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Claude Almansi

12.3834 - Protezione del diritto d'autore - Curia Vista - Atti parlamentari - Freysinge... - 0 views

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    "12.3834 - Mozione Protezione del diritto d'autore Depositato da Freysinger Oskar Data del deposito 27.09.2012 Depositato in Consiglio nazionale Stato attuale Non ancora trattato Testo depositato Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento, entro sei mesi, un progetto che consenta di proteggere i diritti d'autore ininterrottamente dall'autore fino al consumatore. (...) Parere del Consiglio federale del 21.11.2012 Per il Consiglio federale, il diritto d'autore continua a rappresentare un pilastro importante della politica culturale anche nell'era digitale. Già nel rapporto sull'utilizzo non autorizzato di opere scaricate da Internet in adempimento del postulato Savary 10.3263 ha assicurato che avrebbe rivisto la questione del diritto d'autore e sarebbe intervenuto ove opportuno. Nel frattempo il capo del DFGP ha istituito un gruppo di lavoro composto di rappresentanti degli artisti, dei produttori, degli utenti e dei consumatori (AGUR 12), incaricato di illustrare, entro la fine del 2013, le possibilità di adeguare il diritto d'autore al progresso tecnico. Per trovare soluzioni praticabili, occorre un ampio consenso. Il gruppo di lavoro include pertanto tutto lo spettro di interessi e deve disporre del tempo necessario per individuare soluzioni che permettano di raccogliere un ampio consenso. Il suo rapporto fungerà da base per la necessaria discussione politica. Proposta del Consiglio federale del 21.11.2012 Il Consiglio federale propone di respingere la mozione."
Claude Almansi

Comincio a capire - 10 views

SEguo illavoro di Claude e di Andreas, comincio a capire ma confesso ancora un certo disorientamento. Il lavoro che Claude sta facendo equivale agli hashtag di twitter e in entrambi i casi mi manca...

#ltis13 IUL aperto Italia

Claude Almansi

Elaborazione di immagini - tre fatti che fanno la differenza - #loptis « Labo... - 4 views

  • Elaborazione di immagini – tre fatti che fanno la differenza – #loptis
    • Claude Almansi
       
      Grazie a questo post, adesso capirò un po' di più al corso Digital Signal Processing dell'EPFL di cui finora soprattutto avevo reso pubblici i materiali in https://www.diigo.com/user/calmansi/DSP :)
  • (raster: griglia)
    • Claude Almansi
       
      "(raster:griglia)": spostare dopo "grafica raster"?
  • E tutti e tre usano i sistemi di compressione più efficaci, ovvero quelli non conservativi,
    • Claude Almansi
       
      "E tutti e tre [mp3, jpeg, mo4) usano i sistemi di compressione più efficaci, ovvero quelli non conservativi," - e ogg (audio) e ogv (video) sono anche non conservativi? - conservativo = lossless in inglese?
  • ...6 more annotations...
  • Sempre con l’editore di testo scrivo “pippo pippo…” tante volte (alla Shining – non mi sta vedendo nessuno…)
    • Claude Almansi
       
      Sarà il caso di avvertire i famigliari e le forze dell'ordine? :D
  • Il formato GIF usa una compressione conservativa. Questo lo rende adatto a immagini che contengono testo o grafica composta da linee. Si può usare per fare immagini animate.
    • Claude Almansi
       
      Su G+ un contatto ha scritto di Gfycat, un'app web + server che consente di trasformare i .gif in video html5, secondo http://gfycat.com/about . Ma come funziona? È una vettorializzazione del gif?
  • esportare un documento qualsiasi – testo, foglio di lavoro o altro – in PDF vuole dire farne una sorta di fotografia, ovvero congelarlo in un’immagine, e per di più un’immagine vettoriale, perché così risulta meno sensibile alla modalità con la quale viene rappresentato, grazie al meccanismo ad oggetti che abbiamo visto.
    • Claude Almansi
       
