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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged ONLINE

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giannib71

Adolescenti - 0 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

#adolescenti;#reale;#virtuale;#dipendenza

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
aliceice

Terapia online: la psicologia ai tempi del Covid-19 - Lo psicologo del futuro - 0 views

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    Un computer nel lettino dello studio di uno psicologo? Ebbene si, oggi gli psicologi si interfacciano con un paziente nello schermo! Parliamo dell'e-therapy, fenomeno nato nel 2013, chiamato tele-psicologia definita come erogazione di servizi psicologici mediante uso di tecnologie di telecomunicazione. La pandemia del 2020 ed il conseguente isolamento, spinsero numerosi psicologi ed insegnanti, ad adeguarsi alle condizioni. Questo diede una spinta non indifferente alla diffusione della terapia online. Non solo, persino gli operatori sanitari si sono attivati nel fornire assistenza telematica alla popolazione. È nato lo sportello coronavirus, uno sportello psicologico online attivato da SIPO, per contenere l'ansia e le paure dilaganti nella popolazione. Gli psicologi online, un portale che offre supporto psicologico gratuito alla popolazione, con l'obiettivo anche in questo caso di fornire sostegno durante l'epidemia, Psicologi.me , sito web che offre assistenza psicologica online tramite videocolloqui e molti altri. Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi della terapia online? Da anni ricercatori e terapeuti discutono sui punti di forza e problematiche, Secondo alcune ricerche la e-therapy risulta efficiente, valida ed efficace allo stesso modo della tradizionale. I vantaggi sono: Una grande flessibilità in termini di luogo e tempo, il che implica una maggiore e piú semplice accessibilità alla terapia. La gente molto impegnata può piú facilmente trovare tempo e spazio per la terapia, da casa o dall'ufficio, é inoltre economicamente piú vantaggiosa. Gli svantaggi possono essere, la questione della privacy, il disagio sperimentato dal paziente, sopratutto se non vive da solo, ridotto numero di stimoli non verbali, potrebbe determinare fraintendimenti e ridotta intimità, inficiando qualità della relazione terapeutica. È importante lo sviluppo di corsi di formazione, che permettono lo sviluppo di competenze adeguate, nell'utilizzo di mezzi
massimocalvi-max

\"Exploring Critical Media Health Literacy in the Online Classroom\" by Laura Squires, ... - 0 views

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    Una ricerca canadese ha esaminato la media literacy nel contesto dei contenuti sanitari (CMHL). Circa 120 studenti universitari iscritti a un corso online asincrono di fitness e benessere sono stati valutati sulla loro capacità di pensiero critico riguardo ai temi della salute presenti nei media online. Successivamente essi hanno portato le conoscenze acquisite in un evento su Twitter dove le abilità CMHL sono emerse principalmente nell'interazione tra pari. La ricerca avrebbe rilevato che gli studenti mostrano maggior pensiero critico quando interagiscono con i coetanei su Twitter (risposte ai tweet), piuttosto che quando interagiscono direttamente con i media online (tweet originali). Per i ricercatori è necessario educare gli studenti a essere più critici nei confronti delle informazioni sulla salute che consumano online, poiché ciò può avere un impatto significativo sulla tutela del benessere della persona. Qualche dubbio sulla validità di questa ricerca potrebbe emergere dall'utilizzo di Twitter, che presenta dei limiti di caratteri, tale limite potrebbe aver inibito l'espressione di opinioni strutturate a favore di una più semplice sintesi delle informazioni possedute. D'altro canto vi potrebbe inoltre essere la possibilità che l'utente si senta più motivato a esprimersi criticamente con un pari piuttosto che con un "profilo ufficiale" di un media digitale (sanitario) in quanto esso potrebbe essere gestito non direttamente dagli autori primari dell'informazione ma da social media manager non competenti in materia sanitaria.
Marco Dozza

