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ester93

Pregi e pericoli dei Mass Media 1 (Gennaio 2010) - 3 views

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    L'articolo mi ha colpito, perché invita a riflettere sulla "rivoluzione" dei media.Credo che non si possa, nel nostro villaggio globale, essere indifferenti a questo fenomeno ed alle problematiche che esso comporta. Pertanto è necessario, prima di tutto, un'educazione ai media,un'educazione che coinvolga tutti,di cui si sia consapevoli e che sia motivata da una precisa intenzione ed una ferma volontà.La medaglia ha sempre due facce per cui non è possibile che cambiamenti così vistosi, continui e repentini non portino con sé aspetti anche negativi. Un'ottica superficiale potrebbe inneggiare al miracolo dell'informazione veloce e libera; all'accorciamento delle distanze:fisiche, culturali e mentali; alla caduta del pregiudizio, sostituito dalla tolleranza e dalla comprensione...Una visione approfondita,invece, farebbe un'analisi critica circa la distinzione concettuale tra informazione e formazione;tra il parlare sempre e comunque e il dialogare vero e profondo; tra il contatto "tecnologico" e il serio contatto umano; tra il gioco e la vita; tra la fiction e la realtà. Educarsi ai media significa scegliere, avvalendosi del positivo e scartando il negativo. E questo non dovrebbe essere demandato soltanto alle masse,agli studenti, agli educatori e ai critici,ma anche ai responsabili a livello politico, sociale,economico, nonché scientifico-tecnologico.
luana0404

i messaggi subliminali nel mondo dei mass media - 5 views

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    I messaggi subliminali sono molto diffusi nel mondo pubblicitario e servono ad attirare la mente e la concentrazione, le simbologie falliche attraggono gli uomini mentre quelle immagini che richiamano la sessualità femminile attirano le donne. I messaggi subliminali sono informazioni che, il nostro cervello memorizza in maniera inconsapevole: si tratta di suoni, disegni, scritte che contengono al loro interno, i messaggi palesi, e subliminali. I messaggi nascosti possono esserci anche nei loghi, ma spesso si parla di cartoni animati. Che siano usati per denuncia sociale o per scopi pubblicitari, i cartoni hanno dalla loro il vantaggio di offrire il più candido degli alibi: l'innocenza di essere un prodotto rivolto ai bambini.Quello che ha coinvolto la Disney è un vero e proprio processo con accuse di satanismo, razzismo e pornografia; sarebbe proprio il sesso ad ossessionare i creatori dei cartoni Disney, tanto da riempire lo schermo di piccoli messaggi sparsi qua e là. Il mondo è pieno di insidie per i nostri piccoli, ma pare che quelli della Disney abbiano proprio un bel chiodo fisso. Il perché di tanta attenzione è che tutti noi avvertiamo il grande potere persuasivo dei mass media sulle nostre scelte di vita. La potenza dei messaggi subliminali è nel fatto che essi, viaggiando al di sotto della consapevolezza, influenzino il nostro comportamento inconsapevolmente. Sono occultati ovunque: in cartoni animati, pubblicità, brani musicali rock, videogiochi e nella maggior parte dei casi riguardano il sesso, la droga, Satana o il suicidio. Possono anche essere usati a scopo terapeutico, per combattere la timidezza, migliorare l'autostima, il rendimento scolastico o le prestazioni sessuali oppure, in altri contesti, per ridurre la criminalità o gli incidenti stradali o per incrementare le vendite di un determinato prodotto. La tecnica, sviluppata nel dopoguerra negli Stati Uniti, si basa sull'ipotesi che il cervello umano veda e senta più di quanto non rie
giuliagerardi