      Era certamente vero nel 2003, quando J. Nielsen scrisse http://www.nngroup.com/articles/pdf-unfit-for-human-consumption/ . Ma lo è ancora? Nei PDF odierni, a patto che non siano fatti con uno scanner senza OCR, si può selezionare e copiare un brano e si possono leggere con una sintesi vocale o una barra braille. Non significa forse che quei nuovi PDF sono testuali?
  • Anche Inkscape ha un formato di riferimento che conserva tutto ciò che serve per conservare il lavoro fra sessioni successive, è lo SVG. Valgono le stesse considerazioni fatte a proposito del formato XCF di Gimp.
    • Claude Almansi
       
      Lo stesso vale anche per .aup, per il trattamento dell'audio in Audacity? O i progetti Audacity funzionano con un sistema di livelli (layer)?
  • Infine il terzo fatto che fa la differenza in materia di elaborazione di immagini: l’esistenza dei livelli (layers).
    • Claude Almansi
       
      Cfr annotazione precedente sui formati che salvano tutte le fasi di lavoro e Audacity.
    • Claude Almansi
       
      E queste annotazioni che sto aggiungendo sul tuo testo con Diigo, che in teoria tutti dovrebbero poter leggere se visualizzaono la pagina tramite l'URL https://diigo.com/01lqff , e che producono delle annotazioni nel segnalibro condiviso col gruppo Diigo ltis13 - anche queste annotazioni sono un livello/layer?
    • Claude Almansi
       
      Poi nei video mostrati sul sito ted.com, il player in realtà può mostrare 2 cose: il video e un file testuale a scelta di sottotitoli. E quei file testuali di sottotitoli producono le trascrizioni interattive in varie lingue che si possono attivare sotto il player. Anche lì si tratta di livelli/layer? Poi quel player di TED.com ha anche una funzione che ti consente invece di scaricare il video con i sottotitoli che vuoi incisi dentro il video, cioè in un unico video. È la stessa cosa che quando lavori con i livelli per produrre un'immagine, o con le piste per produrre un audio, poi esporti il tutto o in jpg o in mp3, ad es.?
  • Se la suggestione per qualcuno c’è stata allora costui proverà a fare qualcosa. Se avrà problemi lo scriverà, e noi lo aiuteremo.
    • Claude Almansi
       
      Grazie! Poi ci provo ... e aggiungerò semmai altre domande con le annotazioni Diigo che finiranno in https://diigo.com/01lqff , di cui non ho ancora capito se è un layer/livello o meno ;-)
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    "- Sicuramente un post per gli studenti di "Editing multimediale" della IUL ma anche per tutti quelli a cui capita di lavorare con le immagini - Grafica bitmap e vettoriale - Due o tre cose sui formati più noti, GIF, PNG e JPEG, sulla compressione delle informazioni, conservativa e non, e sui formati "dedicati" XCF e SVG - Gimp e Inkscape, due bellissimi software liberi per l'elaborazione delle immagini che girano su Linux, Mac e Windows - Elaborazione delle immagini in livelli" ---- [Titoli:] Primo fatto: software libero anziché proprietario Secondo fatto: distinguere fra grafica bitmap e vettoriale > Immagini digitali > dpi e risoluzione > Tipi di grafica > Grafica bitmap > Grafica vettoriale > Formati - compressione > Manipolando foto > Fabbricando immagini > Lavorare in grafica bitmap con Gimp > Lavorare in grafica vettoriale con Inkscape Terzo fatto: usare i livelli (layers) Coda Note
Claude Almansi

Segnalibri Diigo taggati #ltis13_commento - 0 views

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    Ho cominciato ad aggiungere a Diigo i commenti al post http://iamarf.org/2013/04/03/ltis13-il-luogo-e-i-suoi-abitanti/ usando i loro permalink taggandoli #ltis_commento , e mettendo anche altri tag che, combinati booleianamente, dovrebbero consentire di creare diversi percorsi tematici nelle info dei commenti. Volendo, potrei anche aggiungere tutti quei segnalibri "#ltis13_commento" al gruppo ltis13 stesso, per ora con 4 clic. Il vantaggio sarebbe che si potrebbe creare un gruppetto di taggatori volontari per condividere il lavoro: anche se la possibilità di riutilizzare gli ultimi tag, di includere il contenuto evidenziato e di "bookmark this link" senza doverlo aprire facilita molto il lavoro, i commenti sono tanti :D Però per lo stesso motivo, questo rischierebbe di sovraffollare il gruppo. Creare un sottogruppo "ltis13_commenti" di cui si aggiungerebbe il link in questo gruppo "ltis13" ?
Claude Almansi

