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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
Romina Mandolini

"Ospedale globale" - 9 views

A testimonianza dell'appropriatezza di questo contributo, segnalo "GigaScience", una piattaforma open source inaugurata quest'anno, dietro alla quale c'è "BioMedical Central", il grande database p...

#DistributedCognition

Romina Mandolini

COGNIZIONE DISTRIBUITA - 38 views

Trovo il tuo intervento appropriato e corretto. A completamento di quanto hai scritto, riporto un intervento di Antonio Rizzo dell'Università di Siena sulla Cognizione Distribuita, che mi sembra in...

#DistributedCognition

federica rossi

iDisorder: la tecnologia che ammala - 0 views

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    Una ricerca, condotta dal professor George Patton del Royal Children's Hospital's Centre for Adolescent Health (Australia) ha mostrato l'aumento di "sindromi" mentali soprattutto nei più giovani. Fermo restando che le tecnologie influiscono sulla mente umana stiamo ancora cercando di capire come accada e quali conseguenze abbia tutto questo soprattutto sui ragazzi "iperconnessi", data la malleabilità del loro cervello se se ci sarà veramente un aumento di malattie mentali connesse all'uso della tecnologia. Come dice l'autore dell'articolo, in medio stat virtus come sempre.
Andrea Trombini

circa l'Apprendimento Collaborativo - 10 views

L'apprendimento collaborativo (Collaborative Learning) è una modalità di apprendimento che si basa sulla valorizzazione della collaborazione all'interno di un gruppo di allievi. Secondo la definizi...

#CollaborativeLearning

VALENTINA PETRALITO

L'apprendimento collaborativo - 2 views

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    Ho trovato su youtube su video molto simpatico sull'apprendimento collaborativo in ambito scolastico realizzato da una prof. In un progetto curriculare di Italiano. MI ha colpito molto perché inizia con una frase di Vygostkij "L'apprendimento umano presuppone una natura sociale specifica e un processo attraverso il quale i bambini si inseriscono gradualmente nella vita intellettuale di coloro che li circondano". Ovviamente l'essere umano inizia il suo apprendimento a scuola, la maestra stimola ha creare dei gruppi di lavoro e inizia ad apprendere l'utilità del gruppo. Quindi possiamo proporre di studiare anche a partire dalla scuola elementare in modalità telematica come stiamo facendo noi, attraverso dei gruppi di studio online. Peccato le risorse economiche non possono mettere in atto questo progetto ma chissà nei prossimi anni/secoli .....
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    A Torino sono già partiti con il Il cooperative learning nelle scuole dell'infanzia, posto il link dell'interessante articolo a riguardo: http://www.apprendimentocooperativo.it/Eventi/articoli/Il-cooperative-learning-nelle-scuole-dell-infanzia/ca_22733.html
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    La scuola del futuro sarà senz'altro diversa da quella che conosciamo oggi. Un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011, aveva come obiettivo quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Qualcosa di straordinariamente rivoluzionario che aprirà molte possibilità agli scolari del futuro. Quello che hai postato è un video breve, semplice, però chiaro che riassume bene il senso dell'apprendimento collaborativo.
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    Anche nelle scuola primaria esistono progetti di cooperative learning. Le lavagne interattive (LIM) sono installate in molte classi, ma il vero problema è la formazione del corpo docente che spesso non si mostra aperto e ricettivo nell'uso della tecnologia integrato alla didattica. Risultato è che le LIM rimangono come puro elemento decorativo! Eppure per i bambini nativi digitali sarebbe il modo più naturale di apprendere
raffaella asmone

Psicotecnologie: una definizione - 28 views

Si Andrea nell'ultima parte riporti il pensiero di De Kerckove che vede nello schermo un'estensione della mente. De Kerckove ha affermato in una sua intervista che, quando saremo in grado di comand...

#Psicotecnologie

Claudio Marzuolo

L'approccio cooperativo nell'apprendimento in rete - 1 views

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    E' interessante vedere come con l'approccio collaborativo, possa portare benefici sia in termini di qualità che come benessere psicologico.
VALENTINA PETRALITO

Le nuove teorie della mente e le nuove tecnologie: una promessa per migliorare i proce... - 8 views

