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cristinaviggiani

DIPENDENZA DA SMARTPHONE- GLI SMARTPHONE COME L'OPPIO - 3 views

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    In questo articolo si parla di una realtà di cui ormai siamo schiavi: gli smartphone. Difficile da ammettere, ma al giorno d'oggi gli smartphone, i social, le notifiche e tutto ciò che gira intorno a questi elementi sono diventati come una vera e propria droga. E come dal una droga ne scaturisce una forte dipendenza. Si tratta di un fenomeno sempre più frequente soprattutto nei giovani, anche se negli ultimi anni la dipendenza da smartphone e internet è cresciuta anche in età adulta. Non si tratta più solamente di mantenersi in contatto con chi è lontano, o di scambiarsi qualche like sui social… gli smartphone sono diventati parte della nostra quotidianità 24h su 24h. lo portiamo con noi quando usciamo,quando siamo al bar, quando pranziamo,quando facciamo una vacanza, quando siamo a casa e addirittura, quando siamo con gli amici o con la nostra famiglia. Hanno costruito una vera e propria barriera invisibile che ci tiene lontani dal comunicare con chi abbiamo di fronte. Studi scientifici hanno dimostrato che chi fa un uso spropositato di questa tecnologia è maggiormente soggetto a soffrire di depressione, ansia e attacchi di panico. Le notifiche? Le notifiche, secondo alcuni studi, attivano gli stessi percorsi neuronali che si attivavano una volta quando vi era un pericolo imminente. Ad ogni suono o vibrazione proveniente dal nostro smartphone, i nostri neuroni si attivano nello stesso identico modo. La soluzione? Sembra strano, ma proprio come accade per il fumo e per l'uso di sostanze stupefacenti, la soluzione è una e non è semplice… ossia disintossicarsi. Magari usando queste scatoline sempre meno, controllare le notifiche solo in alcuni momenti, lasciare il nostro telefono nella borsa mentre siamo a cena con gli amici… e così via. Il percorso è difficile, ma non impossibile.
danielaiancu

New addictions: il fenomeno delle dipendenze nell'era degli smartphone e di internet - 6 views

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    Articolo pubblicato dal giornale State of Mind, scritto da Giorgia Cipriano il 06/Novembre/2017 , parla del fenomeno delle New addiction (nuove dipendenze), malattie della post-modernità. Le dipendenze nell'ultimo decennio, del gioco d'azzardo, sesso, lavoro, shopping compulsivo, ma sopratutto internet e telefono cellulare, vengono definite e evidenziate da più autori come Valleur, Matysiac, Caretti, La Barbera,Del Miglio, Corbelli ...e fanno parte dalle dipendenze comportamentali. La dipendenza da internet e quella da smartphone sono strettamente connesse, portando ad un comportamento compulsivo, a preferire le relazioni virtuali rispetto a quelle reali. La dipendenza da smartphone viene chiamata nomophobia. Per la cura di queste dipendenze è consigliabile una terapia cognitivo comportamentale. Per identificare e misurare il livello del rischio di dipendenza da smartphone e stata progettata una scala chiamata S A S(scala di addiction smartphone). Il fenomeno delle New Addiction interessa un numero sempre più alto di persone.
alesalerno

Preadolescenti e smartphone | Labalestra | International Journal of Developme... - 5 views

