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massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
crileone

Zygmunt Bauman: "Il futuro non esiste, va creato" - 3 views

"Devo deludervi, non sono un guru", ha esordito Zygmunt Bauman, aprendo il suo intervento milanese a Meet The Media Guru: "non vi dirò come condurre la vostra vita". La conferenza di Bauman, uno de...

Guru Futuro Social Network Relazioni Conoscenza Media education

started by crileone on 24 Mar 15 no follow-up yet
psicolb

Will the Spread of Digital Technologies Spell the End of the Knowledge Divide? - 4 views

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    In questo interessante articolo, originariamente presentato in Lingua Inglese, l'autore esprime come le tecnologie digitali possono aiutare ad espandere e democratizzare la conoscenza diffondendola equamente. Evidenze suggeriscono che le tecnologie digitali stanno effettivamente contribuendo ad espandere la conoscenza, ma non riescono a democratizzarla. Esse se da un lato stanno contribuendo a colmare il divario, non sono sufficienti a colmare il divario della conoscenza. La conoscenza e la sua democratizzazione per l'autore richiede il rafforzamento delle "fondamenta analogiche" della rivoluzione digitale quali: concorrenza, istruzione e istituzioni che influiscono. Queste analizzate sotto tre esempi: i social media, gestione dei dati (Big Data e Open data) e l'uso di piattaforme digitali.
lcaponetti

LA RADIO ALLA SCUOLA PRIMARIA PER UN CURRICOLO MEDIA EDUCATIVO - 2 views

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    Interessante progetto condotto con gli alunni di terza elementare che sono stati impegnati in un'attività di analisi della produzione radiofonica, attraverso la redazione di 4 radiogiornali. Questo progetto ha contribuito ad una conoscenza più approfondita della radio, considerato un media più tradizionale rispetto ai media digitali, e del linguaggio radiofonico in particolare riferito al radiogiornale; sono state sviluppate anche altre conoscenze cognitive quali, analisi del linguaggio radiofonico, ricerca ed informazione sugli argomenti trattati che sono stati valorizzati da una metodologia basa sull'apprendimento collaborativo. Infatti è proprio attraverso l'apprendimento collaborativo che avviene il consolidamento della conoscenza del media dal punto di vista cognitivo. Durante la fase di audioregistrazione delle notizie prodotte, la concentrazione degli alunni era ai massimi livelli, riscontrata anche dai feedback delle docenti. Entrambi gli attori coinvolti docenti e alunni hanno espresso una valutazione positiva del progetto. Pertanto questo studio ha contribuito ad una conoscenza più approfondita del media, sia da un punto di vista teorico e pratico e al consolidamento delle conoscenze su più aree cognitive.
alexaballarin

Minori ed internet educazione ad un uso consapevole del web - Net Reputation - 18 views

