Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged Skill

Rss Feed Group items tagged

jyoti_gond

Eduvogue | Blog Detail - 2 views

  •  
    Eduvogue is the leading professional training company that focuses on imparting skills to individuals. Eduvogue provides the Best Digital Marketing Course to enhance your skills and upgrade the individuals career. For further details inquire : E-mail - info@eduvogue.com Inquire- jyoti.eduvogue@gmail.com Whatsapp - 7715079915
jyoti_gond

Eduvogue | Blog - 1 views

  •  
    Eduvogue is the leading professional training company that focuses on imparting skills to individuals. Eduvogue provides the Best Digital Marketing Course to enhance your skills and upgrade the individuals career. For further details inquire : E-mail - info@eduvogue.com Inquire- jyoti.eduvogue@gmail.com Whatsapp - 7715079915
jyoti_gond

Eduvogue | Courses Details - 0 views

  •  
    Eduvogue is the leading professional training company that focuses on imparting skills to individuals. Eduvogue provides the Best Digital Marketing Course to enhance your skills and upgrade the individuals career. For further details inquire : E-mail - info@eduvogue.com Inquire- jyoti.eduvogue@gmail.com Whatsapp - 7715079915
marialauracaste

Family Engagement with Digital Math Activities Helps Children Develop Spatial Skills | ... - 2 views

  •  
    L'uso di tecnologia da parte di bambini anche molto piccoli è sicuramente in crescita. L'uso di videogiochi appositamente sviluppati può essere, in alcuni casi, uno strumento utile per sviluppare nei bambini alcuni prerequisiti utili per il loro successivo processo di apprendimento. L'articolo del Time di Heather Sherwood and Ashley Lewis Presser dell'Education Development Center illustrano una serie di applicazioni, sviluppate nel centro americano, in grado di potenziare la capacità di orientamento spaziale dei bambini, capacità fondamentale per lo sviluppo del successivo pensiero logico matematico. L'aspetto ludico, accompagnato possibilmente dal positivo coinvolgimento emotivo che si può generare giocando con i genitori, rendono i videogiochi educativi un interessante opportunità, ormai ampiamente diffusa, sia nel campo dello sviluppo tipico sia in quello della riabilitazione nei casi di disordini dello sviluppo in età infantile.
montanod

Alfabetizzare ai dati nella società dei big e open data:una sfida formativa - 2 views

  •  
    Il tema della Big data è stato ampiamente trattato nell'elaborato di tesi di Juliana E. Raffaghelli, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università di Firenze e membro del Comitato Editoriale della Rivista internazionale di scienza dell'educazione e della formazione "FORMAZIONE E INSEGNAMENTO" dove è stata pubblicata. La rivista è promossa dalla SIREF (Società Italiana per la Ricerca Educativa e Formativa), sostenuta dal CISRE (Centro Internazionale di Studi sulla Ricerca Educativa). Il file dell'elaborato è scaricabile in formato PDF attraverso l'indirizzo URL della piattaforma di condivisione sociale RESEARCHGATE, social network ad accesso gratuito con tecnologia web 2.0 dedicato a tutte le discipline scientifiche. Nel testo, del dicembre 2017, viene analizzato il modo con cui i Big Data vengono generati ed utilizzati a seguito della progressiva digitalizzazione dei servizi nella società contemporanea. Si presenta la necessità di pensare ad una formazione di tipo educativo volto all'uso dei dati disponibili in rete e la creazione di nuove professionalità. L'analisi pone le basi per la definizione di specifici frameworks per l'alfabetizzazione di base, sia di livello scolastico che di formazione continua, facendo ricorso ad un approccio interdisciplinare che permetta di affrontare i problemi legati ai diversi ambiti sociali e culturali. L'obiettivo principale è quello di creare competenze necessarie per permettere di operare in nuovi contesti proponendone in particolare lo sviluppo verso una cittadinanza attiva digitale.
dorinalombardo

Italian teachers and Technology-Knowledge training | Di Blas | Form@re - Open Journal p... - 2 views

  •  
    Questo articolo cerca di rispondere alla domanda "Come i docenti italiani si formano alle competenze tecnologiche", nel quadro di riferimento del modello TPACK , secondo il quale una varietà di supporti e fonti agisce in un contesto d'apprendimento. La discussione si basa sui dati raccolti attraverso un questionario erogato a più di 1300 docenti in servizio; il focus è in particolare sui docenti di scuola secondaria inferiore e superiore. I risultati mostrano come i docenti fruiscano di una pluralità di fonti, prediligendo quelle "informali".
sarahmaghetta

