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jessicabottarini

Videogiochi: spunti teorici e aspetti posivi - 4 views

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    L'attività ludica include aspetti psicologici, educativi e sociali di fondamentale importanza, poiché stimola la formazione della personalità, l'apprendimento di regole e l'integrazione sociale. Oggi il gioco è, sempre più spesso, costituito dal "videogioco" in grado di rispondere al "bisogno ludico" sia negli adulti che nei bambini e nei ragazzi. "Il gioco, attività naturale e fondamentale per i bambini, svolge delle funzioni insostituibili anche in età adulta in cui trova delle modalità di manifestazione e degli spazi diversi, rivelandosi come un'esigenza ed una capacità intrinseca all'essere umano in tutto l'arco della vita" (Singer D.G., Singer I.L., 1995). Il gioco è fortemente alimentato dal bisogno di movimento e di esplorazione presente nell'infanzia, che trova soddisfazione nei caratteristici "giochi sensomotori", ossia quei giochi che J. Piaget definiva anche "giochi-esercizio" in grado di favorire l'apprendimento e perfezionamento di gesti, movimenti, schemi motori e altri tipi di conoscenze relative al mondo. In seguito, dietro la spinta dell'impulso creativo, compare il "gioco simbolico", "giochi di ruolo" e "giochi con regole" importantissimi strumenti per sviluppare e perfezionare le abilità sociali. Il "bisogno di giocare" permane nell'adulto manifestandosi con modalità e in misure diverse e trasformando le possibilità simboliche in attività creative di scrittura, sportive, musicali, artistiche e rispondendo alla voglia di confrontarsi e di mettersi alla prova sospendendo le conseguenze delle azioni, attraverso la cosiddetta "funzione di moratoria del gioco" (Bruner J. e al., 1981). Il videogioco possiede potenzialmente anche degli effetti positivi che possono essere: 1)stimolo ad alcune abilità manuali e di percezione. 2) sostiene le forme induttive di pensiero. 3) aiuta a gestire gli obiettivi, individuando dei sotto-obiettivi. 4) autocontrollo e della gestione delle emozioni. 5)
cosmopolita

Adolescenti e web: tutti i pericoli della rete - 4 views

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    Internet ha purtroppo favorito anche l'utilizzo criminoso del mezzo telematico al fine di commettere reati, sia da parte della criminalità organizzata, sia da parte dell'utente comune che rimane vittima delle illusioni di onnipotenza e anonimato tipicamente riscontrate. I soggetti maggiormente esposti sono i minori vittime di adescamento in chat, droga on-line, pedopornografia, frodi on line. Per contrastare tale fenomeno e necessario in via prioritaria attenta viglilanza dei genitori che troppo spesso utlizzano la rete e i nuovi media come luoghi di intrattenimento dei propri figli senza alcuna vigilanza.
cosmopolita

UNESCO-UNAOC UNITWIN on Media and Information Literacy and Intercultural Dialogue - UNAOC - 6 views

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    Democrazia 2.0 e partecipazione politica tramite dialogo interculturale, una grande sfida. Una nuova dimensione chiave per tutte le istituzioni per costruire coesione sociale, riconciliazione tra le persone e pace tra le nazioni. Secondo l'UNESCO la mutua comprensione, il rispetto e l'uguale dignità di tutte le culture è il prerequisito per la riuscita. Internet permette di viaggiare senza muoversi, ma dall'altra Internet crea equivoci culturali, pertanto bisogna lavorare per il dialogo interculturale e fare in modo che si raggiunga il secondo livello, quello della comprensione. E' necessario quindi avere pluralismo culturale a livello locale, regionale e nazionale. L'Alleanza delle Nazioni Unite delle civiltà (UNAOC) è stato istituito nel 2005, con l'iniziativa politica di Kofi Annan e un gruppo di esperti ad alto livello che ha esplorato le radici della polarizzazione tra le società e le culture di oggi, e raccomandato un programma concreto di azione per affrontare questo problema. La relazione del gruppo ha fornito analisi e proposto raccomandazioni pratiche che costituiscono la base per il piano di attuazione individuando quattro settori prioritari di intervento: Istruzione, gioventù, migrazione, Media. Le attività del progetto UNAOC sono formate intorno a queste quattro aree, che possono svolgere un ruolo fondamentale nel contribuire a ridurre le tensioni interculturali e di costruire ponti tra le comunità. UNESCO e UNAOC hanno creato UNITWIN ('abbreviazione per il gemellaggio dell'Università e Programma Networking globale), un modo per promuovere la ricerca, la formazione e lo sviluppo del programma in tutti i settori di competenza dell'UNESCO con la costruzione di reti universitarie e incoraggiando la cooperazione interuniversitaria attraverso il trasferimento di conoscenze e dialogo interculturale con l'uso della MIL - Media and Information Literacy - come catalizzatore critico per la partecipazione civica, la democrazia e lo sviluppo
songi1973

