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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged pedagogia

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EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

II ARGOMANTO :NATURA DELL'INTELLIGENZA - 0 views

Emanuela D'Agostino

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Alessandro Bigarelli

La pedagogia della postmodernità e i media tecnologici - 4 views

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    Panoramica ben corredata di riferimenti bibliografici contestuali a noi noti: da McLuhan(Psicotecnologie) a Bourdon (Sociologia), con tanta Pedagogia e Antropologia. La scuola dovrebbe prendere definitivamente atto che i nuovi media sono in grado di creare immaginari stra-ordinari, che modellano, plasmano ed educano gli individui (nuovo senso della soggettività). Di conseguenza, l'individuo dovrebbe essere educato ai media (cuore della New media education) in quanto educazione alla fruizione con l'obiettivo di costruire una "cittadinanza digitale".
mchecchini

Apprendimento collaborativo basato sul computer - 0 views

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    L'articolo in questione offre una panoramica dettagliata circa l'apprendimento collaborativo basato sul computer conosciuto anche con l'acronimo CSCL e cioè Computer-Supported-Collaborative-Learning. L'articolo nella prima parte si concentra sulla nozione di apprendimento collaborativo che è riassunta bene dalla definizione di Schrage, secondo la quale è "il desiderio di costruire nuovi significati del mondo attraverso l'interazione con altri e la comunità collaborativa diventa un mezzo sia per conoscere se stessi, sia per esprimere se stessi". Vengono individuate le 3 tipologie di tecnologie atte a fornire ambienti software per supportare le attività di gruppo finalizzate all'apprendimento collaborativo, tra cui i sistemi di comunicazione sincroni (es. testo-audio), asincroni (es. posta elettronica-computer) sistemi per la condivisione di risorse sincroni (es. condivisione dello schermo, lavagna elettronica), asicroni (accesso a files e banche dati) e sistemi di supporto a processi di gruppo (sistemi per la gestione dei progetti, calendari condivisi, strumenti per la generazione di idee e discussione sulle stesse. La mediazione tecnologica influisce pertanto in modo significativo sull'interazione educativa e sulle relazioni interpersonali favorendo una concezione di pedagogia non piu' unilaterale tra docente e discente in cui il docente è soggetto attivo del processo educativo ed il discente è soggetto passivo nell'acquisizione di nozioni, ma di una pedagogia attiva in cui il docente è un facilitatore non solo dell'acquisizione di nuove conoscenze, ma una facilitatore di nuove interazioni formali ed informali nel gruppo dei discenti finalizzate ad un apprendimento significativo. L'autore infine pone l'attenzione sul fatto che attraverso questi strumenti tecnici di mediazione non si puo' riprodurre in toto il modello di una classe "face to face" e pertanto gli ambienti di CSCL dovranno fornire indicatori effettivi di telepresenza, nel caso ad es. di utilizzo
s-marcandalli

Mente e computer: la logica ipertestuale e il pensiero complesso - 1 views

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    Nella tesi esposta sulla pagina web a cui il link rimanda, viene illustrata un'interessante analogia tra la mente umana e il computer. Tale paragone non poggia sul voler vedere la mente umana come il software che gira su un hardware, ossia il cervello, come il paradigma della psicologia cognitivista proponeva ai sui albori, ma bensì l'analogia fatta vuole mostrare la somiglianza tra mente e pc da una prospettiva innovativa, ossia la complessità del pensiero umano costitutivo di parti di sapere interconnesse appartenenti una totalità di sapere aperta ed espandibile, che trova similitudine con l'ipertesto, un sistema di interazione multimediale permesso dal pc e dalla rete, che offre l'opportunità di ricerca autonoma del sapere all'individuo, rendendo quest'ultimo costruttore del suo sapere. La complessità del pensiero viene vista come la reticolarità di cui un sistema ipertestuale si avvale e l'utilizzo dell'ipertesto può facilitare l'apprendimento, in quanto permetti di creare connessioni circolari tra i vari saperi riguardo ad un tema di interesse, andado a stimolare le parti intuitive della mente e la sua elasticità
ANNALISA PASCUCCI

Apprendimento linguistico, computer ed internet - 1997 - 0 views

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Educazione Scuola Lingua Apprendimento Nuove Tecnologie

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
Marco Dozza

Il Kindle di McLuhan - 4 views

Interessante per comprendere meglio il legame che c'è tra la tecnologia attuale e le previsioni di McLuhan. L'oggetto tecnologico viene presentato da un punto di vista interessante che aiuta a rifl...

