Skip to main content

Home/ ltis13/ Group items matching "fare" in title, tags, annotations or url

Group items matching
in title, tags, annotations or url

Sort By: Relevance | Date Filter: All | Bookmarks | Topics Simple Middle
fabrizio bartoli

prova inserimento su post di rss - 2 views

  •  
    per i nuovi di diigo; fatta ricerca per tag RSS dalla mia libreria > copiato indirizzo link rss (tasto destro sull'icona rss a destra in alto) incollato qui sul post (magari qualcuno può anche trovarvi qualcosa di utile). Tanti potevano essre etichettati anche come opml ma allora non me ne ero ancora itneressato (dovrei ri-taggarli adesso, prima o poi...)
  •  
    Grazie Fabrizio! Allora, se https://www.diigo.com/rss/user/Digobarfab/rss - che hai bookmarked - ci dà un feed con tutti i segnalibri che hai taggato rss finora, allo stesso modo https://www.diigo.com/rss/user/Digobarfab/rss = segnalibri che io ho taggato RSS finora, e https://groups.diigo.com/group/ltis13/rss/tag/rss = tutti i segnalibri che sono stati taggati RSS e condivisi col gruppo ltis13 finora. E se sostituisco quel /rss finale con /[qualsiasi tag] in una o l'altra dei 3 URL precedenti ottengo tutti i post taggati con quel qualsiasi tag da te o me, o condivisi col gruppo ecc. Giusto? Però quel che non mi è chiaro è la parte "prova inserimento su post" del tuo segnalibro. Dov'è quel post dove hai inserito un reader per quel https://www.diigo.com/rss/user/Digobarfab/rss ? Cioè qual'è la piattaforma **blog** che permette l'inserimento **in un post** (e non solo nel template generale) di uno (o più) feed reader? Vero, quando Ning era una rete di reti, e non quell'hosting a pagamento di reti discrete che è diventato, si poteva fare nella home di una rete: quando il presidente e allora generale Musharraf aveva decretato lo stato d'emergenza in Pakistan, , avevo aperto pakfeeds.ning.com per un amico in Rawalpindi che prima era stato piuttosto pro-Musharraf, ma era rimasto molto male dalla censura a tutte le TV, e vi avevo schiaffato un mucchio di feed reader per tutti i canali di informazione web alternativi che i militanti dei diritti umani avevano subito aperto. E con wikispaces, si può fare in qualsiasi pagina - vedi http://subtitling-for-accessibility-education-and-creativity.wikispaces.com/ltis13+Blog+Blogspot , ottenuta dalle righe riguardanti i blog blogspot.com del file OPML di Andreas, e facendo un po' di "cambia in" semplici per trasformarle nel codice wiki di feedreader wikispaces corrispondenti Ma con una piattaforma blog?
Claude Almansi

adisi: Domani La Svizzera: bilancio? 2004-03-15 - 1 views

  •  
    "Domani la Svizzera (1996-2003) mirava a riportare la ricerca nelle scienze umane in Svizzera al primo rango sulla scena internazionale. La valutazione esterna intermedia del maggio del 2002, che avevamo presentato su questo sito, emetteva seri dubbi sulla sua efficacia. Cos'è cambiato da allora? Certo, come ha rilevato con una certa compiacenza Peter Farago, direttore del programma prioritario Domani la Svizzera, i nostri ricercatori hanno partecipato a certi piani quadri di ricerca dell'Unione Europea (UE) nel campo delle scienze umane. Sono stati pubblicati - su carta - libri e saggi dignitosi. Eppure - gli esperti che hanno presentato le ricerche di Domani la Svizzera il 5 marzo hanno rilevato vari problemi: L'uso di modelli pseudoscientifici antiquati, mentre oggi esistono modelli che permettono di descrivere "universi non cartesiani" come quelli di cui si occupa la ricerca in scienze umane (Xavier Comtesse, direttore romando di Avenir Suisse) Un linguaggio che ricorre spesso al gergo sociologico "per fare scientifico" senza necessita vera, che impedisce la diffusione dei risultati ad ampio raggi (Reiner Klingholz, giornalista, e Marie-Hélène Miauton, direttrice di MIS Trend S.A.) Il limitarsi al francese e al tedesco, mentre oggi, per essere presenti sulla scena veramente internazionale della ricerca, occorre pubblicare in inglese (Gian-Reto Plattner, ex consigliere agli Stati, BS) Per riassumere, questi esperti hanno descritto un'apertura sull'estero limitata al contesto europeo, non esattamente esemplare per quanto riguarda l'innovazione, e una riluttanza ad uscire dalla torre d'avorio universitaria per confrontarsi con il mondo esterno."
  •  
    Vecchi errori che purtroppo rispuntano ogni tanto.
Claude Almansi

