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miriam24

https://www.scuolasalgari.edu.it/images/Parole_ostili_esercizi.pdf - 2 views

L'articolo "Il cercatore di fake news!" Pone al centro il concetto che il condividere è una responsabilità e bisogna leggere attentamente, valutare e comprendere ciò che abbiamo davanti. È un arti...

media education media literacy nuovi media Social Network "fake news" scuola media tecnologia etica

started by miriam24 on 14 Mar 23 no follow-up yet
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
mezzogori

The Truth Behind Fake News - 2 views

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    Lo scopo di questo articolo è di far luce sul consumo di notizie e sui modelli di percezione dei giovani per informarsi sulle notizie false riguardo la politica. Negli ultimi anni, le "fake news" - articoli intenzionalmente e verificabilmente falsi che potrebbero ingannare i lettori - hanno contribuito a un clima politico sempre più incerto. Come tale, questo documento affronta il seguente vuoto nella letteratura esistente: come i giovani percepiscono e reagiscono alle notizie?
griecomgrazia

Problem solving | Dalla Scuola - Repubblica@SCUOLA - Il giornale web con gli studenti - 3 views

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    Questo articolo pubblicato su "La Repubblica@scuola-Il giornale web con gli studenti" è stato inviato dagli studenti in prima persona del liceo classico "Diodato Borrelli" di Crotone. Il contributo mette in luce la reale situazione che si viene a creare nelle classi ogni volta che un lavoro di gruppo viene assegnato dai docenti. Delle statistiche hanno dimostrato come anche i lavori di gruppo risultano essere poco efficaci per alcuni studenti. Infatti quelli meno interessati tendono a portare a termine il lavoro senza aver appreso niente. L'unico metodo efficace per facilitare il lavoro di squadra è il cosiddetto "Problem Solving", una strategia di collaborazione tra gli studenti, costituito da una metodologia innovativa basata sulla divisione in gruppi. Ogni membro del gruppo riceve dei compiti chiari e definiti da portare a termine, in modo tale che tutti siano impegnati in egual misura e abbiano un lavoro specifico da concludere. Questa metodologia aiuta a far emergere il carattere di ogni studente, portando, i più sicuri di sé, a prevalere come leader. La partecipazione attiva di tutti i componenti contribuisce all'affermazione dell'IO di ogni singolo alunno, a facilitare l'apprendimento ed è , inoltre, finalizzata ad incentivare le relazioni fra i membri della classe e a stabilirne rapporti basati essenzialmente sulla fiducia reciproca e sul bisogno di amare ed essere amati. Il vero scopo del lavoro di gruppo è riuscire a far emergere la personalità dei singoli individui, di aiutarli ad essere collaborativi al fine di portare a termine un lavoro e di responsabilizzare anche i più timidi che dovranno preoccuparsi di fare del loro meglio affinché si arrivi ad un risultato valido. Spesso però tale scopo viene intralciato da alcuni problemi che potrebbero insorgere, come ,ad esempio, riuscire ad accordare i vari punti di vista dei partecipanti.
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    Un metodo per incoraggiare relazioni positive è costituito dalla creazione delle mappe concettuali, utile strumento di apprendimento significativo. Tali mappe incentivano tutti a proporre nuove idee, a comporre vari lavori i quali, infine, dovranno dare vita ad un unico e solo lavoro di gruppo. Riuscire in quest'impresa è un traguardo significativo soprattutto nei giorni nostri, dove la collaborazione tra gli studenti è annullata dalla diffusione dei social network che inducono ad una vita passiva e in piena solitudine. Inoltre, anche la tecnologia, che è considerata da molti come uno strumento di facilitazione, risulta essere un intralcio notevole all'efficace cooperazione dei membri del gruppo sempre più alienati e vincolati da questa, ormai, dipendenza.
Costantina Tenace

