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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged cyberspazio

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PAOLA CACCHIONE

Arriva il social network per il mondo accademico - 5 views

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    Arriva il social network per il mondo accademico, E' So.cl, piattaforma di Microsoft che connette gli studenti con la stessa formazione, Il progetto iniziale e' stato sviluppato il 2009 dal laboratorio FuSe (Future Social Experience) ed e' stato gia' sperimentato nelle Università di Washington, Syracuse e della New York University.
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    Cyberspazio: formazione e informazione Aug 1, 2012 "Il Cyberspazio ha puntato su due aspetti fondamentali: la formazione e l'informazione". Lo sottolinea Pasquale Alfieri , uno degli organizzatori di questa rassegna telematica, alla sua seconda edizione, e responsabile del settore informazione. FORMAZIONE perche' i ragazzi devono prepararsi al mondo del lavoro, acquisendo familiarita' con le tecnologie piu' avanzate. INFORMAZIONE per ridurre le distanze tra media e giovani utenti. L'idea del Cyberspazio e' stata quella di trasformare i giovani in "inviati" di testate giornalistiche. Questa esperienza e' servita per entrare in una dimensione del mercato del lavoro totalmente sconosciuta, dove convivono nuove figure professionali: dai cameramen agli operatori, dai tecnici audio e video agli scenografi di set virtuali, sino alla computer grafica. Link: http://www.radio.rai.it/grr/ar...iale/cyber98/ Added by: cla
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    Questo nuovo social network sembra davvero interessante. Eppure, per noi che studiamo in un'Università Telematica e siamo già abituati alla condivisione dei materiali accademici, vedi il forum, il sito utiu.students, e lo stesso Diigo, questa nuova piattaforma non sembra poi così rivoluzionaria... anzi, credo sia strano che non sia arrivata prima. In ogni caso guardo sempre con interesse a tutti quei mezzi che permettono la co-costruzione e la condivisione delal conoscenza!
Maurizio Aucone

definizione di Psicotecnologie - 1 views

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    Trovo interessante la "riduzione" di Mirco Franceschi del saggio di Pierre Lévy: "L'intelligenza collettiva, per una antropologia del cyberspazio". Si parla di "psicotecnologie" per indicare un nuovo modo di accedere alle informazioni, le quali agiscono a livello cognitivo-celebrale nel singolo, mentre in ambito collettivo Levy lintroduce il concetto di "Intelligenza collettiva" di fatto superiore a quella dei singoli e che, prima dell'avvento di internet, non poteva nemmeno essere concepita. Levy asserisce: "Bisogna, innanzitutto, riconoscere che l'intelligenza è distribuita ovunque ci sia umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo attraverso le nuove tecniche, e mettendola soprattutto in sinergia. Oggi, se due persone distanti sono a conoscenza di due dati complementari, per il tramite delle nuove tecnologie possono entrare in comunicazione l'una con l'altra e scambiare il loro sapere, in una parola sola: cooperare. È questa, detto in modo molto generale, l'intelligenza collettiva. Il concetto viene ampliato con De Kerckhove e le teorie delle "intelligenze connettive" che, come suggerisce il termine stesso, sottolinea l'importanza della connessione, del collegamento, della messa in relazione delle intelligenze, ne sottolinea il "rapporto" che esse intrattengono. L'intelligenza connettiva fa maggior riferimento alla "moltiplicazione" delle intelligenze (favorita appunto dalla connessione) piuttosto che alla loro somma.
Daniela Cerbone

Ogni estensione tecnologica che lasciamo accedere alle nostre vite si comporta come una... - 2 views

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    De Kerckhove: riflessione sui cambiamenti che si stanno verificando attorno a noi grazie allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo informatico e al nuovo modo di comunicare e di rapportarsi con il resto del mondo.
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    «In meno di un decennio, si ritiene che, con l'eccezione delle ore di sonno, circa un quinto della popolazione mondiale passerà di fronte allo schermo circa la metà delle ore che passerà nello spazio fisico. Una considerevole porzione di questo tempo sarà dedicata ad attività strutturate da e dentro al cyberspazio. Proprio come nell'era in cui la TV regnava suprema, molte delle attività mentali della gente erano occupate da produzioni televisive, la maggior parte delle attività professionali e delle occupazioni della gente saranno on line.» Ok. Ma la nostra salute psicofisica? «Dolore al collo e mal di testa. Sono due delle principali conseguenze derivanti dall'uso prolungato del computer e da una postura scorretta durante l'utilizzo della tastiera e dello schermo. Lo afferma una ricerca della Stellenbosch University di Tygerberg, in Sud Africa, che ha preso in esame 1073 studenti dell'età di circa 16 anni.» Link: http://www.webmasterpoint.org/news/computer-e-salute-numerosi-problemi-e-malattie-provocate-da-pc_p33500.html
Luciano Di Mele

