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danielaiancu

New addictions: il fenomeno delle dipendenze nell'era degli smartphone e di internet - 6 views

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    Articolo pubblicato dal giornale State of Mind, scritto da Giorgia Cipriano il 06/Novembre/2017 , parla del fenomeno delle New addiction (nuove dipendenze), malattie della post-modernità. Le dipendenze nell'ultimo decennio, del gioco d'azzardo, sesso, lavoro, shopping compulsivo, ma sopratutto internet e telefono cellulare, vengono definite e evidenziate da più autori come Valleur, Matysiac, Caretti, La Barbera,Del Miglio, Corbelli ...e fanno parte dalle dipendenze comportamentali. La dipendenza da internet e quella da smartphone sono strettamente connesse, portando ad un comportamento compulsivo, a preferire le relazioni virtuali rispetto a quelle reali. La dipendenza da smartphone viene chiamata nomophobia. Per la cura di queste dipendenze è consigliabile una terapia cognitivo comportamentale. Per identificare e misurare il livello del rischio di dipendenza da smartphone e stata progettata una scala chiamata S A S(scala di addiction smartphone). Il fenomeno delle New Addiction interessa un numero sempre più alto di persone.
anonymous

Droghe senza sostanza: Internet Addiction - 3 views

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    La diffusione dei social è diventata molto profonda negli ultimi anni. Tanto da porre radici evolutive un po' in ogni campo. I social generano integrazione e unione in diversi contesti. Questo articolo vuol far riflettere sul fatto che questi social media, tanto apprezzati, fanno fatica ad affermare sempre un valore positivo per l'umanità: con l'uso del web, possiamo trovarci nel coinvolgimento delle dipendenze da internet; una di queste è proprio la "Computer Addiction", caratterizzata dalla dipendenza dei giochi virtuali. Ognuno di noi utilizza il web per svariati motivi: per esempio c'è chi lo utilizza anche per avere una via di fuga dai problemi e nascondere ansie e tristezza momentaneamente. I soggetti con un'elevata fragilità emotiva o con deficit psicologici e/o problemi familiari, sono quelli più coinvolti poichè "cadono" nella rete per cercare "ristoro". Anche le persone con un forte locus of control rischiano di cadere nell'imbuto del gioco online perchè convinti di poter esercitare il controllo anche su di esso. i fattori di rischio dunque, sono collegati all'ansia, alla depressione, alle dipendenze, alla solitudine, ad abitudini che non soddisfano le nostre aspettative, a fattori di stress, ed inoltre, la dipendenza da internet va a braccetto con l'abuso di alcool e con il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività.
sbanfi

La Dipendenza da Internet: I.A.D. Internet Addiction Disorder - 14 views

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    L'avvento di internet ha certamente portato con sé innovazione e un nuovo modo globale di comunicazione, ma è tutto oro quello che luccica? La dott. Daniela Rigli ci mette in guardia sull'altra faccia della medaglia, quella sulla quale sono incise nuove forme di dipendenza che colpiscono i diversi ambiti della vita sociale, un fenomeno di tipo compulsivo-ossessivo che ha trovato una sua collocazione anche nel DSM-IV: la dipendenza da Internet o Internet addiction disorder (I.A.D.). Se sul versante americano Kimberly Young ha tracciato 5 tipi specifici di dipendenza online (ad esempio la dipendenza da sesso virtuale), sul versante del vecchio continente le cose non sono migliori, come testimoniano, ad esempio, le ricerche pubblicate dal quinto Forum europeo sulla neuroscienza di Vienna secondo cui "usare giochi per il computer su internet crea una dipendenza simile a quella da cannabis o da alcool", o gli studi di Caretti, il quale descrive una forma particolare di dissociazione legata all'uso smodato della Rete: la Trance Dissociativa da Videoterminale. L'articolo continua strutturando una categorizzazione in 4 punti rispetto all'insorgere di psicopatologie e conclude tentando di inquadrare i possibili rimedi e le terapie più efficaci per far fronte alla dipendenza da internet.
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    questo articolo non rappresenta una fonte primaria, ma espone in modo esaustivo l'internet addiction disorder, dai sintomi, alle fasi, alle diverse tipologie di disturbo, alle terapia.
psico74

