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luana0404

i messaggi subliminali nel mondo dei mass media - 5 views

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    I messaggi subliminali sono molto diffusi nel mondo pubblicitario e servono ad attirare la mente e la concentrazione, le simbologie falliche attraggono gli uomini mentre quelle immagini che richiamano la sessualità femminile attirano le donne. I messaggi subliminali sono informazioni che, il nostro cervello memorizza in maniera inconsapevole: si tratta di suoni, disegni, scritte che contengono al loro interno, i messaggi palesi, e subliminali. I messaggi nascosti possono esserci anche nei loghi, ma spesso si parla di cartoni animati. Che siano usati per denuncia sociale o per scopi pubblicitari, i cartoni hanno dalla loro il vantaggio di offrire il più candido degli alibi: l'innocenza di essere un prodotto rivolto ai bambini.Quello che ha coinvolto la Disney è un vero e proprio processo con accuse di satanismo, razzismo e pornografia; sarebbe proprio il sesso ad ossessionare i creatori dei cartoni Disney, tanto da riempire lo schermo di piccoli messaggi sparsi qua e là. Il mondo è pieno di insidie per i nostri piccoli, ma pare che quelli della Disney abbiano proprio un bel chiodo fisso. Il perché di tanta attenzione è che tutti noi avvertiamo il grande potere persuasivo dei mass media sulle nostre scelte di vita. La potenza dei messaggi subliminali è nel fatto che essi, viaggiando al di sotto della consapevolezza, influenzino il nostro comportamento inconsapevolmente. Sono occultati ovunque: in cartoni animati, pubblicità, brani musicali rock, videogiochi e nella maggior parte dei casi riguardano il sesso, la droga, Satana o il suicidio. Possono anche essere usati a scopo terapeutico, per combattere la timidezza, migliorare l'autostima, il rendimento scolastico o le prestazioni sessuali oppure, in altri contesti, per ridurre la criminalità o gli incidenti stradali o per incrementare le vendite di un determinato prodotto. La tecnica, sviluppata nel dopoguerra negli Stati Uniti, si basa sull'ipotesi che il cervello umano veda e senta più di quanto non rie
famanisa

Gli effetti dei mass media su di noi: danno o beneficio? - 2 views

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    La nostra società può essere definita la società della comunicazione, dove è impossibile non comunicare e nella quale, per produrre informazioni, ci serviamo della comunicazione di massa, uno strumento molto complesso che prevede una ricerca vasta e varia. Al centro dell'attenzione vi è la questione del tipo di influenza esercitata dai media, sia sull'individuo e i suoi comportamenti, sia sulla società e i suoi orientamenti. I media costituiscono infatti nello stesso tempo un investimento tecnologico in continua evoluzione, un'esperienza individuale quotidiana e un mezzo di mediazione culturale e di integrazione sociale. L'articolo prova a spiegare come ciò che emoziona ci "invade" in modo consapevole o senza che il soggetto se ne renda conto. Nell'infanzia soprattutto, ma non solo, si assiste alla tendenza a imitare modelli comportamentali dei personaggi che suscitano ammirazione. Si tende a riconoscere l'influenza dei media sugli altri piuttosto che vederne gli effetti su noi stessi! I media stimolano i sogni a occhi aperti, ma i inibiscono l'immaginazione creativa. Inoltre diversi studi hanno evidenziato come il potere dei messaggi subliminali sia inferiore rispetto ai messaggi pubblicitari consapevoli. Infine, poiché un aspetto molto importante della comunicazione di massa è la produzione in serie di messaggi come "merce", diventa molto importante lo studio delle strategie con cui vengono prodotti e diffusi i messaggi, specialmente quando lo scopo di questi messaggi è quello di influenzare le idee ed i comportamenti dei destinatari.
danielapasqua

studio basato su un programma di media literacy education sulla salute sessuale degli s... - 3 views

