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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
Giovanni Acunzo

La Mente Dei Bambini Nell'era Di Internet: Come Cambia Il Modo Di Ragionare - 4 views

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    Breve descrizione panoramica fatta dalla dott.ssa Elisa Gabbi (psicologa di Bologna) e dal dott. Michele Facci su come l'avvento di internet ha modificato il nostro modo di pensare. Riferendosi, in particolare modo, agli effetti prodotti sul modo di ragionare nei bambini.
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    Interessante. Ci riflettevo pochi giorni fa. Ho due figli piccoli e spesso mi ritrovo a fare fatica nel comunicare con loro. Fanno e dicono cose che io alla loro età non avrei mai immaginato. Si sente spesso dire che è il mondo di oggi, che sono bombardati di immagini. Vero, me c'è dell'altro. Approcciandomi a studiare questo esame mi sono proprio chiesta quale effetto può avere questa ipertecnologia su una mente che si sta formando. Se è vero che la tecnologia cambia la nostra intelligenza cosa può comportare nei nostri figli? Come si può fare per cercare di relazionarci a loro in modo più efficace? Forse è questa la chiave di un problema generazionale su cui molti psicologi e sociologi hanno scritto libri ed proposto interventi.
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    Ho letto l'articolo e l'ho trovato interessante. Forse perchè si avvicina al mio modo di pensare. Credo che sia indispensabile capire che il computer e internet sono dei mezzi. Mezzi, non fini. E' fondamentale avere chiari i fini dell'educazione, in modo da capire quali mezzi siano i più appropriati per raggiungere quei fini. Sto facendo una serie di laboratori con bambini della scuola primaria: li porto nel bosco, racconto una fiaba e faccio loro conoscere le piante. Ci sono bambini che rimangono meravigliati e incantati. Altri non riescono a stare fermi più di due secondi: hanno continuamente bisogno di novità, che le cose cambino velocemente. Essere abituati alla velocità delle immagini sullo schermo o alla velocità di reazione di un computer porta a non accettare i tempi "giusti" che la vita richiede. E' come se fossero in giostra e la giostra gira velocemente e loro non sono in grado di andare più lentamente. E non godono di nulla! Altra cosa che noto in questi bambini è l'incapacità di stare ad ascoltare. Devono sempre dire qualcosa. E' proprio quello che ci capita con internet, no? E con i vari social network: abbiamo sempre la nostra da dire. Manca la capacità di stare in silenzio e di "lasciarsi riempire" di conoscenza. So che sto andando controcorrente e che sto facendo delle affermazioni che in qualche modo contraddicono quanto nel corso viene detto. Ma credo che un vero studio approfondito sull'influenza che la velocità e le nuove tecnologie hanno sul modo di lavorare della nostra mente dovrebbe essere affrontato. Per non trovarci ben presto con una massa di adulti occidentali "schizzati".
