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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged Medicina

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Marco Tambara

OpenViBE: il primo software per comandare il computer col pensiero - 5 views

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    Un'applicazione pratica delle psicotecnologie. Presentazione video di openVibe. OpenVibe è una piattaforma software dedicata alla progettazione e l'uso delle interfacce mente-computer. E' un software per il monitoraggio dei segnali neurali in tempo reale. Può essere usato per acquisire, filtrare, classificare e visualizzare i segnali del cervello in tempo reale. OpenViBE trova i suoi principali campi di applicazione in medicina (assistenza a persone disabili, biofeedback in tempo reale, neurofeedback, diagnosi in tempo reale), multimedia (realtà virtuale, video giochi), robotica e tutte le altri campi di applicazione relativi alle neuroscienze in tempo reale.
Capasso Fulvio

Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo s... - 1 views

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    "Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti". E' una frase detta da Albert Einstein. Certo è triste vedere come in certi luoghi dove la nostra attenzione dovrebbe essere catturata da altro, sembriamo come ipnotizzati dal nostro dispositivo mobile. Penso che queste immagini facciano riflettere e indubbiamente confermare quanto detto da Eistein. A proposito della "saggezza" di Einstein, anche se "rivista poco scientifica", vi segnalo questo blog di donna moderna http://community.donnamoderna.com/blog/blog-di-anemoneblu24/uno-dei-pochi-veri-geni
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    C'è chi annuncia la comparsa di «una nuova versione 2.0 dell'homo sapiens», battezzandola homo digitalis, o homo zappiens. Nativi digitali, appunto: una razza in via d'apparizione, incarnata da tutti coloro che sono nati a rivoluzione di Internet avviata. A questo nuovo stadio dell'umanità, i supporti multimediali sono considerati alla stregua di protesi cognitive e ludiche. Questo è quello che dice Paolo Ferri docente di Teoria e tecniche dei nuovi media all' università Bicocca di Milano: «L'estensione digitale del proprio sé», è «un comportamento culturale che i nativi praticano diffusamente fin dalla prima infanzia». Si giunge così a ibridare indissolubilmente tecnologia e soggettività. I nativi digitali sono immersi già da sempre «nel flusso mediale che essi stessi plasmano e reinventano». Di modo che l'apparire di una nuova razza umana svela anche una nuova forma di «intelligenza collettiva», il cui esempio più eclatante è Wikipedia. Da qui la radicale «differenza antropologica» con l'obsoleto homo sapiens: lo stato di simbiosi totale con la tecnologia. Se è vero infatti che «l'homo sapiens è sempre stato un homo tecnologicus», è solo con il nativo che si arriva alla fusione totale dei due termini. Gli uomini del Terzo Millennio sono «simbionti strutturali» della tecnologia, sono animati da un «sistema nervoso digitale» e questo rende i nostri cervelli semplici unità di elaborazione di segnali, ma con un costo cognitivo salatissimo.
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    e' vero che la tecnologia a volte supera ed uccide la nostra umanità, ma vediamo quanta umanità viene salvata dalla tecnologia: non si parla solo di scoperte che insistono nel campo della medicina, come macchinari sempre più evoluti che consentono di scoprire in tempo malattie altrimenti inguaribili, ma - visto che il tema principale di questa materia è la comunicazione attraverso il web e l'ipertesto - penso a quante persone sono riuscite a comunicare i loro disagi, lo stato di repressione in cui vivevano proprio attraverso un computer ed una connessione ad internet. Parlo di molti Paesi arabi, ma non solo. Certo l'iperdipendenza è sicuramente negativa, ma a volte lo schermo - di un cellulare o di un computer - ci rimanda un'emozione che altrimenti non avremmo potuto provare, senza contare che abbatte quelle frontiere spaziali e temporali che per secoli hanno tenuto lontane le persone.
Massimo Apicella

A Cambridge apre il "Terminator Centre" contro la rivolta delle macchine - 10 views