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    Il presente contributo riguarda uno studio americano pubblicato sul Journal of Youth and Adolescence, studio che descrive gli effetti del programma "Media Aware". I messaggi veicolati dai media, infatti, spesso fanno sembrare attraenti comportamenti sessuali rischiosi e relazioni non sane. "Media Aware" è un programma di salute sessuale diffuso via web e rivolto agli studenti delle scuole superiori che promuove il pensiero critico verso i messaggi veicolati dai media e diffonde informazioni medicalmente corrette riguardo alla sessualità. Uno studio randomizzato controllato è stato condotto nel 2019-2020 negli USA con gli studenti di 17 scuole superiori. Lo studio riguardava gli effetti immediati e nel breve periodo (3 mesi) del programma Media Aware. Il programma ha avuto un forte impatto già nell'immediatezza: è stato infatti dimostrato che "Media Aware" ha migliorato le conoscenze degli studenti in materia di salute sessuale e il pensiero critico circa i messaggi veicolati dai media, aiutandoli a sviluppare competenze che permettano loro di decostruire i messaggi ricevuti; ha inoltre corretto le loro credenze sbagliate riguardanti i rischi legati ai comportamenti sessuali. Ci sono state differenze legate al sesso dei partecipanti: per quanto riguarda le femmine, il programma ha migliorato la loro comunicazione con le figure familiari riguardo alla salute sessuale e le loro credenze riguardo al sesso. Per quanto concerne i maschi, il programma ha permesso loro di rivedere le loro credenze circa la violenza nelle relazioni. Gli studenti hanno dato un feedback positivo riguardo a questo programma, dimostrando di apprezzare particolarmente il fatto che si sia svolto on line. In definitiva, il programma Media Aware ha dimostrato di migliorare la salute sessuale e la comunicazione circa la salute sessuale negli studenti delle scuole superiori.
kobsph

Multitasking: distrazione o necessaria emozione? - 3 views

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    L'articolo riporta uno studio effettuato in un' Università italiana sul multitasking, uso cellulari, consultazione ed invio messaggi durante l'erogazione delle lezioni accademiche. Partendo dalla constatazione che oggi si investono molte risorse nelle tecnologie sia a scuola che sul lavoro, e che l'uso dei media è diventato una sorta di dieta mediale, poiché le persone ne fanno uso come del cibo, vengono analizzate le risposte degli studenti sul tipo di utilizzo che fanno degli stessi durante le lezioni, quale è lo strumento preferito (che risulta essere il cellulare, portatile e piccolo e integrato nel giovane di oggi come fosse un abito da indossare), e che effetto ha il multitasking ai fini dei risultati accademici e della potenziale distrazione che può andare ad alimentare. Il multitasking risulta negativo se complesso (rispondere a messaggi "impegnativi") e se esteso (grandi quantità di messaggi). Allo stesso tempo ha, secondo molti, un vantaggio emotivo, poiché, per la maggior parte degli intervistati, essere connessi, corrisponde alla necessità di mantenere un canale aperto sull'esterno. Rimane nel sottofondo dei risultati l'idea che le tecnologie cosiddette invisibili, inneschino dei processi automatici ai quali è difficile sottrarsi e che solo la visibilità delle tecnologie e quindi il controllo dei comportamenti automatici possa essere una sostanziale soluzione.
mariagraziano

La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante - MIUR Istruzione - 20 views

