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cinziatarchini

L'educazione nella complessità dei nuovi media - 5 views

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    Il crescente processo di virtualizzazione delle attuali società avanzate produce, soprattutto in campo formativo, l'emergenza di un uso sempre più diffuso delle nuove tecnologie (soprattutto informatiche) e delle loro ineluttabili evoluzioni, trasformazioni e pluralizzazioni, al punto che è naturale chiedersi se sia lecito individuare un qualche possibile spartiacque fra un uso "sano" dello strumento tecnologico quale potenziatore dei processi stessi di insegnamento/apprendimento e, invece, un suo uso di fatto alterante la reale portata formativa di questi processi.
nicolebenini

Hikikomori e tecnologie digitali: educare, non privare | Hikikomori Italia | Associazi... - 2 views

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    Il post scritto il 19 settembre 2019 dallo psicologo Marco Crepaldi, presidente e fondatore dell'associazione Hikikomori Italia, si sofferma sulle relazioni esistenti tra il fenomeno sociale delle persone che attuano un ritiro sociale (noto come Hikikomori), e le tecnologie digitali mediatiche. In particolare l'autore motiva come sia inappropriato considerare la tecnologia digitale mediatica (internet, videogiochi, ecc.) e la dipendenza ad internet come cause dirette che portano all'isolamento della persona, in quanto negli anni e nei luoghi che per primi hanno visto l'insorgenza del fenomeno (Giappone, anni '80), i nuovi media digitali non si erano ancora diffusi in modo pervasivo. Argomenta invece come l'uso e abuso di questi ultimi possa esser considerato come: a) acceleratore della diffusione del fenomeno Hikikomori; b) sua possibile conseguenza. Nella conclusione, l'autore sostiene che un approccio terapeutico che mira ad una drastica eliminazione delle nuove tecnologie mediatiche, se può esser giustificato in situazioni di dipendenze estreme e nel breve termine, nel lungo termine non è opportuno. Più che promuoverne la rimozione, occorre infatti a suo avviso insegnare a padroneggiare tale universo per massimizzarne gli aspetti positivi e minimizzare quelli negativi. La posizione argomentata si collega al paradigma attuale di media education, che non demonizza più le tecnologie mediatiche, né ha il fine di proteggere le persone dai nuovi media, bensì di renderle maggiormente consapevoli, di formarle perché siano in grado di prendere autonomamente e coscientemente le proprie decisioni.
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    Per un inquadramento più specifico sul fenomeno Hikikomori, sintomi e diagnosi, possibili cause, possibili cure e considerazioni sul successo degli approcci descritti in letteratura, si suggerisce la lettura dell'intervista "Hikikomori. Sintomi, cause e trattamenti", effettuata ad un psichiatra e ad una psicologa e pubblicata sul sito: www.ospedalemarialuigia.it, il 30 luglio 2019.
walterguidotti

Credere nel web, cosa sono le religioni digitali? | Reset - 3 views

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    Questo articolo è prova palpabile del bisogno umano di ricerca e condivisione spirituale. Mentre in passato le conoscenze religiose erano acquisite e praticate nel proprio contesto cittadino oggi grazie ai media è possibile non solo conoscere altri punti di vista religiosi ma anche esprimere le proprie opinioni in merito. Tutto questo rende più facile valutare la diversità religiosa e prendere una posizione più saggia in quanto la conoscenza conferisce il potere di scelta (in questo caso religiosa) più corretta e veritiera. Personalmente vedo in questo tipo di educazione una nota estremamente positiva anche se deve prevalere la capacità di giudicare tutto ciò che è in rete in quanto molte informazioni anche di tipo religioso non sono sempre attendibili.
giorgiapastore