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    Bisogna ammettere che esiste ancora molto da imparare sull'incontro tra nuove tecnologie e comprensione dei processi di apprendimento e delle strutture della conoscenza. Ciò nondimeno, credo che le fondamenta siano state gettate, e mi aspetto un momento di crescita in cui l'educazione smetterà di "nuotare in un mare di assenza di significato" per divenire un processo in cui chi apprende è attivo partecipante nel costruire e ricostruire strutture cognitive, affettive, e psicomotorie sempre più potenti.
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    Molto interessante trovo le mappe mentali utilissime. Nell'articolo c'è l'url per un sw gratuito http://www.cmap.cognist.uwf.edu/ che ha differenza di molti altri, possiede anche alcuni strumenti che permettono di organizzare gruppi di discussione, locali o a distanza, di agganciare ai concetti icone che permettono la visualizzazione di immagini, video, URL, altre mappe, o qualsiasi risorsa digitale presente su computer o in rete.
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    Il contributo che hai postato di Novak è molto interessante, ben scritto e anche ben tradotto. Chiaramente il mondo delle Psicotecnologie ricomprende tutti gli argomenti di questa esercitazione e quindi anche questo che sembra più appartenere al "Collaborative Learning" che invece hai fatto benissimo a postare qui. Aiuta a capire nella sostanza, il valore di questi studi nella loro complessità. Il rapporto, sempre più intimo, tra uomo e tecnologia. Complimenti per il contributo.
Romina Mandolini

Cognizione distribuita e nativi digitali - 2 views

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    Questo mio secondo contributo, analizza i legami che sussistono tra il concetto di cognizione distribuita e ICT, nell'ambito dell'insegnamento analizzando in maniera critica vari aspetti dell'intero processo. L'autore parte dal concetto di nativi digitali, per spiegare il modo in cui l'utilizzo naturalizzato da parte di questi degli artefatti tecnologici, si connette alle intuizioni di McLuhan sulle proprietà sensoriali delle tecnologie di comunicazione e la loro influenza sulla cultura e la società. A questo proposito svolge interessanti analisi sui giovani e sul loro rapporto con la tecnologia. Sull'insegnamento e sul nuovo ruolo che spetta all'insegnante. L'insegnamento si deve sempre più configurare come un processo di costruzione continua, che passa attraverso una lunga interazione tra docente, studenti e le vaste risorse online, che questo deve aiutare a coordinare e strutturare. L'autorevolezza dell'insegnante difatti in questo contesto si affianca a quella delle risorse digitali interattive favorite dai nuovi strumenti ipermediali. Gli insegnanti, sono chiamati a far si che l'allievo affronti l'enorme volume di informazioni disponibili online, sviluppando le sue doti di analisi (capacità di reperire e vagliare fonti e contenuti) e di sintesi (capacità di ordinare e dare un senso alle informazioni).
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    Per finire. L'autore paragona la classe così connessa al concetto di "Villaggio Globale" di McLuhan, nella similitudine della piccola comunità (villaggio/classe) che si ritrova globalmente riunita tramite le nuove tecnologie, al mondo. E in queste grande possibilità traccia però anche i pericoli e le sfide che debbono essere affrontate.
Marco Tambara

3D. Dimensione. Distorsione. De Kerckhove - 4 views

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    Segnalo la mostra 3D. Dimensione. Distorsione. De Kerckhove alla Centrale Montemartini di Roma Il titolo della mostra, "3D. Dimensione. Distorsione. De Kerckhove", nasce dalla doppia interpretazione dell'acronimo "3D", leggibile al tempo stesso sia come terza dimensione che come tre volte D, ovvero le iniziali delle parole che identificano le tematiche del percorso espositivo. Attraversando le varie sezioni, il visitatore verrà dunque accompagnato in un viaggio nella tridimensionalità, che lo condurrà dalle più importanti teorie percettive ad alcune esperienze artistiche, per approdare, infine, alle riflessioni sull'argomento del 3D di Derrick De Kerckhove, noto massmediologo allievo di Marshall McLuhan.
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    la visione 3d è una caratteristica propria dello schermo come supporto trasmissivo dell'informazione. La sua evoluzione porta al total surround ed alla realtà virtuale, nella quale i confini tra schermo e realtà finoscono per identificarsi con i confini del nostro campo visivo. Second Life, quale realtà parallela tridimensionale, rappresenta quindi un'importante evoluzione di internet ed è simbolica della tendenza umana ad estendere ed esternalizzare le proprie capacità sensoriali e cognitive, probabilmente motivato dall' incoercibile bisogno di superare i propri limiti, financo la propria mortalità.
Romina Mandolini

La mente accresciuta - 5 views

Ho trovato online questo libro di Derrik de Kerckhove, intitolato "La Mente accresciuta". Inizialmente, come abbiamo studiato dalle video lezioni espone le tre ere del linguaggio attraverso una im...

