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serafinagreco

Parents, put down the cellphones - 2 views

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    Cosa significa essere genitori nell'era della iperconnessione? I bambini sono sempre più soli e incompresi, come affermato da una pediatra americana, Jane Scott, che ha lanciato sul Washington Post una precisa richiesta di aiuto per tutti i bambini, invitando i genitori a staccarsi dal loro smartphone. Secondo Scott, i genitori di oggi sono sì più informati di quelli del passato, ma per niente attenti ad ascoltare i propri figli. Sono troppo impegnati a restare "connessi", a leggere Facebook, Whatsup o altri social, da aver tempo per ascoltare e comprendere davvero i figli.
lorenatabanelli

Museo di Crema e del Cremasco. Dai giochi multimediali alle piroghe monossili: alla sco... - 5 views

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    Descrizione della sezione di archeologia fluviale del Museo di Crema, che ospita quattro delle tredici piroghe trovate nei fiumi Adda, Oglio e Po risalenti fino al III secolo d.c. Nel museo si trova un percorso multimediale, rivolto specificamente ai bambini ma che, sono certa, affascina molto anche gli adulti. In questo gioco i bambini, in veste di esploratori, realizzano virtualmente, secondo le antiche tecniche, la loro imbarcazione e a bordo della stessa si avventurano poi alla scoperta del mondo circostante. Questo è uno degli strumenti che, a mio parere, potrebbe rendere nuovo e più interessante un percorso museale. In verità oggi proprio le nuove tecnologie ci permettono di vedere i maggiori capolavori, anche collocati in siti particolarmente lontani, come se fossimo in presenza, quindi si perde la curiosità della visita all'esposizione tradizionale. Se a questo si affiancassero vere esperienze (del periodo storico, delle vicissitudini delle opere, delle tecniche utilizzate ecc.ecc.) sono convinta che le sale dei Musei sarebbero più frequentate al di là degli eventi mediatici che sfruttano la presenza di qualche opera famosa come specchietto.
lorenatabanelli

Il Museo Digitale: il parere di un esperto, Massimo Negri - 3 views

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    Massimo Negri, Direttore dell'European Museum Academy Foundation, dà una propria personale valutazione sull'introduzione della multimedialità nel museo. L'articolo è piuttosto datato (2009) e lo si comprende dai "device" citati. Oggi la situazione è poco cambiata. La "Multimedialità museale" resta limitata a pochi (anche se lodevoli) ambiti: 1) l'accessibilità delle esposizioni ai disabili 2) il "refreshing" dei pannelli informativi, con l'introduzione di qualche timido tentativo interattivo. La sola area in cui si è veramente avuto uno sviluppo riguarda la didattica rivolta ai bambini (vedasi ulteriore contributo "Museo di Crema") che spesso è l'unica proposta multimediale realmente esperenziale. Quasi come se "entrare nell'arte" fosse un gioco da bambini e non una possibilità di comprendere meglio la nostra storia, la nostra cultura e, perchè no, noi stessi.
lorenatabanelli

MuD Museo Digitale - 5 views

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    MuD Museo Digitale è un progetto recentissimo nato dalla collaborazione tra la Direzione generale Musei del MiBACT e la Ales Spa - Società in house dei Beni Culturali. Lo scopo è quello di rendere maggiormente fruibili i contenuti dei musei e, soprattutto, di divulgare attraverso le nuove tecnologie digitali tutte le forme di produzione artistica.
mariuanelli

INFORMAZIONE O PROPAGANDA? - 5 views

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    L'articolo fornisce strumenti fondamentali per riconoscere nei discorsi le forme di persuasione utilizzate dagli oratori/persuasori. Questa conoscenza favorisce lo sviluppo del pensiero critico che ci permette di difenderci, individuando le affermazioni distorte ed evitando la manipolazione mediale. In particolare l'autore descrive in una griglia i criteri e le domande guida da utilizzare per valutare l'affidabilità delle informazioni presenti nel WEB. Saper controllare l'affidabilità dell'informazione mediatica è una "competenza chiave" irrinunciabile per tutti coloro che vogliano essere cittadini consapevoli e attivi.
Costantina Tenace