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    I media fanno parte della nostra società. Capire come "leggere" le notizie veicolate dai media e come interagirci è una competenza fondamentale, In particolare l'avvento del così detto Web 2.0, dei social network ha creato grandi occasioni di comunicazione.
  • ...1 more comment...
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    Nell'articolo viene evidenziata l'importanza della Media Education come materia di insegnamento che dovrebbe trovare grande spazio nelle scuole non solo per quanto riguarda i "new media" ma tutti i media. La Media Education, nasce e si sviluppa allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. La fruizione di internet in modo praticamente illimitato consente infinite potenzialità di apprendimento e sperimentazione ma anche dei rischi connessi ad un uso "superficiale di strumenti potentissimi"; sopratutto gli adolescenti (nativi digitali) sono sottoposti ai rischi maggiori dovuti ad una grande abitudine e dimestichezza con i dispositivi ma che se non guidata e formata opportunamente può provocare seri danni, si pensi solo per fare qualche esempio al Cyber bullismo. La Media Education, se applicata ad internet, può essere d'aiuto per muoversi meglio in rete (da google a Facebook), tanti sono i consigli che potrebbero essere dati ai ragazzi, ma anche a genitori e docenti che dovrebbero essere opportunamente formati per affrontare questi cambiamenti. Insegnare ai ragazzi a gestire meglio il rapporto con i social costituisce uno dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti: ad esempio educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news". Una buona competenza mediale (media literacy) è ciò che questa disciplina intende offrire ai propri allievi. L'articolo riassume quali competenze mediali un media educator dovrebbe contribuire a trasmettere.
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    l'educazione svolge una funzione essenziale e che la scuola debba essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. La neccesita di imparare ed educare a districarsi tra i vari linguaggi dei media ed imparare ad approcciarli in maniera corretta. Sviluppare negli studenti la capacità di comprendere i diversi media e le varie tipologie di messaggi, utilizzarli correttamente, saper interpretare in maniera critica il messaggio, essere in grado di generare un messaggio e quindi usare in maniera propositiva i media. La neccesita della prevenzione dello sviluppo del cyberbullismo e la dipendenza e varie patalogie come nomofobia
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    In questo articolo viene definito bene il concetto di Media Education e il ruolo che dovrebbe avere nelle scuole allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. Anche se si tratta di un articolo del 2017 si evidenziano punti importanti quali le modalità di utilizzo di tali mezzi e la necessità di educare sia i ragazzi, utenti finali, che chi ha la funzione di tutore di questi, quindi genitori, scuola ecc… Attraverso lo studio ed il trasferimento d'informazioni ai ragazzi i docenti potranno insegnare a questi a gestire meglio il rapporto con i social e far comprendere che questo rappresenta una dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti (educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news" per esempio). Saper discernere le notizie, filtrarle e comprendere quali informazioni e fonti siano più autorevoli di altre. Altro messaggio importante che vuole essere da monito a tutti, politici, ministero, dirigenti scolastici, è che la scuola non può rimanere indietro su queste tematiche ed è fondamentale pensare a percorsi per i docenti e genitori di adolescenti e pre-adolescenti.
saraf-utiu

Videogiochi e chat prima di andare a dormire? La qualità del sonno dei giovan... - 5 views

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    Il rapporto pubblicato dall'Università di Scienze Applicate di Zurigo ha reso noti i risultati di alcune ricerche riguardanti il rapporto tra uso di media prima di andare a dormire e la qualità stessa del sonno. Si è visto che inviare messaggi, foto, video, utilizzare videogiochi può compromettere la qualità del riposo notturno tanto che, con disturbi del sonno già presenti, si sconsiglia di tenere il cellulare in camera da letto. Dal rapporto si possono evincere le cause del problema che oramai affligge la maggior parte dei giovani e non solo: slittamento del momento in cui ci si addormenta; l'arousal (aumento dell'eccitazione) e la luce blu degli schermi. L'obbiettivo perciò, è quello di promuovere sia la riduzione dei fattori di rischio (utilizzo in minore quantità ma soprattutto migliore qualità dei media), sia l'aumento di fattori di protezione: di sera infatti, è preferibile leggere un libro, stare in famiglia o con gli amici piuttosto che inviare messaggi e occupare il proprio tempo davanti allo schermo del cellulare o del computer.
anonymous

Media Education nell'asilo "Raggio di sole" in Slovenia - 1 views

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    All'asilo "Raggio di Sole" in Slovenia, un gruppo di esperti di comunicazione ha promosso un progetto di educazione ai media ai piccoli alunni, in quanto soggetti più vulnerabili dell'esposizione ai messaggi mediatici. Per poter capire questo tipo di messaggi, è infatti necessario essere alfabetizzati ai media. Scopo della media education in questo asilo, è quindi quello di mostrare l'efficacia del nuovo approccio di apprendimento attivo e sperimentale di gruppo, arricchito con feedback da parte degli insegnanti (action learning). Esperti nel campo dell'educazione ai media, concordano infatti che l' autoproduzione di testi multimediali è molto importante per la costruzione dell'autostima e dell'autonomia dei bambini e dei giovani nei confronti dei media nonché, di conseguenza, ad una presa di distanza critica dalle costruzione mediatiche. L'autoproduzione è quindi un'esperienza essenziale per comprendere e gestire il mondo dei media.
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    Infatti, oggi tutti noi adulti dovremmo essere alfabetizzati ai media, per accorciare le distanze tra noi e i bambini e gli adolescenti.
mariagraziano