Video game addiction: sintomi e trattamento - 4 views

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    La dipendenza da videogiochi (video game addiction o gaming disorder) riguarda un uso eccessivo o compulsivo degli stessi, che interferisce con la vita quotidiana dell'individuo: è un vero e proprio disturbo mentale, in quanto è stata inclusa nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione), alle pagine 921-924 della versione italiana edita da Raffaello Cortina Editore. L'articolo in oggetto, pubblicato il 22 ottobre 2019 dall'autorevole Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva con sede centrale a Firenze, specifica tuttavia che il passare diverso tempo a giocare non è una condizione sufficiente per parlare di vera e propria dipendenza, in quanto secondo il DSM-5 le situazioni clinicamente rilevanti sussistono in presenza di cinque (o più) criteri diagnostici specifici (si rimanda all'articolo). E' rilevante come la dipendenza da videogiochi possa essere accompagnata da altri disturbi come la depressione (che può comprendere una ideazione suicidaria), il disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività (DDA/I) e i sintomi di ansia. L'articolo conclude affermando che attualmente non vi sono dati certi che attestino l'efficacia di particolari trattamenti in riferimento a questo disturbo mentale, ma poiché il gaming disorder si sovrappone a livello clinico e diagnostico con altre forme di dipendenza comportamentale, è corretto supporre che una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale possa essere di aiuto. Ritengo che la mancanza di dati sull'efficacia terapeutica sia dovuta al fatto che questo fenomeno non solo riguarda socialmente gli ultimi decenni, ma è anche stato ufficializzato come disturbo mentale solo a partire dal 2013 (anno di pubblicazione del DSM-5). Quindi la letteratura scientifica sull'argomento non è ancora corposa, ma mi auguro che si sviluppi ulteriormente in quanto questo disturbo riguarda soprattutto le fasce più giovani, che presentano una identità in fieri
sounddj210392

Nuove Dipendenze Comportamentali: la Cyberdipendenza - Psicologia - 3 views

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    In questo articolo,a cura della redazione di State of Mind,viene presentato ai lettori il problema della cyberdipendenza,ovvero : la dipendenza fisica da internet e dai suoi derivati.L'Internet Addiction Disorder (AID) è un disturbo classificato come vera e propria dipendenza al pari delle dipendenze da sostanze stupefacenti e dall'alcool. Le vittime di questa patologia,ancora sconosciuta a molti,miete sempre più vittime fra gli adolescenti : è stato calcolato che,su un campione di 1523 bambini il 68% c.a ne è risultato dipendente (età compresa fra i 12 e i 18 anni). Dobbiamo la scoperta di questo fenomeno,agli studi compiuti da Ivan Goldberg il quale : nel 1995,propose di inserire l'AID fra le dipendenze cliniche del DSM-IV. Durante gli studi,compiuti su soggetti affetti da AID, sono stati riscontrate 3 sintomatologie ricorrenti che preannunciano l'insorgenza della patologia : La Tolleranza ( il bisogno,sempre maggiore,di rimanere connessi ), l'Astinenza ( ansia,agitazione,pensieri ossessivi e movimenti involontari simili alla"digitazione"della tastiera ) e Menomazione Sociale ( l'abuso di internet provoca l'annullamento della vita sociale reale e la nascita di una vita sociale virtuale ). Fra le diverse dipendenze da internet troviamo : l'Information-Overload ( la dipendenza dalla ricerca spasmodica di informazioni su internet ), la Cybersexual-Addiction (la dipendenza dal materiale pornografico) e la Computer-Addiction ( la dipendenza dai videogame onlline). Nella vita quotidiana,internet è sempre più presente : e-mail,socialnetwork,videogame etc. Le domande che dovremmo porci sono le seguenti : << Quanto l'uso di internet ci influenza la vita di tutti i giorni? Internet è diventato parte integrante della nostra vita o si è sostituita a quest'ultima? >>.
lidiapirovano