360 Terabyte in un cristallo eterno e grosso come un'unghia - 10 views

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    "I ricercatori del dipartimento di Optoelettronica dell'Universita di Southampton in Inghilterra hanno appena raggiunto un importante traguardo in materia di archiviazione dei dati sviluppando una rivoluzionaria tecnologia in grado di sopravvivere per miliardi di anni, probabilmente molto di più della razza umana." Sembra che il bisogno di lasciare memoria di sé influenza sempre più le ricerche scientifiche del nuovo millennio, la sfida che l'uomo porge al naturale deterioramento della vita è sempre sorprendente e rivoluzionario. La memoria resta il potere maggiore dell'intelligenza umana, delle culture e dell'orgoglio scientifico.
mimma_gangi

MOBILE PHONES AT SCHOOL: BAD STUDENT BEHAVIOUR OR AN INNOVATIVE RESOURCE? - 6 views

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    L'articolo ha l'obiettivo di rendere gli adulti consapevoli degli usi educativi e didattici delle tecnologie mobili. Esso si inserisce nel dibattito sul ruolo dei telefoni cellulari nelle scuole italiane. La prima parte è relativa al quadro giuridico di regolamentazione dell'uso dei telefoni cellulari nelle scuole italiane; la seconda parte presenta i risultati di una ricerca qualitativa effettuata in cinque scuole secondarie piemontesi.Questo studio, ha implicato sia sessioni di osservazione naturale sia interviste . In particolare, l'analisi dei risultati ha rilevato differenze sostanziali nell'uso didattico dei telefoni cellulari all'interno degli istituti scolastici. Vi sono scuole tecnologicamente avanzate e scuole tradizionali.Nel primo caso, i telefoni cellulari risultano essere uno strumento integrato nell'insegnamento,mentre nel secondo esso viene visto come uno strumento da "evitare". Questi atteggiamenti contrastanti verso i telefoni cellulari sembrano essere legati a fattori economici, geografici e tecnologici.Questa ricerca è sperimentale ed è ancora ad uno stadio iniziale, essa dovrebbe essere integrata con altre ricerche future. Lo studio ha mostrato che vi è necessità di promuovere una cultura di educazione ai media nelle scuole perché l'uso del telefonino si è rivelato strumento didattico efficace, ben accetto dai ragazzi e di rapido e immediato utilizzo. Attenzione! Per potere accedere all'intero contenuto dell'articolo occorre solamente registrarsi al sito: Centro Studi Erickson.
marinauninettuno

Mamme su Internet - 4 views

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    Google è il loro oracolo, lo smartphone l'oggetto feticcio, al punto che tante pur di averlo lo baratterebbero persino con l'anello di fidanzamento. Benvenuti nella "mom economy", la nuova economia tutta al femminile fondata sulla condivisione di idee e informazioni tra madri e sull'uso del web e dei social media per creare una rete di supporto alle donne 2.0.
maricaguida

Lo sviluppo dei Social Network - Fenomeno di socializzazione o alienazione? - 5 views

