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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged #Collaborative

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Roberta Pinelli

Filosofia dell' apprendimento collaborativo - 0 views

#Collaborative Learning

started by Roberta Pinelli on 06 Nov 12 no follow-up yet
raffaella asmone

Traversing planes of learning. International Journal of Computer-Supported Collaborativ... - 1 views

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    L'articolo evidenzia le relazioni esistenti tra i diversi piani di apprendimento e come la loro connessione, crei la possibilità prima inesplorate. Considerando il mondo intersoggettivo dove avviene la collaborazione su più livelli connessi, possiamo dire che il mondo degli artefatti così come i ponti consente di passare da un livello ad un altro. Questa trasformazione di prospettiva lontana dall'approccio "human-centered o individual-mind centered" diventa la caratteristica delle teorie innovative della seconda metà del 20° secolo.
dora ruozzo

Apprendimento collaborativo, i Software della Practix per i tavoli interattivi | Interr... - 1 views

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    Quest'anno, per la prima volta dalla sua costituzione, Practix ha partecipato a Smau2012. La start-up del centro ricerche della Fondazione Bruno Kessler di Trento ( FBK, Centro Ricerche della Provincia Autonoma di Trento), specializzata nello sviluppo software per tavoli interattivi, ha proposto una eccezionale esposizione dove i visitatori hanno potuto provare con mano, è il caso di dirlo, diverse soluzioni interattive da tavolo.
Tucconi Tiziana

Wiki e dintorni... - 0 views

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    Guglielmo Trentin uno dei pionieri dell'e-learning mette a fuoco strategie di collaborative learning con l'obiettivo di riconquistare e rivalutare tale dimensione creando le condizioni di una crescita conoscitiva individuale come risultato dell'interazione di gruppo. Tali strategie sono spesso messe in atto assegnando a un gruppo di studenti il compito di individuare collaborativamente la soluzione a un problema dato (collaborative problem-solving) o di sviluppare un elaborato (co- writing) su un determinato argomento di studio. Si tratta di attività online che oggi, più che in passato, possono sfruttare le ampie possibilità messe a disposizione dai social software, ossia quegli specifici applicativi di rete che consentono di interloquire e di collaborare in gruppo a distanza. Fra questi, per la versatilità nel favorire la scrittura collaborativa, il wiki è senza dubbio uno degli strumenti più efficaci, così come lo sono stati nel passato, per analoghi obiettivi educativi, altri ambienti di sviluppo ipertestuale. Con la differenza che il wiki introduce due elementi chiave: la possibilità della scrittura distribuita e, l'uso di alcune sue specifiche funzionalità, non nate per scopi didattici ma che molto aiutano nel monitoraggio delle attività degli studenti e del livello del loro contributo al lavoro collaborativo.
Simona Maggioni