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    Internet è uno strumento indispensabile e a disposizione di tutti, minori compresi. Qualche spunto per una educazione ad un uso consapevole del web e dei social network. Sempre più le vicende di cronaca rendono fondamentale affrontare le questioni dell'educazione ai nuovi strumenti di comunicazione (e fruizione dell'informazione) che internet ci mette a disposizione. Siamo connessi h 24 grazie a Smartphone che per prestazioni (velocità CPU, memorie, dimensioni schermo) e per connettività (spesso in Italia le connessione ad internet da cellulare risultano anche più veloci delle "adsl normali") sono molto più potenti dei "vecchi pc" e ci consentono di fare acquisti, chattare, leggere, comunicare, cercare musica online, formarci ecc. ecc. Questi processi cambiano il nostro modo di pensare, il nostro modo di relazionarsi agli altri, di acquistare, di studiare ecc. E' quindi necessario un "supporto" che vada in tante direzione, non solo tecnico informatico (come si usa un determinato software o un determinato dispositivo) ma più profondo, "olistico", che possa andare in profondità, per esempio spiegando come funzionano davvero i social, quali sono i meccanismi che sottintendono alla pubblicità e al marketing sui social network e sul web, come individuare una fonte attendibile ed evitare "fake news" e bufale, come utilizzare in sicurezza un motore di ricerca, le regole da tenere in ambito social, comprendere le dinamiche dietro al "gaming" e alle chat nei giochi online ecc. In questo processo di comprensione non devono esser coinvolti solo i ragazzi ma è fondamentale coinvolgere anche i docenti ed i formatori e i genitori.
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    Gli adolescenti devono imparare ad essere critici nei confronti del materiale che trovano su internet, ma devono essere anche creativi. Poichè i ragazzi, di tutte le età, passano sempre più tempo davanti al loro smarthphone, gli adulti (genitori, docenti e formatori) sono tenuti ad agire come "interpreti": devono saper comunicare la molteplicità della realtà , rendere pubblico il pericolo nascosto dietro la community. I giovani sono sempre più esposti, tramite l'accesso alla rete, ad immagini di violenza, sesso, droga. I confini tra infanzia ed età adulta diventano sempre più confusi ed i ragazzi non sempre sono pronti ai cambiamenti repentini proposti dalla rete. In un tempo come il nostro, dove entrambi i genitori lavorano, i ragazzi passano parecchio tempo da soli, imparando ad usare i media attraverso l'esplorazione ed il gioco, anche attraverso gli errori. La scuola, tramite gli insegnanti, dovrebbe insegnare agli alunni a sviluppare il proprio senso critico, a prendere coscienza della complessità dei media, della diversità offerta, per poter agire secondo la propria coscienza ed i propri valori. Ma è difficile per le istituzioni scolastiche formare i ragazzi se non si hanno a disposizione, nelle proprie strutture, gli strumenti necessari (computer, LIM, ecc.): solo lavorando a contatto coi giovani, sulla rete, si possono valutare insieme caratteristiche, pregi e difetti. Gli insegnanti dovrebbero essere più formati al mondo digitale, spesso troviamo insegnanti che non hanno mai visto un computer, che utilizzano un cellulare di vecchia generazione e quindi trovano difficoltà a trasmettere nozioni che non hanno!
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    Si tratta di un articolo scritto da Marco Pini, formatore e consulente web, pubblicato da Net Reputation, del cui team Pini fa parte. Il link di questo post è suggerito da MiurIstruzione.it, nell'ambito dell'articolo:" La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante". L'accento è posto sulla centralità di un supporto in ambito educativo, genitoriale e scolastico, nell'utilizzo dei media. Questo supporto deve andare in tante direzioni, e non deve essere solo tecnico informatico ma più profondo e "olistico". Non serve reprimere o censurare, ma FORMARE e la scuola deve essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. Sono inseriti , all'interno di questa presentazione, anche due video e delle interviste sul bullismo e sul cyber bullismo, più la possibilità di scaricare gratuitamente un e-book sullo stesso argomento. Inoltre troviamo il link di un interessante video " della Stampa sulla reputazione digitale e sul recruitment e un link che collega alla traduzione dall'inglese di una lettera/contratto su cui troviamo 18 regole sull'utilizzo del primo smartphone, scritte, come biglietto di accompagnamento al regalo, da una madre al figlio tredicenne. Per concludere troviamo un video del Garante per la protezione dei dati personali dal titolo: Social network: quando ti connetti, connetti anche la testa!
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    L'articolo pone l'evidenza sull'utilizzo del web da parte dei minori, essendo internet uno strumento di conoscenza ormai indispensabile per la vita di tutti i giorni è necessario farne la sua conoscenza e, soprattutto è importante utilizzare con consapevolezza tutti i dispositivi che ci permettono di essere connessi h24. Il Web viene fruito dai minori tramite dispositivi mobili che aumentano la portata e la possibilità di navigare sulla rete in occasioni diverse ed alle volte, fuori dal controllo di un adulto. Ad oggi si parla spesso di cyberbullismo , una forma di bullismo digitale ma comunque reale; inoltre molto frequente è la nomofobia, una patologia che si manifesta come la paura di restare disconnessi dal proprio cellulare. Quindi, la conoscenza è la miglior soluzione per un utilizzo intelligente e consapevole del Web. Tuttavia, dai giovani, non viene ancora concepito come uno spazio reale al 100% , ma come un luogo privo di regole grazie al quale è possibile sfogarsi. L'educazione ai nuovi media è quindi indispensabile e l'articolo elenca una serie di consigli (legati soprattutto al rispetto della privacy), per imparare ad utilizzarli.
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    Questo articolo si propone di Marco Pini (formatore, divulgatore, consulente Seo) di dare consigli utili e pratici alle famiglie per educare i minori ad un uso consapevole del web. Da una prima infarinatura di cos'è la media education, quali sono i rischi ma anche i tanti vantaggi per l'apprendimento. Alla fine, parte che ho trovato molto interessante, mette a punto una serie di consigli pratici per poter aiutare le famiglie ad indirizzare i propri figli nella direzione dell'utilizzo consapevole del web.
pruscigno