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    Raffaella, condivido la tua riflessione. Sono dell'idea che sia bellissimo poter sfruttare le possibilità che queste nuove tecnologie ci offrono e penso che chi non si tiene al passo e non si aggiorna rischia di restare tagliato fuori da questo nuovo mondo che è quello che viviamo tutti i giorni, volente o nolente. La cosa che mi dispiace però è che ho la sensazione che si stia perdendo la dimensione umana e relazionale. Certo è possibile aumentare il proprio ventaglio di conoscenze e recuperare persone che in altro modo sarebbe stato impossibile ritrovare (io sono in contatto con amici di vecchia data di cui conosco abitudini quatidiane solo grazie a facebook). Però a volte ho la sensazione di sapere molto ma interagire poco. E' il discorso, fatto a lezione, della differenza tra il materiale trovato in rete e il libro e del fatto che per leggere un libro devi fermarti, immergerti e lasciarti coinvolgere, in una dimensione che è molto più umana (infondo siamo degli animali con dei ritmi biologici fondamentali), mentre ora abbiamo esteso la nostra intelligenza, possiamo attingere in qualsiasi momento a informazioni di ogni tipo, ma manca la profondità. Mi spaventa un po' l'idea di come cresceranno i bimbi di oggi in questa nuova modalità. Poi penso che sia solo il timore che si può provare nei confronti di qualcosa che ancora non conosciamo bene e che, proprio per questo sia necessario approfondire per sfruttarne le potenzialità e saperne riconoscere i rischi.
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    Braner, esperto di adolescenti e soprattutto convinto che la vera causa della depressione e della solitudine dei giovanissimi abbia un nome preciso: i social network. L'esperto sostiene che: "Se chiedi a un ragazzo chi veramente potrà essere lì con lui nei momenti difficili della vita, farà fatica a dirti il nome di qualcuno che possa davvero chiamare in quelle circostanza". Facebook, Twitter e tutti i siti che si propongono di tenerci in contatto, uniti, secondo Braner hanno esattamente l'effetto opposto. Una tesi che ora è contenuta nel nuovo libro di Braner, Alone (letteralmente "da solo"), frutto di esperienze sul campo. Anzi, nei campi e nei campeggi, a contatto con migliaia di giovani. Lui, infatti, da quando ha iniziato la sua avventura con Camp Kivu in Colorado, nel 2001, ha incontrato circa 20 mila ragazzi. Ciò che lo ha sconvolto maggiormente è l'aver notato come il problema principale dei bambini e dei giovani nelle prime due settimane di programma estivo fosse l'impossibilità di connettersi a internet e ai social network. La prima cosa che veniva fatta era, infatti, quella di chiudere i cellulari, gli iPhone o gli iPad di tutti in un armadietto. In questo modo tutti gli ospiti della struttura erano costretti a passare il tempo in attività che li allenavano a creare legami affettivi e a "parlare a cuore aperto", come ha spiegato lo stesso Braner. Uno studio condotto dalla "American Academy of Pediatrics", evidenzia come i teenagers che hanno poca autostima possono cadere in depressione, se si convincono di non avere un numero adeguato di amici. Quella che però potrebbe essere una fisiologica competizione tra i giovani, verrebbe accentuata dai social network, aumentando il senso di debolezza di molti ragazzi. La possibilità, sul web, di postare commenti ironici o discriminatori, inoltre, favorirebbe la diffusione del cyberbullismo. Per questo i ragazzi più fragili tenderebbero a passare più tempo collegati ad internet, nel tentativo di t
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    Una delle cose che l'avvento di internet ha cambiato radicalmente è il linguaggio , in particolare quello dei giovani, che è espressione immediata di nuova cultura.. allego un articolo che ne offre un esempio. http://www.jobonline.it/magazine/index.php?id=4633
gianluca capezzuto