Media Education a scuola: perché è importante insegnare i media a scuola - 7 views

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    La Media Education (o educazione ai media) è il processo d'insegnamento e apprendimento centrato sui media. La Media Literacy è saper leggere e scrivere i media. Questo articolo tratta di quanto sia importante l'insegnamento della Media Education nelle scuole in quanto come sosteneva D. Buckingham la M.E dovrebbe configurarsi come un metodo per esplorare la conoscenza, critico e creativo. Molte scuole creano un giornalino scolastico su cui poi verrà effettuata un'analisi fatta in classe e questo rappresenta un ottimo esempio di attività per costruire un progetto di media education. Anche se alcune scuole ancora non organizzano laboratori con editori ed esperti del settore che invece aiuterebbero moltissimo per una maggiore comprensione. L'insegnamento che viene fatto è di tipo trasversale in quanto può essere applicato sia alla letteratura quanto alla storia e alla scienza è importante inoltre insegnare ai bambini il ciclo delle notizie. Questo argomento riguarda tutte le età non solo i bambini ma anche adulti in quanto attraverso delle bufale presenti su diversi siti sono stati imbrogliati per questo è bene che questo insegnamento sia aperto a tutti, quindi non c'è miglior modo di insegnare già dall'infanzia ai bambini questo tipo di informazioni cosicché raggiungano anche i loro genitori. Quindi per concludere possiamo dire che quel pensiero critico-creativo obiettivo della media education deve essere insegnato con abilità ed ingegno.
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    Nell'era della generazione 3.0 diventa sempre più indispensabile inserire la media education in ambito scolastico. Puntare attraverso la scuola all'acquisizione di competenze mediali consente di avere già in età scolare maggiore consapevolezza e responsabilità nell'uso dei media sviluppando il senso critico verso tutte le informazioni con cui vengono in contatto.I messaggi mediali hanno sempre più capacità di influenzare il nostro pensiero e il nostro comportamento, basti vedere l' impatto e gli effetti psicologici delle cosidette bufale o fake news che assumono valenza sulla base del mezzo di comunicazione usato. Attraverso la media education i bambini possono essere educati a verificare le fonti, e la qualità dei contenuti per una corretta elaborazione dei messaggi. Apprendere lo stile comunicativo dei media consente non solo la giusta lettura ma consente di possedere adeguate competenze per crearne di nuovi in corrispondenza agli scopi.
samuele11

Gli effetti dei mass media su di noi: danno o beneficio? - 4 views

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    Leggendo questo articolo su internet mi sono accorto che vivo nell'era della crescita esponenziale della tecnologia . L'Influenza dei mass media è di notevole impatto e importanza nella nostra società e di riflesso su noi stessi. Questi canali digitali possono creare diffusione di massa di messaggi , idee , iniziative , ma inevitabilmente anche creare e portare ad atteggiamenti diversi in base al contenuto e alle credenze che includono . Molti dei giovani oramai sono condizionati nello stile di vita , negli atteggiamenti e anche nella veicolazione dei messaggi e feedback che possono portare anche a relazione con in pari giudicabili e quindi toccare l'autostima . Per tener conto dell'efficacia dell'utilizzo dei media bisogna usarli in modo appropriato , capire quali emozioni e pensieri scaturiscono . Gli stessi media possono creare dipendenza , come i fenomeni di addiction, di tipo compulsivo che portano a un'immersione totale nella sfera digitale . Probabilmente gli individui non sanno la potenza dell'influenza nella loro mente , proprio come diceva Davidson nel "effetto terza persona " . Abbiamo la fortuna di avere tutto a portata di mano con il mondo digitale , per cui è importante utilizzarli in modo appropriato .
elisapeci

