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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
Rocco Massimo Palumbo

Meta-Metadata: An extensible semantic architecture for multimedia metadata definition, ... - 1 views

  • This paper introduces a new extensible architecture for defining the metadata of multimedia from different sources, extracting this metadata from documents, and representing it to users. We introduce meta-metadata, semantic data structures that guide the extraction and manipulation of strongly typed metadata, including visual representations, from diverse documents. Meta-metadata declarations are automatically translated into metadata class definitions. Both are defined using the ecologylab.xml information binding framework. Extensions to the framework support manipulation of instances of the generated metadata classes with generic field accessor objects, enabling information extraction, information visualization, contextual metadata presentation, editing, and interaction. We show how meta-metadata and the metadata it generates are used in the mixed-initiative information composition information discovery support tool, combinFormation.
Rocco Massimo Palumbo

Metadata Generation and Applications - videolectures.net - 0 views

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    Tag e metadati. I tag descrivono il contenuto associato a un'informazione (un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip, etc), descrivono l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave. Permettono l'accesso alle innformazioni relative a oggetti complessi attraverso l'indicizzazione e le funzioni di ricerca, sono indispensabili per poter utilizare in modo proficuo grandi moli di informazioni
Rocco Massimo Palumbo

Dimore Metafisiche: Social Network - 0 views

  • La capacità di comunicare è presente negli esseri umani, una competenza precedente all'acquisizione del linguaggio, quest'ultimo è il sistema privilegiato, tra i diversi modi di comunicare. Comunicare significa anche condividere significati, trasmettere informazioni all'interno di contesti che  Goffman chiama frame, cornici dove esistono regole che stabiliscono le strategie comunicative.Per Bateson, con un approccio psicologico, comunicare implica la costruzione dinamica di una rete di relazioni, in cui le persone sono parte attiva.La comunicazione verbale o analitica, mediante l'espressione logica di pensieri e idee, è lo strumento esplicito tra un emittente e un ricevente che si attiva nel momento in cui si instaura un qualche tipo di relazione sociale.Ma cosa ci porta a dare un senso al messaggio, al significato che si genera tra i comunicanti all'interno di una comunicazione? 
  • Punteggiatura, segni grafici, emoticon diventano gli elementi  della scrittura in grado di dare tonalità, enfasi e importanza alla comunicazione emotiva e così il supporto di immagini, foto, video da condividere, imprime connotati e  nuove sfumature alle interazioni comunicative.Il sistema è attivante perchè stimola nuove connessioni, nuove condivisioni, coinvolgimenti collaborativi e dialogici.Così la tastiera e video diventano un sofisticato ponte comunicativo di segni significanti, parole che accompagnano il loro senso lungo i canali della Rete. E le emozioni, i pensieri, le opinioni, si lasciano adagiare nella scrittura per essere lette, condivise e alimentare altre menti e altre percezioni.
  • Molte interazioni di comunicazione emotiva, mediata dalla scrittura, vengono generate da sintonie e amicizie che trovano humus fertile nelle dinamiche del web 2.0 con le peculiarietà ipertestuali che connettono commenti e condivisione di informazione tra i vari Social Network. Così si genera un tipo di comunicazione dinamica e innovativa alla cui costruzione, ogni internauta, ogni nodo della Rete partecipa attivamente, in quello che è un progetto di scrittura collaborativa e creativa, con il suo contributo di conoscenze e emozioni. Questi aspetti, dal punto di vista psicologico, hanno una loro valenza, perchè contribuiscono sia a creare reti di sostegno (fattore non indifferente anche se iperintenzionale, rispetto agli iniziali obiettivi dei Social Network, che è quello di condividere di informazioni), che a favorire una maggiore flessibilità di pensiero.
Rocco Massimo Palumbo

Dimore Metafisiche: Pensiero divergente tra menti connesse e multitasking - 1 views

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    "La rete di connessioni di idee si implementa con la tecnologia digitale e questo implica l'utilizzo di più modalità per interagire e informarsi, spesso in contemporanea, multitasking, in continua connessione, always on. Gli stimoli attivanti che si ricevano dallo scambio di informazioni sono notevoli, è un procedere seducente alla scoperta di nuove funzioni, relazioni e collegamenti tra i concetti e altri pensieri che proseguiamo anche nella vita quotidiana senza soluzione di continuità. L'approccio alla conoscenza, disabituati a tempi più lenti di riflessione, può diventare distratto e, paradossalmente meno informativo. La nostra attenzione è distolta da un eccesso di stimoli e il nostro cervello ha difficoltà a eseguire con efficienza più cose contemporaneamente."
rosalba furnari