La comunicazione pubblica tra globalizzazione e nuovi media - 4 views

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    'Questo volume tenta di collocare la comunicazione pubblica nell'ambito dell'analisi sociologica; di delineare i contorni di una sociologia della comunicazione pubblica e, proprio per questo, di mettere in collegamento i temi della comunicazione "di pubblico interesse" con concetti e categorie che appartengono alla storia del pensiero sociologico.' Come sempre 'la storia insegna' e riflettere sull'evoluzione della comunicazione pubblica ci permette di capire come e perché l'uomo ha sentito il bisogno di estendere le proprie idee, condividerle e renderle attive e utili per scopi non solo personali ma collettivi. ogni periodo storico ha lasciato segni caratteristici dei movimenti sociali e culturali, le influenze nascono sopratutto dal contesto politico e governativo, filosofico e sempre funzionale alle circostanze e le esigenze del momento. Il testo è particolarmente appassionante e articolato, le sfumature della COMUNICAZIONE DI MASSA vanno dall'introduzione di logiche mercantili a quelle pubblicitarie e commerciali, l'industria del capitalismo fa da capolino ma in uno scenario prevalentemente negativo appaiono spesso spiragli di fiducia e speranza. Le soluzioni a controbilanciare i 'contro' dei mass media appaiono negli spazi non fisici come quelli multimediali e interattivi, pensiamo a internet ad esempio, spazi aperti e inclusivi per molte categorie sociali, questi strumenti oggi permettono un'informazione libera e una sorta di partecipazione attiva del cittadino, a livello di scelte individuali e collettive. Il tracciamento e il monitoraggio dei dati personali inseriti in rete permette un miglior controllo da parte delle figure poste alla salvaguardia e il rispetto della persona. Gli argomenti scaturiscono molte riflessioni come il tema della traduzione e negoziazione dei valori culturali delle diverse etnie nel complesso movimento di GLOBALIZZAZIONE.
luana0404

i messaggi subliminali nel mondo dei mass media - 5 views

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    I messaggi subliminali sono molto diffusi nel mondo pubblicitario e servono ad attirare la mente e la concentrazione, le simbologie falliche attraggono gli uomini mentre quelle immagini che richiamano la sessualità femminile attirano le donne. I messaggi subliminali sono informazioni che, il nostro cervello memorizza in maniera inconsapevole: si tratta di suoni, disegni, scritte che contengono al loro interno, i messaggi palesi, e subliminali. I messaggi nascosti possono esserci anche nei loghi, ma spesso si parla di cartoni animati. Che siano usati per denuncia sociale o per scopi pubblicitari, i cartoni hanno dalla loro il vantaggio di offrire il più candido degli alibi: l'innocenza di essere un prodotto rivolto ai bambini.Quello che ha coinvolto la Disney è un vero e proprio processo con accuse di satanismo, razzismo e pornografia; sarebbe proprio il sesso ad ossessionare i creatori dei cartoni Disney, tanto da riempire lo schermo di piccoli messaggi sparsi qua e là. Il mondo è pieno di insidie per i nostri piccoli, ma pare che quelli della Disney abbiano proprio un bel chiodo fisso. Il perché di tanta attenzione è che tutti noi avvertiamo il grande potere persuasivo dei mass media sulle nostre scelte di vita. La potenza dei messaggi subliminali è nel fatto che essi, viaggiando al di sotto della consapevolezza, influenzino il nostro comportamento inconsapevolmente. Sono occultati ovunque: in cartoni animati, pubblicità, brani musicali rock, videogiochi e nella maggior parte dei casi riguardano il sesso, la droga, Satana o il suicidio. Possono anche essere usati a scopo terapeutico, per combattere la timidezza, migliorare l'autostima, il rendimento scolastico o le prestazioni sessuali oppure, in altri contesti, per ridurre la criminalità o gli incidenti stradali o per incrementare le vendite di un determinato prodotto. La tecnica, sviluppata nel dopoguerra negli Stati Uniti, si basa sull'ipotesi che il cervello umano veda e senta più di quanto non rie
giuliavesc

«Bambini e adolescenti iperconnessi? Quando il problema sono i genitori» - 2 views

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    Il link riporta un'intervista al professor Tonioni, direttore del primo ambulatorio italiano specializzato in dipendenza da Internet e Psicopatologie da web del Policlinico Gemelli di Roma. Nell'intervista sono toccati alcuni degli aspetti già affrontati dal professor Menduni nella videolezione sugli abusi e sui fenomeni di addiction dei media digitali. In particolare, il problema dell'isolamento in famiglia è qui imputato a motivi affettivi e all'assenza genitoriale, a cui si tenta spesso - erroneamente - di rimediare con pratiche direttive, come la proibizione e il controllo degli strumenti digitali. A tali imposizioni, spiega il professor Tonioni, andrebbe piuttosto preferita la pratica della trattativa e del compromesso, che comporta uno sforzo sia da parte dei genitori che dei figli, e che mette in gioco la fiducia verso questi ultimi.
vgualtieri