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    L'articolo ha come oggetto la preadolescenza e lo smartphone. L'uso di tablet o smartphone a questa età viene considerata un'attività naturale dei ragazzi già alla nascita ("digital born").C'è chi ritiene che utilizzare lo smartphone a 11 anni sia prematuro poiché i giovani non hanno acquisito ancora gli strumenti cognitivi per farne buon uso e chi ritiene che sia una sicurezza per coloro che lo possiedono. I giovani manifestano la necessità di essere connessi a qualcosa o qualcuno, il bisogno di far parte di un gruppo che li accetti e accolga e non permetta loro di soffrire l'esclusione o il disinteresse. Per questo i ragazzi cominciano a reclamare il diritto alla privacy inserendo codici di blocco.Ma possedere uno smartphone non sempre significa conoscerne le potenzialità ed i rischi. I ragazzi hanno bisogno di comunicare e lo fanno attraverso uno schermo, hanno la necessità di condividere in rete emozioni, i pensieri, l'immagine di sé, ma spesso attuano un uso improprio e pericoloso di tali strumenti. Questo anche perché da ciò che emerso, intervistando le famiglie, il posto occupato dalle ICT non è percepito come critico solo una piccola percentuale di genitori ne permette l'uso con regole. La connessione non è solo prerogativa dei giovani, ma anche dei genitori che si sentono più tranquilli potendo ritracciare i propri figli quando sono lontani. E' difficile controllare gli accessi alle applicazioni poiché i ragazzi possono farlo inserendo false identità. E' come è possibile spiegare ad un bambino di 11 anni i comportamenti virtuali di una chat ? Credo sia importante che i genitori, nella consapevolezza della difficoltà che incontreranno nel voler controllare ciò che fanno figli, spesso più preparati di loro nell'utilizzo di tali strumenti, dovrebbero adeguarsi tempi e più che mettere in pratica regole restrittive, condividere con i ragazzi le loro esperienze virtuali e spiegare le conseguenze reali e non, dei loro comportamenti in rete.
serafinagreco

For The Children's Sake, Put Down That Smartphone - 2 views

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    Sono più importanti i propri figli o il proprio smartphone? Non sono soltanto i bambini a passare troppo tempo davanti agli schermi: i genitori, in primis, sono spesso colpevoli di trascorrere troppo tempo a controllare i loro smartphone e le loro e-mail, con conseguenze preoccupanti sullo sviluppo dei figli. Nell'articolo viene riportato uno studio condotto dai ricercatori del Boston Medical Center, secondo cui 40 genitori su 55, al ristorante con la propria famiglia, trascorrono il loro tempo incollati al cellulare, mostrandosi perfino irritati all'insistenza dei propri figli intenti a catturare la loro attenzione. In questo tipo di circostanza, i genitori stanno comunicando ai loro bambini che sono meno importanti di quello che sta succedendo sul loro smartphone.
dmilaniutiu

Le conseguenze dell'uso dello smartphone: uno studio pilota sugli effetti positivi e ne... - 6 views

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    Lo studio analizza le conseguenze della crescente e pervasiva diffusione degli smartphone nella vita lavorativa, educazione, salute, sulla nostra attività neurale e sulla vita sociale. Si stima infatti che dal 2020 circa l'80% del traffico dati passerà attraverso questi dispositivi. Emerge perciò una profonda ambiguità nei risultati che questo dispositivo sta portando nel mondo moderno e che potrà portare nei prossimi anni. Si rende necessaria pertanto un'educazione degli utenti affinché facciano un uso intelligente del dispositivo, mostrando chiaramente sia gli effetti positivi che quelli negativi. In particolare, l'ambiguità è particolarmente evidente negli effetti "psicologici": se la promessa di questo dispositivo è quella di migliorare le nostre relazioni sociali e diminuire lo stress (ad esempio utilizzando i tempi "morti" sui mezzi di trasporto per chiacchierare con qualcuno) crescono anche le dipendenza dall'uso di smartphone. L'educazione dovrebbe rendere le persone coscienti che un dispositivo pervasivo come lo smartphone ha un impatto sul funzionamento del cervello. Non essendo possibile e neanche auspicabile, secondo lo studio, fermare l'utilizzo degli smartphone, è necessario però frenare l'utilizzo errato/eccessivo di questi dispositivi che sta portando, per esempio, alcune aziende e università a cercare di bloccare l'accesso a questi dispositivi ai lavoratori e studenti durante il tempo di lavoro/lezioni.
martycorsetti17

Egophonia:come gli smartphone ci stanno rubando il tempo...e la vita. - 2 views

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    La rapida evoluzione dei telefonini ha cambiato completamente la vita e le abitudini della maggior parte delle persone.La nostra società è ormai basata sulla tecnologia ed è impensabile vivere senza cellulare.Sicuramente gli smartphone hanno migliorato il modo in cui viviamo risolvendoci tante operazioni tramite varie App che vi si possono installare ma,purtroppo,l'uso "ossessivo"allontana le persone dalla vita reale portando all'isolamento e provocando insicurezze relazionali,solitudine e appiattimento cognitivo.Viene a mancare la comunicazione verbale ed il rapporto interpersonale,che per me sono fondamentali.E' sicuramente piacevole ricevere un sms da un amico,parente..ma sarebbe tanto più bello trovare il tempo per incontrarsi fisicamente e parlare guardandosi negli occhi.E' proprio questo che manca:la comunicazione"dal vivo",fatta di sguardi e di gesti ed il tempo per incontrarsi e relazionarsi.Quello che ci vorrebbe è sicuramente un'educazione seria sull'utilizo appropriato degli smartphone per riconnetterci alla vita reale! Martina Corsetti.
fedeballatore99