#Multitasking

Marco Tambara

Education first via web - 1 views

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    Un articolo del prof. De Mauro sull'esperienza scolastica coreana che in pochi decenni ha sviluppato un sistema educativo tra i più efficenti a livello mondiale. Nell' articolo vengono menzionati due programmi di sviluppo per l'educazione. Education First promosso dalle Nazioni Unite (UN) è un programma per lo sviluppo dell'istruzione primaria mondiale. http://www.globaleducationfirst.org/index.html Collaborating for change è il summit che si è svolto a Doha (Qatar) il 13-15 novembre con oltre 100 paesi partecipanti e incentrato sulle nuove metodologie di insegnamento, di innovazione e orientato verso la ricerca di nuovi metodi collaborativi a più livelli. Ai lavori si è partecipato anche con i mezzi web 2.0 http://www.wise-qatar.org/content/2012-wise-summit
mario prearsi

estrapolatori di dati significativi - 2 views

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    Trovo corretto quanto riportato nel blog in funzione anche della mia esperienza diretta nel mettere in relazione la giornata lavorativa e lo studio da affrontare per l'universita'. Da quando ci alziamo la mattina e per tutta la giornata siamo immersi in una quantita' enorme di dati e connessioni.Quello che ci viene richiesto dal mondo del lavoro e dalla societa' in genere e' di estrapolare da questo flusso di informazioni i dati piu' significativi. E' necessariosviluppare quindi una intelligenza cognitiva che consenta di discernere i dati che potrebbero essere utili ,di conservarli a breve termine e di utilizzarli per una risposta rapida alle necessita' contingenti.la blogger mette in risalto la necessita' di trovare un equilibrio tra questa intelligenza che consente di risolvere un problema in modo intuitivo e veloce , e l'intelligenza che aiuta ad approfondire le dinamiche delle soluzioni.
andrea pidoto

Psicotecnologia - definizione (merriam-webster) - 9 views

Definition of Psychoetchnology 1 The application of psychological methods and results to the solution of practical problems especially in industry L'applicazione di metodi psicologici e i ...

#Psicotecnologie psicotecnologie psychoetchnology

Romina Mandolini

Il valore della simulazione (Videgiochi e realtà aumentata) - 2 views

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    Questo documento è il risultato di un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011 (nell'ambito del programma Lifelong Learning Programme Leonardo da Vinci). Obiettivo del progetto è stato quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie Web 2.0 (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Dunque molto al di là delle normali videolezioni, forum, chat. A me l'idea del videogioco (anche quelli di ruolo) come ambiente cognitivo di apprendimento è risultata molto affascinante. Si possono porre obiettivi da raggiungere entro i limiti di una serie di costrizioni o sistemi di regole, e in funzione del 3D, si possono ricostruire fedelmente aspetti del mondo reale che possono essere studiati in un ambiente sicuro e accessibile. Secondo me la scuola nel futuro sarà qualcosa di completamente diverso dall'oggi. Si scoprirà davvero il piacere di imparare.
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    Molto interessante. Oltre a sottolineare l'importanza della condivisione del sapere , questo studio indica anche una stimolante via di apprendimento
Massimo Billia

associare categorie e tag ad un articolo - 4 views

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    Nel tutorial postato tutte le istruzioni per organizzare e rintracciare i contenuti sul web. Le categorie servono per classificare i contenuti per argomento e sono sostanzialmente "stabili". Rappresentano quindi uno strumento utile per organizzare le informazioni pubblicate sul proprio sito; ogni nuovo contenuto verrà ricondotto alla categoria di appartenenza, eventualmente articolata secondo una modalità gerarchica a più livelli (es: sport -> tennis). I tag sono in pratica delle "parole chiave" o "etichette" da abbinare ai contenuti pubblicati, operazione questa definita con il termine "taggare". Per una classificazione efficace è indispensabile saper scegliere i tag più appropriati, senza sovrapporre questo tipo di classificazione dei contenuti con quello basato sulle categorie.
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    L'attività di tagging di assegnare a documenti parole chiave, dette tags, e di elaborarle è sempre più diffusa. In Italia il sito RadioRadicale.it fu tra i primi ad etichettare i propri contenuti.Molti software per gestire blog supportano gli standard che si sono sviluppati attorno ai tags, in modo che gestendo contenuti si memorizzino subito le parole chiavi.
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    Ripropongo un mio contributo sullo stesso argomento con l'intenzione di aggiungere qualcosa di significativo ad una visione pratica ed a una "chicca storica": #Tagging http://www.infotel.it/it/articoli/tag-e-categorie-due-metodi-complementari.html "Una classificazione dei contenuti non idonea può diventare causa di insuccesso di un sito web. I metodi più utilizzati per rendere ben organizzati e facilmente rintracciabili i contenuti sono la categorizzazione e il tagging: vediamo di cosa si tratta e come utilizzarli al meglio." A tal fine può esser utile una semplice classificazione tra Categoria e TAG. Categorie Servono per classificare i contenuti per argomento e sono sostanzialmente "stabili". Rappresentano quindi uno strumento utile per organizzare le informazioni pubblicate sul proprio sito; ogni nuovo contenuto verrà ricondotto alla categoria di appartenenza, eventualmente articolata secondo una modalità gerarchica a più livelli (es: sport -> tennis)." Tag Sonodelle "parole chiave" o "etichette" da abbinare ai contenuti pubblicati, operazione questa definita con il termine "taggare". Per una classificazione efficace è indispensabile saper scegliere i tag più appropriati, senza sovrapporre questo tipo di classificazione dei contenuti con quello basato sulle categorie. Un utilizzo complementare dei due metodi è possibile, e nasce dalle rispettive specificità:      - le categorie sono classificazioni per argomento a livello macro (generale);      - i tags sono classificazioni per argomento a livello micro (specifico). Entrambi i metodi, essendo classificazioni per argomento, riguardano il singolo contenuto o articolo.      - Categorizzare significa individuare per il singolo articolo la giusta categoria, tra quelle esistenti;      - Taggare significa applicare al singo
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    Nella pagina web allegata vengono spiegati in modo semplice le definizioni di categorizzazione e tagging, in che modo procedere e gli accorgimenti da prendere
maria cristina corona