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    L'articolo in questione parla dei social network i quali, ormai è sotto gli occhi di tutti, hanno effetti sul sentire e sul pensare, cambiano i rapporti che si hanno con sé stessi e gli altri: essi diventano più diretti, più facili ma anche più mediati e di conseguenza meno genuini. Ormai Facebook, Twitter o Instagram (per citarne alcuni) sono entrati nel nostro quotidiano portando con loro molte relazioni interpersonali che vanno a sottolineare la differenza con blog, chat e forum tipici del Web 1.0. Va da sé che questi nuovi strumenti tecnologici hanno reso al limite dell'obsoleto le forme d'interazione tradizionali. Punti di forza sono la facile accessibilità ed il semplice utilizzo. Tuttavia, se è vero che ci danno la sensazione di essere più sociali, non ci garantiscono questo risultato: basti pensare che spesso, quando accediamo ad un social network, lo facciamo in solitudine. Alcune ricerche svolte sui Social Network mostrano che questi coinvolgono tutte le fasce d'età, con predilezione degli adolescenti, ed inoltre in molti hanno confessato di avervi trovato addirittura l'anima gemella. I motivi che portano all'utilizzo variano dal divertimento all'inclusione sociale: i più estroversi aumentano la loro posizione sociale mentre gli introversi aiutano sé stessi a relazionarsi. Ad ogni modo internet, anche con questi strumenti, si conferma un luogo dove rifugiarsi dal mondo reale, dove si possono facilmente superare le difficoltà di comunicazione, trovando quindi una forte utilità. E' utile sottolineare infine che, vista l'alternanza di pregi e difetti, evidenziati da molti punti di vista, come ogni strumento il Social Network va maneggiato con cura.
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    Questo articolo parla dei social network e degli effetti che possono avere su se stessi ma anche sugli altri. I social network portano sicuramente vantaggi come maggiore socializzazione, aumentano l'autostima di chi li utilizza (probabilmente anche perchè non consentono lo stesso contatto che consentirebbe invece il famoso "contatto fisico"), facilitano le relazioni. Tuttavia hanno grandemente modificato le forme di interazione tradizionali. I social Network non hanno un target specifico, anzi, coinvolgono tutte le fasce d'età , in maniera particolare quella degli adolescenti che risultano essere i più attratti da questi nuovi "meccanismi mediatici". In questo articolo pertanto sono presentati vantaggi e svantaggi di questi social network che andrebbero maneggiati con molta cautela.
agiovanelli

''CyberPlant": tra natura e tecnologia - 3 views

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    Il 3 novembre 2015 presso "Technotown", la ludoteca tecnologico-scientifica di Villa Torlonia, è stata inaugurata la sala "CyberPlant", uno spazio per i ragazzi dedicato interamente a natura e biodiversità con sei percorsi ludico-didattici. Diverse strutture hanno partecipato alla creazione: l'Accademia Nazionale delle Scienze, il Dipartimento Scienze della Vita dell'Università di Trieste, il Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza Università di Roma e l'Anisn-sezione Lazio, nel contesto della Infrastruttura Europea LifeWatch. Lo scopo del progetto è unire natura e tecnologia, due mondi così distanti che complici possono garantire una maggiore comprensione del mondo e dei suoi aspetti naturali. Bambini e ragazzi entrano in contatto con la natura attraverso giochi, attività e strumenti tecnologi. Si tratta di una modalità differente rispetto alle tradizionali lezioni sulla flora del pianeta perché è possibile sperimentare e toccare con mano come funziona il ciclo vitale di una pianta o il suo nutrimento. Ciò stimola e incoraggia comprensione ed apprendimento. Inoltre viene utilizzato Twitter per monitorare just in time il corso della vita di una pianta. Il fatto di rimanere in contatto con il centro, oltre ad essere importante per lo specifico progetto, contribuisce ad educare i ragazzi all'utilizzo dei social-network non esclusivamente per divertimento ma come modalità di sensibilizzazione e condivisione del benessere globale. CyberPlant non è l'unico progetto creato da Technotown. Esistono numerose attività dedicate a scuole e famiglie che possono essere visionate nel website sotto riportato: http://www.technotown.it/
giopelle

Privacy, Francia avverte genitori: non postate foto di figli. In futuro potrebbero denu... - 3 views

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    PARIGI - Non è detto che vogliano essere condivisi. Guardati, sfoggiati. Le bacheche dei social sono tappezzate ogni giorno con immagini di bambini, Uno scenario che si sta profilando molto vicino a noi, in Francia. Un anno di detenzione oppure una multa da 35mila euro è quanto rischierebbe un adulto che pubblica un'immagine di un bambino (anche di suo figlio), senza il consenso dell'interessato. C'è una legge sulla privacy molto restrittiva che prevede che il figlio, una volta cresciuto, possa far causa ai genitori e mandarli addirittura in carcere per non averlo debitamente tutelato online. La legge francese parla espressamente «di obbligo di responsabilità di ciascun genitore nei confronti dell'immagine dei propri figli».Tra pochi anni, i bambini di oggi potranno facilmente portare le loro mamme e papà, colpevoli di aver pubblicato le loro foto online, di fronte a un giudice. Critichiamo spesso gli adolescenti per il loro comportamento in rete, ma i genitori non si comportano in maniera migliore. Non possiamo sapere oggi come il soggetto ritratto potrà sentirsi in futuro nel vedere quelle foto . Il dibattito sull'opportunità di mettere un freno alla presenza dei minori in Rete impazza anche da noi, dove Telefono Azzurro ha recentemente diffuso dati allarmanti sulla pedofilia online.
isabellaciciolla