Dall'innocenza tradita alla consapevolezza ritrovata - 5 views

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    Questo progetto è stato presentato Dal Prof. Benussi nella Webinar del 28 maggio organizzata da MED Associazione Italiana per l'Educazione ai Media e alla Comunicazione che trovate in forma completa all'indirizzo https://classeweb.adobeconnect.com/p6u1u6y6mu3/?launcher=false&fcsContent=true&pbMode=normal in cui si presentavano alcune interessanti esperienze di Media Education nella scuola. Questo studio si propone di rendere gli studenti maggiormente capaci a una lettura critica dei media che usano quotidianamente, rendendoli consapevoli di tutti i dati che si danno e ricevono dalla rete, utilizzando spiegazioni e approfondimenti tecnici per rilevare nei siti internet forme di "pedinamento on line"e analizzando la funzione di marketing delle imprese commerciali interessate a sapere come l'utente si muove. Lo scopo del progetto è creare consapevolezza nei confronti della rete e aumentare le capacità di individuare alcune regole di fruizione dei servizi internet, si è svolto attraverso dei laboratori di analisi di siti per bambini in parte a scuola e in parte a casa.
mcoletta1

L'impatto della rivoluzione digitale e delle nuove tecnologie della comunicazione - 7 views

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    Analizzando il tema della rivoluzione digitale nell'articolo si constata in primis che la scuola italiana è in ritardo rispetto ad altri paesi del mondo non per scarsa propensione della popolazione ma per reali GAP strutturali legati a scarsi e non coordinati investimenti. La realtà dei "nativi digitali" è il "materiale" su cui la didattica futura dovrà incentrarsi, nativo digitale sostiene Paolo Ferri è colui che non ha memoria del momento in cui internet è arrivato a casa, quindi i ragazzi nati dal 2000 in poi. Sono ragazzi che da sempre utilizzano mezzi di comunicazione eterogenei dagli schermi interattivi (tablet, smartphone, smart TV) ai tradizionali quaderni e libri per cui il codice alfabetico è uno dei codici utilizzabili e va di pari passo con le variabili visive (immagini fisse o in movimento) e sonore. Di fronte a questo scenario risulta evidente che la didattica tradizionale per assorbimento stratificato della scuola tradizionale risulta obsoleta: "da casa a scuola un percorso indietro di 30 anni". I nuovi scenari tecnologici consentono la messa in campo di nuovi paradigmi didattici che si avvalgono di varie strategie orientate al problem solving e spostano quindi l'ottica operativa verso l'apprendere mediante il fare. Le neuroscienze confermano queste differenze, gli studi sulla plasticità neuronale infatti mostrano che sono diverse le aree di attivazione in base al tipo di attività svolta (lettura su carta vs lettura su video, uso di videogames, ecc.) risulterà quindi inevitabile organizzare per i nativi digitali stili educativi sempre più in linea al loro differente stile di apprendimento (rispetto alle precedenti generazioni) dovuto alla molteplicità delle possibilità di input. Sarà da prediligere la modalità interattiva a quella meramente trasmissiva. Lo scenario ipotizzato in Italia è che intorno al 2025 si raggiungerà la condizione attuale degli USA .
giorgioscozzafav

Giovani e nuovi media: pratiche di consumo digitale e dinamiche relazionali - 5 views

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    Le pratiche di consumo digitale, che si tratti di telefono, sms, messaging o social network nascono soprattutto per un'interazione sociale, una ricerca di dialogo e talvolta per sentirsi membri di un gruppo. I "Nativi Digitali" non sono quindi in una loro realtà isolata, ma navigano nella moderna socialità apprendendo nella pratica il funzionamento dei medium. La visione distaccata di alcuni membri di generazioni analogiche rappresenta secondo me la privazione dell'importante saggezza educativa. E' necessaria quindi Media Education non solo nei giovani, ma intergenerazionale così come intergenerazionale deve essere la comunicazione indipendentemente dal medium utilizzato.
paolabagnasco