La funzione della scuola nella cittadinanza digitale | Agenda Digitale - 7 views

  •  
    "a scuola è arrivata l'ora della cittadinanza digitale" è un articolo di Sandra Troia apparso su "AGENDA DIGITALE" il 31 Marzo di quest'anno. L'autrice afferma che la scuola deve preparare i giovani a diventare cittadini digitali in un mondo caratterizzato dall'interconnessione. Nei programmi scolastici la competenza digitale è sempre stata una sorta di "cenerentola" a causa della carenza di strumenti, ma soprattutto perchè non appartenente alla nostra tradizione culturale e quindi è stata vista con diffidenza. Spesso i progetti scolastici sono stati più orientati al packaging accattivante che alla reale esperienza di information literacy . I media non sono una moda ma "il nastro trasportatore" dell'innovazione del paese. Il piano nazionale digitale stabilisce che attraverso programmi mirati la scuola deve insegnare il valore e il ruolo dei dati immessi in rete e fare in modo che l'utente non sia prigioniero del filter bubble. I programmi devono essere integrati e non solo "aggiunti" a quelli scolastici già esistenti. Il WORLD ECONOMIC FORUM nel 21 st Century Skills individua 16 competenze digitali che devono essere possedute dagli allievi,dai formatori e dai docenti. La scuola deve mettere il cittadino nella condizione di governare autonomamente l'incertezza della fluidità sociale e della grande massa di informazioni accessibili; deve sviluppare la capacità di accedere autonomamente agli ambienti virtuali delle istituzioni italiane e d europee come indicato nella Strategia Europa 2020.
alelost93

Pratiche digitali e abilità di bambini al di sotto di 6 anni - 2 views

  •  
    È interessante prendere in considerazione questo articolo pubblicato nell'anno 2017 perché riporta un lavoro di ricerca fatto in una università di Lisbona che cerca di comprendere le abilità digitali dei bambini al di sotto dei 6 anni. Alcune famiglie con bambini sono state intervistate e osservate, venendo scelte in base al livello socio-economico. Ci si interroga su che tipo di capacità possano sviluppare i bambini che utilizzano i media digitali e i risultati della ricerca hanno riportato che un alto numero di bambini usa le tecnologie in modo autonomo, senza l'aiuto dei genitori, soprattutto familiarizzano facilmente con tablet e cellulari. I bambini già da piccoli sono molto abili e precoci; quando non sanno ancora leggere e scrivere sono in grado di installare applicazioni sul telefono, usano il sistema di ricerca vocale e archiviano dati. Arrivano addirittura a cambiare la configurazione utente per entrare in siti che i genitori hanno bloccato. Bambini di 2 anni tramite queste tecnologie hanno imparato a scrivere su youtube il nome di personaggi dei cartoni animati per poterne vedere i video. I benefici dello sviluppo di queste competenze digitali in tenera età favorisce la capacità di risolvere problemi e prendere decisioni. Conseguenza molto importante è che i bambini diventano più collaborativi e sviluppano le loro capacità motorie grazie alla stimolazione cognitiva che ne deriva
martytro

TikTok? una risorsa educativa. - 3 views

  •  
    La creatività insieme allo spirito critico è una delle 10 life skills che l'OMS ha indicato come fondamentali. Entrambe sono parte del focus della media education e fulcro del lavoro del Centro Studi dell'Università Cattolica che guidato dal prof Piercesare Rivoltella ha aperto un canale su TikTok nelle scorse settimane. Nello stesso periodo in cui il nuovo social è stato messo sotto accusa per via dei risvolti tragici legati al suo utilizzo, il Centro di Ricerca sull'Educazione ai Media all'Innovazione e alla Tecnologia ha dato vita al canale @cremit_ presentando esplicitamente Tiktok come risorsa educativa. Michele Marangi, membro del Cremit, docente di Media e Intercultura in Cattolica ed esperto di media education spiega i motivi che hanno portato alla decisione di esporsi sul nuovo social. Apparentemente "leggero", caratterizzato da contenuti brevi, balletti e coreografie di pochi secondi, è riuscito in pochi anni a catalizzare l'attenzione di milioni di bambini e ragazzi. Il Prof. Marangi ne sottolinea l'immensa possibilità offerta: oltre la sperimentazione di nuovi linguaggi anche la mediazione medieducativa di starci in maniera etica, consapevole e critica fondendo il tutto con la dimensione estetica e di coinvolgimento. Sempre il Prof. Marangi inoltre sottolinea come sulla piattaforma non si trovino solo balletti ma anche espressioni di creatività pura. L'idea di fondo è "non posso dirti tutto in pochi secondi ma ti offro lo spunto per approfondire". Il vero protagonista del processo comunicativo è il fruitore, non l'attore. Un contenuto per funzionare deve essere "coinvolgente" che è uno dei parametri più importanti dell'efficienza comunicativa. Ancora una volta i media si dimostrano uno strumento educativo se usati in modo consapevole e vissuti dall'interno grazie ad processo di preparazione ed meducazione adeguato.
ndrndr21