Affrontare il sovrautilizzo dello smartphone attraverso la media education - 3 views

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    L'articolo in questione prende in esame l'argomento del sovrautilizzo dello smartphone in particolare tra i giovani. Il consumo eccessivo dello smartphone è dovuto al fatto che oggi esso sia uno strumento onnipresente nella vita quotidiana, ed oltre ad essere utile in certi ambiti lavorativi, tende a fornire stimoli piacevoli (come ricompense sociali) che conducono l'individuo ad utilizzarlo sempre di più. Il problema del «sovrautilizzo» è stato affrontato all'interno del progetto «Benes- sere Digitale - Scuole», un intervento formativo di educazione ai media volto a formare gli insegnanti all'utilizzo consapevole e produttivo dei media, promosso dall'Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Fastweb S.p.a. L'efficacia è stata testata in un quadro di studi controllati randomizzati, su gruppi di studenti delle scuole superiori durante l'intero anno scolastico. Il progetto comprende quattro moduli, ma nell'articolo è stato descritto solo il primo: gestione del tempo e dell'attenzione, il quale prevede che gli studenti riflettano sulle loro abitudini basandosi su dati quantitativi ottenuti da un'app di monitoraggio delle attività online (RescueTime). I risultati confermano che l'intervento ha contribuito a ridurre significativamente il sovrautilizzo dello smartphone e le percezioni di uso problematico fra i partecipanti. Lo scopo finale dell'esperimento è di spingere gli studiosi dei media a concentrarsi maggiormente sulle strategie educative per affrontare l'uso eccessivo del digitale, suscitando maggior sensibilità sull'argomento.
erikac80

Uso problematico dello smartphone: influenza su bullismo e cyberbullismo - 8 views

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    Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti negativi dell'utilizzo prolungato di smartphone tablet, concentrandosi in particolare sui bambini. Il rapporto con la tecnologia, però, è un tema delicato anche quando si ha a che fare con gli adolescenti, coloro che trascorrono più tempo connessi. In questo studio del 2020, Mendez e colleghi si sono focalizzati su come un utilizzo problematico dello smartphone possa portare ad atti di bullismo o cyberbullismo dimostrando che un uso inappropriato delle nuove tecnologie si relaziona con un maggiore coinvolgimento nelle diverse manifestazioni di violenza scolastica, conseguenti al fatto che l'uso del cellulare è collegato alle emozioni intense e alle tensioni dell'adolescente. Alcune soluzioni potrebbero essere quelle di rendere i ragazzi consapevoli dei rischi e coinvolgere scuola e famiglia per una collaborazione nella prevenzione del problema, oltre che nell'attuazione di spazi educativi per un uso responsabile della tecnologia.
cristinafore