Apprendere, Creare ed Usare la Conoscenza: l'utilizzo di Concept maps come tool di semp... - 7 views

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    Interessante articolo scritto da J.D. Novak sul Journal of e-Learning and Knowledge Society(Vol. 6, n. 3, Settembre 2010 pp. 21 - 30) che ripercorre le fasi di studio che lo hanno portato alle Concept maps, dalla teoria di Ausubel come elemento chiave per la distinzione tra l'apprendimento a memoria (learning by rote) vs l'apprendimento significativo (learning meaningfully) fino ad arrivare ai cinque elementi dell'educazione della formazione che sono: discente,docente, conoscenza, contesto e valutazione, fino alla presentazione di tutti i possibili approcci educativi in una nuova sintesi che ha chiamato a New Model for Education.
denisedesio

iGeneration: l'impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 9 views

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    Sebbene siano noti gli aspetti positivi della tecnologia digitale e le loro trasformazioni in particolare sulla Generazione Z; bisognerebbe insegnarla maggiormente nelle scuole alle nuove generazioni per diminuire il rischio degli effetti negativi che tali strumenti possono apportare e per ottimizzare il loro utilizzo. Giovani sempre più multitasking, problem solver, creatori attivi della loro conoscenza tramite procedimenti non lineari, veloci e rapidi che vivono internet e non semplicemente ci navigano; rischiano, a causa anche della non conoscenza approfondita degli stessi item, di sperimentare fenomeni di apatia, di mancanza di attenzione profonda ( "in internet si tende a passare da un rubinetto di informazioni all'altro ") di analfabetismo emotivo e di relazioni superficiali.
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    L'articolo è stato pubblicato il 5 aprile del 2017, dalla Dott.ssa Giulia Radice, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, iscritta all'ordine degli psicologi della Lombardia dal 12/03/2015. Nell'esercizio della sua professione si occupa di ansia e panico, depressione, disturbi di personalità, trauma, lutti e separazioni, difficoltà relazionali e sociali. L'autrice nata tra il 1980 e 1990 si attribuisce l'appellativo di nativa digitale riproponendo in bibliografia l'articolo di Prensky "Digital Natives, Digital Immigrants" del 2001, dove egli identifica con questo termine gli individui che hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale. All'interno dello studio, 1985 è la data che segna il passaggio cruciale dovuto alla diffusione di massa del computer, le persone nate prima di questa data che si sono poi approcciate al linguaggio digitale in una fase successiva sono definiti immigrati digitali da Prensky. L'autrice si interroga sul modo in cui le tecnologie digitali stanno trasformando le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre abilità cognitive e i nostri comportamenti, interrogativo che genera il titolo dell'articolo: "come le nuove tecnologie ci stanno cambiando: la iGeneration". L'autrice presenta inizialmente l' Igeneration o generazione z, gli iperconnessi di cui molto ha scritto la docente Twenge , psicologa alla San Diego University, autrice di saggi ed articoli sull'adolescenza dove ha proposto un'analisi accurata della iGeneration attraverso il confronto con le generazioni che l'anno preceduta (Baby boomers 1946-1964, Generazione X 1965-1979 e i Millenials 1980-1994) individuandone otto tendenze che la definiscono: immaturità, iperconnessione, incorporeità, instabilità, isolamento e disimpegno, incertezza e precarietà e inclusività. Degli articoli e dei saggi della Dott.ssa Twenge non vi è traccia in bibliografia, così come di una parte della posizione di Cesare Rivoltella, che
gcolombini