#DistributedCognition #CollaborativeLearning

Miriam Zisa

Apprendimento formativo e professionale - 5 views

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    In questo testo è spiegato in maniera chiara ed esaustiva il tema dell'apprendimento e della cognizione distribuita.
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    Val la pena ricordare che nell'ambito dell'apprendimento formativo Skinner Vygorsky anticipano le convinzioni che ritroviamo nelle teorie di David A. Kolb. Cognitivista pone in particolare evidenza l'Apprendimento esperienziale assolutamente sinergico e complementare a quello formativo e professionale
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    si afferma come l'apprendimento condiviso ha una marcia in più, il lavorare in gruppo e sperimentare in gruppo facilita la cognizione.
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    Per quanto riguarda l'interazione, V. Midoro fa osservare come l'individuo impari interagendo con tre ambiti principali: * con se stesso; * con l'ambiente fisico esterno; * con il contesto sociale. Questi tre elementi sono sempre presenti nello spazio dell'interazione ma nelle diverse situazioni di apprendimento ciascun elemento può prevalere sugli altri. Nell'apprendimento che è frutto del contesto sociale l'interazione con le altre persone è predominante. In quest'ambito V. Midoro distingue i tre casi seguenti: 14 1. Imparare per mezzo di altri: il soggetto ha obiettivo esplicito di far apprendere qualcosa a terzi. I flussi di informazione coinvolti sono due: dall'agente didattico a chi apprende e viceversa. Il primo flusso ha l'obiettivo di stimolare l'apprendimento, il secondo è il feedback del ricevente. 2. Imparare dagli altri: l'individuo acquisisce le conoscenze in un processo che non è intenzionalmente predisposto per indurre l'apprendimento. La comunicazione in questo caso è monodirezionale perché manca il feedback esplicito sul livello di apprendimento che è stato raggiunto. 3. Imparare con gli altri: è il caso in cui il lavoro del gruppo e l'apprendimento collettivo sono preponderanti.
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    a tal proposito vi posto una piccola dispensa su come il lavoro nel piccolo gruppo possa essere di supporto e potenziamento all' apprendimento anche in età di sviluppo. http://www.inclusione.info/modules.php?name=News&op=getfile&attid=6.
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    inoltre sempre a tal proposito mi viene in mente la pedagogia su cui è fondata tutta la metodologia scout e di come il tema del lavoro in piccoli gruppi accompagni tutta la crescita del ragazzo dall' età di 8 anni fino all' età della partenza 21 a.( evento che scandisce la fine del percorso formativo del ragazzo al quale poi si chiede di compiere una scelta.) di seguito il regolamento metodologico approfondito per chi fosse interessato ad approfondire tale approccio pedagogico http://www.fvgagesci.it/DOWNLOAD/regolamento_metodologico_2011.pdf.
eleonorazirone

Apprendimento tramite il Digitale - 0 views

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    L'articolo fornisce un quadro sui rapporti fra tecnologia digitale, apprendimento e pedagogia fornendo anche esempi pratici come lo schema TPCK e il modello SAMR. Sottolinea anche cosa spinge o meno gli utenti ad utilizzare la tecnologia.
Eva Franchi

Labirinti elettronici - 4 views

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    Aprendo il vaso di Pandora dei videogiochi, si scopre inaspettatamente che una gran parte dei titoli - anche fra quelli più conosciuti - ha a che fare con la narrazione, e in particolare con la fiaba, il mito, l'avventura.
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    Il libro è consultabile gratuitamente on line.
nunzianazzano

