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Lucia Bartolotti

AulaBlog: utilizzare Voicethread nella didattica - 5 views

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    Presentazione del software Voicethread, che associa immagini ad un commento orale. Molto interattivo, fa spazio anche ai commenti degli ascoltatori. Alla fine si possono avere presentazioni "dialogate", come si vede dagli esempi in questo sito.
Claude Almansi

Trascrizioni on line: perché e come | Webaccessibile.org Roberto Scano 2013-0... - 0 views

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    "Una serie di interessanti video (in lingua inglese) ed una presentazione per aiutare gli sviluppatori a comprendere l'importanza di sottotitoli e trascrizioni."
gianni panconesi

Presentazione | Apprendere e Insegnare ad Apprendere - 0 views

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    boomarkato
Luisella Mori

Creative Commons, la condivisione del sapere | My cMOOC Blog - 0 views

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    "Come fare a inserire il logo cc (Creative Commons) sul proprio blog (ad esempio sulla colonna di destra o in fondo alla pagina per i template che lo permettono, come il mio, Twenty Eleven). E come embeddare una presentazione di SlideShare"
Claude Almansi

Australia: le lacrime della premier per i disabili - Repubblica Tv - la Repubblica.it 2... - 0 views

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    "Julia Gillard non ha trattenuto la commozione durante il suo discorso al parlamento per la presentazione della nuova legislazione in sostegno dei disabili, la "DisabilityCare Australia"" Una didascalia melensa per una cagatina di 1:00 (preceduta da 0:15 di pubblicità) estratta un discorso interessantissimo di 14:58 - vedi http://www.youtube.com/watch?v=YtCIbDiXmjU - e con un codice embed kilometrico?? Vabbé che dal codice embed si può ricavare l'URL del video - http://flv.kataweb.it/repubblicatv/file/2013/05/15/133892/133892-video-rrtv-gillarddisabili.mp4 - e che il video l'hanno sottotitolato. Però lo stesso: non augura bene per il futuro dei media tradizionali tipo La Repubblica.
Anna Cilia

Aceto Balsamico tradizionale di Modena - 6 views

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    Peccato che per scaricare questo "slideshare" siamo obbligati a iscriverci a facebook o linkedin. Ci rinuncio. Ci sarà qualcosa di analogo un po' più libero e, soprattutto, più diretto?
  • ...2 more comments...
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    @Daniele Per scaricare diaporami di slideshare, basta crearsi un account slideshare, e lo puoi anche fare in modo tradizionale da https://www.slideshare.net/signup , dando un nome utente, password e indirizzo e-mail, poi ricevi l'e-mail per la conferma ecc. I pulsanti facebook e linkedin sono soltanto per chi desidera collegare uno di quegli account con quello slideshare.net Però @Anna: A me risulta che hai disabilitato il download in http://www.slideshare.net/annacilia/aceto-balsamico - c'è un motivo particolare?
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    Tornando ad hosting più liberi (e più diretti - per gli altri): si può giocare di sponda utilizzando un wiki dove si possono caricare file. Ad es. avevo fatto http://almansi.wikispaces.com/CTE per poter annunciare in una presentazione delle licenze CC, che ci avrei messo il diaporama, l'audio ed altre risorse. Quindi dopo, l'ho fatto, con un embed del diaporama sincronizzato con l'audio su myPlick.com che è come slideshare: anche lì ci sono i link per i download, ma anche lì bisogna essere loggati per scaricarli. Perciò ho anche caricato il diaporama come ODP (formato originale: equivalente libero di PPT) e PDF (che si può leggere col browser), e l'audio sul wiki, poi ho aggiunto i link in quella pagina. Quindi se volessi, potrei anche riutilizzare quei link sul mio blog WordPress, che non consente il caricamento di quei tipi di file, ma dove si possono linkare. Perciò dopo la presentazione, oltre ad aggiungere la registrazione audio al diaporama su myPlick, ho anche caricato il diaporama come ODP e come PDF, e il file audio, nel wiki e ho aggiunto i link nella pagina delle risorse. Idem per chiunque, d'altronde. Un'altra possibilità, più diretta anche per il "caricatore", è http://archive.org/ : non vi ho ancora mai caricato un diaporama, ma si può. Grosso vantaggio: il software ti deriva diversi altri formati dal file originale. Quelli elencati a sinistra in http://archive.org/details/AProfessionalLifeNarrativeAndSomeRelatedStories sono tutti derivati, salvo PDF, il file che avevo caricato. Spetta al lettore scegliere quel che gli garba.
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    Ho riabilitato il download che avevo disattivato, perché, guardando alcune presentazioni in slideshare, avevo notato che era quasi sempre disattivato. Pensavo fosse la procedura migliore. Per quanto riguarda altri servizi di hosting, proverò le modalità che suggerisci. Grazie, i tuoi insegnamenti sono impagabili.
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    Molti disabilitano il download perché temono che le loro produzioni vengano utilizzate da altri, nell'ottica "è mio, l'ho fatto io". Peccato...
sabinaminuto