Tecnologia digitale: i rischi, più o meno noti, per la società odierna - 1 views

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    Questo articolo ci porta a capire che siamo ancora lontani dalla conoscenza delle conseguenze che le nuove tecnologie hanno sulla nostra società. Nell'immediato si può intuire che la tecnologia ha permesso un evoluzione della nostra società in termini di sviluppo, conoscenza, comunicazione, evoluzione; dall'altra si riscontra una crescente dipendenza dalle tecnologie. I vari studi riportati in questo articolo riguardano gli effetti dei media digitali su varie capacità funzionali delle persone (attenzione,dipendenza,lettura,ecc) ma da tutto questo si evince che non sono i media in quanto tali ad assere negativi ma rimandano alla responsabilità delle persone nell'utilizzo qualitativo degli stessi e della conseguente necessità di un educazione all'utilizzo dei media, ad iniziare dai più giovani.
abaggio

L'importanza dei social media per l'educazione e l'apprendimento - 8 views

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    Con la nascita dei social media nel web 2.5 si è giunti a un profondo cambiamento comunicativo e non solo, anche in ambito educativo. I giovani di oggi, figli della reta itc, si sono ritrovati in un ambiente di apprendimento collaborativo, basti pensare a wikipedia, dove tutti possono contribuire a inserire e modificare informazioni utili alla società. Gli utenti diventano così produttori di contenuti multimediali, producendo conoscenza. Da tutto ciò scaturisce la necessità di una educazione ai media da parte di educatori e formatori, per poter promuovere una conoscenza relativa a queste nuove tecnologie, e promuovendo l'uso positivo di esse.
rosamaria62

Apprendimento significativo mediato dalla tecnologie - 7 views

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    Il presente articolo si propone di andare ad analizzare il modello di apprendimento significativo come un percorso percorribile soprattutto nel contesto formativo e scolastico, al fine di avviare nel discente la competenza del saper costruire da se le proprie conoscenze, tale concetto è visto come un è un processo di costruzione di significato da parte del soggetto, che rielabora in maniera personale. Il soggetto è visto come soggetto attivo e propulsore del proprio apprendimento, qui viene introtto anche il concetto di cooperazione, l'insegnante, non più visto come trasmettitore di conoscenza, adesso assume un ruolo secondario, diventa un tutor (supporto) al processo di costruzione di conoscenza. Le tecnologie in questa nuova prospettiva giocano un ruolo importantissimo, la classe diventa knowledge-building community, dove i diversi membri interagiscono attivamente grazie all'utilizzo di queste e arricchiscono il loro personale bagaglio così da apprendere attraverso la ricerca.
lfracassi

NUOVA DIDATTICA - Nuovi media e partecipazione della conoscenza accademica - 4 views