Cronaca di una risposta - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-05-03 - 1 views

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    "E poi tutto quel giorno La mi condusse intorno A veder l'officina. Mostrommi a parte a parte Gli strumenti dell'arte, E i servigi diversi A che ciascun di loro S'adopra nel lavoro... (Scherzo, G. Leopardi) È con questa immagine in mente che rispondo ad un commento, riproducendo il percorso e cogliendo l'occasione di mostrare altro, qua e là. Così si capisce anche come non riesca mai a non deviare dall'ultimo proposito, che tre giorni fa era di rispondere a tutti i commenti in un solo post… La cosa inizia con un commento che non ritrovo più… mi ricordo che era di luciab, o qualcosa del genere…"
Claude Almansi

Un Aggiornamento di Facebook nella Vita Reale - #ltis13 | video | Claude Almansi 2013-0... - 3 views

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    "(su come visualizzare / nascondere i sottotitoli o cambiarne la lingua, e su come visualizzarne la trascrizione interattiva, cfr. Attivazione e disattivazione dei sottotitoli nelle FAQ sui sottotitoli di YouTube) Iter della sottotitolazione A Facebook Update In Real Life - http://www.youtube.com/watch?v=JvQcabZ1zrk -è stato pubblicato su YouTube l'11 maggio 2013 da ExtremelyDecentFilms. Dylan Mahoney (sopranome: Booger Bender) lo ha aggiunto ad Amara.org, e più particolarmente al team Captions Requested, come http://www.amara.org/en/videos/bc0aoz7ueVek/info/a-facebook-update-in-real-life perché venga sottotitolato da volontari, il 12 maggio 2013. In effetti, finora (21 aggio 2013) diversi volontari l'hanno sottotitolato lì in inglese (lingua originale), francese, italiano, portoghese e tedesco, ed è in corso una sottotitolazione spagnola. Però se Amara è un ottimo strumento per la sottotitolazione, non funziona tanto bene per la visualizzazione: il player ha un codice embed che viene rifiutato da quasi tutte le piattaforme per scrivere online, poi comunque, in modalità "pieno schermo", non mostra i sottotitoli fatti con Amara. Per questo motivo ho ripubblicato il video su YouTube in A Facebook Update In Real Life - with subtitles - http://www.youtube.com/watch?v=99jWvUIw7YA - poi vi ho aggiunto i sottotitoli fatti con Amara, rimandando nella descrizione alle pagine di lavoro delle varie lingue e alla loro storia delle revisione per l'attribuzione ai sottotitolatori. È questa seconda versione YouTube che è embeddata sopra. Trascrizioni scaricabili Da ogni sottopagina di sottotitolazione linkata nella colonna sinistra della versione Amara del video: English French German Italian Portuguese Si può scaricare una trascrizione semplice dei relativi sottotitoli, cliccando su Download, poi su TXT nella lista a tendina che si apre. Gli altri formati della lista a tendina sono tutti formati di sottotitoli, che compre
Rosita Zanetti

GLHI versus GLI: come cambia il Gruppo di Lavoro Handicap d'Istituto [I parte] | Specul... - 3 views

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    Articolo appartenente alla serie di post riguardanti la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e della seguente circolare sui BES
Antonella Tassi

Cosa mi piacerebbe realizzare attraverso questo cMOOC: riflessioni. | #ltis13: Incontri... - 3 views

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    Alcune riflessioni sul corso, un progetto, il lavoro degli insegnanti
sabinaminuto

Emergenza educativa e nuove tecnologie. Stimoli per una riconsiderazione della questione, - 6 views