Pedofilia, occhio ai social network - 6 views

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    I Nuovi Media rappresentano, una realtà dove è possibile acquisire strumenti e conoscenze utili per favorire processi reali di integrazione, partecipazione e relazione con il mondo circostante; sono uno "spazio" di confronto e di crescita in cui, anche i più giovani, possono esercitare e realizzare dimensioni inedite di partecipazione sociale e di arricchimento personale. Ma a volte questi strumenti digitali sono stati fonte di ispirazione anche per coloro che hanno problemi relazionali e disturbi patologici. I Social hanno accelerato molto i processi comunicativi, finendo col preparare un substrato ideale per contatti sospetti, quali i pedofili. L' avvento di internet e delle nuove tecnologie, in generale, ha cambiato radicalmente lo scenario di un fenomeno "non nuovo": l'abuso sessuale dei minori. In Rete circolano centinaia di immagini e video pedo-pornografici, spesso accessibili con molta facilità. Con altrettanta facilità il materiale può essere riprodotto, utilizzando altri accessori quali videocamere, cellulari tablet, e con un semplice "click" caricato in rete, oppure essere prodotto direttamente on-line tramite l'utilizzo delle webcam. La rete inoltre può essere utilizzata da adulti interessati sessualmente ai minori, come strumento per accedere alle potenziali vittime. In conclusione le analisi raccolte indicano che ai primi posti sia proprio l'Europa seguita dal continente Africano che nel 2013 era al primo posto. A seguire Americhe Asia e Oceania. La nuova forma di rischio su Internet è il deep web, una serie di domini entro altri domini che porta a nascondere tutto e renderlo quasi irrintracciabile.
andreacattaneo

Fare Media Education nella scuola: significati e prospettive - 4 views

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    Il sistema-scuola sta attraversando nel nostro Paese un momento molto critico e di destabilizzazione. L'urgenza di equiparare la scuola italiana agli standard Europei richiede nuove competenze teoriche e metodologiche che coinvolgono le due agenzie educative scuola e famiglia. Dopo decenni di riflessioni e immobilità programmatica, si sta raggiungendo una radicale e Esso disegna una storia lunga sul versante istituzionale che si può documentare una radicale revisione sia dell'istituzione scolastica nella sua struttura, che dei suoi processi formativi. Tra il 1979 e il 1991, ripercorrendo i documenti che il Ministero della Pubblica Istruzione ha pubblicato, emerge come si siano modificati gli orizzonti d'attesa, da una visione ed un utilizzo dei media come un sapere puramente tecnico ed esecutivo ad una concezione dei media come campo di apprendimento esperienziale. Per citare Cesare Scurati (1993) si può comprendere come con "Messaggi, forme e media" viene indicato uno dei campi di esperienza del bambino in cui vengono fatte rientrare "tutte le attività inerenti alla comunicazione ed espressione manipolativo-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale, audio-visuale e mass-mediale e il loro continuo intreccio". In questo contesto di profondo cambiamento si pongono le domande di come formare le nuove identità professionali e i loro contesti operativi, come ad esempio il Media Educator, che dovrà veicolare la fruibilità delle nuove competenze.
sarapetrosino

Il bullismo virtuale è peggio di quello reale - 5 views

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    Il cyber bullismo, dunque, sta sempre più lanciando, agli educatori, la sfida di insegnare come utilizzare in modo consapevole e responsabile tutte le enormi potenzialità del Web, senza trascurare il giusto rispetto che si deve portare in ogni frangente alle persone. Ed Internet, dove corrono spesso molte relazioni tra individui, non costituisce un'eccezione, ma al contrario deve essere un nuovo terreno su cui concentrare l'opera educativa. Serve uno sforzo educativo importante da parte di tutti gli enti preposti, famiglia in primis: affinché la rete, che i giovani frequentano abitualmente, diventi un luogo sicuro, ove possano ampliare le loro conoscenze, e non uno strumento dove poter essere danneggiati o danneggiare.
daya46