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    Si fa riferimento ad un sito progettato da docenti universitari che hanno creato una nuova modalità di partecipare la conoscenza. Il progetto è curato da Pier Cesare Rivoltella e Pier Giuseppe Rossi e presenta tre manuali: "Agire didattico", "Agire Valutativo", "Agire Educativo". Non è ancora del tutto completato, ma gran parte dei contenuti è presente. Il sito è organizzato come un ipertesto in cui cercare significati e approfondire temi. Sono presenti riferimenti sia bibliografici che sitografici e collegamenti a teorie, autori, studi attorno agli argomenti della didattica e de. Il passaggio dal testo cartaceo al testo digitale aveva costituito semplicemente l'utilizzo di un nuovo strumento: il lettore di dbook in grado di permettere la lettura, nel senso di sfogliare le pagine virtuali. Su questo sito invece troviamo una diversa modalità per cui ogni testo è accompagnato da un indice dove poter selezionare anche specifici temi o capitoli grazie al collegamento ipertestuale. Ogni capitolo contiene la mappa dove esplorare tutti gli aspetti e degli approfondimenti che rimandano ad articoli. Ogni testo è corredato da bibliografia e, se esiste, sitografia. Faccio per esempio riferimento al capitolo "Le tecnologie dell'educazione" del manuale "L'agire didattico". Il capitolo è di Floriana Falcinelli http://nuovadidattica.lascuolaconvoi.it/agire-didattico/4-le-tecnologie-delleducazione/ Il sito prevede inoltre la possibilità di avere a disposizione alcuni strumenti utili allo studio: APPROFONDIMENTI E ATTIVITA', TEORIE, PSICO-PEDAGOGISTI, RIFERIMENTI NORMATIVI (si riferiscono alla scuola italiana), GLOSSARIO. Ogni psicopedagogista è accompagnato da un articolo di presentazione, una bibliografia e una sitografia che rimanda a lavori o siti degli autori in lingua originale (per Novak viene fatto rimando alla suo "costruire mappe concettuali" sul sito di cmap; alla pagina di Ausbel possimo trovare il link ad un sito dedicato al
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    Ogni psicopedagogista è accompagnato da un articolo di presentazione, una bibliografia e una sitografia che rimanda a lavori o siti degli autori in lingua originale (per Novak viene fatto rimando alla suo "costruire mappe concettuali" sul sito di cmap; alla pagina di Ausbel possimo trovare il link ad un sito dedicato al suo lavoro). Visitare questo sito è una esperienza diretta dell'evoluzione dei media e delle opportunità che la rete può offrire anche in campo accademico. Può servire come punto di partenza per approfondire temi legati all'educazione, alla didattica, alla valutazione, dentro i quali non manca la media education. E' un luogo adatto per una ricerca bibliografica e sitografica rispetto ai temi di interesse.
crileone

Zygmunt Bauman: "Il futuro non esiste, va creato" - 3 views

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    Trovo fulminante ciò che sostiene Bauman e a tratti anche preoccupante soprattutto per ciò che riguarda oggi le relazioni sociali e l'utilizzo di alcuni nuovi media. Condivido il pensiero che i nuovi media come la rete Internet, nella visione di Bauman portano con sé la disponibilità quasi infinita di conoscenza ma portano anche un numero di perdite collaterali quindi per certi versi un "non progresso" oltre ai noti pericoli. Lo studio della Media Education e i conseguenti scopi ci proteggono da ciò a cui siamo inevitabilmente esposti e che espone nell'articolo Bauman.
palmadalessio

www.rivistamicron.it/terza-pagina/scienza-e-mass-media-questioni-di-visibilita/ - 5 views

Il 25/4/1953 la molecola del DNA nella sua rappresentazione grafica viene presentata in un articolo scientifico di Watson e Crick. Oggi quella grafica è a livello di comunicazione anche il simbolo ...

Immagine comunicazione conoscenza apprendimento alfabetismo scientifico visuale visibilità celebrità

started by palmadalessio on 12 Nov 20 no follow-up yet
miriam24

https://www.scuolasalgari.edu.it/images/Parole_ostili_esercizi.pdf - 2 views

L'articolo "Il cercatore di fake news!" Pone al centro il concetto che il condividere è una responsabilità e bisogna leggere attentamente, valutare e comprendere ciò che abbiamo davanti. È un arti...

media education media literacy nuovi media Social Network "fake news" scuola media tecnologia etica