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    A Cambridge apre il "Terminator Centre" contro la rivolta delle macchine L'istituto si occuperà di studiare le minacce che potrebbero nascondersi dietro l'evoluzione dell'intelligenza artificiale L'"occhio" di Hal 9000 MILANO - Negli anni futuri l'uomo si affiderà sempre più alle tecnologie e alla scienza.
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    Leggendo l'articolo non ho potuto fare a meno di notare i chiari ammiccamenti a importanti films di fantascienza (alcuni dei veri cult). Il centro apre con lo scopo di studiare le ipotetiche minacce che l'evoluzione dell'intelligenza artificiale potrebbe portare al genere umano. Certamente l'immaginario collettivo è influenzato dalle opere di grandi cineasti come Stanley Kubrick (2001 Odissea nello spazio), James Cameron (Terminator), Andy e Lana Wachowski (Matrix), quindi perennemente combattuto dalla voglia di spingersi oltre (nel campo della scienza) e dalla paura di perdere il controllo. Per rimanere nel campo del "Mondo della cellulosa" (che decisanente ha ormai indossato l'abito del digitale) vorrei però dare uno spunto di riflessione riportando uno stralcio dell'ultimo dialogo del film di Steven Spielberg, "A.I. Artificial Intelligence". La frase è rivolta a David, "il primo bambino robotico programmato per amare", ma l'ultimo rimasto sulla terra: "David, you are the enduring memory... of the human race. The most lasting proof of their genius."
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    Certo un punto di non ritorno potrebbe esserci, ma il cervello umano si evolve e si adegua. E bisogna per questo prevenire e cercare di studiare attraverso iniziative come questa tutti i possibili scenari.
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    Mi è piaciuto molto leggere l'articolo e sapere che ci sono persone che danno corpo a quelli che sono i dubbi e a volte i terrori che certe persone hanno nei confronti delle tecnologie. Credo come Maria Cristina Marino che molti siano influenzati dalla cinematografia, ma quanto è sottile il confine tra realtà e fantasia? le tecnologie ci hanno talmente cambiato la vita, che adesso ruota per buona parte intorno a loro, che mi chiedo se non sia possibile che certi scenari si possano avverare...
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    Sono daccordo che speso la tecnologia nasconde dietro l'so di un prodotto, usi che non sono stati preventivati precedentemente e che potrebbero essere potenzialmente pericolosi, ma da qui a creare un istituto di ricerca per scoprire i potenziali danni della tecnologia, mi sembra davvero eccessivo, soprattutto quando oggi ancora la medicina ha bisogno di risorse e di istituti di ricerca per salvare vite e migliorarle. A mio avviso inoltre il focus del problema non è quello che un computer super intelligente, una AI potrebbe fare sviluppandosi sempre di più, ma il fatto che oggi la tecnologia è più avanti di ciò che la nostra mente riesce a supportare. Il vero pericolo non è che le macchine un giorno possoano ribellarsi e dominare l'uomo, ma il fatto che l'uomo non è ancora mentalmente pronto per la tecnologia che oggi cavalca spavaldamente
alfonsina longobardi

Il multitasking - 4 views

Il multitasking è un modo di processare l'informazione, dedicando le risorse di sistema per eseguire contemporaneamente diversi lavori passando da un contesto all'altro. Questa possibilità operativ...

started by alfonsina longobardi on 12 Mar 13 no follow-up yet
ANNALISA PASCUCCI

Google Glass in sala operatoria: chirurgo trasmette intervento in diretta - 1 views

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    Un medico americano dell'Eastern Maine Medical Center ha documentato l'operazione allo stomaco in tempo reale sul suo blog, in un post intitolato 'Glass, passami il bisturi', specificando che lo streaming di video e foto non ha mai mostrato dati identificativi né il volto del paziente ROMA - Degli ormai noti occhiali a "realtà aumentata", Google Glass, se ne parla da mesi, sia in termini di funzionalità che di privacy, ancora prima che approdino sul mercato.
Giovanni Quinti

Psicoterapie e nuove tecnologie - 0 views

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    Inserisco in questo nuovo topic un argomento estremamente attuale nell'ambito della psicologia e, più nello specifico, in quello della psicoterapia. Sono articoli che ho letto sia in inglese che in spagnolo, spero che per voi non ci siano troppi problemi di comprensione. Questo primo articolo che qui inserisco è un articolo che è stato pubblicato nellla rivista scientifica spagnola "Quaderni di medicina psicosomatica e psichiatria in collegamento". Cerco di fare per tutti quelli fra di noi che non conosco la lingua spagnola un rapido riassunto dei concetti più importanti esposti nell'articolo. Lo sviluppo tecnologico ha provocato cambiamenti considerevoli nella società attuale, cambiamenti ai quali la psicoterapia non è risultata estranea. Attualmente la psicoteria incorpora distinte applicazioni tecniche chhe le permettono una maggiore versatilità che aprono nuove prospettive e opportiunità ai terapeuti. I PC, gli organizzatori elettronici personali, Internet, i sistema di messaggi attraverso la voce, anche sviluppati attraverso la realtá virtuale, formano parte di un futuro che è già qui. Questo articolo presenta in modo breve la situazione attuale nell'uso delle nuove tecnologie in psicoterapia, indicando i suoi principali vantaggio e svantaggi... Buona lettura a tutti!
broggigianni71

Realtà virtuale a scuola. I servizi di Immensive per il settore Education. - 1 views

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    Articolo che parla di realtà' virtuale il cui interesse e pratica sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni in diversi settori: gaming, medicina,psicologia,industria e didattica.La tecnologia VR offre numerose opportunità' per l'innovazione degli schemi di apprendimento.
faustinemercier