Gli educatori nella comunità - 2 views

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    In questo articolo si esprime l'importanza degli educatori nelle comunità. La presenza dell'educatore nella comunità ha un valore importante. Anzitutto l'educatore per essere tale deve acquisire una notevole formazione, che consente loro di vivere appieno le difficoltà che emergono in comunità. Il percorso dei ragazzi/adulti di comunità non è semplice, pertanto il compito dell'educatore, oltre ad essere una figura di contenimento ,è quello di interagire con l'utenza, mantenendo una distanza significativa,non facendo assaporare ad essi il sentimento del distacco, dell'abbandono, del tradimento. Essere educatori è un impegno oltre che lavorativo, umano molto serio. E' un percorso di fiducia, di verità autentica. Proprio nell'articolo si definisce l'educatore come portatore di genuina Libertà .Fattore di notevole importanza per garantire al ragazzo/adulto un sostegno e la possibilità di eseguire un percorso personale, vertendo sul senso della propria esistenza, non sentendosi giudicato. Sono i valori di vita che contraddistinguono questa professione. Essere presenti nel qui ed ora, per sé e per l'altro.
sofiamanca

Come le "Media Resources" influenzano lo sviluppo personale - 2 views

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    L'articolo è stato scritto dal Dottor Muslimov e dalla sua studentessa Dottoranda Umarova, provenienti dalla Tashkent State Pedagogical University, in Uzbekistan. L'articolo tratta l'importanza e la valorizzazione dell'informazione attraverso i media nel contesto educativo attuale, concetto ribadito anche dall'UNESCO che riconosce appunto il grande potere comunicativo della Media Education. La Media Education viene descritta in questo articolo come uno strumento per incrementare le proprie capacità critiche ed espressive, strumento che riguarda sia lo sviluppo intellettuale che quello emotivo di chi sta apprendendo. Il focus dell'articolo è quindi principalmente sullo sviluppo intimo e personale dello studente, attraverso il metodo della cosiddetta "Self-Education", basata appunto su un'elevata indipendenza dello studente. L'uso di questo metodo ha sortito risultati notevoli sia per quanto riguarda le conoscenza degli studenti, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo della loro individualità, creatività e indipendenza di pensiero, oltre che essere un metodo molto pratico e di semplice accesso. Un forte messaggio di speranza e fiducia in questo nuovo metodo e mezzo educativo, che ha un grande potenziale per il miglioramento del livello di qualità dell'apprendimento.
jgrossi108

Adolescenza Riflessa - Approfondimento psicologico - iEducation - Specchio del web - 4 views

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    AUTORE: Dott.ssa Psicoanalista Irene Ruggiero, scrive questo articolo, pubblicato sul Sito ufficiale della Società Italiana di Psicoanalisi, affrontando il tema dei Social Network e della Rete in Adolescenza. COMMENTO: L'articolo parte con una premessa, nella quale l'Autrice descrive la Rete come uno strumento formidabile per condividere informazioni e diversi punti di vista anche se, in alcuni casi, potrebbe comportare dei rischi negli Adolescenti che sono più fragili. Per comprendere alcuni degli aspetti fondamentali che potrebbero portare i ragazzi ad usare la Rete in modo non sano, parte dal concetto del "narcisismo sano", che dovrebbe essere presente per creare una buona base di personalità e per godere di una solida fiducia in se stessi e di una buona autostima. La Psicoanalista parte dai primi momenti di vita del bambino, poiché in questi anni è fondamentale avere un buon rispecchiamento nella madre o nel caregiver, per costruire il proprio senso di sé, riproponendo che se questo rispecchiamento materno non dovesse funzionare in modo corretto, e dovesse essere carente o assente, nella crescita si potrebbe avvertire un sentimento di vuoto incolmabile che potrebbe sfociare in quelle che sono le dipendenze patologiche. Allo stesso modo la Dott.ssa Ruggiero sottolinea l'importanza del gruppo dei pari in Adolescenza, nel quale avviene ugualmente il rispecchiamento che contribuirà a costruire il proprio Sé. Ecco che partendo da questa cornice teorica, l'Autrice si collega all'utilizzo della Rete, come strumento anch'esso di rispecchiamento, definendola né positiva né negativa. Ella spiega come da una parte sia molto importante per condividere abitudini, stili di vita, impressioni, sensazioni.. rafforzando la propria identità ed il senso di appartenenza ad un gruppo; mentre dall'altra l'uso della Rete potrebbe essere anche usata in modo negativo quando anziché aiutare nella crescita personale, diventa uno strumento per rinchiudersi in se stes
sparacello