Homepage | Nuovi occhi per i media - 6 views

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    Nuovi occhi per i media è un interessante sito che promuove corsi di formazione, incontri, argomenti con un particolare interesse per le scuole allo scopo di educare ai media. L'obiettivo è creare nelle persone, soprattutto i giovani spirito critico e consapevolezza sui messaggi che arrivano dai vari canali di comunicazione e quindi sul variegato mondo che li circonda. Tra i vari articoli che si possono scorrere nel sito mi hanno colpito 2 notizie. La prima si riferisce ad un articolo che si intitola L'IGNORANZA DI INTERNET.In sintesi: un documentario il Corpo delle Donne viene bollato da YouTube come "non adatto al pubblico generico" dopo che per anni è stato trasmesso dallo stesso YouTube ed è stato mostrato nelle scuole medie, superiori e università. Altra scelta illogica Facebook rimuove un post dove veniva riportato il testo della canzone di Cecile presentata all'ultimo Festival di San Remo, minacciando di chiusura definitiva l'account per aver promosso una canzone contro il razzismo. Le cause di queste scelte discutibili sono automatismi che usati senza criterio ottengono come risultato ciò da cui i modelli matematici dovrebbero allontanare: l'errore! Il secondo articolo intitolato INTERNET BILL OF RIGHTS annuncia l'impegno del governo alla promozione e adozione dei prìncipi contenuti nella Dichiarazione del 28 luglio 2015 adottata dalla Commissione per i diritti e i doveri di Internet, istituita presso la Camera dei Deputati, allo scopo di costituire un percorso per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Lorella Zanardo, scrittrice e attivista italiana coautrice del documentario "Il corpo delle donne" ha promosso e redatto il terzo paragrafo della Carta dei Diritti, quello sull'educazione come parte imprenscindibile di un approccio civile ed evoluto ai media. Conoscenza e consapevolezza sono il futuro, Internet è solo uno strumento. Eccezionale , ma solo uno strumento che dipende
SILVIA DENINI

NONNI SU INTERNET - 9 views

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    Il link che inserisco qui non è un vero e proprio articolo ma la proposta di una fondazione per l'alfabetizzazione digitale degli anziani.Riporto qui questa tematica perchè penso possa essere fonte di riflessione.Per esempio...esiste un'età in cui è troppo tardi per avvicinarsi ai media?Come puo' essere il rapporto tra i media e gli anziani?E' interessante guardando l'offerta e il metodo di questa fondazione interrogarsi se puo' essere un metodo corretto o se invece può essere migliorato.Ci si potrebbe infatti chiedere se le abilità necessarie quando parliamo di alfabetizzazione digitale siano acquisibili da giovani e anziani allo stesso modo o se c'è bisogno di accorgimenti particolari.Altri interrogativi possono focalizzarsi sul tipo di formazione che andrebbe utilizzata su persone che potrebbero avere molta esperienza,ma in ambiti molto lontani.Pensando all'apprendimento significativo la sfida potrebbe essere proprio quella di dover creare collegamenti fra concetti molto lontani non scoraggiando i discenti.
SILVIA DENINI