Tags: Perché Taggare I Tuoi Contenuti Sul Web - 15 views

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    Interessante articolo contente video e numerosi link di approfondimento sulla funzione dei tag nel web.
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    Come si evince dal nostro percorso didattico , l'importanza del tag è rivoluzionaria , come Mcluhan aveva previsto " il medium renderà absoleta l'intera organizzazione della biblioteca " , il tag è l'anima di internet , tutti i nostri messaggi sono divisi in pacchetti , il tag ci permette di trovare la sua posizione con assoluta precisione , e soprattutto all'istante in real- time . A mio avviso questo è fantastico , ha cambiato il nostro modi di organizzare le cose , l'accesso a tutto in una sola volta
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    Molto utile anche per le applicazioni personali e indicizzazione dei siti o articoli sul blog.
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    Articolo molto semplice e scorrevole su cosa è un tag, quest'articolo è stato realizzato in maniera che il significato di "tag" venga recepito in maniera chiara ed efficace anche da chi non è affine alla terminologia tecnica (es. iper-testo), e riesce a dare un idea generale dei meccanismi di base del web, come ad esempio il funzionamento di un motore di ricerca, la configurazione di base di un sito web/blog e su come incrementare la visibilità di certi contenuti che vogliamo pubblicare online. In questo contesto il richiamo a McLuhan è d'obbligo: "il medium renderà obsoleta l'intera organizzazione della biblioteca" dove oggi possiamo osservare che il web è diventato una libreria gigante dove pagine su pagine di contenuti sono organizzate e collegate tra loro.
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    Ho trovato questo articolo molto interessante e mi ha permesso di avere un quadro più ampio delle funzioni che possono avere i tag.
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    Grazie per la condivisione! questo articolo è interessante perchè in breve descrive le funzioni relative dei tag e anche la loro utilità.
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    Articolo molto interessante che rappresenta una sorta di guida sull'importanza dei tag e su come impiegarli. Come dice lo stesso Robin Good, i tag sono degli strumenti utili per la ricerca in quanto consentono agli utenti di trovare tutti i contenuti su determinati argomenti in modo rapido e mirato, ma devono essere usati in maniera etica e razionale.
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    un articolo molto esplicativo sull'utilità dei tag. personalmente spesso non li usavo per noia, ma grazie a questa disciplina ho capito quanto in realtà siano utili per la ricerca di nuove informazioni specifiche e per far in modo che i nostri contenuti siano raggiunti da più persone possibile
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    Personalemente penso che a livello di motori ricerca i tag siano molto utili, per quanto riguarda i social sono anche fin troppo utili: riescono a fornire informazioni e renderle accessibili anche troppo facilmente.
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    E' vero, i Tag aiutano in una ricerca rapida, selettiva e immediata dei contenuti favorendo l'immediato e la rapidità. Ma cosa si perde? Nelle ricerche spesso mi sono trovata a leggere argomenti che non avrei pensato e da un inizio ho trovato un percorso che non immaginavo e penso che forse, i Tag, possano far perdere la meraviglia di alcuni viaggi
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    Articolo molto interessante. Personalmente trovo che i tag, se usati con criterio, siano estremamente utili e possano velocizzare la ricerca di contenuti. A volte però possono risultare fuorvianti, proprio perchè inseriti in maniera casuale ( sorpattutto nei social network.
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    Sono d'accordo con il fatto che l'articolo è molto interessante e soprattutto l'utilizzo dei tag è molto utile nel circoscrivere il campo di ricerca delle informazioni. E' altresi molto importante che chi si occupa di taggare le informazioni lo faccia con criterio e in maniera accurata; il rischio di incappare in articoli o informazioni fuorviante esiste e potrebbe risultare una gran perdita di tempo.
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    Il tag puó essere un amplificatore di contenuti, il collegamento con i contenuti di altre persone, e come dice nel video si aplifica anche la platea di persone che legge cosa postiamo
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    L'articolo presenta motivi validi per cui taggare i propri contenuti online. Effettivamente se ci si ragiona la ricerca di contenuti online grazie ai tag viene facilitata ulteriormente. Ogni qualvolta si cerca qualcosa online grazie al tag ci viene presentato ogni singolo articolo o sito che tratta dell'argomento. I tag si possono quindi definire degli strumenti di facilitazione della ricerca in rete.
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    Il tagging è un'operazione importante per chi cerca visibilità sul web, in quanto consente ad altri utenti di accedere ai contenuti pubblicati, attraverso la ricerca di parole chiave. Si tratta quindi di un aspetto importante di Internet, un contenitore di conoscenze che può essere riempito da chiunque e che necessita di un sistema di categorizzazione per gestire l'enorme mole di informazioni distribuite. Può essere considerata come una forma di apprendimento collaborativo, poiché è grazie al contributo di tutti i partecipanti che i partecipanti stessi hanno la possibilità di ricercare e trovare informazioni utili per arricchire le proprie conoscenze. Internet, d'altronde, è una dimensione costruita dalle persone e sono le stesse persone che strutturano ed applicano degli strumenti per dargli ordine e renderlo più fruibile.
alessandra de angelini

Il futuro dell'apprendimento secondo Curtis Bonk - 1 views

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    Curtis Bonk, professore di Instructional Systems Technology in Indiana University, afferma che non è possibile che la società e le istituzioni ignorino l'apprendimento online: "I social network, le piattaforme per dar vita alle comunità online, le risorse di apprendimento online e i dispositivi mobili, devono essere ripensati come dei nuovi strumenti che permettano agli studenti e agli insegnanti di tutto il mondo di collaborare tra loro, di condividere le proprie competenze e di analizzare i dati provenienti da molteplici prospettive."
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    Il professore Curtis Bonk spiega la sua visione "open" del mondo dell'istruzione e di come trarre vantaggio da questo "ambiente" aperto.
Giuseppe Del Grosso