Diigo: trucchi per chi sa poco l'inglese IAMARF 2013-05-23 - 0 views

  •  
    "Reblogged from Bloglillon: Vedi: http://iamarf.org/2013/05/16/iniziamo-a-taggare-ltis13/ e i comment Navigare nei video in italiano di Andreas Per quanto riguarda le azioni da fare con Diigo, le indicazioni sono sì in inglese, ma i video di Andreas le spiegano chiaramente in italiano. Per navigarvi facilmente, potete attivare i sottotitoli automatici di YouTube dal pulsante rettangolare con le righine in calce al player, con "Sottotitoli" che appare quando ci passate su col mouse."
Claude Almansi

Sottotitolazione: testiamo l'incombente nuovo "editor" di Amara - seguito #ltis13 | Bloglillon 2013-06-14 - 2 views

  •  
    "Tra i rivoli che scorrono da #ltis13: er chi di voi utilizza Amara per sottotitolare, traduco qui il post Let's beta-test the imminent new subtitle editor before it is released che ho messo sul forum d'aiuto di Amara: Testiamo l'incombente nuovo "editor" di Amara prima che venga implementato Salve, compagni utenti di Amara In un messaggio del 6 giugno 2013 alla lista di discussione "Amara - Deaf & Hard of Hearing", Dean Jansen aveva scritto: "Stiamo tuttora lavorando al nuovo modello di "editor"/dati (e abbiamo fatti progressi nella modalità timeline), che potete esaminare qui (aprite un account, modificate o create sottotitoli, poinel menù laterale dell'"editor" tradizionale, cliccate sul link per far partire l'"editor" di sottotitoli in beta. *Nota: dovete aver salvato i sottotitoli ed averli interamente sincronizzati per passare a questa demo*) Prevediamo di implementarlo la settimana prossima o giù di lì" E avevo risposto suggerendo che lo staff di Amara organizzasse prima un test beta. Nessua risposta finora. Però poiché il nuovo "editor" non è ancora stato rilasciato, utilizziamo il link e le indicazioni dati da Dean Jansen per fare il nostro proprio beta-test. Suggerisco che le domande sul funzionamento dell'editor ventano aggiunte in commenti a questa discussione [cioè qui]. Invece per segnalare possibili bug e problemi ho fatto un modulo Google Drive, le cui risposte finiscono in un foglio di calcolo che può essere visualizzato, scaricato e commentato da chiunque abbia il link (non è necessario il login). In questo modo anche gli sviluppatori di Amara lo potranno scaricare, ad es. come file .csv, e riutilizzarne i dati in qualsiasi programma di beta-testing stiano adoperando attualmente da soli."
Claude Almansi

Costruire un link con HTML - #ltis13 commento #83 - 2 views

  •  
    "luciab Posted April 29, 2013 at 11:49 pm | Permalink @Andreas #70 (e Claude altrove) Comincio a sospettare che ci siano molte cose invisibili sotto il cielo, soprattutto sotto il cielo di WordPress. Avevo provato a fare l'embedding di un video in un post di WordPress, incollando il codice per l'embedding (gentilmente fornito dalla fonte), appunto, direttamente sul "lato" Text del mio post. Controllato sul lato "visual", non appariva nulla. Tornando al lato Text, trovavo il codice… letteralmente moltiplicato! Non si trattava solo di un "no follow", bensì di un sacco di scritte misteriose. Alcune sospetto volessero far apparire la "attribution", ovvero la citazione della fonte del video. Non ha funzionato. Mi chiedevo perché, ma ora comincio a capire che "WordPress" non è uno spazio "vuoto" neppure nel lato Text, o forse il codice che tentavo di importare si trascinava appresso un po' di alieni… Immagino che piano piano capirò la logica che sta dietro a tutto questo. Spero, almeno."
Claude Almansi

Attività aperte #ltis13 -> #loptis13 (copia) | Bloglillon - 10 views

  •  
    "...ho già messo il testo che segue in http://www.lascuolachefunziona.it/forum/topics/attivi-aperte-ltis13-loptis13 , ma siccome le pagine interne della rete di insegnanti lascuolachefunziona.it possono essere viste solo dagli iscritti, lo copio qui sotto. (...)tornando a questo Laboratorio Online Permanente di Tecnologie Internet per la Scuola: la struttura e gli strumenti ci sono già (gli stessi di #ltis13). Perciò siete tutti cordialmente invitati a venire esplorare quel che c'è già, a fare domande, per poi decidere se vi volete unire a certe attività in corso o in progetto, e/o proporne altre."
Claude Almansi