Minecraft education edition come supporto tecnologico nell' E-Learning - 3 views

  •  
    Minecraft education edition viene considerato al giorno d'oggi all'interno dell'ambito educativo un potente supporto per l' E -Learning, proprio come per noi studenti più "anziani" è stata la piattaforma di Second Life recentemente. All' interno del gioco viene accentuata una delle più importanti soft skill, ovvero; la creatività, la quale dirige lo studente a sperimentare un tipo di apprendimento più profondo e persistente. L'insegnante tramite dei compiti più o meno semplici durante il percorso educativo chiede ai suoi discenti di costruire scenari in maniera creativa e condivisa, viene prediletta la chat istantanea perchè possa essere accentuato il lavoro di gruppo. Con l'intento che nessuno studente debba rimanere indietro od escluso dal progetto. Questa piattaforma che riguarda principalmente i " New Media" viene utilizzata per insegnare fisica, storia, chimica, inglese e geometria.
mcaputo2

Sustainability | Free Full-Text | ICT Skills of University Students from the Faculty of... - 1 views

  •  
    In periodo COVID per gli studenti dell'Università della facoltà di scienze motorie le difficoltà si sono modificati. Infatti, i metodi di insegnamento si sono orientati verso ICT anche per uno studio così specifico come quello della facoltà di Scienze Motorie, ove si è sempre pensato doverci essere un limite all'incontro in presenza. Si sono pertanto avviati degli studi sugli Studenti di un'Università Serba, nello studio stesso la domanda specifica era sul potenziale di crescita delle conoscenze ICT degli studenti di Scienze Motorie. A conclusione dello studio, si conclude che nonostante lo stato di pandemia incoraggiava nella riforma del metodo di insegnamento valido sino a quel momento, basandosi sull'analisi condotta e con i dati raccolti si poteva concludere che gli studenti di Scienze Motorie avevano una soddisfacente conoscenza del mondo ICT, e poteva essere citato che la loro sostenibilità e adattabilità ai nuovi requisiti di insegnamento online non era preoccupante. Il questionario sottoposto non valutava però il livello di conoscenze informatiche.
vierogianmario

Ucraina: la prima guerra combattuta (anche) sul terreno digitale - 3 views

  •  
    Francesca Fantini grazie a questo articolo di ci dà un reportage sull'impatto dei media e il loro utilizzo nella guerra in Ucrainia. "Il controllo delle informazioni è uno dei modi in cui si combatte una guerra", quale è il grado alfabettizzazione digitale di chi si trova dentro e fuori il conflitto? Chi usufruisce di questi social possiede le skills per smarcarsi da una fake news? Il traffico ed anche l'indirizzo d'uso di un media come TIKTOK sono cambiati drasticamente, il che ci fa riflettere anche sulla libertà dei media ed il loro peso.
lucagotelli

Turtle Game Stop & Go: Un Edugame per promuovere le funzioni esecutive nei ba... - 3 views

  •  
    In questo articolo di Michele Domenico Todino(e colleghi), disponibile sul portale dell'Associazione Italiana Media Education, si parte da una breve panoramica storica di come i media digitali, sono passati da uno strumento da non integrare con la didattica a nuova potenzialità dell'educazione, l'articolo evidenzia come in particolare i videogame possano essere utilizzati come uno strumento educativo che tenga conto della pluralità e delle problematicità dei soggetti con disabilità e di come possano essere progettati su misura dello studente, per migliorarne determinate skill cognitive; i videogame quindi si configurano come giochi digitali a servizio della didattica, che rendendo l'alunno il protagonista del proprio processo di apprendimento, favoriscono la motivazione e danno vita ad ambienti di apprendimento significativo. In modo più specifico si evidenzia come attraverso l'edugame che è stato sviluppato, Turtle Game Stop & Go, si ottenga un miglioramento delle funzioni esecutive degli studenti, intese come inibizione, memoria di lavoro e flessibilità cognitiva, stimolandole durante il gameplay; questi 3 elementi influenzano indirettamente ma significativamente l'apprendimento e l'inserimento degli alunni nella vita scolastica. L'edugame sviluppato (Turtle Game Stop & Go), di fatto si configura come una versione digitale in 3D del Test delle Ranette di Marzocchi e Cornoldi (strumento per valutare carenze nei meccanismi inibitori e processi attentivi), creato, tenendo conto del fenomeno dell'Uncanny Valley (Mori), con una grafica cartoon per attivare la motivazione dei bambini che ne fanno uso.
sarinaarmati