Media education: the european propositions and the brazilian environment - 3 views

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    In questo documento viene valutata la possibilità di inserire in un contesto di istruzione scolastica brasiliana il modello della Media Education europeo. Precisamente si discute il kit proposto dall'UNESCO con l'obiettivo di ridurre alcune discussioni essenziali nel contesto dei programma multimediale all'interno delle scuole brasiliane. Viene citata "l'idea di protezione" di bambini e giovani, in relazione agli effetti dei messaggi dei mass media, (Buckingham 2007) prima con la negazione poi con la selezione e che la maggior parte delle caratteristiche del XX secolo convivono con altre prospettive dove la prospettiva di "protezione" è sostituita dal concetto di "preparazione". Viene precisato che l'alfabetizzazione ai Media implica sia la possibilità che la disponibilità di utilizzare supporti tecnologici. Educomunicazione,che si avvicina in alcuni punti di vista di Buckingham come l'accento sulla cultura autonoma sviluppata dai giovani con il contatto con i Media ed i loro coetanei, ha alcuni fattori che possono essere problematici per il contesto brasiliano. Ad esempio l 'accelerata espansione in termini di attrezzature tecnologiche non è direttamente proporzionale alla preparazione dei professori per l uso della tecnologia e quindi, in una realtà come il brasile, prevale ancora una "auto-educazione" di insegnati e studenti ed il volontarismo di azioni scolastiche. Quindi per applicare il kit di Media Education Europeo in una realtà scolastica brasiliana è necessario una preparazione sistematica nelle scuole, con tempistiche più lunghe ma soprattutto cambiare il peso politico sull'argomento
marydelucma2

Verso la blended education. Riflettendo su immaginari, media e apprendimento - 4 views

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    Fino all'avvento della rete la situazione era definita; da una parte la cultura ufficiale e istituzionale, veicolata dai media della stampa (una cultura fatta di astrazione, analisi, riflessione ) e dall'altra la cultura sociale, fatta di abitudini, credenze (una cultura fatta di azione, partecipazione, condivisione), veicolata dai media dell'audiovisione. Con l'avvento del digitale queste distinzioni saltano. Il sapere che porta alla luce la tecnologia digitale è fatto di partecipazione e di astrazione, di analisi/riflessione e di azione. Da qui nasce la necessità di modificare il paradigma dell'educazione che deve considerare, come protagonista, il soggetto che acquisisce le conoscenze prodotte e accumulate attraverso l' esperienza personale della ricerca di senso tramite lo scambio con gli altri. In questo contesto, l'articolo mette in evidenza l'importanza della relazione fra educazione e immaginari/media. Vengono citate alcun esperienze positive di flipped classroom in cui il docente che assume un ruolo di "guida", per incuriosire gli studenti, deve partire da ciò che fa parte del loro immaginario di riferimento e dai media che utilizzano per poi costruire insieme teorie e analisi più astratte.
francescaoliv

Scuola, usare i media per un'educazione all'intercultura - 4 views

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    L'articolo parla del progetto "Finestre - Storie di rifugiati, promosso dalla fondazione centro Astalli di Roma, che utilizza la media education per trattare dell'educazione interculturale nelle scuole in tema di migranti forzati. Nel 2014 questo progetto di media education è stato accolto da ben 140 istituti scolastici in 13 diverse città italiane. L'obiettivo è quello di spiegare chi sono i rifugiati, attraverso le loro testimonianze dirette , previa una preparazione degli alunni attraverso la mediateca on line.Si tratta di una" cassetta degli attrezzi" che raccoglie schede didattiche, libri e film, disponibile sul sito della fondazione.Il progetto prosegue con la partecipazione degli alunni a 2 concorsi di scrittura creativa , " Scriviamo a colori" e "La scrittura non va in esilio". Media education quindi come strumenti da utilizzare nei processi educativi generali, favorenti una mentalità interculturale, inducente all'autoriflessione e discussione.
serenadelia