BAMBINI E TECNOLOGIE DIGITALI: OPPORTUNITÀ, RISCHI E PROSPETTIVE DI RICERCA - 9 views

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    L'articolo mette in evidenza come i bambini di oggi, siano esposti ad un uso precoce delle tecnologie e in particolar modo dei dispositivi touchscreen. Partendo dai dati scientifici di alcune ricerche, l'articolo sottolinea gli effetti dell'uso di strumenti, come tablet e smartphone, sullo sviluppo cognitivo, emotivo, linguistico e sociale, nei primi anni del bambino. L'uso prolungato e passivo di queste tecnologie può portare a una trasformazione, in negativo, della relazione bambino- adulto, bambino con altri bambini, nella capacità e desiderio di esplorazione del mondo, ridotta capacità nel ragionamento di tipo induttivo, ecc. Ma, gestita in modo corretto e consapevole da parte del genitore, l'alfabetizzazione digitale, può essere una grande opportunità e una risorsa preziosa.
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    Smartphone, tablet, notebook, sono esempi che caratterizzano la nuova epoca digitale. Ma la diffusione di tanta tecnologia in che modo influisce lo sviluppo dei bambini? Il compito dei ricercatori e degli educatori è quello di conoscere gli stili di esplorazione, di uso, di relazione che il mondo tecnologico suscita in loro e di creare contesti di apprendimento equilibrati, in cui i soggetti più piccoli possano crescere in modo armonico tra rischi e potenzialità.
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    L'articolo, scritto dalla pedagogista Donata Ripamonti, compare sul portale riviste-erickson.it. l'autrice, attraverso una review della letteratura recente inerente le nuove tecnologie digitali, in particolare i media touchscreen, vuole evidenziare come queste ultime, sempre più accessibili grazie ad un sistema immediato e intuitivo ai bambini al di sotto dei tre anni, abbiano determinato una vera rivoluzione dalla quale genitori, educatori e ricercatori non possono sottrarsi. Questo porta ad interrogarsi sulle modalità degli approcci dei bambini con tablet, smartphone ecc, e su come questi strumenti digitali possono essere impiegati nell'educazione e nella formazione dei nativi digitali attraverso delle app che attivano la modalità "mind-on" e stimolano le interazioni sociali.
iveta4

​2016, fuga dallo smartphone - 5 views

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    Non è ancora accaduto ma succederà. I consumatori vedono il tramonto dello smartphone tra i dieci 'hot consumer trends' rilevati da Ericsson. La metà degli utenti crede che l'uso del nostro tanto amato telefonino andrà ad esaurirsi entro i prossimi cinque anni, soppiantato dall'intelligenza artificiale che entra prepotentemente nella nostra vita quotidiana. Articolo parla di un rapporto annuale " 10 HOT CONSUMER TRENDS 2016",prodotto da ConsumerLab di Ericsson,.azienda svedese che indaga sulle tendenze,attese dei consumatori con la tecnologia.,per il campo di innovazione.
gibertidavide

Malati di smartphone - 6 views

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    Il termine "addiction" significa dipendenza da qualche sostanza (tabacco, alcool, droga) o pratica dannosa (gioco d'azzardo, frequentazione con immagini pornografiche). Recentemente, con l'utilizzo sempre più massiccio di strumenti digitali come lo smartphone, il tablet e il pc si sta diffondendo sempre più, tra giovani e non, la dipendenza dal web che assume tutte le caratteristiche delle tradizionali dipendenze, come quelle da alcol e droga, per la quale però c'è scarsa casistica scientifica, conseguentemente, le organizzazioni internazionali della sanità non l'hanno ancora classificata tra le patologie. Emergono pochissimi casi e, una volta individuati i sintomi, ci sono strategie di intervento ma non una terapia univoca.
mgoddone

Smartphone, videogame e scuola: le risorse che non ti aspetti - 4 views

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    L'articolo scritto dalla docente universitaria Stefania Garassini, riassume un'intervista fatta a Mizuko Ito, antropologa giapponese e docente all'Università della California a Irvine, una delle prime ricercatrici a studiare sul campo l'uso dello smartphone da parte dei ragazzi. Mizuko Ito sostiene il ruolo fondamentale del gioco online e in generale dell'utilizzo della rete come potente strumento per l'apprendimento. Di recente é uscito negli Stati Uniti, il suo ultimo libro: " Affinity online. How connection and shared interest fuel learning", nel quale descrive il contributo fondamentale che un buon uso delle risorse online può dare allo studio tradizionale. Secondo l'autrice, l'apprendimento connesso rappresenta la situazione che si viene a creare quando un ragazzo è incoraggiato a seguire un suo reale interesse, con il sostegno dei propri insegnanti, ma anche dei compagni e di altri adulti di riferimento. A partire da questo coinvolgimento iniziale, che può essere innescato da un argomento non direttamente tratto dal programma scolastico, viene a costruirsi un percorso personale di apprendimento, che in qualche caso si potrà trasformare in una vera e propria opportunità di carriera. In un modello del genere la connessione in rete favorisce il crearsi di comunità con forti legami al loro interno, in grado di motivare anche allo studio scolastico. Secondo l'antropologa infatti, alcuni istituti scolastici negli Stati Uniti, stanno completamente ripensando alla propria struttura per essere più aperti alle scelte dei propri studenti. Afferma che un professore potrebbe ad esempio lasciare che sia l'allievo stesso a decidere su cosa concentrarsi nel lavoro a casa e scegliere gli argomenti per eventuali approfondimenti. I risultati migliori si ottengono quando gli insegnanti danno anche consigli su come alimentare le passioni dei propri studenti, fornendo indicazioni di risorse, online e offline.
andreaportannese