Lo scenario della selezione del personale sta mutando rapidamente - 3 views

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    Negli ultimi anni la tecnologia digitale ha vissuto un'incredibile crescita in termini di penetrazione nella vita quotidiana arrivando a toccare decine di milioni di persone tant'è che possiamo tranquillamente affermare di trovarci immersi in un mondo "social e mobile". La fonte è Federico Bresciani, un recruiter che lavora per una società di selezione del personale. Non si tratta di una fonte autorevole nel senso che non è una persona famosa che abbia già scritto libri o sia conosciuta nel settore. Tuttavia si tratta di una persona che lavora nel campo del recruiting tramite social (linkedin) e di un esperto di media EDUCATION. Personalmente, sto utilizzando questo canale perché intendo cambiare lavoro e ho trovato in questo articolo spunti e osservazioni interessantissime. Pertanto ho deciso di condividerlo su Diigo.
giorgioscozzafav

LIM nella Didattica - 5 views

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    Probabilmente abbiamo sentito tutti parlare della Lavagna Interattiva Multimediale. Questa rappresentazione dinamica corredata di video di esempio ci proietta all'interno di svariati contesti educativi dove la LIM rappresenta un valido medium per la trasmissione del messaggio formativo. La schematizzazione delle due presentazioni è paragonabile ad una mappa concettuale dinamica e navigabile, la semplice visione (con la dovuta curiosità) porta ad un significativo apprendimento delle potenzialità didattiche dello strumento.
giorgioscozzafav

La Memoria della rete - 5 views

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    I dati che depositiamo in rete non sono quasi mai cancellati fisicamente, anche se talvolta pensiamo di farlo, in realtà stiamo solo cancellando logicamente l'informazione da un contesto specifico. Le cache, le repliche, i link nonché i tag mantengono l'accesso all'informazione depositata. La richiesta di oblio cancella comunque solo dalla revoca in avanti. L'educazione ai media, la consapevolezza della costruzione dell'Identità Digitale in rete devono essere compagni di viaggio nelle scelte consapevoli nel momento in cui depositiamo informazioni a noi correlate nel grande gigante internet più di quanto possa essere ogni legislazione che ci viene incontro: la legge della grande memoria connettiva prende prepotentemente il controllo.
minabertele

Facebook: emotività, atteggiamenti e comportamenti degli adolescenti - 4 views

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    Interessante studio sugli adolescenti e l'uso dei Social Network dal quale emerge che il modo in cui un adolescente sceglie di presentarsi su una piattaforma come Facebook dipende da tante variabili personali, come il suo livello di narcisismo o la sua personalità. In tale studio sono indagati gli aspetti e i costrutti che gravitano intorno alle emozioni e ai comportamenti più frequenti di una determinata popolazione di utenti in relazione all'uso dei Social Network.
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    Facebook è il social network più utilizzato dagli adolescenti e dai giovani; a tal proposito negli ultimi anni sono state condotte diverse ricerche da numerosi studiosi per comprendere le emozioni, gli atteggiamenti, comportamenti e modalità di apprendimento legati all'utilizzo di questo strumento. L'articolo presenta una sintesi di quanto rilevato dalle numerose ricerche, le evidenze più importanti sono focalizzate sostanzialmente sulle motivazioni che spingono i giovani all'utilizzo del social network ovvero il bisogno di appartenenza riconducibile al bisogno di accettazione e di supporto da parte dei pari e all'autopresentazione attraverso la quale vengono comunicati interessi e preferenze. Gli studi hanno inoltre evidenziato la correlazione positiva tra il modello di personalità del Big Five e le modalità di interazione utilizzate
robertafrassetto

La violenza dei media - 4 views

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    Uno studio degli Psicologi Americani ha evidenziato che la violenza in TV e in diversi Video Game possono procurare effetti dannosi sui minori. Da sempre genitori,legislatori e professionisti hanno voluto comprenderne l'impatto, anche in considerazione degli studi fatti da A. Bandura. Altre ricerche hanno trovato che l'esposizione alla violenza nei media può desensibilizzare le persone alla violenza nel mondo reale. L'esposizione a videogiochi violenti è un fattore di rischio causale per un maggiore comportamento aggressivo". Altri autori criticano tale posizione poiché sono risultati di laboratorio.
Matteo Griziotti