Intervista a Derrick De Kerckhove: l'intelligenza della blogosfera - 2 views

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    l'erede intellettuale di McLuhan, parla di blog, politica, tagging, intelligenza connettiva e del futuro della comunicazione mediata dalle tecnologie.
Giorgiana Pagliari

Cervelli artificiali - 0 views

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    Dovremo aspettare il 2023, ma potrebbe valerne la pena, per entrare nell'era preconizzata dagli androidi di Blade Runner e "vedere cose che voi umani non potreste neanche immaginare...". In questo caso un supercomputer in grado di riprodurre le funzioni principali di un cervello umano: pensare, provare emozioni e rispondere a stimoli di tipo diverso.
Rocco Massimo Palumbo

tpack.org - 0 views

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    Technological Pedagogical Content Knowledge (TPACK) attempts to identify the nature of knowledge required by teachers for technology integration in their teaching, while addressing the complex, multifaceted and situated nature of teacher knowledge. At the heart of the TPACK framework, is the complex interplay of three primary forms of knowledge: Content (CK), Pedagogy (PK), and Technology (TK). See Figure above. As must be clear, the TPACK framework builds on Shulman's idea of Pedagogical Content Knowledge.
Rocco Massimo Palumbo

Un neurone o un miliardo di neuroni: dove sta l'intelligenza? - 2 views

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    L'interconnessione in rete di una moltitudine di entità elementari è in grado di far emergere un comportamento globale organizzato, apparentemente intelligente. Esempi classici sono l'alveare o il formicaio. Questo fenomeno tuttavia accade anche nel nostro cervello, dove centinaia di miliardi di sinapsi creano un meraviglioso centro di controllo capace di farci adattare a situazioni imprevedibili e di rispondere (nella maggior parte dei casi) in modo "intelligente". Oggi, stiamo iniziando ad applicare questi principi (auto-adattamento, auto-organizzazione) anche nelle reti, sempre più complesse, di comunicazione, nei computer, in grado di rendere i robot sempre più capaci di comportamenti autonomi, e negli ecosistemi del mondo economico. Questo ciclo di incontri esplorerà quanto conosciuto e le più recenti ipotesi nella scienza dell'intelligenza naturale ed artificiale. L'intelligenza si basa su pochi semplici principi matematici o su un'enorme diversità di processi? Lo sviluppo di un cervello artificiale globale ci aiuterà a risolvere i grossi problemi del pianeta?
adelaide nucera

LA TEORIA ENATTIVA DELLA COGNIZIONE - 3 views

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    L'articolo scritto da Giovanna Pagano parla dell'applicazione della teoria enattiva della cognizione nella spiegazione della conoscenza umana dei mondi virtuali, secondo Francisco Varela è la nostra corporeità che ci permette di relazionarci in mondi diversi...
michela anzano

psicologia dell'apprendimento - 1 views

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    L'apprendimento si verifica quando una variazione significativa delle condizioni ambientali (Stimolo) determina una modificazione reale (che permane nel tempo) del comportamento (Risposta). Questa modificazione può comportare il miglior adattamento possibile all'ambiente, ma può anche comportare l'acquisizione di un apprendimento non-funzionale (ad es. un alunno che impara bene una regola grammaticale sbagliata).
Valeria Vangone

WRO 01: Erkki Huhtamo "Elements of Screenology" - 2 views

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    Elements of Screenology. A covered framework, partition, or curtain, either movable or fixed, which serves to protect from the heat of the sun or of a fire, from rain, wind, or cold, or from other inconvenience or danger, or to shelter from observation, conceal, shut off the view, or secure privacy; as, a fire-screen; a folding-screen; a window-screen, etc.; hence, such a covered framework, curtain, etc., used for some other purpose; as, a screen upon which images may be cast by a magic lantern; in general, and shelter or means of concealment.
Valeria Vangone

How Technology has Changed Classrooms Throughout History - 1 views

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    Un breve percorso che riassume l'evoluzione della tecnologia dal 1911 ad oggi.
adelaide nucera