Li chiamavano schiavi della doppia spunta blu - 6 views

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    In questo articolo il sociologo Bauman sottolinea come oggi si siano modificati i significati di "identità" e "comunità", di "pubblico" e di "privato". I social media rappresentano una trappola dal momento in cui ci spingono a circoscrivere le nostre conoscenze ed a distruggere con un "click" le nostre relazioni. I brevi status virtuali permettono di nasconderci e di tenerci lontani da scomode polemiche e da confronti diretti. Non vi sono più dibattiti costruttivi e la comunicazione orale si è convertita ad uno spasmodico utilizzo di convenzioni ed abbreviazioni. Bauman, attraverso una definizione attenta di cosa siano i social media, pone la figura dell'individuo fruitore ("individuo online") come capace di costruirsi un mondo su misura, di cui è protagonista, e di percepirsi sia come vittima, sia come carnefice sociale.
serenadelia

Quando è opportuno proporre agli alunni con DSA l'uso di tecnologie compensat... - 3 views

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    La tecnologia informatica ha cambiato radicalmente, dentro e fuori le strutture scolastiche, il modo di insegnare ed imparare. Molti sono infatti gli investimenti e gli aiuti che queste tecnologie possono apportare positivamente a soggetti che presentano delle difficoltà e dei tempi più lenti o diversi di apprendimento e preparazione. Un esempio importante è costituito da alunni e studenti con DSA che, grazie all'utilizzo,giusto,quotidiano di computer e tablet,dette "tecnologie compensative", riescono a migliorare le tecniche di studio e di fruizione del materiale scolastico,universitario e ad apportare dei vantaggi importanti nei loro sistemi istruttivi, senza sentirsi "svantaggiati" rispetto ai loro coetanei. Bisogna comunque valutare singolarmente ogni caso e ponderare bene su quelle che possono essere anche le relative conseguenze di un utilizzo sbagliato delle tecnologie.
serenadelia

Una generazione di alieni - 3 views

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    L'articolo fa riferimento agli scritti di M. Serres: l'autore francese tratta delle nuove tecnologie e delle differenze che esse stanno generando tra nuove e vecchie generazioni. Le discrepanze non riguardano solo le capacità prettamente materiali ed il modo di comunicare, ma anche e soprattutto il modo di percepire la realtà stessa: Le vecchie generazioni erano abituate sia a prospettive di vita inferiori, sia ad un contatto più diretto con la natura; le nuove generazioni (2.0 e 3.0) invece, vivono in una dimensione sempre più virtuale ed irreale. Sono individui abituati ad un sapere sintetico, artificiale ed immediato, veicolato da media ormai sempre più influenti. Le tecnologie moderne stanno operando una tra le più grandi rivoluzioni antropologiche dopo il neolitico: tramite il loro continuo mutamento, sconvolgono i concetti di vita, morte, saggezza, lavoro, esperienze, relazioni e linguaggio comunicativo.
mklrizzi

Minori e media - 5 views

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    Terre des Hommes da sempre cerca di essere al passo coi tempi e di trattare temi di attualità, nel 2008 la Fondazione si avvicina per la prima volta al tema del rapporto dei minori coi media e dei pericoli che un bambino può incontrare sul web. Si accede a tutti i lavori e le iniziative svolte, fra questi molto interessante la ricerca (anche se di fine 2010) sul rapporto fra Bambini e nuovi media in quanto presenta diversi punti di vista ovvero sia quello dei bambini che quello dei genitori sugli stessi temi. La metodologia ha un certo rigore e gli aspetti analizzati sono completi, esaustivi e tuttora attuali, spaziando dalla tv come baby sitter all'utilizzo del parental control alle diverse visioni dei telefoni mobile. Interessante anche la sezione "Alice nel paese di internet" realizzata in occasione del Safer internet day del 2012 e che presenta come in modo ludico possano essere trasmessi ed educati sia adulti che bambini su un corretto utilizzo della rete e con consapevolezza dei pericoli possibili.
giuseppepiazza

Association of Maltreatment With High-Risk Internet Behaviors and Offline Encounters - 3 views