In famiglia con lo smartphone: tutti insieme (silenziosamente) - 0 views

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    Articolo che tratta, come intuitivamente si può capire, la problematica dei dispositivi tecnologici che ormai è un mezzo da dover inglobare nella vita quotidiana anzichè opporsi. Di conseguenza va educata l'intera generazione alla comprensione e potenzialità che tali strumenti possano aiutarci a migliorarci a livello culturale e facilitarci tante situazioni di vita quotidiana grazie a tali mezzi. L'articolo commenta e parla della situazione di "silenzio" da parte dei genitori con figli e che tali strumenti, per lo più smartphone, isolino gli individui che ne fanno uso a discapito della comunicazione "vis a vis" di fondamentale importanza per l'uomo e la psiche dell'uomo.
cpetrini3

Nomofobia: l'isolamento da Smartphone è davvero una Malattia recente? - ... - 4 views

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    L'articolo di non vuole solamente denunciare un atteggiamento patologico ma anche indagare, se ce ne sono, le radici storico-culturali del suddetto comportamento. La nomofobia, (dalla contrazione inglese dei termini no-mobile phobia), indica la malattia che induce giovani e non solo, ad isolarsi dal mondo e ignorare le relazioni reali per rinchiudersi all'interno di una dimensione social, il tutto ovviamente avvalendosi di supporti digitali come tablet, smartphone,etcc… Nonostante le posizioni avverse di chi reputa il nuovo stile di relazionarsi come un arricchimento o un impoverimento, oltre l'allarmismo dei casi estremi di Addiction o Hikikkomori, l'autrice segnala come questo comportamento, in altre epoche e su altri supporti, sia sempre stato presente. Charles Cooley, "che vedeva nella consegna mattutina dei giornali un pericolo per le famiglie americane", aveva forse già intuito come i media (all'epoca non digitali ma analogici) avrebbero potuto mischiare i confini tra il privato e il pubblico, e come questi strumenti sarebbero diventati poi sempre più personali e sempre meno familiari. Nelle foto storiche riportate dall'articolo, c'è tutto un excursus temporale su come questo atteggiamento abbia attraversato il secolo. La genesi non è chiara, sicuramente alla base c'è la voglia di informarsi, di sapere, che poi diventa possibilità di partecipare e di decidere e che poi in ultima battuta pervade tutte le sfere della vita fino a intaccare le relazioni sociali. Queste , sicuramente aumentate in quantità e in velocità, non hanno più limitazioni geografiche ma solo emotive: linguaggio sintetico, deresponsabilizzazione, carico emotivo, tutto sulle spalle dell'avatar e non della persona.
maccorinti

Educazione all'affettività nell'era degli smartphone: così si combatte il bul... - 3 views

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    Questo articolo racconta il lavoro svolto in due classi delle superiori da una psicoterapeuta esperta di bullismo e di come abbia potuto realizzare quanto i ragazzi vogliono essere visti dagli adulti e ascoltati. l'impossibilità di costruire un mondo interiore attraverso gli smartphone li rende emotivamente fragili ed evidenzia la necessità di una alfabetizzazione affettiva.
aspenga

Mobile learning: esempi di buona pratica basata sull'uso dello smartphone - 1 views

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    La necessità di una didattica che sia inclusiva, motivante, con discenti attivi, può essere colmata con l'uso di un ambiente tecnologico. In questo articolo, redatto da Luigina Maria Gabriella Da Pra che dal 2017 sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l'Università per Stranieri di Siena, vengono portati degli esempi sull'uso dello smartphone come un nuovo ambiente di apprendimento grazie all'accessibilità delle funzioni, alla maneggevolezza e alle apps che consentono una buona autonomia e creatività.
giannib71

The Social Dilemma - Film documentario completo in streaming ITA Download - PeerTube It... - 4 views