Scuola, il sussidiario in una «app» - Corriere.it - 10 views

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    Giunti, Intel, Microsoft e Paperlit insieme per una piattaforma «touch», pensata per Windows8 ... sarebbe ora. Un ragazzo delle scuole medie porta mediamente 15-20 kg di libri nel suo zaino .. spesso più di metà del suo peso corporeo. Prepariamoci, il futuro è questo .... un tablet per ogni bambino/ragazzo.... uomo .... se alfabetizzato. I libri scompariranno, lentamente ma scompariranno. Il tablet sarà libro, gioco, connessione alla rete ...sarà social....fortemente social. I nativi digitali non potranno farne a meno ... una vera e propria estensione del cervello ...fuori dal corpo .....con tanti saluti alla memoria. Ciao Max
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    interessante sperimentazione. Ma continuo a pensare che questo non faccia altro che ampliare il divario o digital divide cognitivo tra chi si può permettere le nuove tecnologie e chi invece non può.
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    ciao, sono d'accordo con federica, la tecnologia deve aiutare l'apprendimento ma senza diventare indispensabile, una delle svolte dell'umanità è stata la stampa per la sua possibilità di mantenere traccia di tutto, davvero ci dobbiamo fidare dei bit? uno dei vantaggi del digitale è la sua facilità di modifica, ma applicata alla storia questo rappresenta un grande pericolo
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    Ciao, la tecnologia anche se eviterà il peso dei libri negli zaini cancellerà quelle emozioni, odori tipiche dei libri sia nuovi che antichi. Siamo sicuri che il bit si conservi più facilmente di un libro? Siamo sicuri delle tecnologia?
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    La tecnologia, se utilizzata in modo corretto, ci mette a disposizione le informazioni, condivise in modalità informatizzata, che risidedono nelle menti umane di tutto il globo terrestre. Pensiamo alla enciclopedia Wikipedia che viene tenuta aggiornata con le informazioni condivise da milioni di persone.
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    Saluti alla memoria, tecnologia sicura SI-NO, mancanza di investimenti e altro... tutte argomentazioni su cui riflettere. Vorrei però andare oltre: ma i docenti, i professori, i tutor saranno all'altezza? ma soprattutto ci sono? Una indagine dell'IPSOS (azienda specializzata in indagini e sondaggi), " I nativi digitali e la scuola: un confronto tra insegnanti, studenti e genitori digitalizzati", riporta che gli studenti appaiono critici nei confronti delle poltenzialità tecnologiche dei loro insegnanti tendendo a ridimensionarle: se il 93% si autostima "molto o abbastanza abile", la stima degli studenti scende al 57%. Per i genitori solo il 47% degli insegnanti dei loro figli sarebbe competente. Considerando poi che i dati relativi ai "libri misti", che dal 2013 sostituiranno i libri tradizionali, rilevano che alla domanda sull'utilità a stimolare l'attenzione e migliorare l'apprendimento il 58% degli insegnanti esprime " abbastanza" ma solo il 37% rivela di conoscerli e utilizzarli coi ragazzi in classe, mi sembra logico avere dei dubbi. aggiungo il link relativo all'indagine su citata. http://www.semidas.it/news/categorie-specifiche/ipsos-i-nativi-digitali-e-la-scuola-un-confronto-tra-insegnanti-studenti-e
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    Una proposta e un progetto interessante ma con tutti i pro e i contro che le nuove tecnologie impongono nella vita quotidiana. Meno peso per i nostri figli che se la potrebbero cavare con qualche quaderno, meno carta stampata, più possibilità che i nostri figli siano invogliati a studiare da uno strumento tecnologico con cui hanno familiarità, che è interattivo. Altri vantaggio sono la possibilità di fare compiti ed esercitazioni online magari interagendo direttamente con i propri professori, ma gli svantaggi ci sono e sta solo a noi fare in modo che non prendano il sopravvento. Quali? Intanto lo strumento che deve supportare questa piattaforma deve essere scelto in campo ampio nel senso che non occorre un tablet da 1000 euro ma il sistema deve funzionare anche su un hardware da 100, ci sono e funzionano egregiamente. Altro svantaggio che i nostri figli, tecnologicamente avanzatissimi, e già molte ore al giorno su strumenti informatici diventino schiavi di internet e del mezzo tecnologico, vivendo i social network, le chat, i blog in ogni momento della giornata e perdano contatto con la realtà. Toccherà a noi, questa volta, come genitori, insegnati (che si dovranno preparare il più presto possibile) far si che la tecnologia questa volta crei solo benefici
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    Segnalo l'articolo apparso sul sito del corriere della sera il 7 dicembre 2012 (http://www.corriere.it/tecnologia/provati-per-voi/12_dicembre_07/giunti-paperlit-ebook-scuola-antonella-de-gregorio_b05ed45c-405a-11e2-abcd-38132480d58e.shtml), nella sezione "Provati per Voi" relativo alla Tecnologia. Viene analizzato un progetto pilota sulla "Scuola 2.0", basata su una nuova piattaforma digitale sviluppata dalla collaborazione tra Giunti Scuola, Intel e Paperlit, per permettere un modo interattivo e collaborativo per un apprendimento di alcune materie della scuola secondaria (Scienze, Matematica, Storia e Geografia). Mi sembra una iniziativa interessante, sia perché utilizza le tecnologie che maggiormente attraggono l'attenzione dei ragazzi di oggi, sia perché introducono nuovi metodi di apprendimento e collaborazione, anche da remoto, in particolare nei casi in cui vi siano impedimenti temporanei (es. motivi di salute).
GIOVANNI LA FALCE

SECONDLIFE: UN LABORATORIO METAVERSALE - 2 views

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    un interessante articolo della psicologa e psicoterapeuta Lolita Gulimanoska della facoltà di psicologia 2 di Roma "La Sapienza" avente per oggetto il mondo virtuale di SeconfLife, nel quale viene tra l'altro citata l'esperienza della "nostra" Uninettuno.
Daniela Cerbone

Uso dei Semantic Wiki a supporto dell'apprendimento collaborativo - 5 views

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    L'articolo descrive un progetto, denominato Semantic WikiSUN, avviato per indagare le prospettive didattiche di tali sistemi.
ANNALISA PASCUCCI

Congresso Progettazione Web Intelligenza Collettiva - 1 views

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    Propongo Il Congresso organizzato da Simone Favarin poichè trovo che sia particolarmente rilevante in questa epoca dove il Web risulta essere al centro della nostra attenzione, mettere in risalto come possa essere individuata una sua attuazione anche nell'ambito dell'Intelligenza Collettiva e suo apprendimento relazionandola appunto con le numerose operatività del nostro cervello umano. La percezione di una realtà quindi migliorata propria di una scelta futura che grazie al Web può raggiungere livelli significativi.
PAOLA CACCHIONE