MCLUHAN, SUI MEDIA CALDI E FREDDI - 0 views

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    McLuhan, Sui media caldi e freddi Marshall McLuhan (1911-1980) è il piú noto, letto e citato teorico dei mezzi di comunicazione di massa. In questa lettura egli afferma che i Media caldi comportano un basso grado di partecipazione del pubblico, mentre quelli freddi lo coinvolgono molto di piú. M.
Elena Giannini

La filosofia dei bambini - Un'esperienza di formazione - 3 views

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    Carla Pagano, tirocinante in formazione primaria dell' Università di Salerno , ha realizzato un progetto dal titolo: "Metacognizione e apprendimento cooperativo nel laboratorio dialogico"
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    Un esempio concreto di apprendimento collaborativo studiato in funzione del contesto e dei soggetti. L'utilizzo di strumenti esterni evidenzia il ruolo della cognizione distribuita. Evidenzia la molteplicità delle tecniche educative, la cui scelta è strettamente correlata all'obiettivo, al contesto e ai soggetti target.
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    molto bello filosofia per bambini! Anche se però, da mamma, mi chiedo: non è che i bambini hanno agenda troppo piena? Vedo tanti amichetti più grandi del mio bimbo oppure anche di stessa età, che spesso corrono da un corso all'altro, ogni giorno hanno tanti impegni già da piccoli, devono imparare tante cose e in fretta, fare sport, inglese, corsi, doposcuola, adesso anche filosofia...insomma manca poco che a 3 anni li iscriviamo direttamente all'università ;)! A volte mi sembra non hanno più tempèo per giocare!
Alessandro Bigarelli

Il blog: strumento dell'intelligenza connettiva - 6 views

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    Breve riflessione sull'intelligenza connettiva a mezzo blog, da Levy a De kerchove
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    Il blog è la nostra voce sul web. Uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa che stimoli il nostro interesse, basta possedere internet e creiamo un sito per pubblicare storie, informazioni, commenti, opinioni. A differenza dei forum che sono tematici e ristretti tra confini ben definiti, i blog non hanno delimitazioni. Il nostro D. De Kerckhove definisce il blog "intelligenza connettiva", che stabilisce un cambiamento umano che non potrebbe esistere senza internet . La blogosfera dimostra, di giorno in giorno, una capacità di inventare funzioni sempre nuove. Le ultime tendenze dimostrano che il blog ha voglia di espandere, superare i confini del "solo testo". Infatti, si fanno avanti anche gli audio e le foto blog: si "postano" file audio e scatti digitali, gestendo il tutto con il telefono cellulare.
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    L'articolo è una esemplificazione di quanto De Kerchkove esprime nelle lezioni del corso. Il Blog, è tuttavia uno solo dei sempre nuovi strumenti di "connettività" della rete, e la lista è in continua evoluzione. Straordinario in questo senso è l'apporto degli strumenti nuovi, quali quelli Google based, quali non ultimo sketchup nell'integrazione con Google earth, che permettono la creazione virtualizzata di oggetti della vita reale al fine di integrarli con altri e di inserirli nelle mappe online. In questo modo l'apporto di molti porterà alla ricostruzione di intere città, ed anche alla costruzione di città "nuove" dove i desideri degli abitanti potrebbero essere integrati prima nelle cittàvirtuali e solo poi in quelle reali. Così come quindi i Blog hanno portato alla condivisioni delle opinioni e dei pensieri, e Facebook li ha in qualche modo soppiantati per semplicità, la possibilità di virtualizzare il mondo porterà a condividere una visione degli spazi diversa condivisa e connettiva
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    De Kerkove ci dice che l' intelligenza connettiva è l' intelligenza collettiva messa in rete e che pertanto il sapere è condiviso e con esso anche l'attività critica è continuativa e duratura. Il blog, come nel caso de " La Gazzetta del Profeta", giornalino scolastico on line sulla scuola Di Hogwarts, progettato da Heather Lawer di 13 anni, offre la possibilità di costruire un' identità fittizia, dove si possono assumere diversi ruoli, creando veri e propri " Biglietti d' ingresso" per la creazione collettiva di fantasia. Si può avere un vero e proprio gioco di ruolo, che se letto come esplorazione di un Regno Immaginario può portare allo sviluppo di una conoscenza adeguata di noi stessi e della cultura che ci circonda. Fornendoci una padronanza intellettuale che si acquisisce solo attraverso la partecipazione attiva, un pò come l'industriosità opposta al senso di Inferiorità di cui parla Erikson e che ci porta a sperimenatre la " sensazione di essere in grado di..." e con conseguente evoluzione nel processo di costruzione del sè.
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    Il blog è la voce del web è uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa, basta avere internet e possiamo,con un sito, pubblicare informazioni, commenti, opinioni. De Kerckhove definisce il blog "intelligenza connettiva", stabilisce che c'è stato un cambiamento umano che non potrebbe esistere senza internet, un cambiamento che è cresciuto a poco a poco e ha preso potere sull'organizzazione mentale delle persone. Il blog è l'ipertesto. La blogosfera dimostra, di giorno in giorno, una capacità di inventare funzioni sempre nuove. Le ultime tendenze dimostrano che il blog supera i confini del "solo testo". Infatti, si fanno avanti anche gli audio e le foto blog: si postano file audio e scatti digitali, gestendo il tutto con il telefono cellulare.
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    eppure a me sembra che il blog sia ancora un diario un po' narcisistico, nel senso che ancora, almeno in Italia, non è riuscito a diventare espressione di intelligenza connettiva. Infatti sono pochissimi i blog che hanno un grande seguito e stimolano molti commenti costruttivi, spesso sono commenti fatti da altri blogger nella speranza che poi l'altro blogger ricambi la visita. Quindi lo prendono come un proprio spazio di espressione di sé, non come spazio per costruire una conoscenza insieme. Sono i più i forum forse che stimolano intelligenza connettiva, perché si discute e insieme di chiarisce un tema: non è una persona che dice la sua, ma uno spazio comune dove si collabora e ciascuno da il suo contributo. Blog è casa del blogger, forumm è casa di tutti!
Edyta Beata Klim