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    "Emergenza educativa enuove tecnologie. Stimoli per unariconsiderazione della questione GIOVANNI MARCONATO 1 Internet e le nuove forme di comunicazione stanno portando radicali cambiamenti nella vita pratica di ognuno di noi. Questi mutamenti possonoprodurre, spesso, reazioni diverse in base alla realtà anagrafica delle persone,tanto da rendere appropriata l'espressione "nativi digitali", per coloro che sono nati nell'era tecnologica, da contrapporre ai cosiddetti "immigrati tecnologici", espressione riferita a coloro che sono entrati in questa epoca provenendo "da altrove" e con un piede radicato nel passato. Il contributoofferto dal presente lavoro diviene importante non solo ai fini di comprendere le differenze e le difficoltà di comunicazione e di linguaggio fra allievi e insegnanti-formatori, ma soprattutto per indicare una via per arginare l'emergenza educativa che si sta costantemente espandendo. Il suddettopercorso non può che passare per un uso significativo e responsabile di Internet, delle tecnologie digitali e più in generale dei nuovi mass media. 25 ANNI DELLA RIVISTA 22 sformata significativamente, ci viene facile dare una spiegazione ai compor-tamenti "tecnologici" dei bambini, dei pre-adolescenti e degli adolescentiche sono nati trovando le tecnologie, Internet e telefonini come presenzanormale e naturale nei propri luoghi di vita ed incorporandoli spontanea-mente, con estrema naturalezza, nelle pratiche personali e sociali. Nessunaabitudine (individuale e sociale) pre-tecnologica può determinare e model-lare il loro modo di interagire con la realtà e nulla è di ostacolo all'inven-zione di stili e pratiche di relazione del tutto nuove e determinate solo dallefunzionalità e dalle affordance presenti nei nuovi strumenti. Nessun mecca-nismo di transfer negativo ha impedito l'esercizio creativo (agito più spessonella dimensione sociale e collaborativa, che in quella individuale) di deter-minare nuovi modi di agire e,
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    Tra le molte riflessioni che l'articolo di Marconato apre ne posso scegliere, per ora, un paio: 1) è corretto porre la questione in termini di "nativi digitali"? 2) E' soltanto, o principalmente, l'approccio verso le tecnologie digitali a creare un divario fra ragazzi e insegnanti? Riguardo alla prima domanda ho notato come atteggiamenti (e attitudini) simili a quelli dei ragazzi nei confronti di internet ce l'hanno anche tanti adulti, specialmente se di bassa istruzione. Questo mi fa pensare che la frequentazione assidua, soprattutto, di social networks dipenda essenzialmente dall'avere poche difese contro l'accettazione passiva di mode e modelli di consumo. Infatti, da quello che ho potuto vedere, sono pochi i ragazzi che possiedono "vere" competenze informatiche e, in genere, quelli che le possiedono, spesso, le condividono con almeno un genitore. Di positivo c'è l'apprendimento intuitivo e condiviso degli strumenti per navigare e comunicare in internet, ma anche quello non mi sembra "generazionale": è tipico anche di molti adulti, soprattutto se non hanno subito il condizionamento del cosiddetto "metodo di studio". Per l'apprendimento non serve la fatica ma l'interesse. Alla seconda domanda ha risposto già, in modo articolato, Marconato: i gap generazionali ci sono sempre stati. Inoltre, nel "villaggio globale" non c'è solo una cultura globale e condivisa; anzi, di condiviso c'è poco. Sta all'insegnante avere un'apertura verso l'altro, tale da non dare per scontato che egli possieda conoscenze prestabilite alle quali collegarsi. Spesso è già un errore considerare che un alunno possieda quelle certificate nei precedenti anni di scuola. Tra l'altro, se egli ha molte curiosità e interessi, e questi internet aiuta decisamente a soddisfarli, ma le sue informazioni divergono da quelle possedute dall'insegnante, per i prof più tradizionalisti è anche peggio, ma era così anche
spartacovitiello

cumuli differenziati: domande provocatorie - 3 views

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    un'invito ad una riflessione molto profonda sul rapporto tra scuola e "lavoro"
Claude Almansi