WEBULLI: sono i ragazzi a insegnarci la prevenzione dai rischi dei social network - 4 views

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    WEBULLI è un laboratorio creativo che nasce da "Industria Scenica", una ONLUS che, collaborando sia con enti pubblici e privati come referente qualificato per il supporto di interventi e programmazioni di percorsi che integrano le cosiddette "Visual Art" con temi sociali (principalmente di formazione). Il fine di WEBULLI è indubbiamente quello di prevenire cosiddetti comportamenti a rischio nell'utilizzo dei social network, tramite la realizzazione di una ricerca-azione di tipo quanti-qualitativo. Interessante è la modalità scelta per divulgare pratiche di utilizzo dei social network utili alla condivisione di conoscenza (o all'attivazione di nuovi percorsi), ovvero l'utilizzo di tecniche espressive per le quali gli adolescenti sono particolarmente entusiasti, come ad esempio il broadcasting di "video su youtube" o le etichette tipo "hastag" (in questo caso #WEARE) Consiglio la visione di questo primo progetto: https://www.youtube.com/watch?v=w_UMPZOKFw4 , di questa presentazione in infographic: https://prezi.com/ibrbwivavr0u/weare-social-media-education/ e di questo questionario, redatto dagli stessi ragazzi e condiviso su Google Drive: https://drive.google.com/a/students.uninettunouniversity.net/file/d/0BxJa9O2mZlBddWg4QlZJNUlVSzQ/edit
orlandovaleria

Infanzia Digitale - 9 views

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    Questo documento "riassume" il punto di vista di David Buckingham riguardo la media education. Buckingham ci parla della situazione nella scuola inglese e del digital divide che esiste tra scuola e ragazzi. Risulta essere particolarmente interessante soprattutto per quegli studenti che hanno da poco iniziato gli studi di media education
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    L'uso delle tecnologie nella scuola e' attualmente "arretrato" rispetto al modo in cui i ragazzi usano le tecnologie al di fuori della scuola. Un numero sempre piu' alto di studenti trova che l'uso delle tecnologie a scuola sia limitato, noioso e inutile,in particolare se paragonato al modo loro stessi in cui usano la tecnologia nel tempo libero.I media educator devono lanciare una sfida all'uso strumentale della tecnologia, all'idea cioè che la tecnologia sia semplicemente uno strumento per il "trasferimento" di informazioni. Bisogna definire e promuovere nuove forme di "alfabetizzazione digitale", estendendo e forse ripensando il nostro consueto approccio critico ai nuovi media,come i computer e Internet. La scuola è rimasta relativamente inalterata dall'avvento della tecnologia digitale, non si può certo dire lo stesso della vita dei bambini al di fuori del contesto scolastico.L'avvento delle tecnologie digitali ha prodotto alcuni significativi cambiamenti nelle esperienze medianiche dei bambini. Alcuni autori hanno sostenuto che i media moderni stanno realmente distruggendo l'infanzia,stanno confondendo i confini tra infanzia, giovinezza e età adulta, e che i tradizionali valori morali devono essere riaffermati.
poldans

Trovare offerte di lavoro attraverso social network e motori di ricerca - 3 views

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    I media, i nuovi media, offrono anche strumenti che aiutano ad incrementare la visibilità e le opportunità di trovare offerte di lavoro ma anche di essere "trovati". In questo articolo pubblicato sul sole 24 ore di Luca Dello Iacovo vengono riportati i principali social network e motori di ricerca dedicati alle offerte di lavoro. L'articolo è una sorta di manuale informativo e descrittivo dei principali strumenti presenti sul web
donacoma

Why Is It So Hard to Believe That Media Influence Children and Adolescents? - 3 views