MediaMente: "L'apprendimento online" - 0 views

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    "L'apprendimento online" SOMMARIO: La formazione on line è un processo di apprendimento mediato dal calcolatore dove i corsi vengono distribuiti attraverso un Cd-Rom o Internet (1). I vantaggi dell'apprendimento online sono numerosi. (2). L'apprendimento on line offre il vantaggio di poter continuare la propria crescita personale anche oltre la tradizionale età scolare. (3). Un portale didattico è un punto di ingresso su Internet dove l'utente può raggiungere dei corsi di formazione on line su qualunque materia. (4) L'intervistato spiega cos'è un portale didattico. (5). Il futuro dell'apprendimento on line è legato molto all'infrastruttura di base che supporta oggi Internet. (6). L'intervistato spiega qual è l'architettura di un corso on line. (7). Oggi si tende a eliminare la figura del programmatore e di permettere all'esperto del contenuto di creare lui stesso il materiale. (8). L'Iintervistato spiega che cosa sta succedendo oggi in Italia nella formazione on line. (9) L'insegnamento on line non può completamente sostituire quello tradizionale. (10) L'intervistato da una spiegazione di cos'è la tecnica Smile. (11) La presenza italiana all'estero, nel campo della information and communication tecnology, si è incrementata negli ultimi anni. (12) In America Le aspettative da parte della società per cui si lavora sono molto elevate. (13) -------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTA: Domanda 1 Cos'è la formazione on line e quali possono essere i vantaggi dell'apprendimento on line? Risposta La formazione on line è un processo di apprendimento mediato dal calcolatore dove i corsi vengono distribuiti attraverso un Cd-Rom o Internet. Ora la definizione si è evoluta ormai solamente per definire la distribuzione di corsi attraverso Internet in quanto i Cd-Rom stanno ormai perdendo la loro importanza in questo settore. Domanda 2 Quali p
vdalmonte

QUELLO CHE INTERNET CI NASCONDE - 0 views

Quello che internet ci nasconde Eli Pariser, The Observer, Regno Unito Poche persone hanno notato il post apparso sul blog ufficiale di Google il 4 dicembre 2009. Non cercava di attirare l'attenzi...

#intelligence

started by vdalmonte on 21 Apr 19 no follow-up yet
Romina Mandolini

Cognizione distribuita e nativi digitali - 2 views

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    Questo mio secondo contributo, analizza i legami che sussistono tra il concetto di cognizione distribuita e ICT, nell'ambito dell'insegnamento analizzando in maniera critica vari aspetti dell'intero processo. L'autore parte dal concetto di nativi digitali, per spiegare il modo in cui l'utilizzo naturalizzato da parte di questi degli artefatti tecnologici, si connette alle intuizioni di McLuhan sulle proprietà sensoriali delle tecnologie di comunicazione e la loro influenza sulla cultura e la società. A questo proposito svolge interessanti analisi sui giovani e sul loro rapporto con la tecnologia. Sull'insegnamento e sul nuovo ruolo che spetta all'insegnante. L'insegnamento si deve sempre più configurare come un processo di costruzione continua, che passa attraverso una lunga interazione tra docente, studenti e le vaste risorse online, che questo deve aiutare a coordinare e strutturare. L'autorevolezza dell'insegnante difatti in questo contesto si affianca a quella delle risorse digitali interattive favorite dai nuovi strumenti ipermediali. Gli insegnanti, sono chiamati a far si che l'allievo affronti l'enorme volume di informazioni disponibili online, sviluppando le sue doti di analisi (capacità di reperire e vagliare fonti e contenuti) e di sintesi (capacità di ordinare e dare un senso alle informazioni).
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    Per finire. L'autore paragona la classe così connessa al concetto di "Villaggio Globale" di McLuhan, nella similitudine della piccola comunità (villaggio/classe) che si ritrova globalmente riunita tramite le nuove tecnologie, al mondo. E in queste grande possibilità traccia però anche i pericoli e le sfide che debbono essere affrontate.
bischero85

Web 3.0: Implications for Online Learning | SpringerLink - 0 views

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    Nell'articolo il Prof. Morris, della Georgia University, sottolinea quelli che saranno i tratti caratteristici dell'online learning nel web 3.0 che oggi si trova ai suoi albori. La grande novità che porterà il cosiddetto semantic web sarà la data integration che se da un lato costituisce un grande vantaggio, dall'altro nasconde numerose insidie per chi dovrà gestirla nell'erogare insegnamenti online.
katiabartulli

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/2022/02/25/chi-sono-online/ - 0 views

La Web-reputation: alla scoperta di chi sono online Si tratta di una responsabilità che tocca a chiunque scelga di avere un profilo su un social network; i dati e le informazioni non appartengono p...

