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Daniele Guerrieri

Ausili didatici o feticismo consumista? | Blog del Comitato per la Scuola Pubblica - Va... - 6 views

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    Perché in tempi di magra, dopo aver perso 8 (quasi 9) miliardi di euro, la scuola, secondo una tendenza in corso, dovrebbe fornire ad ogni alunno il tablet della marca più costosa che c'è? Daccordo: funziona meglio degli altri (anche se questo lo dovrebbe decidere una gara d'appalto), ma sono i tablet la cosa di cui oggi ha più bisogno la scuola in Italia?
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    Pur essendo un'utente dell'iPad, concordo sul fatto che un laboratorio di pittura, il sostegno agli alunni in difficoltà, e tutte le cose di cui parli siano di gran lunga più importanti. Sull'eliminazione dell'insegnamento della storia dell'arte al biennio del liceo classico e nel percorso moda degli istituti professionali (dove si è passati da 4 ore settimanali di arte e storia del costume nel triennio a ZERO ore nella scuola post-riforma Gelmini) stendiamo un velo pietoso. Se non si parte dal bello,da dove si dovrebbe partire? Detto questo, in Svezia hanno tutto (la pittura e la musica, ma anche i tablet di ultima generazione), perché investono nella scuola e sui giovani. Da noi i soldi servono a pagare le pensioni d'oro e mille altre cose inutili che arricchiscono la casta, impoverendo la scuola e la cultura... Bisognerebbe fare la rivoluzione, ma il popolo italiano non è mai stato rivoluzinario, al contrario dei francesi, e anzi è tendelzialmente di destra, conservatore...
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    Rimane il fatto che i tagli operati contro la scuola in Italia pesano come macigni, per questo non mi sembra il caso di entusiasmarsi per dei costosi contentini.
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    @ Daniele, Mi sono permessa di aggiungere "sostegno" ai tag del tuo segnalibro, perché - egoisticamente e concretamente - mi serve, anche se concettualmente, il tuo testo include l'aspetto sostegno nella didattica. Mi serve quando Andreas ha annunciato in http://iamarf.org/2013/05/09/lo-strano-modo-ltis13-di-trovarci/ che la seconda parte di #ltis13 sarebbe dedicata a trovarci per collaborazioni basate su interessi/problematiche comuni, citava proprio un commento che diceva "Io sono dalle parti di Novara, mi occupo - sono un'insegnante di sostegno, ho bisogno, vorrei trovare, parlare con altri che hanno bisogno di sostegno." E nei tanti contributi dei partecipanti a #ltis13, sono emerse più volte le problematiche create dalle direttive calate da sopra in combinazioni con tagli alle risorse: problematiche generali, ma particolarmente acute per quanto riguarda l'inclusione di tutti (anzi, mo' ti aggiungo anche il tag inclusione, mi sa). Per citarne uno che ricordo adesso: http://appinclusion.blogspot.ch/2013/04/non-solo-app.html di Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio. L'angolazione è diversa della tua, perché loro non rifiutano i tablet a scuola. Però insistono sulla necessità di adottare e utilizzare sia i tablet sia le loro applicazioni in modo inclusivo - e nel determinarlo sono essenziali gli insegnanti di sostegno. @Luisella: sono importantissime le tue osservazioni sulle applicazioni web che dovrebbero funzionare con qualsiasi browser, ma che invece non funzionano con iPad. E d'altronde ci sono anche limitazioni del genere per i tablet android.
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    sì, infatti. Come scrivevo qui, il tablet è un ottimo strumento da utilizzare nel sostegno, ma non solo. Per tutti gli studenti rappresenta un ottimo ausilio per l'apprendimento e una finestra sul mondo. Certo è che, in una scuola depauperata in mille modi (come ricordava Daniele) fa rabbia vedere come l'ex ministro Profumo parlasse sono ed esclusivamente di "dare un iPad a ogni studente" come se con quello si potessero risolvere tutti i mali della scuola italiana, quando invece bisognerebbe iniziare dall'investire nelle risorse umane. Come ricorda Claude, in questo MOOC