Child protection online | Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the ... - 1 views

  •  
    La OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) è un'organizzazione internazionale che da 60 anni lavora con Governi, legislativo e cittadini per trovare soluzioni a sfide sociali, economiche e ambientali. Il capitolo 10 "Child protection online" tratto dalla pubblicazione "Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the Digital Age" del 01.10.2019, si focalizza sui rischi che i bambini incontrano online (bullismo, razzismo, predatori sessuali, ecc.) e sulla necessità che sviluppino skill adatte a riconoscerli. Nel 2017 la OECD ha condotto un sondaggio tra 34 paesi per verificare se le raccomandazioni riguardo la sicurezza online per i bambini del 2012 fossero ancora attuali. Questo capitolo analizza le seguenti tipologie di rischio: rischi legati alle tecnologie di Internet (pornografia, sexting, cyber-grooming e cyber bullismo), rischi legati al consumatore (frode e marketing online) e rischi riguardo le informazioni, la privacy e sicurezza (diverse tipologie di condivisione dei dati personali consapevole e/o inconsapevole). Per ognuno di questi rischi sono presentati esempi legislativi di diversi paesi (anche in risposta al sondaggio del 2017) che spesso si limitano al loro approccio nella vita reale e non alla estensione online e pertanto i Governi negli ultimi anni si sono mossi in tal senso. Di fatto tutti questi rischi, in cui incorrono i bambini in particolare, sono costantemente in evoluzione e sono la trasposizione online di quelli già esistenti nella vita reale, ma che in Internet trovano un ambiente in cui agire, vasto, iperconnesso e spesso indisturbato da sguardi indiscreti.
albertisabry

Media Education: istruzioni per l'uso – Il Polo Positivo - 5 views

  •  
    L'immagine che troviamo in questo link, che promuove l'attività del CREMIT, ossia il "Centro di Ricerca sull'educazione ai Media, all'Innovazione e alla Tecnologia", è particolarmente significativa in quanto richiama, nella nostra mente, due concetti: il primo, quello di "Scaffolding", ossia quel processo o strategia educativa attraverso il quale l'insegnante o il mentor non trasmettono passivamente le loro conoscenze al discente, come accadeva in passato, quando il paradigma educativo dominante era quello comportamentista. Al contrario, il discente diviene parte attiva e costruttore della propria conoscenza e del suo sapere; l'insegnante quindi supporta, come un'impalcatura, questo processo, favorendolo. Ricordiamo, in letteratura, i contributi a tal proposito di Piaget, Bruner e Vygotskij. L'altro concetto è quello della cultura partecipativa, che sviluppa in chi ve ne fa parte, tutta una serie di competenze e capacità che saranno delle life skills, sempre più richieste nei lavoratori del domani. Apprendere in questi ambienti, che vengono definiti da Gee, dei veri e propri "spazi di affinità", porta i ragazzi ad apprendere più semplicemente e rapidamente, sentendosi inseriti in un gruppo di pari, dove l'affiliazione è molto forte così come lo sforzo comune per bypassare le difficoltà, dove sanno di poter contare su un "mentor", ossia qualcuno che avrà delle competenze superiori alle loro, che contribuirà quindi ad accrescere il loro sapere; sapere che verrà poi condiviso col gruppo, generando intelligenza, prima collettiva poi connettiva, (vedi De Kerchove). Il sapere non resta quindi rinchiuso nella mente del singolo, ma, condiviso, diventa fonte per l'accrescimento della conoscenza di tutti, rendendoci in grado di costruire, grazie al network, giorno dopo giorno, il nostro sapere. Network che si proietta anche a livello cognitivo: l'apprendimento non è quindi "puntiforme", dove i concetti sono isolati e sconnessi, ma diventa una rete.
1 - 16 of 16
Showing 20 items per page