#psicotecnologie

started by katiabartulli on 19 Apr 22 no follow-up yet
Walter Tabbi

Perchè la rete ci rende più intelligenti - 20 views

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    Si tratta di una intervista pubblicata dal quotidiano La Repubblica allo scrittore americano Rehingold autore di testi importanti sull'era internet. L'intervista è l'occasione per presentare il suo ultimo libro dal titolo 'Perchè la rete ci rende più intelligenti'. Nell'intervista vengono proposti interessanti stimoli su come il mondo internet e dell'always on impatta in modo significativo su molti aspetti della cognizione.
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    Ho trovato l'articolo stimolante e interessante sia sotto il profilo sociologico sia della formazione. Una domanda che viene fatta a Rehingold e che riassume una delle critiche maggiori che le "teorie ingenue" e non solo "ingenue" fanno all'utilizzo del web riguarda l'effetto collaterale della distrazione che indubbiamente tende a provocare l'utilizzo del web, tema peraltro già affrontato da Kerckhove nelle videolezioni. R. risponde che l'attenzione è una capacità che va allenata per cui se è vero che la rete non facilita l'attenzione è altrettanto vero che la rete è uno strumento e come tutti gli strumenti è necessario imparare ad usarlo bene per evitare di incorrere negli effetti colleterali che può causare. L'utilizzo di internet andrebbe quindi insegnato nelle scuole per permettere agli utenti di sviluppare cinque capacità fondamentali: l'attenzione, l'identificazione delle bufale, la partecipazione, la collaborazione, la conoscenza dell'uso del network. La rete può creare dunque empowerment individuale ma a condizione che gli individui imparino a diventare utenti consapevoli, attenti e capaci di utilizzare al meglio le possibilità di questo strumento e di distinguere l'informazione spazzatura da quella le cui fonti sono verificabili ed attendibili. Oggi si parla molto di come la rete, sotto il profilo politico e sociologico, potrebbe rappresentare la più alta forma di democrazia. Tuttavia R. mette in guardia, ciò sarà possibile se ci sarà un'educazione all'utilizzo di questo strumento, esattamente come l'alfebetizzazzione ha reso possibile nell'arco di due secoli il passaggio dalla monarchie alle repubbliche, ma non è affatto scontato, anzi il rischio che il suo uso venga limitato e controllato dalle maggiori lobby economiche è ancora fortemente in agguato. Eva Franchi
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    Articolo davvero molto interessante e obiettivo riguardo l'argomento. Mette in luce come non siano i media in sé positivi o negativi, ma il fatto che l'uomo deve imparare ad utilizzarli. Come non basta avere una bicicletta per saperla usare, così non basta sviluppare grandi tecnologie per avere un uomo più intelligente e in grado di migliorare il suo futuro con esse.
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    Articolo molto interessante e stimolante, anche se lungo e gli argomenti trattati non sono semplicissimi è molto scorrevole, ho apprezzato molto la spinta all'educazione, ed alfabetizzazione ai media che propone il protagonista. Degno di nota il passaggio dove si sottolinea che i media sono neutrali e non "cattivi" o "buoni" ma che dipende dall'utilizzatore e dal consumatore finale (facendo riferimento al grado di alfabetizzazione che ha quest'ultimo). Una cosa che spinge a riflettere molto è il fatto che le persone con possibilità economiche e/o politiche adeguate potrebbero (ipoteticamente) un giorno limitare almeno in parte le libertà di altri, questo dovrebbe spingere le persone ad una maggiore cultura ai media e non a trascurarli, come purtroppo si vede recentemente.
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    Mi ha colpito la parte in cui si parla di attenzione. Lo scrittore dice che l'individuo può imparare a disciplinare l'attenzione e parla di tecniche finalizzate proprio a questo, che sicuramente andrebbero applicate, assieme a strategie adeguate, già nei primi anni della scuola considerando i numerosi casi di deficit di attenzione che si registrano. Bisognerebbe programmare per una nuova alfabetizzazione focalizzata su attenzione, partecipazione e collaborazione attive e conoscenza dell'uso del network, promuovendo uno sviluppo delle capacità di ricezione delle informazioni. E' assolutamente necessario imparare ad usare la Rete, conoscerne sia i pregi, sia i limiti e i difetti per vivere da cittadini protagonisti nel mondo e sviluppare l'intelligenza in modo giusto. Una nuova sfida a cui la scuola, la famiglia e le altre Istituzioni si trovano ad affrontare.
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    Articolo molto interessante e scritto in modo chiaro e scorrevole. Pone l'attenzione sul fatto che i media possono essere positivi o negativi a seconda che vengano usati in modo corretto o meno. Indubbiamente l'alfabetizzazione gioca un ruolo fondamentale, un'alfabetizzazione mirata su attenzione, partecipazione e conoscenza dell'uso del network. Condivido in toto l'importanza di un futuro insegnamento di internet nelle scuole per insegnare ai giovani ad utilizzare la rete in modo adeguato.
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    Un articolo pieno di spunti di riflessione, in particolare rispetto al controllo dell'attenzione online a al concetto di conoscenza come difesa dalle manipolazioni e dalle fake news. Apprendere a scuola le queste nuove conoscenze è uno strumento fondamentale per un corretto e positivo utilizzo dei media e della rete.
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    Condivido la necessità di insegnare a scuola come utilizzare correttamente gli strumenti digitali, per valorizzare il pensiero critico e positivo dei media e della rete
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    Condivido pienamente il pensiero dell'autore soprattutto per ciò che riguarda la definizione che egli dà di empowerment individuale in quanto solo le persone che sanno come partecipare conquisteranno potere intellettuale, economico e politico e chi sa come cercare sarà in grado di migliorare la propria salute e accrescere la loro comprensione di temi di vitale importanza nella sfera politica. Fondamentali quindi qui sono i concetti di partecipazione ai media e di saper accedere ai media.
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    Articolo stimolante e interessante di come L'utilizzo di internet e la rete , possa produrre empowerment ma solo a condizione che vi sia alla base un'alfabetizzazione, una media litteracy. Solo un alfabetizzazione, ovvero una comprensione del meccanismo dei media e delle nuove tecnologie può condurre ad un potenziamento individuale e collettivo. Nelle scuole l'insegnamento delle nuove tecnologie è importante, poiché permette ai ragazzi di sviluppate alcune capacità tra cui:_l' attenzione, l'identificazione delle bufale, la partecipazione, la collaborazione, la conoscenza dell'uso del network. La rete può creare dunque empowerment individuale ma a condizione che gli individui imparino ad essere utilizzatori consapevoli e distinguere l'informazione spazzatura da quella le cui fonti sono verificabili ed attendibili.
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    Questa intervista tocca temi importanti ed attuali relativi all'uso e al consumo dei nuovi media digitali. Il paragone con la stampa e l'alfabetizzazione della popolazione è molto preciso, in quanto è indubbiamente vero che l'utilizzo di questi strumenti digitali debba essere accompagnato da un'educazione al loro stesso uso. D'altronde le fake news sono sempre esistite, sebbene in forma diversa, e solo una mente allenata al pensiero critico è in grado di distinguere le bufale da notizie più realistiche. E' importante sviluppare la capacità di comprendere il modo in cui i nuovi media digitali influenzano il nostro pensiero e la nostra vita quotidiana. E' un'educazione che dovrebbe essere estesa a tutte le fasce di età, accessibile a chiunque, in quanto fornisce gli strumenti per orientarsi all'interno di un mondo pervaso completamente da queste nuove tecnologie. Da sottolineare anche il tema dell'attenzione, spesso interpretata come uno stato mentale che può solo subire attacchi esterni, senza potersi difendere da questi ultimi. In realtà, come specifica l'autore intervistato, esistono diversi modi per controllare e gestire la propria attenzione ed evitare che il multitasking, lo switching e l'ipertesto minino le nostre capacità di concentrazione. Nonostante l'articolo risalga a quasi un decennio fa, il tema è ancora bollente, e ciò dimostra quanto poco ci si sia attivati negli ultimi anni per far fronte a queste problematiche e ridurre i rischi legati all'utilizzo dei nuovi media digitali.
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    Articolo estremamente interessante, che seppure in maniere sintetica, tocca temi estremamente rilevanti ed attuali circa la necessitá di alfabetizzazione ai media. Emerge durante l'arco dell'intera intervista, come non sia tanto il media in se ad essere "buono" o "cattivo" ma quanto sia determinante al contrario, l'uso che facciamo di questi media, questo ricorda la Social shaping of technology theory, secondo la quale le conseguenze sociali di una tecnologia dipendono principalmente dall'uso che la cultura ne fa. Allo stesso modo, la distrazione, fenomeno per cui spesso colpevolizziamo i nuovi media, é secondo Rheingold, un effetto collaterale di un attenzione non allenata. Di vitale importanza é l'alfabetizzazione degli studenti, all'interno dei contesti scolastici, all'uso dei media, é importante in tal senso che la scuola cambi prospettiva ed atteggiamento nei confronti dei nuovi media, insegnando ai ragazzi come trovare le conoscenze e come costruirle. Inoltre viene sottolineata l'importanza delle comunitá online, del saper utilizzare adeguatamente queste risorse tecnologiche sfruttandone i benefici e le opportunitá che qeste offrono in quanto cittadino di farsi valere e di far valere il proprio punto di vista opportunitá di far valere il proprio punto vista nei confronti della poitica. Si sottolinea quindi l'importanza dei nuovi media anche in ambito democratico e politico, uno strumento utile se sappiamo utilizzarlo, poiché viceversa, il rischio é che la politica utilizzi questi mezzi per manipolare il popolo. Vengono toccati temi particolarmente pertinenti alla materia "Psicotecnologie e processi formativi" alcuni tra i quali: Intelligenza collettiva, comunitá online, il web, educazione, scuola e l'impatto di internet, pertanto ritengo appropriato l'articolo rispetto ai temi principali della materia. Ritengo che i contenuti dell'articolo siano corretti ed attendibili in quanto, Howard Rheingold, autore del libro su cui si basa l'arti
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    Ho trovato l'articolo estremamente interessante e stimolante. Offre una visione positiva della Rete come uno strumento che può rendere le persone più intelligenti e consapevoli, purché venga utilizzato in maniera critica. Inoltre, evidenzia come la guida di Rheingold possa essere d'aiuto alle persone per sviluppare le competenze necessarie ad utilizzare la Rete in modo efficace e consapevole. Mi trovo d'accordo sul fatto che sia necessario insegnare nelle scuole come utilizzare correttamente gli strumenti digitali.
Romina Mandolini