started by miriam24 on 14 Mar 23 no follow-up yet
marcom1982

La media education a scuola: buone pratiche e strategie didattiche - 13 views

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    I nuovi media occupano gran parte del nostro tempo sociale e sono fortemente presenti, ed utilizzati, anche a scuola da bambini e adolescenti. Spesso e purtroppo, però, li utilizziamo in modo spropositato ed errato e ciò può avere gravi conseguenze per le persone e per la società. Ora più che mai è importante parlare delle nuove tecnologie: solo così sarà possibile conoscerle, comprenderle, per utilizzarle in modo consapevole, critico e cosciente. Ciò deve avvenire sia a scuola che in famiglia, allo stesso modo e nello stesso tempo, per educare i bambini e gli adolescenti alla cosiddetta Media Education. In questo articolo viene approfondita la Media Education tra formazione e scuola, offrendone un primo sguardo, un'introduzione, focalizzando l'attenzione sui suoi aspetti teorici.L'educazione ai media deve essere intesa come insegnamento di tipo trasversale, in quanto non vuole ottenere un posto a sé nel programma scolastico, questo è il punto predominante dell'articolo. La tecnologia deve essere un uso pratico, coinvolgente e diretto . I media possono, e devono, essere pensati come trasversali al programma, come elementi imprescindibili e come dimensione aggiuntiva, valorizzante e ispiratrice. I bambini sono continuamente esposti ed influenzati dalle informazioni che ottengono dalle nuove tecnologie e ciò può portare a conseguenze molto negative, anche al cyberbullismo. Educare bene alla tecnologia non favorendo l'indipendenza della stessa aiuta il bambino ad emergere e saper usare notevolmente i media come risorsa e non come opera distruttiva.
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    Giulia Piazza scrisse l'articolo in questione esaminando alcune possibili strategie didattiche da usare per proporre l'educazione dei media a scuola. Ci spiega perché è importante insegnare la media education a scuola e il ruolo delle influenze sociali nella comprensione del mondo e nella costruzione del senso di identità, così come l'importanza del prestare attenzione all'influenza che i bambini ottengono dalle nuove tecnologie. L'approccio pedagogico della media education valorizza alcuni principi per l'educazione quali l'apprendimento centrato sul bambino, l'apprendimento trasversale ecc. approccio dunque non autoritario, che favorisce la motivazione e aiuta i bambini a indagare e riflettere da soli. Ci spiega quali sono le buone pratiche dell'educazione ai media e l'importanza dell'argomento di analisi del testo e del contenuto, quali sono quindi le tecniche utili per insegnare i media tramite analisi testuale e di contenuto così da sviluppare una conoscenza della grammatica mediale. Vengono presi in esame anche il case study e la simulazione, quindi l'uso del gioco di ruolo e della sfida che agiscono sulla motivazione e sulla conoscenza proprio come l'aiuto dello studio di un caso specifico vada ad incoraggiare gli studenti a condurre ricerche approfondite. L'articolo inoltre sottolinea uno degli aspetti centrali e indispensabili della Media Education: la produzione, che comporta l'uso pratico, coinvolgente e diretto delle tecnologie, avendo un valore educativo importante in quanto va a garantire comprensione e critica del linguaggio mediale.
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    L'articolo discute l'importanza dell'educazione ai media nelle scuole. L'autore sostiene che i mezzi di comunicazione sono una parte fondamentale dell'ambiente culturale di ciascun individuo, compresi i bambini e gli adolescenti. Ciò significa che la media education è importante per aiutare i giovani a decostruire i testi mediali e a comprendere i valori trasmessi. Inoltre, l'articolo sostiene che l'educazione ai media valorizza alcuni principi fondamentali per l'educazione, come l'educazione alla cittadinanza e alla partecipazione attiva, l'apprendimento centrato sul bambino, l'imparare ad imparare e l'apprendimento di tipo trasversale. L'articolo sottolinea che la media education promuove un esercizio critico da parte dei bambini, aiuta i bambini ad imparare a imparare e cerca di generare l'atteggiamento interrogativo, accompagnato dal dialogo e dal pensiero critico. L'autore conclude sostenendo che l'educazione ai media dovrebbe essere inclusa come curricolo trasversale a tutte le discipline di insegnamento, per incrementare e migliorare l'insegnamento e l'educazione. L'articolo fornisce alcune "buone pratiche" per la realizzazione dei percorsi di Media Education, come la costituzione di un gruppo docenti e la collaborazione tra pedagogisti, educatori, insegnanti e genitori.
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    Il testo parla dell'importanza dell'insegnamento della Media Education per aiutare i bambini e gli adolescenti a comprendere i messaggi mediatici e sviluppare una comprensione critica dei media. L'approccio pedagogico della Media Education si basa su principi come l'educazione alla cittadinanza, l'apprendimento centrato sul bambino, l'imparare ad imparare e l'apprendimento di tipo trasversale. L'educazione ai media deve essere sistematica e continua, e il curriculum dovrebbe essere considerato trasversale a tutte le discipline di insegnamento. Le buone pratiche dell'educazione ai media includono la collaborazione tra pedagogisti, educatori, insegnanti e genitori, la definizione chiara dei tempi e degli spazi per le attività, la documentazione e la valutazione dell'esperienza, la condivisione con i genitori e la creazione di un prodotto di comunicazione da condividere con la comunità scolastica. L´ autrice infine descrive alcune tecniche utili per l'insegnamento dei media, come l'analisi del testo e del contenuto, il case study, la simulazione e la produzione.
anonymous