Il peer tutoring, Collaborative Learning tra pari. - 4 views

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    La collaborazione tra pari può produrre vantaggi in termini di competenze socio-relazionali, comunicative e motivazionali, con un miglioramento dell'autostima, dell'affettività verso la disciplina e verso i compagni di corso: questi gli effetti rilevati dai ricercatori nell'ambito dell'orientamento universitario. Nella partecipazione al peer-tutoring sia i tutor che i tutees ottengono effetti positivi nell'apprendimento, anzi, di solito, sono i tutor che ne beneficiano maggiormente, probabilmente perché si impegnano in prima persona nello svolgimento di prove sui contenuti del corso mentre si preparano per insegnare ai tutees. Inoltre il feedback tra pari è legato alla fiducia che si sviluppa nella rapporto personale e nella valutazione reciproca delle competenze. I principali vantaggi riscontrati sono: - maggiore responsabilità e autonomia; - capacità di valutare il contesto e il processo; - comprensione delle procedure di valutazione; - propensione ad applicarsi con maggiore impegno nello studio dovendo confrontarsi con i pari; - determinazione ad attivare un numero maggiore di feedback senza che vi siano sollecitazioni e richieste da parte dei docenti; - apprendimento più profondo piuttosto che superficiale
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    Questa tecnica di apprendimento collaborativo mi fa pensare alla struttura sociale delle civiltà tribali, dove i membri del gruppo si riunivano intorno ai più anziani, per essere guidati e consigliati. In questo caso ognuno è invitato a condividere quello che sa e che padroneggia in modo sicuro e si mette alla prova insegnandolo ai compagni. Interessante il tuo contributo, fa capire il perché la logica reticolare "tra pari" di internet, ha avuto un così grande successo.
Marco Tambara

OpenViBE: il primo software per comandare il computer col pensiero - 5 views

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    Un'applicazione pratica delle psicotecnologie. Presentazione video di openVibe. OpenVibe è una piattaforma software dedicata alla progettazione e l'uso delle interfacce mente-computer. E' un software per il monitoraggio dei segnali neurali in tempo reale. Può essere usato per acquisire, filtrare, classificare e visualizzare i segnali del cervello in tempo reale. OpenViBE trova i suoi principali campi di applicazione in medicina (assistenza a persone disabili, biofeedback in tempo reale, neurofeedback, diagnosi in tempo reale), multimedia (realtà virtuale, video giochi), robotica e tutte le altri campi di applicazione relativi alle neuroscienze in tempo reale.
Romina Mandolini

Caratterizzazione dell'ascolto - 0 views

  • Il meccanismo di “ascolto”: I software leggono dunque i commenti lasciati su social e siti e ogni notte li archiviano per parola chiave (rifiuti, trasporti, strade, giunta eccetera) e li dividono per argomento in maniera da avere l'indomani un quadro preciso di “cosa si dice” del sindaco ed esponente politico. Questo lavoro genera una tabella con una serie di percentuali che – senza la pretesa di rappresentare un elemento statistico, precisano dal suo gruppo di lavoro ristretto – sono però un interessante e importante strumento di analisi. Ciò che ne deriva è che qualsiasi commento sull'Amministrazione, sui problemi di Napoli o sullo stesso sindaco non è snobbato, anzi. Viene archiviato e tenuto in considerazione.
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    Un esempio interessante di come la categorizzazione delle informazioni, permetta alla politica di migliorare le "pratiche di ascolto" dei cittadini che oggi per lo più tramite la rete manifestano la loro partecipazione alla vita politica di un paese. Un algoritmo che grazie ai tag individua e archivia le proposte in base agli argomenti. Lo ritengo un metodo intelligente da cui partire, con cui organizzare la propria agenda e le priorità su cui intervenire.
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