Nomofobia: l'ansia di non essere online e rintracciabili. No-Mobile-Phobia - 4 views

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    Questo articolo mostra le conseguenze comportamentali dell'uso costante degli smartphone tanto presenti nelle nostre vite tanto da diventare una vera e propria "addiction" che comporta anche la nascita di nuovi fenomeni come questo della Nomofobia (no-mobile fobia). Nell'articolo viene data una definizione del fenomeno andando ad analizzare le caratteristiche e al come riconoscersi nei comportamenti che attuiamo ogni giorno. Passa poi a spiegare come possa essere considerata una nuova dipendenza e analizza chi possono essere i soggetti piú a rischio di svilupparla. Sicuramente si tratta di un fenomeno da indagare e che dovrebbe essere messo in evidenza in quanto sempre piú diffuso. La Media Education potrebbe sicuramente aiutare le persone, soprattutto i giovani, a riconoscere i comportamenti in modo da riacquisire una modalitá di pensiero consapevole.
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    Purtroppo una delle conseguenze negative dell'utilizzo dei nuovi media risiede proprio nella dipendenza, "addiction", che crea nelle persone. Nella sua accezioene negativa, la dipendenza patologica, genera disagio e spesso impedisce o compromette lo svolgimento delle relazioni di coppia. Spesso è una problematica che riguarda i giovani, ma può colpire anche gli adulti, che si trovano a contatto con un nuovo modo di gestire le relazioni, senza avere la giusta preparazione per affrontare gli insidiosi pericoli che la tecnologia senza controllo porta.
nicolagalletti2

FOMO Addiction: The Fear of Missing Out - 2 views

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    Non ci sono ancora studi ben definiti sulla Fomo, in Italia, ma trovo che sia un argomento di estremo interesse che merita una discussione approfondita. La Fomo (fear of missing out) è una patologia che esiste da sempre, ma che con l'avvento dei social network ha assunto una forma nuova, più concreta, in grado di mettere in luce i problemi che da essa derivano. Si tratta, in poche parole, della "paura di essere tagliati fuori" dal mondo, ed è legata alla sofferenza che si prova nel constatare, tramite foto e post altrui, che la vita degli altri è più interessante della nostra. A livello superficiale sfocia in una leggera invidia verso un gruppo di pari o persone di un certo rilievo sociale che, magari in apparenza, hanno una vita più interessante della nostra. Quando questa gelosia diventa incontrollabile , però , ecco che la patologia si manifesta in tutta la sua gravità, diventando una vera e propria dipendenza. Controllare gli altri sembra divenire uno scopo primario di chi soffre di FOMO, e spesso questo provoca un isolamento sociale ancor più pressante che sfocia in un vittimismo verso se stessi completamente fuori controllo. Chi soffre di questa patologia controlla lo smartphone o il pc almeno centocinquanta volte il giorno, di media, e ha una bassa considerazione della propria vita, che peggiora in maniera esponenziale minando anche il rendimento personale e lavorativo. L'unico modo di guarire da questo tipo di patologia sociale è ammettere di averla, e lavorarci sopra cercando di staccarsi volontariamente da schermi e affini. In America è una patologia molto discussa e diffusa, tanto è che esiste anche un account Twitter dedicato in cui i ragazzi che sentono il bisogno di essere aiutati possono scrivere senza problemi.
gibertidavide

Malati di smartphone - 6 views

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    Il termine "addiction" significa dipendenza da qualche sostanza (tabacco, alcool, droga) o pratica dannosa (gioco d'azzardo, frequentazione con immagini pornografiche). Recentemente, con l'utilizzo sempre più massiccio di strumenti digitali come lo smartphone, il tablet e il pc si sta diffondendo sempre più, tra giovani e non, la dipendenza dal web che assume tutte le caratteristiche delle tradizionali dipendenze, come quelle da alcol e droga, per la quale però c'è scarsa casistica scientifica, conseguentemente, le organizzazioni internazionali della sanità non l'hanno ancora classificata tra le patologie. Emergono pochissimi casi e, una volta individuati i sintomi, ci sono strategie di intervento ma non una terapia univoca.
giuliavesc