Instagram, il social della perfezione che ci rende infelici - 8 views

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    Questo articolo dimostra come i social hanno portato numerosi cambiamenti nella vita di tutti i giorni e nelle interazioni sociali, specialmente dei più giovani. Instagram, in particolare, nasce come piattaforma su cui poter postare le proprie foto personali per il piacere di poterle condividere con gli altri. Tra i giovani, in particolare tra i "millenials" è il social più utilizzato. Il problema cardine del soprannominato "social della perfezione" è proprio la possibilità di postare foto perfettamente ritoccate e filtrate che possono alterare la percezione della realtà. Grazie ad un sondaggio fatto dalla Royal Society for Public Health (Rsph) su 1.500 giovani del Regno Unito, Instagram è risultato particolarmente negativo per i suoi effetti sulla qualità del sonno, sull'immagine del corpo e sul Fomo (Fears of missing out, ovvero la paura di essere tagliati fuori), quella che Novak definisce la paura di "non essere ok". Solo grazie ad uno studio longitudinale di medio-lungo termine si potrà stabilire quanto tutto questo sia correlato a un maggiore rischio di depressione e ansia dovuti alla paura di non sentirsi all'altezza e di non potersi permettere lo stile di vita ( nella maggior parte dei casi, finto) che osservano sul social. Per prevenire questi rischi è fondamentale il lavoro di esperti di Media Education già nei primi anni di scuola.
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    Questo articolo ci porta a comprendere come i social network in particolare Instagram, social più utilizzato oggi giorno dei giovani, abbia sia aspetti positivi come: la socializzazione, il divertimento e la possibilità di autocelebrarsi ma anche molti negativi: privacy, geolocalizzazione e salute mentale. Prendiamo nello specifico la compromissione della salute mentale, Instagram porta ad ansia, depressione, ossessione, stress, poca autostima e scarso senso di soddisfazione personale considerando che tendiamo a confrontare la nostra vita con le vite "perfette" di celebrity e influencer e a mettere a paragone il nostro corpo con quello di modelli/e parzialmente ritoccati. Strumento preventivo: Media Education.
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    Articolo interessante soprattutto nell'era dei social che stiamo vivendo, dove tutto viene vissuto in modo accellerato e amplificato e spesso fa perdere il senso anche alle cose semplici che non viviamo più a livello diretto ma viviamo maggiormente a livello virtuale, mi riferisco alle cose semplici che possono essere gli auguri di compleanno che vengono inviati attraverso le piattaforme social, ciò dimostra il fatto che stiamo perdendo sempre di più il contatto umano.Ciò preoccupa e non poco...
sdesimone

Dipendenza da videogiochi - 5 views

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    L'articolo riporta la reale situazione spesso minimizzata, della dipendenza da videogiochi, che l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha già incluso tra i disturbi comportamentali che generano dipendenza, al pari, del più temuto gioco d'azzardo. Alla luce è l'emergenza verso il problema, che porta in sé, una crescente serie di conseguenze sulla salute e di cui conosciamo ancora in parte l'entità. A farne i conti, il sistema di sviluppo evolutivo dei nostri ragazzi, purtroppo infatti giovani e bambini sono le categoria maggiormente a rischio. Saranno promosse iniziative in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione, i Dipartimenti per le Dipendenze Patologiche, le scuole, le associazioni di categoria, il terzo settore e le associazioni di volontariato. Riflettendo sul contesto, è giusto da una parte pensare a sistemi di riduzione e divieto ai videogiochi, ma credo ciò non sia risolutivo al problema. Sicuramente una lente d'ingrandimento sulla gravità, può aiutare una consapevolezza maggiore ed invitarci a riflettere, al fine di cercare di individuare un'alternativa al pari allettante, ad esempio politiche mirate verso lo sport, da sempre ottima valvola di sfogo.
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    L'attenzione verso la problematica relativa alla dipendenza dai videogiochi è ampiamente sentita e dibattuta gli adolescenti, ma anche la categoria dei bambini è sempre più incollata a questa tipologia di giochi con risvolti e influenze negative sul comportamento e sugli atteggiamenti, ciò preoccupa non poco esperti educatori e genitori soprattutto perchè nel tempo ciò potrebbe creare dipendenza. Articolo interessante utile spunto di riflessione per me che essendo una docente tutti i giorni mi ritrovo a vivere anche i risvolti di questa problematica.
maccorinti