Media education nell'Asilo Raggio di Sole, in Slovenia - YouTube - 0 views

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    In questo asilo, attraverso l'utilizzo calibrato dei media, evidenziano la possibilità di fornire ai piccoli "studenti" molte informazioni, risorse ed opportunità per imparare cose nuove in modo diverso, completo e consapevole. Ciò avviene tramite un percorso completo perché ai bambini viene mostrato l'origine dei media, la loro storia, la loro tecnologia (ad esempio, fanno vedere l'interno di un pc) ed i "retroscena". Molto interessante è ad esempio la spiegazione di come viene creato un cartone animato, rendendoli partecipi nell'assemblaggio reale di immagini e nello sviluppo di suoni. In sostanza si vuole promuovere un uso consapevole, creativo e personale delle tecnologie audiovisive da parte di bambini e bambine. I bimbi vengono letteralmente istruiti all'alfabetizzazione dei media partendo sin dalle basi, dalla struttura, rendendo quindi più facile la comprensione dei messaggi che ricevono e più mirato l'utilizzo di questi strumenti da parte loro. Tutto ciò è reso possibile dalla capacità dei maestri che, allineandosi con i tempi, riescono ad insegnare innanzitutto come utilizzare i media in modo utile e costruttivo, quindi creando una vera e propria sinergia tra media ed educazione. La tecnologia concretamente occupa gran parte del nostro tempo e della nostra attenzione, specialmente per le generazioni più giovani: ciò che ha fatto questo istituto è rendere efficace l'utilizzo dei media e del metodo educativo fin dalla scuola dell'infanzia, rendendo quest'ultimo più accattivante, comprensibile, utile e divertente; in conclusione, un asilo diverso e al passo con i tempi.
nicolesantucci

Il Sexting - 3 views

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    Questo articolo, scritto da Francesco Currò, psicologo clinico, esplora come nell' era di internet le interazioni siano mediate dalla tecnologia, inclusa la sfera della sessualità. Numerosi studi hanno evidenziato che le comunicazioni e le abitudini di tipo sessuale online derivano da messaggi sessualmente espliciti che osservano nei vai media e che avrebbero il ruolo di mediare tra l'idea di se e l' intensità delle auto-presentazioni non senso sessuale. Le identità degli adolescenti sono influenzate dai media con cui interagiscono e la condivisione di materiali sessualmente espliciti delineano il loro self concept. Il sexting, consiste nell' invio e nella ricezione di materiali sessualmente espliciti tramite smartphone, studi evidenziano che la frequenza aumenta col crescere dell' età e che c'è una differenza di genere( utilizzato maggiormente dal genere maschile).L'articolo ne descrive motivazioni e conseguenze, arrivando alla conclusione che per affrontare questo fenomeno ,andrebbero istituiti efficienti programmi di prevenzione per i giovani, i quali dovrebbero puntare all' insegnamento di abilità sociali e relazionali, come il cambio di prospettiva e la regolazione emozionale.
nehelee

An Analysis of Media Literacy Messages in Popular Children's Television - 3 views

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    I bambini negli Stati Uniti consumano abitualmente almeno quattro ore di media al giorno. Questa esposizione influenza significativamente la loro comprensione di vari aspetti della vita, tra cui casa, famiglia, amici, scuola e comunità. Di conseguenza, i bambini ricevono principalmente messaggi legati ai media direttamente dai media stessi. Questi messaggi, a causa del consumo ripetuto, hanno un'influenza considerevole. Come definito dalla National Association for Media Literacy Education (NAMLE), l'alfabetizzazione mediatica implica "la capacità di accedere, analizzare, valutare, creare e agire utilizzando tutte le forme di comunicazione". Purtroppo, l'alfabetizzazione mediatica non è un corso o un argomento obbligatorio nell'istruzione statunitense, il che porta a un'educazione formale inconsistente e spesso inesistente sull'argomento. Lo studio di ricerca ha analizzato l'integrazione dei concetti di alfabetizzazione mediatica in quattro programmi televisivi per bambini molto apprezzati di Nickelodeon e Disney Channel; diverse serie hanno rivelato 196 momenti di alfabetizzazione mediatica, variabili per complessità e profondità. Sebbene i contenuti mediatici per bambini sfruttano con successo il loro interesse per i media come trama, esiste l'opportunità di migliorare l'educazione all'alfabetizzazione mediatica e al pensiero critico nella vita dei bambini.
luciaiantorno95