«Bambini e adolescenti iperconnessi? Quando il problema sono i genitori» - 2 views

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    Il link riporta un'intervista al professor Tonioni, direttore del primo ambulatorio italiano specializzato in dipendenza da Internet e Psicopatologie da web del Policlinico Gemelli di Roma. Nell'intervista sono toccati alcuni degli aspetti già affrontati dal professor Menduni nella videolezione sugli abusi e sui fenomeni di addiction dei media digitali. In particolare, il problema dell'isolamento in famiglia è qui imputato a motivi affettivi e all'assenza genitoriale, a cui si tenta spesso - erroneamente - di rimediare con pratiche direttive, come la proibizione e il controllo degli strumenti digitali. A tali imposizioni, spiega il professor Tonioni, andrebbe piuttosto preferita la pratica della trattativa e del compromesso, che comporta uno sforzo sia da parte dei genitori che dei figli, e che mette in gioco la fiducia verso questi ultimi.
bdeluca72

Internet addiction disorder: nuova emergenza nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza... - 4 views

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    Questo articolo, scritto dagli psicologi e psicoterapeuti F. Russo, R. Ceria, J. Jarach, C. Laglia, L. Lombardi e L. Isola, descrive alcune componenti che riguardano la dipendenza da Internet in infanzia e adolescenza. L'Internet addiction porta gravi disagi psicosociali, fallimenti scolastici, ed è correlato con l'aumento di disturbi depressivi e d'ansia. Gli adolescenti affetti da dipendenza, modificano la propria vita scolastica e le relazioni. Il trattamento di questa tipologia di pazienti richiede programmi di prevenzione principalmente applicati alla scuola e alla famiglia. In particolare, emerge l'importanza di elaborare programmi che aiutino i genitori a sviluppare una comunicazione qualitativa, e ridurre la motivazione adolescenziale a usare i social. È auspicabile che per il futuro si metta a punto un programma chiaro per supportare i genitori a gestire questa emergenza che, essendo soggetta a rapidi e radicali cambiamenti, necessita di continui approfondimenti.
robertapontani

Dipendenza da internet e social, nasce il primo servizio di disintossicazione in Italia. - 5 views

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    L'articolo proposto, scritto da Alex Corlazzoli per "il Fatto Quotidiano" nel mese di giugno 2019, tratta il tema della dipendenza da Internet attraverso un'intervista alla psicologa e psicoterapeuta Maria Rosaria Montemurro. La novità che viene proposta è un servizio della Cerba Health Care, nello specifico nella sua sede ambulatoriale di Milano, in cui si attiva il "Life Digital Coaching" come percorso psicoterapeutico di disintossicazione da computer e smartphone al fine di ridurre il cosiddetto tecno-stress. Le nuove dipendenze che vengono trattate spaziano dall'iperconnessione, al gioco d'azzardo on line, alla dipendenza da video giochi e molte delle nuove malattie da rete (Hikikomori, cyberbullismo, phubbing, e altre) che colpiscono tutte le fasce d'età con un aumento esponenziale negli ultimi anni.
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    L'articolo pubblicato sul "Il Fatto Quotidiano" mette in luce, in tutta la sua gravità, un fenomeno che corrisponde al nome di "media addiction". L'utilizzo costante di internet ha creato una serie di patologie i cui sintomi vanno dall'esclusione dalla realtà come il fenomeno dell'Hikikomori che relega il soggetto, in genere adolescente, nella sua stanza con un rifiuto categorico verso tutto ciò che è "esterno" al suo habitat. Il cyberbullismo o il sexting o il gioco d'azzardo compulsivo sono altri fenomeni che sottolineano la pericolosità di un utilizzo improprio e costante dei social. I dati confermano che il 77% degli utenti naviga prima di addormentarsi e ben il 63% appena svegli. L'ansia che deriva dal rimanere disconnessi è conosciuta, ormai, a tutte le fasce d'età. La nascita del "Digital life coaching", con sede attuale a Milano, punta a ridimensionare e controllare, nonché prevenire, le varie forme di dipendenza. Viene considerato un laboratorio e non un pronto soccorso, in un gioco di squadra tra medici e psicologi che ha come fine la disintossicazione dell'utente, spezzando quei meccanismi che lo hanno portato al limite di quella che viene considerata una malattia mentale. Un'iniziativa importante che, se ben gestita, potrà creare una valida rete di aiuti, in tutta Italia, contro un fenomeno complesso da gestire.
beatricefocardi