I videogiochi sono le favole di oggi, la tecnologia per crescere bene - 3 views

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    Videogame e smartphone se usati nel modo giusto possono diventare uno strumento importante per la crescita dei ragazzi. Jordan Shapiro, tra i massimi esperti di cultura digitale, sostiene che i videogiochi sono un nuovo modo di raccontare storie, sono persuasivi, comunicano idee, catalizzano le emozioni, sono catartici. E come sosteneva Marshall McLuhan "il prossimo medium trasformerà la televisione in una forma d'arte", questo non vuol dire necessariamente che i videogame sostituiranno le altre forme narrative. Dopo tutto, il cinema non ha eliminato i romanzi, la prosa non ha eliminato la poesia, la poesia non ha eliminato il teatro. Il consiglio di Shapiro è di chiedere ai propri figli dei loro giochi, e di provare a giocare insieme a loro, un approccio che aiuta i bambini a sviluppare sicurezza, autostima e benessere socio-emotivo.
maccorinti

Educazione all'affettività nell'era degli smartphone: così si combatte il bul... - 3 views

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    Questo articolo racconta il lavoro svolto in due classi delle superiori da una psicoterapeuta esperta di bullismo e di come abbia potuto realizzare quanto i ragazzi vogliono essere visti dagli adulti e ascoltati. l'impossibilità di costruire un mondo interiore attraverso gli smartphone li rende emotivamente fragili ed evidenzia la necessità di una alfabetizzazione affettiva.
marcomanna

Un fumetto per educare al fact-checking - 4 views

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    Da questa URL è possibile scaricare un fumetto creato con l'obiettivo di elevare il livello di alfabetizzazione e la capacità di valutazione critica delle notizie che circolano in rete. Il contenuto propone in modo semplice sette consigli per valutare criticamente una notizia e verificarne l'attendibilità. È di particolare interesse il consiglio n.6, che prova a stimolare una valutazione critica del proprio contesto di riferimento e suggerisce di "uscire dalla tua bolla". Nell'ultima pagina, inoltre, si richiama l'attenzione sul fatto che dietro ogni contenuto c'è sempre un produttore che ha un suo scopo (forse malevolo). Il pubblico di riferimento del messaggio è sicuramente quello dei giovani; è evidente dalla scelta del medium (il fumetto) e del protagonista (un ragazzo). Il contenuto è pubblicato direttamente dall'International Fact-Checking Network (IFCN), un movimento internazionale nato per di diffondere a livello globale una maggiore consapevolezza del problema legato alle false notizie. È stato realizzato da associazioni nate in seno al IFCN: preparato dalla piattaforma brasiliana di fact-checking Aos Fatos (https://aosfatos.org/) e tradotto in italiano da Factcheckers (www.factcheckers.it). Factcheckers, associazione composta da un team multidisciplinare, opera in collaborazione con le scuole per diffondere la consapevolezza critica su questi temi, creando materiale didattico, organizzando laboratori e lezioni, ecc. A Milano, per esempio, ha sviluppato un gioco di simulazione con due scuole medie (#FactCheckIt).
elaface