E' possibile restare 'umani' in un mondo tecnologico? - Il Fatto Quotidiano - 2 views

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    Nella società odierna la rete e i social network sono diventati indispensabili. Ma cosa accade alla nostra capacità di elaborare le informazioni e al modo in cui ci relazioniamo? Siamo consapevoli che esiste la sindrome da dipendenza da internet che può rivelarsi molto dannoso soprattutto per gli adolescenti. In questa patologia vi è una scarsa capacità di controllo degli impulsi. E' stata inoltre scoperta un ulteriore sindrome denominata "tecnostress", un disturbo legato all'uso massivo e stratificato delle nuove tecnologie. Questo provoca secondo la Onlus netdipedenza ansia, attacchi di panico, calo della concentrazione, disturbi gastrointestinali depressione, tuttavia possono comparire alterazioni comportamentali e l'isolamento relazionale. Siamo continuamente distratti da messaggi, notifiche e vibrazioni. Quando il nostro smartphone non è a portata di mano diventiamo ansiosi. L'ansia modifica i nostri parametri biologici fondamentali: pressione sanguigna, battito cardiaco, respirazione. Quando lo stimolo si cronicizza, ci si può ammalare. Uno psicologo statunitense è stato il primo a studiare la sensazione "allucinatoria" che il telefono stia squillando nella nostra borsa.
anonymous

"Media education": la piccola grande rivoluzione dei giornali scolastici - 9 views

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    L'articolo spiega come un'ottima base di "Media education" nasca dalla rete di testate scolastiche. Due recenti iniziative, "Penne Sconosciute" di Osa Onlus, "GiornaliNoi" promossa dal mensile Okay!, avvalorano questa tesi. Il giornale scolastico, che vede protagonisti docenti, alunni e genitori, rappresenta una valvola di sfogo per le creatività, antidoto alla noia da aula scolastica. Una grande rivoluzione già in atto dentro e le scuole che mira a rafforzare il senso di appartenenza e di partecipazione dei giovani alle attività sociali attraverso una rete definita "buona informazione". E' inevitabile, se le nuove forme di comunicazione vorranno recuperare rapporto con i soggetti destinatari del messaggio, non potranno ignorare questa realtà in grado di unire aspettative e speranze delle generazioni.
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    L'articolo parla di come il giornalismo scolastico sia una concreta applicazione della media education. Esso espone dei progetti che mobilitano la creatività giovanile già da 15 anni. La redazione di un giornale scolastico è un'attività molto utile per avvicinare gli studenti al lavoro del giornalista, per dare spazio a pensieri, constatazioni, notizie, novità, per raggiungere i vertici dell'istituto e farsi portavoce di iniziative, raggiungendo allo stesso tempo ogni singolo studente e creare un senso di appartenenza. Attraverso questo mezzo i giovani possono comprendere e analizzare il senso dei messaggi dei mass media. L'autore di questo articolo fornisce anche dei esempi concreti di come la stampa scolastica abbia rivelato delle realtà sorprendenti, parlando di temi sociali e attuali dal punto di vista di ragazzi giovani. L'articolo, infine, sottolinea l'importanza di che quest'attività ha sugli studenti, che sono prima di tutto cittadini, per metterli a contatto con la buona informazione.
donnarumma

Il marketing sportivo e il ruolo dei social media - Sport Business Management - 0 views

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    I social media negli ultimi anni hanno completamente cambiato la visione del mondo,se prima potevamo definire uno spettatore passivo adesso non è più cosi,le persone partecipano in modo attivo alla condivisione di notizie scambi di messaggi. In questo articolo si capisce come lo sport sia un'elemento chiave per attrarre milioni di users e far si che le pubblicità vengano visualizzate da milioni di persone. Se prima si discuteva da vicino sul commento della partita oggi non è più cosi,in tempo reale si hanno notizie dei risultati si commenta la partita sui social e tutto cio non fa altro che giovare le inserzioni pubblicitarie . La centralità di tutto cio è che la gente vuole sentirsi libera di esprimere le proprie idee in maniera libera e costruire un rapporto di fratellanza con chi condivide i suoi stessi pensieri.
loredana73