How to Raise Media-Savvy Kids in the Digital Age | WIRED - 2 views

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    Sono milioni i millennials ad essere ora genitori, il loro essere nativi digitali li ha preparati a curare una dieta mediatica a misura di bambino nel 2020. Alcuni suggerimenti di esperiti di alfabetizzazione digitale che, casualmente, sono anche genitori. 1) Iniziali Subito! (Start'Em early) "È più facile aiutare i bambini a sviluppare abitudini intorno all'uso dei media, all'indagine e alla riflessione nei primi anni di quanto non sia aspettare fino a quando non saranno dei liceali ribelli 2) Non temere l'algoritmo (Don't Fear the Algorithm) "Gli algoritmi prendono decisioni sulle nostre vite. Abbiamo iniziato a chiederci, quando dovremmo iniziare a parlare con gli individui di algoritmi e potere e di fiducia e verità in questi strumenti? Come lo spieghiamo ai nostri figli?" Alcune foto si possono pubblicare, altre no. Chiede ai vostri figli di spiegarvi il perché. 3) Che mi dici degli adolescenti? (What About Teens?) Molti genitori tentano di limitare l'uso dei dispositivi ma è un errore critico. I genitori devono sempre stare accanto ai figli per tutto il percorso, devono diventare loro consulenti nei media. Non si può sottrarre un adolescente dai media perché questi servono a formare la sua identità e, aggiungo io, lo si danneggerebbe nel confronto fra i pari, fino anche alla sua esclusione.
federicopt

Chi sono gli "hikikomori" in Italia - Il Post - 6 views

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    ITALIA MERCOLEDÌ 13 OTTOBRE 2021 Chi sono gli "hikikomori" in Italia Cioè le persone che interrompono i contatti col mondo esterno e vivono in ritiro sociale: è un fenomeno presente da tempo ma finora poco studiato di Susanna Baggio In Italia negli ultimi anni si è sentito parlare sempre più spesso dei cosiddetti "hikikomori", ovvero persone che abbandonano progressivamente le attività scolastiche, extrascolastiche o lavorative per ritirarsi in isolamento nella loro casa o nella loro stanza per periodi prolungati di tempo, indicativamente da sei mesi fino a diversi anni. Le persone che vivono in ritiro sociale volontario rinunciano a poco a poco alle relazioni con chi aveva fatto parte della loro vita, talvolta anche con i familiari, e spesso occupano il tempo impegnandosi in varie attività su internet, per esempio tenendosi in contatto gli uni con gli altri su forum e chat o guardando film e serie tv. Questo fenomeno è stato individuato dapprima in Giappone, dove è diventato una questione sociale di rilievo, ma da almeno una quindicina d'anni è piuttosto presente anche in Italia, dove però è ancora molto poco studiato. Gli hikikomori sono stati spesso definiti "eremiti dei tempi moderni" e la loro situazione può dipendere da moltissimi fattori diversi. Il loro non è un disturbo riconosciuto a livello scientifico e va distinto anche dalle diverse psicopatologie alle quali può comunque essere collegato, come la depressione o la dipendenza da internet. È stato osservato perlopiù in società fortemente competitive e coinvolge soprattutto adolescenti e giovani adulti, motivo per cui negli ultimi anni hanno cominciato a interessarsene anche le scuole e le istituzioni. Un po' di storia Il termine hikikomori fu utilizzato per la prima volta nel 1998 dallo psichiatra giapponese Tamaki Saito, che fuse i verbi "hiku" e "komoru", cioè ritirarsi e stare in disparte. Saito coniò questo termine per descrivere tutte quelle persone a
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    In questo articolo, Susanna Baggio affronta la tematica nata in Giappone e che si sta progressivamente diffondendo anche in Italia( al momento poco conosciuta e studiata). Tale sindrome, si esplica nell'isolamento e ritiro sociale che fa rinchiudere e isolare gli adolescenti e giovani adulti nella propria camera. L'autrice cerca di approfondire le varie sfaccettature del fenomeno, riportando dettagliatamente le varie opinioni di esperti. Questo tipo di problematica, a mio avviso, non va sottovalutata perché spesso è anche difficile affrontarla con chi ne è affetto, come riportato anche nell'articolo stesso in quanto loro rifiutano di farsi aiutare, negando addirittura di averla. Senza dubbio l'avvento della pandemia da covid19, ha accentuato tutto questo e non ha aiutato l'interazione tra genitori e figli, rendendo difficile il contenimento e l'argine del fenomeno stesso. A mio parere, per contrastare il fenomeno, bisognerebbe avere un costante dialogo in famiglia, non prendendo la tecnologia come baby sitter dei propri figli ma tenendo un dialogo costante con loro mantenendo un rapporto attivo, non si può criminalizzarle i soggetti ma bisogna avere un rapporto empatico e canali sempre aperti con loro, ricordiamoci che la tecnologia e le macchine, sono buone scoperte se semplificano la vita e aiutano l'essere umano. Le macchine, però, non devono e non dovranno mai sostituirsi all'empatia e alla bellezza delle relazioni e rapporti umani.
mayasinclair