L'importanza dei media education nelle scuole dell'infanzia e nei nidi - 3 views

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    Questo articolo è la dimostrazione di come la new geration, abbia sviluppato delle capacità di comprensione e "subìto" nel tempo l'evoluzione della specie che ha apportato grandi cambiamenti al livello di acquisizione di concetti e competenze. I cosiddetti "nativi digitali" hanno una naturale propensione verso gli strumenti tecnologici e questo li avvantaggia sia nell'apprendimento, che risulta più veloce e semplice, sia nell'utilizzo delle tecnologie. I servizi educativi e scolastici hanno lo speciale compito di confrontarsi con la contemporaneità e saper ricondurre le tecnologie a finalità educative e pedagogiche. L'intento è quello di promuovere un uso consapevole e critico degli strumenti digitali, coinvolgendo le famiglie.Per questo motivo l'utilizzo dei Media educational, sin dalla tenerissima età è un elemento molto positivo
anonymous

Le competenze digitali si sviluppano sin da bambini, lo rivela uno studio - 6 views

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    L'articolo descrive come l'atteggiamento dei genitori nei confronti della tecnologia influenza il modo di educare i figli.
anonymous

La nuova etica del web | Nova - 1 views

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    L'articolo di Derrick De Kerchove fa riflettere su come è prioritario nell'era della trasparenza, di essere preparati e ricevere una corretta educazione ed alfabetizzazione perché niente vieta niente in rete. Infatti il problema che viene sottolineato, al di là dell'uso etico delle tecnologie, è che la tecnologia cambia l'etica propia, l'etica della persona individuale diviene quella della persona sociale.
fatima19

Cyberbullismo allo specchio - Net Reputation - 2 views

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    Un questionario per la ricerca che continua sul confronto generazionale sulle trasformazioni sociali nell'epoca della Tecnoliquidità.
fatima19

EBOOK - Generazioni a confronto - Net Reputation - 5 views

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    Generazione a confrontato voce -dati e parole sulle trasformazioni sociali nell'epoca della Teconliquidità,un Ebook gratuito, è molto interessante consiglio leggerlo, ci sono consigli e buone pratiche di New Media Education per gli adulti che quotidianamente hanno a che fare con i minori.
bbrilla

A snapshot of Media Literacy in Australian Schools - 1 views

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    La ricerca, dell'Università della Tasmania, indaga l'importanza di un programma di media literacy all'interno della scuola, partendo da dati concreti ottenuti attraverso un sondaggio tra insegnati, sulla situazione attuale della ME. L'articolo offre sia un punto di vista degli insegnati, sia dati riguardanti la discrepanza che vi è tra i giovani tra utilizzo dei medi e capacità critica di questi ultimi. Infine, presenta un excursus su ciò che si potrebbe fare, specialmente per sostenere i professori nell'insegnamento della ME.
jmezzetti

L'alfabetizzazione mediale nella scuola multiculturale. Dalla teoria alla pratica attra... - 4 views

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    Un framework teorico e una sperimentazione pratica che combinano l'interesse per la media education e quello per l'educazione all'interculturalità e all'inclusione.
agiuliano

Si può diventare dei dementi digitali? Attualità - Voce Settimanale di Attual... - 3 views

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    L'articolo riporta l'intervista del dottor Paolo Soli del Servizio di Neuropsichiatria per l'infanzia e l'adolescenza dell'Ausl di Modena che parla dei rischi insiti nell'uso eccessivo delle nuove tecnologie per la salute psichica di bambini e adolescenti; considerando altresì le opportunità che tali nuove tecnologie apportano loro, seppure consigliandone un uso più moderato.
emmanocito

StatCounter Global Stats - Browser, OS, Search Engine including Mobile Usage Share - 2 views

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    processa statistiche online dei media più utilizzati al mondo ed è utilizzabile attraverso una registrazione tramite username e password. L'iscrizione permette di comprendere chi sono i visitatori del mio sito internet, suddivisi per: paese, età, genere, visitatori nuovi o meno. Tutto questo aiuta a capire il target che si vuole " colpire " per espandersi nel mercato globale.
elmouttaqi_f