Smartphone and social media use contributed to individual tendencies towards social med... - 2 views

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    Questo articolo riprende un'estratto dal manuale " Addictive Behaviors" a cura di Davide Marengo ,Matteo Angelo Fabris, Claudio Longobardi e Michele Settanni. Che hanno voluto evidenziare come l'uso degli smartphone e dei social media negli adolescenti italiani, sia peggiorato durante la pandemia di Covid-19 e su come l'istruzione a distanza abbia incrementato ancora di più a una dipendenza dai social media e quali in particolare. Secondo la teoria della compensazione sociale (Valkenburg, Schouten, & Peter, 2005), quando gli adolescenti percepiscono la loro realtà come socialmente deludente , possono ripararsi dietro ai social media come alternativa per mantenere e formare nuovi legami sociali (Badenes-Ribera et al. , 2019, O'Day e Heimberg, 2021). Quindi se da una parte internet accorcia le distanze e riduce la solitudine dall'altra il rischio di dipendenza dai social media si trova dietro l'angolo. Uno studio ha condotto un'esperimento su un campione da 765 adolescenti italiani tra maschi e femmine , che hanno riferito di utilizzare lo smartphone in particolare le piattaforme : Instagram , Snapchat , Telegram , Youtube ,WhatsApp, Tik Tok , Twitter. I risultati hanno riportato che tutti i soggetti che usufruiscono solamente delle piattaforme : WhatsApp, Youtube hanno una minore dipendenza dai social , rispetto ai coetanei che utilizzano piattaforme come : Instagram, Twitter, rivelandosi i più forti predittori della dipendenza dai social media seguiti poi da Facebook e Tik Tok. Concludendo che però l'applicazione più avvincente di tutte durante la pandemia è stata Tik Tok ,mettendo senza dubbio in ombra altre app popolari con offerte visive simili.
sloddo

Internet Addiction: criteri e tipologie della dipendenza da internet - 3 views

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    In questo articolo si parla di dipendenza da Internet, vengono elencati i tipi e le cause di questo fenomeno di grande attualità che interessa tutte le fasce d'età. Offre anche dei link ad ulteriori approfondimenti. Un tema importante per la psicologia e l'educazione.
paolacosentino