#ltis13 - la mia esperienza finora | Bloglillon - 0 views

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    "#ltis13 continua Forse #ltis13 si concluderà il 12 giugno dal punto di vista amministrativo della IUL, però continua. Quella padronanza degli strumenti adoperati che consente ai partecipanti di esplorarne altri e di non perdersi d'animo davanti a problemi tecnici ma di cercare e trovare soluzioni non è ancora stata raggiunta da tutti gli iscritti. Alcuni sono rimasti indietro per cause varie completamente legittime, in primis a causa dei loro impegni di lavoro. L'impostazione di #ltis13 consente loro di proseguire al proprio ritmo, con una rete di partecipanti pronti ad aiutarli in questo. Inoltre l'effetto di #ltis13 non si limiterà ai suoi partecipanti, ma loro saranno in grado di trasmettere le competenze acquisite a colleghi che non hanno partecipato a #ltis13 con i quali vorranno creare progetti specifici: competenze nell'uso di quegli strumenti che serviranno a quei progetti, ma anche la sicurezza nell'esplorarne altri e nell'affrontare eventuali bug che si presenteranno."
vincenzo bitti

Indire, sito ufficiale - 2 views

  • Se l’introduzione di queste dotazioni ha consentito di cambiare il modo di fare lezione, la disposizione dei banchi in file parallele orientate verso la cattedra non è più un’organizzazione funzionale perché si scontra con la dinamicità di processi, con la flessibilità della comunicazione e dell’interazione resa possibile dalle ICT.
  • Un ambiente didattico organizzato in questo modo è infatti predisposto unicamente per ricevere informazioni e non per cercare e selezionare fonti, negoziarle e condividerle.
  • Nell’ambito della ricerca sui nuovi spazi dell’apprendimento, l'Istituto Indire ha collaborato, inoltre, alla stesura dei principi ispiratori delle Linee guida edilizia scolastica, recentemente pubblicate sul sito del MIUR. Le linee guida prefigurano nuovi ambienti nei quali l’aula, tradizionalmente intesa, non è più lasciata sola nei processi di insegnamento e apprendimento: “per molto tempo l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica, rispetto alla quale erano strumentali o accessori: i corridoi, luoghi utilizzati solo per il transito degli studenti. Tutti gli spazi della scuola erano subordinati alla centralità dell’aula o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali. Questi luoghi erano vissuti in una sorta di tempo “altro” rispetto a quello della didattica quotidiana. Ogni spazio era pensato per una unica attività e restava inutilizzato per tutto il resto del tempo scuola. Oggi emerge la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere”.
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  • La classe deve essere sufficientemente flessibile da consentire anche lo svolgimento di lavori di gruppo nei quali “l’insegnante non svolge interventi frontali ma assume il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando  ambienti di apprendimento atti a favorire un  clima positivo e la partecipazione ed il contributo di ciascuno studente in tutte le fasi del lavoro dalla  pianificazione alla valutazione. Dovranno dunque essere pensati spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili in modo tale da consentire configurazioni diverse coerentemente con lo svilupparsi e l’alternarsi delle diverse fasi dell’attività didattica. Un ambiente di questa natura deve essere in grado di essere sufficientemente flessibile da consentire, ad esempio, lo svolgimento di attività in gruppi di piccola o media composizione (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc”.
Claude Almansi

12.4202 - Swisscom e i contenuti protetti dal diritto da autore - Curia Vista... - 0 views

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    "12.4202 - Interpellanza Swisscom e i contenuti protetti dal diritto da autore Depositato da Stöckli Hans Data del deposito 13.12.2012 Depositato in Consiglio degli Stati Stato attuale Liquidato (...) Risposta del Consiglio federale del 13.02.2013 1. Il gruppo di lavoro per ottimizzare la gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti di protezione affini (GLDA; https://www.ige.ch/it/diritti-dautore/agur12.html), istituito dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, si sta occupando della seguente questione: fino a che punto l'introduzione, per gli Internet Access Provider come Swisscom, dell'obbligo di adottare misure attive per la protezione dei diritti d'autore è conciliabile con il diritto alla protezione della sfera privata sancito dalla Costituzione (art. 13 della Costituzione federale), il segreto delle telecomunicazioni (art. 43 LTC, art. 321ter CP), la protezione dei dati e il diritto alla libertà di espressione? I risultati sono attesi per fine 2013. È incerto se, dato l'elevato numero dei siti Internet, gli Access Provider sarebbero in grado di fare una selezione basata su elementi contenutistici. "
Lucia Bartolotti