SMART WORKING E NUOVE TECNOLOGIE COME CAMBIA IL MONDO DEL LAVORO - 6 views

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    Si parla spesso di tecnologie in grado di migliorare la vita di ogni giorno,ma in realtà quanto siamo in grado di sfruttarle al meglio?Se ci pensiamo c'è tutta una generazione che si è trovata di colpo in un mondo popolato di nuovi media senza "media education".Si tratta quindi di una generazione per la quale la qualità del lavoro veniva intesa in termini di presenzialismo in ufficio.Questa generazione ha per forza di cose tentennato nel considerare le nuove tecnologie come dei mezzi non solo di comunicazione,ma mezzi per ridurre il tempo dedicato agli spostamenti,l'inquinamento e per lavorare con maggiore concentrazione.Il lavoro "agevolato" dai nuovi media trova ancora in Italia resistenze soprattutto da parte di numerosi uffici del personale che vedono nel lavoro da casa essenzialmente la perdita del controllo diretto sul lavoratore.Invece il cosiddetto smart working potrebbe costituire la svolta per quei lavoratori che necessitano di maggiore flessibilità negli orari,che abitano distanti dal luogo di lavoro ecc. Io credo che anche il lavoro di gruppo ne gioverebbe in quanto a volte il deteriorarsi dei rapporti è dettato anche da una condivisione troppo frequente degli spazi.L'articolo che allego parla del nuovo decreto in uscita in Italia per regolamentare la nuova visione dello "smart job" che non è un lavoro da casa 7 gg su 7 ma consente di concordare con l'azienda i tempi di lavoro da casa e lavoro in ufficio quindi venendo incontro in parte al lavoratore e in parte alle aziende.
antonioalberti2

Il gioco computerizzato per il potenziamento cognitivo e la promozione del successo sco... - 8 views

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    La tecnologia informatica è sempre più pervasiva nella vita quotidiana delle persone. Essa può essere utile per ridurre il carico cognitivo dell'individuo,anche se questo aspetto deve essere visto come due facce opposte della stessa medaglia: Vi sono aspetti negativi inquanto causa di una diminuizione dell'elaborazione cognitiva per dare senso agli eventi del mondo che ci circonda; ma anche aspetti positivi inquanto diminuisce la possibilità di sovraccarico cognitivo permettendoci di focalizzare la nostra attenzione su ciò che è veramente importante.In questo caso si può dire che avviene un potenziamento cognitivo nell'individuo. Il gioco computerizzato sembrerebbe offrire opportunità in tal senso,contribuendo a migliorare l'apprendimento ed il successo scolastico nei bambini e ragazzi. Alla base di tutto ciò deve esserci un'accurata progettazione delle attività supportate da giochi computerizzati. Devono quindi essere definiti opportuni criteri di progettazione di tali attività,sia in ambito scolastico che extrascolastico,quanto alla progettazione di giochi e software specifici.L'aspetto progettuale è pertanto basilare inquanto l'utilizzo di tecnologie nella formazione ha infatti dimostrato di avere in sè grandi potenzialità nel migliorare le capacità mnestiche,attentive ed esecutive.
eviti-uninettuno

The Role of Social Media in Higher Education Marketing - 5 views

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    I media digitali hanno cambiato le strategie di Marketing che le universita' americane si sono trovate costrette ad utilizzare per raggiungere l'audience dei giovani studenti delle scuole superiori statunitensi. Ranee Smith autore del blog "Bostoninteractive", suggerisce che i responsabili dell' area marketing si trovano in difficolta' a relazionarsi con questa nuova generazione definita " Generazione Z". I fattori sono molteplici. In primo luogo, scarseggiano dati comportamentali che ci forniscano un panorma riguardo gli usi e costumi di questo particolare tipo di pubblico. In secondo luogo, dal momento che questa generazione si basa su media digitali di ultima generazione, le competenze da acquisire rispetto alle nuove tecnologie sono in continuo sviluppo e le conoscenze apprese diventano presto obsolete. L' autore individua 5 social media, che rappresentano la chiave per raggiungere questo particolare tipo di audience, composto prevalmentemente da giovani nati tra il 1990 e il 2000. Facebook: Rimane il social media piu' popolare tra i giovani di eta' compresa tra i 13 e i 17 anni Instagram: Dati dimostrano che ai giovani di oggi piaccia comunicare piu' attraverso immagini, simboli e icone che attraverso testi scritti Twtter: La ricerca mostra che la capacità di attenzione di questa nuova generazione è scesa agli otto secondi. Cio' significa che una comunicazione dosificata è la chiave per ottenere la loro attenzione. Linkedin: Sono 39 Milioni gli utenti linkedin provenienti da scuole statunitensi che usufruiscono del servizio come vetrina di ingresso al mondo del lavoro. Snapchat: Con il 71% dei suoi utenti di eta' inferiore ai25 anni, Snapchat appare lo strumento perfetto per raggiungere possibili nuovi studenti In conclusione, I media digitali hanno influito sul modo in cui le nuove generazioni comunicano e se si vuole essere efficaci nel conquistare questo tipo di pubblico, le s
ferdinando57