12.4202 - Swisscom e i contenuti protetti dal diritto da autore - Curia Vista - Atti parlamentari Stöckli 2012-12-13 - 0 views

  •  
    "12.4202 - Interpellanza Swisscom e i contenuti protetti dal diritto da autore Depositato da Stöckli Hans Data del deposito 13.12.2012 Depositato in Consiglio degli Stati Stato attuale Liquidato (...) Risposta del Consiglio federale del 13.02.2013 1. Il gruppo di lavoro per ottimizzare la gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti di protezione affini (GLDA; https://www.ige.ch/it/diritti-dautore/agur12.html), istituito dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, si sta occupando della seguente questione: fino a che punto l'introduzione, per gli Internet Access Provider come Swisscom, dell'obbligo di adottare misure attive per la protezione dei diritti d'autore è conciliabile con il diritto alla protezione della sfera privata sancito dalla Costituzione (art. 13 della Costituzione federale), il segreto delle telecomunicazioni (art. 43 LTC, art. 321ter CP), la protezione dei dati e il diritto alla libertà di espressione? I risultati sono attesi per fine 2013. È incerto se, dato l'elevato numero dei siti Internet, gli Access Provider sarebbero in grado di fare una selezione basata su elementi contenutistici. "
Claude Almansi

Elaborazione di immagini - tre fatti che fanno la differenza - #loptis « Laboratorio Online Permanente di Tecnologie Internet per la Scuola - #loptis 2014-02-23 - 4 views

  • Elaborazione di immagini – tre fatti che fanno la differenza – #loptis
    • Claude Almansi
       
      Grazie a questo post, adesso capirò un po' di più al corso Digital Signal Processing dell'EPFL di cui finora soprattutto avevo reso pubblici i materiali in https://www.diigo.com/user/calmansi/DSP :)
  • (raster: griglia)
    • Claude Almansi
       
      "(raster:griglia)": spostare dopo "grafica raster"?
  • E tutti e tre usano i sistemi di compressione più efficaci, ovvero quelli non conservativi,
    • Claude Almansi
       
      "E tutti e tre [mp3, jpeg, mo4) usano i sistemi di compressione più efficaci, ovvero quelli non conservativi," - e ogg (audio) e ogv (video) sono anche non conservativi? - conservativo = lossless in inglese?
  • ...6 more annotations...
  • Sempre con l’editore di testo scrivo “pippo pippo…” tante volte (alla Shining – non mi sta vedendo nessuno…)
    • Claude Almansi
       
      Sarà il caso di avvertire i famigliari e le forze dell'ordine? :D
  • Il formato GIF usa una compressione conservativa. Questo lo rende adatto a immagini che contengono testo o grafica composta da linee. Si può usare per fare immagini animate.
    • Claude Almansi
       
      Su G+ un contatto ha scritto di Gfycat, un'app web + server che consente di trasformare i .gif in video html5, secondo http://gfycat.com/about . Ma come funziona? È una vettorializzazione del gif?
  • esportare un documento qualsiasi – testo, foglio di lavoro o altro – in PDF vuole dire farne una sorta di fotografia, ovvero congelarlo in un’immagine, e per di più un’immagine vettoriale, perché così risulta meno sensibile alla modalità con la quale viene rappresentato, grazie al meccanismo ad oggetti che abbiamo visto.
    • Claude Almansi
       
      Era certamente vero nel 2003, quando J. Nielsen scrisse http://www.nngroup.com/articles/pdf-unfit-for-human-consumption/ . Ma lo è ancora? Nei PDF odierni, a patto che non siano fatti con uno scanner senza OCR, si può selezionare e copiare un brano e si possono leggere con una sintesi vocale o una barra braille. Non significa forse che quei nuovi PDF sono testuali?
  • Anche Inkscape ha un formato di riferimento che conserva tutto ciò che serve per conservare il lavoro fra sessioni successive, è lo SVG. Valgono le stesse considerazioni fatte a proposito del formato XCF di Gimp.
    • Claude Almansi
       
      Lo stesso vale anche per .aup, per il trattamento dell'audio in Audacity? O i progetti Audacity funzionano con un sistema di livelli (layer)?
  • Infine il terzo fatto che fa la differenza in materia di elaborazione di immagini: l’esistenza dei livelli (layers).
    • Claude Almansi
       
      Cfr annotazione precedente sui formati che salvano tutte le fasi di lavoro e Audacity.
    • Claude Almansi
       
      E queste annotazioni che sto aggiungendo sul tuo testo con Diigo, che in teoria tutti dovrebbero poter leggere se visualizzaono la pagina tramite l'URL https://diigo.com/01lqff , e che producono delle annotazioni nel segnalibro condiviso col gruppo Diigo ltis13 - anche queste annotazioni sono un livello/layer?
    • Claude Almansi
       