Cognizione distribuita | reallynewminds - 1 views

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    Al giorno d'oggi, la pragmatica cognitiva presta maggiore attenzione alla sperimentazione. Lasciata da parte la polemica sulla modularità, le varie correnti di pragmatica cognitiva si cimentano nella formulazione di modelli che spieghino la comunicazione, spesso anche con interessi non soltanto linguistici ma anche psicologici e/o psico-cognitivi, cercando appoggio nei metodi della psico e neurolinguistica.
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    "Un approccio pragmatico alla cognizione distribuita" Come in tutti i settori, la cognizione distribuita in un'attività medica offre grandi vantaggi. Nonostante l'evidenza dei benefici, le tecnologie della comunicazione e la cognizione distribuita restano sottoutilizzate. Gli ostacoli sono principalmente di natura culturale. Occorre perciò favorire l'intelligenza collettiva per ovviare al paradosso delle resistenze.
mtripepi

Psicotecnologia: come la realtà virtuale stravolge le categorie di spazio e d... - 0 views

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    Condivido con voi questo articolo in cui viene messo in risalto l'impatto della realtà virtuale sulle concezioni di spazio e tempo. In particolare, secondo l'autrice, è necessario prestare attenzione agli adolescenti che preferiscono ritirarsi nel cyber-spazio per bypassare le implicazioni psichiche di essere-in-un-corpo e le ansie che ne possono derivare.
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    Interessante articolo sulla percezione dello spazio e del tempo e l'abitare in spazi non materiali. Riflessione sulle realtà alternative a quelle materiali che possiamo creare con le psicotecnologie.
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    La psicoanalista Benedetta Guerrini Degl'Innocenti ci propone una definizione completa ed esauriente di ''Psicotecnologie'' citando importantissimi studiosi del campo.
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    Articolo molto interessante riguardo l'impatto sia presente che futuro, sono pienamente d'accordo con ciò che viene detto riguardo all'uso di esso, ovvero che è neutrale, ma ci possono essere delle deviazioni: utilizzando lo spazio virtuale per controllare, perversione, o per qualcosa di buono, (es. temporaneo rifugio psichico per proteggere o riparare un sé fragile).
gbartolomei1

facebook ci rende infelici? - 21 views

Vi suggerisco un articolo pubblicato da "Repubblica" nel 2018 relativo ad uno studio condotto dall'Università della Pennsylvania sulla relazione tra tempo passato sui social network e l'insorgere ...

psicotecnologie

dany78

Psicotecnologia: come la realtà virtuale stravolge le categorie di spazio e d... - 0 views

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    Psicotecnologie: tra virtuale e reale, dal potenziamento cognitivo alla psicopatologia. In quest'articolo del Sole24ore, la dott.ssa Guerrini opera una riflessione sull'implicazione dell'uso dell psicotecnologie, in particolare del loro effetto sugli adolescenti, che per sfuggire ad un confronto a volte doloroso con il proprio corpo si rifugiano in una realtà virtuale. Ma virtuale quindi, non è reale? Ed il "cyberspace" è un oggetto buono o cattivo? La conclusione della psicanalista è che le psicotecnologie sono un mezzo, e quindi ciò dipende dall'uso che ne facciamo.
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    interessante articolo che si sofferma sul ruolo importante che le nuove tecnologie svolgono e che possono assumere una duplice natura positiva per produrre qualcosa di buono ad esempio come sostegno psichico, o negativa, attraverso un controllo onnipotente e perverso. Viene definito cosa si intende per psicotecnologie, ovvero tutte le nuove tecnologie soprattutto in ambito della realtà virtuale, che fungono da vere e proprie protesi psichiche, consentendo di espandere le dimensioni di un'esperienza. l'articolo cerca di far emergere il ruolo "moralmente Neutrale"delle nuove tecnologie e di come Sarebbe saggio considerarle come rappresentanti di un'area di nuove esperienze, anche se per la maggior parte ancora da comprendere pienamente.
laurabaragiola

Psicotecnologia: come la realtà virtuale stravolge le categorie di spazio e d... - 0 views

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    questo articolo parta dell'enorme evoluzione della tecnologia virtuale degli ultimi decenni, tanto che Kerckhove, sociologo e giornalista Canadese, ha definito questo nuovo spazio "Tecnologia della mente o psicotecnologia". parla dello spazio virtuale e di come adolescenti e ragazzi spesso si rifugiano in esso e di come spesso il mondo virtuale viene utilizzato per gestire il disagio che gli adolescenti provano nelle mutazioni del loro corpo. il cyberspace è fondamentalmente uno spazio nel quale si può sentire di avere il controllo di ciò che accade; infatti in quello spazio la realtà si può controllare e anche manipolare. quanto può essere quindi più facile per un adolescente entrare in un mondo nel quale puoi sentire di avere totalmente il controllo, dove ciò di cui hai bisogno può essere raggiunto e ottenuto semplicemente con un semplice click. l'articolo in sostanza cerca di identificare i lati positivi del mondo virtuali in relazione alla crescita e alle problematiche adolescenziali, sottolineando anche come lo spazio virtuale può essere utilizzato in maniera positiva o negativa e di come Internet si possa considerare un oggetto buono se lo spazio virtuale viene usato per dare potenzialità di sviluppo.
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