Sherry Turkle on Digital Technology and Today's Students - 8 views

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    Sherry Turkle, professoressa al MIT di Boston, analizza i modi in cui le tecnologie hanno modellato la mente degli studenti
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    La prof. Turkle lancia un ulteriore appello affinché la scienza dell'educazione, sia in sede teorica sia in sede pratica (didattica dell'apprendimento-insegnamento), faccia proprie le nuove tecnologie digitali grazie alle quali l'istituzione rispetterebbe lo sviluppo cognitivo (di tipo sociocostruttivistico) delle giovani generazioni. L'intelligenza delle giovani generazioni cresciute sui più recenti media tecnologici è vista in modo dinamico, flessibile, capace di immersione nell'ambiente virtuale (screen tecnologico) con conseguente miglioramento dell'intelligenza visuospaziale. La breve conferenza inizia dalla constatazione dell'importanza degli strumenti tecnologici (come si è detto in una chat): il non funzionamento dello smart phone provoca il senso di smarrimento, la perdita della testa (cervello) o dell'intelligenza (mind, nel testo). Punto centrale dell'intervento della prof. Turkle è la simulazione, il mondo reale trasfigurato e vissuto come continuo gioco di simulazione (credo intesa anche nel senso di virtuale) che, oltre al concetto di immersività, consente pure di togliere al linguaggio ogni possibilità di opacità rendendolo trasparente, dialogante, interattivo, associativo e creativo.
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    le psicotecnologie formano il nostro modo di pensare, lo ristrutturano. La prof. Turkle usa il verbo "to shape": la cultura del multitasking rimodella il modo nel quale le cose vengono pensate, programmate, vissute e comunicate; allo stesso modo in cui i cellulari, i computer, sono una sorta di "estensione" dlla nostra mente, il modo in cui la nostra mente oltrepassa i confini del nostro cervello e del nostro corpo tout court.
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    Ogni generazione ha sempre criticato le mode ed i modi delle generazioni successive; la cultura del multitasking non è necessariamente un male ed ha i suoi lati positivi: l'abitudine a fare più cose contemporaneamente sviluppa il collegamento tra le varie aree cerebrali e stimola l'attenzione, rendendo più elastico il nostro cervello. La cosa più importante, probabilmente, è mantenere l'elasticità di gestire più stimoli e la concentrazione per immergerci in una sola attività lasciando fuori tutte le altre, quando è il caso.
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    E' interessante come la professoressa in conclusione, pur magnificando i vantaggi della simulazione , affermi che sia altrettanto importante che gli studenti si riappropino comunque degli strumenti della cara vecchia scuola, perchè la realtà, per quanto simulata alla perfezione avrà sempre particolari non replicabili, che sono apprendibili solo sul campo, e mai o non ancora in una realtà virtuale.
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    Un interessante contributo della prof. Turkle. Un ottimo spunto per approfondire i suoi lavori e le sue riflessioni. Il suo libro "La vita sullo schermo" è riconosciuto come uno dei libri più importanti in campo sociologico in rapporto all'avvento del cyberspazio dove riflette sul concetto di frammentazione del sè e sull'impossibilità di distinguere il reale dal virtuale.
Antonella Schiavone

MediaMente: "Il computer-linguaggio discrimina le donne" - 4 views

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    Definita 'l'antropologa del cyberspazio' Sherry Turkle è considerata il 'guru emergente del pensiero digitale'. Qui in un intervista "il computer-linguaggio discrimina le donne"
Anna Sposato