      Poi nei video mostrati sul sito ted.com, il player in realtà può mostrare 2 cose: il video e un file testuale a scelta di sottotitoli. E quei file testuali di sottotitoli producono le trascrizioni interattive in varie lingue che si possono attivare sotto il player. Anche lì si tratta di livelli/layer? Poi quel player di TED.com ha anche una funzione che ti consente invece di scaricare il video con i sottotitoli che vuoi incisi dentro il video, cioè in un unico video. È la stessa cosa che quando lavori con i livelli per produrre un'immagine, o con le piste per produrre un audio, poi esporti il tutto o in jpg o in mp3, ad es.?
  • Se la suggestione per qualcuno c’è stata allora costui proverà a fare qualcosa. Se avrà problemi lo scriverà, e noi lo aiuteremo.
    • Claude Almansi
       
      Grazie! Poi ci provo ... e aggiungerò semmai altre domande con le annotazioni Diigo che finiranno in https://diigo.com/01lqff , di cui non ho ancora capito se è un layer/livello o meno ;-)
  •  
    "- Sicuramente un post per gli studenti di "Editing multimediale" della IUL ma anche per tutti quelli a cui capita di lavorare con le immagini - Grafica bitmap e vettoriale - Due o tre cose sui formati più noti, GIF, PNG e JPEG, sulla compressione delle informazioni, conservativa e non, e sui formati "dedicati" XCF e SVG - Gimp e Inkscape, due bellissimi software liberi per l'elaborazione delle immagini che girano su Linux, Mac e Windows - Elaborazione delle immagini in livelli" ---- [Titoli:] Primo fatto: software libero anziché proprietario Secondo fatto: distinguere fra grafica bitmap e vettoriale > Immagini digitali > dpi e risoluzione > Tipi di grafica > Grafica bitmap > Grafica vettoriale > Formati - compressione > Manipolando foto > Fabbricando immagini > Lavorare in grafica bitmap con Gimp > Lavorare in grafica vettoriale con Inkscape Terzo fatto: usare i livelli (layers) Coda Note
mrsfraba

Un tablet per i dislessici - 9 views

  •  
    Potrebbe essere solo un altro modo per una famosa azienda di telefonia di fare un sacco di soldi, ma se può agevolare gli apprendimenti nei DSA ci piace.
  •  
    Bene che si sviluppino questi strumenti. Puoi per favore aggiungere tag sulla dislessia, discalculia e tutto quello che ti viene in mente, così poi ritrovo questa segnalazione? Grazie!
  •  
    Non so quanto ci possa lucrare la Vodaphone a quella tariffa mensile (bisognerebbe verificare cosa copre, però). Ma almeno vendono il tablet anche senza abbonamento. Tra le app mostrate nel video inserito: - Sintesi vocale (TTS) per legger i testi: mah, quella c'è su tutti i tablet Android, e in più lingue. - Interessante invece Archimede che ripete ad alta voce i calcoli inseriti: utile pure per chi ha problemi motori. - Vocabolario: devo provare scrivendo con A.I. Type (che sembra la tastiera usata nel video) se non si può ottenere anche di base la lettura ad alta voce delle parole suggerite. Ci vorrebbe invece un'app costruita sulla funzione di dettatura che c'è già e funziona piuttosto bene in italiano in Android 4.0, per facilitare la correzione di eventuali errori. Ma forse, visto il target educatori, non vogliono troppo insistere su quella possibilità di dettare.
Claude Almansi

Accesso ai libri per i non vedenti: miracolo a Marrakech | ilBo Antonella De Robbio 2013-07-01 - 0 views

  •  
    "1 luglio 2013 Antonella De Robbio Soltanto il 5% dei libri pubblicati nel mondo - meno dell'1% nei Paesi in via di sviluppo - è disponibile in formati accessibili per gli oltre 287 milioni di non vedenti e ipovedenti - in termini tecnici, visually impaired persons, persone con danni visivi - che non hanno accesso alla cultura nei supporti a stampa e in video, essendo inabilitate alla lettura per disabilità fisica. A fare fin qui da ostacolo il numero relativamente ristretto dei potenziali fruitori e, soprattutto, i vincoli posti dalle leggi a protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Ma la situazione potrebbe cambiare: contro ogni aspettativa, si è concluso positivamente in questi giorni lo storico trattato di Marrakech, in seno alla conferenza diplomatica Ompi (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale, Wipo) tenutasi dal 17 al 28 giugno 2013. Il lavoro di lobbing dei diretti interessati, appoggiati dalla Chiesa cattolica che si è ufficialmente schierata a favore del trattato, non ha precedenti in termini di efficacia. L'Unione mondiale dei ciechi (Wbu) denunciava il rischio che quattro anni e mezzo di negoziati su un nuovo trattato per le persone cieche o con difficoltà di lettura potessero concludersi con un vuoto accordo "di facciata" o con un nulla di fatto. "Un trattato per i non vedenti o per chi detiene i diritti?" ci si chiedeva anche tra le associazioni bibliotecarie, dopo la sessione informale e la sessione speciale del Comitato permanente per il diritto d'autore e diritti connessi dell'Ompi."
Claude Almansi