How to Make Learning as Addictive as Social Media | Luis Von Ahn | TED - 0 views

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    Nel TED Talk "How to Make Learning as Addictive as Social Media" Luis von Ahn, fondatore di Duolingo, esplora come rendere l'apprendimento coinvolgente utilizzando le stesse tecniche impiegate dai social network. Originario del Guatemala e cresciuto con un'educazione di alta qualità grazie ai sacrifici familiari, von Ahn ha voluto creare un'app per rendere l'istruzione accessibile a tutti, indipendentemente dalle risorse economiche. Ciò è stato reso possibile dal modello freemium che consente agli utenti paganti che non vogliono ricevere pubblicità, e che provengono soprattutto dagli Stati Uniti e dal Canada, di finanziare lo stesso servizio per chi non può permettersi un abbonamento, garantendo così un'educazione di qualità per tutti. Duolingo adotta tecniche psicologiche simili a quelle dei social media, come la gamification, la personalizzazione dell'apprendimento grazie alla grande interazione con i contenuti, presentati in maniera accattivante e l'uso strategico delle notifiche. L'app sfrutta gli "streaks" cioè i punteggi che premiano la continuità di uso per monitorare i giorni consecutivi di utilizzo e invia notifiche 24 ore dopo l'ultimo accesso per incoraggiare il ritorno degli utenti sulla piattaforma. Se l'utente rimane inattivo per sette giorni, riceve una notifica finale con un approccio quasi passivo-aggressivo, simile a un ultimatum materno. Inoltre l'impiego di giochi di difficoltà crescente permette la definizione di obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili, motivanti e vincolati al tempo (S.M.A.R.T.), per trasformare l'apprendimento in un'esperienza gratificante e orientata alla crescita personale. Questo modello offre stimoli interessanti per il mondo della scuola e dell'alta formazione.
donatellamaffeis

Dipendenza da Internet, retomania, internet addiction disorder, internet dipendenza - 2 views

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    Ho scelto questo articolo perché è riuscito ad evidenziare come gli aspetti positivi di internet( come annullare le distanze, fornire un nuovo modo comunicare e socializzare, la facilità di accesso alle informazioni) possano diventare un "pericolo" per la salute delle persone e creare una vera e propria dipendenza. Un utilizzo consapevole e attento di questo mezzo di comunicazione permette di evitare e prevenire i problemi legati alla dipendenza da Internet.
rosso1976

Social Networking Addictive, Compulsive, Problematic, or Just Another Media Habit - 4 views

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    Come sapete sto facendo la tesi sull'autoregolazione nella teoria social cognitiva. Parte di essa è sui fallimenti del processo. Abbiamo casi di bulimia, di aggressività e di dipendenze di vario tipo. Una di esse è la dipendenza dai Media e da internet in particolare (argomento che abbiamo già trattato discutendo in vari momenti sul libro di Buckingham). Ai fini dell'elaborato di tesi è per me interessante notare le implicazioni di questo specifico ambito di dipendenza con le fasi di auto osservazione e di reazione del processo.Ai fini nostri, invece, è molto importante notare 2 cose: da un lato, come abbiamo visto, l'evoluzione dei termini di accesso alla cultura digitale deve indurci a rivedere il nostro concetto di dipendenza, per renderlo più specifico e significativo, dall'altro la supposta preponderanza di una dipendenza da social media su altre attività trova scarso risconto, necessitando anche qui di una revisione/precisazione dei termini
rosso1976

UNDERSTANDING MICROBLOG ADDICTION ON SMARTPHONE: THE ROLE OF MEDIA CHARACTERISTICS - 3 views

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    Sempre lavorando al pezzettino sulla dipendenza dai media nella mia tesi sull'autoregolazione, ho trovato una interessante prospettiva (da un punto di vista di teoria social cognitiva). L'autoregolazione non è solo un processo LOGICO diviso in parti, ma è, soprattutto, un processo FISICO dotato di una certa energia destinata ad esaurirsi nella giornata. Le persone dunque solitamente usano la propria energia nelle attività lavorative in presenza, trovandosi così di fronte ai social network con un deficit di risorse di controllo disponibili. Questo deficit sarebbe correlato positivamente sia con un certo tipo di comportamento sopra le righe, sia con la dipendenza, risultato appunto da un lato della facilità di accesso, dall'altro dell'indisponibilità di risorse di controllo
cpetrini3

Nomofobia: l&#039;isolamento da Smartphone è davvero una Malattia recente? - ... - 4 views