Arriva il social network per il mondo accademico - 5 views

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    Arriva il social network per il mondo accademico, E' So.cl, piattaforma di Microsoft che connette gli studenti con la stessa formazione, Il progetto iniziale e' stato sviluppato il 2009 dal laboratorio FuSe (Future Social Experience) ed e' stato gia' sperimentato nelle Università di Washington, Syracuse e della New York University.
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    Cyberspazio: formazione e informazione Aug 1, 2012 "Il Cyberspazio ha puntato su due aspetti fondamentali: la formazione e l'informazione". Lo sottolinea Pasquale Alfieri , uno degli organizzatori di questa rassegna telematica, alla sua seconda edizione, e responsabile del settore informazione. FORMAZIONE perche' i ragazzi devono prepararsi al mondo del lavoro, acquisendo familiarita' con le tecnologie piu' avanzate. INFORMAZIONE per ridurre le distanze tra media e giovani utenti. L'idea del Cyberspazio e' stata quella di trasformare i giovani in "inviati" di testate giornalistiche. Questa esperienza e' servita per entrare in una dimensione del mercato del lavoro totalmente sconosciuta, dove convivono nuove figure professionali: dai cameramen agli operatori, dai tecnici audio e video agli scenografi di set virtuali, sino alla computer grafica. Link: http://www.radio.rai.it/grr/ar...iale/cyber98/ Added by: cla
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    Questo nuovo social network sembra davvero interessante. Eppure, per noi che studiamo in un'Università Telematica e siamo già abituati alla condivisione dei materiali accademici, vedi il forum, il sito utiu.students, e lo stesso Diigo, questa nuova piattaforma non sembra poi così rivoluzionaria... anzi, credo sia strano che non sia arrivata prima. In ogni caso guardo sempre con interesse a tutti quei mezzi che permettono la co-costruzione e la condivisione delal conoscenza!
elisabetta scattolin

apprendimento condiviso nella scuola - 4 views

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    L'articolo in cinque punti si focalizza sulle modalità di attuazione dell'apprendimento cooperativo
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    Soprattutto nelle classi oggi il clima di lavoro è spesso competitivo, con alunni ansiosi di dimostrare di essere i migliori o al contrario scoraggiati dal confronto con i compagni e quindi passivi.L'apprendimento cooperativo assicura importanti risultati scolastici e interpersonali, perché aiuta a migliorare il livello di preparazione e competenza di tutti gli studenti, sia quelli con capacità e rendimenti scolastici deficitari, sia quelli più bravi. Favorisce le relazioni positive tra gli studenti, essenziali per creare una comunità di apprendimento in cui l'altro sia rispettato e apprezzato, e fornisce agli studenti le esperienze interpersonali di cui hanno bisogno per un sano sviluppo cognitivo, psicologico e sociale.
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    Sono un formatore ed ho trovato molto interessante questo articolo che pone in rilievo elementi importanti del passaggio ad una docenza innovativa, con il superamento della lezione frontale che condivido da tempo. E' importante differenziare tra lavoro di gruppo e apprendimento cooperativo. Nel secondo caso, quello che ci riguarda, si definisce la conoscenza come ricostruzione individuale e sociale. Essa può avvenire attraverso il riconoscimento e il confronto delle differenti mappe cognitive presenti in ognuno di noi. La Narrazione del sè, è l'atto di presentazione, l'apertura al confronto e all'essere riconosciuti. La Metacognizione avviene attraverso l'utilizzo di questionari di autovalutazione riservati o pubblici che permettono di migliorare la consapevolezza di se stessi e il rispetto per gli altri. Sono questi gli strumenti che spostano il baricentro della lezione verso i discenti. Il docente diviene l'abile regista, il mediatore, capace di ascoltare, stimolare, rassicurare o provocare interesse. Vengono pertanto richieste al docente indispensabili capacità di riflessione, autostima, interazione, sensibilità, prim'ancora della competenza.
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    E' interessante vedere l'importanza dell'apprendimento condiviso a scuola. riflettiamo se in effetti la scuola di oggi ha capito tutto ciò!!
PAOLA CACCHIONE

A collaborative learning experience - 3 views

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    Il testo illustra l'esperienza di un gruppo di insegnanti, ricercatori e programmatori volta a sviluppare uno strumento Web-based di apprendimento per gli insegnanti, per consentire loro di partecipare alle attività di apprendimento collaborativo. L'esperienza di apprendimento collaborativo ha permesso loro di cercare le risposte per sé e per valutare la propria competenza, con conseguente valorizzazione delle conoscenze, abilità e attitudine.
nicolecanale1

Flipped classroom per la formazione insegnanti: una ricerca sulla percezione degli stud... - 2 views

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    L'articolo riporta un'esperienza didattica in cui è stato adottato l'approccio flipped classroom, all'interno di un corso di Geometria rientrante nella formazione di futuri insegnanti di scuola elementare. L'obiettivo è stato quello di testare le potenzialità della flipped classroom e di analizzare la percezione di tale approccio da parte degli studenti coinvolti. Il percorso prevedeva periodi di lavoro a casa in autonomia, seguiti da lavori di condivisione in aula. Le attività sono state rese fruibili grazie ad una piattaforma online chiamata iCorsi, di cui troverete la descrizione all'interno dell'articolo in cui vengono presentati anche i risultati della ricerca, le percezioni degli studenti e i punti di forza di questo approccio.
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