LIA - Libri Italiani Accessibili | Webaccessibile.org - Livio Mondini 2013-06-20 - 6 views

  •  
    "Dopo molti annunci, è finalmente andata online "LIA, la vetrina di ebook accessibili pensati per le persone non vedenti e ipovedenti". Era legittimo chiedersi cosa fossero i libri italiani accessibili, poiché né la nazionalità italiana né "libro accessibile" fornivano un qualche indizio sulla natura di questi libri. Ora, dopo la messa in onda, regna lo stesso la confusione: non si riesce a capire in cosa consista il servizio LIA. A prima vista, il sito si presenta come un espositore di libri in formato epub, la cui unica differenza con i normali epub disponibili online in innumerevoli store sembra essere l'apposizione di una specie di certificazione di accessibilità denominata "bollino LIA". (...) Il testo della "certificazione" è perlomeno generico: (...) Questo eBook è certificato accessibile da LIA come? Con quali criteri? Chi sono i certificatori? Non è dato di saperlo. Così come sembrano piuttosto scontati i parametri di valutazione (...) D'accordo, il corretto uso degli elementi sicuramente aiuta la navigazione, ma siete sicuri che inserire dei titoli in ordine gerarchico sparso e casuale, basta che ci siano, sia utile a qualcuno? La "vetrina" sembrerebbe dedicata soltanto a questo: selezionare nella vastità degli epub disponibili sul mercato alcuni titoli scelti e valutati accessibili da qualcuno non si sa chi e come, e rimandare a store esterni per l'acquisto degli stessi. Sì, avete capito bene, bisogna usare due carrelli elettronici: prima quello del sito LIA, dove si selezionano i libri desiderati, e poi quello dello store esterno per effettuare l'acquisto vero e proprio. Siamo davvero sicuri che questo sia un aiuto per chi non ci vede o ha gravi problemi di vista? Non era già abbastanza complicato dover affrontare un carrello? No, due. Potrebbe essere complicato per chiunque, ma per chi utilizza uno screen reader lo è il doppio: effettua l'acquisto in un sito, poi deve anche essere in grado di continua
  • ...4 more comments...
  •  
    Una precisazione, poichè avevo postato anch'io questo link. LIA (almeno da quanto dichiara) non si pone come soggetto che sceglie libri accessibili e li vende. Piuttosto offre un servizio agli editori: io ti do le "regole" da seguire e ti aiuto a far si che il tuo ebook sia accessibile, se tu le rispetti quello che ti affro in cambio è "visibilità" (perdonate quello che appare come un calambour trattando in particolare di non vedenti!). Questo è il motivo del doppio carrello: non è un rivenditore, ma un "supporto progettuale" che poi aggiunge un bollino che ha funzione analoga a quello di una certificazione ISO in azienda: certifico che hai seguito le regole per l'accessibilità
  •  
    Sorry, Francesco: avrei dovuto controllare. Però Livio Mondini ha ragione lo stesso sulla rogna di per sé di dover usare 2 carrelli, sulla rogna aggiuntiva di quello LIA che non si svuota dopo l'acquisto presso il venditore, e sui criteri troppo vaghi del bollino LIA - e sul fatto che gli editori apparentemente di quel bollino se ne sbattono. Per il tuo uso di "visibilità", non ti preoccupare, ci giocano anche i ciechi stessi: c'è http://www.comecivedi.ch/ (ora in manutenzione) sito collaborativo di ciechi ticinesi, e http://www.titengodocchio.it/ , il sito di Vincenzo Rubano, studente cieco, per segnalare siti inaccessibili, nato da un suo sondaggo intitolato "m'illumino di meno...ma ci "vedo" di più". ;)
  •  
    Figurati: cedo la primogenitura per molto meno di un piatto di lenticchie!!! ;-) A parte gli scherzi quello che intendevo dire è che LIA non si pone come interfaccia tra editori e non vedenti, ma piuttosto come "lobby" per spingere ad adottare gli standard che rendono gli ebook (più) accessibili e dunque (anche se indubbiamente potevano risparmiarselo!) essere a sua volta poco accessibile non è una colpa così grave: si rivolge più a vedenti che a non vedenti! Quanto ai criteri ammetto di non aver approfondito la cosa, ma si deve considerare che esistono standard internazionali (per il WEB il W3C, non so se sia applicabile anche agli ebook anche se a logica direi di si) che garantiscono il massimo di accessibilità. Adottarli non è banale ma nemmeno una cosa terribile (io l'ho fatto sulla piattaforma di elearning che ho creato): basta deciderlo e metterci quel po' d'impegno necessario. Immagino che la logica sia quella di spingere perchè la decisione sia presa e supportare per ridurre l'impegno necessario; mentre la "vetrina" sia più la classica carota alternativa al bastone (anche se in questi casi riterrei personalmente più adeguato i bastone!!! ;-D)