Exploring News Media Literacy and its Dimensions - 1 views

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    L'articolo esamina l'impatto della competenza mediatica sulla partecipazione civica e democratica, concentrandosi sulla motivazione intrinseca, lo scetticismo nei confronti dei media e il locus of control mediatico come componenti chiave. Lo studio è stato condotto con studenti di quarta superiore di una scuola superiore privata filippina utilizzando un questionario in due parti che includeva un test di conoscenza dei media e un test self-report sul livello di alfabetizzazione ai media.
albertisabry

Media Education: istruzioni per l'uso – Il Polo Positivo - 5 views

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    L'immagine che troviamo in questo link, che promuove l'attività del CREMIT, ossia il "Centro di Ricerca sull'educazione ai Media, all'Innovazione e alla Tecnologia", è particolarmente significativa in quanto richiama, nella nostra mente, due concetti: il primo, quello di "Scaffolding", ossia quel processo o strategia educativa attraverso il quale l'insegnante o il mentor non trasmettono passivamente le loro conoscenze al discente, come accadeva in passato, quando il paradigma educativo dominante era quello comportamentista. Al contrario, il discente diviene parte attiva e costruttore della propria conoscenza e del suo sapere; l'insegnante quindi supporta, come un'impalcatura, questo processo, favorendolo. Ricordiamo, in letteratura, i contributi a tal proposito di Piaget, Bruner e Vygotskij. L'altro concetto è quello della cultura partecipativa, che sviluppa in chi ve ne fa parte, tutta una serie di competenze e capacità che saranno delle life skills, sempre più richieste nei lavoratori del domani. Apprendere in questi ambienti, che vengono definiti da Gee, dei veri e propri "spazi di affinità", porta i ragazzi ad apprendere più semplicemente e rapidamente, sentendosi inseriti in un gruppo di pari, dove l'affiliazione è molto forte così come lo sforzo comune per bypassare le difficoltà, dove sanno di poter contare su un "mentor", ossia qualcuno che avrà delle competenze superiori alle loro, che contribuirà quindi ad accrescere il loro sapere; sapere che verrà poi condiviso col gruppo, generando intelligenza, prima collettiva poi connettiva, (vedi De Kerchove). Il sapere non resta quindi rinchiuso nella mente del singolo, ma, condiviso, diventa fonte per l'accrescimento della conoscenza di tutti, rendendoci in grado di costruire, grazie al network, giorno dopo giorno, il nostro sapere. Network che si proietta anche a livello cognitivo: l'apprendimento non è quindi "puntiforme", dove i concetti sono isolati e sconnessi, ma diventa una rete.
tonettimartina