bullismo e cyberbullismo - 1 views

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    In questa società perseguitata dalla tecnologia, la violena non si ferma, soprattutto negli adolescenti. Ecco che il fenomeno del bullismo non si ferma in classe ma si propaga anche sul web.
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    Il fenomeno sembra persino più subdolo del "bullismo tradizionale" in quanto il bullo del cyberspazio riesce a nascondersi dietro l'anonimato; persone che nella vita "reale" non troverebbero il coraggio di agire da bulli riescono a farlo riparandosi tra le maglie di internet, inoltre la fascia di età coinvolta in questo fenomeno è più ampia, non rigaurda principalmente gli adolescenti e gli alunni delle scuole primarie come il "bullismo tradizionale" ma anche quelli delle secondarie, università, adulti. La tecnologia è sicuramente un utile strumento di comunicazione e condivisione delle informazioni ma se alla base non c'è uno sforzo educativo svolto a un'educazione emozionale non serve a formare un'umanità più cosciente e responsabile, i limiti e i difetti che da millenni conosciamo nel genere umano si ripropongono a volte addirittura esasperati nel web.
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    Deve essere di grande attenzione la comprensione delle dinamiche sottostanti al cyberbullismo, i vissuti e le reazioni dei ragazzi coinvolti. Nel bullismo si hanno prevaricazione tra pari, infatti, avvengono per lo più tra compagni di classe o di scuola, ovvero tra persone che, volontariamente o meno, condividono tempo, ambiente ed esperienze. Persone che hanno dei sentimenti che vengono feriti nel momento in cui ci si sente rifiutati, minacciati, offesi. Vittime giovani, adolescenti e preadolescenti, che spesso si vergognano a parlarne con qualcuno, per il timore di un giudizio negativo o per la paura di ricevere, da parte dell'altro, un'ulteriore conferma del proprio essere debole. E, dall'altra parte, che dire del bullo? Viene etichettato e, in questo modo, un ruolo assunto in un contesto finisce per essere considerato, dagli altri, un tratto della sua personalità; invece bullo non è una persona, è un ruolo. Del bullismo si parla già molto, mentre il cyberbullismo è una forma nuova e forse più nascosta perché meno eclatante (soprattutto se confrontata col bullismo fisico). E' una manifestazione sottile del bullismo, a mio avviso, sempre più impattante, che arreca un grande malessere "moderno" per i ragazzi che ne sono coinvolti: è una situazione complessa da cui è, forse, ancora più difficile difendersi.
gasparec77

Optimismo e Ilusión - 0 views

PERCHÉ STUDIARE PUÒ MIGLIORARE LA TUA VITA Tag: https://www.youtube.com/watch?v=JsgoU_oobZM Ciao a Tutti Mi presento il mio nome è Gaspar Campi, sono originario dell'Argentina, ma da piccolo mio so...

https:__www.youtube.com_watch?v=JsgoU_oobZM

started by gasparec77 on 17 Jun 19 no follow-up yet
De Rose Mario

Intelligenza connettiva - 7 views

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    L'articolo concerne il tema dell'intelligenza connettiva che si prefigura come un nuovo obbiettivo da raggiungere in contesti organizzativi e non solo. Uno dei maggiori vantaggi del web è il fatto di legare insieme una moltitudine di contenuti diversi, inseriti da milioni di utenti in tutto il mondo tramite i loro personal computer. Questo porta ad un valore che non è spiegabile dalla semplice somma delle parti e porta la rete ad un livello superiore, simile alla mente umana: i nodi della rete sono come i neuroni interconnessi tramite le sinapsi. Ogni neurone, preso singolarmente è debole ma è motivato a partecipare al trasporto dell'informazione, come ogni utente della rete sente il bisogno di essere coinvolto nella condivisione di notizie e riflessioni. Oggi tutto questo è possibile grazie alle nuove frontiere del web 2.0 che ci permettono di interagire col mondo (pensiamo a twitter, facebook, yahoo answer), ma attenzione! Tutto ciò rischia di annullare l'identità privata delle persone...perchè più sanno di me, meno io esisto!
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    Si parla di come internet sia un potente strumento che connette tutte le persone e che si avvale di pc per poterlo fare cosicché le persone mettendosi insieme possano creare delle idee brillanti con lo sviluppo di nuove abilità cognitive legati appunto a queste nuove tecnologie.
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    Il professore De Kerckhove ha adattato la teoria dell'intelligenza collettiva di Levy al contesto più moderno e tecnologico delle reti. La cosa che più mi colpisce è che dall'insieme di ogni singolo contributo nasce qualcosa di migliore. In pratica, anche se l'intelligenza dei singoli soggetti non ha nulla di eccezionale, in un contesto di connessione di intelligenze cresce il livello generale. Questo è quello che accade in rete, dove ognuno da' il suo contributo, ma dove realmente perde anche una parte della sua identità privata come diceva il collega Giacomo Parrini.
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    La struttura dell'intelligenza ai tempi di Internet è l'architettura della connettività, che mette insieme i tre principali ambienti spaziali in cui oggi viviamo: mente,mondo e web. Attraverso l'intelligenza connettiva le menti dei singoli sono continuamente connesse tra loro e con il mondo all'interno di una rete elettronica globale. L'intelligenza connettiva è un sistema di connessione aperta in cui le forme di mediazione che si sviluppano non sono nè individualiste(scrittura), nè collettive( intelligenza collettiva di Levy), ma connettive:mentre le prime due forme assumono una singola direzione,quelle connettive sono più versatili, più aperte e basate sull'eterogeneità dei loro membri. Infine, proprio perchè una delle caratteristiche del cyberspazio è (o dovrebbe essere) la trasparenza,le problematiche connesse alla questione della privacy diventano rilevanti.
lorenzarossi

Cognizione distribuita/Intelligenza collettiva - 2 views

L'intelligenza collettiva è un concetto diffuso dallo studioso Pierre Levy, con il libro: L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio del 1994, ed Feltrinelli 1996. Secondo il fi...