La scuola si fa Open - 0 views

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    Khan Akademy, è una piattaforma educativa per l'apprendimento creata online da un ingegnere americano originario del Bangladesh. Serve agli studenti per studiare e approfondire matematica, storia, fisica, chimica, biologia, astronomia, economia, finanza. Se si visita la pagina Facebook dedicata ci si accorge dell'entusiasmo che ha riscosso. Si tratta di video tutorial (tipo le nostre video lezioni) che utilizzano il video sharing di YouTube e sono organizzati secondo "un albero della conoscenza" che permette di costruire un percorso di apprendimento fatto di lezioni di una decina di minuti e relativi esercizi. Leggendo in rete, sembra che la sua forza stia nell'aver costruito contenuti in creative commons che spingono alla diffusione e condivisione libera e alla rielaborazione. Ma sta anche nella costruzione di mappe del processo di apprendimento che forniscono agli insegnanti (un po come capita a noi nella ns università) indicazioni precise sui punti deboli dei singoli alunni di una classe. Gli esercizi sono organizzati con schemi gaming, di acquisizione punti. Molto interessante.
Fabrizio Della Maggiora

Generazione 2.0 italiani-online - 1 views

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    Trovo interessante questo articolo. Cambiano le generazioni e così le abitudini. I giovani fra i 18 e i 30 anni vivono on line. E il Reuters Institute rivela che i momenti più comuni per accedere alle notizie sul web "sono al risveglio e prima di dormire".
assunta somma