  •  
    Ah, però tu avevi segnalibrato il sito stesso del progetto LIA! Io la recensione di Mondini su webaccessibile.org, quindi non c'è doppione. Webaccessibile.org è un sito dell'IWA Italia, coloro che hanno di fatto redatto le specifiche per la legge italiana sull'accessibilità informatica ("Legge Stanca"), cioè non solo l'accessibilità Web, se ho capito bene? Hanno anche una serie di testi su Stanca e WCAG, troppo tecnici per me. Sì, la carota vetrina-bollino può forse funzionare, ma questo dipenderà anche dalla reazione dei compratori potenziali che hanno bisogno di libri accessibili. Quelli non si baseranno prevalentemente sulla recensione di Mondini, forse (anche se Mondini, essendo cieco anche lui, e visto che scrive bene, è abbastanza seguito), ma piuttosto sul bouche à oreille, o equivalente Web 2.0.
  •  
    Ah: m'ero fermato a LIA e non avevo fatto caso si trattasse di un commento su! Conoscevo l'IWA (un anno mi pare ci sono stato iscritto, ai loro esordi), non questo loro impegno. Posso però dire che la legge Stanca è estremamente discutibile: sia per come ha "personalizzato" gli standard invece di applicarli sia per restrizioni di contorno ed obblighi in alcuni casi assurdi che ha imposto. Non so però quanto sia farina del loro sacco e quanto contributo politico. Comunque adesso vado e leggere cosa ne dice lui
  •  
    Non ha tutti i torti nelle sue critiche: effettivamente l'accessibilità del sito lascia molto a desiderare. La spiegazione però potrebbe esserci. Andando alla ricerca di chi ne fosse il proprietario (che non è specificato da nessuna parte sul sito!) scopro che si tratta di Ediser S.r.l. che - cercando - ha un sito sua che così la descrive: Ediser è la Società di servizi dell'AIE - Associazione Italiana Editori, fondata nel 2002 per l'erogazione di servizi rivolti alle case editrici, tra cui: - l'erogazione di corsi e seminari di formazione e aggiornamento per il personale che opera nella filiera editoriale e dei contenuti digitali o per persone che intendono avviare una casa editrice - la gestione dell'agenzia ISBN per l'area linguistica italiana, di cui è titolare l'AIE - la gestione dei diritti d'autore per la tutela dei diritti di riproduzione delle opere librarie e periodiche - l'organizzazione di fiere del libro attraverso la realizzazione "step by step" di stand collettivi e istituzionali - l'organizzazione di eventi legati al mondo dell'editoria - la gestione di progetti specifici di rilevanza nazionale e internazionale legati al mondo dell'editoria - il «Giornale della libreria»: il mensile professionale dell'editoria libraria e dell'industria dei contenuti editoriali italiana Inoltre LibriAccessibili.it - e più in generali il progetto LIA che ha un sito a parte chissà perchè... (progettolia.it) - è "Realizzato mediante il finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali" come dice il disclaimer (obbligatorio per chi usi finanziamenti pubblici) accompagnato da loro del ministero definito "Partner di progetto". Insomma: sono gli editori che definiscono le condizioni per darsi il bollino e poi se lo danno... Ma pagato con i soldi che il Ministero non ha per salvare Pompei! Altro che bastoni e carote...
Lucia Bartolotti

Voice Comments in a Google Doc, Foreign Language Applications - 5 views

  •  
    Se veramente si riesce ad abbinare commenti sonori ai Google Doc, come questo video insegna a fare (in inglese), le applicazioni per le lezioni di lingua straniera (e non solo) sono innumerevoli!
  •  
    E' facile e intuitivo, sono riuscita a registrare molto facilmente un commento... Ottimo strumento, grazie!
Lucia Bartolotti