Emergenza educativa e nuove tecnologie. Stimoli per una riconsiderazione della questione, - 6 views

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    "Emergenza educativa enuove tecnologie. Stimoli per unariconsiderazione della questione GIOVANNI MARCONATO 1 Internet e le nuove forme di comunicazione stanno portando radicali cambiamenti nella vita pratica di ognuno di noi. Questi mutamenti possonoprodurre, spesso, reazioni diverse in base alla realtà anagrafica delle persone,tanto da rendere appropriata l'espressione "nativi digitali", per coloro che sono nati nell'era tecnologica, da contrapporre ai cosiddetti "immigrati tecnologici", espressione riferita a coloro che sono entrati in questa epoca provenendo "da altrove" e con un piede radicato nel passato. Il contributoofferto dal presente lavoro diviene importante non solo ai fini di comprendere le differenze e le difficoltà di comunicazione e di linguaggio fra allievi e insegnanti-formatori, ma soprattutto per indicare una via per arginare l'emergenza educativa che si sta costantemente espandendo. Il suddettopercorso non può che passare per un uso significativo e responsabile di Internet, delle tecnologie digitali e più in generale dei nuovi mass media. 25 ANNI DELLA RIVISTA 22 sformata significativamente, ci viene facile dare una spiegazione ai compor-tamenti "tecnologici" dei bambini, dei pre-adolescenti e degli adolescentiche sono nati trovando le tecnologie, Internet e telefonini come presenzanormale e naturale nei propri luoghi di vita ed incorporandoli spontanea-mente, con estrema naturalezza, nelle pratiche personali e sociali. Nessunaabitudine (individuale e sociale) pre-tecnologica può determinare e model-lare il loro modo di interagire con la realtà e nulla è di ostacolo all'inven-zione di stili e pratiche di relazione del tutto nuove e determinate solo dallefunzionalità e dalle affordance presenti nei nuovi strumenti. Nessun mecca-nismo di transfer negativo ha impedito l'esercizio creativo (agito più spessonella dimensione sociale e collaborativa, che in quella individuale) di deter-minare nuovi modi di agire e,
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    Tra le molte riflessioni che l'articolo di Marconato apre ne posso scegliere, per ora, un paio: 1) è corretto porre la questione in termini di "nativi digitali"? 2) E' soltanto, o principalmente, l'approccio verso le tecnologie digitali a creare un divario fra ragazzi e insegnanti? Riguardo alla prima domanda ho notato come atteggiamenti (e attitudini) simili a quelli dei ragazzi nei confronti di internet ce l'hanno anche tanti adulti, specialmente se di bassa istruzione. Questo mi fa pensare che la frequentazione assidua, soprattutto, di social networks dipenda essenzialmente dall'avere poche difese contro l'accettazione passiva di mode e modelli di consumo. Infatti, da quello che ho potuto vedere, sono pochi i ragazzi che possiedono "vere" competenze informatiche e, in genere, quelli che le possiedono, spesso, le condividono con almeno un genitore. Di positivo c'è l'apprendimento intuitivo e condiviso degli strumenti per navigare e comunicare in internet, ma anche quello non mi sembra "generazionale": è tipico anche di molti adulti, soprattutto se non hanno subito il condizionamento del cosiddetto "metodo di studio". Per l'apprendimento non serve la fatica ma l'interesse. Alla seconda domanda ha risposto già, in modo articolato, Marconato: i gap generazionali ci sono sempre stati. Inoltre, nel "villaggio globale" non c'è solo una cultura globale e condivisa; anzi, di condiviso c'è poco. Sta all'insegnante avere un'apertura verso l'altro, tale da non dare per scontato che egli possieda conoscenze prestabilite alle quali collegarsi. Spesso è già un errore considerare che un alunno possieda quelle certificate nei precedenti anni di scuola. Tra l'altro, se egli ha molte curiosità e interessi, e questi internet aiuta decisamente a soddisfarli, ma le sue informazioni divergono da quelle possedute dall'insegnante, per i prof più tradizionalisti è anche peggio, ma era così anche
Francesco Valotto

Top 100 Tools for Learning 2012 - 1 views

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    Una presentazione delle 100 applicazioni per la didattica più votate da un panel di oltre 500 formatori professionisti. Come prevedibile risente pesantemente del fatto che i votanti sono "worldwide" e dunque la diffusione la fa da padrona spianando la strada alle multinazionali (Microsoft, Google, etc)
mariano maponi