ho iniziato anche a scoprire i limiti del tablet (PiratePad e Google Translator Kit non funzionano). E comunque, qualsiasi strumento digitale, se viene introdotto senza un rinnovamento nella didattica (e nella mente degli insegnanti), serve a ben poco. Come si sottolinea da più parti, la LIM nella maggior parte dei casi non ha fatto altro che perpetuare la didattica trasmissiva e tradizionale della lezione frontale (si usa per far vedere film, video, immagini, per scriverci, ed è ovviamente molto più comoda e più motivante di una lavagna di ardesia, su cui molte di queste cose non si possono fare, però se si usa solo per questo, la didattica rimane teacher-centred e non student-centred, come è invece in questo MOOC). Comunque concordo con te Daniele, non sai che rabbia mi prende quando dal Ministero arrivano frasi tipo "daremo un tablet a ogni studente" in concomitanza con tagli di ogni tipo su organici, stipendi, FIS...
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    @Claude: Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento. Per i ragazzi che ne hanno un bisogno particolare è un'altra cosa... del resto, già da anni viene dato loro un portatile magari pagato con donazioni o risorse locali. Comunque, per gli alunni che non hanno ancora raggiunto un sufficiente grado di autonomia, spesso, il computer serve solo per "tenerli a balia": l'insegnante di sostegno è insostituibile.
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    Sono d'accordo con te, Luisella: se non rinnoviamo le nostre menti e il nostro modo di fare didattica, i nuovi strumenti servono proprio a poco! L'uso critico e creativo degli stessi sarà significativo.
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    Io credo fortemente nel rinnovamento della didattica e credo che esso possa passare ANCHE sebbene non solo dall'introduzione di nuovi strumenti . La sfida non è insegnare la teconologia ma CON la tecnologia perchè essa mi offre potenti mezzi e mi avvicina ai miei studenti che come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti hanno e avranno sempre di più categorie di pensiero e modi di apprendere che non sono più quelli che noi abbiamo usato. La scuola non può più essere quella nostra e dei nostri genitori. Non in quello che viene insegnato, o forse anche in quello, ma in COME viene insegnato. Dunque non vedo il problema . Ho speso molte nergie per trovare quest'anno il finanziamento per i miei Ipad l'anno prossimo. E ne sono fiera. Non trovo ci sia nulla di male nè di "peloso". Chiunque mi offra la possibilità di lavorare meglio a scuola è il benvenuto. Credo sia un po' semplicistico archiviare tutto come se chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista fosse un nemico della scuola pubblica. Credo che sia una falsa idea di democrazia quella della scuola di tutti , intendendo,per tutti la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo. Occorre avere il coraggio di dire che le risorse vanno impegnate dove c'è chi le sa far fruttare e chi si impegna in un progetto sensato e significativo. Non tutti i docenti hanno volgia di impegnarsi in un progetto o in una sperimentazione. Non c'è nulla di male a riconoscerlo.Chi non se la sente ha i suoi motivi. E se anche le risorse vengono,come nel nostro caso, da privati, ben vengano. E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione. Lamentarsi e basta non serve. Attendere sempre che lo stato faccia mentre io sto lì fermo ad aspettare mi pare o
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    Concordo Sabina, infatti anche io mi sono data da fare per avviare una sperimentazione con iPad nel settembre scorso, in una classe prima, con l'aiuto di colleghe e della dirigente. Concordo anche sul fatto che lamentarsi e basta non serve, e anche sul fatto che il FIS non debba essere distribuito a pioggia. Sappiamo tutti che alcuni insegnanti fanno il minimo indispensabile, non sono disponibili a rinnovarsi ecc. Però non sono d'accordo quando dici: "E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione." Gli ultimi ministri che abbiamo avuto hanno portato avanti forti campagne denigratorie