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    Il film esamina la diffusione dei social media e il danno che essi causano alla società, concentrandosi particolarmente sullo sfruttamento e sulla manipolazione degli utenti, attraverso l'utilizzo di tecniche come il data mining e la vendita dei dati personali. The social dilemma approfondisce alcuni aspetti dei social media: la dipendenza che provocano, in particolare nei più giovani, l'uso in politica, il contributo alla diffusione di teorie complottistiche, gli effetti sulla salute mentale. Il documentario presenta allo spettatore, attraverso una serie di interviste, un ritratto dei social media e delle problematiche che causano, sostenendo che siano una minaccia, ma il documentario non prevede solamente l'argomentazione di antitesi riguardanti l'uso dei social media, ma molto spesso si parla di Internet in generale. Il primo problema è il fatto che miliardi di persone vengono influenzate da pochi cervelli che stanno dietro alle aziende come Facebook, Google e Twitter. Il secondo problema è quello della dipendenza dai social. Gli intervistati spiegano che il creare una sorta di dipendenza verso i social è una caratteristica voluta e non un errore. La manipolazione del comportamento umano a scopo di lucro è di primaria importanza per le aziende e ciò viene attuato grazie allo scorrimento infinito e alle notifiche push, che mantengono gli utenti costantemente impegnati. I consigli personalizzati forniti da questi siti aiutano non solo a prevedere le azioni svolte dagli utenti, ma anche a influenzarle, rendendo gli utenti delle facili prede per inserzionisti pubblicitari o propagandisti Il documentario si muove in parallelo su due filoni: quello razionale delle interviste con figure di rilievo nella creazione dei social media: ex dipendenti, dirigenti e altri professionisti delle principali aziende tecnologiche. Gli intervistati descrivono le proprie esperienze di lavoro all'interno del mondo dei social, affermando che la nascita dei social è avvenuta per mi
beatricefocardi

Smartphone and social media use contributed to individual tendencies towards social med... - 2 views

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    Questo articolo riprende un'estratto dal manuale " Addictive Behaviors" a cura di Davide Marengo ,Matteo Angelo Fabris, Claudio Longobardi e Michele Settanni. Che hanno voluto evidenziare come l'uso degli smartphone e dei social media negli adolescenti italiani, sia peggiorato durante la pandemia di Covid-19 e su come l'istruzione a distanza abbia incrementato ancora di più a una dipendenza dai social media e quali in particolare. Secondo la teoria della compensazione sociale (Valkenburg, Schouten, & Peter, 2005), quando gli adolescenti percepiscono la loro realtà come socialmente deludente , possono ripararsi dietro ai social media come alternativa per mantenere e formare nuovi legami sociali (Badenes-Ribera et al. , 2019, O'Day e Heimberg, 2021). Quindi se da una parte internet accorcia le distanze e riduce la solitudine dall'altra il rischio di dipendenza dai social media si trova dietro l'angolo. Uno studio ha condotto un'esperimento su un campione da 765 adolescenti italiani tra maschi e femmine , che hanno riferito di utilizzare lo smartphone in particolare le piattaforme : Instagram , Snapchat , Telegram , Youtube ,WhatsApp, Tik Tok , Twitter. I risultati hanno riportato che tutti i soggetti che usufruiscono solamente delle piattaforme : WhatsApp, Youtube hanno una minore dipendenza dai social , rispetto ai coetanei che utilizzano piattaforme come : Instagram, Twitter, rivelandosi i più forti predittori della dipendenza dai social media seguiti poi da Facebook e Tik Tok. Concludendo che però l'applicazione più avvincente di tutte durante la pandemia è stata Tik Tok ,mettendo senza dubbio in ombra altre app popolari con offerte visive simili.
jgrossi108

Media digitali: angeli o demoni? - Infanzia digitale - Tecnologia digitale, scuola e ap... - 8 views