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    L'articolo di non vuole solamente denunciare un atteggiamento patologico ma anche indagare, se ce ne sono, le radici storico-culturali del suddetto comportamento. La nomofobia, (dalla contrazione inglese dei termini no-mobile phobia), indica la malattia che induce giovani e non solo, ad isolarsi dal mondo e ignorare le relazioni reali per rinchiudersi all'interno di una dimensione social, il tutto ovviamente avvalendosi di supporti digitali come tablet, smartphone,etcc… Nonostante le posizioni avverse di chi reputa il nuovo stile di relazionarsi come un arricchimento o un impoverimento, oltre l'allarmismo dei casi estremi di Addiction o Hikikkomori, l'autrice segnala come questo comportamento, in altre epoche e su altri supporti, sia sempre stato presente. Charles Cooley, "che vedeva nella consegna mattutina dei giornali un pericolo per le famiglie americane", aveva forse già intuito come i media (all'epoca non digitali ma analogici) avrebbero potuto mischiare i confini tra il privato e il pubblico, e come questi strumenti sarebbero diventati poi sempre più personali e sempre meno familiari. Nelle foto storiche riportate dall'articolo, c'è tutto un excursus temporale su come questo atteggiamento abbia attraversato il secolo. La genesi non è chiara, sicuramente alla base c'è la voglia di informarsi, di sapere, che poi diventa possibilità di partecipare e di decidere e che poi in ultima battuta pervade tutte le sfere della vita fino a intaccare le relazioni sociali. Queste , sicuramente aumentate in quantità e in velocità, non hanno più limitazioni geografiche ma solo emotive: linguaggio sintetico, deresponsabilizzazione, carico emotivo, tutto sulle spalle dell'avatar e non della persona.
samuele11

Gli effetti dei mass media su di noi: danno o beneficio? - 4 views

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    Leggendo questo articolo su internet mi sono accorto che vivo nell'era della crescita esponenziale della tecnologia . L'Influenza dei mass media è di notevole impatto e importanza nella nostra società e di riflesso su noi stessi. Questi canali digitali possono creare diffusione di massa di messaggi , idee , iniziative , ma inevitabilmente anche creare e portare ad atteggiamenti diversi in base al contenuto e alle credenze che includono . Molti dei giovani oramai sono condizionati nello stile di vita , negli atteggiamenti e anche nella veicolazione dei messaggi e feedback che possono portare anche a relazione con in pari giudicabili e quindi toccare l'autostima . Per tener conto dell'efficacia dell'utilizzo dei media bisogna usarli in modo appropriato , capire quali emozioni e pensieri scaturiscono . Gli stessi media possono creare dipendenza , come i fenomeni di addiction, di tipo compulsivo che portano a un'immersione totale nella sfera digitale . Probabilmente gli individui non sanno la potenza dell'influenza nella loro mente , proprio come diceva Davidson nel "effetto terza persona " . Abbiamo la fortuna di avere tutto a portata di mano con il mondo digitale , per cui è importante utilizzarli in modo appropriato .
ainnocenti1

Diner for two: so far so close. Rachel Lee Hovnanian - 6 views

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    L'artista mette in scena una installazione, costituita da una tavola riccamente imbandita, alla quale siedono due commensali presenti solo virtualmente e rappresentati dai volti visibili su due tablet. Più in là, drammaticamente lontano, un seggiolone sul quale poggia un tablet dove è visibile una bimba, anch'essa intenta a digitare su una tastiera. L'autrice intende rappresentare l'incomunicabilità indotta dall'utilizzo sempre più pervasivo dei device tecnologici, che a suo dire: "instillano nelle persone un torpore narcisistico, che mina alla radice le relazioni interpersonali e le dinamiche interattive". Sebbene l'opera abbia il merito di indurre delle opportune riflessioni, a me sembra che la visione proposta dell'influenza della tecnologia sulle relazioni sia piuttosto ingenua, oltrechè catastrofista. L'artista cita Marshall Mc Luhan, ma sembra averne ascoltato solo metà delle sue riflessioni, tralasciando le opportunità di sviluppo positivo indicate dall'autore. Ad esempio, io suggerisco una interpretazione diversa, anzi diametralmente opposta. Le tre persone sono separate fisicamente, ma raccolte intorno allo stesso "desco virtuale" proprio grazie alla tecnologia, come avvenuto per esempio di recente in occasione del lockdown: So far, so close.
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