nei confronti di noi docenti, proprio perché i docenti perdessero quel poco di credito sociale che era loro rimasto. E lo hanno fatto scientemente, non a caso. Ben diversa la politica in altri paesi, Finlandia ma non solo (pensiamo al video australiano che anch'io ho postato nel mio blog riprendendolo da Giorgio). Quando ho partecipato ai workshop sul cooperative learning con Cathy e Norm Green, anni fa, prima che Norm ci lasciasse, una delle prime cose che Norm ci ha detto, è che la differenza sulla qualità dell'insegnamento lo fa proprio lo stato, investendo e credendo nelle risorse umane. I paesi in cui l'istruzione funziona bene sono quelli in cui la professione docente è una professione ambita, in cui i docenti sono ben pagati e in cui si offrono opportunità di formazione e aggiornamento di qualità. Quindi, ok fare uno sforzo noi docenti (e qui ce ne sono tanti che lo stanno facendo), però non contro i mulini a vento. A me un ministro che blocca i contratti o che dice che con gli insegnanti va usato "il bastone e la carota" fa solam
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    @sabinaminuto: (ho incollato quanto detto in un precedente commento) "Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento.". Inoltre: non pensavo che tu intendessi "insegnare la teconologia (...anziché) CON la tecnologia"; non ho mai creduto, neanche da ragazzo, nella scuola, implicitamente fascista, che ho avuto e tanto meno in quella, palesemente fascista, dei nostri genitori; credo anch'io che il come sia importante ma, come dice Luisella in un commento precedente, l'insegnamento può rimanere frontale e unidirezionale anche con i mezzi digitali: il come ce lo mette l'insegnante (e i ragazzi); non ho mai pensato che "chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista (?) (..sia) un nemico della scuola pubblica"; sono convinto che gli esempi che ho usato di quanto abbiamo perduto con i tagli non significhino "la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo" e, tra l'altro, alcuni "ci spendevano molte energie; io ho sempre combattuto per i progetti in cui credevo, fino a quando ne ho avuto la possibilità, e ho sempre creduto nell'innovazione, anche se non sono un insegnante "prevalente". Per ora chiudo qui.
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    @Luisella concordo sui ministri e tutto il resto: (beata te che hai partecipato a tale aggiornamento!) Ma continuo a pensare che la forza di un'idea e di un modo di approcciare la cultura e la scuola debba venire anche e sempre di più da noi. Sono così stufa di dover sopperire nella mia scuola come responsabile di plesso ai "danni" fatti da colleghi annoiati, demotivati, inadatti, perennemente ancorati alla frase" e a me chi paga queste ore?" che non riesco più a credere che sia solo colpa del ministero , del ministro di turno o di chi altro: Mi guardo intorno e penso che in parte quello che è diventata la scuola italiana è anche frutto della mancanza di rigore, onestà intelettuale, credibilità di molti colleghi per anni e anni. scusa lo sfogo, ma è proprio così. @Daniele volevo dire esattamente quello che hai detto tu: l'insegnamento può rimanere frontale è vero anche con l'Ipad , ma certo lo strumento tecnologico è così potente e apre così tanta strade da sperimentare che ridurlo a feticcio consumista mi è sembrato davvero ingeneroso. Mi ha dato fastidio l'archiviare il tutto come se fossimo schiavi di apple o che so io. Non sono così ingenua da pensare che il miracoloso Ipad sia la panacea per le magagne della scuola. Comunque proverò e ti saprò dire. Per ora ho provato la flipped classroom con i video dell'app educreation, per fare solo un esempio, e sono davvero soddisfatta. Proprio tu , insegnante "non prevalente" come ti definisci sicuramente avresti di che sperimentare.Provare per credere. Con stima Alla prossima ;)
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    allora siamo tutti d'accordo... ;-)
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    Anche per me siamo tutti daccordo. Sia sugli insegnanti demotivati che sul provare comunque cose nuove.
Francesco Valotto