Categorizzazione on line: aspetti teorici,metodologici ed applicativi a cura di Stefano... - 2 views

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    un' ottimo elaborato circa La categorizzazione del mondo web. può essere perfettamente riassunto da una frase scritta dallo stesso autore riportata integralmente : " la capacità delle persone di creare delle categorie sta anche alla base della formazione dei concetti: non potremmo avere il concetto di letto se non riuscissimo a distinguere ciò che è un letto da ciò che non lo è. Non `e dunque sorprendente che la capacità degli esseri umani di categorizzare ciò che ci circonda abbia catturato l'interesse della filosofia e della psicologia già da tempi remoti"
filomena formica

Il multitasking può diventare una dipendenza proprio come una droga! - 2 views

Il "Multitasking" (multiprocessualità) o anche detto "time-sharing" (in cui si permette a più utenti di utilizzare contemporaneamente e interattivamente lo stesso sistema) è una tecnica del sistema...

#Multitasking

started by filomena formica on 23 Feb 13 no follow-up yet
filomena formica

L'uso intelligente delle tecnologie multimediali - 2 views

I processi di sviluppo delle aziende e la capillare diffusione dei personal computer anche nelle abitazioni private ha permesso alla comunicazione multimediale di raggiungere traguardi ragguardevol...

#intelligence

started by filomena formica on 23 Feb 13 no follow-up yet
filomena formica

Psicotecnologie definizione e pensiero di De Kerckhove - 5 views

Quello delle psicotecnologie è un tema caro a De Kerckhove. Egli parla di psicotecnologie quando si riferisce a questo nuovo e rinnovato rapporto tra la tecnologia e l'organizzazione mentale, cio...

#Psicotecnologie

started by filomena formica on 23 Feb 13 no follow-up yet
anna colombo

Classe del futuro - 1 views

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    Il Professor Sergio Bertolotti è referente scolastico di " La classe del futuro", un progetto complesso caratterizzato dalla sinergia tra innovazione tecnologica e sviluppo di un'adeguata strategia pedagogica. Mirato alla definizione di un nuovo concetto di classe, dove sia possibile attuare in modo nuovo l'attività curricolare, il progetto ha come obiettivo principale la definizione e lo sviluppo di una nuova metodologia didattica, basata sull'utilizzo intensivo delle moderne tecnologie ICT.
alessandra de vico

Tagging - Wikipedia - 2 views

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    nel mare di definizioni prolisse che il web propone, trovo che questa sia la più chiara, almeno per un profano come me.
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    L'attività di tagging (dall'inglese "tag", contrassegno; in italiese taggare: in italiano questo verbo non esiste, meglio usare " contrassegnare") consiste nell'attribuzione di una o più parole chiave, dette , che individuano l'argomento di cui si sta trattando, a documenti o, più in generale, file su internet.
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    L'attività di tagging (dall'inglese "tag", contrassegno; in italiese taggare: in italiano questo verbo non esiste, meglio usare " contrassegnare") consiste nell'attribuzione di una o più parole chiave, dette , che individuano l'argomento di cui si sta trattando, a documenti o, più in generale, file su internet.
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    A prescindere dall'argomento, WIKIPEDIA fornisce le migliori informazioni per una infarinatura di base.
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    con WIKIPEDIA si è realizzata la profezia tanto invocata da Mac L. in epoca passata
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    ma partendo dall'analisi di questa definizione di Tag, si risale anche all'uso che se ne fa in Facebook?
ALESSANDRA ANGELINI

http://www.slideshare.net/CKBGShare/giannuzzi-iaia - 3 views

magari fosse disponibile in ogni classe delle scuole pubbliche italiane!!!!!

Cognizione Distribuita

started by ALESSANDRA ANGELINI on 21 Feb 13 no follow-up yet
ALESSANDRA ANGELINI

la terapia come ipertesto - 3 views

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    testo interessante anche se complesso.. ottima la critica di Casadio...
patrizia ridling

raccolta di software informatico per la scuola primaria - 2 views

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    un sito utile per approccio primi utilizzi informatici
patrizia ridling

Pensiero di Mac Luhan - 1 views

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    una breve autobiografia e pensiero di Mac Luhan
patrizia ridling

Villaggio globale - 1 views

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    credo che quanto scritto su wiki rappresenti una buona definizione di "Villaggio Globale"
mario prearsi