Test intelligenza: sono affidabili? - 0 views

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    Vi segnalo una discussione su un sito di consulti psicologici, perché è un esempio di come intorno all'intelligenza e alla sua misurazione ci sta tanta curiosità da parte degli utenti, che sono sempre desiderosi di fare test e facilmente si fanno condizionare dai vari "giochini" che si trovano sui giornali e che presumono di quantificare la propria intelligenza. Cosa ne dite della discussione che è scaturita tra psicologi e utenti in quella pagina?
Edyta Beata Klim

Intelligenza Emotiva: chi ha definito il costrutto? - 0 views

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    Vorrei segnalarvi questa tesi di laurea, che ho trovato mentre approfondivo il concetto di intelligenza emotiva, stimolata dalle colleghe qui in Diigo che hanno parlato di Goleman. Infatti dicevo nel commento all'altro articolo che ho scoperto che i veri fondatori di questo costrutto sono Salomon e Mayer, che lo hanno reso scientifico, sottoponibile a verifica empirica. Invece si attribuisce spesso il concetto a Goleman, che in realtà è un divulgatore e spesso lo banalizza. Penso che questo costrutto sia ricco di potenzialità, però per dirlo, occorre fare verifiche e ricerche, e un punto di partenza necessario sono concetti ben definiti e operazionalizzati. Onore ai due inventori ;)
Luciano Di Mele