An Interview Study of German Teachers' Views on the Implementation of Digital Media Edu... - 4 views

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    L'articolo redatto da Johanna Dittmar e Ingo Eilks dell'Università di Brema, pubblicato nel 2019 nella rivista "International Journal of Education in Mathematics, Science and Technology" tratta l'implementazione dell'insegnamento dei media digitali con un'enfasi sui forum in internet nelle lezioni di scienze. Questi rappresentano una fonte di risorse didattiche per gli insegnanti e un repertorio di informazioni per gli studenti. Internet fornisce diversi forum, da generali a dominio-specifici. L'articolo si interroga su quanto i docenti delle scuole tedesche siano preparati ad usare questi forum di internet nella didattica. Uno studio fatto su 16 insegnanti di scienze indica un'apertura teorica all'uso dei forum da parte dei docenti, ma uno scarso utilizzo concreto nelle lezioni. Tra gli ostacoli vengono menzionati limiti di tempo, concetti mancanti, scarse infrastrutture, mancanza di fiducia e competenza, resistenza al cambiamento. E' stato rilevato che per un uso responsabile dei media, non è rilevante solo il contenuto, ma anche comprensione dei meccanismi e delle persone coinvolte nei forum. Si deve fare attenzione a quale forum selezionare, chi può offrire informazioni nel forum in questione e chi commenta i post del forum. Per quanto riguarda l'uso dei forum a scuola, non deve avere un ruolo solo l'accuratezza dell'informazione, ma anche come un'informazione è generata e fornita. Perciò è importante che gli insegnanti abbiano abilità di alfabetizzazione ai media che possano trasmettere agli studenti in classe. Sono state fatte interviste supportate da questionari per valutare l'atteggiamento degli insegnanti a tal proposito. Le interviste hanno rilevato che la maggior parte degli insegnanti richiede un supporto professionale, sotto forma di esempi pratici e materiale didattico. Tuttavia, è necessaria ulteriore ricerca. Ad esempio, gli insegnanti sono aperti all'innovazione e alla promozione dell'alfabetizzazione mediale, ma hanno problemi a gestire c
giadamangani

L'influenza dei mass media sull'opinione pubblica - 3 views

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    Nell articolo della Dtt ssa Sabrina Santaniello viene affrontato il tema dello sviluppo del digitale e di come questo abbia rivoluzionato il modo di trasmettere le notizie e di fare cronaca, soprattutto in occidente. Spesso i contenuti di queste notizie alimentano la curiosità, come le notizie con titoli fasulli che spesso troviamo su Internet e che ci inducono ad aprire il link per poi rivelarsi non veritiere. Si parla di processo mediatico, esaltazione ed esasperazione delle notizie con conseguenti distorsioni informative. Basti pensare al covid e alle fake news correlate ad esso come: Fare gargarismi con la candeggina aiuta a combatterlo, assumere acido acetico o steroidi, utilizzare oli essenziali e acqua salata e bevande calde protegge dall'infezione da coronavirus, la vitamina C previene ecc... Il processo mediatico porta a trovare dei colpevoli in un breve lasso di tempo per fare audience. Una società democratica non dovrebbe permettere che il processo mediatico vada a sostituirsi a quello giudiziario nei mezzi di informazione di massa poichè inevitabilmente influenza l'opinione pubblica e porta ad esiti negativi come la diffusione rapida di messaggi distorti senza verifiche nelle sedi opportune, che a sua volta danneggiano l'immagine di una categoria professionale e compromettono la fiducia del cittadino verso chi è deputato a tutelarne la salute.
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