7 tipi di intelligenza secondo Gardner - 16 views

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    Partendo dalle sette forme di intelligenza individuate da Howard Gardener, possedute da ciascuno in modo qualitativamente diverso, mi sembra adeguato distinguere ulteriormente, all'interno di queste categortie, l'intelligenza di tipo culture free e culture fair: è la nostra natura individuale a renderci intelligenti o la cultura, che abbiamo appreso durante la nostra interazione con l'ambiente sociale e virtuale, in cui viviamo? Vari test di intelligenza misurano sia le varie sfacettature dell'intelligenza, spaziale, logico-matematica..., sia le influenze o meno del fattore culturale, formulando infine un punteggio globale, che renda conto delle varie performance. L'intelligenza è pertanto una combinazione di abilità naturali e apprese per la sopravvivenza, la riproduzione e il progresso. Al giorno d'oggi stabilire se si è più o meno intelligenti, sembrerebbe valutabile in base al conto in banca, in realtà a mio parere l'intelligenza di una persona sta nella libertà di poter gestire il proprio tempo: essere liberi di, avere il tempo per, è ciò che ci consente di pensare e riflettere non solo fra noi stessi ma estendendo il nostro pensiero al computer, strumento estremamente potenziante dell'intelligenza umana. In conclusione grazie a Internet dovremmo rivedere il concetto di natura dell'intelligemza. in quanto oltre alle caratteristiche individuate da Gardner ad esempio e dai fattori naturali e culturali, si è aggiunta quella interattiva con il computer e gli altri utenti, abbiamo unito la nostra mente alla CPU e a quelle degli altri utenti.
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    Howard Gardner è un professore di pedagogia e psicologia all' Università di Harvard noto a livello mondiale per la sua "teoria sulle intelligenze multiple". Assunto fondamentale dei suoi studi è l'esistenza, infatti, di sette intelligenze diverse e relativamente indipendenti tra di loro intese dall'autore come moduli mentali distinti ed interagenti. Queste intelligenze sono raggruppate nell'elenco sottostante nel quale sono specificate anche le relative attività umane specifiche per ogni tipologia: 1) INTELLIGENZA LINGUISTICA usata nel leggere libri, scrivere testi, comprendere parole parlate; 2) INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA usata nella soluzione di problemi matematici e nel ragionamento logico; 3) INTELLIGENZA SPAZIALE usata nello spostarsi da un posto all'altro, nel leggere le cartine, nel disporre le valige nel portabagagli di una macchina in modo che occupino meno spazio possibile; 4) INTELLIGENZA MUSICALE usata nel cantare una canzone, nel comporre una sonata, nel suonare la tromba o semplicemente nell'apprezzare la struttura di un brano musicale; 5) INTELLIGENZA CORPOREO-CINESTESICA usata nel ballare, nel giocare a pallacanestro, nel correre i 100 metri o nel lancio del giavellotto; 6) INTELLIGENZA INTERPERSONALE usata nel relazionarsi ad altre persone, nel comprenderne il comportamento, le motivazioni o le emozioni; 7) INTELLIGENZA INTRAPERSONALE usata nel capire se stessi, chi siamo, che cosa ci fa essere come siamo, come cambiamo nel tempo.
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    interessante teorizzazione di Gardner sulle intelligenze multiple con le quali sostituiva la concezione classica di intelligenza come unica e misurabile attraverso test standardizzati.
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    In un mondo in cui sempre di più il "diverso" è bello e arricchisce credo che sarebbe importante, soprattutto nelle scuole, rendere questa diversificazione delle intelligenze patrimonio culturale condiviso cosicché ciascuno di noi possa rispecchiarsi nell'intelligenza che meglio lo rappresenta e riconoscere il proprio valore
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    Oltre a Gardner, parlando del tema dell'intelligenza, credo sia giusto citare anche Daniel Goleman che parla di intelligenza emotiva. Derrick de Kerckhove usa invece un nuovo termine e parla di intelligenza connettiva. Come suggerisce il termine stesso,mira alla connessione, alla messa in relazione delle intelligenze, e sottolinea il "rapporto" che esse intrattengono. Credo fortemente che questa intelligenza connettiva possa favorire l'apprendimento emotivo.
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    Sicuramente interessante e poco presente nell'istruzione scolastica del nuovo millennio il concetto di intelligenza multipla. Perché studenti adolescenti che si trovano quindi in una tappa evolutiva importante e molto delicata, dopo tanto impegno ma scarsi risultati , viene permesso di arrivare a pensare di non avere le capacità necessarie e "normali" per quella età, facendo paragoni con i compagni di classe e andando ad indebolire la propria autostima e autoefficacia percepita.. magari soltanto perché non eccellenti in compiti di matematica e logica. Leggendo anche gli altri commenti dei colleghi, ho ricordato un ragazzo di 12 anni che ho conosciuto tempo fa e che ricordo sempre sminuire e dare poca importanza ai buoni voti ottenuti ai compiti di scienze e arte, materie che lo appassionavano, poiché per quanto riguardava matematica non riusciva ad ottenere una sufficienza, nonostante i tanti sforzi e lezioni di ripetizione privata. Certamente ogni studente avrà le proprie preferenze in ambito di studio scolastico, e materie in cui riscontrano più difficoltà, ma credo che questo non debba portare ad una diminuzione dell'autostima e della percezione e consapevolezza delle proprie capacità. A tal proposito ritengo che sia molto importante divulgare a scuola insegnamenti come quello di Gardner, proprio perché come ha precedentemente scritto una collega, in questo modo ogni ragazzo potrebbe rispecchiarsi nell'intelligenza che meglio lo rappresenta, riconoscere le proprie capacità, aumentare la propria autostima e di riflesso crescerebbe anche la motivazione e la voglia di riuscita in quelli che sono ambiti dove presentano maggiori lacune.
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    Purtroppo solo chi intraprende un certo tipo di studi viene a conoscenza di questa teoria. In questo modo molte persone non vengono valorizzate e vengono scartate dal mondo socioculturale in cui viviamo. Ogni sistema educativo e diverso nel suo modo, e quasi tutti hanno aspetti negativi a riguardo. Ad esempio negli Stati Uniti d´America l´intelligenza cinestetica o sportiva é altamente valorizzata ma sempre in base al sistema capitalistico in cui viviamo.
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