L'educazione al tempo di Internet e dei nuovi media - 2 views

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    L'articolo parla di un convegno che si è svolto a Roma il 27 maggio 2011 dal titolo "Educare nella società della comunicazione". In un articolo pubblicato dallo stesso sito in cui si parla di questo convegno, si sosteneva che l'educazione spesso può essere in conflitto con la comunicazione e si faceva riferimento ai mezzi di informazione digitale. Nel convegno di maggio invece, si pone in evidenza che imparare ad utilizzare bene questi strumenti aiuta l'educazione e l'apprendimento. Nel convegno si fa un excursus della didattica fino ad arrivare all'era del tag cloud e si ripete che educare significa portare alla luce ciò che è nascosto.C'è un richiamo ai valori anche attraverso i media e questo tipo di educazione deve camminare parallelamente all'educazione tradizionale che rappresenta la dimensione terrena e materiale. La Chiesa deve trasmettere la fede e i valori ad essa collegata, la scuola trasmette l'educazione formale, non formale e informale con un'azione sinergica tra discenti, gruppo dei pari e insegnanti.L'utilizzo delle tecnologie aiuta lo sviluppo veloce dell'apprendimento creativo.
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    Era un interessante articolo di un convegno: ""Educare nella società della comunicazione", Venerdì 27 maggio 2011, presso lo Scout Center di largo dello Scoutismo in Roma, si è svolto il convegno "Educare nella società della comunicazione", organizzato da Dimensione Speranza con il patrocinio del Municipio di Roma III e della Provincia di Roma. Nell'articolo "Quando la comunicazione è nemica dell'educazione", pubblicato in questo stesso sito, sostenevamo che educazione e comunicazione possono talvolta entrare in conflitto. Questo non significa che i nuovi mezzi di informazione digitali siano intrinsecamente nemici dei processi educativi, tutt'altro. Ma occorre imparare a utilizzarli bene, il che non è facile né scontato. È quanto ogni giorno cercano di fare, ciascuno secondo la propria professione e vocazione di educatore, i relatori che hanno partecipato al convegno: Marco Accorinti, sociologo; Giorgio Asquini, pedagogista; don Filippo Morlacchi, direttore dell'ufficio scuola della Diocesi di Roma; Mauro Del Giudice, sociologo e educatore scout; Mario Tedeschini Lalli, giornalista; ha moderato l'incontro Francesco Scoppola, assistente parlamentare e scout anch'egli. Possiamo tirare una conclusione dicendo quanto potenti sono i media che la tecnologia ci mette a disposizione, tanto più etici, ricchi di valore e orientati all'uomo devono essere i contenuti da essi diffusi. Qualsiasi divergenza o, peggio, dicotomia tra la potenza del medium e lo spessore del contenuto genera ibridi mostruosi dei quali i grandi fratelli televisivi e le isole dei famosi sono solo un esempio, e forse neanche dei peggiori. Il rischio è quello della confusione e della commistione progressive, della sovrapposizione dei piani, della perdita di senso e di coordinate, dinamiche ben descritte da Kierkegaard nella metafora dell'ammutinamento: "Il cuoco di bordo prende i comandi della nave e il
anonymous

Pediatria: da sviluppo a sonno, ecco come l'uso del cellulare agisce sui bimbi - 4 views

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    Nell'articolo scritto dall'agenzia stampa Adnkronos evidenzia quanto oggi siano così presenti i media nelle nostre vite. L'articolo affronta il problema su quanto i media possono influenzare il sonno dei bambini e le conseguenze che possono creare a livello cognitivo, linguistico ed emotivo del bambino.
giuseppevaccaro

Video Game Education - 3 views

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    Il tema affrontato nell'articolo e che, emergono problemi di analisi ed produzione per i videogiochi, quindi per me, i risultati che emergono dal diario, di bordo, come detto nell'articolo, e dai due test, sono importanti, perche ci dicono, cosa insegnare ai ragazzi, come creare un percorso di progetto educativo per i videogiochi, il laboratorio com'è organizzato, le opinioni degli studenti, su quello che anno capito.
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