Tecnologie digitali e apprendimento attivo - 4 views

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    L'articolo esplora come le tecnologie possano favorire un apprendimento attivo, coinvolgente e orientato alla costruzione di competenze concrete. Partendo da esperienze innovative come l'uso di applicazioni per lo studio della fisica attraverso simulazioni e modelli virtuali, si evidenzia il potenziale dei nuovi media nel rendere l'apprendimento più dinamico e significativo. Un punto interessante dell'articolo è il legame tra l'utilizzo delle tecnologie e l'approccio attivo alla conoscenza, che supera il modello tradizionale e passivo della lezione frontale. L'apprendimento attivo, infatti, permette di consolidare le conoscenze teoriche tramite esperienze pratiche che stimolano i sensi e coinvolgono direttamente lo studente. Estendere questo approccio oltre le discipline scientifiche potrebbe rivoluzionare l'intero sistema educativo. Per esempio, immagino l'utilizzo di applicazioni e simulatori immersivi che consentano agli studenti di discipline come storia o letteratura di "vivere" le epoche studiate attraverso ambienti virtuali, o agli studenti nell'abito del diritto di partecipare a processi simulati. In un contesto più pratico, queste tecnologie potrebbero essere sviluppate per creare una sorta di "alternanza scuola-lavoro virtuale" che venga valutata esattamente come un test o una interrogazione. Questi strumenti consentirebbero agli studenti di sviluppare un pensiero critico, poiché li costringerebbero a prendere decisioni e valutarne le conseguenze in un ambiente protetto, inoltre prepara i giovani al mondo del lavoro. Questo richiede formazione per gli insegnanti, progettazione pedagogica che tenga conto delle reali esigenze formative e la alla creazione di applicazioni interattive ad hoc che permetterebbero agli studenti di simulare mansioni specifiche dei loro futuri ambiti lavorativi.
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    L'articolo in questione evidenzia come le tecnologie possano favorire un apprendimento attivo e coinvolgente. Lo scenario educativo attualmente viene attraversato da una profonda trasformazione, alimentata dall'evoluzione delle tecnologie digitali; emerge infatti l'esigenza di rivalutare le metodologie didattiche tradizionali, orientandosi verso approcci che promuovano un apprendimento attivo, coinvolgente e focalizzato sullo sviluppo di competenze e partecipazione attiva. Un esempio ritenuto fondamentale in questa trasformazione è rappresentato dall'integrazione e dall'utilizzo di strumenti digitali nello studio di discipline scientifiche quali la matematica o la fisica. L'utilizzo di simulazioni interattive e modelli virtuali offrono agli studenti la possibilità di visualizzare concetti astratti e di sperimentare attivamente. Questo approccio si allontana dal modello passivo della lezione frontale, in cui l'apprendimento è spesso confinato alla ricezione di informazioni tramite un apprendimento meccanico, ripetitivo di nozioni, ritenuto spesso più veloce ma anche poco efficace nel lungo periodo. Il vero punto di svolta si basa quindi, nel legame tra l'impiego delle tecnologie e l'utilizzo di una didattica attiva. L'apprendimento attivo si fonda sull'esperienza diretta e sul coinvolgimento multisensoriale dello studente attraverso l'utilizzo di strumenti, la manipolazione virtuale o/e la risoluzione di problemi. Gli studenti in questo modo non solo acquisiscono informazioni, ma costruiscono attivamente la propria comprensione del mondo, imparano "come" e non "cosa". Questo approccio risulta molto potente e si estende in diversi ambiti, ad esempio, attraverso l'utilizzo di applicazioni e simulatori per consentire agli studenti di storia e letteratura di "immergersi" virtualmente in epoche passate o in contesti narrativi, vivendo in prima persona gli scenari studiati. Inoltre, le tecnologie digitali potrebbero essere sfruttate per colmare
astrobaldo

Una mia utopia - 8 views

Mi piacerebbe collegare la metafora biologica dell'interazione degli organi dell'organismo con le mappe ed un puzzle finale della conoscenza.Io ho avuto modo di studiare psicologia ma mi sono doman...

started by astrobaldo on 17 Oct 24 no follow-up yet
aivlis1977

MOOCgamification - 1 views

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    I corsi MOOC rappresentano una innovazione l'ultima frontiera dell'educazione a distanza .Si seguono in maniera diacronica e con facilità di accesso L'uso dei MOOC potrebbe tornare utile per corsi di aggiornamento e miglioramento dei docenti nella didattica La visione non ha obblighi di orari ed è totalmente gratuita per una formazione democratica Inoltre stanno nascendo nuovi MOOC che si uniscono alla gamification cioè a strategie didattiche innovative e coinvolgenti che danno vita ai MOOCgamification come nuova risorsa di educazione ,unire il piacere al sapere per sviluppare modelli di conoscenza sempre più adeguati Modelli collaborativi dove chi apprende è attivo e coinvolto per diventare costruttore del proprio sapere.
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