Tv, proposta di legge M5s: "Stop alla pubblicità nei programma per bambini" -... - 5 views

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    Stop alla pubblicità nei programmi per bambini. E' questa la proposta di legge dei deputati M5s Roberto Fico, Dalila Nesci e Mirella Liuzzi. Il ddl composto da due articoli, che andrebbe a sostituire le parti relative nel testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, vuole vietare "a tutte le emittenti televisive, pubbliche e ... Mie considerazioni: Tutti siamo influenzabili dai media, sia adulti che bambini, ma dotarsi di un senso critico, abituarsi a riflettere e ragionare ci aiuta a difenderci dal continuo e costante bombardamento mediatico. Questo però, richiede esperienza e maturazione. I bambini sono diventati un appetibile target da parte dell'industria mediatica sulla commercializzazione di prodotti. Una volta si agiva sull'adulto per giungere anche ai bambini (mercato dei bambini ritenuto poco importante), mentre oggi si punta al bambino per raggiungere anche l'adulto. E necessario un approccio diverso a difesa dei bambini, un approccio che gli dia tempo, che gli permetta di costruirsi quelle capacità critiche e di analisi che gli consentiranno di discernere tra migliaia d'input. L'obbiettivo dei "manipolatori" (i media commerciali) e di convincerci facendo leva sulle emozioni, facendoci sentire inadeguati, inculcandoci delle insicurezze, scatenando, specie nei bambini, il tormento (nag factor) sui genitori verso acquisti, a volte anche dannosi (es. cibo spazzatura), mode e opinioni per essere parte di un gruppo, la competizione tra ragazzi per le griffe (zaini, abiti…) ne è un esempio. Credo che l'articolo vada al di là della proposta politica e punta a regolamentare un aspetto poco chiaro delle attuali regolamentazioni in merito. Ma, fatta la legge i genitori avranno la sensibilità di rispettare le fasce orarie protette?
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    Quella sulle fasce protette è una bella domanda.Più che altro...come sceglierle? Al momento anche gli orari di lavoro dei genitori sono così vari che il tempo dedicato ai figli si riduce drasticamente e ci sono genitori così stanchi che necessitano di attività passive come la televisione al rientro a casa,il che finisce inevitabilmente per trovarsi mescolato con il tempo da dedicare ai bambini.Forse sarebbe da rivedere un po' lo stile di vita attuale oppure trovare il modo di spiegare (o tentare) la pubblicità ai bambini.Non ho una risposta in merito,il tuo è veramente un bel quesito che porta a un ragionamento molto vasto comprensivo di più ambiti.
angelamaesano