I contenuti della didattica digitale | SusyDiario - 7 views

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    Ben venga la didattica digitale, ma dentro che ci mettiamo?!
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    Concordo perfettamente con la tua meditazione e aggiungo che in generale, dietro il mito della comunicazione globale, c'è una solitudine desertica. Non escludo che l'era digitale offra chances inedite in vari campi (forse la medicina, ma soprattutto il business), ma in quello dell'educazione per ora sono fuochi artificiali. Quindi ben venga la comunicazione, ma che si comunica?
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    Personalmente avrei anche qualche risposta, o tentativo di risposta quantomeno (che poi sia valida rimane tutto da verificare). Il guaio è che se le risposte non mettono in moto la spesa in maniera massiccia non interessano a sufficienza nemmeno per valutarle! Spero nel mio prossimo post di riuscire ad introdurre questo livello di ragionamento
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    Francesco, perché non metti qualche altro tag? Lo so che sei un affabulatore con le spalle al muro ;-) però, che so, didattica, digitale, web 2.0 ecc.
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    Agli ordini capo! :-) .. è che come affabulatore inizio a chiedermi che senso abbia il web 2.0 che è (marxisticamente) uno sfruttamento gratuito del lavoro altrui e mediaticamente una bufala. Allora ripiegherei su didattica che però mi pare povero rispetto ai concetti che intendevo esprimere, mentre digitale mi porta a pensare alle impronte.... Ok: li aggiungo tutti e la mollo lì! ;-)
Antonella Tassi

Appunti di didattica quotidiana: come utilizzo i video per insegnare la L2 | #ltis13: I... - 3 views

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    Un esempio di come mi piace costruire autonomamente attività didattiche su misura combinando vari tipi di video
fabrizio bartoli

Virtual Science - Mondi virtuali per le scienze - 2 views

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    Il progetto Virtual Science nasce dalla voglia di condividere con altri docenti e con il mondo della formazione la mia esperienza nell'ambito delle scienze ed in particolare dell'applicazione delle nuove tecnologie nell'insegnamento, nella "didattica virtuale" e nell' e-learning in genere. Da sempre appassionata di informatica sono approdata da qualche anno nei mondi virtuali ed in particolare Opensim. Molte scuole e Università stanno da tempo cogliendo questa grande opportunità.  Nel campo della didattica ed in particolare nell'ambito scientifico-tecnologico è utile nella simulazione di fenomeni, nello studio della geometria dei solidi, nella ricostruzione di ambienti naturali. E' noto infatti come la modellizzazione dei fenomeni scientifici è un passo importante per la loro comprensione, senza contare come un ambiente "ludico" e motivante sia fondamentale per l'apprendimento.
Enrica Dallari

QUALI TAGS? - 5 views

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    Per coloro che sono interessati alle sperimentazioni in materia di apprendimento e innovazione didattica.
Patrizia Brion

didattica digitale | dei libri passati presenti e futuri - 0 views

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    Tre sono i poli d'attrazione principali della discussione in Rete in questo periodo: il giornalismo e la comunicazione ai tempi del web, i tablet a scuola e i cosiddetti MOOCs (Massive Open Online Courses).
Giuliana Finotello

Se la classe fa blog | donnatecno - 5 views

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    Nell'articolo è inserito il link di una tesi di laurea in cui si racconta un'esperienza didattica utilizzando il blog di classe.
Giuliana Finotello

Wikiplina ovvero un'invenzione di un docente padovano | donnatecno - 4 views

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    Una nuova sperimentazione didattica, elaborata per le classi web 2.0 ma non solo.
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    "Sulle modalità pratiche di tale attività" ho trovato questo, passando da "piattaforma Moodle una classe virtuale", link da "Wikiplina".
ivette marabese

Risikamente | chveblki - 3 views

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    Un bell'esempio di come anche la fantasia possa contribuire a trovare soluzioni di innovazione didattica 2.0
Lucia Bartolotti

MMVC13 Presentations - 1 views

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    Programma e links per l'iscrizione (su WIZIQ, necessario creare un account; partecipazione gratuita) al grande congresso online 2013 sulla piattaforma MOODLE e il suo uso nella didattica e nelle comunità. Relatori internazionali, lingua inglese tranne due conferenze (1 in tedesco e 1 in spagnolo)
Claude Almansi