I nuovi futuro della didattica - 1 views

#Psicotecnologie

started by assunta somma on 07 Nov 12 no follow-up yet
Luigi Coccia

Attività di apprendimento online e Cognizione Distribuita - 1 views

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    utili slide con dati statistici relativi ai processi di apprendimento
Luciano Di Mele

Articolo sulla raccomandazione in e-learning - 12 views

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    L'articolo suggerisce metodi per aiutare gli studenti alla ricerca di learning object di loro interesse
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    Un Learning Object (oggetto didattico) è una risorsa educativa, principalmente digitale, di cui l'insegnante, il tutor o lo studente si servono per studiare. Si può definire anche come un blocco, un'unità di contenuto a sè stante, sulla quale si basa un percorso di apprendimento. Ogni LO è costituito da varie parti: slides, foto, testo, grafica ecc. Combinando o scomponendo i diversi oggetti, l'insegnante può creare percorsi di apprendimento ogni volta diversi l'uno dall'altro, pertanto i LO godendo di questa struttura modulare e flessibile sono spesso utilizzati per una didattica individuale e personalizzata. Lo scopo del LO è quello di dare un'informazione strutturata tale che al termine del servizio formativo il fruitore abbia acquisito esperienza, conoscenza e arricchito la propria cultura. Dal punto di vista pratico, invece, un LO è progettato per essere riusato e operabile su diverse piattaforme di e-learning, con grande risparmio di costo e tempo. Oggi i LO sono sempre più sofisticati, studiano infatti il profilo del fruitore sia dal punto di vista delle sue conoscenze pregresse sia dal punto di vista meta-cognitivo, in questo modo il risultato finale risulta più che efficace.
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    Che cos'è un Oggetto Didattico (OD)? Reperire in Internet risorse educative di cui l'insegnante o lo studente possano servirsi per studiare, autoformarsi o insegnare non è cosa semplice, anche perché le pagine presenti nel web aumentano sempre di più e i motori di ricerca forniscono informazioni soltanto sulle pagine web più superficiali di un sito, tralasciando quelle che l'utente raggiungerebbe se approfondisse la navigazione. La progettazione di un OD, invece, è mirata a superare tali ostacoli tecnici e documentari. Un Oggetto Didattico è un blocco di apprendimento autonomo, coerente, unitario e riusabile che risponde a un singolo determinato obiettivo di apprendimento/insegnamento. Un Oggetto Didattico è come una molecola Una metafora aiuterà a capire meglio. Un Oggetto Didattico viene spesso paragonato a una molecola. Così come questa è composta da atomi (fatti di elettroni, protoni, quark, eccetera), ogni singolo Oggetto è costituito da varie parti (foto, testo, suono, grafica). L'insegnante è, quindi, il chimico che conosce le formule e la materia, ossia le tecniche e i metodi d'insegnamento ed è esperto della propria disciplina. In sostanza è in grado di utilizzare uno o più Oggetti, scomporli e crearne di nuovi. Combinando insieme Oggetti diversi si possono realizzare percorsi di apprendimento diversi. Un docente può creare un iter di apprendimento/insegnamento legando Oggetti nell'ordine che soddisfa specifici obiettivi didattici e che meglio si adatta agli stili cognitivi e di apprendimento degli specifici allievi cui si rivolge. Gli Oggetti Didattici, per la loro natura modulare, semistrutturata e flessibile sono di enorme supporto alla didattica individualizzata e possono quindi essere utilizzati così come sono oppure scomposti e i singoli elementi utilizzati per costruirne di nuovi. La riusabilità innanzitutto Da un punto di vista tecnico, invece, un Oggetto Didattico è progettato in modo da essere riusabile e int
lucacivitelli

Tag e marketing online - 0 views

Anche nel mondo del marketing online i tag rivestono una importanza sempre crescente. La gestione dei tag risponde alla necessità di misure di marketing più agili e di un tracciamento delle attivit...