Giovani sguardi sulla media education - 9 views

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    Questo articolo si sviluppa attorno ai risultati di ricerca che ha coinvolto un istituto scolastico secondario di primo grado (circa 300 studenti) in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. Ben 62 ore di osservazione etnografica hanno permesso la raccolta e 'elaborazione dei dati. Aspetto interessante della ricerca è stato quello di comprendere, a partire dalla voce dei "nativi digitali", cosa questi pensino della media education, quali aspettative abbiano e in che modo rispondano agli stimoli e alle attività che gli vengono proposte. Curiosi e simpatici i pensieri dei ragazzi riportati all'interno dell'articolo. La "Net Generation" utilizza sempre più le risorse messe a disposizione da internet ma spesso ci si limita sul "come fare" rifacendosi a mere competenze tecniche. La media education aiuta a colmare i vuoti educativi e comunicativi che si creano tra adulti e minori in relazione all'utilizzo delle tecnologie digitali.
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    Gli adolescenti e i preadolescenti,definiti "nativi digitali" usano sempre più spesso le risorse offerte da internet. Il fatto che si parli di "nativi digitali" comporta la presenza di una categoria opposta, quella degli "immigrati digitali", i quali a differenza dei primi hanno meno dimestichezza con i digital media. Ciò in virtù del fatto che hanno vissuto in prima persona il passaggio dalla modernità alla post-modernità e dai mass media ai digital media. La media education è frequentemente chiamata in causa per colmare i vuoti educativi e comunicativi che si creano tra adulti e minori in relazione all'utilizzo delle tecnologie digitali. L'articolo proposto si sofferma sui risultati di ricerca ottenuti in un istituto scolastico secondario di primo grado in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere cosa i ragazzi pensino della media education e di fornire strumenti utili a correggere e indirizzare le attività quotidiane dei giovani. Il tutto passa per la formazione degli adulti e degli insegnanti.
saraercoli

La comunicazione mediatica dell'Isis. - 8 views

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    Se ne è parlato tanto negli ultimi mesi, quindi ho ritenuto azzeccato ricercare un articolo che trattasse dell'Isis e di quella che è stata una guerra scoppiata nel più totale silenzio grazie alla comunicazione mediatica. In questo articolo viene spiegato il lato oscuro dei media e il modo in cui essi possano trasformarsi in potenti strumenti di controllo e di diffusione della paura. La strategia dell'Isis è ben pensata e furba, sorprendentemente efficace e capace di fare propaganda a più livelli. Alla base di tutto vi sono i video noti per il carattere particolarmente violento (si ricordino quelli di decapitazione o quelli dei boia bambini), pubblicati soprattutto su twitter, che hanno fatto il giro del web e del mondo a causa delle condivisioni sui social e dei telegiornali. Ciò ha portato non solo al terrore generale, ma anche e soprattutto all'arruolamento di un numero esorbitante di persone: gli emarginati della società. L'Isis si fa pubblicità attraverso la paura. Lo stato islamico produce circa 90000 tweet al giorno, si immagini quanti possano essere i retweet!
mimma_gangi

Using a mixed-methods approach to measure impact of a school-based nutrition and media ... - 7 views

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    L'articolo è relativo ad un studio svolto in alcune scuole elementari italiane sul tema della salute legato all'alimentazione. Un progetto di grande importanza in Europa è quello di promuovere la salute, questo per prevenire in futuro problemi sia fisici, sia psichici sia anche per accrescere il benessere individuale. In particolare l'obiettivo è prevenire l'obesità, problema in crescita sia tra bambini che tra adulti. Il 23% dei bambini italiani, tra gli 8 e i 9 anni, è infatti in sovrappeso e l'11% ha il problema dell' obesità, numeri sicuramente significativi. L'Unione Europea invita gli stati membri a sensibilizzare sui rischi legati ad una cattiva alimentazione e le campagne da attuare nei vari paesi membri devono avere come target i bambini con età 0-12. In Italia è stata avviata la campagna: "Scuola e cibo, piano di educazione scolastica alimentare 2009-2015", tema che ha coinvolto tutte le discipline. Questa campagna include anche un'educazione sui Media, perché i bambini italiani, dagli 8 ai 10 anni, tendono a mangiare cibi pubblicizzati in televisione, generalmente molto ricchi di calorie. Studi internazionali mostrano che gli interventi per aumentare il consumo di frutta e verdura sono più efficaci se vengono discussi durante le lezioni scolastiche, se sono coinvolti anche i genitori, se includono la possibilità "dell' assaggio" e se sono trasmessi tramite i media. Uno studio in particolare, della durata di 10 settimane, dove sono state coinvolte le classi quinte di quattro diverse scuole elementari in Veneto, ha avuto l'obiettivo di promuovere un maggiore consumo di frutta e verdura come strumento di prevenzione all'obesità. Tre gli obiettivi principali: promozione della salute, con attività interattiva; educazione sui media per analizzare in modo critico le varie pubblicità sui cibi; infine una campagna di promozione sulla salute con l'utilizzo dei Media.
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