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    Perché non crediamo all'influenza degli effetti dei media su bambini e adolescenti? Questo articolo preso da fonti scientifiche ci racconta di migliaia di studi di correlazione tra problemi di salute e utilizzo dei media; si parla di una percentuale del 10-20%. Dato rilevante, che dimostra la necessità di alfabetizzazione mediatica , ruolo chiave della scuola che dovrebbe essere introdotta già dalla materna visto che siamo nell'era della generazione di "nativi digitali".
maramao

La relazione educativa tra tradizione e nuove tecnologie - 3 views

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    L'articolo postato è di Andrea Potestio ed è stato pubblicato nel numero 8 della rivista Formazione, lavoro e persona (2013), interamente dedicato a «La sfida dell'educazione alla cultura dei media e delle nuove tecnologie», di cui riporto il link http://www.unibg.it/dati/bacheca/1029/64178.pdf L'articolo tratta il tema della relazione educativa tra tradizione e nuove tecnologie e, prendendo in considerazione alcune categorie della relazione educativa tematizzata da Rousseau, mira a verificare le reali condizioni della relazione educativa che, anche attraverso le nuove tecnologie, si pongono la finalità di promuovere l'autonomia, l'integralità e la libertà dell'allievo. Attraverso l'osservazione di alcune caratteristiche proprie dell'e-learnig, come la dilatazione degli spazi e dei tempi, e la gestione dell'assenza del docente, le nuove tecnologie possono favorire una progettazione educativa che favorisca lo sviluppo integrale e "originale" dell'allievo, a patto che il docente accetti di trasformarsi da tradizionale dispensatore di contenuti rigidi a discreto e sapiente promotore dello sviluppo, della libertà e dell'autonomia del discente. Di particolare interesse la trattazione dell'opposizione tra formale e informale, relativo agli ambienti di apprendimento, che riporta l'attenzione sul fatto che il "nuovo" rappresentato dai nuovi media non è di sua natura educativo, ma educativo è cioè che sa riconoscere e favorire il "nuovo" che è presente in ogni allievo.
carminialavorgna

Pubblicizziamo i valori comuni - 3 views

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    Ecco un esempio pratico di Media Education associato all'educazione interculturale con lo scopo di insegnare ai ragazzi il rispetto per le culture diverse dalla nostra. Attraverso la Media Education si possono' fornire ai giovani gli strumenti necessari ad interpretare in maniera critica le informazioni che provengono dai media. Un esempio pratico di laboratorio in cui i ragazzi vengono coinvolti in prima persona.
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    Il progetto "Pubblicizziamo i Valori comuni attraverso il fumetto Africano" promosso dall'Associazione Africa e Mediterraneo in diverse scuole, si propone di favorire una conoscenza reciproca dei valori comuni e universali, religiosi o laici che siano, stimolandoli ad una riflessione critica su di essi. A tale scopo sono usati strumenti comunicativi efficaci e diretti come il fumetto e la pubblicità, utilizzati per far aprire gli studenti verso la cultura dei paesi africani. Con il progetto, la scuola diventa promotrice cruciale nell'attività di sensibilizzazione di tali valori. Il progetto si propone di incoraggiare e sostenere la cultura della pace, e a comunicare a scuola principi e idee volti a contrastare ogni manifestazione, comportamento o punto di vista razzista, alla luce di un confronto diretto e concreto tra le religioni e le culture attualmente diffuse in Europa.
orlandovaleria

