggere ne scrivere, cosa che ogni bimbo ormai impara a 5/6 anni. E' tutta questione di ambiente, società e bisogni.
  •  
    C'è però una semplificazione macroscopica dell'autore dell'articolo, che spiega la selezione naturale secondo il senso comune, alimentando quindi una falsa credenza con la forza di un'autorevole testata, ma non secondo il modo corretto che è quello dell'adattamento della specie all'ambiente.
sfamurril

Tutti i modi con cui il multitasking ci rovina (davvero) il cervello - 1 views

  •  
    Fare tutto e contemporaneamente, dal punto di vista del neuroscienziato Daniel J. Levitin, non è sinonimo di efficienza perché ci sono effetti di sovraccarico di stimoli e di richieste della nostra mente. Earl Miller ritiene che, anche se pensiamo di fare diverse cose contemporaneamente, questo non è così perché il nostro cervello non è cablato bene per fare il multitasking , si passa da un processo ad un altro con un costo cognitivo. Secondo Levitin il multitasking aumenta la produzione di cortisolo e di adrenalina causando annebbiamento o pensieri disturbati, con una perdita di concentrazione e a cercare stimoli esterni (es. rispondere al telefono, cercare qualcosa su internet, controllare la posta, inviare un Sms). Levitin sostiene che nel momento in cui si sta cercando di concentrarsi su un compito e si ha una e-mail non letta nella posta in arrivo, può ridurre il QI effettivo di 10 punti. Uno studio del 2013 condotto dalla Michigan State University aveva già associato il multitasking digitale ad ansia e depressione, senza però chiarire se sia il disagio psicologico a portarci a cercare distrazione nel sovraccarico digitale o siano tablet e cellulari a provocare il malessere. Si dovrebbe sviluppare questo aspetto visto la nostra sempre più dipendenza neurale verso facebook, twitter, mail.
1 - 17 of 17
Showing 20 items per page