Social Learning: the changing face of workplace learning - 0 views

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    Presentazione di Jane Hart 
Francesco Valotto

Qualche informazione? | SusyDiario - 4 views

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    Caratteristiche e funzionamento di SusyDiario: presentazione di slides
Lucia Bartolotti

New Edmodo - ThingLink - 6 views

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    Presentazione (in inglese) della nuova interfaccia di Edmodo. Fatta benissimo, perché è interattiva: ogni icona di Edmodo è taggata con la spiegazione. In qualche caso ci sono filmati di ulteriore chiarimento. L'interfaccia è quella degli insegnanti (c'è la possibilità di cambiare il codice dei gruppi, a sinistra), ma i filmati di spiegazione si rivolgono anche agli studenti e possono essere da loro visti su YouTube.
Lucia Bartolotti

boredom2.ppt - Google Drive - 8 views

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    Presentazione di Jeff Cooper e David Weksler - congresso Moodle 2013. Condivido perché suggeriscono siti e pratiche didattiche molto molto efficaci.
Claude Almansi

L'UNESCO dovrebbe sottotitolare i suoi video YouTube (Almansi videoblog) Aprile 2010 - 0 views

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    "Sommario Premessa | Presentazione del World Anti-Piracy Observatory dell'UNESCO | Video originale | Video sottotitolato | Sottotitoli diversi | 1 Sottotitoli inglesi umani | 2 Sottotitoli inglesi automatici | 3 Traduzione italiana automatica dei sottotitoli inglesi automatici | 4 Traduzione italiana automatica dei sottotitoli inglesi umani | 5 Sottotitoli italiani umani | Conclusioni sulla sottotitolazione | E sul fondo? |"
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    M'ero dimenticata questo post. Per fortuna me l'ha ricordato uno spammer che ha cercato di farvi un trackback, il ché ha suscitato una notifica via email. Cosa interessante: il video originale dell'UNESCO esiste ancora, e può essere embeddato, salvo sul mio blog Webmultimediale.org In effetti, se si cerca di farlo partire, appare soltanto: "This video contains content from Unesco, who has blocked it from display on this website. Watch on YouTube". Mo' proverò a rifare il post sul blog Wordpress.
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    Correzione: non funziona l'embed nemmeno sul blog WordPress . Ero stata tratta in inganno dal fatto che il codice embed del video continua ad essere offerto per il video originale in http://www.youtube.com/watch?v=QC4lkyBc-1k : E anche qui dà lo stesso risultato bloccato:
Lucia Bartolotti

MY FLIPPED CLASSROOM by Crystal Kirch on Prezi - 5 views

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    Questa presentazione è veramente straordinaria, anche se purtroppo è in inglese. Se la fate andare piano piano, non è difficile seguire, perché non c'è audio. L'autrice Crystal Kirch è una giovane insegnante di matematica in una scuola superiore USA. Ha preparato molto materiale utile sulla Flipped Classroom. Cercate il suo blog!
Claude Almansi

Scusi, conosce la PirateBox? - nilocram, Readlists 2014-03-11 - 3 views

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    "Scusi, conosce la PirateBox? Created by nilocram on Mar 11 2014 PirateBox/LibraryBox: un dispositivo mobile per la mediazione digitale in biblioteca e non solo. I contenuti di questo ebook sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 . CC-BY-SA 1. Scusi, conosce la Pirate Box? http://nilocram.wordpress.com/2013/07/08/scusi-conosce-la-pirate-box/ 2. Pensa fuori dagli schemi, prova la LibraryBox! http://nilocram.wordpress.com/2013/06/11/pensa-fuori-dagli-schemi-prova-la-librarybox/ 3. Che cos'è una bibliobox http://bibliobox.wikispaces.com/Che+cos%27%C3%A8+una+bibliobox Una presentazione sintetica della bibliobox tradotta dal sito http://www.bibliopedia.fr/ 4. Costruite da soli la vostra PirateBox http://nilocram.wordpress.com/2013/05/28/costruite-da-soli-la-vostra-piratebox/ 5. Personalizza la tua PirateBox con Bootstrap http://nilocram.wordpress.com/2013/07/31/personalizza-la-tua-piratebox-con-bootstrap/ 6. Metti un catalogo di ebook nella tua Piratebox http://nilocram.wordpress.com/2014/03/10/metti-un-catalogo-di-ebook-nella-tua-piratebox/ 7. LibraryBox 2.0 http://bibliobox.wikispaces.com/LibraryBox+2.0 "
Claude Almansi