Questioni di Media - 4 views

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    Il ruolo dei media nella società contemporanea è fondamentale, tanto da farla definire come una società dell'informazione e della comunicazione. Un simile scenario riconosce sicuramente nuove opportunità: una maggiore disponibilità dell'informazione, una maggiore possibilità di comunicazione che abbatte le distanze, il superamento delle chiusure localistiche e la costruzione di una cittadinanza universale. Comporta però anche la registrazione di una serie di problemi ed attenzioni: il rischio di un indebolimento della soggettività, il rapporto tra accesso all'informazione e giustizia, il diritto alla verità delle informazioni e la tutela delle relazioni interpersonali. Ma cos'è la media education? E' un'attività, educativa e didattica, finalizzata a sviluppare nei giovani una informazione e comprensione critica circa la natura e le categorie dei media, le tecniche da loro impiegate per costruire messaggi e produrre senso, i generi e i linguaggi specifici. McLuhan già nel corso degli anni Sessanta, aveva intuito che i sistemi di informazione elettronica avrebbero modificato in profondità i sentimenti e la coscienza dell'uomo; egli vedeva nelle tecnologie della comunicazione forme di estensione del sistema nervoso centrale. Ogni individuo oggi deve fare i conti con una complessità di fattori che non è stato preparato a gestire. La gestione degli strumenti tecnologici viene, infatti, troppo spesso assimilata e confusa con la semplice acquisizione delle competenze tecniche di funzionamento di un certo strumento.
rosascarlata

Donne e tecnologia: il Medio Oriente si scopre progressista - Wired - 5 views

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    I media e le donne diventano un punto di svolta nei Paesi Arabi. Grazie alle rivolte, cambia la rappresentazione della donna e i media svolgono un ruolo positivo contribuendo a velocizzare il processo di cambiamento. Questo articolo ci propone una serie di ricerche che dimostrano come , in un lasso di tempo non troppo dilatato, la donna sostenuta dalla tecnologia sia diventata più progressista e abbia cambiato e, perfino, elevato la sua posizione in una cultura prettamente musulmana.
chiarina1

INTIMITA' CONNESSA. - 3 views

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    Il modo migliore per proteggersi dai rischi dei media digitali consiste nell'accrescere le proprie competenze nell'uso di Internet, cellulare e videogiochi. Sebbene dal punto di vista tecnico imparino a utilizzare le nuove applicazioni attraverso il gioco, per capire i molti e diversi contenuti mediali, analogamente alla circolazione stradale, gli adolescenti hanno bisogno del sostegno di persone adulte che fungano da punti di riferimento. Per poter assumere questa importante funzione di accompagnamento, tuttavia, gli adulti stessi devono conoscere bene il mondo digitale, essere in grado di sfruttare le opportunità offre, ma anche saper valutare in modo obiettivo i potenziali pericoli che vi si celano. Per questo motivo, la protezione della gioventù passa anche attraverso l'alfabetizzazione mediale di genitori, insegnanti e altre persone che si occupano di bambini e adolescenti. Questo processo, tuttavia, non si limita alla pura trasmissione di conoscenze tecniche per l'uso. Possedere un'ampia competenza mediale presuppone anche avere una visione d'insieme di come si possono utilizzare i media digitali e di quali sono le opportunità e i rischi a essi connessi. Tutti, quindi, possono imparare a conoscere i media digitali anche senza essere per forza interessati ai dettagli tecnici delle applicazioni di ultima generazione.
paolabagnasco

Tutti i modi con cui il multitasking ci rovina (davvero) il cervello - 6 views

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    In questo articolo del corriere della sera,il neuroscienziato Daniel J. Levitin esamina gli «effetti collaterali» del sovraccarico di stimoli da email, sms e social, venendo alla conclusione che il multitasking ci rende meno efficienti e comporta un vero e proprio esaurimento delle funzioni cerebrali.
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    Articolo pubblicato dal Corriere della Sera che riporta una intervista al neuroscienziato Levitin scritta sul quotidiano scientifico britannico The Guardian. Secondo recenti studi di Levitin presso la McGill University, il multitasking sarebbe non sono inutile ma anche dannoso per il cervello; in particolare renderebbe meno "attenta" la corteccia prefrontale, la quale diverrebbe più facilmente distraibile da più stimoli. Il fare diverse cose insieme non risulterebbe essere più allenante per il cervello, bensì un inutile sovraccarico di tensioni nel passare da un compito all'altro rischiando di perdere informazioni importanti. Trovo questo articolo molto interessante e soprattutto mi rispecchio abbastanza nel risultato di questi studi.
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