EDpuzzle - 5 views

  •  
    Sito gratuito che offre uno strumento per fare il montaggio di video scolastici (e non). Possibile registrare commenti e inserire domande. Non l'ho provato, ma mi sembra interessante. Le istruzioni sono in inglese.
  •  
    Bello! Grazie! Intanto l'ho twittato così lo tengo in fresco. A occhio mi sembra imparentato con questo http://www.tubechop.com/. Altri interessanti per videoediting, per chi ha tempo di spulciare, qui https://www.diigo.com/search?adSScope=my&what=%22video%20editing%22&snapshot=no
Luisella Mori

Online Video Editing for Schools (K-12) | WeVideo - 2 views

  •  
    Per fare video in modo collaborativo, ha anche una versione edu
Claude Almansi

For Teachers, Wired Classrooms Pose New Management Concerns - Liana Heitin, Edweek.org, 2013-10-14 - 2 views

  •  
    "By Liana Heitin (...) In a growing number of K-12 schools, the use of 1-to-1 computing devices-including iPads, laptops, and Chromebooks-is becoming a central part of instruction. For teachers making the digital leap, one of the greatest hurdles can be figuring out how to manage the tech-infused classroom. How do you keep kids, who suddenly have the Internet at their fingertips, on task? How do you ensure the devices are safe and well-maintained? And how do you compete with your most tech-savvy students? (...)"I think this is the new frontier frankly with classroom management. We've never confronted this," said Kyle Redford, a 5th grade teacher at Marin Country Day School in Corte Madera, Calif. "
  •  
    Suggerimenti interessanti su come assicurarsi che gli allievi facciano quel che devono fare in classe con aggeggi web-connessi anziché lasciarsi trascinare da altre cose. Ma si tratta proprio di una "nuova frontiera" per gli insegnanti? In tempi pre-web, era lo stesso quando mandavi gli allievi a far ricerca in biblioteca, o gli facevi fare lavoro di gruppo sul prato della scuola, no?
  •  
    Aggiungo solo questo: che se si va a scuola per lavorare in modalità 1-to-1, tanto valeva restarsene a casa, no? Va bene per brevi periodi di tempo e per scopi precisi, ma altrimenti la scuola è preziosa per comunicare con l'insegnante o lavorare a coppie o in gruppo. Socializzare e costruire la comunità, insomma.
antonella coppi

Un nuovo modo di fare didattica su edMondo - 4 views

  •  
    prime esperienze su ed Mondo
fabrizio bartoli

Giovanni Bonaiuti | M-PED/03 - 3 views

  •  
    "Tuttinclasse! è una particolarissima lezione a una classe di studenti delle scuole medie sui 150 anni della scuola italiana. La lezione di storia, registrata alle Officine Grandi Riparazioni di Torino nell'ambito della Mostra "Fare gli italiani", rappresenta un viaggio nella storia recente del nostro paese e di una delle sue più importanti istituzioni: la scuola. E' la storia di come i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze…ma anche gli uomini e le donne hanno imparato a leggere e scrivere, a essere cittadini, a farsi rispettare e a rispettare gli altri."
Claude Almansi

Un'altra attività (facoltativa) in collaborazione - #edmu14 [commenti: altri video da sottotitolare] - 0 views

  •  
    Permalink al 1o commento sotto: http://iamarf.org/2014/11/20/unaltra-attivita-facoltativa-in-collaborazione-edmu14/#comment-49739 "fbartoli says: November 21, 2014 at 3:48 pm ma l'attività è aperta a tutti? Cosa possiamo fare nel caso? l'introduzione di amara mi pare già completa, scegliamo noi il video? Andreas says: November 21, 2014 at 11:47 pm Ci sarebbero questo tutorial su registrazione e salvataggio oppure quest'altro sul taglio e sostituzione in audacity." [cioè: http://amara.org/it/videos/6noSwQcPbaTn/info/registrazione-e-salvataggio-con-audacity/ o http://amara.org/it/videos/68Y9x3EjPxUy/info/taglio-e-sostituzione-in-audacity/]
Daniele Guerrieri

I casi Amazon e Apple: feticismo della merce digitale e sfruttamento | Giap - 0 views

  •  
    Il problema di multinazionali che vengono percepite come "meno aziendali", più "cool" ed eticamente - quasi spiritualmente - migliori delle altre riguarda molte compagnie associate a Internet in modo tanto stretto da essere identificate con la rete stessa. Un altro caso da manuale è Apple.
  •  
    Da quando ho letto quell'articolo evito di acquistare da Amazon. Di Apple non riesco a fare a meno, per il momento...
Lucia Bartolotti