l'intelligenza in rapporto con le nuove tecnologie - 3 views

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    ho trovato interessante questo articolo che richiama il pensiero di De Kerckhove e confronta le impressioni di Carr . Nel 1962 Mc Luhan fece una predizione :"il computer quale strumento di comunicazione e ricerca ci aiutera' a recuperare le informazioni". Il sociologo De Kerckhove ha posto a confronto questa affermazione con quella dello studioso Nicholas Carr ,il quale sostiene che il motore di ricerca ci sta rendendo meno intelligenti. De Kerckhove prima di arrivare ad una conclusione ,fa una analisi di come internet influisca sulla memoria. La gente afferma, sta avendo un approccio diverso con la lettura e la scrittura. Con internet si scrive e si legge di piu' ma lo si fa in modo diverso da quello tradizionale . Stanno emergendo nella societa' nuovi soggetti che De Kerckhove chiama wreaders .Sono individui che sono contemporaneamente scrittori e lettori. La pagina di internet oltre a leggerla la posso scrivere e manipolare contemporaneamente o metterla in relazione ad altre informazioni. Prima della nascita di Google , la pratica della lettura fatta essenzialmente sui libri, era piu' profonda. Si cercava di analizzare compiutamente i concetti espressi dall'autore. Oggi con Google ,normalmente ,trovato e letto l'argomento cercato si passa ad altro. Questo non significa pero' perdita di intelligenza. Un nuovo medium fa sviluppare una nuova forma di apprendimento. Mentre impariamo ad usare contemporaneamente piu' sistemi tecnologici , organizziamo la mente , mettendo in campo nuove strategie di memorizzazione . Si creano nell'area pre-frontale della nostra testa nuove connessioni sinaptiche. In questa area si integrano le immagini con il pensiero e le sensazioni. In essa avviene la sintesi psiconsensoriale. De Kerckhove ,afferma che si sta sviluppando una forma di intelligenza di tipo ipertestuale. Questo tipo di intelligenza e' sempre esistita, specialmente nella cultura cinese, ma si sta sviluppando con l'uso del computer .
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    #multitasking siamo nell'era multitasking, non solo tecnologicamente parlando, visto che questo è l'approccio ormai d'uso tra i più giovani. Personalmente, pur avvicinandomia i 50, sono sempre stato "multitasking" e , per questo, concordo pienamente con quanto hai scritto. La mente viene sollecitata continuamente, lo stand-by che una volta era riposare la mente "fermandosi" ora la vedo invece con cambio di attivtà e, per questo, si aumenta di rendimento nell'attività- Mi spiego: spesso lavorando in ufficio per "staccare", anche per pochi secondi, navigo nel web alla ricerca di notizie, curiosità, info, Fb, tweeter, ecc, pochi secondi che liberano la mente e questo "stacare" k dura molto meno di una pausa caffè o (per ki fuma, io no :-) ) una pausa sigaretta lo trovo rigenerante ed estremamente produttivo. E' un modo di lavorare multitasking k cozza con k nn ci riesce che, magari, non approva. La stessa cosa la trovo nei miei figli che, in modo naturale, studiano con pc acceso collegato con il mondo e gli amici e "staccano" discutando su fb e/o chat quando vogliono riposarsi: anche in questo caso ho combattuto con moglie e altri genitori dicendo che la cosa non è sbagliata e,anzi, è il futuro e che, il loro arrabiarsi, è legato solo al fatto che non sono in grado di fare altrettanto . L'ipertesto e/o multitasking sono ormai parte integrante della nuova generazione (e, magari, in qualcuno un pò più...vintage come me :-) ) e può fare solo bene!
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    ma sull'era del multitasking pur condividendo che la tecnologia ha portato innovazioni importantissime ritengo che la stessa limiti a volte il nostro modo di sforzarci nel ragionare sulle cose, gli argomenti e quindi anche a limitare la nostra condivisione con gli altri
andrea pergolini

Come si può produrre un aumento, un miglioramento della conoscenza attraverso... - 1 views

Possiamo introdurre un tema caro a De Kerckhove, quello delle psicotecnologie. Egli parla di psicotecnologie quando si riferisce a questo nuovo e rinnovato rapporto tra la tecnologia e l'organizzaz...

#Psicotecnologie

Jessica Guidi

FOTOVOLTAICO AGLI SPINACI - 3 views

Il prezioso suggerimento della natura ai ricercatori della "Vanderbilt University" del Tennessee http://www.planetinspired.info/web/it/-/fotovoltaico-agli-spinaci?WT.ac=HP_SL

spinaci per produrre energia

started by Jessica Guidi on 11 Feb 13 no follow-up yet
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