#Tagging

started by lucacivitelli on 10 Jan 18 no follow-up yet
Barbara De Sieno

L'Apprendimento Collaborativo in rete nell'esperienza del Nettuno - 10 views

    • Barbara De Sieno
       
      Riporto uno dei lavori scritti dal ns. rettore sul'argomento dell'apprendimento collaborativo in cui vengono riportate sinteticamente alcune delle teorie più significative sul valore psicopedagogico dell' apprendimento collaborativo. Teorie nate prima dello sviluppo delle reti telematiche e che oggi sono facilmente applicabili anche per realizzazione di processi di apprendimento collaborativo in rete ed esposto il modello didattico del NETTUNO. Buona lettura.
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    Negli ultimi anni, l'applicazione delle tecnologie telematiche nell'insegnamento a distanza ha permesso di realizzare processi di apprendimento collaborativo, dando luogo a modelli di insegnamento/apprendimento caratterizzati essenzialmente da: Comunicazione bidirezionale e interattività; Libero scambio di informazioni; Circolazione di idee in maniera sincrona e asincrona.
  • ...8 more comments...
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    Collaborative learning Ho trovato molto interessante e con pieno riscontro oggettivo, la relazione della Prof.ssa Garito, circa "l'Apprendimento Collaborativo". La mia condizione di lavoratore full-time e la mia età (53 anni), non facevano pensare che potessi riprendere gli studi universitari così impegnativi, non solo per le ore da dedicare ai libri, ma soprattutto per il tempo necessario per frequentare le lezioni in Facoltà. Ma il mio desiderio di completarmi culturalmente, mi spinse ad iniziare nel 2010 l'avventura dell'università tradizionale, mettendo in preventivo un percorso di studio molto più lungo dei tre anni previsti. La pur scarsa frequentazione l'ho svolta utilizzando giorni di ferie con disappunto della mia famiglia, gli incontri con i docenti sempre molto sofferti per il tempo risicato sottratto alla mia pausa pranzo, difficoltà di raggiungere la facoltà per traffico e posto macchina, lo studio procedeva con "navigazione a vista", senza ben sapere cosa studiare e ciò che si doveva approfondire. Ebbi però la soddisfazione di superare un esame e un esonero, ma sentivo il peso di troppa sovrapposizione di impegno lavorativo, famigliare e di studio. Dopo qualche mese ebbi l'occasione dalla mia azienda di iscrivermi all'università Uninettuno, onestamente mi spaventava l'idea di non avere un contatto diretto con i docenti, i tutor, la segreteria e i miei compagni di studio. Dopo qualche giorno di esplorazione del sito, dei servizi a disposizione, della struttura organizzativa mi resi conto che Uninettuno mi offriva la possibilità di studiare comodamente, di ottimizzare i tempi della mia giornata e quindi non sottrarre granché ai miei famigliari, finalmente potevo studiare con la tranquillità di organizzare senza affanni la mia scaletta per prepararmi agli esami. La più grande comodità è data dalla possibilità della formazione in modalità diacronica, poter usufruire delle lezioni quando e da dove si vuole, infatti io
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    Anche per me è stato illuminante l'incontro con Uninettuno quando me mi fu segnalata dalla mia scuola di counseling. Era già da alcuni anni che maturavo il desiderio di approfondire lo studio della psicologia oltre a ciò che avevo imparato nella formazione in counseling e nelle altre formazioni in tecniche psico-corporee che da anni propongo. Quella della psicologia scientifica rimaneva però soltanto una passione perchè non ritenevo possibile affrontare un impegno simile da adulto e lavoratore. Le materie mi attiravano così tanto che tutti gli anni cercavo di frequentare da auditore un pò di lezioni e corsi presso la facoltà di Genova, in particolare ricordo con piacere il laboratorio a tecniche attive di role play. Quindi quando presi visione della proposta Uninettuno non ci pensai due volte ad iscrivermi subito e non mi sono affatto pentito visto che sono arrivato all'ultimo anno riuscendo a conciliare senza particolare sforzo studio, vita privata e lavoro, grazie soprattutto alla possibilità di seguire le videolezioni ad orario libero e quindi in modalità diacronica. Quindi ringrazio e mi complimento anche io con Prof.ssa Garito per questo progetto di grande utilità sociale.
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    Uninettuno- l'università adatta ai miei ritmi e alla mancanza di tempo , ma ciò non vuol dire meno impegnativa,anzi, visto le richieste dei tutor esigenti per l'ammissione agli esami, direi che questa università mi fa sudare ! Ma va bene così ! Mi piace ! Mi affianco ai ringraziamenti di Riccardo: grazie !
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    Sicuramente è stata un innovazione molto utile nel senso che grazie alla nuova piattaforma telematica si è messo in campo un nuovo approccio pedagogico e questo ha dei vantaggi non indifferenti, seguire le università in maniera telematica é molto utile perché ci si può organizzare lo studio come meglio si crede e in più possiamo apportare dei contributi creando così un apprendimento collaborativo in rete, dando un'informazione e ricevendone un'altra da altri utenti.
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    In effetti,è da eliminare il luogo comune secondo cui chi frequenta a distanza possa studiare poco e sostenere esami relativamente semplici. In molte telematiche è possibile ricevere una didattica di qualità che non ha nulla da invidiare ad atenei prestigiosi. Non è un caso, inoltre, che al giorno d'oggi quasi tutte le università tradizionali ricorrano a spazi online legati allo specifico corso dove i docenti caricano slides proiettate a lezioni o dispense digitali. Inoltre buona parte di queste stesse università si affida al e-learning per lo svolgimento di master e corsi di perfezionamento.
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    Nel testo viene fatto riferimento alle teorie costruttiviste che mettono in evidenza l'importanza, per l'apprendimento a distanza attraverso le reti telematiche, della creazione di ambienti che rendano possibile l'apprendimento stesso in forma collaborativa ed attiva. Particolare attenzione va rivolta al contesto, che deve essere simile alle situazioni reali e rendere agevole, attraente e coinvolgente la partecipazione, alla costruzione, che deve permettere la creazione di spazi idonei per comunicare e riflettere, alla collaborazione, che diviene uno strumento per l'apprendimento grazie proprio allo scambio e confronto di informazioni e opinioni ed al loro approfondimento, ed alla conversazione, fondamentale per l'elaborazione del significato. I sistemi telematici offrono la possibilità di agire in modalità sincronica, mettendo in contatto nello stesso momento i partecipanti, o diacronica offrendo, in qualunque momento ed ovunque sia tecnicamente possibile, l'accesso per lo sviluppo del processo di apprendimento in base ai propri tempi ed alle proprie esigenze. Ne è un esempio il modello didattico di Uninettuno.
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    buonasera, sono lavoratrice full time , ho una famiglia e sono già laureata in matematica alla Sapienza di Roma.Si è parlato fino ad ora degli aspetti positivi delle Uniiversità telematiche , ma ci sono anche aspetti negativi . Per me non è stato facile adattarmi al metodo dell'Università telematica. Se da una parte, posso ascoltare le lezioni quando e dove desidero, dall'altra non ho un rapporto diretto imminente con il docente mentre spiega . Mi manca l'avere la possibilità di chiarire eventuali dubbi nell'imminente , cioè mentre si ascolta la lezione. Mi manca il socializzare direttamente con le persone che seguono il tuo stesso corso . Mentre nell' Università la Sapienza, ho conosciuto persone che sono diventati i miei compagni di studio , in questa Università telematica ti senti sola . Non si ha modo di poter creare un gruppo di studio a meno che tu non conosca già le persone prima di segnarti all'Università telematica
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    L'applicazione delle tecnologie nell'insegnamento ha reso possibile l'apprendimento a distanza che anni fa era impensabile, cosí come la possibilitá di apprendere in modo collaborativo e comunicare in modo estremamente efficiente. In questo sicuramente la tecnologia ha portato un grande miglioramento danto possibilitá anche a chi non poteva spostarsi.
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    Credo che le tecnologie al giorno d'oggi siano uno degli strumenti più potenti per educare, informare ed apprendere. Esse hanno dato la possibilità di istruirsi e formarsi anche a chi magari prima faticava. Lo si può fare seguendo i propri ritmi, il proprio metodo, trovandosi in diverse aree geografiche, vivendo diverse condizioni lavorative e familiari. Se dovessi riassumere le caratteristiche che più ritengo importanti di una piattaforma di apprendimento telematico, come lo è l'università Uninettuno, direi: libertà di organizzazione, sostegno tra colleghi, ampia disponibilità di contenuti.
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    Il modello di apprendimento collaborativo e a distanza di Uninettuno offre la possibilità di studiare usando canali diversi dalle università di impostazione classica, mi ha dato la possibilità a quasi 50 anni di re introdurmi nello studio. Una modalità completamente diversa. Una riflessione che faccio è che la scelta di iscrivermi ad una università telematica è avvenuta anche dopo una esperienza tramite corsi online gratuiti di EduOpen (corsi MOOC), è un progetto creato da un network di università italiane, e forse non solo, per la diffusione della conoscenza, con una facile accessibilità ad un percorso di tuo interesse. Questa scoperta dei MOOC mi ha predisposto cognitivamente ad intraprendere un percorso più strutturato come quello offerto da Uninettuno, che fra l'altro è stata pioniera di questo tipo di modalità di apprendimento. Lo spunto di riflessione è che la scelta di iscrivermi ad Uninettuno è stata postuma ad un mio "training" e utilizzo della tecnologia che mi ha dato sicurezza nelle mie capacità di apprendimento, capacità di saper usare strumenti e apparati diversi dai libri. Molte persone over 50 non accedono a questo tipo di modalità di studio, non per incapacità, ma per senso di inadeguatezza, manca un senso di auto efficacia nell'uso del web come strumento di apprendimento. Nel mio piccolo cerco di sostenere la divulgazione di nuove metodologie di studio quando incontro persone che vorrebbero riprendere gli studi anche in età avanzata, e sento delle resistenze dovute a paura di sentirsi inadeguati. Inoltre il modello di apprendimento collaborativo è di grande aiuto e sostegno proprio a persone che sentono di dover affrontare una sfida che non è solo determinata dai contenuti della materia ma dalla modalità. Il messaggio che offro è " Non sarete soli". L'assenza di competitività all'interno dei gruppi di studio di Uninettuno, il sostegno reciproco, per come uno può' e nella misura in cui lo può dare, è fonda
marisaccomani

