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Multitasking ma sempre più distratti, il web cambia la nostra mente e quella ... - 4 views

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    L'articolo parte da alcune considerazioni tratte a seguito di uno studio sviluppato da un team internazionale formato dal Kings College e dalle Università di Harvard, Oxford, Manchester e Western Sydney, che evidenzia come l' "onda net", ovvero il continuo flusso di informazioni provenienti dalla rete, migliora la nostra attenzione divisa (capacità di relazionarci con input diversi), ma ha effetti negativi sulla nostra capacità di concentrazione, questo sia negli adulti, ma soprattutto nei bambini. In particolare l'abuso del web è connesso a uno sviluppo diminuito dell'intelligenza linguistico-verbale. Per contrastare questo effetto negativo la psicologa Barbara Volpi, citata nell'articolo per il suo libro "Genitori digitali. Crescere i propri figli nell'era di Internet", è necessaria l'acquisizione di una sana genitoralità digitale, fornendo una serie di indicazioni pratiche da seguire in famiglia per supportare lo sviluppo cognitivo del bambino nell'era digitale, integrando i nuovi media nella relazione con i figli. E' importante non lasciare da soli i bambini nella rete, ma accompagnarli ad un uso consapevole dei media, continuando a sviluppare le competenze relazionali ed affettive, attraverso l'integrazione di stimoli di natura diversa. Internet non deve diventare uno strumento di utilizzo passivo, ma è necessario stimolare l'uso attivo (soprattutto verso i 6 anni) con ricerche mirate ad uno scopo (ad esempio cercare la ricetta della torta di compleanno da cucinare insieme). Il web è ricco di potenzialità per tutti, non è solo un pericolo per lo sviluppo cognitivo del bambino, bisogna imparare ad utilizzarlo in maniera consapevole da adulti anche per far aiutare i propri figli a sviluppare la consapevolezza e la riflessività autonoma necessarie per vivere la tecnologia con tutti i vantaggi che essa offre. La presenza dei genitori è e rimane fondamentale, è necessario essere presenti con i propri figli soprattutto nella fruizione dei nuovi media.
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La maturità rinnovata diventa un pungolo per la nuova didattica - Il Sole 24 ORE - 1 views

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    Quest'anno l'esame di maturità ha cambiato aspetto (dall'ultima riforma del 1997) e struttura e per la prima volta viene introdotto il concetto di insegnamento/ apprendimento significativo. A differenza degli altri anni, il focus non sarà più sulla verifica della conoscenza dei contenuti, ma verranno valutate le competenze trasversali, la capacità di fare collegamenti interdisciplinari e la capacità di mettere in relazione le conoscenze. A mio parere partire dalla maturità per ripensare un approccio educativo e pedagogico può creare confusione, soprattutto se non si è mai lavorato durante gli anni precedenti in ottica di insegnamenti/apprendimento significativo. Lavorare per 5 anni con i metodi tradizionali e poi strutturare una maturità su metodi più innovativi può comportare un certo rischio, ma da qualche parte bisogna pure iniziare, ed è interessante che lo si faccia cambiando proprio il metodo di valutazione finale (come sostiene Novak, spesso è proprio il metodo di valutazione ad essere insufficiente).
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