Media education - La media education - 1 views

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    Francesco Cambi approfondisce il tema della media education nel libro"Media education tra formazione e scuola. Principi, modelli, esperienze". I mass media sono in crescita e penetrano sempre più nella vita quotidiana. Le tecnologie della comunicazione sono entrate, negli anni 80/ 90 in una nuova fase. Dalla tv scatola ingombrante, fissa e a senso unico, si è passati all'uso del telecomando e, in seguito, a quello del videoregistratore, delle pay tv per giungere a internet; in tal modo da una fruizione monodirezionale passiva si è giunti all'uso dell'universo di immagini disponibili in rete in modo bidirezionale. Tale rivoluzione dei media, a cui si aggiungono i cellulari e il loro uso, i computer e i videogiochi, ha prodotto effetti significativi nelle abitudini di vita, sui processi cognitivi, sul rapporto col mondo, nelle relazioni interpersonali. Il testo tratta della fruizione della tv da parte del pubblico infantile. Cambi fa presente che, malgrado questi cambiamenti, guardare la TV risulta ancor oggi una delle attività prevalenti cui si dedicano i bambini e gli adolescenti nel loro tempo libero. L'autore avanza l'ipotesi che i nuovi media (internet e cellulare) si aggiungano ai quelli vecchi (Tv e radio) ma non li sostituiscono, almeno non completamente. Ciò che motiva maggiormente l'esposizione alla televisione è il potere di disporre di una compagnia contro la noia e la solitudine. Ne è la riprova il fatto che quando i bambini hanno alternative preferiscono impegnarsi in altre attività piuttosto che guardare la Tv. Il tempo che i bambini dedicano alla Tv è una misura della carenza di offerte culturali e di divertimenti loro proposti. I bambini di oggi sono sempre più tecnologici e multimediali ma non hanno rinunciato ad altre attività più tradizionali. Pare, al contrario, che l'utilizzo combinato di vari mezzi, sia tradizionali (tv, cinema, radio) che newmedia (pc, internet, cellulare), si autoalimenti. Nonostante l'avvento dei
giovanni9

Ma i nativi digitali sono "illetterati digitali": ecco il ruolo della Scuola - 5 views

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    L'articolo apparso il 13 luglio 2018 su Agenda Digitale a firma di Vittorio Midoro, dirigente di ricerca CNR e membro del gruppo di lavoro del MIUR per la valutazione dell'uso dei dispositivi personali in classe, pone l'attenzione sul fatto che crescere all'interno di una società digitale non vuol dire essere "digital literate". Quindi egli continua riflettendo sul possibile ruolo della scuola nell'odierna società. Seppur la maggioranza dei ragazzi mostra padronanza nell'uso dei media digitali, è raro che qualcuno riesca a realizzare app, programmi o siti web per i quali sono richieste competenze specifiche difficili da acquisire informalmente. La scuola dovrebbe aiutare i ragazzi a sviluppare abilità creative, di astrazione e di problem solving fin dai primi anni scolastici. Attraverso la Media Literacy si possono comprendere e valutare i diversi aspetti dei media e dei loro contenuti, nonché migliorare le abilità comunicative nei diversi contesti e creare prodotti mediali. Infatti, la comprensione della comunicazione implica il sapere analizzare e valutare i messaggi e saperli creare e condividere. Bambini e ragazzi sono sempre stati molto curiosi, ma oggi spesso non sono i genitori a rispondere alle loro domande, ma la rete. Alcuni studi hanno dimostrato però che i ragazzi adottano spesso strategie di ricerca delle informazioni piuttosto improvvisate e caotiche e hanno una scarsa capacità di valutare la qualità dell'informazione trovata. Inoltre essere sempre connessi non è detto che migliori la qualità delle relazioni. In rete vi è la tendenza a presentarsi con un'identità diversa dalla propria ed è difficile creare e sostenere relazioni profonde tra le persone. Per quanto riguarda l'apprendimento, l'autore dell'articolo cita Gardner per ricordarci che esistono diversi tipi di intelligenze. Queste vanno assecondate valorizzando quelle possedute e rafforzando quelle meno sviluppate. La scuola dovrebbe capire i ragazzi, i lo
franceschisimo