Are Infographics Making Us Stupid? - Make your ideas Art - 0 views

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    "Published on March 18th, 2013 | by Guest Author [Kate Lee] Infographics are becoming an increasingly popular method of communicating information quickly and clearly. Great designs can reduce the complexity of information, making a process, product or service easily understandable and accessible to the general public. And a good infographic means that all of that information is presented in a way that is aesthetically pleasing to boot. But have infographics become too good at streamlining information? Have they become the fast food of graphic design - quickly digestible, but lacking in substance? Infographics: Guilty As Charged The web has lots of criticisms levelled at infographics and it's true that many are poorly created, failing to fulfil their purpose, using Papyrus or other crimes against design. The main complaints when it comes to infographics are: 1. Creates confusion: the data is presented in a manner that takes a long time to interpret, is difficult to follow and creates additional complexity instead of providing clarity. 2. Inaccurate information: [...] 3. Too long: [...] 4. General ugliness: [...] The problem with infographics is that so many people think it's easy to create them, when in fact it's a particular subset of skills in an already specialised profession.[...] Data Visualisation Requires Thinking That being said, there are truly great infographics out there that tick all the boxes: accurate information, presented in an effective visual manner that helps the audience interpret and understand quickly. And so we come to the point of this post: with complex information rendered so comprehensible, without the need to read long reports and with the ability to look at pictures and share it with all your friends - is there a danger that infographics cause the audience to stop thinking? In short, the answer is no. In most cases where the audience needs to think, the data isn't simple anyway. The mission of infographics is to re
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    Titolo volutamente provocativo. Ottima presentazione delle "infographics", di cosa dovrebbero e potrebbero essere ma purtroppo spesso non sono, e degli risvolti cognitivi del loro uso.
vincenzo bitti

Indire, sito ufficiale - 2 views

  • Se l’introduzione di queste dotazioni ha consentito di cambiare il modo di fare lezione, la disposizione dei banchi in file parallele orientate verso la cattedra non è più un’organizzazione funzionale perché si scontra con la dinamicità di processi, con la flessibilità della comunicazione e dell’interazione resa possibile dalle ICT.
  • Un ambiente didattico organizzato in questo modo è infatti predisposto unicamente per ricevere informazioni e non per cercare e selezionare fonti, negoziarle e condividerle.
  • Nell’ambito della ricerca sui nuovi spazi dell’apprendimento, l'Istituto Indire ha collaborato, inoltre, alla stesura dei principi ispiratori delle Linee guida edilizia scolastica, recentemente pubblicate sul sito del MIUR. Le linee guida prefigurano nuovi ambienti nei quali l’aula, tradizionalmente intesa, non è più lasciata sola nei processi di insegnamento e apprendimento: “per molto tempo l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica, rispetto alla quale erano strumentali o accessori: i corridoi, luoghi utilizzati solo per il transito degli studenti. Tutti gli spazi della scuola erano subordinati alla centralità dell’aula o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali. Questi luoghi erano vissuti in una sorta di tempo “altro” rispetto a quello della didattica quotidiana. Ogni spazio era pensato per una unica attività e restava inutilizzato per tutto il resto del tempo scuola. Oggi emerge la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere”.
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  • La classe deve essere sufficientemente flessibile da consentire anche lo svolgimento di lavori di gruppo nei quali “l’insegnante non svolge interventi frontali ma assume il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando  ambienti di apprendimento atti a favorire un  clima positivo e la partecipazione ed il contributo di ciascuno studente in tutte le fasi del lavoro dalla  pianificazione alla valutazione. Dovranno dunque essere pensati spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili in modo tale da consentire configurazioni diverse coerentemente con lo svilupparsi e l’alternarsi delle diverse fasi dell’attività didattica. Un ambiente di questa natura deve essere in grado di essere sufficientemente flessibile da consentire, ad esempio, lo svolgimento di attività in gruppi di piccola o media composizione (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc”.
fabrizio bartoli

Cambiare i paradigmi dell'educazione - YouTube - 6 views

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    E' la famosa presentazione di Ken Robinson con i disegnetti. La cosa bella è che il flusso audio è in italiano. Da vedere e rivedere.
mariateresacar

Digital Presentations in Education - 3 views

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    Everything for and about presentations - software, online tools, apps, templates, tutorials Curated by Baiba Svenca
Francesco Valotto

Create Presentations Easily on WordPress.com with Shortcodes - Blog - WordPre... - 9 views

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    Creare presentazioni nei blog di Wordprss
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    Vista la presentazione di esempio. Mi sembra un'aggiunta utilissima ai blog di Wordpress e un ulteriore incentivo ad usarli in classe. Grazie per la segnalazione.
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