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Francesco Valotto

I contenuti della didattica digitale | SusyDiario - 7 views

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    Ben venga la didattica digitale, ma dentro che ci mettiamo?!
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    Concordo perfettamente con la tua meditazione e aggiungo che in generale, dietro il mito della comunicazione globale, c'è una solitudine desertica. Non escludo che l'era digitale offra chances inedite in vari campi (forse la medicina, ma soprattutto il business), ma in quello dell'educazione per ora sono fuochi artificiali. Quindi ben venga la comunicazione, ma che si comunica?
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    Personalmente avrei anche qualche risposta, o tentativo di risposta quantomeno (che poi sia valida rimane tutto da verificare). Il guaio è che se le risposte non mettono in moto la spesa in maniera massiccia non interessano a sufficienza nemmeno per valutarle! Spero nel mio prossimo post di riuscire ad introdurre questo livello di ragionamento
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    Francesco, perché non metti qualche altro tag? Lo so che sei un affabulatore con le spalle al muro ;-) però, che so, didattica, digitale, web 2.0 ecc.
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    Agli ordini capo! :-) .. è che come affabulatore inizio a chiedermi che senso abbia il web 2.0 che è (marxisticamente) uno sfruttamento gratuito del lavoro altrui e mediaticamente una bufala. Allora ripiegherei su didattica che però mi pare povero rispetto ai concetti che intendevo esprimere, mentre digitale mi porta a pensare alle impronte.... Ok: li aggiungo tutti e la mollo lì! ;-)
giacomo toffol

Allarme sulla preoccupante condizione di bambini e giovani in Italia - 0 views

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    In Italia 1 bambino su 3 è a rischio povertà. Il 18% dei ragazzi abbandona la scuola e 1 milione e mezzo vive in territori avvelenati. Il 40% dei giovani è senza lavoro e molti non riescono a formare una famiglia o lasciare la casa dei genitori.
Antonella Tassi

Cosa mi piacerebbe realizzare attraverso questo cMOOK | #ltis13: Incontriamoci! - 4 views

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    Un piccolo progetto per un esperimento
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    Ottima idea!
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    bello! sono interessata! io insegno inglese (e prima insegnavo francese).
Claude Almansi

App...però!: Non solo app - Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio 2013-0... - 1 views

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    "Il tablet è certamente il gadget tecnologico del momento nell'editoria digitale come nelle scuole. L'avvento, sempre imminente ma continuamente procrastinato, dei libri di testo digitali nonché le diverse sperimentazioni (che hanno rapidamente soppiantato quelle con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale) nella didattica curricolare, hanno trasformato il tablet nella bacchetta magica con cui combattere il disinteresse per contenuti stantii, colmare il digital divide tra docente e studente, proiettare la scuola nel futuro e mille altre meraviglie pedagogiche. Poco o nulla si dice però del suo utilizzo per i Bisogni Educativi Speciali (per tacere dei Bisogni Comunicativi Complessi), soprattutto al di fuori dei circuiti "specializzati".. Eppure siamo di fronte finalmente a uno strumento inclusivo, piacevole, bello, efficiente in grado rendere simili invece che differenziare! E' "normale" vedere qualcuno che usa un tablet in giro per la città: nessuno si fermerebbe per chiedergli perché lo usa! Però - anche se ci piace (ed è anche giusto) vederlo sotto questa luce - il percorso che porta all'utilizzo del tablet deve essere strutturato, personalizzato e condiviso con la consapevolezza che: 1) come ausilio potrebbe anche non andare bene per quel bambino/ragazzo/adulto; 2) soprattutto in età evolutiva, non tutti gli ambienti di vita potrebbero essere in grado di farlo utilizzare in maniera adeguata e significativa."
Claude Almansi

Kriegsfotografie im Zeitalter von Photoshop: Wahrheit oder Fälschung? - Übers... - 4 views

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    "Kriegsfotografie im Zeitalter von Photoshop Wahrheit oder Fälschung? Übersicht Heute [2013-05-24], 06:00 [Anton Holzer] Ein Kriegsdrama, das so nie stattgefunden hat: Das im Beitrag geschilderte Kompositbild von Frank Hurley aus der Zeit des Ersten Weltkriegs. (Bild: Frank Hurley / State Library of NSW) Diskussionen um die Frage der Echtheit von Pressefotografien werden meist mit einer enormen Heftigkeit geführt. Das hat mit dem Dogma der Authentizität von Fotos zu tun - und auch mit der Rolle des modernen Kriegsfotografen, der im 20. Jahrhundert zu einem Boten der Wahrheit geworden ist."
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    Trad. della citazione: "Fotografia di guerra nell'era di Photoshop - verità o falsificazione" (..) [didascalia della 1a foto] Un dramma di guerra che non è mai successo così: l'immagine composita, evocata nell'articolo, di Frank Hurley, ai tempi della prima Guerra Mondiale. (Immagine: Frank Hurley / State Library of NSW) Le discussioni sulla questione dell'autenticità delle fotografie della stampa sono in generale molto animate. Questo è correlato al dogma dell'autenticità delle foto, e anche al ruolo del fotografo di guerra moderno, che nel novecento è diventato un messaggero della verità." Archiviato in http://www.webcitation.org/6GqdFgCIQ
angela noceto

DISLESSIA | TUTTO SCORRE - 0 views

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    Cosa prova un dislessico?
Daniele Guerrieri

Kataweb.it - Blog - Lipperatura di Loredana Lipperini " Blog Archive " A.A.A. VOTARE A - 1 views

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    C'è chi dice "non mi riguarda". E lo stanno dicendo in molti, in più occasioni, su diversi temi: dagli ameni negazionisti del femminicidio, che spuntano come primule quando la discussione diviene, da sotterranea, pubblica (e vedi mai ci si guadagnasse uno sprazzo di notorietà in più), ai puri e duri del web, pronti a serrare i ranghi quando paventano restrizioni e molto meno pronti, d'abitudine, a scaldarsi su altri argomenti.
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    Per frequentare le scuole paritarie private della FISM è necessario accettare un progetto educativo di impostazione cattolica (vedi articoli 1 e 2 dello statuto FISM) e la Carta formativa della Scuola cattolica dell'Infanzia. In tale Carta si legge che «l'azione educativa consiste nell'introdurre il bambino nella realtà, interpretata nella luce della Tradizione ecclesiale» e che «la trasmissione della dottrina della fede avviene mediante l'introduzione in uno stile di vita (stile del gioco, dello stare a tavola, del rapporto con gli amici…) che sia sostanziato dalle verità di fede imparate e celebrate». Nel caso una famiglia rifiuti la Carta formativa e insista comunque per iscrivere i figli alla scuola paritaria privata confessionale (come potrebbe capitare, ad esempio, a una famiglia non cattolica che non avesse trovato posto alla scuola pubblica), l'accettazione è rimandata al «comitato di gestione, […] il quale decide udito il Vicario Episcopale per la Cultura e la Scuola».
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