Giovani sguardi sulla media education - 4 views

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    La Media Education (ME) pone tra i suoi obiettivi quello di dotare i soggetti delle competenze necessarie per leggere e analizzare i messaggi veicolati dai media e per entrare attivamente a far parte del loro processo produttivo. Partendo dalle parole dei reali protagonisti del mutamento descritto, questo articolo vuole problematizzare il rapporto minori-nuove tecnologie per ciò che riguarda le attività mediaeducative che si rivolgono ai ragazzi. Il fine ultimo è quello di fornire a insegnanti, educatori e adulti in genere spunti utili per creare assieme ai più piccoli discorsi e pratiche capaci di riposizionare gli usi delle tecnologie mediali all'interno delle attività quotidiane, in linea con ciò che suggeriscono gli approcci più recenti che riguardano la ME. Questo articolo si sviluppa attorno ai risultati di ricerca che ha coinvolto un istituto scolastico secondario di primo grado (circa 300 studenti) in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. Il materiale empirico è composto da 62 ore di osservazione etnografica svolte durante gli incontri con i gli studenti dell'istituto e i questionari di gradimento raccolti al termine del progetto. L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere, a partire dalla voce dei ragazzi, cosa questi pensino della media education, quali aspettative abbiano e in che modo rispondano agli stimoli e alle attività che gli vengono proposte. Il fine ultimo è quello di fornire strumenti interpretativi e operativi utili a creare discorsi e pratiche capaci di intersecare le pratiche mediali e le attività quotidiane dei giovani.
giovanna1990

Educazione ai media - Wikipedia - 0 views

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    L'educazione ai media o media education è un' attività didattica entrata in uso con lo sviluppo tecnologico dei mezzi di comunicazione di massa e si riferisce alla capacità di saper utilizzare i mezzi di comunicazione di massa con un occhio critico e attento nei confronti dei contenuti e dei messaggi proposti dai media.
isabellaciciolla

Homepage | Nuovi occhi per i media - 6 views

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    Nuovi occhi per i media è un interessante sito che promuove corsi di formazione, incontri, argomenti con un particolare interesse per le scuole allo scopo di educare ai media. L'obiettivo è creare nelle persone, soprattutto i giovani spirito critico e consapevolezza sui messaggi che arrivano dai vari canali di comunicazione e quindi sul variegato mondo che li circonda. Tra i vari articoli che si possono scorrere nel sito mi hanno colpito 2 notizie. La prima si riferisce ad un articolo che si intitola L'IGNORANZA DI INTERNET.In sintesi: un documentario il Corpo delle Donne viene bollato da YouTube come "non adatto al pubblico generico" dopo che per anni è stato trasmesso dallo stesso YouTube ed è stato mostrato nelle scuole medie, superiori e università. Altra scelta illogica Facebook rimuove un post dove veniva riportato il testo della canzone di Cecile presentata all'ultimo Festival di San Remo, minacciando di chiusura definitiva l'account per aver promosso una canzone contro il razzismo. Le cause di queste scelte discutibili sono automatismi che usati senza criterio ottengono come risultato ciò da cui i modelli matematici dovrebbero allontanare: l'errore! Il secondo articolo intitolato INTERNET BILL OF RIGHTS annuncia l'impegno del governo alla promozione e adozione dei prìncipi contenuti nella Dichiarazione del 28 luglio 2015 adottata dalla Commissione per i diritti e i doveri di Internet, istituita presso la Camera dei Deputati, allo scopo di costituire un percorso per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Lorella Zanardo, scrittrice e attivista italiana coautrice del documentario "Il corpo delle donne" ha promosso e redatto il terzo paragrafo della Carta dei Diritti, quello sull'educazione come parte imprenscindibile di un approccio civile ed evoluto ai media. Conoscenza e consapevolezza sono il futuro, Internet è solo uno strumento. Eccezionale , ma solo uno strumento che dipende
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