Privacy online: decisioni e consapevolezza nell'utilizzo di Internet - 0 views

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    Questo articolo, tratto dal sito "State of mind", descrive quali sono i pericoli derivanti dalla condivisione dei dati personali on line. Quando ci colleghiamo ad un sito, quando decidiamo di acquistare qualcosa on line o scarichiamo un "app", ci viene richiesto non solo di pubblicare i nostri dati personali, ma di accettare quello che di questi dati ne verrà fatto. La tempestività con cui accettiamo deriva da un processo decisionale che segue la via breve, un processo cognitivo rapido ed economico, non privo di conseguenze. Internet non dimentica, la cancellazione di un applicazione, non implica la cancellazione delle nostre informazioni, Essere consapevoli delle nostre azioni potrebbe aiutarci ad evitare errori e ad imparare ad utilizzare al meglio uno strumento che altrimenti diventerebbe un potenziale nemico.
lidiapirovano

Interazioni online, relazioni sociali e rischio phubbing - Psicologia - 0 views

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    In questo articolo si evidenzia chiaramente l'impatto che la tecnologia ha sulla mente delle persone e della societá e di come con la diffusione della tecnologia i confini tra reale e virtuale diventano sempre più sfocati. Se da un lato le relazioni sociali sono state beneficiate dei progressi dall'altro appaiono fenomeni nuovi che rischiano di minare le relazioni come quello del phubbing che consiste nel prestare maggior attenzione allo smartphone piuttosto che al nostro interlocutore.
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