Articolo sulla raccomandazione in e-learning - 12 views

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    L'articolo suggerisce metodi per aiutare gli studenti alla ricerca di learning object di loro interesse
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    Un Learning Object (oggetto didattico) è una risorsa educativa, principalmente digitale, di cui l'insegnante, il tutor o lo studente si servono per studiare. Si può definire anche come un blocco, un'unità di contenuto a sè stante, sulla quale si basa un percorso di apprendimento. Ogni LO è costituito da varie parti: slides, foto, testo, grafica ecc. Combinando o scomponendo i diversi oggetti, l'insegnante può creare percorsi di apprendimento ogni volta diversi l'uno dall'altro, pertanto i LO godendo di questa struttura modulare e flessibile sono spesso utilizzati per una didattica individuale e personalizzata. Lo scopo del LO è quello di dare un'informazione strutturata tale che al termine del servizio formativo il fruitore abbia acquisito esperienza, conoscenza e arricchito la propria cultura. Dal punto di vista pratico, invece, un LO è progettato per essere riusato e operabile su diverse piattaforme di e-learning, con grande risparmio di costo e tempo. Oggi i LO sono sempre più sofisticati, studiano infatti il profilo del fruitore sia dal punto di vista delle sue conoscenze pregresse sia dal punto di vista meta-cognitivo, in questo modo il risultato finale risulta più che efficace.
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    Che cos'è un Oggetto Didattico (OD)? Reperire in Internet risorse educative di cui l'insegnante o lo studente possano servirsi per studiare, autoformarsi o insegnare non è cosa semplice, anche perché le pagine presenti nel web aumentano sempre di più e i motori di ricerca forniscono informazioni soltanto sulle pagine web più superficiali di un sito, tralasciando quelle che l'utente raggiungerebbe se approfondisse la navigazione. La progettazione di un OD, invece, è mirata a superare tali ostacoli tecnici e documentari. Un Oggetto Didattico è un blocco di apprendimento autonomo, coerente, unitario e riusabile che risponde a un singolo determinato obiettivo di apprendimento/insegnamento. Un Oggetto Didattico è come una molecola Una metafora aiuterà a capire meglio. Un Oggetto Didattico viene spesso paragonato a una molecola. Così come questa è composta da atomi (fatti di elettroni, protoni, quark, eccetera), ogni singolo Oggetto è costituito da varie parti (foto, testo, suono, grafica). L'insegnante è, quindi, il chimico che conosce le formule e la materia, ossia le tecniche e i metodi d'insegnamento ed è esperto della propria disciplina. In sostanza è in grado di utilizzare uno o più Oggetti, scomporli e crearne di nuovi. Combinando insieme Oggetti diversi si possono realizzare percorsi di apprendimento diversi. Un docente può creare un iter di apprendimento/insegnamento legando Oggetti nell'ordine che soddisfa specifici obiettivi didattici e che meglio si adatta agli stili cognitivi e di apprendimento degli specifici allievi cui si rivolge. Gli Oggetti Didattici, per la loro natura modulare, semistrutturata e flessibile sono di enorme supporto alla didattica individualizzata e possono quindi essere utilizzati così come sono oppure scomposti e i singoli elementi utilizzati per costruirne di nuovi. La riusabilità innanzitutto Da un punto di vista tecnico, invece, un Oggetto Didattico è progettato in modo da essere riusabile e int
Elena Giannini

Wu Ming - Prefazione a Cultura convergente di Henry Jenkins - 2 views

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    Henry Jenkins, docente al Massachusetts Institute of Technology e autore di alcuni dei più importanti saggi degli ultimi dieci-quindici anni sull'odierna cultura pop, soprattutto nei suoi aspetti di partecipazione e creazione di comunità. E' un testo molto interessante che vi consiglio di leggere integralmente.
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    Henry Jenkins nel suo libro "Cultura Convergente" descrive molto bene il panorama mediatico contemporaneo e la convergenza dei media. Parla anche dell'intelligenza collettiva di Pierre Levy. Egli sostiene che il fine più elevato di Internet è l'intelligenza collettiva, un concetto già introdotto da filosofi del passato e così definito in un'intervista: « Che cos'è l'intelligenza collettiva?. In primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l'intelligenza collettiva"
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    Henry Jenkins nel suo libro "CUltura Convergente"descrive molto bene il panorama mediatico attuale. Parla anche dell'intelligenza collettiva definita da Pierre Levy come il fine più elevato di Internet . "In primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l'intelligenza collettiva » (Pierre Levy)
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    Jenkins cerca di far capire in cultura convergente come il nostro mondo oggi si basa soprattutto nell'era in cui tutti i mezzi di comunicazione e "tecnologici" convergono tutti nel mondo in modo da instruire oggi il consumatore\ utente alla società contemporanea. nel testo infatti si da libero sfogo alla cultura partecipatica che avviene oggi attraverso Blog, Forum etc sviluppando anche una forma di intelligenza collettiva poichè attraverso questi nuovi mezzi siamo portati a ragionare in modo "collettivo" per sciogliere i Rebus che ci vengono proposti dalla nostra "società"
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    Concordo con Elena Giannini: il libro va letto integralmente, per avere una panoramica completa sul web 2.0. La recensione di seguito in inglese: Addresses, among other things, the promise and perils of Web 2.0 and the rise of YouTube. This book provides an introduction to the world where every story gets told and every brand gets sold across multiple media platforms.
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    Accanto all'intelligenza collettiva, l'altro grande tema di Jenkins è la convergenza, ovvero come le grandi major, ma anche i gruppi autogestiti di fan, riescono a sfruttare le specificità dei diversi mezzi comunicativi ed espressivi fino a creare un mondo completo, variegato ed immersivo, in cui ciascuno può trovare qualcosa, esplorarlo di più o di meno a seconda dei propri gusti, accedervi dal mezzo che preferisce.
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