Come si organizza la presenza di una scuola sui social media - 3 views

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    La persona incaricata delle pubblicazioni istituzionali sui vari media (e dei relativi aggiornamenti) ha un grande carico di lavoro e grande responsabilità. In quest'articolo (in inglese) si trovano alcuni trucchi che fanno risparmiare tempo ed evitare errori e sovrapposizioni. Lo trovo molto pratico.
Claude Almansi

Accesso ai libri per i non vedenti: miracolo a Marrakech | ilBo Antonella De Robbio 201... - 0 views

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    "1 luglio 2013 Antonella De Robbio Soltanto il 5% dei libri pubblicati nel mondo - meno dell'1% nei Paesi in via di sviluppo - è disponibile in formati accessibili per gli oltre 287 milioni di non vedenti e ipovedenti - in termini tecnici, visually impaired persons, persone con danni visivi - che non hanno accesso alla cultura nei supporti a stampa e in video, essendo inabilitate alla lettura per disabilità fisica. A fare fin qui da ostacolo il numero relativamente ristretto dei potenziali fruitori e, soprattutto, i vincoli posti dalle leggi a protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Ma la situazione potrebbe cambiare: contro ogni aspettativa, si è concluso positivamente in questi giorni lo storico trattato di Marrakech, in seno alla conferenza diplomatica Ompi (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale, Wipo) tenutasi dal 17 al 28 giugno 2013. Il lavoro di lobbing dei diretti interessati, appoggiati dalla Chiesa cattolica che si è ufficialmente schierata a favore del trattato, non ha precedenti in termini di efficacia. L'Unione mondiale dei ciechi (Wbu) denunciava il rischio che quattro anni e mezzo di negoziati su un nuovo trattato per le persone cieche o con difficoltà di lettura potessero concludersi con un vuoto accordo "di facciata" o con un nulla di fatto. "Un trattato per i non vedenti o per chi detiene i diritti?" ci si chiedeva anche tra le associazioni bibliotecarie, dopo la sessione informale e la sessione speciale del Comitato permanente per il diritto d'autore e diritti connessi dell'Ompi."
fabrizio bartoli

itis blogs thumbnails - galleria blogs attivi itis13 - 25 views

Grazie per i commenti. Si le mie ferie passano tra mooc, mare, compleanni dei bimbi e faccende domestiche un mix originale ma il web è tra le distrazioni...

#ltis13 blogs images map

Daniele Guerrieri

I casi Amazon e Apple: feticismo della merce digitale e sfruttamento | Giap - 0 views

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    Il problema di multinazionali che vengono percepite come "meno aziendali", più "cool" ed eticamente - quasi spiritualmente - migliori delle altre riguarda molte compagnie associate a Internet in modo tanto stretto da essere identificate con la rete stessa. Un altro caso da manuale è Apple.
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    Da quando ho letto quell'articolo evito di acquistare da Amazon. Di Apple non riesco a fare a meno, per il momento...
giacomo toffol

Allarme sulla preoccupante condizione di bambini e giovani in Italia - 0 views

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    In Italia 1 bambino su 3 è a rischio povertà. Il 18% dei ragazzi abbandona la scuola e 1 milione e mezzo vive in territori avvelenati. Il 40% dei giovani è senza lavoro e molti non riescono a formare una famiglia o lasciare la casa dei genitori.
Lucia Bartolotti