OMD- Piano d'azioni educative sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio attraverso i ge... - 0 views

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    "Abstract: il progetto "Piano d'azioni educative per l'educazione allo sviluppo attraverso i gemellaggi scolastici Nord-Sud", promosso dall'Unione Europea, si pone come obiettivo centrale quello di educare i giovani e le loro famiglie allo sviluppo sostenibile, al fine di modificare i loro comportamenti nei confronti delle problematiche e difficoltà incontrate dai paesi dell'Africa sub-sahariana coinvolgendo le scuole europee e africane in un percorso di cooperazione decentrata allo sviluppo. L'obiettivo principale del progetto è promuovere l'educazione allo sviluppo sostenibile e all'interculturalità, attraverso dispositivi di formazione capaci di coinvolgere contemporaneamente docenti, genitori e studenti. I percorsi ideati ad hoc, rispondono altresì all'esigenza di fornire a tutti i target gli strumenti per contribuire nel modo migliore all'attuazione dell'Agenda 21 scolastica orientata alla cooperazione decentrata e ad una co-progettazione nord-sud nelle scuole italiane, francesi, bulgare, camerunesi e burkinabé. Attività: il progetto "Piano d'azioni educative per l'educazione allo sviluppo attraverso i gemellaggi scolastici Nord-Sud", è stato pensato come un'azione di sistema basata sulla ricerca-azione partecipata. Le attività prevedono indagini sul campo, sperimentazioni di modelli formativi indirizzato agli insegnanti, ai dirigenti scolastici, agli alunni ed ai loro genitori, attività di informazione, sensibilizzazione, diffusione e disseminazioni di buone prassi. Risorse, prodotti e risultati Il progetto prevede: * la realizzazione di un documentario sull'azione nella sua globalità, * la produzione di materiale didattico relativo all'educazione dei docenti europei ed africani all'intercultura e allo sviluppo sostenibile, * la costituzione di materiale didattico di sensibilizzazione degli adulti genitori, europei e sub-sahariani, sulla tematica degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Eâ€
Claude Almansi

App...però!: Non solo app - Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio 2013-0... - 1 views

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    "Il tablet è certamente il gadget tecnologico del momento nell'editoria digitale come nelle scuole. L'avvento, sempre imminente ma continuamente procrastinato, dei libri di testo digitali nonché le diverse sperimentazioni (che hanno rapidamente soppiantato quelle con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale) nella didattica curricolare, hanno trasformato il tablet nella bacchetta magica con cui combattere il disinteresse per contenuti stantii, colmare il digital divide tra docente e studente, proiettare la scuola nel futuro e mille altre meraviglie pedagogiche. Poco o nulla si dice però del suo utilizzo per i Bisogni Educativi Speciali (per tacere dei Bisogni Comunicativi Complessi), soprattutto al di fuori dei circuiti "specializzati".. Eppure siamo di fronte finalmente a uno strumento inclusivo, piacevole, bello, efficiente in grado rendere simili invece che differenziare! E' "normale" vedere qualcuno che usa un tablet in giro per la città: nessuno si fermerebbe per chiedergli perché lo usa! Però - anche se ci piace (ed è anche giusto) vederlo sotto questa luce - il percorso che porta all'utilizzo del tablet deve essere strutturato, personalizzato e condiviso con la consapevolezza che: 1) come ausilio potrebbe anche non andare bene per quel bambino/ragazzo/adulto; 2) soprattutto in età evolutiva, non tutti gli ambienti di vita potrebbero essere in grado di farlo utilizzare in maniera adeguata e significativa."
Francesco Valotto

SusyDiario: tutto un altro modo di fare scuola! - 2 views

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    Piattaforma didattica interattiva online per la scuola primaria
angelaferraro

apprendere con e senza le tecnologie - 8 views

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    maldonado spesso si pone le domande giuste: la tecnologia è sempre sinonimo di innovazione (didattica)=
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    La tecnologia è sempre sinonimo di innovazione tecnologica...
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