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    Si tratta di una ricerca realizzata nel 2013 negli Stati Uniti dalla Accademia Americana dei Pediatri che parte dal seguente presupposto fattuale: il 95% degli adolescenti americani ha un accesso a Internet e l'80% utilizza siti di social networking come MySpace o Facebook. Obiettivo della ricerca è la valutazione dei comportamenti a rischio attuati sulla rete Internet, tra cui: la visualizzazione di contenuti sessuali espliciti, la realizzazione di profili personali considerabili provocanti o la partecipazione diretta o indiretta a momenti di incontro/scambio caratterizzati sessualmente. Lo studio ha inteso valutare due ipotesi principali:1) Le esperienze di maltrattamento sono l'unica causa dei comportamenti a rischio su Internet? 2) La qualità della funzione genitoriale è correlata negativamente alla propensione degli adolescenti di attivare comportamenti a rischio su Internet e di partecipare a successivi incontri di persona con individui precedentemente conosciuti sulla rete? La ricerca è stata realizzata su 251 adolescenti femmine, tra i 14 e i 17 anni, di cui 130 avevano subito maltrattamenti mentre le rimanenti 121 sono state utilizzate come campione di confronto. Sono state raccolte informazioni sui comportamenti degli adolescenti, sia quando sono su Internet sia nelle attività "off-line", unitamente alle qualità genitoriali manifestate in famiglia. Sono stati valutati anche gli incontri che gli adolescenti hanno avuto con persone originariamente conosciute attraverso Internet con una dilatazione temporale tra 12 e 16 mesi. I risultati mostrano che il 30% degli adolescenti riporta di aver avuto incontri di persona successivi al contatto via Internet. Esperienze di maltrattamento, problemi comportamentali adolescenziali e bassa abilità cognitiva sono state direttamente correlate con comportamenti a rischio sulla rete. L'esposizione a contenuti sessuali, la creazione di profili personali ad alto rischio, e il ricevere sollecitazioni sessuali nella
marinauninettuno

Mamme su Internet - 4 views

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    Google è il loro oracolo, lo smartphone l'oggetto feticcio, al punto che tante pur di averlo lo baratterebbero persino con l'anello di fidanzamento. Benvenuti nella "mom economy", la nuova economia tutta al femminile fondata sulla condivisione di idee e informazioni tra madri e sull'uso del web e dei social media per creare una rete di supporto alle donne 2.0.
agiovanelli

''CyberPlant": tra natura e tecnologia - 3 views

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    Il 3 novembre 2015 presso "Technotown", la ludoteca tecnologico-scientifica di Villa Torlonia, è stata inaugurata la sala "CyberPlant", uno spazio per i ragazzi dedicato interamente a natura e biodiversità con sei percorsi ludico-didattici. Diverse strutture hanno partecipato alla creazione: l'Accademia Nazionale delle Scienze, il Dipartimento Scienze della Vita dell'Università di Trieste, il Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza Università di Roma e l'Anisn-sezione Lazio, nel contesto della Infrastruttura Europea LifeWatch. Lo scopo del progetto è unire natura e tecnologia, due mondi così distanti che complici possono garantire una maggiore comprensione del mondo e dei suoi aspetti naturali. Bambini e ragazzi entrano in contatto con la natura attraverso giochi, attività e strumenti tecnologi. Si tratta di una modalità differente rispetto alle tradizionali lezioni sulla flora del pianeta perché è possibile sperimentare e toccare con mano come funziona il ciclo vitale di una pianta o il suo nutrimento. Ciò stimola e incoraggia comprensione ed apprendimento. Inoltre viene utilizzato Twitter per monitorare just in time il corso della vita di una pianta. Il fatto di rimanere in contatto con il centro, oltre ad essere importante per lo specifico progetto, contribuisce ad educare i ragazzi all'utilizzo dei social-network non esclusivamente per divertimento ma come modalità di sensibilizzazione e condivisione del benessere globale. CyberPlant non è l'unico progetto creato da Technotown. Esistono numerose attività dedicate a scuole e famiglie che possono essere visionate nel website sotto riportato: http://www.technotown.it/
giopelle

Privacy, Francia avverte genitori: non postate foto di figli. In futuro potrebbero denu... - 3 views