Edmodo | Where Learning Happens | Sign up, Sign In - 5 views

  •  
    Edmodo non è EdMondo. Si tratta di una piattaforma digitale per gruppi di educatori e di studenti. Purtroppo non esiste una versione in italiano, ma è popolarissima negli Stati Uniti e nei paesi di lingua spagnola. Disponibile anche in francese e tedesco.  Consiglio di iscriversi come "teacher" ma prima di tutto di esplorare qualche tutorial in YouTube.
  • ...7 more comments...
  •  
    Avevo provato ad "esplorare" la risorsa e la avevo trovata fantastica. Ho poi scelto di NON proporla ai ragazzi (io insegno nella scuola media) a causa dei vari casi di cyberbullismo che saremmo poi stati chiamati a fronteggiare. Mi farebbe piacere però sapere se qualcuno ha avuto più coraggio di me e la sta usando con i ragazzi.
  •  
    Io non ho sperimentato Edmodo. L'ho scartata prprio perchè in inglese e per i miei studenti di prima media di difficili approccio. Però ho sperimentato e lavoro su Dokeos che è anche in Italiano. Giudizio: gli studenti contentissimi tanto che mi hanno chiesto se posso tenere il blog aperto per le vacanze estive. Genitori contenti nella maggioranza; alcuni (uno) perplesso per la paura di iscriversi con E-mail che a suo dire espone a rischi i ragazzi, anche se per me il rischio è talmente risicato di fronte all'enormità dei vantaggi che non ne parlerei nemmeno. Anche da noi abbiamo avuto problemi con il cyberbullismo e facebook ma credo siano due mondi completamente diversi e prima i ragazzi capiscono l'uso intelligente della tecnologia (eventualmente anche di facebook perchè no?) meglio è. I buoi ormai sono usciti dal recinto e chiudere il cancello adesso è troppo tardi. Meglio farli pascolare nei prati verdi delle infinite opportunità della rete con la supervisione di qualche avveduto cowboy (noi). pensa che sul blog di piattaforma inerente la poesia abbiamo a lungo dialogato su Wisława Szymborska ancora non ci credo! Ed uno si è perfino letto tutta la raccolta di poesie.Potenza del comunicare con i loro mezzi!
  •  
    Io non uso Edmodo ma Dokeos perchè in Italiano: E' stato un successo specie per il blog e la wiki che abbiamo creato tanto che gli alunni mi hanno chiesto di continuare anche durante l'estate. Cyberbullismo pure da noi ma credo che social network e piattaforme di e-learning siano cose assolutamente diverse.
  •  
    Nella scuola media di Celle Ligure quest'anno tutte le classi hanno avuto accesso ad EDModo e quasi tutti gli insegnanti vi partecipano. Siamo tutti soddisfatti compreso i genitori. Il problema dell'Inglese non esiste perchè il nostro spazio è riservato solo a noi e li parliamo come vogliamo: comunque le insegnanti di lingua comunicano in lingua e gli alunni rispondono in lingua. Su EDMondo per ora siamo entrate due insegnanti e dodici alunni di seconda: è entusiasmante! Ognuno ha il suo avatar e si possono incontrare docenti ed alunni da tutte le parti d'Italia e d'Europa. Il prossimo anno estenderemo l'esperienza.
  •  
    Ho scritto un post per spiegare meglio cosa si può fare con Edmodo. Pubblicato ora in Amentia Verna
  •  
    Grazie Lucia, molto interessante. Mi sembra più flessibile della piattaforma che usiamo nel nostro istituto, Claroline, proprio perché prevede l'iscrizione a gruppi di interesse e la creazione di gruppi variegati. Aspetterò di vedere cosa offre il registro elettronico, però questa soluzione mi sembra da provare. I materiali che carichi vanno sul cloud? Perché uno dei vantaggi di Claroline è che lo puoi installare su un tuo server e quindi non rischi che da un giorno all'altro ti venga cancellato tutto.
  •  
    @ Angela: credo che tu stia parlando di EdMondo, con la N. Che è un'altra cosa. @ Luisella: sì, sul cloud, da dove resta accessibile a tutti e ovunque, e da dove è improbabile che venga cancellato. Il server locale è più vulnerabile agli incidenti, secondo me. I servizi online invece possono "imballarsi" a causa del sovraffollamento, come abbiamo tutti sperimentato con i siti ministeriali, o con il sito dell'AIE, nel periodo delle adozioni dei testi scolastici.
  •  
    @Lucia: Nel mio commento parlo di tutte e due . Confermo il tuo giudizio positivo sulla piattaforma Edmodo, ma aggiungo di star sperimentando anche EdMondo, per ribadire due nuove tecniche di insegnamento molto apprezzate delle nuove generazioni che meritano di essere sperimentate per capire come utilizzarle affiancandole alla didattica tradizionale.
‹ Previous 21 - 40 of 60 Next ›
Showing 20 items per page