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    Mentre leggevo questo articolo su internet riflettevo sul fatto che io stessa appartengo a quella generazione che molti autori, tra cui Prensky, chiama "Nativi Digitali": la generazione nata tra il 1980 e il 1990, cresciuta nella prima era del Web, la 1.0, caratterizzata da siti statici e uso sfrenato delle e-mail e dei più svariati motori di ricerca;i primi a cogliere l'enorme potenziale dei nuovi media, sfruttandolo per comunicare con gli amici, per conoscerne di nuovi, cercare informazioni o notizie e per condividere le opinioni.Mettendo da parte il mio smartphone e chiudendo le pagine web che ho aperto tra una ricerca e l'altra, mi domando come le tecnologie digitali stiano trasformando le vite, le abitudini, le abilità cognitive;i bambini di oggi che adulti saranno domani?La iGeneration accoglie al suo interno tutti i nati dagli anni '90 fino al 2010 e la "i" rappresenta l'insieme di dispositivi nati al contempo (iPhone,iPad). Prensky li descrive come individui abili a elaborare le informazioni,con una preferenza per le nozioni che possono ottenere rapidamente e apprendere attraverso modalità attive e non-lineari, multitasking,poco tolleranti verso lunghe letture e che sperimentano lo sviluppo delle abilità sociali all'interno della realtà digitale.Nella mie esperienze ho potuto osservare genitori che,in preda alla stanchezza,lasciavano i figli giocare con tablet o smartphone per ore,trascurando i rischi del web e lasciando che si rinchiudessero in questa bolla di sapone che è la realtà virtuale.Ho anche visto,però,genitori lontani per lavoro che grazie ad internet potevano guardare i loro figli crescere e sentire la loro voce.Io non so se i cosiddetti nuovi media, o meglio i media digitali, sono degli angeli o dei demoni; so però che internet ha cambiato molte vite e che crescere insieme a dei genitori presenti è auspicabile ma la possibilità di sentirli vicini o di imparare gratuitamente è indispensabile.Chi vivrà, vedrà.
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    L'articolo in questione, è tratto dalla "Tesi di Laurea" di Loredana Urraro. Iniziando da una considerazione generale, dove viene evidenziato come la nostra Epoca stia attraversando una potente Rivoluzione Tecnologica e la nostra quotidianità è quindi pervasa dall'utilizzo costante di Strumenti Digitali, si arriva a postulare di un problema che riguarda lo sviluppo cognitivo dei più piccoli e nello specifico, si parla di "Demenza Digitale" (M. Spitzer). I così detti "Nativi Digitali" cioè tutti i bambini che sono nati dalla fine degli Anni '90 in poi sanno padroneggiare con sempre maggior facilità i mezzi digitali a tal punto che viene coniato il termine "Intelligenza Digitale". I nuovi strumenti digitali si sostituiscono di fatto all'interazione faccia-faccia, sottraendo tempo prezioso al gioco e alle relazioni umane: il semplice gesto dello scorrimento delle dita su un piano liscio (come quello dei touch-screen) impoverisce inevitabilmente l'esperienza tattile, ottica e acustica fondamentale per lo sviluppo del cervello del bambino. Gli stimoli emotigeni provenienti dalle tecnologie possono portare ad un sovraccarico informazionale (Information Overload) con la conseguente desensibilizzazione emotiva del bambino connessa all'abuso dei dispositivi, in particolare TV e Videogiochi violenti. Tutto questo può portare in età pre-adolescenziale ad una devianza nelle condotte e stili di vita a rischio. Oltre a questo, si apre un capitolo importante legato al valore legato al piacere che i Nuovi Media tecnologici sono in grado di fornire ai Nativi Digitali, aprendo così lo scenario di una potenziale Dipendenza Tecnologica e, di conseguenza, legato al Disturbo da Gioco su Internet, come la "Sindrome da Videogiochi". Demonizzare le nuove Tecnologie, comunque, non rappresenta la soluzione e porterebbe ad una discussione sterile, mentre assume rilevanza maggiore il concetto di "limite", ossia l'introduzione di limiti e cautele
serafinagreco

Parents, put down the cellphones - 2 views

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    Cosa significa essere genitori nell'era della iperconnessione? I bambini sono sempre più soli e incompresi, come affermato da una pediatra americana, Jane Scott, che ha lanciato sul Washington Post una precisa richiesta di aiuto per tutti i bambini, invitando i genitori a staccarsi dal loro smartphone. Secondo Scott, i genitori di oggi sono sì più informati di quelli del passato, ma per niente attenti ad ascoltare i propri figli. Sono troppo impegnati a restare "connessi", a leggere Facebook, Whatsup o altri social, da aver tempo per ascoltare e comprendere davvero i figli.
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