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    PARIGI - Non è detto che vogliano essere condivisi. Guardati, sfoggiati. Le bacheche dei social sono tappezzate ogni giorno con immagini di bambini, Uno scenario che si sta profilando molto vicino a noi, in Francia. Un anno di detenzione oppure una multa da 35mila euro è quanto rischierebbe un adulto che pubblica un'immagine di un bambino (anche di suo figlio), senza il consenso dell'interessato. C'è una legge sulla privacy molto restrittiva che prevede che il figlio, una volta cresciuto, possa far causa ai genitori e mandarli addirittura in carcere per non averlo debitamente tutelato online. La legge francese parla espressamente «di obbligo di responsabilità di ciascun genitore nei confronti dell'immagine dei propri figli».Tra pochi anni, i bambini di oggi potranno facilmente portare le loro mamme e papà, colpevoli di aver pubblicato le loro foto online, di fronte a un giudice. Critichiamo spesso gli adolescenti per il loro comportamento in rete, ma i genitori non si comportano in maniera migliore. Non possiamo sapere oggi come il soggetto ritratto potrà sentirsi in futuro nel vedere quelle foto . Il dibattito sull'opportunità di mettere un freno alla presenza dei minori in Rete impazza anche da noi, dove Telefono Azzurro ha recentemente diffuso dati allarmanti sulla pedofilia online.
isabellaciciolla

Homepage | Nuovi occhi per i media - 6 views

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    Nuovi occhi per i media è un interessante sito che promuove corsi di formazione, incontri, argomenti con un particolare interesse per le scuole allo scopo di educare ai media. L'obiettivo è creare nelle persone, soprattutto i giovani spirito critico e consapevolezza sui messaggi che arrivano dai vari canali di comunicazione e quindi sul variegato mondo che li circonda. Tra i vari articoli che si possono scorrere nel sito mi hanno colpito 2 notizie. La prima si riferisce ad un articolo che si intitola L'IGNORANZA DI INTERNET.In sintesi: un documentario il Corpo delle Donne viene bollato da YouTube come "non adatto al pubblico generico" dopo che per anni è stato trasmesso dallo stesso YouTube ed è stato mostrato nelle scuole medie, superiori e università. Altra scelta illogica Facebook rimuove un post dove veniva riportato il testo della canzone di Cecile presentata all'ultimo Festival di San Remo, minacciando di chiusura definitiva l'account per aver promosso una canzone contro il razzismo. Le cause di queste scelte discutibili sono automatismi che usati senza criterio ottengono come risultato ciò da cui i modelli matematici dovrebbero allontanare: l'errore! Il secondo articolo intitolato INTERNET BILL OF RIGHTS annuncia l'impegno del governo alla promozione e adozione dei prìncipi contenuti nella Dichiarazione del 28 luglio 2015 adottata dalla Commissione per i diritti e i doveri di Internet, istituita presso la Camera dei Deputati, allo scopo di costituire un percorso per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Lorella Zanardo, scrittrice e attivista italiana coautrice del documentario "Il corpo delle donne" ha promosso e redatto il terzo paragrafo della Carta dei Diritti, quello sull'educazione come parte imprenscindibile di un approccio civile ed evoluto ai media. Conoscenza e consapevolezza sono il futuro, Internet è solo uno strumento. Eccezionale , ma solo uno strumento che dipende
SILVIA DENINI

NONNI SU INTERNET - 9 views

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    Il link che inserisco qui non è un vero e proprio articolo ma la proposta di una fondazione per l'alfabetizzazione digitale degli anziani.Riporto qui questa tematica perchè penso possa essere fonte di riflessione.Per esempio...esiste un'età in cui è troppo tardi per avvicinarsi ai media?Come puo' essere il rapporto tra i media e gli anziani?E' interessante guardando l'offerta e il metodo di questa fondazione interrogarsi se puo' essere un metodo corretto o se invece può essere migliorato.Ci si potrebbe infatti chiedere se le abilità necessarie quando parliamo di alfabetizzazione digitale siano acquisibili da giovani e anziani allo stesso modo o se c'è bisogno di accorgimenti particolari.Altri interrogativi possono focalizzarsi sul tipo di formazione che andrebbe utilizzata su persone che potrebbero avere molta esperienza,ma in ambiti molto lontani.Pensando all'apprendimento significativo la sfida potrebbe essere proprio quella di dover creare collegamenti fra concetti molto lontani non scoraggiando i discenti.
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