Edmodo | Where Learning Happens | Sign up, Sign In - 5 views

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    Edmodo non è EdMondo. Si tratta di una piattaforma digitale per gruppi di educatori e di studenti. Purtroppo non esiste una versione in italiano, ma è popolarissima negli Stati Uniti e nei paesi di lingua spagnola. Disponibile anche in francese e tedesco.  Consiglio di iscriversi come "teacher" ma prima di tutto di esplorare qualche tutorial in YouTube.
  • ...7 more comments...
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    Avevo provato ad "esplorare" la risorsa e la avevo trovata fantastica. Ho poi scelto di NON proporla ai ragazzi (io insegno nella scuola media) a causa dei vari casi di cyberbullismo che saremmo poi stati chiamati a fronteggiare. Mi farebbe piacere però sapere se qualcuno ha avuto più coraggio di me e la sta usando con i ragazzi.
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    Io non ho sperimentato Edmodo. L'ho scartata prprio perchè in inglese e per i miei studenti di prima media di difficili approccio. Però ho sperimentato e lavoro su Dokeos che è anche in Italiano. Giudizio: gli studenti contentissimi tanto che mi hanno chiesto se posso tenere il blog aperto per le vacanze estive. Genitori contenti nella maggioranza; alcuni (uno) perplesso per la paura di iscriversi con E-mail che a suo dire espone a rischi i ragazzi, anche se per me il rischio è talmente risicato di fronte all'enormità dei vantaggi che non ne parlerei nemmeno. Anche da noi abbiamo avuto problemi con il cyberbullismo e facebook ma credo siano due mondi completamente diversi e prima i ragazzi capiscono l'uso intelligente della tecnologia (eventualmente anche di facebook perchè no?) meglio è. I buoi ormai sono usciti dal recinto e chiudere il cancello adesso è troppo tardi. Meglio farli pascolare nei prati verdi delle infinite opportunità della rete con la supervisione di qualche avveduto cowboy (noi). pensa che sul blog di piattaforma inerente la poesia abbiamo a lungo dialogato su Wisława Szymborska ancora non ci credo! Ed uno si è perfino letto tutta la raccolta di poesie.Potenza del comunicare con i loro mezzi!
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    Io non uso Edmodo ma Dokeos perchè in Italiano: E' stato un successo specie per il blog e la wiki che abbiamo creato tanto che gli alunni mi hanno chiesto di continuare anche durante l'estate. Cyberbullismo pure da noi ma credo che social network e piattaforme di e-learning siano cose assolutamente diverse.
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    Nella scuola media di Celle Ligure quest'anno tutte le classi hanno avuto accesso ad EDModo e quasi tutti gli insegnanti vi partecipano. Siamo tutti soddisfatti compreso i genitori. Il problema dell'Inglese non esiste perchè il nostro spazio è riservato solo a noi e li parliamo come vogliamo: comunque le insegnanti di lingua comunicano in lingua e gli alunni rispondono in lingua. Su EDMondo per ora siamo entrate due insegnanti e dodici alunni di seconda: è entusiasmante! Ognuno ha il suo avatar e si possono incontrare docenti ed alunni da tutte le parti d'Italia e d'Europa. Il prossimo anno estenderemo l'esperienza.
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    Ho scritto un post per spiegare meglio cosa si può fare con Edmodo. Pubblicato ora in Amentia Verna
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    Grazie Lucia, molto interessante. Mi sembra più flessibile della piattaforma che usiamo nel nostro istituto, Claroline, proprio perché prevede l'iscrizione a gruppi di interesse e la creazione di gruppi variegati. Aspetterò di vedere cosa offre il registro elettronico, però questa soluzione mi sembra da provare. I materiali che carichi vanno sul cloud? Perché uno dei vantaggi di Claroline è che lo puoi installare su un tuo server e quindi non rischi che da un giorno all'altro ti venga cancellato tutto.
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    @ Angela: credo che tu stia parlando di EdMondo, con la N. Che è un'altra cosa. @ Luisella: sì, sul cloud, da dove resta accessibile a tutti e ovunque, e da dove è improbabile che venga cancellato. Il server locale è più vulnerabile agli incidenti, secondo me. I servizi online invece possono "imballarsi" a causa del sovraffollamento, come abbiamo tutti sperimentato con i siti ministeriali, o con il sito dell'AIE, nel periodo delle adozioni dei testi scolastici.
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    @Lucia: Nel mio commento parlo di tutte e due . Confermo il tuo giudizio positivo sulla piattaforma Edmodo, ma aggiungo di star sperimentando anche EdMondo, per ribadire due nuove tecniche di insegnamento molto apprezzate delle nuove generazioni che meritano di essere sperimentate per capire come utilizzarle affiancandole alla didattica tradizionale.
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