#DistributedCognition

started by lorenzarossi on 09 Jul 17 no follow-up yet
Rosanna Di Gioia

Disconnect to connect - 5 views

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    Questo video ci permette di riflettere sui possibili aspetti negativi che le nuove tecnologie possono portare nell'interazione con gli altri. Le controindicazioni dell'essere constantemente "connessi" possono portare ad assentarsi da impegni seri e a trascurare le relazioni sociali e familiari. Il multitasking rischia di diminuire la capacita' di selezione delle priorita'.
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    grazie della segnalazione del video, ho visto che ci sono centinaia di commenti e apprezzamenti . Non sopporto l'intrusione invadente di smartphone o simili, tenerli sempre accesi non significa essere in grado di saperli utilizzare e quindi tutte le potenzialità che hanno invece di migliorare la vita la peggiorano specie nelle relazioni sociali.
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    concordo..le relazioni interpersonali reali vengono trascurate e una buona "dose" delle nostre azioni veri viene fatta in virtù di essere condivisa nelle reti, ma non per quello che vale veramente
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    Il professor Menduni, in una delle lezioni di "educazione e nuovi media", parla di universi individuali in movimento, del fatto che tendiamo ad isolarci mentre siamo in mezzo agli altri. Questa tendenza è negativa nel momento in cui il nostro rapporto con la realtà cambia,e diviene meno piena e presente, direi che diviene appunto MEDIATA. Per esistere, per partecipare in qualche modo alla vita sociale, oggi esprimere la propria presenza nel cyberspazio è praticamente indispensabile. Ma appunto questo non deve soppiantare noi stessi, la nostra vera identità e la vita vissuta concretamente, quella che accade e si fa momento per momento, e che non si deve avere paura di vivere "nuda", senza nulla che si interponga e medi tra noi e gli eventi, tra noi e gli altri. Il video è bello perchè ci riporta sul MODO di fare le cose, sul senso del limite, anzi sul buon senso che ci permette di non perdere la nostra umanità.
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    La connessione può essere un meccanismo di difesa, che ci offre uno strumento per distaccarci da realtà difficili da affrontare, mettendo uno spazio tra se e l'altro
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    La multimedialità, la realtà virtuale, le reti telematiche, i satelliti digitali, Internet, modificano i processi di comunicazione del sapere ma anche i modi con cui si acquisiscono. Questi cambiamenti inducono il passaggio da una società dell'informazione ad una società cognitiva. E' una rivoluzione basata sull'informazione, che consente all'intelligenza di acquisire nuove capacità e pone nuovi interrogativi agli individui, alle istituzioni formative, al mondo produttivo e al mondo politico.
mtripepi

Psicotecnologia: come la realtà virtuale stravolge le categorie di spazio e d... - 0 views

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    Condivido con voi questo articolo in cui viene messo in risalto l'impatto della realtà virtuale sulle concezioni di spazio e tempo. In particolare, secondo l'autrice, è necessario prestare attenzione agli adolescenti che preferiscono ritirarsi nel cyber-spazio per bypassare le implicazioni psichiche di essere-in-un-corpo e le ansie che ne possono derivare.
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    Interessante articolo sulla percezione dello spazio e del tempo e l'abitare in spazi non materiali. Riflessione sulle realtà alternative a quelle materiali che possiamo creare con le psicotecnologie.
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    La psicoanalista Benedetta Guerrini Degl'Innocenti ci propone una definizione completa ed esauriente di ''Psicotecnologie'' citando importantissimi studiosi del campo.
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    Articolo molto interessante riguardo l'impatto sia presente che futuro, sono pienamente d'accordo con ciò che viene detto riguardo all'uso di esso, ovvero che è neutrale, ma ci possono essere delle deviazioni: utilizzando lo spazio virtuale per controllare, perversione, o per qualcosa di buono, (es. temporaneo rifugio psichico per proteggere o riparare un sé fragile).
Eva Franchi

Labirinti elettronici - 4 views

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    Aprendo il vaso di Pandora dei videogiochi, si scopre inaspettatamente che una gran parte dei titoli - anche fra quelli più conosciuti - ha a che fare con la narrazione, e in particolare con la fiaba, il mito, l'avventura.
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    Il libro è consultabile gratuitamente on line.
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